Notizie del 15 agosto 2014
TROIA – Torna la ‘Cotta Cotta’, una sagra che parla esclusivamente troiano
La Pro Loco di Troia, in linea con le altre Pro Loco d’Italia, si fa promotrice della valorizzazione delle tradizioni, comprese quelle enogastronomiche, riproponendo anche per quest'anno la tradizionale Sagra della Cotta Cotta, giunta alla XXIV edizione. La storia ci racconta quel che la tradizione vuole.
Durante la tradizionale fiera del 10 agosto, istituita verso la metà del XVI secolo, la signora Mariannina De Santis (bisnonna del sig. Michele Giannelli), agli inizi degli anni Cinquanta del secolo passato, in occasione dell’affollata fiera di San Lorenzo, che si teneva nei dintorni della Cella (Chiesetta) di Sant’Antonio, allestiva, in corrispondenza della sua trattoria, una grande pentola in cui cucinava la tipica Cotta Cotta.
La pietanza era a base di trippa bovina tagliata a pezzetti e fatta bollire per ore, con aggiunta di pomodoro, sedano, ossa di vitella, di agnello (stumbarèll), carote, sale ed aromi, nel rispetto delle antiche ricette. La signora Mariannina pubblicizzava la pietanza al grido di vendita: “mé°n mé°n che è còtta còtt”, così facendo, recuperava un prodotto gastronomico e inconsapevolmente inaugurava una lunga tradizione e da qui nasce l’usanza di offrire a quanti si trovano a Troia nel periodo di Ferragosto, la Cotta Cotta.
Da alcuni anni è diventata consuetudine ampliare lo spettro delle degustazioni anche ad altri prodotti tipici locali: “…non solo Cotta Cotta”. È l'evoluzione della tradizionale sagra ove folklore, musica e degustazioni di altre specialità locali pizz fritt, frijaréll e cav’déll (pizze fritte, piccoli peperoni fritti e bruschette con aglio e olio) si incontrano nella splendida cornice del centro storico di Troia. Il tutto accompagnato dall’inconfondibile vino Nero di Troia.
Si comincia alle 20 in piazza Cavalieri con stand e degustazioni. Alle 20.30 visite guidate gratuite alla Cattedrale (Puglia Open Days). Alle 22 in Piazza Cattedrale appuntamento con l’associazione Musicisti di Foggia di Antonio Ripatelli e Giorgia Donnini, e l’Orchestra Napoli In…Canta che eseguirà classici della canzone napoletana di fine ‘800 e inizi ‘900
da Foggiatoday
Estate sui Monti Dauni, festa ad Alberona
E’ tutto pronto, ad Alberona, per la quarta edizione di “Ballando sotto la luna”.
Domenica 17 agosto, a parire dalle ore 21.00, l’anfiteatro posto alla sommità del Villaggio Arancione, la struttura comunale sportiva polifunzionale, accoglierà coppie di ballerini e di amanti del ballo da ogni parte della Capitanata. Alle esibizioni hanno parteciperanno circa 100 allievi della scuola di ballo Havana Coche e, tra loro, ci saranno anche le coppie che hanno raccolto premi e consensi negli ultimi campionati di ballo italiani.
La manifestazione, organizzata da Havana Coche in collaboraione con il Comune di Alberona, ha due direttori artistici d’eccezione: Raffaele Ferrante e Maria Simona Gentile. I ballerini si esibiranno accompagnati dalla musica dal vivo di Grazia e Antonio Di Leuce.
Sulla pista, davanti al pubblico dell’anfiteatro, si alterneranno momenti dedicati al liscio, ai balli latino americani, all’hip hop e, ancora, alla danza moderna, al tango argentino e alla danza del ventre.
