Notizie del 11 agosto 2014
Ferragosto a Mattinata, dalla sagra dell´acqua sala alla notte bianca
Proseguono gli appuntamenti del programma estivo di eventi, organizzati dal Mad-Music Art Doing di Mattinata e patrocinati dal Comune, e si fanno sempre più intensi, man mano che ci si avvicina al Ferragosto.
Dopo grandi nomi come Paul Wertico e Kelly Joyce, in concerto gratuito presso l’Anfiteatro della Villa Comunale, Mercoledì 13 agosto tocca alla tradizionale Sagra dell’Acqua Sala Fredda, a cura dell’Avis, riempire corso Matino, a partire dalle ore 20.30, con uno dei piatti tipici della tradizione gastronomica mattinatese.
Una variante del pane e pomodoro, con i suoi ingredienti semplici e insostituibili (olio extravergine, pomodoro, sale e origano del Gargano) e l’aggiunta di cipolla, peperoni, capperi e olive, piatto che ha conquistato generazioni di visitatori. Si prosegue a Ferragosto con l’immancabile appuntamento con La musica viene dal mare, a cura dell’Associazione Bandistica Mattinata, mentre Sabato 16 Agosto arriva a Mattinata la strepitosa Rimbamband, per il Mattinata Festival, che porta la grande musica nella città bianca del Gargano, grazie al Comune di Mattinata e alla direzione artistica di Pasquale Arena.
Cinque esilaranti suonatori-sognatori un po’ suonati incantano, creano, emozionano, demistificano…giocano: rimbambini cresciuti a pane, swing e fantasia! La Rimbamband è una formazione eclettica, frizzante e bizzarra che diverte e si diverte grazie al sapore ironico delle sue interpretazioni musicali più che originali, in spettacoli che utilizzano la musica per viaggiare ben al di là.
La Rimbamband propone spettacoli fuori dai canoni convenzionali, oltre le righe: si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà, in un viaggio nel passato dei classici di Buscaglione, Carosone, Arigliano e molti altri. La Rimbamband si esibirà Sabato in Piazza Aldo Moro, con lo spettacolo ‘Il sol ci ha dato alla testa’, a partire dalle ore 21.30 Lunedì 18 Agosto, poi, Mattinata ospiterà Il gusto della Notte Bianca, su Corso Matino, a partire dalle ore 21.
Ricchissimo il programma presentato dall’associazione #Mattinati, in collaborazione con il Comune di Mattinata e le attività turistiche del territorio: ad aprire il sipario il Percorso del Gusto, con numerosi stand eno-gastronomici in Corso Matino, Piazza Aldo Moro e Piazza Roma, per degustare specialità del territorio ed assistere alla lavorazione artigianale di prodotti caseari. L’abbinamento del Gusto alle sonorità tradizionali sarà assicurato dall'esibizione di band itineranti ed artisti di strada.
E poi tanta musica dal vivo con il pop-folk de ‘Le strade del Mediterraneo’ in via Matteotti, ed Enrico Capuano e la Tammuriata Rock intorno alle ore 23. E ancora divertimento per bambini in via Guerra, mercatini dell’usato, esposizioni artistiche e di opere riciclate, animazione musicale, dj-set, band direttamente in strada e molto altro, fino a tarda notte.
da Teleradioerre
CASALNUOVO MONTEROTARO – Sagre e Borghi, stasera a Casalnuovo sagra dell´acqua sale
19^ edizione della “Sagra dell’acquasale” questa sera, lunedì 11 agosto, dalle ore 21, in Piazza Municipio a Casalnuovo Monterotaro, iniziativa che si svolge nell’ambito della “Festa dell’Accoglienza”.
L’acquasale è l’antico pasto dei contadini del luogo, fatto di pane raffermo ammorbidito nell’acqua e condito con pomodoro delle campagne casalnovesi, olio extravergine locale, sale e origano, che sarà offerto a cittadini, emigrati e turisti, accompagnato da vino rosso locale.
La novità di quest’anno sarà rappresentata dalla preparazione di mozzarelle e trecce preparate all’istante da un vecchio casaro. A preparare il saporito e rinfrescante pasto dell’antica civiltà contadina del posto sarà un gruppo di donne che “lavorerà” circa 40 chili di pane e due quintali di pomodoro.
La gente passeggia lungo corso Cardinale Parente e in piazza Municipio, si ferma ai tavoli allestiti all’aperto e preleva il piatto con l’acquasale offerta gratuitamente dai soci della locale Associazione Culturale “Festa dell’Accoglienza”.
da Teleradioerre
MANFREDONIA – Finalmente una domenica estiva, spiagge piene e traffico intenso
Si è dovuto aspettare il secondo week end di agosto per vedere l'estate vera sul Gargano. Dopo un mese di luglio ed un inizio agosto all'insegna della variabilità perturbata finalmente sono arrivati il sole e il caldo, i migliori complici per invogliare la gente a spostarsi verso le località di mare. Ieri l'arrivo del primo grande plotone di vacanzieri dal nord Italia verso i villaggi turistici di Rodi, Peschici e Vieste, oggi i soliti turisti della domenica, provenienti per lo più da Foggia e dai maggiori centri della provincia.
Risultato: spiagge tutte esaurite per la gioia dei proprietari di lidi e ristoranti sul mare. Traffico intenso ovunque, soprattutto dal casello autostradale di Poggio Imperiale in direzione Gargano e sulla litoranea che collega Manfredonia alle località rivierasche di Mattinata, Vieste e Peschici.
Lunghe code anche sulla provinciale delle Saline tra Margherita di Savoia e Manfredonia. Sole e caldo fino a ferragosto, dal 16 di nuovo pioggia e temporali.(nella foto la spiaggia di baia di Manaccora a Peschici).
da Teleradioerre
FOGGIA – Al via i lavori di riqualificazione della villa comunale
«La Villa comunale deve tornare ad essere il luogo delle famiglie e dei bambini. Non possiamo permettere che questo polmone verde della città sia una sorta di terra di nessuno. Per troppo tempo i foggiani si sono allontanati da un contenitore che deve oggi essere restituito alla città».
