Sei squadre in fuga in attesa delle penalizzazioni (19/02/2009)
C’è voluto ben più di mezzo campionato per spezzare l’equilibrio ma alla fine è successo. La classifica si è divisa in due tronconi, due pezzi che distinguono ed al contempo infiammano la lotta
play off e la corsa salvezza. Basta dare un’occhiata rapida alla classifica per individuare le sei battistrada che hanno lasciato la compagnia del plotone per giocarsi la volata alla serie B.
“Credo proprio che saranno queste sei a giocarsi promozione diretta e play off” ha sottolineato
Capobianco nel post partita di Sant’Antonio Abate, commentando gli effetti del successo esterno contro la Juve Stabia. Favorite per la prima posizione restano le tre grandi di questo girone, quelle costruite per vincere. Stiamo parlando del
Gallipoli del presidente Barba, dell’
Arezzo e del
Benevento, reduce da una sconfitta interno ma comunque rinfrancato dalla cura-Soda.
Tra questa la scheggia impazzita, la mina vagante, è costituita dal
Crotone, una squadra a dir poco sorprendete, data da tutti per morta ma ancora li a sognare la vetta. Prima la crisi societaria, poi la cessione di alcuni calciatori titolari non hanno inciso sul rendimento dei rossoblu anche se, va detto, la buona sorte in questo torneo sorride a trentadue denti alla formazione di
Moriero, basti pensare alle ultime due gare, due successi contro Cavese e Benevento ottenuti nei minuti finali della partita grazie ad una mischia in area e ad una clamorosa papera del portiere.
La fortuna però bisogna anche sapersela cercare e un plauso in tal senso va fatto alla tenacia ed alla grinta degli uomini di Moriero. In coda al “gruppetto”delle fuggitive (mutuando una terminologia ciclistica)
Foggia e Cavese si limano le ruote nel tentativo di superarsi tra loro. Il Foggia avrà domenica la prima possibilità di effettuare il sorpasso (anche se al momento si trova comunque al di sopra dei metelliani per gli scontri diretti). Allo Zaccheria arriva la Pistoiese orfana di
Cipolla (passato al Foligno) ma con un
Artistico in più. Il piccolo attaccante costituisce un costante fastidio per le difese avversarie ed il Foggia ne sa qualcosa per averlo bloccato ad inizio torneo quando indossava la maglia della Juve Stabia.
A rendere più difficile la gara si mette anche il cambio di tecnico in casa arancione. Via il dimissionario Polverino dentro l’ex juventino
Moreno Torricelli che, seppur in quattro giorni, proverà a ridare smalto alla Pistoiese. Al contempo la Cavese farà visita al Real Marcianise, definita anche l’ammazza grandi. Il Foggia, però, farà bene a concentrarsi solo sulla sua gara per non incappare in sgradevoli sorprese, magari facendo forza sul gruppo, quell’elemento che sembra essere uscito rinforzato dal mercato di riparazione.
“Solo in Serie A le grandi individualità fanno la differenza –ammonisce
Novelli- nelle serie inferiori non esistono i “Maradona” di turno ma solo l’abnegazione e la voglia di emergere. Alcuni calciatori hanno deciso durante il mercato di intraprendere strade differenti dal Foggia ma io sono contento di quello che ho a disposizione. Spesso i calciatori di fama non hanno i presupposti per giocare in questa categoria. Meglio allora un ragazzo della primavera con tanta voglia di mettersi in mostra e che dia soddisfazione all’allenatore attraverso il lavoro”.
Insomma, sulla griglia dei play off c’è davvero tanta carne da cuocere, in attesa delle decisioni della giustizia sportiva e delle penalizzazioni che da qui a breve potrebbero nuovamente stravolgere le forze in campo.
Domenico Carella da
Calciofoggia
Ciccio Baiano (19/02/2009)
I suoi inizi furono all´ombra de “El pibe de oro”. E´ esploso nel Foggia di Zeman e successivamente ha deliziato le platee di tanti tifosi. A 40 anni ha avuto la forza di ritornare in campo dopo un grave infortunio e ora, per Ciccio Baiano, inizia una nuova vita…
Ciccio, esordisti in serie A il 15 dicembre 1985 nel corso di un Sampdoria-Napoli e come compagno di squadra c´era un certo Diego Armando Maradona…
Il mio esordio si rese necessario a seguito di un infortunio accorso a Caffarelli. Quanto a Diego ho avuto la fortuna di giocarci insieme. In realtà, già l´anno prima lui veniva spesso a vedere le partite della primavera del Napoli dove ancora giocavo e, da dietro la porta, era solito darmi dei consigli che, alla fine, si rivelarono molto importanti per me. Una delle cose più belle che non dimenticherò facilmente è che una volta mi regalò un suo paio di scarpe da calcio. Avevamo lo stesso numero di piede, il quaranta, e con esse misi a segno anche diverse reti.