LA MAPPA DEI TESORI DEL BORGO. Ballando sotto la luna sarà preceduto, alle ore 17, da una gara di orienteering all’interno del paese: l’iniziativa è organizzata da Orienteering Monti Dauni. I partecipanti percorreranno vie e piazze del paese, attraverseranno gli antichi archi del bordo, scoprendo chiese, monumenti, palazzi storici, scorci mozzafiato sulla natura e la bellezza dei boschi circostanti. Ad Alberona, paese di poco più di mille abitanti situato a circa 30 chilometri da Foggia, il Touring Club Italiano ha assegnato la Bandiera Arancione.
L’Anci ha riconosciuto il paese come uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Alberona appare come ‘aggrappata’ al Monte Stilo, a 732 metri sul livello del mare e si annuncia alla vista come un presepe. Bisogna avere la curiosità di perdersi nei suoi meandri per scoprirne i vicoli, ammirare l’Arco dei Mille, oltrepassare l’Arco Calabrese, abbeverarsi alla gelida e purissima fonte dei Pisciarelli e della Fontanella. E ovunque, tra strade strette o piazze ariose, gli occhi sono raggiunti da spiragli di luce, squarci di verde, paesaggi architettonici che diventano un tutt’uno con la natura circostante, con farfalle, uccelli, volpi e ricci.
L’ESTATE E’ ANCORA LUNGA AD ALBERONA. Lunedì 18 agosto, dalle ore 22, l’agosto alberonese darà spazio al concerto di Wild Legacy Band in Terrazza Panoramica. Martedì 19 agosto, invece, sarà la volta della Sagra del Vitello. Mercoledì tornerà l’appuntamento con il Nutella Party. Venerdì 22 e sabato 23 agosto, si terrà il Festival della Dieta Mediterranea che sarà annunciato da una esibizione-sfilata di sbandieratori storici. Il 7 settembre, infine, spazio alla musica classica dal vivo e alla cerimonia di premiazione del Premio Internazionale di Poesia Borgo d’Alberona.
da Teleradioerre
Stornara, oltre a Ron anche Mango per la festa patronale il prossimo 30 Agosto
Il cantautore Mango
Mentre entrano nel vivo le celebrazioni della Festa Patronale di Stornara, che domani saranno caratterizzate dalla processione di San Rocco, arriva un’altra buona notizia per gli appassionati di musica della cittadina dei 5 Reali Siti, che oltre all’atteso concerto di Ron che si terrà domenica nell’area ex campo sportivo, grazie ad un ulteriore sforzo del Comitato Festa Patronale e dell’Amministrazione Comunale, potranno vedere dal vivo il cantautore potentino Mango che il prossimo 30 Agosto si esibirà dal vivo nella Città di Stornara come confermato sulla pagina ufficiale di Facebook dell’artista.
Il tutto avverrà all’indomani della Notte Bianca che porterà a Stornara Rocco Hunt e che potrebbe vedere altri ospiti di caratura addirittura internazionale salire sul palco di Piazza della Repubblica. Insomma i cittadini di Stornara nei prossimi giorni potrebbero godersi una delle estati più belle ed intense della recente storia stornarese
. dal Blog dei Cinque Reali Siti
ORTANOVA – Il Ferragosto degli ortesi? Tanti in città, tra frescura casalinga, bar e negozi chiusi (tranne i ristoranti)
Piazza Nenni: chiusi tutti i negozi
“Tutta mia la città, un deserto che conosco”. Chissà se qualcuno stamattina, decidendo di restare in paese e così rinunciare alla classica gita fuori porta di Ferragosto, avrà canticchiato questo famoso motivetto. Chi lo ha fatto, però, sarà rimasto un pò deluso scoprendo di ritrovarsi, complice una temperatura esterna non propriamente asfissiante, in un centro urbano insolitamente ben popolato non solo dagli immancabili anziani assiepati su panchine o all’interno di circoli ricreativi, ma anche da giovani riversati nei soliti tavolini da bar, in pieno stile da domenica mattina primaverile.
