Foggia cresce? In cosa sta crescendo questa città?

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Analizzando una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche, dal reddito all'occupazione, dalla natalità alla sanità, dai reati alle opportunità per il tempo libero, Il Sole 24 Ore ha fotografato i progressi e gli scivoloni della qualità della vita nelle province italiane. E proprio come in una fotografia, la Capitanata resta immobile, congelata a fondo classifica, nella stessa esatta posizione di un anno fa.
La provincia di Foggia rimane ancorata nel 2009 alla 99esima posizione con i suoi 469 punti, 45 in meno rispetto alla media italiana che è di 514 e con ben 172 punti di scarto rispetto alla provincia in cui, secondo i 36 indicatori analizzati dal quotidiano economico, si vive meglio, ossia la provincia di Trieste.
Secondo il Sole 24 Ore, in 12 mesi in provincia di Foggia nulla è cambiato, si continua a rimanere a galla, pericolosamente vicini al fondo.


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Dato che è passato un po' di tempo da quando lo abbiamo scritto per la prima volta, vorrei ricordare a tutti i partecipanti al forum che a volte i loro interventi sono ripresi sul settimanale "Foggia & Foggia". Poichè gli indirizzi e-mail sono stati (giustamente) eliminati per evitare lo spam, non abbiamo la possibilità di rivolgerci ai singoli per le autorizzazioni.
Chi, per qualche motivo, non vuole che il proprio messaggio venga pubblicato sul nostro giornale, è pregato di specificarlo. Grazie. Enrico Ciccarelli direttore  "Foggia & Foggia"

Argomento : Foggia calcio da Enzo ( 24 giugno 2010)

Il calcio di Foggia rispecchia la citta'.. 16 anni di vivacchiare , sia nel calcio, che per la citta', senza progetti sia per il calcio, che la citta', risultati????????? FALLIMENTO TOTALE DELLA CLASSE POLITICA IN QUESTI 15 ANNI , sia destra, che sinistra, come dice qualche concittadino,si pensa di gettare solo cemento,ok case si ,ma per i bisognosi, bisogna levare lo schifo di baracche , containers..

basta favorire i costruttori ,mai visto un menefreghismo di questo genere,Foggia deve ripartire dal basso,dalla sua storia, archeologia,ect..

basta cemento,basta questi traditori,questa gente senza un po di amore per Foggia, pensano che Foggia sia una prostituta da sfruttarla solamente, come cittadino, sono incavolato ,mi auguro, che alle prossime elezioni, mandiamo a casa questi buffoni di destra, di sinistra, diamo il voto a liste civiche,tanto destra, sinistra, ci sara' sempre l'ombra del mattone !!!
altre citta' con pochi residenti sognano con la loro squadra di calcio,noi umiliati da questi COMMERCIANTI, PALAZZINARI, che schifo !!!
ma avete una dignita'?? ma non vi vergognate??
orgoglioso di essere foggiano, povero, ma con un cuore , FOGGIA NEL CUORE !!!
tenetevi i vostri denari,marcirete con essi..
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Argomento : Foggia calcio da Bruno ( 23 giugno 2010)

Credo che a questo punto la piazza debba farsi sentire perche' da quello che apprendo gli attuali dirigenti del Foggia (dimissionari e non) che hanno recitato il ruolo di chi per il bene di Foggia e dei foggiani regalavano a costo 0 il Foggia calcio e hanno consegnato il Foggia calcio nelle mani del sindaco, stanno tentando di far passare a tutti noi tifosi un altro anno di purgatorio, senza ne rinforzi e senza nessuna programmazione per il futuro.

Io non so se Casillo riuscira' a riportarci ai fasti del Foggia di zemanlandia, ma credo che abbiamo il dovere di appoggiare con tutte le nostre forze il ritorno del re del grano. cari amici tifosi e' ora che cominciate anche voi a decidere per voi stessi, volete un Foggia sempre in bilico per una retrocessione visto che l'attuale dirigenza fara' fatica anche a trovare i 400.000,00 euri per l'iscrizione o volete al timone chi gia' in passato ci ha fatto gioire e divertire in mezzo a squadre blasonate come inter,juve,roma,milan, etc etc.
A voi la decisione di scegliervi che strada deve fare il Foggia. e' ora che mandate a casa questi dirigenti senza p....e.
W CASILLO. ciao uagliuuuuu forza FOGGIA SEMPRE
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Argomento : Foggia calcio da Leone ( 23 giugno 2010)

US FOGGIA = BUFFONATA, lasciamo, prendiamo, regaliamo, ma sempre in sella stiamo"
...sta ridendo tutta italia del teatrino, badate bene, Foggia non possiede 5 8 milioni di debiti, ma servono circa 2milioni di euro....
la politica specula sul Foggia, i poteri forti di questa citta' fanno RIDERE I COSTRUTTORI, penso che ci sono una decina che possono prendere il Foggia da solo tranquillamente.. mentre si continua a infuocare la piazza , si gioca con i sentimenti della povera gente, tolto il calcio .a Foggia cosa resta?? i palazzi !!! io da vecchio abbonato, se il futuro si chiama CAPOBIANCO , la domenica mi sto comodamente a CASA..
Casillo era la persona giusta per RISVEGLIARE FOGGIA..una citta' addormentata, come la sua classe politica, uno schifo !!! VERGOGNA!!! VERGOGNA !!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!
capitale del CAVOLO !!!anzi,si del cemento !!!
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Argomento : Foggia calcio da Massimo ( 12 giugno 2010)

a FOGGIA, senza calcio?????
utopia, si queste parole dette dal presidente dei industriali di capitanata ELISEO ZANASI, in una intervista fatta da massimo marsico, ed oggi il Foggia rischia di sparire !!!
dopo il ciclo CASILLO Foggia, con i suoi imprenditori "PALAZZINARI" ha visto un declino sia economico, che calcistico, non si e' capaci di fare 1 progetto consono alla storia calcistica , sono 16 anni !!! uno schifo !!!
nel calcio ci vogliono competenze , non VARIANTI ,come in edilizia ..
qui in questa citta' se uno vuole fare una cosa fatta bene , viene fatto fuori , vedi CASILLO, che voleva risvegliare FOGGIA, ritornare e programmare come un tempo, con il buon ,onesto, Peppino Pavone, poi il sogno chiamato ZEMAN .. tutto andato in fumo, grazie ala ridicola mentalita di certa gente , locale, tanto come sempre chi va di mezzo,e la CITTA' , loro anche senza calcio , continuano a fare affari, continuano a fare PALAZZI !!!
grazie zanasi , grazie ai vari Capobianco, Di carlo .. se Foggia muore ,sappiamo di chi sara' la colpa !!!
leone massimo foggia

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Argomento : Foggia calcio da Enzo ( 8 giugno 2010)

CASILLO TORNA !!! Foggia quanto era nelle sue mani , a livello economico questa citta' poteva competere con Bari, Napoli, poi dal suo arresto 1994 , questa citta' non e"stata capace di creare NULLA sia a livello CALCISTICO, che IMPRENDITORIALE, gli industriali di Capitanata in 16 anni per FOGGIA ,cosa sono riusciti a fare???

solo ed esclusivamente PALAZZI.. venduti a 2.000 euro al mq!!!
in Veneto costano 1.300al mq .. poi chissa quante case in NERO vendono in questa citta'.. il presidente ZANASI a Teleblu aveva detto, a foggia, senza calcio??
un'utopia, bene , dato che non VUOLE DON PASQUALE CASILLO , vediamo cosa e' capace di fare (oltre a cementificare Foggia) vediamo cari tifosi..
IO NON MI FACCIO L'ABBONAMENTO, SONO 16 ANNI DI DELUSIONI, SOLO CASILLO A FATTO VEDERE IL PALLONE, ALTRI SOLO IL MATTONE !!!
con CASILLO si viveva di PANE & PALLONE... da 16 anni ad oggi MISERIA & MATTONE !!!
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Argomento : Foggia calcio da Massimiliano ( 20 aprile 2010) Richiesta informazioni

Mi chiamo Massimiliano Rolla,
sono il figlio di Roberto Rolla un ex giocatore del U.S. Foggia stagione 67/68 e 68/69.
Sono alla ricerca di materiale riguardante mio padre, filmati foto e quant' altro possibile, al fine di creare un archivio storico su di lui e la sua carriera calcistica.
Vi sarei molto grato se poteste aiutarmi in tale ricerca.
Grazie per il tempo concessomi, distinti saluti
Massimiliano Rolla
Per chi volesse inviare notizie , foto e video puo' indirizzarsi a [email protected]
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Argomento : Foggia calcio da Fabio T ( 3 marzo 2010) almeno rimaniamo in C1

Capita molto raramente che ad un cambio di allenatore una squadra non cominci un ciclo positivo, cosa che sta succedendo al Foggia..
Ho dato un'occhiata alla scheda del nuovo tecnico, e' stato allenatore nelle giovanili della Roma per molti anni oltre ad aver allenato qualche altra squadra, quindi non e' per niente uno sprovveduto.
Mi ricordo la societa' che porto' il Foggia in c1 fece un ottimo lavoro prendendo Marino, il tecnico migliore della c di allora che con il Foggia realizzo' la quarta o la quinta promozione della sua carriera.
Ora si rischia che tutto quel lavoro vada gettato con una retrocessione in c2, la squadra instabile come e' rischia di essere ultima, all'ultima giornata in campionato come successe al Manfredonia qualche anno fa' e di retrocedere direttamente, oppure fare i playout e perderli.
Non andremo in b quest'anno ma almeno cerchiamo di non andare in c2.
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Argomento : Foggia calcio da Filippo Mucciarone ( 3 febbaio 2010) sport calcio us foggia: 'contro-bilanciamento tecnico-societario'