Ad aprile dello scorso anno sei tornato a calcare i campi da gioco dopo un grave infortunio. Credevi di non tornare più? Nel periodo in cui sono stato fuori ho pensato che probabilmente per me fosse finita la carriera da calciatore anche perché, dopo diversi controlli medici, tutti mi sconsigliavano di rientrare. Tuttavia, volevo smettere quando lo avrei deciso io ed ho trovato la giusta forza di tornare in campo con la voglia di sempre.
L´infortunio t´ha portato a stare fuori per circa undici mesi. Nel corso di questo periodo hai collaborato con Giuseppe Morandini, direttore generale della Sangiovannese. Ora però è giunta l´esperienza da allenatore… Ovviamente una cosa è fare il direttore sportivo, altra è quella di allenare. Si deve fare ciò che si sente dentro ed alla fine ho preferisco più stare sul campo che dietro una scrivania… L´esperienza attuale con il San Sovino (serie D, n.d.r.) inoltre è davvero stimolante. Il mio obbiettivo è quello di mettere la mia esperienza a disposizione degl´altri.
A 40 anni hai disputato la tua ultima partita. Svela il segreto per arrivare a giocare fino a questa tenera età… Il segreto è quello di non accontentarsi mai e provare a fare sempre meglio. Non devi mai pensare di essere arrivato ma occorre sentirsi sempre sotto esame, anche durante gli allenamenti. E´ una questione di testa che deve portarti ad una sfida personale con te stesso, nel bene e nel male. Soprattutto in quest´ultimo caso poi, devi avere la tranquillità di credere e pensare cha la prossima volta andrà meglio.
Il quattro settembre duemilacinque, Baiano torna allo Zaccheria da avversario con la Sangiovannese. Che giornata fu per te? Quel giorno è stato uno dei più belli della mia carriera. Mancavo da Foggia da diversi anni e non immaginavo minimamente di ricevere l´accoglienza che mi è stata riservata. Avevo le lacrime agli occhi. La cosa bella è stata anche vedere ragazzi di sei, sette anni, che non avevano certo vissuto l´era zemaniana, ugualmente richiedere un mio autografo. Esperienze simili mi ripagano di tutti i sacrifici fatti in questi tanti anni di carriera (23 sono i campionati disputati tra i professionisti, n.d.r.).
Domenica prossima allo Zaccheria arriva la Pistoiese, squadra toscana con la quale hai collezionato 58 presenze e 22 goal dal 2000 al 2002. Pistoia e Foggia immagino siano due piazze diverse… Siamo agli antipodi… Foggia è sicuramente una piazza molto calda per la passione ed il calore che trasmette la gente. Pistoia, invece, vive una realtà diversa in quanto lo stadio è frequentato da poche persone e ciò non è molto positivo per un calciatore. Nei miei due anni a Foggia ricordo che nel corso delle partite c´era gente addirittura arrampicata sui lampioni…
Ciccio, ma la domenica, un occhio al televideo lo butti per vedere il risultato del Foggia? Certo! Faccio sempre il tifo per il Foggia! La città, i tifosi e la squadra calcistica mi hanno dato tanto. Quando sono giunto in maglia rossonera nel 1990 ero giovane ma a qui ho potuto esprimere tutte le mie potenzialità. Spero che un giorno il Foggia possa tornare quantomeno in serie B perché la sua tifoseria merita sicuramente altri palcoscenici…
VALERIO QUIRINO da
usfoggia.it
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Simonelli: "Risultato ingiusto". Novelli:"Bene nella ripresa" (19/02/2009)
Il 2-2 non è il massimo. Vuoi per le occasioni sciupate, vuoi perché in caso di un altro pareggio nel ritorno dello Zaccheria le reti del Foggia varranno doppio (per star sicuri bisognerà solo vincere), il tecnico del Sorrento Simonelli mastica amaro. In sala stampa, però, riesce a mascherare bene la delusione: “Nel complesso – esordisce – è stata una buonissima prestazione. Abbiamo creato parecchie opportunità, con un fraseggio semplice ed efficace. In assoluto, è stato un Sorrento molto positivo che, per sfortuna, ha pareggiato una partita che avrebbe meritato di vincere”. La ripresa, però, non è stata sulla stessa