È il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, agli interventi di riqualificazione che da settimane stanno interessando la Villa comunale. Dalla cura del verde alla vigilanza dell’area, l’Amministrazione comunale ha già operato una significativa azione di valorizzazione della Villa, tornata ad essere frequentata dalle famiglie.
«Lo spettacolo che abbiamo trovato al momento del nostro insediamento era obiettivamente sconfortante – spiega l’assessore al Verde Urbano, Francesco Morese –. Incuria ed abbandono rendevano questo luogo praticamente inaccessibile. Il nostro lavoro si è concentrato dunque su alcuni interventi, piccoli ma efficaci, che hanno già dato i primi frutti».
L’attenzione dell’Amministrazione comunale si è concentrata essenzialmente su due fronti: la cura del verde e la sicurezza, specie nella parte posteriore della Villa. Grazie all’impegno dei volontari della Protezione Civile, l’intera area è presidiata in modo costante.
Dieci in tutto i volontari che svolgono ogni giorno un’attività di vigilanza divisa su due turni: dalle 6.30 alle 12.00 e dalle 17.30 alle 24.30. «Voglio esprimere un sincero ringraziamento a queste persone che con il loro sacrificio gratuito stanno restituendo alla città uno dei suoi luoghi simbolo – sottolinea Morese –. Un grazie va anche agli operatori che sono tornati a curare in modo diligente le aiuole, a ripulire il “boschetto” dalle erbacce e a bonificare la zona dalla presenza di insetti attraverso un’azione capillare di disinfestazione.
Oggi la Villa può essere frequentata senza preoccupazioni in ogni sua parte. Un obiettivo di cui siamo orgogliosi». Tra gli interventi più significativi operati dal Comune si annoverano poi la messa in sicurezza della rotonda collocata al centro della Villa e la riaccensione della fontana.
Nelle prossime settimane si lavorerà anche alla riapertura del cosiddetto “Giardino delle fragranze”. Contestualmente l’impegno dell’Amministrazione comunale sarà quello di sostituire i giochi per bambini attualmente inutilizzabili. «Sto seguendo l’evolversi della situazione in prima persona, con continui e ripetuti sopralluoghi in Villa. Purtroppo sono ancora numerose le situazioni che dovremo migliorare – puntualizza l’assessore al Verde Urbano –. Credo però che i risultati che abbiamo raggiunto in un lasso di tempo così breve siano comunque molto rilevanti.
Le presenze che si registrano in queste settimane ne sono la dimostrazione tangibile. Nel prosieguo del nostro mandato potenzieremo ed intensificheremo questa attività, che viene incontro alle legittime esigenze della comunità – conclude Morese –. Accanto all’opportuno ritorno delle proiezioni cinematografiche stiamo immaginando infatti anche altre iniziative che mettano la Villa comunale sempre più in condizione di essere vissuta e frequentata».
da Teleradioerre
VIESTE – successo per colletta alimentare ‘Solidarietà nazionale’
NEL fine settimana, centinaia di persone si sono fermate a donare al banchetto della colletta alimentare promosso dall’associazione Solidarietà Nazionale. I volontari viestani, tutti militanti di Forza Nuova, per cinque ore hanno raccolto il cibo a lunga scadenza donato dai cittadini della città garganica e dai numerosi turisti che in questi giorni affollano le spiagge di Vieste.
La raccolta si è tenuta nella centralissima Viale XXIV Maggio, proprio all’uscita del Supermercato Olmo. Nei prossimi giorni sarà redistribuito alle famiglie viestane ed Italiane tutto il ricavato dell’iniziativa.
da Stato Quotidiano
FOGGIA – militari ‘Pinerolo’ rientrano da Gibuti
Nei giorni scorsi ha fatto rientro presso la Caserma “Pedone” di Foggia dalla Repubblica del Gibuti,il Team di specialisti del 21° Reggimento Artiglieria “Trieste” della Brigata “Pinerolo”, cheper due mesi ha addestratogli artiglieri dell’Esercito della Repubblica africana nel quadro delle missioni antipirateria “Atlanta” ed “Ocean Shield”.
Il personale, inserito in un “Mobile Training Team (MTT)” altamente specializzato, ha operato nell’ambito delle principali risoluzioni delle Nazioni Unite e di accordi bilaterali Italia-Gibuti. In particolare, gli specialisti del 21° reggimento hanno affiancato ed addestrato i quadri di un’unità di artiglieria alla manutenzione ordinaria e straordinaria nonché all’impiego dei mezzi in dotazione.
Quest’ultima missione arricchisce ulteriormente di esperienza e professionalitàil personale, altamente specializzato, dell’unità foggiana cheha già operato in supporto alle Forze Armate straniere in qualità di mentor in Bosnia e di mentor prima e di Advisorsuccessivamente in Afghanistan dal 2011 al 2014.
Sul territorio nazionale, l’unità è responsabile del Raggruppamento “Puglia” nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” dal 29 dicembre del 2011, attività coordinata dal 2° Comando Forze di Difesa (2°FOD) di San Giorgio a Cremano (NA) per contrastare la criminalità in collaborazione con le Forze dell’Ordine.
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da Stato Quotidiano
MANFREDONIA –Rievocazione della Sciabica, “a Ssciábbeche” a Manfredonia
La SCIABICA è una pratica di pesca conosciuta fin dall’antichità. Tant’è che su alcune pitture tombali egizie, ceramiche fenice, cartaginesi e greche è rappresentato questo tipo di pesca
. Credo che anche la stessa “Pesca Miracolosa” di cui narra il Vangelo di San Luca veniva praticata con un tipo di rete simile a quella utilizzata per la sciabica.