E’ un Foggia rigenerato o fiaccato ulteriormente (a livello pratico e teorico) quello che discende da Ravenna senza disputare il posticipo serale della 5^ gior. di ritorno del gir.B L.P.1^.D. (per causa ghiaccio e conseguente incolumità fisica per spettatori addetti ai lavori e calciatori)?
Si perché a destare le tante inquietudini e perplessità di una piazza (quella rossonera) divisa nel guado del lasso di tempo che divideva le ore serali del posticipo televisivo della diretta della partita Ravenna-Foggia, con la chiusura ufficiale del mercato ‘meneghino’ di riparazione di Gennaio, non poche sono state le svolte societarie in ambito di campagna acquisti-cessioni (con a capo anche un paio di recisioni consensuali di contratti che sino a qualche settimana fa potevano sembrare del tutto inaspettate come quelle di Goretti e D’ amico, finiti rispettivamente al Como in 2^ divisione e all’Empoli in serie B) e le vicissitudini legate appunto alle impervietà climatiche che fino a pomeriggio inoltrato di ieri gravavano da e su Ravenna (e sull’intero centro- nord) per la sola conferma o meno della praticabilità allo svolgimento del match (causalità quest’ultima che manco a dirlo ha creato non poche difficoltà logistiche per far raggiungere agli indomabili supporters dei satanelli, la città emiliana, costretti ad attendere notizie più confortanti al riguardo bloccati in autostrada all’altezza di S.Benedetto D.T.).
Di certo (recupero della gara già fissato al 14 feb. durante la sosta del torneo, a parte), c’è, che al contrario di un Foggia in lampante emergenza di quello che sempre ieri sarebbe stato costretto a mandare in campo il neo allenatore Ugolotti , tra circa 2 settimane quello che scenderà in campo proverà a mettere in atto lo smaliziarsi e le smaccature delle direttive che il tecnico subentrato 15 giorni fa al duo Porta-Pecchia proverà ad imprimere ad un organico che a conti fatti vanta adesso (tra un avvicendamento del parco calciatori ridisegnato da 9 partenze ed 8 acquisti sin ora semi-ufficiali nel senso che potrebbero o dovrebbero diventare anche qui 9 con l’arrivo di un centravanti da raccattare sul mercato post-ufficiale degli svincolati e che oggettivamente servirebbe come il pane con la partenza di gente d’esperienza e di ruolo nei reparti nevralgici, come Salgado D’Amico Goretti e lo stesso –pur se fermo a quota 0 gol- Ferrari) un rimpasto effettivo della probante formazione del ri-nuovo modellato ( se si considerano esclusi ovviamente gli altri 3 arrivi di Carbone Micco e Caraccio dalla 9^ gior. d’andata in poi ) 11 che scenderà in campo, di otto-undicesimi.
Ironia della sorte però, guarda caso anche il Ravenna potrà d’ altro canto mostrarsi oltremodo rafforzato innanzi al pubblico amico, in quanto potrà vantare della presenza in organico di altre due ed importanti pedine di mercato che molti palesavano potessero propendere la destinazione della sponda foggiana: stiamo parlando cioè dell’ex trequartista del Taranto Felci e dell’ex centrocampista della Ternana Correa.
Idem (per ciò che riguarda sempre, i ricorsi-storici, di questo campionato, legati alle ‘avventure-disavventure’ del sodalizio-dauno) dicasi anche della condizione favorevole (sempre a livello teorico, è logico) che gli uomini di Ugolotti potranno vantare rispetto alla gran parte dei i loro ex-colleghi che vestirono la stessa casacca con ‘l’ex’ staff-tecnico P.&P., allorquando all’andata l’incontro rimandato in questione fu fatto recuperare 10 giorni dopo per la sciagura, tra le file ravennate, della scomparsa prematura (fu investito mortalmente da un’auto giudata da una donna ubriaca mentre passeggiava sul lungo-mare romagnolo il venerdì della vigilia di Foggia-Ravenna allo Zaccheria) di un suo promettente giovane attaccante di origini albanesi: Brian Filipi.
Occasione e circostanza che (destino della sorte) purtroppo, strettamente e sportivamente parlando non nuocette alcun bene per il Foggia, che da oltre quella lunga sosta forzata andò incontro ad una crisi di risultati (ben 4 sconfitte consecutive con 13 goal incassati ed appena 4 segnati) e dèbàcle (di prestazioni) generale, che la videro poi precipitare dalla sconfitta casalinga con il R.Marcianise alla 7^giorn., stabilmente per un lunghissimo periodo (ora dunque,rigorosamente riconquistato,in classifica) nella zona play-out. Per quanto attiene (sulla ‘pace di Maometto’) invece prettamente il transfert calcistico-operativo che in pratica dovrebbe andare a far concludere alla gran parte della compagine- rossonera attuale (come detto fortemente rimodulata per ben due volte rispetto ai programmi iniziali d’origine e alle loro conseguenti direttive tecnico- tattiche) la stagione (si spera ora finalmente più di prima vista la chiusura definitiva e prostrata dei cicli ‘d’alternanza’) con maggiori sprazi e possibilità di salvezza diretta, occorre subito dire che tale percorso non potrà affatto soffermarsi su di un periodo o pericolo anticiclonico che possa ‘sbaragliare’ come dire: eventuali cortine fumogene all’orizzonte.
Questo perché vista l’evenienza scomoda della stessa classifica, il Foggia nelle restanti 13 gare da disputare fino alla fine, avrà disseminati sul suo cammino ben 4 scontri-diretti fondamentali di cui due in casa (con Potenza e Pescina, alla 11^ ed alla 15^ gior.di rit.) e due in trasferta (sui difficili campi campani con Cavese e R.Marcianise, alla penultima gior. ed alla 7^di rit.).
Inutile ribadire che all’andata fu quasi un fiasco (se si esclude lo 0-0 casalingo con la Cavese) con tre sconfitte ed un pareggio nei suddetti incontri. Mentre per ciò che riguarda nello specifico le ‘new-entry’ che hanno nel frattempo rimpinguato l’asset dell’organico versione (‘3’) Ugolotti, e le uscite di coloro che sono stati ceduti per far cassa ed allo stesso tempo per contro-bilanciare lo stesso, abbiamo in arrivo: i difensori (Artipoli dalla Lazio e Di Dio dalla Ternana) – i centrocampisti ( Agnelli dal Lecce, Visone dalla Pro Vasto, Millesi dalla Salernitana e Morini dal Botav Plovdin) – e gli attaccanti ( Ceccarelli dal Cosenza e Desideri dal Lumezzane).
In partenza: i difensori ( Cuomo, Goretti e Troise) – i centrocampisti (Tarantino e D’Amico) – e gli attaccanti ( Salgado, Ferrari, Compierchio, Di Roberto).
La prossima partita in casa intanto si prospetta altrettanto (almeno sulla carta) assai difficoltosa (contro la Ternana) per lo ‘stesso’ Foggia, che all’andata incasso ben quattro sberle (4-1) al ‘Liberati’ di Terni. ‘Profeta in patria’ il solo (e reduce ancora presente) Quadrini che con un radente sinistro dal limite salvo la faccia e la bandiera per i rossoneri .
Chissà che anche domenica non possa essere proprio lui, uno dei protagonisti in campo, votato all’ingrato compito di salvatore dello ‘Zac’. Sarebbe di sicuro un colpo di scena.
Filippo Mucciarone
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Argomento : Foggia calcio da Filippo Mucciarone ( 17 dicembre 2009) Ring the Allarm (L'Us Foggia inaugura contro il Verona il Ritorno allo Zac)

Sembra il caro vecchio torbido campionato da ‘due’ punti a vittoria, quello che domenica prossima darà a Foggia e Verona (però dunque versioni:2009/10) il visto per l’accesso al girone di ritorno di lega pro gir.b 1^ div.
Allo ‘Zac’ manco a dirlo scenderà la capolista del torneo che dall’alto dei suoi 30 punti avrà a disposizione tutta la calma e la tranquillità per gestire le redini di una partita che se non altro potrà (eo dovrà, ce lo si augura) cercare di diventare incandescente per via del gelido clima di dicembre.
Non c’è poi da rischiar d’essere a tutti i costi dei misantropi se la flemma ed il distacco che la piazza rossonera ha fatto evidenziare per oltre buona parte dell’andata con la scarsa vendita dei tagliandi allo stadio,trova riscontro immediato in una poca edificante posizione in classifica (che palesa oltremodo le già instabili sorti di un quasi dissesto societario) ed un’altrettanto conseguente scarno score di risultati utili consecutivi (per inciso soprattutto di vittorie casalinghe).
No ‘team’ no party sembra infatti riecheggiare l’eco, dagli spalti desolati di quel recipiente svuotato che sembra esser diventato lo ‘Zaccheria’ la domenica, al netto di quei circa duemila incalliti tifosi che sfidando la cabala della dirigenza foggiana di Via Napoli, si sono ritrovati quest’anno al campo ad assistere a delle prestazioni di un organico (oltre i 23 sui 23 calciatori effettivi della rosa attuale non erano titolari o presenti la scorsa stagione) stravolto e poco caparbiamente assemblato (diventeranno poi infatti 27 dalla 9^ gior. per via degli arrivi di Goretti Carbone e Micco in difesa e di Caraccio in attacco) per oltre la metà dello stesso girone d’andata.
E come se non bastasse (come a supportare delle ‘varianti in corso d’opera’ evidentemente preventivamente pattuite ed inclusive al nuovo iter societario d’ ‘austerity’), la new-entry della guida tecnica dei satanelli (Porta e Pecchia) hanno visto in più di una circostanza (almeno fino a prima dello stesso lasso di tempo richiesto delle otto partite, necessario per vagliare le eventuali contromisure da intraprendere ) la propia panchina a rischio (non ostante contemporaneamente il ‘lancio di frusta’ delle paventate loro rispettive dimissioni dopo la 7^ giorata, poi respinte dallo stesso direttivo amministrativo in rappresentanza della cordata degli otto soci, che a sua volta proprio in quella circostanza, si era già affrancato dallo scranno societario decidendo di rimettere gratuitamente nelle mani di chi propenso a subentrargli per rilevare la gestione dell’US Foggia,le proprie quote).
E se tanto ridà altrettanto ecco che l’abaco che grava come spada di Damocle in tale excursus fin qui intrapreso dai rossoneri, si ripercuote inesorabilmente sulle vicende del campionato,e sul ruolino di marcia a fasi alterne del suo cammino,che sono quindi legati a doppio filo al punto di vista delle svariate vicissitudini e problematiche di Casa Foggia.
La classifica del resto è li spietata, come a rammendare quel ‘vuoto’ di otto punti che, a sua volta, vede dividere i rossoneri (terz’ultimi a quota 18 insieme a Spal e R.Marcianise),tra la soglia play-out e quella dei play-off (e tra cui intercorrono altrettante 8 squadre).
Al cospetto dunque della compagine scaligera prossima ospite dei satanelli guidata dall’indefesso ed esperto Remondina, la cumarina delle essenze sulla chimica che vedrà quindi contrapporsi il terzo attacco del torneo contro il terz’ultimo,e la miglior difesa contro la terz’ultima, parla altrettanto chiaramente a favore dei veneti e meno (almeno sulla carta) per i padroni di casa.
Se difatti l’insegna dei molti pareggi (ben sette di cui sei per 0-0,di cui ancora tre nelle ultime 3 partite,e altrettanti ottenuti durante le prime nove giornate) e delle sei sconfitte ha contrassegnato fin qui il percorso double-face degli uomini di P.&P. (contro invece le sette vittorie ed i nove pareggi dei giallo-blu); è altrettanto evidente che 13 dei propri 18 punti il Foggia gli ha agguantati dalla ‘seconda parte’ in poi (cioè proprio a partire dalla 9^ gior.) del girone d’andata.
Completano i ‘riflessi’ risutati ottenuti tra Foggia e Verona le quattro vittorie dei rossoneri e l’unica sconfitta (al Bentegodi contro il Rimini:0-1)alla penultima d’andata per i giallo blu.
di filippo mucciarone
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Argomento : Foggia calcio da Un tifoso (del FOGGIA) (3 dicembre 2009) In riferimento alla lettera al Presidente Moratti

Gent.ma Redazione di FoggiaWeb.it ,

Con immenso stupore, mescolato ad un senso di disgusto, mi è capitato di leggere la lettera aperta dei tifosi del Foggia indirizzata al Presidente dell'Inter, Massimo Moratti.
La prima reazione è stata quella di voler controbattere, motivo per cui Vi scrivo, per sottolineare la mia totale disapprovazione, e credo non soltanto la mia, ma anche quella di molti altri tifosi del Foggia, nonchè prendere le distanze dal pensiero e dalle parole esposte nella lettera "adulatoria" rivolta ad Presidente Moratti.
Chiaramente ciò non vuole essere una polemica contro chi la pensa diversamente, ma semplicemente un'opposta rappresentazione di idee rispetto chi si è fatto portatore della voce di tutti i tifosi foggiani...
Ritengo che implorare, quasi elemosinando, in quel modo il Presidente nero-azzurro non possa che costituire un'offesa verso chi ha il Foggia nel cuore (anche nel caso in cui si tratti di una mera provocazione nei confronti dei Soci foggiani).
Sicuramente non è stato un decennio facile per il popolo rossonero, e tutti i tifosi vorrebbero rivedere la propria squadra risorgere dalle macerie e ritrovarsi in stadi importanti, come i vecchi bei tempi gloriosi. Il Foggia, e soprattutto la città e i tifosi foggiani non meritano tale sofferenza. Tuttavia per tornare a risplendere non credo ci sia bisogno di aiuti di personaggi di spicco, come il Presidente Moratti, che stimo moltissimo come uomo e come imprenditore, ma che spero non leggerà mai la lettera di supplica a lui diretta; nè ritengo giusto che il Foggia diventi una "succursale" di qualsivoglia grande club, perchè NOI SIAMO IL FOGGIA. E questo non dobbiamo mai dimenticarlo!
Già! Il Foggia, quello che in serie A vinceva contro l'Inter di Helenio Herrera, o la Juve di Baggio e regalava calcio champagne in giro per l'Italia, capace di grandi imprese. Forse non torneranno mai più quei tempi...
Indipendentemente da tutto, dobbiamo rimanere padroni di noi stessi, con la nostra dignità (mai perderla).
In tanti continuiamo a crederci ed amiamo fortemente il Foggia: ben vengano, allora, anche i soli 2.000 spettatori di Foggia-Portugruaro e di Foggia-Rimini... però a questi dobbiamo senza dubbio aggiungere tutti quelli che negli anni passati, anche quando le sorti della squadra erano incerte, non hanno mai abbandonato il Foggia e l'hanno sostenuto ovunque , in casa e fuori (e continuano tuttora) con l'orgoglio di sempre e con la dignità di chi gioisce e si emoziona durante una partita o di fronte ad un gol.
Come tanti altri, che sia serie A o terza categoria, ho ed avrò una sola squadra del cuore: il Foggia.
Prima o poi risorgeremo... con le nostre forze e mantenendo la nostra identità.
Grazie per l'attenzione.