falsariga di un primo tempo quasi perfetto: “E’ vero – dice Simonelli – anche se siamo calati solo nell’ultimo quarto d’ora. Le difficoltà che abbiamo trovato, sono principalmente di carattere fisico. In campo, c’erano giocatori che nell’ultimo periodo hanno avuto meno spazio. Il Foggia si è reso molto pericoloso quando scappava via in contropiede. Volevamo a tutti costi conquistare la vittoria, ma eravamo frenetici. Insomma, li abbiamo favoriti. Comunque, per un’ora abbondante, si può dire di aver visto un gran bel Sorrento”. Il pareggio, però, va stretto. Il commento, così, si ripropone:
“Ci dispiace molto non aver vinto – spiega il tecnico rossonero –. Sicuramente, avremmo meritato più del Foggia. Sotto tutti i punti di vista, specialmente nel primo tempo, il Sorrento ha avuto la meglio sull’avversario. Più volte, abbiamo creato diverse occasioni per arrotondare il risultato. Peccato non esserci riusciti”. In ottica del ritorno dell’8 marzo, però, il Sorrento è deciso più che mai a fare l’impresa. “Alleno una squadra – sottolinea Simonelli – che quando riesce a giocare con tranquillità, è in grado di mettere in difficoltà chiunque. L’abbiamo ampiamente dimostrato. Allo Zaccheria, mi auguro che sia proprio così perché staccare il pass per la finale è ancora possibile. Sono fiducioso”. L’analisi sulla fase difensiva ed i gol presi è chiara: “Il 2-2 del Foggia – osserva Simonelli – è stata un’azione di rimessa molto veloce. Eravamo stanchi e loro hanno sfruttato bene gli spazi. In generale, però, mi sento di dire una cosa: un conto è fare certi movimenti ogni domenica, un altro è giocare in Coppa Italia dopo tanto tempo. L’essere subito affiatati, sul piano tattico, non è così semplice per chi ha poca continuità”. Novelli, tecnico del Foggia, la partita l’ha vista così: “Soprattutto nel primo tempo – dice – il Sorrento meritava ampiamente di ritrovarsi in vantaggio con uno scarto diverso dell’1-0. Ci ha creato molti grattacapi, perché metteva palla a terra in velocità, attaccando zone di campo dove era in sovrannumero. Le squadre di Simonelli sono organizzate fin nei dettagli e giocano un bel calcio. Personalmente, quindi, non sono troppo soddisfatto: mi attendevo qualcosa in più da certi elementi. Solamente nella ripresa, si è visto un Foggia migliore. Complessivamente, sono felice più per il risultato che per la prestazione. La qualificazione alla finale, sia chiaro, non è ancora cosa fatta”.
da :
solosorrento.it Foto: sorrentocalcio.com - Pane fotografo
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Novelli dolceamaro «Foggia, avanti così» (19/02/2009)
«Una buona prova, ma da qualcuno mi aspettavo di più Adesso voglio la finale. Meritiamo la stima dei tifosi» SORRENTO (Napoli) Foggia sornione e spietato, Sorrento sprecone e svagato. Il pareggio consente alla squadra pugliese di ipotecare la qualificazione alla finale di Coppa Italia Pro, in attesa della gara di ritorno, in programma allo Zaccheria domenica 8 marzo, in occasione della sosta della Prima divisione.
Non solo meriti Raffaele Novelli è, ovviamente soddisfatto del risultato. «Nel primo tempo - spiega il tecnico salernitano - , il Sorrento poteva andare in vantaggio con un punteggio molto più ampio. Nel secondo tempo, invece, ci siamo assestati meritando il pareggio. La squadra di Simonelli ci ha creato problemi giocando di prima con una buona rapidità». Il Foggia ha avuto qualche difficoltà in fase di impostazione per l'ampio turnover, ma è venuto fuori alla distanza: «In alcune situazioni — aggiunge Novelli —, siamo stati poco attenti, consentendo al Sorrento di andare in superiorità numerica in alcune zone del campo. Detto francamente, una situazione che non mi ha troppo soddisfatto: mi aspettavo da qualche giocatore risposte diverse, insomma, qualcosa in più. Anche se devo ammettere che c'è chi non è ancora in condizione per reggere il ritmo dei 90 minuti. In quest'ottica, a D'Andrea e Malonga, la gara ha fatto bene».
