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Notizie del 7 agosto 2014

FOGGIA – Oggi, nel 1999, la guerra dei Balcani spinge nel campo di Borgo Mezzanone 2300 profughi

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

A sinistra, don Domenico Facciorusso

Oggi, 7 Agosto del 1999, il campo di accoglienza per immigrati di Borgo Mezzanone raggiunge la sua capienza massima, ospitando oltre 2300 profughi della guerra dei Balcani* (dall'Agenda 2014 della Fondazione Banca del Monte di Foggia. Progetto editoriale: Filippo Santigliano. Ricerca e testi: Davide Grittani. Editing e curatela: Saverio Russo, Filippo Santigliano)  

* IL RACCONTO DI QUELLA ESTATE DEL 1999 (dal diario di Maurizio Baldini, volontario della Croce Rossa, scritto nel Campo Profughi Kosovari di Borgo Mezzanone, Foggia) Borgo Mezzanone, sabato 28 agosto 1999 Sono qui a godermi quei 20 minuti di riposo che la Capo Campo ci ha quasi imposto poco fa; sono all'ombra, per fortuna. 

Avremmo avuto un agosto caldo, avevano preannunciato i metereologi, ma mi chiedo se sapevano che sarebbe stato così caldo. Forse qui nelle Puglie è sempre così, ma io sono abituato alla mia Umbria dove c'è sempre un refolo di vento. Un tavolino, un bel bicchiere di the freddo e il mio diario per scrivere due righe. Sono fortunato.

Sono giorni che non avevo il tempo di farlo. Adesso ce l'ho e ne approfitto. Tempo di tirare un po' di somme. Certamente è stata per me una bellissima esperienza sotto qualsiasi profilo, sia umano che professionale.

 E pensare che sono partito in uno stato interiore di grande dubbio ed incertezza perché le domande che mi turbavano erano tante: non essendo io un esperto di situazioni di tale emergenza (sì avevo dato una mano al terremoto in Umbria, a Nocera, ma solo come magazziniere) sarei stato all'altezza della situazione? quale comportamento avrei dovuto avere con questi profughi? che tipo di Volontari avrei trovato? 

E poi c'erano le domande martellanti: che vado a fare in quei luoghi così lontani da casa dove non conosco nessuno, lasciando soli i miei genitori, le mie abitudini, i miei amici? chi me lo fa fare a dedicare le mie ferie ("Maurizio – diceva la vocina – poi torni al lavoro!") a questa causa quando potrei tranquillamente andarmene al mare o in montagna? Adesso che sono qui mi dico che la risposta l'ho trovata riflettendo sui sette principi fondamentali della Croce Rossa… quelli che l'ispettore C. continuava a ripetere ogni momento quando veniva a fare visita alla nostra Delegazione (oggi Comitato Locale n.d.r.).

 C'è una frase per me mitica che dice: "In questa società del duemila non occorrono dottori o laureati, ma testimoni"; ecco perché sono venuto e non me ne pento. Con semplicità, umiltà e molta disponibilità sono venuto in questo Campo Profughi e oggi, quasi alla fine di questa esperienza, posso dire che è stata una prova di vita irripetibile. Sono fiero di indossare la mia Divisa Operativa; credo molto in quella Croce Rossa su fondo bianco e in questi giorni la indosso sempre, come vuole il Regolamento; anche qui in questo Campo noi siamo al di sopra delle parti e vogliamo soltanto aiutare chi ne ha bisogno. 

Ma siamo esseri umani anche noi e non volevo che mi sentissero "diverso" e credo di avercela fatta: questa gente vede in me un uomo della Croce Rossa che si chiama Maurizio. Caro diario non ti dico che fatica farsi capire quando si ha a che fare con una lingua così diversa dalla tua! 

Bisogna inventarsi la comunicazione dei gesti da entrambe le parti. E quali momenti migliori per cimentarsi con quest'arte se non nelle colazioni del mattino, nei pranzi e nelle cene? Un saluto, un sorriso, una dolce carezza ad un bambino (che caro che è Kemajl !), una pera o mela in più… tutte cose che in breve tempo mi hanno permesso di essere per loro un amico. Lo sai che sono alto due metri e sapessi come mi viene da ridere quando vado in giro e mi sento chiamare "SuperMan" da questa cara gente; per i bambini, poi, sono un parco giochi e mi si arrampicano addosso con affetto. Mi sono cari.

Ho la mia borsa (sì, quella blu della Croce Rossa con lo stemma sui lati) piena di ricordi che loro mi hanno voluto dare. Fino ad oggi non sapevo che quando ti vogliono dimostrare amicizia scrivono su dei fogli cose carine per te nella loro lingua e poi "firmano" disegnando anche la loro stessa mano seguendo con la penna i contorni delle dita con tanto di unghie ed eventuali anelli.  Adesso lo so.

 Chissà dove andranno e che vita avranno questi mille profughi che sono qui; io fra pochi giorni torno a casa, loro no. Fa un caldo boia in questi giorni, d'altronde è agosto. Siamo 10 Volontari e di lavoro ne abbiamo certamente tanto da fare nella giornata. Quante Regioni d'Italia che ci sono fra noi qui: piemontesi, laziali, friulani e trentini… all'Umbria ci penso io; poi ci sono quelli della Croce Rossa della Regione Puglia e loro sono tanti che si avvicendano continuamente. 

Per loro l'emergenza è cosa lunga. Lavoriamo bene insieme e facciamo davvero una bella squadra; siamo affiatati; c'è rispetto fra noi e la sera siamo contenti di stare insieme a commentare i fatti del giorno appena finito. Abbiamo trovato una situazione normale e ben gestibile (evidentemente chi ci aveva preceduti aveva fatto un buon lavoro); sono bastati due giorni per capire i meccanismi ed entrare a pieno ritmo nella struttura.

 Si lavora meglio quando si usa la logica. C'è solo l'imbarazzo della scelta: pulizia interna ed esterna delle roulottes, sistemazione del magazzino con registro di entrata e uscita del materiale, distribuzione pasti, preparazione kits (asciugamani, shampoo, sapone da barba, lamette, dentifricio con spazzolino ed altro ancora) in previsione di nuovi arrivi, sistemazione dei profughi nelle singole roulottes, distribuzione vestiario, trasporto infermi, giochi di animazione per i bambini. Bella cosa il Volontariato! E' un servizio alla vita (vuoi vedere che ho creato un motto?). Una realtà, il Volontariato, che trovi dovunque e che non ha prezzo.

Si dà e si riceve continuamente. Mi fa proprio piacere farne parte. Mi ha aiutato ad aprirmi agli altri, di conoscere altre persone, culture diverse e lingue diverse; mi ha aiutato ad essere amico di questa gente privata dalla guerra di tutte le sue cose più care. E pensare che solo pochi giorni fa pensavo alle mie "ferie" come se fossero state un bene di particolare pregio.  

BORGO MEZZANONE, PARLA IL PARROCO: LA NOSTRA PICCOLA LAMPEDUSA (di Matteo Palumbo, da Il Mattino di Foggia del 09/07/2013) Un Papa ‘venuto dalla fine del mondo’ che fa il suo primo viaggio apostolico nella terra degli ultimi. La visita di Papa Francesco a Lampedusa è sicuramente un evento sferzante per tutto l’Occidente; un gesto simbolico ed eclatante che connota la nuova strada intrapresa dalla Chiesa cristiana. Forti e dirompenti i gesti e le parole visti ed ascoltati ieri da quel di Lampedusa.

“La cultura del benessere ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, in una situazione che porta all'indifferenza verso gli altri – ha detto il Papa -, anzi porta alla globalizzazione dell'indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro! Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? – ha chiesto il Papa parlando dell'aspetto dell'indifferenza – Nessuno!

Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c'entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio – ha proseguito – chiede a ciascuno di noi: 'Dov'è il sangue di tuo fratello che grida fino a me?'. Oggi nessuno si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell'atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell'altare, di cui parla Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo 'poverino', e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci sentiamo a posto.

La cultura del benessere – ha sottolineato Bergoglio -, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l'illusione del futile, del provvisorio, che porta all'indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell'indifferenza". Secondo il Papa, "ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!".

"Ritorna la figura dell'Innominato di Manzoni – ha aggiunto -. La globalizzazione dell'indifferenza ci rende tutti 'innominati', responsabili senza nome e senza volto". Ma, da Lampedusa a Borgo Mezzanone, ‘lembo di terra afferente al Comune di Manfredonia’, sede di uno dei campi di accoglienza per richiedenti asilo presenti in Italia, il passo è brevissimo. Una 'periferia esistenziale', per dirla con la felice espressione di Papa Francesco, postazione avanzata solidale per quanto espresso nei termini 'integrazione' e 'promozione umana'.

“Questo luogo – spiega a IL MATTINO Don Domenico Facciorusso, direttore Caritas diocesana e parroco di Borgo Mezzanone- in cui la diversità culturale è accolta e promossa attraverso una carità intelligente e appassionata. Oggi la parrocchia di circa mille anime è ben organizzata nella gestione di opere segno finalizzate sia all’aiuto delle persone in difficoltà che all’ambito educativo culturale: il dormitorio Caritas ‘Casa Speranza’, che in dieci anni ha accolto gratuitamente più di 800 immigrati di passaggio; il dispensario indumenti ed alimenti per le famiglie bisognose; le vacanze solidali estive per giovani del territorio. A ciò si aggiunge il servizio di mediazione realizzato dallo sportello di ascolto ed orientamento.

Anche la Messa domenicale è celebrata in lingua italiana e straniera, per favorire la partecipazione degli immigrati cristiani. Significative le iniziative culturali promosse durante l’anno insieme alla scuola nel comune intento del fare “rete” tra le varie agenzie educative”. In definitiva, in questi ultimi dieci anni, Mezzanone è cambiata in meglio. Ma è stato un percorso lungo e faticoso, in cui si è investito tanto nel superare i facili pregiudizi, spesso dovuti alla carenza di servizi delle stesse istituzioni e alla cattiva informazione.

“L’umile zona rurale, terra colorata del pomodoro e dal grano – racconta Don Domenico- accoglie oggi nel suo territorio la presenza di immigranti economici e, soprattutto, dei richiedenti asilo politico, ospiti nel vicino campo polifunzionale della locale prefettura. Storie di umanità ferita e solidarietà organizzata, luogo teologico in cui la comunità verifica quotidianamente lo spessore della sua testimonianza cristiana. In questa cornice si realizza ormai da anni il servizio educativo della piccola comunità di Borgo Mezzanone, parrocchia di circa mille anime a soli tredici chilometri da Foggia e inserita nell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.

Si è molto investito nel dialogo con tutti, nel fare sinergia, concertazione con associazioni e istituzioni. Si è investito in una corretta informazione, imparando a diffondere comunicati stampa e a difendersi da attacchi fondati su ideologie discriminanti. In questi anni – evidenzia – non sono mancate neanche le minacce e le diffamazioni, il vuoto chiacchiericcio o il politico di turno in cerca di voti elettorali.

Nel tempo il ‘volto’ del diverso è divenuto ambito di crescita umana, luogo in cui emerge la verità del proprio cuore solidale. Oggi si continua a superare il clima diffidente o pauroso coinvolgendo le istituzioni e promuovendo iniziative culturali partecipate. D’altra parte l’integrazione degli immigrati –economici e richiedenti asilo- segue anche l’informazione circa i “doveri” che essi stessi sono tenuti ad osservare per una serena convivenza con gli stessi residenti. In quest’ottica anche Mezzanone può essere un ‘faro solidale’, per usare le stesse parole indirizzate ai lampedusiani da Papa Francesco. In un mondo in cui ‘la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere’ la periferia può aiutare la città a recuperare quei valori fondamentali per una società giusta e accogliente verso tutti”.

E la mente corre alla Giornata Mondiale del Rifugiato, che si è celebrata il 20 giugno, quando, vista la significativa presenza di richiedenti protezione internazionale e di rifugiati in Capitanata, la Curia dell’Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, attraverso il suo Ufficio Migrantes per la pastorale dei migranti ed itineranti, aveva organizzato un incontro di Commemorazione dei migranti morti nel Mediterraneo, dal titolo "Dal ventre del mare".

In quell’occasione, come fatto ieri da Papa Francesco, presso il Faro del Molo di Ponente del porto di Manfredonia, hanno guidato la preghiera mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia; padre Marian Micu, della Chiesa ortodossa di Cerignola; Moussa Gningue, della comunità musulmana del "Ghetto" di Rignano Garganico;Louai Yacobu, della chiesa Maronita Siriana; Ricardo Collazo, Pastore della chiesa evangelica-valdese di Foggia e Opu Diswas, induista del Villaggio "don Bosco"

da Il Mattino di Foggia & Provincia

FOGGIA – Miranda: dal Consiglio impegno costante pro Gino Lisa

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

L’attività del Consiglio Comunale di Foggia appena insediato è iniziata in maniera proficua. I Consiglieri, infatti, hanno approvato all’unanimità un Ordine del Giorno con cui si sollecita l’inserimento dell’Aeroporto Gino Lisa tra gli scali di interesse nazionale. “

Un inizio soddisfacente, carico di buoni auspici, su un argomento che non poteva vedere posizioni diverse o solitarie”. Questo il commento del Presidente del Consiglio Comunale Luigi Miranda. “L’Assise Comunale – prosegue Miranda – è lo specchio fedele della Città e nell’Aula Consiliare, in proporzione, sono presenti tutte le idee e tutte le sensibilità diffuse nel territorio cittadino”.

“L’unanimità raggiunta dai Consiglieri Comunali di tutti i partiti il giorno stesso dell’insediamento segna in maniera inequivocabile quale sia la volontà dei foggiani intorno all’Aeroporto “Gino Lisa”. La volontà ferma e decisa di non vedere morire lo scalo di Via degli Aviatori. I foggiani reclamano senza ambiguità la piena operatività dell’aeroporto – continua Miranda – Il Consiglio Comunale e la sua Presidenza non gridano slogan e non cavalcano posizioni strumentali.

La battaglia del Gino Lisa è lunga e complessa, e non consente soste. Burocrazia e boicottaggi sono dietro ogni passo avanti. Per questo l’impegno per lo scalo deve essere continuo e incessante . Se vogliamo che il Gino Lisa – lo scalo dei foggiani, ma a servizio di un territorio più ampio che comprende l’Irpinia, il Sannio, il Nord barese, l’alta Basilicata ed il Molise – abbia la sua giusta considerazione, l’impegno di tutti deve essere instancabile.

L’impegno del Consiglio Comunale, in particolare, deve essere costante. “Più volte, e in più occasioni – continua Miranda citando il prof. Federico Pirro – ho sostenuto che il “Gino Lisa” non è un lusso. Lo stesso Pirro, recentemente, ha dichiarato che “la Capitanata locomotiva turistica della Puglia non può più tollerare una pista aeroportuale quasi per alianti”.

“Il Consiglio Comunale di Foggia – conclude il Presidente del Consiglio Comunale Luigi Miranda – terrà sempre vivo l’Ordine del Giorno per monitorare l’evolversi della situazione del Gino Lisa. Senza polemiche, ma con fermezza, la massima assise democratica del Capoluogo vigilerà affinché venga riconosciuto il ruolo nazionale dello scalo, e vengano effettuati quanto prima i promessi lavori di allungamento della pista”. .

