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Notizie del 30 agosto 2014

FOGGIA – Gavettone per la SLA dell’assessore Cangelli che chiama alla doccia il sindaco Landella

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

Il delegato agli Appalti e Contenzioso inaugura a Foggia la catena di solidarietà, passando il testimone della secchiata di acqua gelida al primo cittadino, all'avvocato Luigi Miccoli direttore finanziario del Foggia Calcio e a Francesco Pastore, dirigente del PD

Il gavettone di Sergio Cangelli

È il primo amministratore foggiano ad inaugurare la catena di solidarietà dei gavettoni di acqua gelida a favore della raccolta fondi per la cura della SLA.

 

Così Sergio Cangelli, assessore agli Appalti e al Contenzioso del Comune di Foggia, questa mattina si è buttato addosso una secchiata di acqua gelida, chiamando alla doccia il sindaco di Foggia Franco Landella, l'avvocato Luigi Miccoli, direttore finanziario del Foggia Calcio, e l'avvocato Francesco Pastore, dirigente del PD. Ma tiene soprattutto alla nomination di Landella: «che non vedo l'ora di vedere pieno di acqua fredda addosso». C'è da dire che Landella era stato nominato anche dal presidente di Amiu Puglia, Gianfranco Grandaliano. Ecco il link del video del gavettone di Cangelli 

da Il Mattino di Foggia & Provincia

FOGGIA – Chiusura dell´Ovile Nazionale, il senatore Lucio Tarquinio interroga il Ministro Maurizio Martina

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

“L’Ovile Nazionale è un patrimonio della provincia di Foggia, del Meridione e dell’intera Italia. Una risorsa in termini storici e naturalistici.

La sua paventata chiusura è una prospettiva allarmante, che rivela la scarsa attenzione del Governo nazionale rispetto all’importante comparto della zootecnia e anche, più in generale, nei confronti del settore agricolo”.

Così il senatore di Forza Italia, Lucio Tarquinio, spiega i contenuti dell’interrogazione urgente – di cui è primo firmatario – presentata al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali,  Maurizio Martina.

“La probabile chiusura dell’Ovile Nazionale è materia su cui occorre un confronto alla luce del sole, cosa che evidentemente sino ad oggi non è avvenuta – commenta il senatore Tarquinio –. Gli operatori della Capitanata sono legittimamente preoccupati per le conseguenze che questa decisione immotivata e senza senso provocherebbe sul territorio. Questo scenario va scongiurato.

Al contrario, questa nostra eccellenza va rilanciata e potenziata, compiendo un atto di lungimiranza politica”. Nell’interrogazione presentata al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali – firmata anche dai senatori D’Ambrosio Lettieri, Bruno, Iurlaro, Zizza e Liuzzi – si ricorda in particolare come dal 1921 Foggia ospiti la sede dell’Istituto Sperimentale per la Zootecnia, conosciuto più diffusamente come Ovile Nazionale.

“L’Ovile ospita qualcosa come oltre 1200 ovini, tra i quali esemplari della storica razza ‘Gentile’ di Puglia – ricorda il senatore Tarquinio –. Oltre a queste considerazioni, va poi tenuto conto del contesto, giacché l’Ovile Nazionale si sviluppa sull’azienda ‘Posta di Tuoro Barone’, estesa su circa 390 ettari di terreni dallo straordinario valore naturalistico se si pensa alla conservazione di formazioni vegetali uniche, appartenenti al tipo ‘pascolo-prateria cespugliata’”.

“Lascia senza parole la superficialità con la quale non si tiene conto del ruolo e della funzione esercitati da questa struttura. Come è noto, infatti, l’Ovile Nazionale rappresenta uno dei più significativi riferimenti italiani ed internazionali per gli studiosi e gli operatori del comparto zootecnico – sottolinea il senatore Tarquinio –. Non è un caso se negli anni scorsi fu anche individuato come possibile sede dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare, proprio a conferma di una rilevanza, anche sotto il profilo scientifico, che oggi si corre il rischio di mortificare e cancellare con un colpo di spugna.

Va ricordato che quella per l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare è una battaglia che abbiamo cominciato negli anni scorsi e sulla quale non intendiamo arretrare”. “Mi aspetto che il Ministro Martina dimostri attenzione per questa situazione e che dunque al più presto risponda in aula alla nostra interrogazione – spiega Lucio Tarquinio –. Una dilazione dei tempi di risposta non troverebbe alcuna giustificazione e, peggio, sarebbe implicitamente una conferma del disinteresse del Governo su una materia per nulla marginale.