Pistoiese Nonostante le assenze di Salgado, Pecchia, Pezzella, Trezzi e Germinale, con il pareggio di Sorrento, il Foggia può aspirare alla finale del torneo tricolore, sperando di bissare il successo di due stagioni fa. «Ci teniamo molto alla Coppa Italia — sottolinea Novelli — e la partita col Sorrento l'ha dimostrato: in campo sono andate due squadre concentratissime che hanno offerto anche spettacolo. Sono contento principalmente del risultato: ci permette di avere più chance del Sorrento per andare in finale. Adesso, le nostre attenzioni sono rivolte alla gara di domenica con la Pistoiese. Una partita importante, un avversario difficile, perché ha cambiato allenatore e, vista la posizione in classifica, senza assilli mentali. Ecco perché ci vuole la testa giusta. Cercheremo di vincere perché sappiamo che dalla nostra parte c'è lo Zaccheria. Il nostro pubblico ci da un grande apporto, soprattutto nei momenti di difficoltà. Il consenso dei tifosi bisogna conquistarlo giorno dopo giorno: noi lo stiamo meritando ».
ANTONINO SINISCALCHI da
La Gazzetta dello Sport
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FOGGIA- Lega Pro, Coppa Italia: Foggia ok Nella semifinale di Sorrento è 2-2 - Mattioli e Piccolo firmano un prezioso pareggio esterno (19/02/2009)
La squadra di Novelli pareggia sul campo di Sorrento rimontando per ben due volte lo svantaggio e mettendo una seria ipoteca sulla finale basterà, infatti, non perdere l’otto marzo allo Zaccheria il return match. A distanza di tre giorni dal primo colpo esterno del campionato, la Campania porta bene ai rossoneri che Novelli manda in campo con l’ormai collaudato 4-2-3-1 ma cambiando molti degli artefici dell’impresa di Sant’Antonio Abate. In porta c’è Milan, in difesa D’Andrea e Burzigotti centrali, Colombaretti e il giovane Posillipo sulle fasce, a centrocampo la diga è composta da Velardi e De Rosa con Colomba, Agostinone e Mattioli a suppor- -tare Marolda in campo dal primo minuto. Nel Sorrento mister Simonelli fa esordire i due nuovi acquisti Arcidiacono e Hodza al fianco di Ripa in attacco. Pronti via e subito gelo per i “satanelli” proprio con Ar-cidiacono che trafigge Milan al termine di un azione corale. L’avvio di gara è da shock e solo l’imprecisione di Hodza su un geniale passaggio di Ripa evitano ai pugliesi il ko. Col passare dei minuti e i pericoli scampati cresce la manovra del Foggia costringendo a ripetuti falli i padroni di casa e al cartellino giallo Lo Monaco e Agnelli. A 2 minuti dal termine del primo tempo al primo tiro in porta il Foggia gonfia la rete con Mattioli che su cross di Colomba sfrutta l’errore di Minadeo e in girata batte Casadei. La ripresa inizia come l’avvio di partita cioè col nuovo vantaggio di Ripa che di sinistro fulmina il vice Bremec. Partita nuovamente in salita e il Sorrento la vuole chiudere attuando un pressing continuo ed efficace che soffoca il Foggia. Novelli capisce subito la difficoltà ed opera un doppio cambio: fuori Agostinone e Colombaretti dentro Basta e Piccolo. Il “gioiello” rossonero che vive un periodo di grande luce si mette subito in evidenza ma è Maiorano a fallire il tris su mischia da azione di calcio d’angolo una clamorosa palla gol. Gol sbagliato, gol subito. La legge del calcio non perdona e al settantacinquesimo i rossoneri pareggiano. Chi segna? Risposta ovvia, Piccolo che fredda Casadei su perfetto cross di Colomba dalla sinistra. I padroni di casa accusano il colpo ma ci provano sino al novantesimo, Arcidiacono prova il bis ma Milan si guadagna la sufficienza bloccando a terra. Dopo tre minuti di recupero il triplice fischio del signor D’Agostino e la giusta esultanza della comitiva rossonera. A Puglia le dichiarazioni di Mattioli:” Abbiamo sofferto molto il loro pressing ma siamo stati molto cinici una qualità che prima di Natale in molti ci criticavano. Un passo importante verso la finale ma tra due settimane sarà battaglia. Il gol è sempre importante e fa piacere.” Tabellino e pagelle del Foggia: Milan 6, Colombaretti 5,5 (Basta dal 67’ 6), Posillipo 5.5, Burzigotti 6, De Rosa 6, D’Andrea 5.5, Agostinone 5(dal 55’ Piccolo 7), Colomba 6,5 , Velardi 6, Malonga 5,5 , Mattioli 6,5 (dal 72’ Mancino 6) All. Novelli 6,5. Ammoniti: Lo Monaco e Agnelli (Sorrento) e De Rosa e D’Andrea (Foggia). Minuti di recupero: 1’ pt. , 3’ st. Spettatori: cinquecento circa. Arbitro: Gabriele D’Agostino (Empoli).
Marcello Mancino da
quotidianopuglia.it
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