(Ph: Vincenzo Maizzi)

da Stato Quotidiano

BICCARI – Corale Santa Cecilia vincitrice premio Cecere

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

 La Corale Santa Cecilia di Biccari scrive il proprio nome nel palmares del Premio Cerere, che avrà luogo domani in Piazza Umberto I alle 21.30. L’edizione 2014, la quarta, è dedicata a chi ha portato alto il nome del paese nel campo della musica. La consulta delle associazioni ha deciso di premiare la Corale nata nel lontano 1979 con lo scopo di animare le funzioni religiose locali.

Nel tempo, e grazie all’apporto di tanti biccaresi, la Santa Cecilia è diventata un notevole strumento culturale e di diffusione del nome di Biccari. Da ricordare mete raggiunte a livello nazionale come, nel 1990, la rassegna tenuta a Roma in San Pietro, la partecipazione al 3° congresso mondiale delle corali, i raduni e le tante missioni a San Giovanni Rotondo e a Foggia.

“Tra le tante candidature pervenute fino al 18 luglio scorso – osserva il sindaco Gianfilippo Mignogna, che dal 2011 ha fortemente voluto la rassegna culturale – c’era davvero l’imbarazzo della scelta. Alla fine la consulta esaminatrice delle proposte si è pronunciata in favore di un gruppo storico della nostra realtà cittadina e non solo.

A tutti i suoi componenti attuali e passati, le più sincere congratulazioni. È un successo che appartiene a tutti”. Il premio è intitolato alla dea Cerere, raffigurata nello stemma cittadino come matrona severa e maestosa, con una corona di spighe sul capo, una fiaccola in una mano e un canestro ricolmo di grano e di frutta nell’altra.

L’anno scorso sul tema del sociale fu l’Associazione Radio Club Biccari ad aggiudicarsi il titolo. Nel 2012, il tema designato fu quello della professione e del lavoro e il premio andò a Giuseppe Bove, primario al reparto di radioterapia dell’ospedale di Foggia. La prima edizione nel 2011, vinta da Denì Silvestre, ebbe l’arte come categoria designata.

Domani sera la premiazione si svolgerà nell’ambito della tre giorni di festa patronale in onore di San Donato. L’evento sarà preceduto dall’esibizione della Banda Città di Conversano. Nella serata di venerdì, a conclusione delle celebrazioni religiose e laiche per il santo, concerto dei Matia Bazar.

da Stato Quotidiano

APRICENA – Via Roma ad Apricena: maggiore capienza e più sicurezza per locali e bar

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

Più spazi per il passeggio e maggiore sicurezza per i passanti. Da questa estate i locali che si trovano lungo via Roma, potranno posizionare sedie e tavolini lungo i marciapiedi lasciando libera la carreggiata

Il Sindaco di Apricena Antonio Potenza

Più spazio per il passeggio su una delle principali strade cittadine, aumentando il livello di sicurezza per i passanti. Da questa estate i locali e i bar che si trovano lungo via Roma potranno sfruttare la superficie dei marciapiedi per sedie e tavoli, su entrambi i lati, senza occupare la carreggiata.

“È un un primo passo per la regolamentazione di un ambito che, fino ad ora, non aveva norme precise e per il quale c’era una certa confusione”, spiegano il Sindaco Antonio Potenza e l’Assessore alla Pubblica Sicurezza Giuseppe Solimando. In sostanza, le attività che insistono lungo questa strada, a partire dalle ore serali quando via Roma è aperta solo al transito pedonale, potranno posizionare sedie e tavolini lungo i marciapiedi, lasciando libera la parte centrale della strada.

“In questa maniera – proseguono Potenza e Solimando – si migliora il decoro urbano e si garantisce maggiore spazio alle persone per il passeggio. Ma, soprattutto, si va ad aumentare la superficie disponibile per bar e locali, vista l’ampiezza dei marciapiedi che costeggiano la carreggiata di via Roma e la lunghezza degli stessi, se si considera il percorso di andata e ritorno fino alla villa comunale”.

Inoltre, vanno avanti i due amministratori, “sarà garantita la viabilità per i mezzi di pronto intervento e primo soccorso, anche durante le manifestazioni che rientrano nel cartellone di “Apricena E’State”. In questi casi, infatti, i gestori, in deroga, potranno occupare la carreggiata anche con palchi, tavoli e sedie, mantenendo comunque lo spazio libero previsto dalla legge per il transito dei mezzi”.

“Stiamo cercando di mettere ordine e regolamentare questo settore – vanno avanti Potenza e Solimando – e abbiamo già riscontri positivi sia da parte degli Cittadini che dei gestori dei locali. Qualcuno, come da vecchia abitudine, cerca di fomentare inutili polemiche, cercando sponde forse in chi, dall’assenza di regole, trae o ha tratto giovamento. Come già detto, anche nelle sedi istituzionali, non rispondiamo. Pensiamo agli interessi dei Cittadini nel rispetto delle regole. Anche di quelle che, con la collaborazione di tutti, stiamo provando a migliorare”, concludono il Sindaco e l’Assessore.

da Foggiatoday

FOGGIA – abbattimento palazzina C.so Giannone, “serve più sicurezza”

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

MESI, tanti mesi sono trascorsi dall’ultimo intervento sulla famigerata palazzina ubicata in Corso Giannone. Quale? Quella al civico 131 ÷ 137, dove per tanti anni i cittadini foggiani hanno posato gli occhi speranzosi in un intervento definitivo con l’abbattimento. Tutto iniziò alcuni anni fa dopo lo scoppio di una bomba rudimentale che distrusse un negozio vittima della mala locale. Un attentato che uccise una persona e decretò l’inagibilità dello stabile.

Il seguito è storia, fatta di lamentele e paure, di disagi e incuria, di continui rumori sospetti e infestazioni di blatte e topi. Difatti, dopo l’abbandono dei suoi 22 proprietari, dopo l’incuria delle istituzioni, dopo le decine di lamentele dei residenti, dopo scricchiolii e pericolose crepe delle mura fatiscenti e indebolite dal tempo, ieri 05 agosto, finalmente, sono ripresi i lavori per abbattere lo stabile.

Una grande ruspa con operai al seguito hanno ripreso quell’opera di demolizione che l’ex sindaco Mongelli, nel novembre 2013, ordinò con delibera sindacale. Ora, però, i residenti sperano che l’abbattimento abbia un termine e che sia svolto nel miglior modo e sicuro possibile.

Difatti, ascoltando i residenti a ridosso dello stabile –quelli ubicati all’interno del cortile dietro Corso Giannone-, durante i lavori si odono rumori preoccupanti nei muri delle abitazioni confinanti. «A casa tutti abbiamo paura che il muro di casa ci cada addosso –ha detto una residente confinante lo stabile in demolizione-. Ogni volta che la ruspa rompe i mattoni di quel palazzo, la nostra casa traballa e noi tremiamo.

Abbiamo paura anche perché sulle travi di legno che sostengono i muri pericolanti, sono caduti alcuni tufi e sono li in bilico, lasciati da chi sta svolgendo i lavori. Non posso stendere i panni –prosegue la residente-, non posso far uscire i miei figli a giocare. Si vive in continuo stato di paura.