A Manfredonia la pesca a strascico a mano si svolgeva già nel ‘700. Nel 1773, come si evince dal Libro Rosso dell’Università (Comune) di Manfredonia: “…la Città era provvista di tre barche sciabicote, di sei paranze e una Gaetana.
I padroni delle sciabiche hanno l’obbligo di portare a vendere tutto il pesce a Manfredonia del primo e secondo ‘volo’ (tirata di reti), per gli usi della grassa cittadina, e possono far trasportare e vendere altrove con licenza dei governanti, il pesce di altri voli…”..
Durante l’esercizio della sciabica “a Ssciabbeche”, un capo della rete legato “ai zoche” a corde, veniva mantenuto da alcuni pescatori che rimanevano sulla battigia della spiaggia, mentre gli altri guidati dal capo ciurma, con una barca, mossa in acqua da quattro rematori, portavano la rete al largo, (solitamente a 400 – 500 metri dalla costa) e al comando del capo ciurma “u chepe nagghjire”, calavano la rete in mare, formando un ampio semicerchio fino a ritornare a terra con l’altro capo della corda legata alla rete. Una volta messa ben in equilibrio, la rete veniva strascicata a mano a terra “au lìte” (con sei pescatori da una parte e sei dall’altra parte della rete).
Era una pesca considerata “povera”, perchè non si catturavano molti pesci ed era nel contempo molto faticosa, tenuto presente che le persone che la praticavano “i ssciabbecajule” erano persone anziane.
La barca a vela denominata “u sckiffe” utilizzata per recarsi sul posto dove dovevano pescare non superava i sette metri di lunghezza. A bordo veniva sistemata la rete “u tunne”, le corde “i zoche”, e prendeva posto il proprietario della sciabica e della barca e i più anziani dell’equipaggio “a chiorme” detta anche “cupagge”.
Gli altri sciabicoti, quando il sito dove dovevano pescare non era molto lontano si recavano “lìte lìte” (lido lido) a piedi. La ciurma solitamente era composta da 12 pescatori più due ragazzi addetti ad avvolgere le corde delle reti. Alcune sciabiche, che si tenevano in posti di mare più impegnativi, partecipavano anche più pescatori.
La rete della nostra sciabica era strascicata a terra con una tirella (una corda legata a una fascia telata “imbraca” resistente detta “a pastore” che veniva messa a tracolla dal pescatore). Alla estremità della tirella veniva legata “a ròcele” un pezzo di sughero o legno che si avvolgeva intorno al cordame del braccio della rete “u bbrazze” per trainarla a terra a mò di spinte con il corpo curvo, stando in acqua, sia d’inverno sia d’estate, e facendo leva anche sulle gambe e sui piedi nudi.
Mentre tiravano la rete, i pescatori erano soliti pronunciare ad alta voce: Oh, oh !…, Oh Sande Mattoje !…Oh Sand’Andreje !.., Oh Madonne de Sepònde…, Tiraaaa!…Ieme alla voce …Oh issa….; si invocava, mentre veniva tirata la sciabica anche Santa Rosalia, perché intercedesse per far riempire la rete di pesci, ed altre frasi in vernacolo molto colorite, che ho registrato anni fa, intervistando gli ultimi anziani sciabicoti, che descriverò dettagliatamente nella mia pubblicazione “La pratica della sciabica nel Golfo di Manfredonia”. Nella ricerca, sono inseriti tutti i proprietari di sciabiche di Manfredonia dagli inizi dell’800 al 1960, con i relativi soprannomi e foto d’epoca inedite.
Questa pesca è vietata nel Golfo di Manfredonia da più 50 anni. Un gruppo di pescatori sipontini guidati da Michele Carpano detto “panzerotte” ha allestito una piccola sciabica “a ssciabbechelle”, e insieme alla Pro Loco di Manfredonia, che ha voluto promuovere questa iniziativa, faranno rivivere questa antica attività marinara praticata lungo la costa dai nostri avi nel Golfo di Manfredonia.
Un tempo, la sciabica si teneva in vari siti di mare, descritti ognuno con il proprio nome in vernacolo, lidi che andavano dalla Grotta dei Monaci “a Grotte i Munece” (cala sabbiosa nei pressi dell’ex convento dei Monaci), fino alla zona di mare denominata “Torre de Prote” (Torre di Pietra) sulla strada per Zapponeta.
Dopo relativa richiesta alla Capitaneria di Porto, e all’Assessore al Demanio del Comune, che si ringraziano per la disponibilità, siamo riusciti ad ottenere le relative autorizzazioni per l’allestimento della rievocazione, che avrà luogo Martedì 12 agosto 2014 – presso il Lido “Aurora” di Siponto – ore 9,30. Va evidenziato, che non sarà utilizzata la rete della grande sciabica che veniva usata fino alla fine degli anni ’50 inizi anni ’60, ma una rete con le stesse caratteristiche, ma di dimensioni più piccola denominata “a sciabbechelle” (la sciabichella).
I pescatori, con un battello a remi di 5-6 metri (come facevano un tempo i nostri avi), getteranno la rete “u tunne” in mare a mò di cerchio, per la cattura dei pesci, per poi strascicarla, tirandola a mano con la “pastore” legata con tirella che avvolgeranno con “a rocele” di volta in volta intorno alle due corde che sostengono la rete fino ”au lìte” (al lido o battigia).
Fine anni ’50 inizi anni ’60, del secolo scorso, questa antica pesca veniva praticata ancora da 8-9 proprietari di sciabiche. Una delle zone più pescose, era nella zona di mare del sito denominato “Sand’Andunje”, dove tuttora sfocia a mare il canale delle acque alte a Siponto, nei pressi dello stabilimento balneare “Nettuno”. In quel sito, preferito, facevano a turno ogni giorno, nella cattura dei pesci (per la maggior parte cefali) tutte le sciabiche di Manfredonia.