Purtroppo l’esecutivo guidato dal Matteo Renzi, ed in particolare il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, sino ad oggi ha dimostrato scarso impegno su questo fronte, non riuscendo ad andare oltre gli slogan e le frasi ad effetto. Oggi serve una presa di posizione chiara e decisa, non slides o annunci. Se il Governo ha a cuore le sorti della zootecnia italiana – conclude il senatore di Forza Italia – scongiuri la chiusura dell’Ovile Nazionale e ci illustri le modalità e gli interventi attraverso cui intende rilanciarne e potenziarne l’attività”.

 da Teleradioerre

MANFREDONIA – esibizione Sipontina Prencipe alla Festa Patronale (VIDEO)

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

 SI è esibito lo scorso 29 agosto, in occasione della festa patronale, la cantante Sipontina Prencipe. L’appuntamento si è svolto in Piazza Papa Giovanni XXIII. “Con l’occasione rivolgo un appello – aveva detto Sipontina a Stato – sono ferma musicalmente da 4 anni, nel senso che cerco un sostegno per la creazione di un arrangiamento musicale degli altri inediti da me scritti. Ne ho composti 2 ma vorrei ricominciare quanto prima a comporre altri brani. Chi si ferma è perduto! “.

A riguardo e’ possibile contattare la redazione di Statoquotidiano o Sipontina Prencipe attraverso Facebook.

Curriculum esibizioni canore della cantante Sipontina Prencipe 

Video

da Stato Quotidiano

FOGGIA – più gioventù a Palazzo Dogana

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

Non si fa in tempo a chiudere una tornata elettorale che se ne pare un’altra. Lo scenario è sempre lo stesso. In campo sempre le stesse persone, come se la funzione (pubblica) del politico fosse diventata un lavoro a tempo indeterminato. Eppure dovrebbe essere un mandato a tempo determinato. Del resto che colpa hanno i soliti noti se siamo noi a eleggerli. È anche vero che l’offerta lascia a desiderare.

D’altronde non esistono più quelle scuole di pensiero dove i partiti istruivano i futuri manager della politica. Dove i valori, ma maggiormente gli ideali, erano i pilastri della politica per il bene del territorio. Oggi vi sono solo improvvisazioni e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Improvvisando e spesso imponendo chi ci governa, nella maggior parte dei casi –il 90% circa-, è la risultante di chi gestisce il bene pubblico attraverso il privato e chi ve ne fa parte.

E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, specie dei magistrati. I costi della politica sono diventati insopportabili per le tasche degli italiani e per ovviare a tal spreco chi governa ha pensato bene tagliare i servizi della politica, non i politici. Una manovrina –specchio per le allodole- è stata fatta, quella di abolire elettoralmente il Senato.

Ma è un granello di sabbia nell’immenso deserto dove i politici hanno messo radici talmente profonde da dissetarle con quell’acqua sottratta a noi italiani. Sono state abolite le Province. Una manovrina atta ad abbellire il volto di chi a tempo debito chiede voti.

Personalmente avrei abolito le Regioni, sopprimendole completamente e non politicamente come avrebbero voluto –e non dovuto- fare per le Province giacché a breve nella nostra provincia ritorneranno alla carica –oltre che in carica- presidente e giunta. Non più con il voto popolare, bensì politico, anzi partitico. Un voto tra e per pochi, che elimina la Sovranità Popolare. A breve avremo la nomina della nuova establishment di Palazzo Dogana.

Non mi va di chiamarla giunta, non è espressione del popolo. Una battaglia che si preannuncia all’ultimo sangue, come del resto avviene tra i candidati in ogni competizione elettorale, che qui è ancora più cruenta poiché finanche all’interno degli stessi partiti vi sono idee discordanti. Non è una novità: il centrosinistra ci ha abituati a tal scenari, anche se poi trova la sintesi, forzata ma definitiva; il Pdl è sulla strada giusta, tortuosa ma scontata.

A Foggia e nella sua provincia si preannunciano tonanti botti e botte da orbi per la carica di Presidente dell’Ente Provincia. In pole position due uomini –e nessuna donna, che tristezza…-: due sindaci, quello di Foggia, Franco Landella, quello di San Severo, Francesco Miglio.

Il primo espressione del centrodestra, il secondo del centrosinistra. E voilà, ancora una volta lo scontro titanico tra due forze politiche, che di diverso oggigiorno hanno a malapena il nome giacché a Roma sono il Governo. Del resto non è che si può lasciar spazio a chi punta il dito e ritrae il braccio.