E poi c’è il pericolo di infestazioni da scarafaggi e topi. Ce ne sono tanti, li vedo ogni giorno. Spero che il nuovo sindaco, Franco Landella, comprenda l’urgenza di portare a termine i lavori, di ridare sicurezza a tutti noi e che si attivi affinché lo stabile di fianco segue le stesse sorti di quello in fase di abbattimento giacché e li, abbandonato e fatiscente, con muri crepati che ci preoccupano –ha concluso la residente-. L’invito che parte da questo articolo è al Sindaco di Foggia, Franco Landella, all’assessore ai LL.PP.., all’attuale amministrazione comunale, affinché accolgano le richieste dei residenti che altro non sono inviti a vivere sicuri e in armonia con la città.

Ad Maiora! (A cura di Nico Baratta)

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da Stato Quotidiano

FOGGIA – La proposta deI piccoli centri. “La Provincia di Foggia, ai Comuni medio-piccoli”

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

Undici consiglieri dei centri con meno di 15mila abitanti, propongono l'elezione di un Presidente che sia espressione dei comuni medio-piccoli. L'ex sindaco di Monteleone Campese: "La questione non riguarda solo le grandi città"

Un Presidente della Provincia di Foggia espressione dei comuni medio-piccoli. E' la proposta di un nutrito gruppo di consiglieri dei Comuni della Capitanata inferiori a 15000 abitanti. In provincia di Foggia sono 38 i municipi al di sotto dei 5000 abitanti, 14 quelli tra i 5000 e i 15000 e solo 9 superano quest’ultima soglia.

Le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale si terranno il 28 settembre. Circa 800 consiglieri comunali saranno chiamati alle urne.  Il voto non avrà per tutti lo stesso peso. Questo varierà, infatti, in base alla popolazione del comune di cui il Consigliere è espressione.

Ed i piccoli comuni partono oggettivamente svantaggiati. «Solo unendoci e facendo una voce unitaria potremmo ambire ad essere opportunamente rappresentati nel prossimo Consiglio provinciale – dichiara Giovanni Campese, uno dei firmatari, ex Sindaco e attuale Consigliere comunale di Monteleone.

Le elezioni per il nuovo Consiglio provinciale quale organo intermedio e non eletto direttamente dai cittadini, sta passando in sordina – continua – Sembra che la questione riguardi solo le grandi città e i primi posizionamenti vedono in Landella, Sindaco di Foggia, il candidato presidente del centrodestra e in Miglio, Sindaco di San Severo, il candidato del PD. Non dobbiamo farne una questione partitica né, tantomeno, uno scontro tra territori.

Non possiamo permettere che i comuni periferici vengano, ancora una volta, estromessi dalle scelte più importanti – evidenzia Campese – Un Sindaco di una grande città non potrebbe mai rappresentare gli interessi e le istanze dei comuni più piccoli. Se vogliamo far sentire la nostra voce dobbiamo mettere da parte i colori politici e riunire tutte le forze, dai Monti Dauni al Gargano attraversando il Tavoliere, per fare in modo che i Comuni con meno di 5000 abitanti e quelli che non vengono compresi nelle 5 città più grandi possano avere davvero un peso in seno al nuovo Consiglio provinciale. 

Chiederemo agli stessi Sindaci delle grandi città di fare un passo indietro e sposare la nostra causa. Foggia e tutti gli altri grossi centri avranno senza difficoltà la loro rappresentanza in Consiglio. Cedere la Presidenza ad un Sindaco di un comune più piccolo ma di certo non meno importante sarebbe un segnale di discontinuità con il passato – conclude il Consigliere di Monteleone – e un segnale di vicinanza e solidarietà verso i nostri Comuni che devono combattere quotidianamente con le problematiche legate alla viabilità, allo spopolamento e alla mancanza di servizi essenziali».

Aderiscono:

Campese Giovanni, Consigliere comunale di Monteleone di Puglia

Carlucci Leonardo, capogruppo consiliare di Casalnuovo Monterotaro

Ciruolo Pasquale, Sindaco di Panni

Di Milo Donato, Presidente del Consiglio comunale di Peschici

Di Trani Franco, Vicesindaco del Comune di Ordona

Intenzo Pasquale, Consigliere comunale di Orsara di Puglia

Marino Franco, Consigliere comunale di San Paolo di Civitate

Merolla Pippo, Presidente del Consiglio comunale di Ischitella

Perna Angelo, Vicesindaco del Comune di Mattinata

Rossi Giuseppe, Assessore del Comune di Anzano di Puglia

Tavaglione Nicola, Sindaco di Cagnano Varano

da Foggiatoday

FOGGIA – API aderisce a Confimi imprese

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

 Dal 1980, anno di costituzione, ad oggi data storica per l’API di Capitanata -l’Associazione che da oltre trentanni rappresenta gli interessi delle Piccole e Medie Industrie della Provincia di Foggia- esce dalla CONFAPI ed aderisce a CONFIMI IMPRESE la nuova grande Confederazione di Industrie Manifatturiere Italiane nata dalla scissione da CONFAPI nel 2012 e che già conta più aziende associate.

Nell’ultimo periodo di grave crisi economica il rapporto fra confederazione nazionale CONFAPI e molte associazioni territoriali è andato sempre più deteriorandosi a causa di atteggiamenti poco comprensibili della confederazione nazionale. Il Consiglio Generale dell’API di Capitanata, riunitosi d’urgenza oggi pomeriggio 22 luglio 2014, ha preso atto di tali situazioni generali ed in particolare della impossibilità di dialogare in modo sereno con la attuale dirigenza nazionale, ed ha approvato la proposta del Presidente di abbandonare la CONFAPI e di aderire alla CONFIMI IMPRESE – “Confederazione Nazionale delle Industrie Manifatturiere Italiane”.

L’API di Capitanata, assicura il Presidente Ing. Michele Schiavone, rimane quella di sempre, con il suo impegno sociale, con l’impegno a rappresentare le Piccole e Medie Industrie della Provincia di Foggia e ad organizzare servizi di qualità per gli associati con un rapporto nuovo di collaborazione con le altre Associazione a livello nazionale che si riconoscono in CONFIMI, per avviare un diverso approccio di concertazione con le OO.SS.LL. e con gli Enti, che privilegi la centralità della PMI manifatturiera in Italia, consci del salto di qualità in una struttura leggera, efficiente e senza fronzoli, che offre risposte concrete alle Imprese e apertura di mercati. Alla CONFIMI IMPRESE hanno aderito numerosissime associazioni: API Bergamo, Mantova, Verona, Torino, Bologna, Reggio Emilia, Sicilia, Calabria, Campania, Umbria, Liguria, Abruzzo, Puglia, ecc. ecc. ed è destinata a crescere per la sua schiettezza e la sua concreta rappresentatività Imprenditoriale.

da Stato Quotidiano

ORSARA DI PUGLIA – Notte Bianca a Orsara, 10 ore di musica dal vivo

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

Andrà in scena sabato 9 agosto la Notte Bianca orsarese: 10 ore di musica no-stop, 5 concerti, 5 location diverse per fare di Orsara un unico e grande palcoscenico musicale. L’evento è organizzato da Ministry of Music, La Spasetta e Amministrazione comunale nell’ambito di “Made in Orsara”, il programma degli eventi estivi nel “paese dell’Orsa”.

Si comincerà alle ore 18, a Parco San Mauro, la più grande area verde attrezzata dei Monti Dauni, con “Tribal Guitar Made in Orsara”, una jam session a cura dei “Fratelli di Maggio” aperta a tutti i musicisti che vogliano partecipare a questo grande esperimento di musica e creatività collettiva. Alle 21.30 ci si sposterà nella centralissima Piazza San Pietro con la “Azz Band” di Michele Merla. Centro passi più avanti, in Corso della Vittoria, alle 22.30 si terrà il concerto di Antonio Francesco Parisi Quartet.