Un tempo i pesci, in particolare durante l’inverno, in grande quantità si spingevano sottocosta al riparo, in particolare nelle ore notturne e all’alba allo sbocco delle acque sorgive salmastre, che diventano più calde, mentre durante la stagione estiva stazionano sempre nei pressi delle sorgenti dove le acque sono più fresche. In molte città di mare da alcuni anni si tiene la rievocazione di questa antica pesca a strascico a mano. Tra queste, vale la pena ricordare: Vasto Marina – Roseto – Pedaso – Acropoli – Numana – Cerrano (Taranto) – Porto Potenza Picena (Macerata) ed in altri paesi di mare.
Parteciperanno alla rievocazione della sciabica di Manfredonia i pescatori: Michele Carpano detto “Necòle Panzerotte” capo ciurma, Antonio Sventurato, Michele Varrecchia, Gaetano Pastore, Matteo Lanzone, Antonio Troiano, Giovanni Bottalico, Davide Giardino, Roberto Andretti, Antonio Olivieri, Salvatore Cotrufo, Francesco Potito. Si ringraziano per la collaborazione il Comune di Manfredonia, assessorato alla cultura, Promo srl; Ristorante-Pizzeria “Brezza Marina” di Siponto; Markittica s.r.l.; General Food di Michele Iaconeta; Lido Aurora di Siponto; Chiosco Frutti di Mare di Gaetano Trimigno. L’iniziativa e’ stata promossa dalla Pro Loco di Manfredonia: Rosmary Valenti (presidente), Matteo La Torre, Samele Tiziano (soci), Massimo Verderosa (segretario) e dai Forbicioni (Franco Rinaldi e Lello Castriotta) soci da anni della locale Pro Loco, che animeranno la manifestazione.
(A cura di Franco Rinaldi, cultore di storia e tradizioni popolari di Manfredonia)
ORSARA DI PUGLIA – La ‘Storia del calcio ad Orsara’, 70 anni di pallone in una mostra
La 'Storia del calcio a Orsara': in 100 foto storiche i mille volti di una passione. La fontana e "l'angelo tifoso": sacro e profano nei significati e nei valori di una Comunità
La “Storia del calcio a Orsara” dal secondo dopoguerra ai giorni nostri: è questo il tema della mostra fotografica organizzata da Pietrantonio Fatibene e Antonio Terlizzi nell’ambito degli eventi del “Made in Orsara”, il programma degli eventi estivi nel ‘paese dell’Orsa”.
100 FOTO, 70 ANNI DI STORIA. I curatori dell’evento hanno raccolto circa 100 fotografie, quasi 70 anni di storia calcistica orsarese, i volti di oltre 1000 giocatori di ogni generazione chiamati a indossare la maglia della squadra e a rappresentare con onore il nome del paese sui campi di calcio della Capitanata (e non solo).
Tra quelle raccolte anche attraverso un avviso rivolto a tutti gli orsaresi, le immagini più vecchie risalgono agli anni ’50, in pieno boom demografico, quando Orsara di Puglia arrivò a contare oltre 7mila abitanti. Il paese, allora, era animato dalla voglia di lasciarsi alle spalle le tragedie e la distruzione della seconda guerra mondiale. Una volontà che prendeva forma anche sui campi di calcio, nella gioia di correre dietro a un pallone, nell’esplosione di entusiasmo creato da un gol.
IL CALCIO PER RINASCERE. Calzoncini corti, maglie meno “performanti” di quelle attuali, calzettoni di lana e pesanti scarpe coi tacchetti di ferro: le divise di un tempo, quelle che vediamo in bianco e nero nonostante avessero dei colori, erano semplici, molto meno ‘alla moda’ di quelle indossate oggi. Il calcio era soprattutto felicità, il “lusso” di lasciare fuori dal campo – per una giornata – le fatiche di una vita dura, fatta di sacrifici e di privazioni. Lo è ancora oggi. Ed è sempre attuale l’enorme capacità del pallone di creare momenti di aggregazione, di partecipazione e senso di appartenenza.
L’ANGELO DEL CALCIO. La mostra si terrà dal 14 al 16 agosto, all’aperto, nel cuore del centro storico orsarese, davanti alla Fontana dell’Angelo. Non poteva essere scelto posto migliore, visto che – da un po’ di tempo – quel monumento è diventato suo malgrado anche un simbolo dell’amore per il calcio.
Ogni anno, alla fine del campionato di calcio di Serie A, i tifosi della squadra che vince la massima serie issano su quella fontana la bandiera dei campioni d’Italia. Sacro e profano, insieme, per dimostrare una volta in più quanto anche a Orsara di Puglia sia radicata e densa di significati la passione per il calcio
. FOTO, STORIA E CULTURA. Non è la prima volta che, a Orsara, una mostra fotografica apre uno squarcio sull’eternità e l’evoluzione di storia, usi e costumi del paese. Negli scorsi anni, hanno avuto enorme successo la mostre con le foto di gruppo degli studenti orsaresi di tutti i tempi e quella sui matrimoni.
Anche in quei casi, le immagini impresse su pellicola sono diventate una straordinaria occasione per tutta la Comunità di riconoscersi, di ritrovare segni, volti e simboli di un’appartenenza e un’evoluzione comuni. La mostra sulla “Storia del calcio a Orsara”, dunque, è un’altra eccezionale opportunità per compiere un viaggio nel tempo, riappropriarsi della propria storia, riconoscersi nei valori e nelle passioni di una Comunità.
da Foggiatoday
Soffri d’insonnia? Niente paura, ecco le dieci regole per dormire bene
A tutti è capitato, in alcuni periodi della propria vita, di avere difficoltà a dormire o di non riuscire proprio a chiudere occhio e di passare una "notte in bianco" senza alcun motivo evidente. Una delle "più gravi" complicazioni della nostra epoca, infatti, è proprio quella dell'insonnia o presunta tale, cioè la difficoltà ad addormentarsi. Ne soffre un terzo della popolazione.