Almeno su questo l’accordo popolare trova la sintesi pur di non alimentare il caos, coscienti che le forze politiche in carica stanno sfornando scarsi risultati. ù L’associazionismo, il terzo settore, i sindacati, potrebbero essere l’alternativa; peccato che anche qui il 90% è di espressione politica e un loro ingresso sortirebbe solo disorganizzazione tra associati e iscritti. Meglio un cavallo di razza cresciuto a pane e politica che un mezzosangue nutrito a promesse, favori, piaceri, spesso condite con piccanti progetti ancora inevasi e promesse fatue per assunzioni concordate e pagate.

Che fare, allora? Rimanere con la scelta di una coalizione semmai preferendo un presidente che sia espressione di piccoli comuni, quelli più bisognosi, quelli di confine che vivono nel perenne dilemma se cambiar regione? Potrebbe essere una scelta produttiva, sia per la stessa provincia –territoriale e di ente-, sia per la politica che per una volta non esprime il pezzo da novanta. In fondo un sindaco di un capoluogo o di un paese grande ha molto da fare, mentre quello di un piccolo paese –meno oberato istituzionalmente- potrebbe lavorar meglio e per i paesi che hanno le sue stesse difficoltà.

Non dimentichiamoci che Gargano e Monti Dauni sono aree della Capitanata ricordate solo in quelle occasioni dove i proventi riempiono le casse di altri enti e dimenticate quando chiedono aiuto. Con tal premessa diventa interessante la proposta dei Giovani Democratici che hanno indicato il giovane Giovanni Vergura alla presidenza di Palazzo Dogana.

E se permettete per par condicio ed età, non per posizione presa, né politica, suggerisco quella del giovane Gianfilippo Mignogna. Ambedue giovani persone impegnate in politica e mature per cariche importanti. Il primo è del centrosinistra –classe 1994-, consigliere comunale a Monte Sant’Angelo, il secondo –classe 1978- riconfermato sindaco a Biccari.

Chi meglio di loro –secondo me- potrebbero dar voce ai problemi dei piccoli comuni di una provincia in difficoltà e bistrattata da una Regione e da un’ex Provincia, attente solo ai grandi centri urbani. La Capitanata necessita di attenzione e soprattutto di importanti e urgenti ristrutturazioni capillari in ogni settore.

E poi, basta con le solite persone che da decenni solcano le già rimarcate vie di una politica attempata e ripetitiva. Secondo me a Palazzo Dogana ci vuole più gioventù. Avrei potuto menzionare altri sindaci dei piccoli comuni della nostra provincia, ma la scelta di due giovani è voluta, oculata e proiettata verso il vero cambiamento sia generazionale, sia di pensiero. Abbiamo bisogno di menti fresche, innovative, rivolte verso il futuro, che sappiano tradurre in fatti le istanze dei nostri figli, prossimi cittadini responsabili della nostra bellissima e ricca Capitanata.

Tuttavia rimango fermamente dell’idea che se il Governo centrale avesse abolito le Regioni ne avremmo guadagnato in tutto, specie in costi che per noi, popolo elettore, son tasse. Storicamente le Province hanno dato un contributo importante; le Regioni solo poltrone, compensi ai politici, debiti per la comunità.

Ad Maiora!

(A cura di Nico Baratta

FOGGIA – Ryanair scopre per caso il Gino Lisa: “Mai nominato dalla Regione”. E Landella si infuria

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

La polemica dopo l'articolo di Michelangelo Borrillo

«Se qualcuno nutriva dei dubbi sul tasso di attenzione della Regione Puglia e di Aeroporti di Puglia nei confronti dell’aeroporto “Gino Lisa”, penso che oggi abbia ricevuto una risposta netta e chiara.

Chi era alla ricerca delle responsabilità e degli ostacoli che impediscono alle strutture aeroportuali della Puglia di muoversi in una logica di sistema ora sa in che direzione guardare». Il sindaco di Foggia, Franco Landella, esprime «preoccupazione e sconcerto» per le dichiarazioni rilasciate al “Corriere del Mezzogiorno” da John Alborante, sales & marketing manager per Italia, Grecia e Croazia della compagnia aerea low-cost irlandese Ryanair.

LEGGI L’ARTICOLO DI MICHELANGELO BORRILLO: «Qui altri aeroporti? Mai detto da Adp»
Ryanair scopre anche Foggia e Grottaglie

LA POLEMICA. «È letteralmente assurdo che i vertici di Aeroporti di Puglia nei diversi contatti con Ryanair abbiano presentato il sistema aeroportuale regionale senza fare alcuna menzione alle realtà di Foggia e Grottaglie – commenta il sindaco di Foggia –. Se queste affermazioni fossero vere, e a differenza di altri autorevolissimi rappresentanti del Governo regionale non sono abituato ad insinuare interrogativi su ciò che viene detto da fonti più che attendibili (il riferimento è a questa polemica: Gino Lisa, Landella si infuria con Vendola: "Esca allo scoperto"), ci troveremmo di fronte ad un atteggiamento al limite del boicottaggio, probabilmente finalizzato a non distrarre consistenti fette di passeggeri dagli aeroporti di Bari e Brindisi».