E chissà se saranno rimasti a casa, magari godendosi un giorno di relax in pantofole, o saranno andati nei luoghi di villeggiatura alla ricerca del proprio “posto al sole”, gli imprenditori commerciali, i liberi professionisti, gli artigiani e i lavoratori dipendenti.
Se infatti i dati di Confcommercio parlano di giornata caratterizzata da normale attività lavorativa in Puglia (con percentuali addirittura dell’ 80% per i negozi di generi alimentari), tutti gli esercizi di vendita al pubblico di Orta Nova oggi hanno le saracinesche abbassate; e non cambia la situazione negli altri comuni limitrofi: a fare eccezione sono solo alcuni ristoranti, pronti a offrire un allettante menù di ferragosto fatto di prelibatezze nostrane.
Una scelta più incerta l’avranno probabilmente fatta gli agricoltori, divisi tra l’incessante premura nel curare i propri terreni (magari in vista dell’imminente vendemmia dell’uva) e il desiderio di staccare per un giorno dall’impegno quotidiano.
da Il Megafono
FOGGIA – Il sindaco di Foggia Landella «Sono pronto ad assumere presidenza della Provincia»
Sindaco, oggi Foggia celebra la Festa della Madonna dell’Assunta. Un momento identitario, laico e religioso. Che augurio rivolge alla città?
«Sono legato questa ricorrenza da sentimenti di devozione e di forte appartenenza. Il mio pensiero va oggi a tutti coloro i quali stanno vivendo una situazione di difficoltà. Alle famiglie che sono in sofferenza.
Ai nostri ragazzi che vivono l’incertezza del futuro. A quanti, non potendo permettersi vacanze, sono rimasti in città. Non a caso ho voluto ripristinare la tradizione dei fuochi pirotecnici, delle proiezioni cinematografiche in villa e del concerto in piazza. Anche attraverso questi momenti possiamo recuperare il nostro senso di identità».
Landella, questo è il suo primo Ferragosto da sindaco. È possibile tracciare un parziale bilancio della sua esperienza a Palazzo di Città?
«Tracciare un primo bilancio è forse prematuro. Si possono però descrivere alcune impressioni. A cominciare dall’impegno che occorre profondere in sede politica ed amministrativa in questa difficilissima fase vissuta dalla città. La fascia di sindaco è per davvero un onere ed un onore. Pur avendo sempre coltivato un rapporto diretto con la nostra comunità, oggi sto scoprendo quanto ci sia bisogno di una politica che rimetta al centro l’interesse collettivo ed il bene comune. In questi primi mesi sono partito da alcune criticità, ma soprattutto dai servizi minimi essenziali: manutenzione stradale, illuminazione, sicurezza. Tutte questioni sulle quali i foggiani chiedevano maggiore attenzione e interventi più incisivi».
La prima emergenza con cui si è confrontato è stata quella del crollo della palazzina di via De Amicis.
Qualche giorno fa ha comunicato che presto le famiglie potranno rientrare nelle loro case. «Ho seguito personalmente, assieme all’assessore ai Lavori Pubblici D’Emilio, tutte le fasi di questa emergenza. Un dramma che piombò sulla campagna elettorale in modo drammatico e che riportò alla nostra memoria ricordi tragici e ferite mai rimarginate.
Conosco personalmente molte delle famiglie della palazzina esplosa e so bene quanta sofferenza ci sia stata in quel crollo e nelle sue conseguenze. Abbiamo vigilato sui tempi della perizia disposta dal magistrato inquirente, ed oggi che è arrivato il nulla osta alla messa in sicurezza dell’edificio possiamo partire con gli intereventi che saranno necessari.
La mia speranza è che nell’arco di qualche settimana potremo far rientrare le famiglie nelle loro case». In questa prima fase del suo mandato lei si è caratterizzato come il «sindaco delle ordinanze».
Prima i blitz contro la contraffazione e l’abusivismo, poi l’ordinanza antiprostituzione. Provvedimenti spot?