L'essere umano è un animale diurno e non è fisiologicamente equipaggiato per poter vivere di notte…ad esempio vede male la notte e reagisce con livelli alti di "energia" alla luce solare. Tuttavia, cause come il continuo viaggiare (jet lag) o lo stress, piuttosto che traumi di vario genere, possono seriamente compromettere il nostro meccanismo naturale che regola il ciclo notte-giorno (ciclo circadiano).
Si definisce insonnia lo stato in cui una persona percepisce il proprio sonno come insufficiente o insoddisfacente; in altre parole quando il paziente non riesce a trarre beneficio dal riposo perché dorme troppo poco oppure dorme male. L'insonnia fa parte delle dissonnie, disturbi dovuti ad alterazioni di ritmo, quantità e qualità del sonno, così come le apnee notturne e le ipersonnie (narcolessia).
L'insonnia non è una malattia univoca ma si presenta in tanti modi diversi, ecco perché clinicamente viene classificata tenendo conto di almeno tre parametri: la sua durata, le possibili cause e la tipologia. Durata dell'insonnia: varia da paziente a paziente e può subire modificazioni nel corso della vita di uno stesso individuo.
Può esserci insonnia occasionale, transitoria o cronica.
Occasionale (da una a tre notti)
Transitoria (da tre notti a tre settimane)
Cronica (più di tre settimane)
Cause dell'insonnia: distinguiamo l'insonnia primaria o non organica (quando il paziente è sano e non ci sono cause apparenti che giustifichino l'insonnia) e secondaria (quando l'insonnia è dovuta ad altre malattie fisiche o altri problemi psicologici, come la depressione)
Tipo di insonnia:
distinguiamo l'insonnia iniziale (quando il paziente fatica ad addormentarsi), centrale (caratterizzata da frequenti e sostenuti risvegli durante la notte) e tardiva (caratterizzata da risveglio mattutino precoce).
Esiste anche un'insonnia soggettiva, ovvero la percezione di dormire poco e male, nonostante i dati oggettivi dimostrino il contrario e la persona dorma più o meno regolarmente. Di seguito fornisco alcuni buoni consigli per provare a tornare a dormire serenamente, senza l'utilizzo dei farmaci:
1 Vai a dormire solo quando hai sonno e non perché hai sviluppato un'abitudine;
2 Spegni subito la luce;
3 Evita di leggere e di guardare la televisione;
4 Se non dormi subito dopo 20 minuti, alzati e cambia stanza sino a quando non ti torna il sonno;
5 Ripeti il punto 4 tutte le volte che ne hai bisogno;
6 Cerca di svegliarti sempre alla stessa ora;
7 Evita i pisolini pomeridiani;
8 Evita di dormire di più per recuperare il sonno piuttosto fai un buon rilassamento;
9 Non guardare mai l'ora: non lasciare che la preoccupazione di non dormire accresca la tua ansia e ti impedisca di addormentarti.
10 Fai un po' di esercizio fisico regolarmente (anche una passeggiata rilassante va bene) nelle prime ore serali (prima delle 20, non più tardi) per scaricare stress e tensioni
NB: Un accenno ai sonniferi. Il sonnifero, se preso occasionalmente su consiglio del medico, può essere utile a superare un particolare momento di crisi e a ristabilire un modello di sonno normale. Ma se assunti per un periodo prolungato, i sonniferi possono indurre un circolo vizioso di dipendenza fisica o psicologica.
Questo accade perchè il corpo, in poche settimane, sviluppa una tolleranza al farmaco, il che significa che la dose iniziale diventa inefficace e si dorme meno. La tentazione allora è di prenderne una dose maggiore per dormire di più, e così via. Alla lunga i sonniferi possono inibire il sonno invece di risolvere il problema che sta all'origine dell'insonnia.
Il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando lo si invoca, si fa aspettare, Alexandre Dumas.
Se avete dei quesiti da porre al Dott. Salvatore Panza scrivete nell'area commenti o, se preferite una comunicazione privata, inoltrateli direttamente alla casella di posta del Dottore: [email protected] .
Per altre informazioni visitate il sito: www.salvatorepanza.it oppure telefonate al 340.2351130
da Foggiatoday
FOGGIA – Aggredisce agenti della penitenziaria di Foggia: arrestato 33enne
Lo stavano prelevando per accompagnarlo davanti al magistrato, ma il romeno si è scagliato contro di loro procurandoli ferite e lesioni agli arti inferiori
Lesioni, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Con queste accuse Oanca Stelian, 33enne romeno, è stato arrestato e tradotto nuovamente nel carcere di Foggia.
L’uomo, in stato di fermo, doveva essere portato davanti al magistrato per il giudizio di direttissima, ma quando i due agenti della polizia penitenziaria lo hanno prelevato per accompagnarlo, si è scagliato contro di loro procurandoli ferite e lesioni agli arti inferiori.
Le vittime sono state accompagnate al Pronto Soccorso Quello di via delle Casermette è un penitenziario al cui interno ci sono 528 detenuti a fronte di una reale capienza di 350. 280 sono invece le unità di Polizia Penitenziaria, ma in questo periodo sono soltanto 25 quelli in servizio, "peraltro impegnati in tripli turni di otto ore" denuncia il Coordinamento Sindacale Penitenziario – che aggiunge – “La situazione nelle carceri pugliesi resta da codice rosso per sovraffollamento e per il susseguirsi di episodi violenti quali risse, tentativi di autolesionismo e suicidi, aggressioni tra detenuti, lesioni, ferimenti e minacce alla polizia”.
da Foggiatoday
FOGGIA – Attimi di terrore in mare: natante prende fuoco, donna e bimbi si gettano in acqua
Una motovedetta della guardia costiera di Manfredonia ha tratto in salvo e accompagnato i diportisti, un uomo, una donna e due bambini, a Mattinata
Sono stati attimi di terrore quelli vissuti ieri da una famiglia con due bambini a largo delle coste garganiche, dove l’imbarcazione sulla quale erano a bordo ha preso fuoco. L’uomo ha immediatamente segnalato via radio l’incidente, mentre la donna e i piccoli, terrorizzati, si sono tuffati in acqua.