ATTENZIONE PER IL GARGANO. Per il primo cittadino «è senza dubbio vero che la pista dell’aeroporto “Gino Lisa” non rientra ancora negli standard della compagnia low-cost irlandese. È però altrettanto vero che l’interesse manifestato esplicitamente da Ryanair ad esempio per le località turistiche del Gargano meriterebbe una maggiore attenzione e, dunque, un strategia di medio-lungo periodo, anche alla luce dell’affidamento, sia pure in modalità provvisoria, dei lavori per portare la pista del nostro aeroporto a 2000 metri di lunghezza. Tanto più – evidenzia il sindaco di Foggia – se si pensa che la Regione Puglia elargisce in termini di contributi circa 12 milioni di euro all’anno a Ryanair, limitandosi tuttavia a proporre come opzioni solo Bari e Brindisi».

GINO LISA APPETIBILE. «John Alborante con le sue parole ha sfatato il tabù che vorrebbe il “Gino Lisa” poco appetibile. Viceversa, paiono esserci tutte le condizioni per costruire un percorso utile a valorizzare questa strategica infrastruttura della Capitanata – aggiunge Landella –. Anche prestando ascolto alla disponibilità dichiarata da Ryanair nel contribuire all’ammodernamento degli scali aeroportuali.

Purtroppo, però, chi ha la responsabilità di gestire il nostro sistema aeroportuale sembra pensarla diversamente: dimentica di presentare tutti i quattro aeroporti regionali ad una delle più grandi compagnia aeree low-cost del panorama internazionale, si limita ad una letterina di poche righe per chiedere al Ministero dei Trasporti di inserire il “Gino Lisa” tra gli aeroporti di interesse nazionale, solo per ricordare due dei più recenti episodi. Il tutto – sottolinea il sindaco di Foggia – proprio mentre associazioni ed istituzioni del territorio si impegnano nel difendere la piena operatività dello scalo dell’intera provincia di Foggia».

IL SILENZIO DELLA REGIONE. «Credo che quest’ultima vicenda non faccia altro che confermare i sospetti che ormai in numero sempre maggiore si addensano su Regione Puglia ed Aeroporti di Puglia. E non per campanilismi ed ostilità più o meno politiche – rimarca il sindaco di Foggia –. Ma perché gli indizi portano tutti in quella direzione.

Spero onestamente che chi è stato chiamato in causa fornisca una spiegazione per quelle che a me sembrano precise scelte politiche finalizzate alla penalizzazione e alla marginalizzazione del “Gino Lisa”. Diversamente, l’ennesimo assordante silenzio di Regione Puglia ed Aeroporti di Puglia sarebbe la triste conferma della sensazione che il territorio avverte in maniera sempre più evidente.

IL VERTICE. Il Comune di Foggia, la Camera di Commercio e la vasta rete di associazioni che rivendicano il diritto allo sviluppo infrastrutturale della Capitanata, per parte loro, continueranno ad impegnarsi e a battersi perché il “Gino Lisa” sia valorizzato come merita. La prossima settimana – conclude Landella – è mia intenzione promuovere ed organizzare con tutti i sindaci della provincia di Foggia un incontro operativo sulla questione, concordando le eventuali azioni da mettere in campo».

da Foggiacittaaperta

Stazione di Foggia, Ibrahim: “in fuga dal terrore, destinazione: libertà”

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

Foggia – COME reso noto dal Ministero degli Interni, lo scorso 28 agosto 2014, dalla petroliera Acs Bright, battente bandiera di Singapore, sono sbarcati a Brindisi 414 migranti. Si tratta prevalentemente di nuclei familiari di nazionalità siriana, palestinese e irachena.

Come avvenuto in occasione dei precedenti sbarchi del 30 luglio e del 7 e 14 agosto, quando sono giunti circa 2000 migranti, tutte le componenti della macchina dei soccorsi sono state attivate per le operazioni di sbarco e di prima assistenza ai migranti: capitaneria di porto, forze di polizia e vigili del fuoco, autorità portuale, servizio 118, ufficio di sanità marittima, brigata San Marco, comune di Brindisi, provincia, protezione civile e associazioni di volontariato, CRI e Caritas.