Un tifoso (del FOGGIA)
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Argomento : Foggia calcio da Filippo Mucciarone ( 30 novembre 2009) Calcio Messico e Nuvole

Spedite come un treno le compagini salentine giallorosse di B ( Lecce e Gallipoli ) s’ ‘aviluppano’ negli anticipi del sabato (battendo rispettivamente per 3-2 il Grosseto al ‘Via del Mare’ e la Salernitana in trasferta per 1-3 all’ ‘Arechi’) della 16^ gior.
Balzo interessante di nuovo in testa in classifica (a quota 30) per gli uomini di De Canio che riagguantano l’Ancona (anch’essa a 30 p. dopo aver impattato 2-2 in casa con il Sassuolo), mentre la squadra di Giannini (nonostante qualche incomprensione societaria a livello di gestione tecnica,che in settimana aveva fatto paventare appunto le dimissioni del d.t.) con i 3 punti ottenuti sul campo dell’ultima in classifica, si appaia a 22 punti a centro classifica con lo stesso Sassuolo Padova e Frosinone.
Nei due anticipi di A (della 14^gior.) l’Udinese di Marino passa al ‘Friuli’ 2-0 (Di Natale,Floro Flores) su un Livorno ormai al limite di una crisi profonda, riprendendo presto così quota ed una importante boccata d’ ossigeno, per il centro classifica; mentre nel Match clue di ‘Marassi’ il Genoa di Gasperini si aggiudica quasi con abiura ( 2 rigori 3 espulsioni e anche una rissa nei minuti finali ;con reti di Milanetto e Palladino su rig. Al 10'pt e al 30'st e di Rossi all' 8' st) il derby (il terzo di fila nelle ultime due stagioni) della lanterna (dai risvolti di medio alta classifica a 20 anni dagli illustri fasti stracittadini tra le due società liguri che vedevano contrapporsi Spinelli e Bagnoli da una parte e Boskov e Mantovani dall’altra) battendo con un sonoro 3-0 i cugini blue-cerchiati della Samp guidata da Del Neri.
Intanto sempre per restare dalle nostre parti, nella ‘Commonwealth’ territoriale, spiccavano tra il folto cartellone di eventi di questo fine week end l’inaugurazione della fiera-borsistica del turismo religioso ‘Aurea’ e la 9^ ediz. del festival del cinema indipendente. Quest’ultimo impreziosito per la proiezione celebrativa (30 novembre) su grande schermo, del documentario ‘Zemanlandia’ di G.Sansonna (già andato in onda sul piccolo schermo in prima nazionale l’11 ottobre scorso sul canale 216 Sky-Espn Classic) dedicato ai clamori sportivi e calcistici che il Foggia di Zeman e Casillo dell’epoca (1990- 1994) seppe emanare con fare da ‘gattamammona’ sui riverberi del massimo panorama del calcio italiano e non.
Gigi Di Biagio (forte ed ennesimo centrocampista tra gli altri lanciato da quella fucina di calcio-flipper) ne sintetizza con una battuta flash, lo spirito del tempo (oltre i 50 min. circa del filmato) così: ‘In fondo ci si divertiva tanto e si scherzava maggiormente dopo delle sconfitte. In tal caso era come per certi versi tornare bambini’. Certo non ha tutti i torti. Anche la Gialappas a ‘Mai dire gol’ gli faceva (in quel periodo) il paio con Antonio Albanese e Frengo e Stop.
Peccato solo che nel documentario (forse per diritti d’autore vari a cui asservire) non v’è nessuna traccia. Intanto altrochè.. come per ‘gioco-giogo’, la realtà del Paese sul Territorio si va via via intrecciando con arruginimento (oltre che con brama gravosa sull’asset dello scacchiere infinito dei versanti della politica ) su una spirale dai risvolti sempre più opulenti a ciò che concerne i cambiamenti climatici e le nuove forme di risorse e sviluppo energetico.

In ‘ascesi’ daunia- alto tavoliere (visto il periodo ad un mese circa dal tradizionale periodo delle festività natalizie) in quel lagunare di Lesina va quasi ‘a fortiori’ di scena tra esibizioni spettacolari e sonore e banchetti d’antiche-tipiche specialità : ‘Lagoloso’(due giorni,28&29 nov, di promozione e divulgazione culturale alimentare promossa da chef ristoratori ed aderenti con la partecipazione oltre che degli enti locali, dell’associazione nazionale laghi e lagune e della conf.ne naz. artigianato e piccole-medie imprese).
A 150 km più a nord, a due passi dal mare, i satanelli (ringalluzziti dall’ultima vittoria casalinga col Portogruaro) allenati da Porta e Pecchia dovranno quindi vedersela all’ ‘Adriatico’(nella 15^ gior. prima div. lega p. gir b) contro il traballante Pescara (terza forza del torneo) di Cuccureddu (a rischio panchina in caso di sconfitta) in un match ormai storico ( e spesso legato a vecchi attriti tra le due rispettive tifoserie con trasferta negata ai tifosi ospiti sprovvisti della tessera del tifoso) anche per ‘tradizioni’ legate ai territori d’Abruzzo e pugliese di Capitanata.
Su calciopoli intesa come ‘anti-panacea’ sussistente ai mali del calcio, esplode intanto la polemica sollevata anche a livello europeo (lunedì la Uefa deciderà in merito all’incidente dei cori razzisti si razzisti no pronunciati dai supporters bianco neri a Bourdoux nell’ ultima trasferta di Champions valevole per il penultimo turno del girone A per il passaggio agli ottavi) riguardante l’attaccante di colore dell’Inter Balotelli.
Anche se va detto che nelle ultime ore, e anche in virtù proprio alla vigilia del big match di serie A tra Juventus ed Inter della prossima settimana (15^gior.), lo scontro-incontro incrociato tra tifoserie e società da una parte e dell’altra sembri stia volgendo su proclami al balsamo (pena anche l’eventuale ritiro della squadra da parte del capitano Zanetti in caso di protrarsi di cori offensivi nei confronti del nazionale azzurro under 21), grazie anche all’appoggio mediatico a stretto giro di posta con dichiarazioni rassicuranti sull’argomento del capo della polizia Manganelli e del ministro dell’Interno Maroni.
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Argomento : Foggia calcio da zorro ( 25 novembre 2009)

salve a tutti da zorro: come si dice nell' articolo sportivo nel sito per il foggia siamo quasi al giro di boa, mancano solo tre partite e poi il girone di ritorno.

Si è vero che l'ideale è chiudere a 21 punti ma è altrettanto vero che se così deve andare ne dovremo fare almeno altri 21 per sperare di salvarci.
Si perchè con questa società ci si puo solo sperare che qualche santo ci faccia una grazia.
Sono tifoso del foggia ma devo guardare in faccia alla realtà fino ad ora abbiamo perso quasi tutti gli scontri diretti con chi come noi si deve salvare.
Solo ad Andria abbiamo vinto.
Marcianise, Pescina, Giulanova pareggio,Potenza.
La situazione è critica e se non diamo una sterzata a questa situazione ci ritroveremo di nuovo in seconda divisione.
meditate......
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Argomento : Foggia calcio da Filippo Mucciarone ( 24 novembre 2009) us foggia portogruaro s. 2-1

Ecco il Foggia ‘passo di gambero’ che batte allo ‘Zac’ la quarta forza del torneo Portogruaro S. (23 punti) e riagguanta la rotta infausta (a 15 punti, -1 di penalità) da un punto a gara dopo la 14^gior. in L.P. prima Div. gir.b.
Una media ‘parziale’,da cui si è fortunatamente (almeno fin a questo punto) potuto affrancarsi,ad una svolta,dal momento della partita con il Taranto in poi (0-0 9^gior.), allorchè giunsero con il cambio di motivazioni e prestazioni in campo anche i rinforzi in difesa degli esterni Micco e Carbone e di Caraccio in avanti (ieri finalmente l’esordio da titolare allo Zaccheria con una prestazione tutto sommato non insufficiente,dopo già la metà di ripresa disputata contro il Pescina della settimana scorsa e a circa più di un mese dall’estenuante attesa del transfert dall’Argentina). 2-1 (reti F: Mancino al 36’pt e 4’st; P.ro: 24’pt Cunico) con doppietta finalmente agguantata per Mancino (la fallì di un pelo a Potenza contro i lucani 3 settimane fa) e il Foggia questa volta riaggancia il Potenza di E.Capuano (in condominio in classifica) a pari punti (15) dopo che gli stessi lucani hanno sconfitto per 2-1 il Rimini (fermo così a 19 p. a metà classifica).

Si smuove così positivamente anche il pallottoliere delle reti (13) segnate dai satanelli (rispettivamente con 8 centri Salgado, 4 Mancino ed uno Trezzi) al cospetto dunque di un percorso puntellato da 7 punti in trasferta ( 2 vittorie con Andria Bat alla 2^ gior. e con Reggiana alla 10^g. ed un pareggio,0-0 a Verona alla 1^g.) ed 9 ottenuti tra le mura amiche (2 vittorie, con appunto Rimini due settimane fa e ‘ieri’ con i veneti di mister Calori; oltre a tre pareggi con Giulianova e Taranto per 0-0 e con Lanciano per 1-1 alla 2^ 7^ e 4^ di campionato).

Nel ‘pattern-painting’ dell’astruso contesto del bicchiere mezzo-vuoto, riecco allora il plotter delinearsi di un Foggia borderline con ancora un passo in avanti ed uno indietro con la mente(non solo a questo punto per il Duo della guida tecnica P.&P, comunque riconfermato già prima dell’ultima di campionato). Ma soprattutto infatti (non ostante sia stata garantita la normale gestione almeno solo fino a giugno) anche a livello societario, dove ormai le note e concatenanti vicende stagnanti fanno in toto quasi assumere alla Gestione attuale la forma-formula del ‘Teorema di Pitagora’ (anche se tuttavia,rovescio della medaglia, come detto la recente vittoria casalinga seppur nella promiscuità del campare alla giornata,permette al Foggia di galleggiare nelle retrovie della classifica intensificando la lotta per non essere invischiati nelle sabbie mobili del fondo).

Ma tuttavia nel mètissage di Foggia-P.gruaro S. quindi, mentre i più (anche dei 270 paganti presenti allo stadio,oltre ai 1800 abbonati ovviamente) si sarebbero auspicati un pareggio, ecco servito subito un vieppiù di un ‘mas que un club’. Tre (3) Sostanzialmente le varianti (riuscite a buon fine) effettuate da Porta in formazione con la super visione di Pecchia (da pochissimo anche neo papà per la nascita della sua terza figlioletta,proprio alla vigilia del decisivo incontro contro i ‘venetici’).

Oltre a Trezzi lasciato in tribuna (non convocato) e Salgado fatto accomodare in panchina (preservandolo da un eventuale riacutizzazione muscolare anche in vista della prossima trasferta di Pescara) e Goretti assente in difesa per squalifica, ecco: 1)il tandem offensivo Ferrari-Caraccio - 2)Ancora quello difensivo Cuomo-Burzighotti - 3)Oltre al collaudato asset di centrocampo Velardi-D’Amico(supportato a dovere per il ‘mastermind’© avversario,dagli esterni Micco-Carbone per le sovrapposizioni e da Di Roberto-Mancino sulle ali,per ciò che attiene la ‘texture’ appunto dei raddoppi con conversione al centro in ripiegamento eo di appoggio offensivo in ‘copertura’). Il risvolto sulla gara è dunque presto lampante. Certo non è un Foggia (ancora) all’altezza dello slogan di un noto wisky scozzese:colore chiaro, aroma intenso, gusto pulito.

Ma a tratti va vicino e anche di parecchio. Per la serie ‘guariscono gli infortunati e si infortunano i sani’, il deep background dell’assenza in campo del cileno Salgado, non sembra addurre alcuna sudditanza psicologica su chi è chiamato a sostituirlo e sul gruppo degli 11 rossoneri mandati in campo e se ‘ E’ camminando che si fa il cammino’ (A.Machad), a parte la prima mezz’ora di gara (mediocre per entrambe le compagini e anche per il ruolo dei rispettivi posti nella classifica ridefinitasi) in cui il P.Gruaro S.(al 20’) riesce a portarsi per primo in vantaggio (con la bandiera dei veneti Cunico: 31enne da otto anni a Portogruaro e presente in tutte delle 14 partite sin qui disputate realizzando anche 3 gol), sugli sviluppi di un calcio da fermo nella 34 avversaria e di una dormita generale della linea difensiva rossonera, è un Foggia capeggiato da un Mancino-show a menare le danze tra i vari fronti di sviluppo e gestione del gioco e nella dimensione modulare forma-struttura della disposizione-temporale tra le stesse linee dei reparti. Una dozzina di minuti dopo il vantaggio degli ospiti,eccolo così puntualmente servito sulla sinistra in area con un assist smarcante di Ferrari,dove tutto solo ha il tempo di mirare con forza e precisione per il sinistro dinamitardo che si insacca in diagonale,sull’angolo lontano,di Generoso Rossi. 1-1 .

Che significa anche nell’economia della gara(e specie nella seconda frazione di gara) per ciò che attiene anche agli stravolgimenti ribaltanti delle Occasioni gol procacciatesi e subite ( circa anche la differenza di trattamento tra le occasioni gol offerte e subite nella precedente trasferta di Avezzano ), di un speculare numero di sei a ‘dodici’ tra effettive palle gol realizzabili (ottenute e non ‘subite’) circa..,la gara appunto disputata in quel della Val di Giovenco.

Secondo tempo quindi a tratti dominante per gli uomini di Porta e Pecchia che trovano il vantaggio dopo appena 4 minuti dalla ripresa delle ostilità. E’ ancora Mancino (smarcatosi in area piccola) lesto ad approfittare di un prolungamento di testa di Ferrari sugli sviluppi di una rimessa di Carbone sull’out destro e ad insaccare così a botta sicura con una sforbiciata suggellante, del risultato e di una vittoria che permette al Foggia di portarsi nuovamente sulle ‘vette’ nella bagarre, al confine ancora lontano della ‘bassa’ classifica.
E chissà, se anche a Pescara nel prossimo turno (a due dalla fine del giro di boa e anche del vecchio anno), Trezzi e Salgado figureranno entrambi assieme schierati in campo nuovamente sin dal primo minuto oppoure no.
Filippo Mucciarone
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Argomento : Foggia calcio da Filippo Mucciarone ( 9 novembre 2009) Us Foggia o Foggia Calcio.--'Rimini'...'Rimini'--

‘Vis tua Vita mea’ sembra urlare per ‘intero’ lo Zaccheria per lo stravolgente e sonoro 3-0 finale ( decisamente inaspettato alla vigilia) con cui gli uomini di Porta e Pecchia hanno la meglio su un Rimini apparso assai spento e poco reattivo soprattutto nel controbattere alle folate spesso decisive di un attacco rossonero (ma cmq di tutta la squadra oggi finalmente anche con organico al completo) in versione decisamente meno rimaneggiato rispetto a Potenza.
Come per magia il Foggia sembra tornare Surrealisticamente il ‘Robin Hood’ e non più il ‘vaso di coccio’ della situazione, Salgado rismette i panni di ‘fedifrago’…ed et voilà: Abbracci. Come a voler coniugare il testo di A.Nebbia ‘La Svizzera non è un trullo’ (un esilarante viaggio in bici dalla Puglia alla patria del cioccolato) con il contornante piccolo passo di un minicapitolo (‘La macchina da retrocedere’) nel ‘Libro degli abbracci’ dello scrittore uruguagio E.Galeano (che come a voler negarne ad ogni costo l’ evenienza dell’evidenza ) così narra: ‘Nel regno della noia, le buone maniere proibiscono tutto ciò che la routine non impone.