Alle 23.30 sarà la volta di Ritmi Misty in Via Vittorio Emanuele. Piazzetta Oriani, mezzora dopo la mezzanotte, alzerà il sipario sul dj set di dj Cesto & Friends. Come accade ormai da tempo, l’estate orsarese coinvolge tutte le espressioni del talento e della creatività “Made in Orsara”, con il protagonismo diretto di associazioni e gruppi musicali del paese.

Venerdì 8 agosto, infatti, torneranno il teatro e il vernacolo orsaresi grazie alla compagnia “Arti e Mestieri” che, dalle ore 21, in Largo San Michele, metterà in scena la prima assoluta di “I figlie d’i jatte ncàppene i surge”. Il 9 agosto tornerà la Notte Bianca Orsarese a cura di Ministry of Music, La Spasetta e Comune di Orsara. Domenica 10 agosto, in Largo San Michele, dalle ore 21.30 si svolgerà la serata dei balli di gruppo e latino-americani a cura di Lucy Dance.

La Notte Bianca e tutti gli eventi di “Made in Orsara” sono ideati e organizzati per promuovere il patrimonio culturale, storico e architettonico di un paese che, negli ultimi 13 anni, è stato promosso nei grandi circuiti dello slow tourism, il turismo attento alle caratteristiche che rendono unico l’entroterra italiano e quello pugliese in particolare.

Di grande rilievo è il patrimonio ambientale orsarese, con oltre milleduecento ettari di boschi, un sito di interesse comunitario (Sic) individuato nell’area che va dalla Valle del Cervaro al bosco Incoronata, in una zona bagnata dai torrenti Cervaro, Lavella e Sannoro.

Enoteche, ristoranti tipici incastonati in un incantevole centro storico, bed & breakfast: a Orsara si può bere buon vino, mangiare ottimamente e pernottare in un luogo accogliente senza spendere troppo. Il 5 febbraio 2007 Orsara di Puglia è stata promossa nel circuito di “Cittaslow”, rete internazionale delle città del buon vivere. L’8 febbraio 2010, il Touring Club Italiano ha consegnato a Orsara di Puglia la Bandiera Arancione, marchio di qualità turistico e ambientale.

da Stato Quotidiano

SAN SEVERO – scippa donna in Centro, arrestato 16enne

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

 PENSAVA di farla franca dopo aver scippato una collana in oro a una donna che stava transitando a piedi su corso Gramsci. Ieri 6 agosto, verso le 13.00, una volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza che si trovava nei pressi, è intervenuta immediatamente bloccando il giovane successivamente identificato in M.A., sedicenne, subito riconosciuto dalla vittima, la quale dava indicazioni sulla via di fuga e sugli indumenti indossati dal malfattore

. Infatti, nella vicina via Monzambano, all’angolo con via Solferino, la Polizia lo ha individuato e tratto in arresto, anche in considerazione del tentativo di fuga dello stesso, comunque bloccato. Dopo gli adempimenti di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il minore è stato associato all’Istituto “Fornelli” di Bari. La vittima, che ha riportato lesioni giudicate guaribili in 4 giorni ed alla quale è stato restituito il maltolto, ha ringraziato gli Agenti per la tempestività dell’operazione

. da Stato Quotidiano

FOGGIA – Prefinali di Miss Italia. La Capitanata ha la sua prima rappresentante

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

Maria Pia Castriotta 19enne di Manfredonia, ha vinto ieri le selezioni di Manfredonia, aggiudicandosi il titolo di Miss Sportiva Lotto Puglia. Oltre ad essersi qualificata per Miss Puglia, parteciperà alle prefinali in programma a Jesolo

Dopo due concorrenti della provincia di Brindisi, anche la Capitanata ha la sua prima prefinalista nazionale a Miss Italia, la terza pugliese. Si tratta di Maria Pia Castriotta, che ieri ha letteralmente sbancato le selezioni di Miss Italia, aggiudicandosi durante il pomeriggio quella provinciale e la sera quella regionale con il titolo di Miss Sportiva Lotto Puglia alla presenza del responsabile di Lotto per il Sud Italia, il dottor Lello Di Lascia.

La Castriotta, oltre ad essersi qualificata per Miss Puglia, che si disputerà venerdì 22 agosto a Monopoli, dal 25 agosto parteciperà alle prefinali nazionali in programma a Jesolo (Ve), dove domenica 14 settembre si svolgerà la finale nazionale presentata da Simona Ventura in diretta e in streaming su LA7, che trasmetterà Miss Italia in tivvù per ben quattro volte a partire dall'11 settembre. Mariapia ha 19 anni, è nata a San Giovanni Rotondo ma vive a Manfredonia, è alta un metro e 73 centimetri ed ha capelli biondi e occhi azzurri.

La Castriotta a settembre inizierà gli studi universitari e vorrebbe entrare nel mondo della finanza ma intanto partecipa a Miss Italia perché le piace mettersi in gioco e per coronare quel sogno che coltiva sin da piccola come molte ragazze. Durante la selezione regionale sono state premiate altre concorrenti: Elisabetta Castriotta (omonima della vincitrice), 20enne di Manfredonia; Francesca Difonzo, 20enne di Cerignola; Francesca Iagulli, 21enne di Foggia e Annabella Iacobone, 24enne di Canosa di Puglia. Nella selezione provinciale pomeridiana vinta anche questa da Mariapia Castriotta sono state premiate: Fabiola Fiore, Francesca Iagulli, Alessia Ionata, Gabriella Spagnuolo e Luisa Pontone.

Si sono tutte qualificate per le prefinali di Miss Puglia in programma a Foggia il 21 agosto e per le altre selezioni regionali. La tappa di Manfredonia, organizzata dall'agenzia “Parole & Musica” di Mimmo Rollo (esclusivista per la Puglia del marchio di Miss Italia) in collaborazione con l'associazione La Fenice di Domenico Di Candia e l'agenzia di comunicazione Mediablu di Stefano Favale e patrocinata dall'amministrazione comunale, è stata presentata da Antonella Carone e Tommaso Terrafino e ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico.

Per partecipare alle prossime selezioni basta compilare l'apposito modulo su missitalia.it o contattare la pagina ufficiale di Facebook “Miss Italia Puglia”.

La scheda di Maria Pia Castriotta  

Nome e cognome: Mariapia Castriotta. Luogo e data di nascita: San Giovanni Rotondo (FG) il 12/06/1995. Segno zodiacale: Gemelli. Residente a Manfredonia (Fg). Colore capelli: biondi. Colore occhi: azzurri. Altezza: 173 cm. Peso: 55. Taglia: 40-42. Tatuaggi: No. Piercing: No. Fratelli: un fratello e una sorella. Animali: criceto. Stato sentimentale: impegnata. Titolo di studio: diploma di liceo scientifico. Professione: studentessa. Aspirazioni: fare carriera nel mondo della finanza. Hobby: canto, ballo e fitness. Segni particolari: nessuno. Cantante e canzone preferiti: Beyoncè, Listen. Scrittore e libro preferiti: Aghata Christie, Dieci piccoli indiani. Attore/attrice e film preferiti: Denzel Washington e Angelina Jolie. Film: Déjà vu, Man on fire, The others. Stilista e modella preferiti: Valentino, Cara Delevigne. Calciatore e squadra preferiti: Marchisio, Inter. Social network preferito: Facebook. Personaggio pugliese preferito: un pugliese d'adozione, Lucio Dalla, che ha vissuto nella mia città, Manfredonia. Cibo e bevanda preferiti: pizza e bitter. Miss Italia preferita: Denny Mendez. Partecipo a Miss Italia perché: per il piacere di mettermi in gioco e coronare il mio sogno che coltivavo sin da piccola.

da Foggiatoday

MONTE SANT’ANGELO – – Giunta e tecnici “sott’assedio”

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

 NON c’è pace per il sindaco Antonio di Iasio e la sua Giunta, ormai costantemente “sotto il fuoco incrociato” di opposizione e non solo. Una serie di eventi e polemiche d’ogni genere sta mettendo a dura prova la tenuta della maggioranza arrivata oramai al “giro di boa” della seconda esperienza di governo della città. Dalla paventata rottura del consigliere Damiano Totaro, che nell’ultimo consiglio comunale di luglio ha ribadito la sfiducia nei confronti dell’assessore Antonio Mazzamurro, molte cose sono accadute, tante altre no, alcune potrebbero accadere.