Negli ultimi giorni, circa 100 di questi migranti sono arrivati a Foggia, 50 da Brindisi e 50 da Taranto. “Si tratta principalmente di profughi palestinesi e siriani – dice a Stato la dottoressa Carmela Aponte, capo di gabinetto della Prefettura di Foggia – molti di loro ospitati al Cara di Borgo Mezzanone.

La percentuale di bambini presenti è altissima – continua la dr.ssa Aponte – parliamo di un 50%. Presente anche una donna incinta prontamente assistiti dai sanitari. Sono persone tranquillissime, alle quali sicuramente verrà riconosciuta la tutela da parte delle Commissioni territoriali in considerazione della loro attuale condizione e dell’arrivo in Italia a causa delle persecuzioni in atto nei loro Paesi. Al momento – concludono dalla Prefettura – non sono previsti altri arrivi a Foggia”. Oltre i profughi siriani e palestinesi ospitati al Cara di Borgo Mezzanone diversi anche quelli per i quali la Provincia di Foggia sta rappresentando una crocevia, una tappa di passaggio di un viaggio che sembra avere una sola destinazione: la sicurezza e la pace. Un lettore ha incontrato casualmente un gruppo di profughi presenti ieri nella Stazione di Foggia.

Di seguito l’esclusiva testimonianza.

 

Foggia 29 Agosto 2014 – NELLA stazione di Foggia – affollata da viaggiatori in partenza dopo le vacanze estive – compare un gruppo di persone, circa 50 tra uomini, donne e bambini.

A colpo d’occhio sembrano italiani, solo che le donne presenti indossano lo “chador”, un indumento femminile che abbiamo conosciuto anche noi, indossato dalle nostre nonne, che a Manfredonia chiamiamo “maccature”. Ancora oggi qualche anziana lo porta, ma rientra tra i gli usi che man mano abbiamo abbandonato.

Tra i presenti, tutte le donne dalle adolescenti alle più anziane indossano questo velo, che ricopre il capo e le spalle, a significare fedeltà alla dottrina islamica. Incuriosito mi fermo ad osservarli. Negli occhi dei bambini la stessa curiosità che ho carpito negli occhi di mio figlio quando l’ho portato la prima volta in Stazione a Foggia.

La stessa espressione di stupore nel veder sfrecciare un treno, anche loro ammaliati dalle luci e dal caos, da quel confuso andirivieni di persone, da quella inspiegabile frenesia che nella loro ingenuità non trova spiegazione. Provo a parlare con qualcuno di loro, ma il dialogo, anche gestuale, risulta impossibile.

ùChiedo informazioni ad un ferroviere presente. Mi riferisce che sono profughi,rifugiati politici e di guerra, che hanno chiesto di poter acquistare biglietti per Milano ma purtroppo – dato l’affollamento dei treni in periodo di contro esodo dalle vacanze – non hanno trovato posto,ed aggiunge, “da tre giorni arrivano in stazione centinaia di queste persone”. Chiedo al più anziano tra i presenti chi di loro parli inglese.

Manda a chiamare Ibrahim. Un ragazzo giovane, 30-35 anni, accompagnato dalla moglie, l’unica a non indossare lo chador, una ragazza asiatica, probabilmente filippina, priva del velo perché cristiana, con accanto i loro due meravigliosi bambini, un po’ scuri di carnagione e con gli occhi a mandorla. Finalmente riesco a parlare,Ibrahim è un ingegnere palestinese e la moglie è una “nurse” un infermiera, gli unici due a saper parlare inglese.

Tra loro, siriani e libici. Ibrahim mi racconta del loro estenuante viaggio, passando dalla Libia e affrontando la sfida alla sopravvivenza nel mar Mediterraneo, in una di quelle imbarcazioni che siamo abituati a vedere in tv, nei servizi di cronaca dei telegiornali. Mentre me lo racconta la mia mente è pervasa da flashback, dalle raccapriccianti immagini viste nei video pubblicati in rete ed in televisione e ringrazio il Signore per averli fatti arrivare tra noi sani e salvi.

Gli chiedo: cosa sta succedendo in Palestina? Mi risponde: “c’è una guerra in corso, una grande guerra, noi abbiamo perso tutto, le nostre case, il lavoro, ed ogni giorno si rischia di morire“. Mi spiega che sono persone strette nella tenaglia degli attacchi Israeliani da una parte e dall’insorgente regime fondamentalista dall’altra. Dice: “noi siamo musulmani,ed in virtù della nostra dottrina religiosa, nessuno di noi si permette di fare un graffio ad un’altra persona“.