Gli uomini sognano di andare in pensione e le donne sognano di accasarsi.I giovani scontano il delitto di gioventù con la pena della solitudine o dell’esilio,a meno che non siano in grado di dimostrare di essere vecchi’.

Ma come a voler riportare le lancette del tempo all’ultima vittoria casalinga dei rossoneri nell’ultima gara di regular season (Fog-Cro 1-0)della scorsa stagione che poi diede l’approdo alla disputa dei play-off (finiti poi malamente per i rossoneri già al ritorno del primo spareggio col Benevento), Foggia-Rimini è anche e molto altro nelle reminescenze affabulatorie del tempo che spesso attraverso l’inconsio della mente prefigura la Storia ancor prima che il futuro rendendo immane e quasi eterno il presente come è appunto nel caso delle grandi opere pittoriche surrealiste di Salvador Dalì: ‘Così come io mi meraviglio che un impiegato di banca non mangi un assegno, altrettanto mi sorprende il fatto che nessun altro pittore prima di me abbia pensato di dipingere un orologio molle’. ‘Fog- Rim’ infatti è pure anche la bella mostra presente ed in corso proprio a Rimini (10 Ott.-14 marzo 2010) a Castel Sismondo.Da Rembrandt a Gauguin a Picasso e l’ incanto della pittura:Capolavori dal museum of fine arts di Boston.

Altri Abbracci: come non lo siano l’osmotica unione black&withe dei biscotti di un famigerata industria alimentare nazionale, ne una sorta di ossimoro e rievocazione paciosa dell’ammucchiata come nell’opera (presente all’ultima 53^biennale di Venezia) ‘Fucking hell’(2008) di Jake e Dinos Chapman, neanche un fuorviante e camaleontico meno grave intramezzo da ‘extraordinary rendition ed exit strategy’ tra le celebrazioni e rievocazioni odierne della riunificazione tedesca post ‘Berlin-wall’ tra suggestioni architettoniche dell’ arte d’avanguardia (presenti come nel film Metropolis di F.Lang del 1927) che in pieno stile Kolossal impero per primo declamò la mitologia al potere nella prima metà del XX secolo mettendo in scena pregi e difetti dell’età capitalistica attraverso le ambientazioni legate a tematiche totalitarie; e neanche come i liofilizzanti atteggiamenti e le sembianze metropolitaneggianti (alla K.Haring) dello spettacolare rachettapalle autistico (degno erede del Grande C.Rossetti)di casa Foggia: Pasquale Longo.

Alzi la mano chi dei 7500 spettatori ‘e non’ presenti allo Zaccheria il 10 giugno 2007 nell’andata del secondo spareggio play off con l’Avellino (di Evacuo Greco e Moretti) non lo ricordi nelle vesti (‘sibillinee e losangeline’) d’intrattenitore in versione ‘By the way’ eo ‘This is it’ allor quando improvvisò una efficace ed incisiva danza che mimava su di essa la voce dello speaker dello stadio che diramava i nomi dei calciatori della formazione dell’Us.Foggia (proprio ai margini del terreno di gioco sottostanti la nuova tribuna).
Ma come detto non solo.
Sempre ‘Per La Serie Orologi Molli’ di Salvador Dalì, anche altrettante tre piccole opere (incluse nelle dimensioni dei 50cm ‘cubici’) dell’artista castigliano adottato catalano: ‘Il tempo che si scioglie’ e ‘Il momento sublime’(1938); ‘La persistenza della memoria’(1931).

Oltre ad altre 22 opere (una quindi per ogni tesserato dell’area tecnica rossonera tra calciatori ed allenatori), di dimensioni min. e max. che spaziano dai 54cm ai 230cm (tra altezza e larghezza) e contenuti in un arco temporale che va dal 1932 al 1982, che possono ben ugualmente sintetizzare la smania ‘Dell’orrizonte deserto degli spalti dello Zaccheria’.

I loro titoli Sono (eo possono benissimo essere): ‘Galatea con sfere’ ;’La perla’; ‘Battaglia tra le nuvole’; ‘Dalì solleva la pelle del Mediterraneo per mostrare a Gala la nascita di Venere’; ‘Odalisca cibernetica’; ‘Gala guarda il Mediterraneo che a venti metri si trasforma nel ritratto di Abraham Lincol’; ‘L’ultima cena’;‘Corpus hypercubus’; ‘Croce nucleare’; ‘Idillo melanconico atomico e uranio’; ‘Equilibrio intra-atomico di una piuma di cigno’; ‘La scissione dell’atomo’; ‘Famiglia di centauri marsupiali’; ‘Autoritratto molle con pancetta fritta’;‘Ritratto di Picasso’; ‘Impressioni africane’; ‘Il grande paranoico’; ‘Spiaggia con telefono’; ‘Sobborghi della città paranoico-critica: pomeriggio ai margini della storia europea’; ‘Rovine ataviche dopo la pioggia’; ‘Uova al tegamino sul piatto senza piatto’; ‘Assunta corpuscularia lapislazulina’. -- (Primo tempo) Dopo 3 min. di ricupero il Foggia di Porta e Pecchia (che attacca da destra vs sinistra) stravolto dal nuovo modulo (speculare ai romagnoli) 4 4 2 (Bindi Carbone Micco Torta Goretti D’Amico Di Roberto Trezzi Mancino Salgado Ferrari.

In panch. Riccardi Sgambato Tarantino Velardi Mattioli)conclude la prima frazione di gara in vantaggio per una rete a zero (M.I.Salgado 4’,tiro collo destro dal limite).
Bindi sventa le minacce in area rossonera sugli ospiti in maniera perentoria in ben due occasioni (al 19’ ed al 31’), mentre i rossoneri cercano ancora di rendersi nuovamente pericolosi con Salgado che alla mezz’ora non aggancia in area riminese un invitante pallone che così si spegne sul fondo.
Al 13’ invece sempre l’attaccante cileno ignaro di non essere più in gioco, sbaglia da posizione ravvicinata,fermato in off side.Ammoniti al 31’ Goretti (F) e Giacobini (R) al 46’, mentre esce presto Torta per infortunio rilevato da Burzigotti al 34’.
Ancora satanelli al 43’ che provano l’azione scardinante con Mancino e Di Roberto in area del Rimini, ma niente di fatto.Angoli:5-0 Rimini.

Un Rimini niente di trascendentale al cospetto di un Foggia sornione e allo stesso tempo reattivo sotto il profilo abnegativo e a tratti della Corsa, dove sovente (vedi con Mancino e Di Roberto) si arriva abbastanza spenti a dispetto della lucidità per il passaggio filtrante decisivo.
-- ( E 2due )Abbracci.--
Quasi come a preanticiparne funambolicamente le sorti nel ‘Mito di Kakania’ tra storicismo e modernità, come nella Vienna di ‘fin de siecle’ dove emergevano in senso antinaturalista dalla depurazione della prima Secessione e poi dopo con la Kunstchau le geometrie stilizzate del revival eclettico della modernità tra la coabitazione di un estetica d’èlite che verrà poi spazzata via con l’Impero Austroungarico dalla prima guerra mondiale, ecco il caos abbattersi come un ciclone sulla sentenza ‘Stop’ della pronuncia del giudice della sezione di Milano che congela la Lega in relazione ai ‘Pacchetti televisivi Sky’ da un miliardo di euro di diritti televisivi satellitari per l’anno 2010(e valevoli per le prossime 2 stagioni calcistiche di seria A) , dopo il ricorso momentaneamente accolto (bisognerà attendere a breve il ricorso della cassazione) dell’emittente privata ‘Conto Tv’(che nel frattempo trasmette via etere grazie ai diritti acquisiti per talune squadre di Prima Divisione il 10% in ‘kiaro’ del suo palinsesto che per il resto è totalmente pornografico),per l’ asta appunto 2010,rea a detta della stessa emittente toscana, per opera della stessa Lega Calcio, di incorporare l’Insieme dei diritti televisivi calcistici in un unico pacchetto d’offerta.

-- (Secondo tempo)--
Dopo ancora altrettanti 3’ min. di recupero nella ripresa, i satanelli (riuscendo a portare in porto la gara senza particolari affanni e patemi), gestivano con accademia un sicuro e tondo 3-0 (dopo per altro che già intorno all’85’, il gioco sempre più offuscato andava pian piano a scemare sempre più i ritmi della gara).

Il Foggia ‘New edition’ che sfata così il tabù della prima vittoria interna d’avanti al pubblico amico e rompe anche il cupo silenzio stampa (che aleggiava intorno all’ ambiente dello spogliatoio rossonero), ‘espugna’ dunque (contrariamente come avvenne negli anni passati) il proprio ‘fortino’ facendo sembrare di trovarsi a suo agio su un campo mal messo ed appesantito abbondantemente a causa della pioggia battente (era già avvenuto infatti nella buona prestazione offerta contro il Taranto di tre settimane fa).

Nei confronti di un Rimini (sembrato oggi davvero poca cosa rispetto anche alla sua posizione in classifica) e che sembrava ancora ipnotizzato dal vantaggio rossonero del primo tempo (a niente valgono le sostituzioni,per cercare di dare una smossa,di Cristiansen per Giacobini ad inizio ripresa e poco dopo di Longobardi per D’antoni), il Foggia trova subito l’affondo del raddoppio al sesto minuto con un calcio di rigore trasformato dal cileno M.I.Salgado (doppietta odierna la sua) per atterramento ai danni di Mancino in area emiliana.Nel Foggia al 13’st. va a ricostituirsi la coppia difensiva centrale degli esordi. *( * Fortunatamente questa volta, rifendoci ad una digressione grave e seria extracalcistica, decisamente molto più solidi di quei due pilastri il n.24 ed il n. 25 * che dalla perizia architettonica effettuata subito dopo gli scavi del crollo del palazzo gemello di viale Giotto -di cui domani il decennale dalla tragedia in cui morirono 67 civili e se ne salvarono miracolosamente 9 - risultarono mancanti ed abbattuti, come emerge chiaramente dalla pianta del disegno millesimale della struttura dello stabile crollato, appunto per omissione ed abbattimento delle due colonne di cemento che fiancheggiavano il vano principale ascensore nel seminterrato poi divenuto box auto di Antonio Delli Carri, che fu anche il capo cantiere che alla fine degli anni ’60 diede origine ai lavori di costruzione dello Stesso e che fu trovato deceduto sotto le macerie assieme agli altri 66 suoi coinquilini del palazzo* )* .

Con Cuomo che entra a rilevare Goretti anch’egli uscito per infortunio (mentre ad inizio ripresa P.e P. mandano invece nella mischia Ciccio Velardi a rilevare Ferrari con Di Robero quindi che viene un attimino avanzato in posizione di terminal al fianco di Salgado).Al secondo minuto D’Amico in tandem con Salgado da origine ad una bella giocata che si trascina in maniera minacciosa verso la porta difesa da Pugliesi.Il gioco del Rimini intanto appare poco coinvolgente affacciandosi timidamente in pressing nella metà campo foggiana intorno solo dopo il 10’min. e poco oltre su un colpo di testa di Docente che da un angolo calciato dalla destra inzucca di poco sopra la traversa della porta di Bindi. Mentre sul versante opposto è Mancino che dalla sinistra al 23’ manca un gol ‘quasi fatto’ con un diagonale quasi a botta sicura in area ospite che viene deviato in corner da un difensore, uscendo così di poco.

Ma i rossoneri sono decisi a chiudere definitivamente la partita con un secco 3-0 che puntuale arriva intorno al 26’ ad opera di Carlo Trezzi lesto a finalizzare egregiamente un’azione ariosa e corale del Foggia (tra la 34 ed il verice dell’area emiliana) con un diagonale questa volta ben calibrato dalla destra che si infila alle spalle di Pugliesi. Ammonito al 28’ per gli emiliani Cotacchini per fallo su Micco.Angoli 3-1 Rimini.—(Abbracci Finali)— ‘Un viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi’ (A. Pazienza).
di (Filippo Mucciarone)
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Argomento : Foggia calcio da Filippo Mucciarone ( 8 novembre 2009) us foggia o foggia calcio (ok belle parole ma servono fatti)

Tra un Foggia che sa esaltarsi troppo (come con la Reggiana) e un altro modesto che richiama al limite ed all’accortezza (come quello a tratti sembrato contro il Rimini?), sembri intercorrere (usando in simil paragone d’immagini) un cesto d’arance coperto da un panno (in un ambiente riflessivo) che invece dovrebbe restare scoperto per donare brio e buon umore, ed in cui contrariamente (quando manca sobrietà) sembri predominare a oltranza ‘riflessione’ (mancando la giusta dose di ironia).