«Tutt’altro. Sono convinto che la crescente richiesta di legalità e sicurezza meritasse una risposta chiara ed efficace. Non sono un sindaco “sceriffo”. Conosco bene quali siano i limiti e le competenze dei Comuni in questa delicatissima materia. Ma so anche quali sono i margini di intervento dei primi cittadini. I foggiani hanno il diritto di riappropriarsi dei luoghi e degli spazi della città, senza paure o timori.
Eliminare la presenza delle prostitute dal “Quartiere ferrovia”, ad esempio, significa incentivare i cittadini a frequentarlo nuovamente, sostenendo così le attività commerciali della zona ed accogliendo le richieste dei residenti. Sul contrasto all’abusivismo, però, vorrei spendere qualche parola». Prego.
Questa è l’occasione. «Ho letto ed ascoltato che la mia Amministrazione avrebbe compiuto una sorta di atto razzista e xenofobo. È un’interpretazione falsa. Come dissi in campagna elettorale, la lotta all’abusivismo riguarda tutti: italiani e stranieri. Non facciamo alcuna distinzione.
Certo, i primi controlli hanno interessato le bancarelle del centro cittadino. Ma è mia intenzione nei prossimi mesi allargare questa azione a tutto il resto della città. Perché la legalità è un principio che deve tornare a valere per tutti. A questo proposito voglio ringraziare il Corpo di Polizia Municipale per il lavoro che sta svolgendo in queste settimane».
I Vigili Urbani negli ultimi tempi, per la verità, erano sempre più spesso al centro delle critiche.
«Lo so bene. So però anche che spesso sono l’organizzazione e gli obiettivi a fare la differenza. Il ritorno della Polizia Municipale in “piazzetta” nei fine settimana è il frutto di una precisa volontà politica, che oggi mostra i primi importanti risultati. Sono gli stessi esercenti del centro storico a riconoscerlo. I nostri agenti sono tornati ad essere un punto di riferimento per i cittadini, cosa di cui sono orgoglioso».
Sul piano politico, la formazione della sua Giunta è stato un momento di fortissima fibrillazione per la sua coalizione. Qual è la tenuta attuale della maggioranza?
«La formazione delle Giunte è per definizione un momento delicato sul fronte politico. Si discute e ci si confronta. La dialettica politica, d’altro canto, funziona così. Credo però che il voto in Aula, sia per l’elezione del presidente del Consiglio comunale sia per l’approvazione del regolamento sulla governance delle ex municipalizzate, abbia dimostrato che la maggiorana c’è ed è coesa
. D’altronde sarebbe inconcepibile se il centrodestra, tornato al governo della città dopo dieci anni di opposizione, cominciasse a litigare. Sarebbe un pessimo segnale che i cittadini non capirebbero.
Come sempre dibatteremo sui problemi e sulle soluzioni. Avendo però come unica stella polare il bene della città e gli impegni che abbiamo assunto in campagna elettorale. Tutto il resto è polemica ad uso e consumo di chi è in cerca di un po’ di visibilità». Con il suo ex avversario, Augusto Marasco, sembra essere tornato un contradditorio corretto, anche se polemico.
«Non ho mai considerato l’architetto Marasco un “nemico da abbattere”. Non l’ho mai delegittimato e mi ha rammaricato la fase in cui sembrava lui a non legittimare il mio ruolo. Ho apprezzato il suo partecipare alle prime due sedute del Consiglio comunale nonostante il ricorso al Tar.
Un po’ meno il suo atteggiamento sulla governance delle ex aziende speciali. Continuo però a pensare che il suo contributo e quello dell’intera minoranza, anche in termini di proposte, siano un elemento positivo per l’Assemblea consiliare e la città. L’ho detto nel mio discorso di insediamento: confronto e non scontro, dialettica e non delegittimazione reciproca».