Infatti, penso, sia la loro che la nostra religione, predicano la fratellanza tra le persone e tra i popoli. Aggiunge Ibrahim: “il fondamentalismo sta cagionando un regresso della civiltà, proprio perché in nome della religione, taluni gruppi faziosi, stanno seminando morte e terrore”.

Mi racconta dell’esperienza vissuta in Libia, di “Ansar Al Sharia” una milizia armata di fanatici fondamentalisti, che va radicandosi in tutto il Medio Oriente ed in Africa settentrionale; gli uomini incappucciati con fucili e bandiere nere che proprio in questi giorni si stanno rendendo protagonisti delle più orripilanti notizie di cronaca, stermini di massa ed esecuzioni sommarie volutamente mostrate al mondo, delitti intenzionalmente plateali, in modo da poter acquisire proseliti inculcando terrore.

“Loro – dice – entrano in casa, ti chiedono soldi per finanziare la causa, se non paghi non hanno alcuna remora sequestrare o uccidere donne e bambini”.

Ed aggiunge in lacrime, “mia moglie è cristiana ed io sono venuto qui per sfuggire alla morte e per mettere al sicuro mia moglie ed i miei figli”. Poi per sdrammatizzare gli chiedo, cosa pensi dell’Italia? Risponde: “è un posto sicuro,qui la vita ha ancora un valore”. Poi aggiunge “le persone che ho trovato qui sono meravigliose, tutti ci aiutano”. Poi gli chiedo: dove sei diretto? Risponde: “non so, forse in Olanda, in Belgio, in Svezia, dove potrò ricostruire una vita per me e la mia famiglia, non ho più niente e voglio solamente vivere in pace ed in ‘freedom’”. Lo saluto cordialmente e gli auguro buona fortuna.

(Freedom, Foggia, 29 agosto 2014 – Lettera a Statoquotidiano.it)

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da Stato Quotidiano

SAN GIOVANNI ROTONDO – Musica d’autore per la chiusura dell’estate

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

Due concerti il 1° e il 3 settembre Manifestazioni all’insegna della musica d’autore nella città di San Pio a conclusione dell’estate sangiovannese con la presenza di Maurizio Di Fulvio Trio & Alessia Martegiani (Maurizio Di Fulvio Quartet), il primo di settembre, e del Real Duo & Lino De Venuto, il tre di settembre. Sede di entrambi gli eventi, l’auditorium della chiesa di Santa Maria Maddalena, vecchio ospedale di Padre Pio, in Piazza de Mattias (il Largo delle Monache), nel centro storico cittadino, ore 21.00.

Il Maurizio Di Fulvio Quartet, che si esibirà l’1 settembre assicura un’esecuzione di rara bellezza, con un’interpretazione eclettica e pulsante di “jazz & pop songs” e allo stesso tempo elegante e trascinante attraverso il “choro brasileiro” e la “bossa-nova” di Tom Jobim.

 Il Maurizio Di Fulvio Quartet propone un percorso musicale affascinante, in una chiave di lettura particolarmente originale, che idealmente unisce la tradizione musicale partenopea, attraverso brani “classici”, a quella brasiliana, con brani appartenenti alla tradizione del “choro” e della “bossa-nova”, racchiudendo in sé ispirazione, lirismo e grande virtuosismo.

Il 3 settembre, attesa l’esecuzione del Real Duo, composto da Luciano Damiani (mandolino),  Michele Libraro (chitarra) e dell’attore Lino De Venuto, con lo spettacolo ‘La valigia magica’.  L’effetto delle sonorità del Duo, davvero gradevole, passa attraverso le contrapposizioni dei suoni cristallini del mandolino e del suono caldo della chitarra. L’originale sonorità del Real Duo ha stimolato la creatività di celebri compositori: Roland Dyens, Maximo Diego Pujol, Jorge Cardoso, Daniel Binelli, Fernando Carlos Tavolaro e Peppino D’Agostino hanno scritto e dedicato a loro le proprie opere.

La rappresentazione ‘La valigia magica’ sarà impreziosita dalla presenza dell’artista Lino De Venuto, attore, regista, conduttore di laboratori teatrali e progetti didattici, autore con Anna Gentile del CD “Van Gogh Multimediale”. Direttore artistico per la sezione “Teatro e Incontri d’Arte” dell’Associazione Culturale Altair, dal2009, ha attraversato tutte le esperienze recitative dall’animazione al cabaret, dal teatro brillante al teatro d’autore, ricoprendo quasi sempre il ruolo di protagonista.

da sangiovannirotondonet

Oggi, 30agosto 1872, l’incendio della Madonna di Siponto.