Insomma la giusta misura (sdrammatizzante) tra gli equilibri delle parti in causa (con il cambio di modulo del 4 4 2) e la perspicacia eventualità del momento particolare di dover far quasi di necessità virtù (vista la promiscuità viscerale delle attuali casse societarie ed il paventato cambio al comando della guida tecnica di Porta Pecchia in caso di scongiurata ennesima sconfitta proprio contro il Rimini sbarazzino di Melotti),sembrino altresì rimandare obliquamente ed in maniera dismessa ai canonici clichè di squadra di media classifica.

La dove appunto intravedendo in questa (assieme alla concreta possibilità di salvarsi) l’ opportunità di rigenerare la dinamo energetica in vista (e si spera dunque sempre più in pianta stabile col senno di poi) di futuri miglioramenti per via di maturazioni agonistiche graduali richiedenti tempo calma e pazienza (da parte dei tifosi verso giocatori e staff tecnico) che in una piazza sussultoria e calorosamente istintiva quale quella foggiana rossonera, anzi, risulterebbero a priori come gli ‘avamposti’ di falsi allarmismi avventati (anche soprattutto con tutti i riverberi dei parossismi e dei paradossi possibili e immaginabili che l’ultima posizione in classifica comporta) capaci d’impedire ad ogni modo di tentare di provare di impiantare una seria struttura organizativa calcistica (d’intenti sportivi,ancor prima che di risultati ovviamente, a ‘media’-lunga scadenza) che possa plasmare assieme ad un giovane ed esordiente allenatore (quale è appunto quello attuale F.Pecchia, dall’importante recente passato in campo e non come trascinatore e uomo d’esperienza) anche gente non opportunamente già in voga a districarsi evidentemente tra i diversi livelli (propriamente di soglia) e d’apprezzabilità qualitativa e competitiva.

Come lo possono essere tali quelli di un campionato arcanamente ostico e sui generis come appunto quello di lega pro 1^ div. (spesso subdolamente omologato e scaglionato, purtroppo, nelle varie latenti mediocrità d’annata).
E ad indiscrezione generalizzante (eo a prescindere da questo) dei vari ‘raggiri’ e stravolgimenti tecnico-tattici (spesso presi ad exemplum accusatori) di cui una compagine come lo stesso Foggia appunto, di ciò, avrebbe potuto a tratti anche giovarsi nell’ambaradàn scomodo del compito delle parti e delle relative concause del gioco al rimpiattino (tra ambiente economico locale depresso , mancanza di sponsor, e refrattaria e scarsa disponibilità monetaria di ritorno nella stessa terza serie ‘meridionale’ calcistica italiana)..

Come a voler, in ultima analisi, cercar di taglieggiare ad ogni modo sul nascere ogni cosa (anche se carismaticamente molto importante,come lo è il calcio,sotto il profilo passionale e del ritorno d’immagine di quel ‘poco’ che possa rappresentare in valore aggiunto per la stessa città), su cui magari varrebbe invece la pena tentare di credere in maniera un pò più anglosassicamente profana.

Che, seppur mandando al macero ‘Sansone e tutti i filistei’ pure in una prospettiva abbastanza prossima (quand’unque anche ciò dovesse avvenire malauguratamente con una retrocessione in seconda divisione), si possa comunque aver la ‘fatalistica’ certezza (con adibite giuste basi al seguito), per una pronta e lungimirante risalita che bonifichi almeno in parte l’ambiente societario dai troppi sbalzi d’ umori ‘edulcoranti’ della variegata cordata degli otto soci di questo quinquennale ciclo calante.
Affinché in soldoni insomma, non si finisca come con un pugno di mosche bianche tra le mani a velare un futuro che potrebbe quindi restare senza traccia, passando all’ improvviso come da una rastrellata sulla sabbia torbida ad una sull’asfalto essiccato e rigido.
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Argomento : Foggia calcio da F. Mucciarone ( 6 novembre 2009) us foggia o foggia calcio ( se son fiori fioriranno)

Non c’è che dire. Campionato mediocre e livellato anche verso il basso della classifica. Ma soprattutto in difesa e dopo la quinta giornata d’andata, quando laretroguardia dell’Us Foggia risultava ancora la meno perforata del torneo dagli attacchi avversari.
Poi il tonfo che(escludendo la vittoria esterna con la Reggiana per 3-4) ha portato in sole tre partite (tre gol con il R.Marc. in casa e quattro gol subiti,ancora fuori casa, contro Cosenza e Ternana)alla metamorfosi (causa 11 gol)di una della maggiori performance per reti subite della storia Recente del sodalizio Dauno.

Dopo tutto , entrando con i piedi nel piatto, l’Us Foggia sotto la guida tecnicaPorta Pecchia(lo sanno anche le pietre)ha inanellato 4 e 5 tra pareggi e sconfitte,e due sole vittorie (per altro entrambe esterne lontano dallo Zac) per uno scarto-score realizzativo di nove gol fatti e 18 subiti.
Un netto rapporto di uno a due che giunti alla vigilia della 12^ giornata(guardando dunque il prologo della classifica al cui vertice compaiono appaiate Verona e Pescara con 21 punt i) , con la legge dei tre punti a vittoria esemplifica un Foggia(a 10 punti ‘ex ratio’ ) che al cospetto del passo delle capolista,ne fa invece uno in avanti e tre indietro.
Seguendo quindi in ‘falsa’ riga, la legge dei quanti inflazionata dalle leggi della termodinamica applicata ai ‘solidi’, ecco che i rossoneri possono(seppur ancora per meno di un mese virtualmente, allor quando molto probabilmente anche in virtù della segnalazione della Covisoc regionale, gli verrà reintegrato dalla Lega il punto attuale di penalizzazione in classifica) ad oggi considerarsi non ultimi in classifica ma quart’ultimi avanti a R.Marc. Potenza e Andria Bat .

Un espediente psicologico(tra i pochi di cui può giovarsi attualmente la compagine rossonera)da cui ripartire (giunti ad un terzo dell’attuale ediz. 09/10 della p.d. l.pro gir.b) per gli uomini di P. e P. in vista dei due prossimi incontri (Rimini in casa e Piscina VG fuori)con squadre di media classifica, prima del doppio turno esterno (almeno sulla carta) proibitivo con PortoGruaro S e Pescara D. per poi dunque arrivare a marcare la soglia del giro di boa dell’inizio del ritorno dopo dover incontrare dunque Cavese e Spal (risp.nte in casa ed in trasferta) alla 16^ e 17^ giornata Inutile ripetersi oggi come oggi sui gravosi tre 0-0 casalinghi con Lanciano Giulianova e Taranto (visto che alla luce di quanto emerso in campo almeno due delle tre squadre mensionate poteva espugnare ringalluzzitamente il ‘relitto’ Zaccheria), alla luce del fatto che i rinforzi in difesa (con Micco e Carbone) giunti alla vigilia della gara contro il Taranto hanno difatti prodotto una leggera controtendenza di risultati e prestazioni nelle ultime tre gare (di cui due in trasferta con Reggiana appunto e Potenza), preanticipando quindi di non molto il reale vis to vis che staff tecnico calciatori e quel che resta in piedi degli otto soci della società di via Napoli hanno potuto tenere in settimana(quella in corso)per cercare di ridisegnare insieme alcune peculiarità tattiche(nuovo modulo 4 4 2) e nuove strategie(inerenti sinergie tra calciatori e parte gestionale)per il prosieguo del campionato.
All’orizzonte infatti (anche a detta dell’amministratore unico dell’us Foggia G.Francavilla) un ‘panflè’ di concreti segnali d’interessamento(sotto la supervisione e la garanzia dell’attuale amministrazione istituzionale della cittadinanza indicata nella persona del primo cittadino G.Mongelli) per una traghettante liquidità in seno al decorso di questo stesso campionato, in vista dunque di una futura rilevazione e sostituzione a capo della proprietà gestionale della società US. Foggia.

Intanto rientro in avanti per Ferrari (dopo uno stop muscolare)e Mattioli(dopo due turni di squalifica beccati contro il Taranto), mentre dalla prossima partita dovrebbe essere disponibile anche in neo arrivo Caraccio prelevato dall'Arsenal Sarandi.
Della serie se son fiori fioriranno.
di f.mucciarone
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Argomento : Foggia calcio da Filippo Mucciarone ( 2 novembre 2009) TRHILLER

Cominciamo subito con un lapsus poco benevolo derivante dalla scorsa settimana, allor quando confusi le due squadre campane ( Pianura e Forza & Coraggio ) del girone H della serie D in due squadre della serie D campana.
Niente di più freudianamente ‘inappropriato’, si potrebbe parafrasare volgendo mente e sguardo alle ultime altalenanti prestazioni dell’Us Foggia: ieri sconfitta per certi versi alquanto meritata per 2-1 in casa potentina appunto contro il Potenza.
Reti per i lucani di Lucenti al 30’st. e De Cesare (rig. per atterramento di Burzigotti su Catania) al 35’ pt; e a nulla è valso il gol di Mancino (al 33’st. con un personale show e slalom in area,per i rossoneri) che alla fine avrebbe meritato, sfortuna blasfemia a parte, anche la doppietta personale per via di una lob alla Del Piero calciato sugli sviluppi di un rimpallo, poco oltre l’area avversaria e terminato nella sua traiettoria calante di poco oltre sopra la porta difesa da Tesoniero(che si renderà poi ancora decisivo nel negare il pareggio su altre due pericolose conclusioni del Foggia : da parte di Micco che al 5’ della ripresa spreca malamente facendosi deviare il tiro in angolo e con Mancino che poco prima del 30’ in giravolta esalta ancora una volta i riflessi dell’estremo difensore del Potenza).
Ma calante soprattutto come ora si ridefinisce la posizione del Foggia in classica ( ultimo ) fermo a nove punti in condominio con Andria Bat Real M. e con gli stessi lucani (tra le cui indisponibilità ieri, nelle propie fila, v’erano quelle di Acquino e Lolaico ) che lestamente hanno avuto la meglio nei confronti di una compagine foggiana per convesso ridotta all’osso ( oltremodo la propria già limitata rosa calciatori ) per via dei numerosi infortuni e di qualche assenza importante ( vedi la squalifica Mattioli ) che proprio in una gara di estrema delicatezza ai fini del prosieguo delle buone appena precedenti prestazioni avvenute con Taranto e Reggiana e dei relativi risultati utili consecutivi si sarebbe rilevata (proprio a causa delle concomitanti esclusioni forzate per infortuni muscolari, in attacco, di Quadrini Ferrari e Di Roberto) molto probabilmente decisiva per i positivi fini calcistici dei satanelli. Quando siamo subito dopo l’undicesima giornata (in L. P.) del gir. B. Ok, l’Us Foggia non sarà l’As Roma.
Supposto che in serie A (grandèur d’assenze a parte; ed in misura meno speculare ) 9 su 10, i conti li risolvono i campioni (come di certo lo sono stati Vucinic al trentacinquesimo pt. e Perrotta al 7’ della ripresa nel 2-1 miracoloso dell’Olimpico contro il Bologna dopo che erano stati già gli stessi rosso blu emiliani a portarsi in vantaggio con Adailton intorno alla mezz’ora del pt. ).
Come tuttavia Basilicata e Tavoliere delle puglie non sono proprio collimanti per morfologia geologica e geografica, come lo furono in ‘divertissement’ calcistico i territori di Foggia e Reggio E. (tornando un attimo all’impresa del 3-4 contro gli emiliani della 10^ gior.) e come in realtà la stessa Piana dauna, non lo è difatti con quello altalenante e scosceso campano.
Come dire: montagne russe. Vortici e vertigini improvvise che si diramano dall’arrancante passato assai in salita verso un orizzonte che quindi non riesce ad intravedersi (seppur se non per un istante, un attimo quasi infinito per rifiatare, e che poi subito ritoglie fiato ).