Si candiderà alla presidenza della Provincia?
«Dopo la riforma che ha trasformato le Province in “Enti di secondo livello” trovo fisiologico che il sindaco del comune capoluogo ambisca a ricoprire il ruolo di presidente dell’Amministrazione provinciale. Considero legittime le aspirazioni manifestate da molti miei colleghi dei centri più piccoli della Capitanata.
Non vorrei che però fossero il frutto di un “sospetto” nei confronti di Foggia, ritenuta non in grado di tutelare le esigenze dell’intera provincia. Si tratta di un pregiudizio infondato. D’altro canto, la battaglia che sto conducendo per la piena operatività del “Gino Lisa” riguarda lo sviluppo di tutta la provincia, non solo di Foggia.
Peraltro l’incarico di coordinatore provinciale del Pdl che ho ricoperto negli anni scorsi mi ha permesso di conoscere a fondo problemi e potenzialità del territorio, i cui diritti saranno difesi in modo maggiore quanto più forte sarà il “peso politico” che si potrà mettere in campo nell’interlocuzione con le altre istituzioni. Ed è ovvio che il sindaco del comune capoluogo può esercitare questa funzione in modo più efficace».
Da dove riparte il sindaco Landella a settembre?
«Innanzitutto dalla sicurezza delle nostre scuole. Abbiamo avviato un’attività tesa a certificare l’agibilità di tutti gli edifici che ospitano scuole comunali, che dobbiamo accelerare per concludere l’iter prima dell’inizio dell’anno scolastico, salvaguardando anche il servizio mensa.
Poi penso alla costituzione formale delle Consulte tematiche, alla riapertura del Teatro Giordano, alla definizione di un piano di manutenzione stradale complessivo e ordinario e non in emergenza, alla discussione riguardante strumenti di programmazione come il Piano del Commercio ed il Piano Urbanistico Generale, nonché l’avvio del lavoro che dovrà essere compiuto rispetto al ciclo di risorse comunitarie 2014-2020.
Senza dimenticare il campo delle politiche sociali, che questo momento di crisi economica deve rappresentare un avamposto per arginare la povertà ed il disagio di tantissimi nostri concittadini».
FILIPPO SANTIGLIANO da La Gazzetta del Mezzogiorno
FOGGIA – la base di Amendola resta senza voli per 3 anni
Con il saluto al 101° gruppo di volo, anche l'ultimo Amx ha lasciato i cieli di Amendola e ora nel grande campo di aviazione fra Foggia e Manfredonia è cominciata una situazione anomala.
Forse la più strana della sua non più breve storia. La base che ha «allevato» al volo intere generazioni di piloti, non avrà più voli militari per almeno tre anni in attesa degli F35. Partiti i caccia-bombardieri Amx restano i Predator, i velivoli senza pilota, le cui cellule vengono tuttavia spostate per esigenze specifiche e temporanee nei più vari scenari militari (Herat, Afghanistan) e dunque sono poco stanziali.
Gli aerei veri e propri, con il loro rombo nelle orecchie non li sentiremo più per molto tempo e chissà quanto sarà difficile per il personale della base abituarsi a questa nuova condizione. Tutti aspettano con il naso all’insù che si affacci il primo F35, il caccia multiruolo americano che avrà nella base foggiana il suo principale centro operativo di terra.
Per questo aereo (ne riferiamo a parte) Amendola sta cambiando pelle e si avvia verso una dimensione tecnologica e geo-politica sempre più saldamente in mano al controllo americano nell’ambito della Nato. Ma fra tutta questa ostentazione di tecnologia e cambi di scenari tattici c’è stato spazio nell'ultimo mese ancora per qualche velo di nostalgia e di romanticismo.