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

Da allora, in questa data, i festeggiamenti solenni della Patrona di Manfredonia

La Madonna di Siponto (Ph. Marcello Castigliego )

Maria Santissima di Siponto detta anche Madonna di Siponto è la santa patrona di Manfredonia insieme a san Filippo Neri san Lorenzo Maiorano. La sua memoria viene festeggiata il 30 agosto. Dal 1973 l'icona della Vergine di Siponto è custodita in una cappella laterale della chiesa cattedrale di Manfredonia. Si calcola che ogni anno la processione del 31 agosto raccoglie più di 20.000 fedeli.

L'ICONA. È dipinta su di una tavola di 129 × 81 cm su di cui è stata attaccata della tela di lino con colla di coniglio (o di pesce), secondo una tecnica antica. Lo sfondo dorato è suddiviso in un reticolo di riquadri romboidali concentrici. I colori utilizzati sono pigmenti naturali ottenuti con la tecnica detta "tempera all'uovo" (polveri colorate stemperate con il rosso dell'uovo e mescolate con aceto).

I colori sono utilizzati secondo la tecnica "dell'illuminazione", con graduale passaggio dai colori scuri a quelli chiari.  Le prime notizie certe sull'esistenza dell'icona si hanno solo a partire dal 1327 anno in cui la sede arcivescovile passa da Siponto a Manfredonia.

Ci sono tuttavia diverse leggende su come iniziò la venerazione della Vergine a Siponto, la prima vuole che l'icona giungesse a Manfredonia alla fine del V secolo con san Lorenzo Maiorano da Costantinopoli. La seconda, invece, vuole che sempre nel V secolo,incominciò la venerazione al tempo del primo vescovo Felice I, il quale, oltre ad essersi adoperato a diffondere il culto della Vergine nella sua Diocesi, dopo il Concilio di Roma, per rendere devoto omaggio alla Vergine Madre, eresse in suo onore un Oratorio dove i fedeli sipontini potessero venerarla in modo particolare.

Agli inizi del VI secolo, sempre secondo questa versione, il nuovo vescovo Lorenzo Maiorano sostituisce l'Oratorio di Felice con una grande basilica che va sotto il nome di Santa Maria Maggiore di Siponto. Anche dopo il trasferimento nel 1327 del Capitolo Metropolitano Sipontino presso la Cattedrale di Manfredonia i fedeli hanno sempre continuato a venerarla. Il 30 agosto 1872 l'icona rimase danneggiata da un incendio sviluppatosi in cattedrale a causa dei ceri devozionali accesi nel periodo della festa patronale, e ridusse in cenere la parte inferiore del quadro.

Venne restaurata segretamente una prima volta solo nel 1896; il secondo restauro avvenne nel 1927 dal laboratorio di restauri della Città del Vaticano. Il 28 agosto 1955 il patriarca di Venezia Angelo Giuseppe Roncalli (futuro papa Giovanni XXIII), delegato di Papa Pio XII incoronò la Madonna e il Bambin Gesù in una cerimonia a cui parteciparono 20.000 persone in Piazza Duomo. Celebre è rimasta la frase:

« La corona è di oro purissimo come il cuore dei tuoi figli che te la offrono,come il cuore del tuo pastore che te la procurò… » (Angelo Giuseppe Roncalli) Nel 1964 l'icona subì un ulteriore restauro da parte dell'artista sipontino Aronne Del Vecchio. I diversi restauri causarono una totale ridipintura e pertanto lo schema iconografico si presenta diverso da quello originale. Dal 2002 l'icona non venne più portata in processione poiché aveva bisogno di un ennesimo restauro, uscì però un'identica copia dipinta dall'artista Aronne Del Vecchio.

Il 31 agosto 2008 dopo la processione dell'Icona il vescovo Domenico Umberto D'Ambrosio annunciò che la copia originale dell'Icona sarebbe stata restaurata nell'arco dell'anno, ma questo non avvenne. Il 1º settembre 2010 dopo la messa officiata dal vescovo Michele Castoro la Sacra Icona fu trasportata a Bari, presa in consegna dalla Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici della Puglia, per sottoporla a una delicata operazione di restauro. Con la Sacra icona fu restaurata anche l'antica statua lignea della Sipontina (V secolo).

I restauri furono interamente finanziati della Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo.  Il 31 maggio 2011 Manfredonia festeggiò il ritorno della Sacra Icona, i restauratori presentarono in Cattedrale i particolari del lavoro dei restauri evidenziando che i precedenti restauri furono compiuti da artisti e mai da tecnici specializzati, il sacro tavolo era pesantemente danneggiato e compromesso.