Ombre come matasse solide da cui cercare presto di ripartire nuovamente (va così questo campionato per i rossoneri, in cui si è destinati a vivere alla ‘giornata’ in vista di imminenti svolte anche al vertice societario che però anche loro, medesime, sembrano apparire ogni giorno che passa lontane come luce di stelle), e sulle cui cause ed errori cercare ancora di lavorarci su per non demordere e per non dimenticare (o per non ricordare solo come specchietti per allodole ) nel complesso le buone recenti prove offerte tra gli altri da gente come Salgado e gli stessi neo arrivati Micco e Carbone (quest’ultimo al rientro dopo aver beccato un turno di squalifica col Taranto e apparso un tantino più del solito in affanno su un terreno di gioco per altro in buone condizioni, contrariamente al pantano dello Zac in cui i rossoneri sfoderarono a tratti una prova di forza,impattando 0-0 con i salentini).
Nel contesto dello scacchiere tattico invece della partita, l’undici plasmato dall’esuberante e vulcanico E. Capuano mandato in campo contro il Foggia del duo PortaPecchia, è sembrato caratterizzarsi principalmente in un focalizzante filtro crossower proprio a centrocampo.
Vespaio inalienabile per congelare (anche dopo un avvio rossonero abbastanza discreto nei primi min. di gara) la linea avanzata dei satanelli in cui (modulo a parte che sia 4 2 3 1 eo 4 3 3) ha funzionato poco l’intesa Compierchio-Salgado (risultante forse tranne che nel caso utile di Mancino a parte; di una scollatura abbastanza evidente in mediana da parte di uomini cardine di reparto come gli stessi D’Amico Trezzi e Velardi,sembrati non proprio al top della forma),e dove in primis sono emerse (come dunque per una sconveniente ‘omologatura’ da filtro passa basso e passa alto) le ulteriori (infauste) caratterizzazioni stereofoniche-pallonare di un Foggia, sovente letteralmente sorpreso in ninnananna nella propria difesa al cospetto ancora di un attacco potentino in grado di impensierire Bindi (alle prese con due tre parate quasi decisive già nei primi 45 minuti di gioco) con repentine folate in area rossonera (come detto poderosi interventi del N.1 rossonero sui terminali d’avanti rosso blu Frezza De Cesare e Berardi) in modo a tratti preponderante. Il resto (risultato incluso) è storia nota.
Un Foggia taumaturgicamente gabellato eo gabellante, prendendo a prestito dal ‘film’ di Potenza-Foggia il plot della pellicola ‘Un’altra vita’ di C.Mazzacurati con S.Orlando C.Amendola e A.Biedrzoynska.
Che sembra quasi voler mandare all’aria d’emblèe, persino il trattato di Mastricht quando il cileno M.I.Salgado alla maniera di ‘Roger De Rabutin’, tra strambotti-tonitruanti sembri di colpo diventare altro calciatore agli antipodi da se (assieme ad un Foggia come detto apparso granitico per larga parte dei novanta min.) e del goleador di razza di appena una domenica fa capace di sfoderare così come appunto il resto dei compagni (assenti non esclusi ovviamente) una prova convincente e vincente.
Un requiem nefasto, capace di trasformarsi in un niente nel rovescio della medaglia, come tra ‘Le vene aperte dell’America Latina’ di E.Galeano.
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Argomento : Foggia calcio da Filippo Mucciarone (26 ottobre 2009) us foggia o foggia calcio (Reggiana foggia 3-4)

‘E lei non è lei’ verrebbe subito dal dire del Foggia visto all’opera ieri sul campo di Reggio Emilia contro la Reggiana, come le peculiari caratteristiche di passionalità e distinzione in una bella donna che (nel bene e nel male) o si ama o si ‘odia’, e che emergono perciò tutte dirompenti e solari allorquando il risultato così altisonante di 3-4 a favore dei satanelli di Porta e Pecchia irride alla volta della seconda vittoria esterna sin qui conquistata con irriverente ed inconsueta scioltezza, dopo che già contro un’altra ‘Big’ (il Verona) del panorama calcistico italiano i rossoneri avevano impattato zero a zero nell’esordio nella prima giornata d’andata (quella della serie giovani promesse allo sbaraglio).
E’ un Foggia dunque tutto blues e ‘Sona mò’ che si apre a se stesso, alla sua volontà di riscatto (rispetto ad un campionato iniziato con le polveri bagnate), ai suoi supporters (in più di 300 presenti al ‘Giglio’), e soprattutto alla sempre invocata e mai demordente vocazione sud-americana del suo goleador di spicco (il cileno M. Imenez Salgado), che con le sue tre realizzazioni in terra d’emilia realizza la sua terza ‘tripleda’ personale con la maglia rossonera.
D’obbligo quindi sdramattizzare (non ostante il protratto silenzio stampa per i tecnici ed i tesserati in casa Foggia ad esclusione dell’aministratore unico G.Francavilla) ,e in primis partendo su se stessi da parte proprio dei calciatori del Foggia smettendo così i panni di eterni ‘martiri del calcio’. Sette reti dunque che rimandano seppur oggi in maniera meno allegorica (non ostante le sussistenti virtù forse negate o più semplicemente ai vezzi ed alle trattenute trasferitesi su questa compagine per le note e sofferte vicissitudini in seno ai vertici societari attuali ) maggiormente ad un 5-2 (ad esempio)
tra Pianura e Forza&Coraggio,due formazioni militanti nel girone H della serie D campana con le rispettive marcature messe a segno nell’ultima giornata appena trascorsa da: 2’pt Improta(P), 20’pt Manzo (P. su Rig.), 39’ pt Ausiello (P), 16’ st Tortora (FC), 19’ st Sibilli(P), 28’st Caruso (FC),37’ st Del Sorbo(P).
A proposito.
Chissà in che prospettiva di crescita o miglioramento societario (gli attuali otto soci,o parte dei quali,vorranno vedersi impegnati a supportare magari un’altra co-propietà) l’attuale dirigenza del sodalizio rossonero pretenda di passare ad un’altra svolta eo seconda fase sportiva (nell’attesa degli eventi) in merito alle stesse sorti societarie che poi dovrebbero rientrare nella normale amministrazione di una situazione accettabile sotto (e dopo) il suddetto profilo ‘abdicativo’, visto che ad oggi l’US Foggia con Porta in panchina ad assistere Pecchia è praticamente sprovvisto di osservatori (e non solo di squadre avversarie). Ma si diceva ancora di un Foggia sprinter tutto cuore e polmoni .Under, no gol , 1X per ancorarsi in ultima istanza al poco coraggio cabalistico dell’ ‘azzardo’ in una scommessa calcistica da lottomatica.Quindi niente cinque (come quota in caso di vittoria esterna) ed è sempre e solo un Foggia in piena che espugna il ‘Giglio’ di R.Emilia come ai ‘bei’ tempi del ciclo calante e dorato dell’Ultima stagione in A con E.Catuzzi in panca ( 9495 1-1 con rete per i satanelli di I.Kolyvanov, nel secondo dei due complessivi incontri in massima serie tra dauni ed emiliani,rispetto a 18 incontri totali con tre vittorie per i rossoneri sette per i granata e complessivi otto pari ). Roba da ‘Quiz a Premi’ con relativa combinazione vincente del forziere magico .
Un Foggia che mena da subito o quasi le danze e che è lesto a portarsi sempre per primo in vantaggio trascinato come fosse un rimorchio da un Salgado (al rientro dopo due turni di stop per squalifica) decisamente in giornata si ed in gran spolvero (al 14’ st, dieci minuti dopo il pari del 2-2 firmato da Alessi per i granata,manda letteralmente in visibilio l’intera platea dei 2500 presenti con un eurogol dei suoi in semisforbiciata al volo in area reggiana capace di ‘ammutolire’ ogni cosa). Ma è solo il prosieguo di un prologo iniziato da Velardi al 10’pt a cui segue il pareggio degli emiliani con Rossi al 37’pt, quindi nuovamente il vantaggio foggiano al 43’pt (rigore trasformato da Salgado per fallo in area di D’Alessandro su uno sgusciante e caparbio Di Roberto) e al 14’ st (dopo appunto il secondo pareggio al 4’pt) e la definitiva tripletta del ‘Pescador’ che ‘epiloga’, anticipando di poco (al 25’st il gol da parte di Stefani ancora su rigore questa volta causato ingenuamente in area rossonera da Velardi in tandem D'Amico che non riescono a bloccare senza commetere fallo, P.Rossi) il risultato finale di 3-4 che suggella un match a tratti dalle forti emozioni con repentini capovolgimeti di fronte e più di qualche giocata sopraffina (stiamo parlando ancora di Salgado che al 21’della ripresa prende d’infilata in micidiale contropiede l’intero asset mediano-difensivo della Reggiana con un precisa conclusione che si infila sotto la traversa della porta di Tomasig dopo una serie quasi infinita di ondeggiamenti con la palla al piede e non e dribbling con relative finte e ri-finte annesse).
Prestazione senz’ombra di dubbio sui generis nella undicesima giorn. d’andata messa in atto ieri da un Foggia, che (Salgado dipendente e stravolgente a parte) comunque palesa ancora in parte tutti gli evidenti limiti tecnici in difesa eo a centrocampo (ieri infatti non completamente collimanti ad esempio per giocatori come Mancino, che al contrario del solito ha forse eluso il tabù relativo ad uno squilibrio,senz’altro motivo aggiuntivo circa un deficit gestionale nello spogliatoio,dovuto ad una scarsa presenza o totale assenza di competitività agonistica all’interno del gruppo di P.&P ).
Oltre comunque alla riproposizione della coppia difensiva centrale con Goretti e Burzighotti, risultate azzeccate anche le scelte di Micco dirottato a terzino sinistro e di Velardi impiegato invece sul versante destro con dunque Trezzi Mancino e D’Amico in mediana. Reparto di campo quest’ultimo come sussistente a se stesso e al gioco da parte dei rossoneri, anche nel caso della prematura uscita (per infortunio) del cursore sinistro avanzato dell’organico rossonero Quadrini (al 24’pt) poi sostituito senza remore da Colomba, ed anche quando Velardi è chiamato causa forza maggiore (per ristrettezza d’organico) a subentrare nel suo ruolo ‘naturale’ sin qui disputato di centrocampista metodista, allorché P&P decidono al mezz’ora della ripresa di passare da un 4 3 2 1 spregiudicato ad un 4 4 2 più avveduto che alla fine possa garantire come ha garantito di portare a casa la vittoria, togliendo Mancino ed inserendo il ventenne difensore Torta.
In sostanza un Foggia che ha comunque garantito subito sin dai primi minuti di gioco un diverso approccio alla gara, una maggior voglia d’insieme di aiutarsi tra i diversi reparti , sia in raddoppio (a c.) che in copertura (in d.) da parte degli undici mandati in campo. Ancora, complicità sorretta da comunione d’intenti ed equo contagiri e contachilometri nelle gambe da e per parte di tutti.
Tanto da permettersi il lusso in alcune circostanze si sopperire a tali ed evidenti lacune strutturali di gioco con lampi di puro intuito tattico con alto tasso a tratti di supremazia dello stesso Centrocampo, dove hanno sovente preso origine i cataclismi delle discese e le distese dell’attacco foggiano a valanga nella metà campo granata di Salgado&Co.
‘Peccato’ per il trailer d’inizio gara, con Temelin (spauracchio per la difesa e per la storia recente del Foggia) che fallisce da buona posizione al primo minuto sotto rete una nitida occasione gol sventata da Bindi.
E con la cui realizzazione adesso probabilmente staremmo commentando un’altra gara, ma dopo cinque min. di recupero tra primo e secondo tempo l’arbitro Giacomelli di Trieste sancisce ai titoli di coda di Reggiana-Foggia di spegnere la luce nella bella giornata assolata di Reggio Emilia.
In ultimo, giornata pro Foggia quella appena trascorsa per la classifica dei rossoneri, dove dal Rimini in giù (a quota 13 punti) sino ai satanelli appaiati a quota nove con la Spal in quart’ultima posizione in piena zona play out intercorrono la bellezza di sette squadre racchiuse da una distanza di appena quattro punti (anche se sarebbero tre,in attesa si spera ed è ottimista la dirigenza nella persona di G.Francavilla, della sentenza d’appello tra un mese da parte del Foggia per un punto di penalizzazione inflitto dalla lega per il protrarsi d’inadempienze burocratiche-gestionali legate in particolar modo a quest’ultimo scorscio di campionato in corso e alle note ‘scorribande’ societarie).
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Argomento : Foggia calcio da F. Mucciarone ( 22 ottobre 2009)