Partendo da ciò che non è accaduto, appare evidente che l’assessore in questione è rimasto (saldamente?) in sella, a prescindere dalle consultazioni avviate dal primo cittadino più di due mesi fa. Si materializzano, dunque, i tempi biblici non auspicati in principio, in barba alle rassicurazioni e alle promesse fatte; alla tempistica ed alla trasparenza. Magari Mazzamurro verrà accompagnato cordialmente alla porta, ma sembrerebbe non ora.

Oltre all’aria pesante che si respira in città, si denota un clima da “rompete le righe”, di smobilitazione silenziosa che sa tanto di smania da lidi vacanzieri vicine e lontani. Della serie “tutti al mare!” (avrà pensato saggiamente più di qualcuno), prima che la temperatura si surriscaldi per davvero.

Rimandato tutto a settembre. Tra ciò che dunque potrebbe accadere, la nomina autunnale di un nuovo assessore; magari in “quota” Troiano visto il probabile mini-domino che potrebbe interessare anche le dimissioni del consigliere Raffaele Cotugno (ormai da mesi fuori sede per motivi personali) e che lascerebbe campo al primo dei non eletti Mario Troiano, fratello del più noto Donato ex sindaco, ex city manager, ex dirigente ASL

. È accaduto che il sindaco non è stato in grado di sgombrare il campo dai tanti equivoci; di dissipare i nuvoloni che nel frattempo divenivano sempre più minacciosi, di dare spiegazioni inequivocabili su “casi” che continuano ad esplodergli in faccia come bombe ad orologeria. Lo scarica barile di competenze e responsabilità pare non reggere più ed i laconici “di queste faccende non so nulla” finiscono per avere un unico e generalizzato effetto urticante per chi continua ad ascoltarli increduli.

Si continua a non far chiarezza sulle assunzioni ARIF, per le quali è finito sotto accusa l’assessore e consigliere Vincenzo Totaro, già pluridelegato, direttore dell’Ente Parco nazionale e componente del GAL. Nel frattempo comitati cittadini chiedono invano spiegazioni pubbliche, oltre a denunciare un’amministrazione che li avrebbe dapprima “usati strumentalmente” per poi scaricarli ad obbiettivo raggiunto.

Poca chiarezza anche sull’ultimo eclatante caso di aggressione al capo settore Gianpiero Bisceglia da parte di un esasperato ambulante al quale sarebbe stata prima concessa la licenza e successivamente revocata. Le condivisibili parole di condanna del gesto da parte del sindaco, denotano tuttavia ancora una volta l’impressione che lo stesso potrebbe non conoscere totalmente quanto accade degli uffici del municipio che amministra e di cui è responsabile. La licenza era stata concessa oppure no? I requisiti c’erano o mancavano?

Quali i problemi reali legati all’attività dell’ambulante (che nel frattempo riceveva una salatissima multa di circa 6.000 euro da parte della Polizia Municipale)? Per permessi edilizi e connesse varianti in corso d’opera il quadro non muta di molto, con amministratori accusati da tempo di favoritismi e piccoli abusi privati. Sullo sfondo, automobili di politici che continuano a bruciare, atti vandalici, intimidazioni d’ogni genere, aggressioni fisiche, attentati al patrimonio, arresti ed ancora omicidi. Ed ancora, l’abusivismo selvaggio di Macchia e il relativo sequestro del mese scorso, di cui pare che nessuno avesse mai avuto sentore pur trattandosi di una cinquantina tra case, villette e baracche ad un passo dal mare.

La nebbia che avvolge il tanto evocato ma ancora solo immaginato Consorzio forestale, la nascente isola ecologica, le strutture socio-residenziali spuntate fuori con tanto di convenzione ASL (alla faccia dei presidi sanitari pubblici ormai in dismissione); oltre alla bomba “Galluccio” pronta ad esplodere da un momento all’altro e per la quale si ipotizza addirittura una commissione d’inchiesta

. Alte polemiche riguardano i locali ed il personale che sarebbe stato già individuato per la prossima apertura dell’Ufficio UNESCO, i corsi a tema organizzati per pochi e all’insaputa dei più (leggi: “trame longobarde” ecc, ecc.). Per concludere, perplessità anche sui fondi europei reperiti per il patrimonio storico-culturale (circa 5 mln di euro) e che sarebbero stati indirizzati verso studi tecnici “amici”, vicini alla persona del sindaco.

Concessioni in comodato d’uso gratuito a dir poco discutibili e tanto altro. L’ultimo eclatante grido d’accusa proviene dal salotto culturale ‘Le nuvole’ che con un documento molto forte irrompe in questo clima teso e surreale. Si descrive “Una città che non riesce più neppure a provare indignazione”.

Si accusa la giunta di ampliare sistematicamente gli equivoci col solo scopo di consolidare le proprie posizioni privilegiate. Connessioni amicali, intese elettorali, arroganza politica: tutti fattori che generano conflitto sociale, paura indifferenza ed apatia nei cittadini.

“Condanniamo la mafiosità in ogni luogo essa si manifesti, perché l’ingiustizia alimenta la disperazione che a sua volta sfocia in violenza”, conclude il documento. Ma cosa sta davvero accadendo a Monte Sant’Angelo? In mezzo a tutto ciò, un’amministrazione che in più di due anni alla voce “opere pubbliche” annovera cifre ed interventi molto vicini allo “0”, barricata dietro ai soliti specchietti per allodole come patto di stabilità, mancanza di fondi e impotenza da amministratori condominiali. Un’amministrazione che non è in grado nemmeno di coordinare il lavoro dei LSU (che dovrebbero tagliare l’erba degli spazi verdi) con quello degli operatori ecologici (che dovrebbero raccoglierla assieme ai risultanti rifiuti rinvenuti).

Che non è stata in grado neppure di completare il rifacimento dell’ultimo tratto di colonnine in cemento a bordo circonvallazione “panoramica”, lavori iniziati più di quattro anni fa. Che sbandiera fiera i risultati lusinghieri del “porta a porta” (lodevole iniziativa), senza accorgersi che nel frattempo il paese è diventato più sporco ed più inospitale. Intere zone abbandonate al proprio destino, in preda al degrado più becero ed inaccettabile.

Appare ormai davvero poco opportuno continuare parlare di mere strumentalizzazioni politiche degli oppositori. Quanti indizi ci vogliono per uno straccio di prova che sancisca il fallimento politico di una giunta troppo auto-referenziale e dimostratasi incapace di essere vicina alle istanze dei cittadini, troppo impegnata ad occupare spazi, a spartirsi incarichi e veicolare risorse a proprio piacimento?

In seguito all’aggressione del capo settore Bisceglia il sindaco di Iasio ha tempestivamente dichiarato di volersi costituire (come giunta) parte civile nella spiacevole vicenda, in nome di legalità e buon esempio. Un commento di un cittadino particolarmente deluso esorta ironicamente (ma neppure tanto) la cittadinanza a costituirsi (essa si) parte civile ma contro questi politici e tecnici! Ironie.