Successivamente l'Icona venne portata in processione in Piazza Beato Giovanni XXIII per la celebrazione eucaristica, dopo 9 anni l'Icona originale della Madonna di Siponto tornava tra la gente; da quando nel 2002 si decise di far uscire in processione la copia dell'Icona.

Ogni anno il 31 agosto si svolge la processione dell'icona della Beata Vergine, che percorre le strade della città di Manfredonia accompagnata da oltre 20.000 persone, a testimonianza della venerazione del popolo sipontino. Dal 2002 comunque in processione esce una copia, anche dopo il restauro del 2011 per non danneggiare con le vibrazioni la Sacra Tavola.

PONTEFICI CHE L'HANNO VENERATA Papa Leone IX (poi santo), durante il Concilio che si svolsse a Siponto nel 1050. Papa Pasquale II, nel 1117 consacrò la Chiesa di Siponto a Duomo. Papa Callisto II, nel 1120 visitò Siponto per portare pace tra i Principi Normanni. Papa Giulio III, già Cardinale-Arcivescovo di Manfredonia Giovanni Maria Ciocchi del Monte(1513-1521). Papa Benedetto XIII, già Cardinale-Arcivescovo di Manfredonia Vincenzo Maria Orsini (1724-1730). Papa Giovanni XXIII, già Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli nel 1955 incoronò la Vergine. Papa Giovanni Paolo II, in visita alla Città di Manfredonia nel 1987.

(da Wikipedia)

MANFREDONIA – maiale scorazza in zona Basilica, bloccato da PS (FOTO)

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

 

INTERVENTO ieri del personale della Squadra Volante del Commissariato in merito ad un animale di grossa taglia presente nei pressi della Basilica di Siponto alle ore 01.00 circa.

L’animale, fuggito probabilmente da qualche campagna della zona, avrebbe creato pericolo e intralcio alla circolazione stradale. Con il responsabile delle Guardie Ambientali Italiane e con la collaborazione dei locali Carabinieri, gli agenti hanno bloccato l’animale, ponendolo in custodia nell’agriturismo Tenuta Rinaldi che ha offerto “spontaneamente e a titolo gratuito senza oneri per lo Stato” ricovero per l’animale fino a disposizioni superiori.

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da Stato Quotidiano

Giuliano Volpe nominato a capo della Commissione Parco Archeologico di Roma

Pubblicato : sabato, 30 agosto 2014

L'ex rettore dell'ateneo dauno e professore ordinario di Archeologia è stato nominato dal Ministro Franceschini a capo della commissione Mibact-Comune per la sistemazione e lo sviluppo dell'area archeologica centrale di Roma“

La nomina di Giuliano Volpe a presidente della Commissione che si occuperà del progetto del Parco Archeologico di Roma deve essere motivo di orgoglio per Foggia e per la Capitanata” Lo dichiara il sottosegretario alle Riforme del Governo Renzi e parlamentare del Pd pugliese Ivan Scalfarotto.

“Volpe è infatti un uomo di cultura che ha scelto Foggia per vivere, e con il suo impegno ha permesso al nostro territorio ed alla sua Università di raggiungere importanti risultati”.

L’ex rettore dell’ateneo dauno e professore ordinario di Archeologia, infatti, è stato nominato dal Ministro Franceschini a presiedere la commissione mista Mibact-Comune per la sistemazione e lo sviluppo dell’area archeologica centrale di Roma in vista del futuro “Parco archeologico”.

Un progetto che rientra nel più vasto programma di riorganizzazione varato dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo che renderà – tra le altre cose – l’amministrazione dei beni culturali più snella, efficiente e economica attraverso l’ammodernamento della struttura centrale e la semplificazione di quella periferica, l’integrazione definitiva tra cultura e turismo e la valorizzazione dei musei italiani (20 musei e siti archeologici di interesse nazionale dotati di piena autonomia gestionale e finanziaria con direttori altamente specializzati e selezionati con procedure pubbliche).

“Grazie alla lungimiranza del ministro Franceschini” dice ancora il sottosegretario “ci sarà un po’ di Foggia in una delle sfide culturali, quella della sistemazione dell’area archeologica di Roma, che avrà estrema importanza per tutto il Paese e enorme risonanza anche a livello internazionale.

Nell’augurare buon lavoro al professor Volpe” conclude Scalfarotto “penso che anche il suo prestigioso incarico contribuisca a dimostrare che il Mezzogiorno d’Italia, lungi dall’essere la zavorra o il buco nero che dipinge la malevola propaganda leghista, è la fucina di molte delle eccellenze del nostro Paese.”

da Foggiatoday