Sul posto è giunta un’imbarcazione della guardia costiera di Manfredonia, dislocata a Mattinata. Il cabinato a motore è stato recuperato e messo in sicurezza, mentre i diportisti sono stati tratti in salvo, assistiti e accompagnati al porticciolo della cittadina garganica.
Una situazione analoga si era verificata poche ore prima in località Varcaro, a Monte Sant’Angelo. Anche in questo caso i tre occupanti dell’imbarcazione si sono tuffati in mare.
Soccorsi da una motovedetta della guardia costiera di Manfredonia, che ha provveduto a spegnere l’incendio, sono stati accompagnati al porto della città sipontina. Uno dei tre ha riportato una ferita al polso della mano destra.
da Foggiatoday
Nasce il pelato «Igp» che oscura la Capitanata
L’Anicav ha insediato il comitato promotore per il riconoscimento dell’Igp (indicazione geografica protetta) per il pomodoro pelato, una caratteristica della produzione agricola squisitamente foggiana.
Il comitato – informa l’associazione delle industrie di trasformazione con sede a Napoli – presenterà con altre 50 aziende di trasformazione in Campania, Puglia, Basilicata, Molise ed Abruzzo, istanza di registrazione al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In realtà, par di capire, l’Anicav menziona le altre regioni quasi a titolo di puntualizzazione geografica, ma attribuisce la titolarità della promozione del pelato solo alla Campania.
E questo accade proprio nell’anno in cui l’associazione delle industrie ha voluto la nascita del primo distretto del pomodoro da industria del Centro-Sud, con l’intento di mettere sullo stesso piano la produzione agricola con quella industriale.
L’Anicav però non sembra tener conto dei valori del distretto quando parla di Igp: definisce la Campania, «con particolare riguardo alle province di Napoli e Salerno – leggiamo nella nota – da oltre un secolo il centro produttivo per eccellenza del pelato».
Siamo alle solite: la campana Anicav continua a considerare l’area di bacino produttivo foggiano come una semplice levatrice del «suo» pomodoro, che poi diventa pelato e prende gloria nelle industrie di trasformazione quasi tutte campane (senza però ricordare che alcuni grandi gruppi come Princes, Castellano e Futuragri sono ormai da qualche anno “made in Daunia”).
L’Igp del pomodoro pelato, almeno a giudicare da queste premesse, avrà dunque una forte connotazione campana e il bacino dell’”oro rosso” foggiano – primo in Europa, con una media di 18 milioni di quintali – continuerà a prestare alla causa i suoi terreni e le sue strade per il trasporto dei Tir senza lasciare traccia.
Un po’ come accade per altre produzioni agricole di qualità come l’olio di oliva, il vino e persino la mozzarella di bufala garganica che ha dovuto prendere la denominazione “campana” per entrare nel circuito di commercializzazione. Dunque dov’è la novità?
Sono le organizzazioni agricole di prodotto, i grandi centri di produzione foggiani che dovrebbero battere un colpo e provare ogni tanto a farsi ascoltare da chi decide oggi le strategie di politica agricola senza essere contraddetto e magari anche sbagliando. Proprio la nascita del distretto del pomodoro è apparsa molto pasticciata, come la Gazzetta ha avuto modo di far rilevare nell’intervista del 7 agosto scorso al direttore dell’Anicav Giovanni De Angelis il quale ha ammesso l’errore di programmazione in quel «15% in più di superfici coltivate e non concordate».
La risposta delle aziende foggiane è stata però di due tipi: quelle che hanno aderito al distretto, non fiatano e vanno avanti per la loro strada, ma quelle che non l’hanno fatto (30%) piuttosto che montare un caso sul presunto «strapotere campano», si sono ritirate in buon ordine. Salvo qualche rara eccezione: Marco Nicastro, di Confagricoltura, contesta i metodi dell’Anicav ma la sua resta una voce isolata.
Tornando all’Igp, sarà il vice presidente con delega alla valorizzazione del pomodoro pelato, Lino Cutolo, il coordinatore provvisorio del comitato, affiancato da Pasquale D’Acunzi, presidente del Consorzio di tutela del pomodoro San Marzano dell’Agro Nocerino-Sarnese Dop e da Francesco Saviano, componente della giunta Anicav.
«Il riconoscimento del marchio di tutela Igp per il pomodoro pelato – afferma Cutolo – potrà spingere verso una crescita dei consumi e una ripresa del mercato, che sta di anno in anno perdendo quote. Si tratterà di un percorso lungo, ma sono convinto che sia necessario tutelare una produzione di pregio che rappresenta il fiore all’occhiello delle nostre aziende».
da La Gazzetta del Mezzogiorno
FOGGIA – scoperta sul glutine sperimentata in Inghilterra
Le sperimentazioni del brevetto Gluten Friendly, la rivoluzionaria scoperta dell’Università di Foggia sul glutine «amico dei celiaci», avverranno a Reading, nel Regno Unito.
E’ emerso nel corso dell’incontro tra il rettore Maurizio Ricci e l'europarlamentare Elena Gentile, che hanno discusso di «strategia comuni» per proteggere le piccole realtà dell'ingegno e della cultura.
«Porterò in giro come esempio il Gluten Friendly, anche un giovane Ateneo come quello foggiano deve potersi giocare le sue chance alla pari con tutti gli altri», ha dichiarato l’europarlamentare. Programmi a lungo termine, strategie comuni, chance politiche e possibilità progettuali gli argomenti trattati.