I vecchi gruppi di volo di Amendola hanno festeggiato, si sono scambiati pacche sulle spalle e vecchi ricordi, quasi come reduci. C'è chi è andato via, chi è passato in archivio: il 101 si è trasferito a Istrana (Treviso), il tredicesimo gruppo è invece tecnicamente in posizione quadro, in attesa di essere ripescato, se lo sarà, dall'Aeronautica.
Quando verranno formati ad Amendola i due gruppi di volo dello “Jsf” (joint strike fighter) deciderà lo Stato maggiore quale denominazione dare ai due gruppi o se riprendere qualche simbolo dal passato. Ma ci vuole tanto di quel tempo che il 2017 (sempre che tutto vada bene) è una prospettiva troppo lunga per poterci pensare oggi.
E intanto i tempi potrebbero ancora cambiare, i vertici militari sono sempre più abbottonati nelle loro divise anche perchè la politica non fornisce più le coordinate di una volta. Oggi Amendola è un aeroporto dimezzato senza aerei, anche se l'attività va avanti e anzi è diventata più frenetica con tutti quei lavori.
Manca il rumore, è vero, ma la torre di controllo è sempre attiva e incrocia quella dell'aeroporto di Gioia del Colle, altra base operativa dove volano i caccia Eurofighter. E poi ci sono i voli umanitari, qualche atterraggio di emergenza non manca mai. Ma la situazione è comunque nuova e insolita, tre anni senza voli non si erano mai visti da queste parti.
L'ultimo velivolo, l'Amx-Ghibli, è arrivato nel 1995 ed ha avuto una gestazione difficile proprio come l'F35, ma era già stato assegnato ai reparti quindi è toccato agli specialisti e ai piloti di Amendola migliorare la macchina fino quasi a trasformarla sia nella dotazione di bordo che nelle prestazioni
. E prim'ancora nella base foggiana aveva furoreggiato il glorioso G91, forse l'aereo più affidabile conosciuto dai piloti (insieme all’Mb339 della Pattuglia acrobatica), la scuola-guida per eccellenza durata quasi trent'anni: ci fu una commossa cerimonia nel maggio 1995 e l'ultimo esemplare andato in volo fu dipinto di rosso copn i simboli della vecchia
Sessantesima Brigata aera, per sancirne l’addio. Tempi eroici che non ritornano, Amendola cambia ruolo e dopo essere stata per decenni scuola di volo, sta per passare alle «guerre stellari».
Massimo Levantaci da La Gazzetta del Mezzogiorno
FOGGIA – Oggi, nel 1863, s’inaugura la stazione ferroviaria di Foggia: arriva la prima locomotiva trainata da 40 buoi di Raffaele Nannarone
Un ritratto di Raffaele Nannarone
Oggi, 15 Agosto del 1863, giunge a Foggia da Manfredonia, dov'era arrivata via mare da Ancona, la prima locomotiva. Viene trainata da 40 buoi di proprietà di Raffaele Nannarone* (dall'Agenda 2014 della Fondazione Banca del Monte di Foggia. Progetto editoriale: Filippo Santigliano. Ricerca e testi: Davide Grittani. Editing e curatela: Saverio Russo, Filippo Santigliano) *
RAFFAELE NANNARONE, IL SIGNORE DEL VAPORE (è il caso di dire) FOGGIANO (Da Manganofoggia.it)
Tra i personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia della nostra città, non si può non annoverare Raffaele Nannarone. Egli nacque a Foggia nel 1829 in via Manzoni da una famiglia agiata di ricchi possidenti terrieri.
Entrò subito in politica e fu subito consigliere comunale, ufficiale della Guardia Nazionale, Presidente della Camera di Commercio e infine sindaco dal 1873 al 1876. Nel 1859 re Francesco II di Borbone lo nominò cavaliere dell’ordine di Francesco I mentre nel 1862, Nannarone fu tra i consiglieri che insieme al sindaco Scillitani sottoscrisse una delibera nella quale si chiedeva la caduta del potere temporale del papa.