A dispetto dei polveroni delle supreme auree super-partes, alla 9^ giornata di prima div. lega pro (gir.B) l’Us Foggia non era ne in spiaggia ne su una strada sterrata.
Nel focus sull’ultima di campionato appena trascorsa in casa dei satanelli, due Palle gol ‘nitide’ rappresentano in concentrato quella che tutti ormai si aspettano concretizzarsi in una svolta sul torneo da parte degli uomini dei sussistenti tecnici Porta & Pecchia .
Il sinistro impertinente di Quadrini ( di un niente sopra il sette di Bremec Suarez ) che nel primo tempo la malasorte non ha voluto assistere in degna capitolazione, ed una un’altra un pò ‘meno’ chiara ( quella del gol annullato per off-side a Corona su saponetta in area di Bindi a qualche minuto dal 90esimo,nella stessa porta ).
Ed ecco che il derby pugliese dauno-salentino ( il numero 28 allo Zac ) tra tra Foggia e Taranto finisce così col classico risultato (ad occhiali) dalle reti inviolate 0-0 .
Poco male intanto ( ma è ancora purtroppo così ) se gli innumerevoli acqua plàn spessissime volte causati dall’impervido stato del terreno di gioco per via della pioggia battente, e gli ombrelli volati ( in segno di protesta contro l’arbitro Carbone di Napoli ) sul medesimo manto erboso per via dell’ esautoramento del contenimento emotivo dei tifosi, non hanno alla fine potuto comunque evitare le complessive tre giornate di squalifica ( due a Mattioli per ‘oscene’ reiterate proteste ed una, per doppio giallo, al neo arrivato terzino di fascia Carbone per ‘comportamento immotivato’ nel coinvolgimento della stessa circostanza dell’espulsione di Mattioli ) inflitte sempre nei minuti finali (ed in maniera alquanto improvvida) dallo stesso direttore di gara. Ma che anzi hanno recato (inoltre) alle casse attualmente ‘esauste’ dei vertici della società rossonera,vista l’accentuazione attuale sulla transitorietà del periodo d’austerity della medesima, un ammenda di diecimilaeuro (dovuta appunto al continuo ed inappagato lancio di oggetti in campo tra cui anche,per via della pioggia appunto,degli ombrelli). Così a questo punto ( ‘poco bene’ ); se la ciurma ( frettolosamente rimpinguata proprio nella settimana precedente il match col Taranto con gli arrivi di Micco e Carbone a centro campo ed in difesa,e di Caraccio in attacco ) della doppia P , riprende pian piano la rotta ricominciando nuovamente a issare le vele verso il traguardo della salvezza. L’ ambito più congeniale e d’altronte come preposto dagli stessi vertici societari del sodalizio foggiano sui piani traghettanti ( ora più di prima possiamo accennarlo con un pizzico di nochalance in più, in maniera un tantino faute de mieux ) già ad ‘inizio’ campionato.
Non è infatti l’ancora precaria condizione in classifica dei 7 punti ne tanto meno il risultato positivo nell’ultima partita disputata allo Zaccheria a confortare l’intera platea pallonata rossonera, ma..ed era ora, una prestazione un tantino sui toni ( quella del derby col Taranto appunto ) sciolinata dai satanelli che di rado infatti ultimamente ( cioè da un mese ) avevano deciso di cambiare sul campo ( in seduta stante ) il gracchiante leitmotiv di Orietta Berti ‘Fin che la barca va, lasciala andare’ (dopo quattro sconfitte consecutive in cui non avevano parallelamente deciso di buttare la spugna, facendone così destare esangui, sopra le parti, ogni tipo legittimo di sospetto proprio al volgere della tifoseria di fede rossonera ).
Messaggi chiari ( di cui se non altro già l’intero ambiente del tifo e societario sperano possano essere consolidati dalla continuità di prestazioni e risultati ), ma su cui occorrerà battere e ribattere , cercando di raggomitolare il bandolo della matassa per discernervi su una quadra di gruppo che rinsaldi vivamente la tenuta mentale ancor prima che quella atletica ( che pure occorre ri-spuntare ) .
Il periodo ( dopo la frettolosa ed un po’ ingenua ‘falsa partenza’ ) lo consente , quando siamo dunque ad appena oltre la metà delle gare che dividono sul giro di boa del girone d’andata .
Intanto ( tranne il riacutizzarsi per Ferrari di un risentimento muscolare alla coscia e l’indisponibilità nel prossimo turno contro la Reggiana degli squalificati Carbone e Mattioli ) rappresentano comunque importanti ulteriori passetti in avanti la buona prestazione a centro campo di Trezzi che ( assieme al rientro di Salgado in avanti dopo aver scontato il doppio turno di squalifica consentirebbe ancora all’esperto Goretti di essere nuovamente riposizionato al centro della difesa ), dovrebbe quindi nove su dieci essere riproposto invece in mediana con Velardi e D’Amico. Per i satanelli è così piena bagarre nei bassifondi della classifica e già periodo di prova del nove all’insegna degli stravolgimenti tattici e di tenuta di tra i reparti. Proprio quello di cui ora più che mai al Foggia abbisogna, per non arrestare la lenta risalita in classifica e per stravolgere in primis se stesso.
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Argomento : Foggia calcio da zorro ( 13 ottobre 2009)

ciao da zorro
purtroppo ancora una volta avevo ragione, mi piange il cuore vedere il foggia come una barca alla deriva.
Forse sarò catastrofico eppure sento che se non ci sarà una sterzata di rotta andremo in c2 senza nemmeno fare i play out!
Alcuni gicatori non meritano la maglia rossonera eppure grazie a fusco si ritrovano a giocare in c1 e per giunta in una piazza come foggia... buffoni... questa società ha messo su un circo a posto di una squadra!
un grazie lo stesso a questa società va di sicuro ma è arrivata l'ora che vadano via fuori dai coglio... sono incapaci sia economicamente che moralmente... andate via i foggiani hanno bisogno di certezze.
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Argomento : Foggia calcio da LIBERO ( 5 ottobre 2009)

Lo ammetto sono anni che non seguo direttamente il Foggia, vuoi perchè vivo altrove ed anche perchè con la famiglia composta da piccoli mi sarebbe al momento estremamente difficile.
Ma a parte queste mie personali considerazioni che vogliono rimanere tali, la considerazione che mi sento oggi di fare è:
Non si può sposare la causa del Foggia solo per interesse, ci deve essere anche passione.
La dirigenza senza fare troppi proclami doveva dire dall'inizio, noi non ci stiamo, ci ritiriamo e non iscriviamo la squadra al campionato.
questo tirare a campare, questo ingannare i tifosi mi sembra non deleterio per l'immagine di una città che è già mortificata per tante cose, scusate se mi permetto ma la Cattedrale chiusa mi sembra quanto di più assurdo, essa non è solo simbolo cristiano ma è simbolo di un'intera città.
Allora cosa serve ora?
Serve che le massime cariche cittadine il Sindaco ed anche il Presidente della Provincia che è anch'esso di Foggia, si adoperino in sinergia per trovare un gruppo di persone a rilevare il Foggia Calcio, affinchè rilancino una volta per tutte questa squadra che tante soddisfazioni ci ha dato in un tempo non troppo lontano e che con buona voltà potrà tornarci a dare.
Avevo detto che Ciuccariello era un bluff, e bluff è stato!
Ora pero diamoci una mossa, non posso essere io a muovermi, non ho i mezzi, se li avessi avuti mi sarei già mosso.
Non ho esigenze di marketing o volontà di immagine, sono e resto un tifoso deluso, che in questo momento soffre terribilmente per il mio Foggia, e scusate se è poco.

LIBERO
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Argomento : Foggia calcio da Libero ( 4 agosto 2009)

Non essendo soddisfatto per quanto in una mia precedente mail avessi espresso tutte le mie personali perplessità sul fantomatico mister X che era interessato al Foggia, propongo previo vostro beneplacito un'intervista rilasciato dallo stesso ad un giornalista tale Marco Bonetto, in essa si scorcono certe anomalie, che francamente danno del personaggio un'immagine non proprio affidabile, nel senso che lui avrebbe dei soldi che dovrebbe ancora ricevere da un'eredità, quando li avrà non è dato ancora sapere...
LIBERO

Ciuccariello: «Ora entro in scena e mi prendo il Torino»

«È vero, sono fallito. Ma chi non ha avuto protesti?» L’incredibile signor Ciuccariello che vuole il Toro: ha 68 anni, è pugliese e lavora nel campo della ristorazione. «Con 100 milioni sistemo Cairo»
Cairo: «Non vendo il Toro»

TORINO, 13 febbraio - Raffaele Ciuccariello: chi è costui? E’ Mister X, vivaddio! Ha 68 anni, abita a Envie con la moglie Rosa, in provin­cia di Cuneo. E’ nato a Lucera, in provincia di Foggia, il 7 feb­braio del 1941. Emigrante, fin dalla giovane età: in Arabia Sau­dita, a Londra, in Germania. Da una quarantina di anni risie­de in Piemonte, quasi sempre a Torino tra Barriera di Milano e Porta Palazzo, un cuore storico dell’immigrazione sotto la Mole, prima meridionale, poi extracomunitaria. Ma da qual­che tempo ha cambiato casa, indirizzo e vetta, davanti agli oc­chi: non più il prodigio dell’Antonelli, ma l’ombra del Monvi­so. Ha 8 figli, un nono è mancato. Dice di avere 100 milioni, frut­to di un’eredità arrivata da oltre oceano. E con quella vuole comprare il Toro, portarlo in Champions, costruire uno stadio o acquistare l’Olimpico. Signore e signori, ecco Mister X: ac­cento pugliese ancora ben vivo, vitalità spessa, modi spicci. E protesti,20fallimenti alle spalle, tra lui, la moglie e qualche figlio. «Chi non li ha, a questo mondo? Piccoli problemi, nulla, mica sono un assassino, io. Ero povero, venuto su dal nulla. E ades­so non lo sono più. Ci piacciono il Toro e il Re, i Savoia. Mio fi­glio Norbert è anche presidente di un’associazione di monar­chici. Ci stiamo per comprare un castello, lo sa? Nell’Astigia­no, a Dusino San Michele».

Accidenti, signor Raffaele! E dire che i suoi parenti più stretti sostengono di avere scoperto tutto solo adesso, come qualsiasi altro comune mortale. Lei è stato bravo a coprire il mistero...
«Già, mica dicevo le cose, facevo solo capire che la nostra vita sarebbe cambiata, a un certo punto. Ma ai figli, alle nuore, ai generi ripetevo da 12 anni che un giorno la famiglia avrebbe fatto un salto, avrebbe modificato la vita. Dicevo: diventeremo ricchi, noi».

L’eredità.
«L’eredità».

Un parente lontano che muore.
«E’così, è così. Un parente».

Che viveva negli Usa?
«Bravi. Come avete fatto a indovinare?»

Sa, in Italia lo zio d’America è un must...
«Un parente lontano. Nessuno rivendicava nulla. Il problema è che in Italia i soldi vanno al Vaticano o allo Stato, quando non ci sono eredi. O al Cottolengo di Torino, lì, dove tengono i ma­lati. Ma qui no .. Qui c’era Raffaele Ciuccariello. E Raffaele Ciuccariello non si fa mica fregare i soldi, sa?».

Certo, certo. Insomma, è morto suo zio.
«Oppure un cugino. Scrivete quello che volete: zio, cugino... che m’importa? Per ora non voglio dire la provenienza di ’sto de­naro. Una grande fortuna piovuta dal cielo».

Cento o seicento milioni?
«Ma che seicento! Cento. Bastano. Si fa una grossa cosa qui. Prendo il posto di Cairo. Faccio un regalo ai miei figli».

E i protesti? E i fallimenti?
«E chi non li ha avuti in vita sua! Tutto il mondo ha avuto pro­testi. Io non avevo un soldo, ho girato da un Paese all’altro per mantenere tutta la famiglia, ho fatto di tutto. Lavori anche umili, ma sono una persona per bene. Muratore, minatore. A Torino avevo una pizzeria. E quando lavori ti può capitare di avere qualche problemino. Un fallimento, un protesto, come di­ce lei. Ma cosa sono? Nulla. Mica sono un delinquente, un as­sassino! Un giorno Berlusconi cantava sulle navi. E poi è diven­tato Berlusconi. Io ero Raffaele Ciuccariello. Poi sono diventa­to Mister X. Ora comprerò il Toro. Vado all’attacco di Cairo, io. Datemi un paio di giorni e vedrete. Altro che i miei avvoca­ti... E se non mi danno il Toro, piglio il Novara. O il Foggia. Co­sì i figli restano comunque contenti».

Non è contento di come si sono mossi i suoi avv ocati?
«Sì, ma ora bisogna dare una botta alla vicenda. Due o tre giorni ed entro in scena io. Va­do all’attacco. Voglio entrare nel calcio a tutti i costi, adesso che la mia vita è cambiata. Lo faccio per me e per la famiglia».

E se Cairo non vende?
«Lo ripeto, compro il Novara. O il Foggia. Sono foggiano, io».

E lei con 100 milioni di ere­dità è davvero convinto di andare in Champions?
«Ho le banche dietro. Più ban­che. Scriva due o tre. Saprete tutto, un giorno. Lo chiamo io Cairo al telefono. Voglio vedere se non mi molla il Toro, quan­do gli offrirò tutti ’sti soldi. E quello che avanza va per la campagna acquisti. Anche in B, se il Toro va in B».

Ma questa eredità...
«Non voglio parlare troppo di ’sta cosa. Quando arriverà il giorno giusto, sarò più chiaro».

Ma adesso lei li ha questi 100 milioni?
«Certo che li ho! E magari ne ho anche tanti di più... Dovete solo attendere. Ho fidejussioni bancarie, ho tutti i documenti per presentarmi da Cairo, ap­poggiare le carte e i soldi sul tavolo e dirgli: adesso me lo compro, il Toro».

Li ha o non li ha? Continuia­mo a non capire.
«Stiamo aspettando che ce li diano materialmente, ma nei prossimi giorni avremo tutto. Intanto ora abbiamo finalmen­te le fidejussioni, le garanzie. Per qu esto il mio nome è usci­to solo ora».

Fidejussioni di quali ban­che?
«Non ve lo dico. E’ presto. Ma sono ricco e rispettato».

Perché proprio il Toro?
«Avevo pochi anni, vivevo an­cora a Lucera. Avevo 10 anni».

A cosa allude? A Superga?
«Sì. Poveri ragazzi, tutti morti. Ci piansi sopra. Ero un bambi­no. Metterò tanti luci sulla la­pide, lassù vicino alla Basilica. E quando tutti i lumini si ac­cenderanno, piangerò di commozione».

Lei nel ’49, quando è succes­sa la tragedia, aveva 8 anni, non 10.
«Vabbé, che cambia? Per quel­lo il Torino mi è entrato nel cuore. Poi sono venuto anche a lavorarci, a Torino. E il Toro mi è sempre diventato più simpa­tico. E ora me lo compro».

E la monarchia? E le auto di lusso con i sedili in pelle?
«E’ una passione della fami­glia. Mio figlio Norbert è presi­dente di un’associazione mo­narchica. Il calcio e il Re: sono i nostri amori. Il calcio, il Re e la famiglia. Ma non siamo no­bili».