La neo eletta al Parlamento Europeo nelle liste del Pd è componente di due importanti Commissioni, che si occupano di sviluppo regionale e di occupazione e affari sociali. «E' stato un confronto utile e costruttivo – ha dichiarato l'on. Elena Gentile – utile soprattutto a chiarire che, solo facendo sistema, si possono difendere la propria realtà e la propria identità.
Non possiamo permettere che logiche economiche compartimentali, anche imposte dall'Europa, finiscano per ignorare le preziose micro realtà dell'ingegno e della cultura che caratterizzano un Paese come il nostro.
Questo sarà il mio impegno all'interno delle Commissioni, tenuto conto che vengo dalla Puglia e che naturalmente farò in modo che la mia regione colga tutte le opportunità possibili per una crescita veramente integrata e moderna».
«Nel Sud Italia esistono realtà accademiche bellissime, come quella che mi onoro di rappresentare, che molto spesso cooperano e progettano alla pari con veri e propri colossi storici – ha dichiarato il rettore Maurizio Ricci – come le più antiche Università inglesi, francesi e tedesche.
Esistono, ferme da anni presso il Parlamento Europeo, proposte di legge che riconoscono agli Atenei più giovani e di medie o modeste dimensioni, che collaborano a importanti progetti di ricerca dalle dichiarate velleità scientifiche, meriti e gratificazioni molto più a misura: proprio per incentivare il principio di equità intellettuale anche se rivendicato da realtà molto differenti. Confido nel lavoro e nelle istanze che l'europarlamentare Gentile porterà presso le Commissioni di cui fa parte, l'Università di Foggia deve far sentire la propria voce là dove conta esserci».
L’Università di Foggia è stata intanto invitata a sostenere una parte delle sperimentazioni relative al Brevetto Gluten Friendly (la modifica delle proteine del glutine che scongiura i disturbi alla base della celiachia) presso la University of Reading (nella regione del Berkshire, Regno Unito): un esempio di cooperazione scientifica che l'on. Elena Gentile ha intenzione di esibire nelle sedi opportune come modello di efficienza e di concretezza.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Medici specializzandi altre 24 borse di studio dalla giunta pugliese
La giunta regionale pugliese ha approvato lo stanziamento di 600mila euro a titolo di copertura del costo delle borse di studio aggiuntive destinate ai medici specializzandi. Complessivamente saranno 24 le borse di studio finanziate direttamente dalla Regione Puglia, che si aggiungeranno alle 211, per le quali invece il finanziamento è già garantito con fondi del governo nazionale.
Ogni borsa di studio regionale ha un valore pari a 25mila euro l’anno.L’assegnazione dei 24 contratti di formazione specialistica a finanziamento regionale, per medici specializzandi, alle Scuole di specializzazione delle Università degli Studi di Bari e di Foggia, relative all’anno accademico 2013-2014 è stata approvata con delibera n. 1733 nel rispetto delle scadenze.
Secondo le disposizioni del ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, entro il 6 Agosto le Regioni avrebbero potuto formalizzare la loro proposta di copertura finanziaria di contratti aggiuntivi regionali.
«Ringrazio – sottolinea il consigliere regionale del Partito democratico Filippo Caracciolo – l’assessore al Welfare, Donato Pentassuglia, per la prontezza con cui ha raccolto il mio invito ed è riuscito a portare all’attenzione della giunta regionale il provvedimento approvato che stanzia borse di studio aggiuntive per giovani medici specializzandi».
«Con una nota, pubblicata anche sul sito della Regione Puglia ho segnalato – continua Caracciolo – le ultime disposizioni in arrivo dal ministero dell’Economia e ho voluto rimarcare l’opportunità offerta dalla formazione di nuovo personale medico. Il provvedimento approvato dalla giunta – conclude il consigliere regionale e presidente della V Commissione – ha la doppia valenza di potenziare la politica di tutela della salute dei cittadini e favorire anche il ricambio generazionale degli specialisti medici del Servizio sanitario nazionale».
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Qualità del mare la Puglia migliora ma non troppo
La Puglia scala posizioni nella classifica nazionale, ma non è ancora all’altezza delle regioni virtuose. Al termine della sua peregrinazione lungo le coste d’Italia, la Goletta Verde di Legambiente stila le graduatorie di merito sulla qualità del mare e in particolare sull’efficacia dei sistemi di depurazione delle acque reflue. Nel panorama nazionale, la Puglia migliora, ma non è ancora abbastanza.
Ci sono da mettere in pratica tutti quei proponimenti che già l’anno scorso erano in predicato di diventare opere concrete.
Obiettivo puntato sulla necessità di adeguare quegli impianti dei quali da tempo si conoscono vetustà e sottodimensionamento e realizzare gli altri che, invece, come nel caso di Porto Cesareo, campanilismi e divisioni territoriali tra i Comuni interessati tengono ancora in stand by. Il rapporto annuale di Legambiente verrà presentato ufficialmente giovedì 14. Abbastanza chiara la posizione pugliese.
Così come ricordato nella recente conferenza stampa in occasione della tappa «barese» di Goletta, su 31 scarichi a mare controllati, 14 volte i tecnici di Legambiente hanno riscontrato risultati «fuorilegge». Si tratta, spiegano da Legambiente, di «acque inquinate da scarichi non depurati adeguatamente con presenze di escherichia coli e enterococchi intestinali».
«È un quadro, quello scaturito dalle analisi dei nostri tecnici, che conferma le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci dei fiumi e dei torrenti ma anche dagli scarichi – ha avuto modo di dire nei giorni scorsi Simone Nuglio, portavoce di Goletta Verde – Il nostro compito non è quello di assegnare patenti di balneabilità ma segnalare le situazioni di inquinamento che registriamo, per spronare gli enti preposti a individuare e risolvere la causa scatenante di queste criticità».