Ma Raffaele Nannarone viene accostato sicuramente all’inaugurazione della stazione ferroviaria foggiana: il 15 agosto del 1863, infatti, giunse a Manfredonia, via mare da Ancona, la locomotiva che avrebbe dovuto inaugurare la tratta Foggia Pescara; la stessa pesava oltre 20 tonnellate e fu trainata da 40 buoi di proprietà di Nannarone che giunsero a Foggia tra ali di cittadini festanti.
Subito dopo l’unità d’Italia, nel 1865, i principi Umberto e Amedeo di Savoia, nella loro visita a Foggia furono accolti da tanto entusiasmo che chiesero al padre Vittorio Emanuele II di decorare con la croce di cavalieri mauriziani diverse personalità locali tra cui l’allora Maggiore della Guardia Nazionale Raffaele Nannarone.
Nel 1868, non appena a Foggia venne fondato il Comizio Agrario, Nannarone fu nominato Vice presidente. Concluse la sua carriera politica facendosi eleggere Senatore del Regno d’Italia nel 1900. Morì nel 1908. Ed ecco il discorso di commemorazione fatto al Senato dal Presidente Manfredi: “Onorevoli colleghi, compianto dai concittadini, morì in Foggia, quasi ottuagenario, il 21 ottobre, Raffaele Nannarone, che ci era collega dal 14 giugno 1900.
Con la notizia della morte, per la stampa, vennero di là gli elogi della nobile figura di patriotto e di gentiluomo; della onestà d'intenti, del fino accorgimento, della bontà d'animo, che portò nelle cariche pubbliche; d'una vita tutta devota al paese; dell'impulso dato ad opere importanti, stando parecchi anni alla comunale amministrazione, consigliere, assessore, sindaco. Si ricorda, che fu promotore del primo Congresso regionale inaugurato a Foggia nel 1873. Ma principalmente io raccolgo a suo merito la parte presa nel 1859-60 alla rivoluzione; quella avuta nella repressione del brigantaggio, maggiore comandante del primo battagla , il bene operato “
da Il Mattino di Foggia & Provincia
FOGGIA – E’ il giorno di Fausto Leali…e del matrimonio con i foggiani
Questa sera Fausto Leali in concerto in piazza Cavour. Ci sarà anche Germana Schena, corista foggiana e moglie del cantante di Nuvolento
Immagine dal profilo FB di Fausto Leal
iDopo l’incidente di percorso che ha costretto Fausto Leali a una due giorni di riposo, questa sera Foggia è pronta ad accogliere l’interprete di ‘Mi manchi’, ‘A chi’, ‘Io Amo’, ‘Io camminerò’ e tanti altri successi che hanno reso il 69enne ‘negro bianco’ di Nuvolento, uno degli artisti più in voga e apprezzati del panorama musicale italiano. Vincitore nel 1989 del Festival di Sanremo (in coppia con Anna Oxa) con ‘Ti lascerò’, l’artista soul e blues vanta 13 partecipazioni all’Ariston e oltre 6 milioni di dischi venduti.
Nel 1992 fu vittima indiretta di una gag che ha fatto la storia del Festival, quando sul palco del Teatro fece irruzione ‘Cavallo Pazzo’ sostenendo che quell’edizione l’avrebbe vinta Fausto Leali con il brano ‘Perché’. Ventidue anni dopo l’accaduto, tra l’artista bresciano e il capoluogo dauno si è creata una certa alchimia, complice il matrimonio con l’attuale moglie e corista foggiana, Germana Schena, celebrato con rito civile il 14 giugno scorso in città e festeggiato con amici e parenti in un ristorante di Manfredonia.
Con Fausto Leali il Ferragosto foggiano si tinge di musica. L’appuntamento è alle 21 in piazza Cavour, dove si prevede il tutto esaurito. L’attesissimo concerto è rigorosamente gratuito.
da Foggitoday
Buon Ferragosto a tutti
da Foggiaweb