Resta il fatto che negli ultimi vent’anni qualsiasi giunta (anche quella in carica) avrebbe avuto più di un’occasione per spezzare lance a favore di legalità e rispetto delle regole. Magari costituendosi parte civile contro i clan rivali che hanno insanguinato le strade della città dell’Arcangelo per anni.

Magari in uno dei due maxi processi resisi necessari per appurare e debellare la mafia garganica, tra depistaggi, connivenze, strane decorrenze dei termini e scarsissime testimonianze. Si avrebbe favorito il lavoro dei giudici, si sarebbe evitato altro sangue, si avrebbe guadagnato tempo. Si avrebbe compiuto un gesto alto e coraggioso che la città meritava dopo tanto fango. Si sarebbe dato un buon esempio.

(A cura di Antonio Gabriele – [email protected])

da Stato Quotidiano

FOGGIA – sgomberato accampamento rom tra via Natola e via Grassi

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

L'intervento delle forze dell'ordine, dopo una serie di segnalazioni giunte negli ultimi mesi. Roulotte e camper si erano accampati nell'area solitamente messa a disposizione per l'allestimento del Circo

Negli ultimi mesi sono state decine le segnalazioni giunte alle forze dell'ordine, che denunciavano la folta presenza di roulotte e camper di rom nell'area tra via Natola e via Grassi.  Infatti, l'area dove generalmente viene allocato il Circo, col passare del tempo era diventata meta fissa dei nomadi di passaggio per Foggia.

Veri e propri accampamenti che violavano anche ogni forma di norma igienica, considerando i rifiuti che sono stati "lasciati in eredità" dagli accampamenti smontati.

Sono dunque i controlli da parte delle forze dell'ordine e della polizia municipale che, specie nelle ultime settimane, ha spesso fatto visita a questi campeggiatori intimando loro di allontanarsi perché in violazione alla legge e alle norme del vivere civile. L'area è stata pertanto sgomberata, ma le forze dell'ordine continueranno ad effettuare controlli anche nei prossimi giorni.

da Foggiatoday

FOGGIA – Chiusura “Az Ceramiche” per estorsione. Sindaco e prefetto incontrano imprenditore Zito

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

In mattinata l'incontro con l'imprenditore, accompagnato dall'avvocato Fabio Verile. Da almeno due anni è nel mirino degli estorsori. Intanto Landella appoggia l'idea di un protocollo d'intesa tra enti e associazioni proposta di Pippo Cavaliere

Il Prefetto Luisa Latella

Il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha incontrato questa mattina, assieme al Prefetto Luisa Latella, Alessandro Zito – accompagnato dal suo avvocato, Fabio Verile –, l’imprenditore titolare della ditta “AZ ceramiche S.r.l.” che ha recentemente annunciato la volontà di chiudere la sua azienda a causa delle continue minacce e delle ripetute richieste di estorsione. Zito, come ha raccontato nella denuncia formulata nei giorni scorsi ai Carabinieri, era da almeno due anni nel mirino degli estorsori.

La “pressione” del racket lo costrinse nel recente passato ad aprire una sede operativa della sua impresa a Pescara, dove però continuò a ricevere minacce ed intimidazioni. «Conosco personalmente Alessandro Zito da tempo. La sua volontà di chiudere l’azienda è una notizia che mi ha amareggiato come cittadino e come sindaco – ha affermato Landella –. Quando il racket delle estorsioni costringe un imprenditore serio ed onesto a trasferirsi, la città vive una sconfitta».

Per il sindaco di Foggia «quella delle estorsioni è purtroppo una piaga che affligge la nostra comunità e la nostra economia. È un fardello pesante, di cui dobbiamo liberarci. Un nemico che dobbiamo sconfiggere, abbattendo il muro dell’omertà, favorendo la collaborazione delle vittime con la magistratura e le Forze dell’Ordine e dimostrando che lo Stato è accanto a chi subisce questo odioso ricatto.

Da questo punto di vista, la visita della Commissione Parlamentare Antimafia è stata un indizio importante di attenzione per il territorio, che però va adesso sostenuto accompagnando il dibattito e la discussione in Parlamento e nei confronti del Ministero dell’Interno». «La permanenza dell’azienda di Alessandro Zito in città sarebbe, in quest’ottica, la dimostrazione concreta che c’è una Foggia che continua a lottare e che non vuole piegarsi alla malavita.

Non possiamo permettere che chi sceglie di investire nella nostra città sia costretto a fuggire – ha sottolineato Landella – né possiamo consentire che il racket allontani proprio per il timore delle richieste estorsive anche chi vorrebbe venire qui ad insediare un’azienda.

Un circolo vizioso che strangola la nostra economia, che mortifica le opportunità di sviluppo e di lavoro». Tanto il sindaco di Foggia quanto il Prefetto hanno dunque ribadito all’imprenditore la vicinanza delle istituzioni e della parte sana, onesta e perbene della città, invitandolo a «non demordere, a non rinunciare a combattere».

  Sul piano delle ipotesi operative da mettere in campo, il primo cittadino ha dichiarato di accogliere «con grande favore» la proposta lanciata nei giorni scorsi dal presidente della Fondazione Buon Samaritano, Pippo Cavaliere, il quale aveva prospettato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa attraverso il quale gli Enti, le associazioni di categoria e quelle datoriali e chiunque ne sia legittimato in termini di legge, s’impegnano a costituirsi parte civile nei processi penali.

«È una proposta che considero positiva, nello spirito e nella sostanza. Possiamo e dobbiamo lanciare un segnale chiaro di vicinanza ai nostri imprenditori e di contrasto fermo e deciso alla criminalità e ad ogni forma di illegalità – ha spiegato il sindaco –. Formulo sin d’ora al presidente Cavaliere, che ringrazio per la preziosa attività svolta dalla Fondazione ogni giorno proprio su questo difficile terreno, la mia disponibilità ad incontrarci, anche con il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, al fine di individuare la strada tecnicamente migliore e più opportuna, considerando le competenze di ciascuno, per stilare il protocollo». 

da Foggiatoday

FOGGIA – Lotta al caporalato in agricoltura: nasce il bollino etico “EquaPulia”

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

Domenico Rizzi dell'Arci di Foggia: Si tratta di un progetto ambizioso, per la cui riuscita è fondamentale la piena collaborazione di ogni soggetto che a vario titolo ha a che fare con la raccolta del pomodoro

Da tempo si sta discutendo del nuovo documento approvato dalla Giunta della Regione Puglia, denominato “Capo free – Ghetto off” per la chiusura del ghetto di Rignano e per la lotta al caporalato in agricoltura: una delle attività più redditizie della criminalità organizzata locale

. L’associazione ARCI Comitato Provinciale di Foggia, in collaborazione con il circolo territoriale di Stornara ARCI Travel, da sempre impegnati in percorsi di convivenza civile ed integrazione dei migranti in Puglia attraverso diverse iniziative di informazione e sensibilizzazione ed anche con la gestione di progetti SPRAR sul territorio di Capitanata, intendono promuovere, per mezzo di un pubblico confronto, questo fondamentale documento di civiltà da cui è scaturita la sigla di un Protocollo Etico (in sede di Prefettura il data 23 Giugno 2014) e, soprattutto, la nascita del bollino etico “EquaPulia”.

Si tratta di un progetto ambizioso, per la cui riuscita è fondamentale la piena collaborazione di ogni soggetto che a vario titolo ha a che fare con la raccolta del pomodoro. Ruoli chiave lo rivestono – ovviamente – anche gli operatori economici e le aziende che operano nella trasformazione del prodotto.