Si è parlato di un riconosci­mento di paternità.
«Non c’entra niente mio padre. Un parente lontano. Vi piace scrivere di uno zio d’America, no? Scrivete quello».

Abbia pazienza, ma qui si scrive quello che dice lei...
«Dovete aspet tare. Ora sono stanco. Mi chiamano in tanti. Lasciatemi riposare».

Per carità.
«Devo pensare. Ho tanti soldi. Faccio quello che voglio. Sono ricco. La mia famiglia svolta. Incasso i soldi. E dite a quelli che mi chiamano per parlarmi dei fallimenti e dei protesti che sono solo degli ignoranti.. Par­lano perché hanno la lingua in bocca. Ho aspettato tanto ’sta eredità. Ora sono in pensione e ve la faccio vedere io. Farò un’offerta a Cairo che neppure lui immagina, visto in che sta­to è il Toro. Un’offerta enorme. Non mi può dire di no. Io ho tempo: prima o poi cede. Se no, vado da altri presidenti. Entro anch’io nel calcio».

Come Berlusconi.

Suo figlio Norbert, con cui abbiamo parlato prima e che ha un’agenzia di investi­gazioni, dice che sarebbe una stupidaggine scrivere che avete ereditato 600 mi­lioni.
«Che vi ha detto?».

Che sono solo 100.
«Esatto».

E’ vero che ha detto ai suoi parenti, qualche ora fa: «Guardate Rai 3 e vi diverti­rete»?
«Sì, perché si sarebbe parlato di me. Volevo fare una sorpre­sa a tutti».

Ci è riuscito di sicuro. Ma è vero che lei non ha mai co­nosciuto suo papà?
«Mio padre non c’entra. Ora la­sciatemi, tutte ’ste telefonate mi stressano».

Si deve abituare...
«Non ho paura di niente. Ne ho viste di cose in vita mia... Tan­te grazie, buone cose, scrivete un bell’articolo». Clic

Marco Bonetto
© LaPresse
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Argomento : Foggia calcio da Libero ( 2 agosto 2009) La proprietà del foggia calcio avrà un nuovo padrone ?

Sono andato a rivedermi le notizie in cui si parlava di un imprenditore di origini foggiane, interessato a rilevare la proprietà del Torino calcio, lo stesso univa all'entusiasmo la garanzia a voler investire 100 milioni di euro.
Fatte le debite proporzioni con quello che è il Foggia calcio di oggi, con il Torino che quest'anno ripartirà dalla serie B, scusate se esagero ma faticare a trovare 3 milioni per rilevare il Foggia mi sembra veramente assurdo.
La trattativa doveva già da tempo essere chiusa, invece si continua a parlare del se e del come si potrà arrivare a conclusione.
Mah siamo alle solite....
LIBERO :)
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Argomento : Foggia calcio da Enzo C. ( 5 luglio 2009)

chiedo al Sindaco Mongelli ,è vero che c'è tanto da lavorare siamo agli ultimi posti, ma iniziasse dal Foggia che e un bene di tutta la tifoseria perche manca veramente poco per mandarci allo sbandò e farei un appello alla città di aiutare anche con poco i nostri colori ( siamo solidali) GRAZIE....
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Argomento : Foggia calcio da Libero ( 8/6/2009)

E'inutile dire che anche quest'anno non ci andata bene e a farne le spese sono tutti quesi tifosi che domenicalmente hanno, con il loro sotegno e con il loro incoraggiamento, cercato di spingere la squadra verso la vittoria.
Capobianco è stato chiaro se non intervengono altri, noi molliamo, è arrivato il momento secondo me di iniziare seriamente a pensare ad un azionariato popolare; un messaggio che non si limiti alla sola città ma anche alla provincia tutta affinchè si mobiliti per sostenere un progetto calcio.
Abbiamo conosciuto la A e la B, eravamo una realtà consolidata, c'era anche entusiasmo che dava la carica, ultimamente sembrava esserci un ritorno, è necessario che questo sia un ritorno di solo andata.
Ecco quindi un invito a tutti gli imprenditori attuali a non fare proclami di abbandono, ma di incoraggiare e sponsorizzare l'entusiasmo, ce la faremo perchè dobbiamo farcela.
FORZA FOGGIA!
Libero
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Argomento : Foggia calcio da Libero ( 12 gennaio 2009) Foggia Calcio commenti

Mi capita la domenica durante l'orario delle partite di calcio, di scorrere i canali attraverso l'ausilio del telecomando, e intanto faccio ciò per documentarmi sulla mia squadra del cuore che resta sempre il Foggia.
Domenica prima dell'inizio delle partite di serie A che vedo in diretta tramite il canale di SKY, mi sono collegato su una di queste realtà locali, in particolalre sentivo i commenti su Telefoggia. ebbene il Pirla, perchè tale è, e trovo difficoltà a trovare un altro aggettivo, identificabile nel sig. Cicolella, diceva a un suo interlocutore, che fra Zeman e Capello, l'allenatore vero con la A maiuscola era quest'ultimo.
Nel dissentire faccio notare al Solone di turno, che fu sbuggiardato con tanto di risultati da Zeman durante la sua permanenza a Foggia, che a differenza di Capello, il boemo cominciò la trafila dalla gavetta, Capello si trovò Liedholm come mastro e Berlusconi, che oltrea ad un Baresi super in difesa gli regalò tre olandesi unici nella storia del calcio.
Ma se volessimo andare oltre noteremmo che Totti fu una scoperta di Zeman e non di Capello e che chiunque va al Real comunque fa sempre bella figura.
quando Capello allenerà piccole realtà si potrà fare un paragone, potrei ricordare Trapattoni al Cagliari...un vero disastro.
Quindi paragoni non proponibili per una visione o se preferite filosofia del calcio, a questi livelli sono improponibili.
Fatta questa premessa, come la città che si dimostra giustamente insofferente, per tut ta una serie di promesse mai mantenute, anche la squadra di calcio risente del clima pesante, e naturalmente queste componenti fanno si che non ci sia quell'entusiasmo che sempre fu presente, da Rosa Rosa, Fesce e Casillo.
Sperando in meglio un saluto a tutti da LIBERO.
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Argomento : Foggia calcio da zorro ( 9 dicembre 2008)

salve devo ancora rimarcare l'inettitudine della nostra squadra che a Lanciano si è guardata la partita a posto giocarla!i risultati striminziti e positivi avuti in precedenza non hanno fatto altro che rimandare il problema piu grande di squadra,cioè l'allenatore!il signor novelli dovrebbe imparare che le partite per primo si giocano in undici mentre le giochiamo in 9 per colpa di qualche raccomandato che passeggia in campo!in secondo luogo si giocano con dei centrocampisti cosa che ieri non ho visto!credo che la società debba cominciare a guardarsi intorno e magari prendere in considerazione l'aquisto di un nuovo allenatore visto che con questo i tempi bui sono appena cominciati!novelli non da carattere a questa squadra!onde evitare uun campilongo 2 ,da vero tifoso spero che mi stia sbagliando!
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Argomento : Foggia calcio da zorro ( 27 ottobre 2008)

foggia calcio:ancora una volta devo purtroppo denotare il mal di trasferta di questo foggia! l'unica cosa che manca a questa squadra?una punta che ha fame di gol e non di soldi e un allenatore! da tifoso doc mi auguro di essere smentito!
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Argomento : Foggia calcio da Francesco ( 23 aprile 2008)

Cari amici, ho visto anche io la partita a Novara. Confermo quanto detto da Marilù.
Al termine della partita mi sono confrontato con alcuni tifosi del Novara e nel salutarci ci hanno augurato l'in bocca al lupo per il prosieguo del campionato.
Signori... è stata davvero un'emozione e segno di grande civiltà... e da foggiano che risiede al nord, mi sento ancor di più orgoglioso di essere tifoso rossonero...
un saluto a tutti voi..
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Argomento : Foggia calcio da Marilu' ( 22 aprile 2008)

Abito a Torino da anni. Ieri sono stata a Novara a vedere la partita Novara Foggia. E’ stato bellissimo vedere lo stadio piemontese strapieno di bandiere rossonere, inondato dai festosi inni calcistici “Forza Foggia”. Quello che mi è piaciuto di più, comunque, è stato vedere fuori dallo Stadio, prima dell’inizio della partita, i tifosi novaresi preparare carne alla griglia ed offrirla ai tifosi foggiani, che, in fila, con le loro sciarpe ei loro berretti rosso-neri, gradivano molto l’ospitalità. Una lezione di grande civiltà da entrambe le parti! Complimenti! Credo proprio che i foggiani siano GRANDI !!!!!
Marilù
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Argomento : Foggia calcio da LUCIANO GALLUCCI (14 novembre 2006)

CARI AMICI,
DISGUSTATO DA QUANTO VISTO ALL'ARECHI DI SALERNO VI MANDO L'E-MAIL CHE HO APPENA PROVVEDUTO A MANDARE AI PRINCIPALI SITI INTERNET DI FOGGIA E DI SALERNO CHE SI OCCUPANO DI CALCIO:
EGREGIO DIRETTORE,
LE SCRIVO PER CERCARE INSIEME DI RAGIONARE SU QUANTO SUCCESSO ALLO STADIO ARECHI NELLA GIORNATA DI IERI.
CREDO E NESSUNO ME NE VOGLIA, DI FOGGIA O SALERNO, CHE TUTTI DICO TUTTI DI ENTRAMBE LE SQUADRE SI DOVREBBERO VERGOGNARE PER L'IGNOBILE GAZZARRA SUCCESSA IERI IN QUELLO CHE COMUNQUE E' E RIMANE SEMPRE UNA PARTITA DI PALLONE CIOE' UN GIOCO!
IO SONO UN TIFOSO DEL FOGGIA A CUI PIACE TANTISSIMO SIA LA PROPRIA CHE LA SUA INCANTEVOLE CITTA' E CHE AL PARI DELLA MIA, FOGGIA, RITENGO TANTE VOLTE PURTROPPO BISTRATTATA DA CHI CERCA PROPRIO QUESTI SPUNTI PER "MARCHIARLA" A SANGUE DI PRIMITIVISMO, MALEDUCAZIONE E QUANTALTRO, NON BASTASSERO I GROSSI PROBLEMI DI CUI SOFFRONO GIORNALMENTE ENTRAMBE!
QUINDI (E SAREI CONTENTO SE CIO' AVVENISSE DA ENTRAMBE LE PARTI VISTO L'EVIDENTISSIMO CONCORSO DI COLPA)LE PROPONGO DI OSCURARE I PROTAGONISTI DI QUESTA OFFESA ALLA CIVILTA' CHE E' STATA LA PARTITA SALERNITANA FOGGIA MAGARI CON DUE GIORNI DI SILENZIO STAMPA DA PARTE DI TUTTI I SITI CHE SI OCCUPANO DI CALCIO A FOGGIA E SALERNO, DIMOSTRANDO A QUESTI "SIGNORI" PRESUNTI CALCIATORI E TECNICI FOGGIANI O SALERNITANI LA CIVILTA' E L'EDUCAZIONE DELLE NOSTRE BELLISSIME CITTA'!
BASTA!
E QUESTI RAGAZZOTTI "MILIONARI" MAGARI MANDIAMOLI AD UN CORSO DI EDUCAZIONE E BUONE MANIERE SPIEGANDO LORO COS'E' IL RISPETTO, LA CIVILTA' E L'EDUCAZIONE DEI VERI FOGGIANI E SALERNITANI!
COLGO L'OCCASIONE PER PORGERLE I PIU' CORDIALI SALUTI.
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Argomento : Foggia calcio da Diego (6/9/2005)
Il calcio a Foggia ha una svolta,quasi sembrerebbe che questa citta' i suoi problemi li abbia solo nel calcio,e dopo anni di soldi spesi con grande gioia per abbonarmi al FOGGIA CALCIO,quest'anno le cose quasi volevano far credere a tutti noi veri tifosi che stessero cambiando. Invece no,domenica 4/09/2005 allo stadio c'erano piu' di 6000 spettatori di cui solo 5019 paganti,questo significa che c'erano quasi 1000 non paganti.
I vecchi proprietari del Foggia Calcio,in un clima fallimentare cercavano di farsi buon popolo regalando biglietti a destra e manca,questi nuovi no (perlomeno cosi' sventolano ai quattro venti).
Ma poi stranamente a me vecchio abbonato pagante,sempre legato al Foggia anche quando era in C2,sorge un dubbio,poi naturalmente veritiero.
Signori tifosi la storia non cambia, ci sono abbonamenti regalati ed il colmo a persone che di calcio non importa nulla,e qualcuno addirittura nativo di Monte Sant'angelo e tifoso del MANFREDONIA. Non ho piu' parole.
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Argomento : Foggia calcio da Stefano
UNA SOLA FRASE CHE RACCHIUDE IL NOSTRO DOLORE:LA FINE DI UNA REALTA'!!!!!!!
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Argomento : Foggia calcio da GianniD
Una città allo sbando, questo è il primo pensiero che mi viene nell'apprendere del fallimento della nostra squadra di calcio. Credo che in realtà, si stia vivendo il fallimento di una intera città, dalla sua economia alle sue strade, alla sua vita. E all'orizzonte...nulla. Mi verrebbe da dire "Si salvi chi può".
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