Per questo si invitano le aziende, i cittadini e le associazioni del Terzo settore del territorio, a dare la loro adesione al progetto e, soprattutto, a prendere parte alla tavola rotonda che si terrà a Stornara, in C.so E. Fieramosca, venerdì 8 Agosto a partire dalle 19:30.

All’iniziativa saranno presenti, oltre al Sindaco di Stornara, Rocco Calamita, al Presidente del Comitato Provinciale, Domenico Rizzi, ed al Presidente del circolo ARCI Travel, Vincenzo Signoriello, il dott. Vito Ferrante (Regione Puglia), Daniele Calamita – Segretario FLAI CGIL della provincia di Foggia, Mimmo di Gioia – referente dell’associazione “Libera” di Foggia.

Invitiamo tutti i nostri amici, tutti coloro che hanno a cuore la tutela dei diritti elementari dell’individuo e del lavoratore, a partecipare numerosi. È un gesto molto importante per contribuire a questa lotta contro lo sfruttamento a favore della legalità e dell’integrazione.

da Foggiatoday

FOGGIA – Raccolta pomodoro tra muffe e meno prodotto

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

  Campi inzuppati, piantine avvolte dalle muffe e raccoglitori con gli stivali. Sembrano campi di riso, quelli in cui invece sguazza il pomodoro. Ma la stagione è questa: prendere o lasciare. E al pomodoro da industria ormai non ne va bene più una già da qualche tempo

. A cominciare dal prezzo del prodotto che ha perso, negli ultimi dieci anni, il «40%» secondo la stima degli industriali. Dunque come si prospetta questa nuova stagione? «Magra, molto magra», il pensiero al solito pessimista e un po’ piagnone dei nostri agricoltori.

Va detto che a guardarsi intorno i campi di pomodoro non promettono nulla di buono. La raccolta del tondo è cominciata soltanto da qualche giorno in tutta la provincia che – lo ricordiamo – resta il principale bacino europeo di produzione con una media di 18 milioni di quintali.

Quella del lungo, ovvero il prodotto di punta, partirà quasi contestualmente e comunque anche qui si fanno gli scongiuri. Gli agricoltori dicono che quest’anno raccoglieranno il 30% in meno rispetto a una resa stimata in 700-1000 quintali a ettaro secondo una forbice comunque molto alta che tiene conto dell’alta volubilità del prodotto. In ogni caso le muffe e l’orobanche, il devastante parassita che non si è riusciti a debellare, certamente ridurranno le quote di raccolto anche se nessuno sa dire di quanto.

Gli industriali dell’Anicav ribattono che «nessuno può stimare una riduzione della produzione perchè siamo a inizio raccolta». E purtuttavia ricordano che «anche quest’anno è stato piantato in Puglia il 15% di prodotto in più di quanto pattuito». Gli agricoltori ovviamente soffiano sul fuoco dei guasti del maltempo per far alzare il prezzo di consegna del pomodoro alle industrie di trasformazione.

E il «miracolo» già è avvenuto se si pensa che al Nord il tondo viene scambiato a 9,2 euro il quintale, mentre in Capitanata siamo «già saliti a 9,5 euro, anche 10 euro» e questo perchè non viene firmato ormai da tre anni alcun accordo interprofessionale fra industrie e coltivatori con l’intento di speculare sul prezzo a vicenda: quando c’è meno prodotto soccombono le industrie, quando ce n’è molto gli agricoltori.

L’incognita del maltempo sembra comunque destinata a condizionare pesantemente la campagna 2014 almeno in provincia di Foggia e aree limitrofe. Il raccolto, cominciato in ritardo, proseguirà fino a tutto settembre e questo potrebbe significare per produttori e industriali continuare a vedersela con le intemperanze climatiche.

Chi ne gioverà? Gli industriali appaiono perciò piuttosto guardinghi, in Capitanata i tre grandi gruppi di trasformazione (Princes, Castellano e Futuragri) hanno avviato a pieni giri gli stabilimenti e si va avanti adesso spediti. La raccolta verrà intensificata, costi quel che costi.

Se il meteo si metterà per il meglio nei prossimi giorni (standotta alle previsioni), si dovrebbe avere una raccolta copiosa. Per il momento però di Tir in giro se ne vedono pochi e ieri, all’altezza del Green park (statale 16) venivano segnalati non con poca soddisfazione degli agricoltori, «sette Tir fermi, completamente vuoti». C’è poco prodotto nei campi e, quello che c’è, costerà d’ora in poi sempre di più.

MASSIMO LEVANTACI da La Gazzetta del Mezzogiorno

Manfredonia: il Centro per l’Impiego dà il via al Piano Garanzia Giovani

Pubblicato : giovedì, 7 agosto 2014

Il Centro per l'Impiego di Manfredonia ha avviato la fase di accoglienza, informazione e presa in carico di quanti hanno aderito alla misura europea destinata a ragazzi e ragazze dai 15 ai 29 anni, disoccupati e fuori da percorsi formativi e scolastici

Con due incontri “plenari” a Manfredonia ed uno a San Giovanni Rotondo destinati a circa 60 dei 300 giovani dei Comuni dell'area ad oggi iscritti al Piano Garanzia Giovani, il Centro per l'Impiego di Manfredonia ha avviato la fase di accoglienza, informazione e presa in carico di quanti hanno aderito alla misura europea destinata a ragazzi e ragazze dai 15 ai 29 anni, disoccupati e fuori da percorsi formativi e scolastici.

Obiettivo del Piano è quello di offrire a  quanti risultano regolarmente iscritti a Garanzia Giovani una opportunità formativa, di servizio civile o di inserimento lavorativo entro 4 mesi dalla stipula del Patto di Servizio

. Agli incontri informativi collegiali seguono, a distanza di qualche giorno, quelli individuali nel corso dei quali, appunto, si concordano e si stipulano, tra giovani e operatori del CPI, le propensioni e le disponibilità per le singole misure indicate nella Delibera della Giunta regionale con cui sono stati ripartiti per settori di intervento i 120 milioni disponibili per la Puglia.

Agli incontri di Manfredonia, presentati dal responsabile del CPI Matteo Capriati, hanno relazionato Geppe Inserra, Dirigente Politiche del Lavoro della Provincia di Foggia, e Salvatore Castrignano, dello Staff di Coordinamento provinciale del Settore. Hanno anche partecipato gli operatori Lina De Palma, Giuseppina Ciuffreda e Giovanni Mansi, preposti a seguire le fasi dell'accoglienza e della presa in carico degli aderenti alla misura europea.

“La significativa attenzione con cui i giovani seguono e recepiscono le informazioni utili a proseguire il percorso di Garanzia Giovani rappresenta un indice importante che testimonia la volontà di affrontare con spirito propositivo e in modo attivo le opportunità offerte da interventi pubblici, anche europei, che guardano finalmente con maggiore attenzione all'emergenza lavoro e alle nuove generazioni”, ha detto Matteo Capriati.

Per Salvatore Castrignano, “Garanzia Giovani è una delle opportunità possibili, da implementare ulteriormente, e deve poter essere utile ai destinatari anche per guardarsi attorno con più fiducia, a conoscere meglio le potenzialità del territorio ed a partecipare come protagonisti al cambiamento  necessario.”

“Il successo di questa misura e la positiva affermazione di un più qualificato modello di sviluppo territoriale sono principalmente legati alla presenza propositiva e dinamica del nostro sistema imprenditoriale, sostenuto dalle sinergie di tutti gli attori istituzionali e sociali della Capitanata.  Abbiamo iniziato a scrivere questa nuova pagina di sinergie e di rilancio con il Protocollo del 25 luglio. Ci attendono scelte e attività molto impegnative che richiedono coesione e determinazione”, ha infine affermato Geppe Inserra.

da Foggiatoday