Il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini, aveva da parte sua chiarito che «durante la stagione estiva torna alla ribalta la sfida della depurazione delle acque in Puglia, in realtà mai passata in secondo piano. I numeri evidenziano una situazione in chiaro scuro.
Da una parte sono state avviate le procedure per il potenziamento dei depuratori, sebbene si è ancora in attesa dell'avvio dei lavori, dall'altra insistono situazioni in cui depuratori scaricano nel sottosuolo, sono sottoposti a procedimento penale o, ancora, sono oggetto di procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea. Non da sottovalutare anche il caso del Comune di Porto Cesareo senza fogna e depurazione
. Chiediamo alla Regione – continua Tarantini – di garantire l'attuazione di interventi risolutivi e immediati per far fronte ai problemi della depurazione, utilizzando efficacemente le risorse economiche stanziate e disponibili. Un ruolo importante, però, deve essere anche quello dei sindaci delle città e dei piccoli centri pugliesi, sulla costa come nell'entroterra, che devono abbandonare ogni campanilismo e farsi promotori di una stretta collaborazione con i soggetti preposti che interverranno per mettere in pratica le misure necessarie al ripristino della completa funzionalità di tutti gli impianti imputati».
Giuseppe Armenise da La Gazzetta del Mezzogiorno
MANFREDONIA – Savino: tutti i miei progetti ripartendo dalla SLA (VD)
La malattia come punto di (ri)partenza e volano per poter fare dono di sé agli altri, senza perdere l’amore per la vita e la voglia di fare progetti, informarsi, capire il mondo. Stato ha incontrato Savino Romagnuolo, 27 anni, da due malato di SLA, neo vicepresidente dell’associazione Viva la Vita Onlus Italia, da anni impegnata nella lotta alle malattie neurodegeneretive e nell’assistenza di quanti ne sono affetti.
Con l’assemblea straordinaria dello scorso 19 Luglio, c’è stato un rinnovamento del direttivo dell’associazione-esordisce Savino-tutti noi responsabili siamo malati o parenti di malati. Il fine principale dell’associazione è controllare e garantire l’assistenza ai malati e investire su di essa, ma anche investire sulla ricerca. Questi dovrebbero essere gli unici scopi di una ONLUS medica-purtroppo-aggiunge-non tutte le associazioni fanno questo. Viva la Vita Italia invece, ha recentemente proposto un progetto di ricerca e sperimentazione sulle malattie neurodegenerative all’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Questa sperimentazione potrebbe avere una portata rivoluzionaria-afferma Savino-è tutto pronto, medici, documenti, statuto scientifico…manca solo l’ok da parte della direzione dell’ospedale che auspichiamo non tardi ad arrivare. Savino è un fiume in piena di idee e progetti, e lo è sempre stato: prima di “incontrare” la SLA infatti,studiava economia aziendale all’Università di Foggia e con lo pseudonimo Ivan Saviolo faceva ballare l’intera Capitanata esibendosi come DJ nelle discoteche e curando la direzione musicale dell’emittente radiofonica Rete Smash Gargano.
Aveva anche creato un’etichetta musicale tutta sua…ma un giorno, circa tre mesi dopo la laurea, durante una partita di calcio “Io che giocavo da 10 anni, improvvisamente non sono riuscito più a correre ne a calciare il pallone…ricorda. “Il primo neurologo a visitarmi fu proprio Filippo Vaira, recentemente scomparso, capì subito che la situazione era seria, ma fu molto umano e mi disse di stare tranquillo.
Poi successivi controlli prima a Casa Sollievo della Sofferenza, poi al Policlinico Gemelli di Roma, confermarono la diagnosi di SLA.” La Sclerosi Laterale Amiotrofica è una malattia neurodegenerativa rara (eppure si registrano 52 casi in Capitanata e 7a Manfredonia).Colpisce i due neuroni motori del sistema nervoso-spiega Savino-il primo situato nel cervello, il secondo nel midollo spinale.
Una volta che i neuroni motori sono in sofferenza, cominciano progressivamente a morire ed il malato perde l’uso di tutta la muscolatura. Perde dapprima le capacità motorie, poi progressivamente quelle vitali come parlare, deglutire e respirare autonomamente.
La speranza di vita per i malati di SLA dopo la diagnosi è infatti di circa 3 anni. Eppure, anche dopo la diagnosi, la vita di Savino non ha perso la sua pienezza: “Dopo la rabbia iniziale, comprensibile a maggior ragione in un ragazzo che si ammala a 25 anni, adesso sono molto tranquillo perché ho fede e speranza. Semplicemente faccio altro rispetto a prima: mi dedico ai miei “colleghi” malati.
Mi ritengo molto fortunato-continua-perché gli amici che avevo ce li ho ancora tutti. Nessuno mi ha voltato le spalle. Io d’altronde sono sempre lo stesso, solo che non cammino più! Fra le battaglie di questo ragazzo per la salute dei suoi “colleghi” spicca quella al fianco del Social Cannabis Club
La Piantiamo per poter usare legalmente la marjuana a scopo terapeutico: “Io inizialmente ero scettico, critico e contrario all’uso terapeutico della canapa-racconta-ma poi non c’è cosa più bella che leggere, informarsi e provare…io l’ho fatto e attualmente ritengo e i dati scientifici lo confermano, che la cannabis sia il miglior farmaco per la mia patologia.
Essa è un prodotto completamente naturale ed ha proprietà miorilassanti, ma anche e soprattutto proprietà antinfiammatorie neuroprotettive: rilassa i muscoli e difende il sistema nervoso da eventuali infiammazioni. Benefici questi, che pillole e farmaci convenzionali non riescono a dare. Inoltre ogni farmaco è come una coperta corta-continua-che copre da un lato e scopre dall’altro, in quanto presenta effetti collaterali fastidiosi e a volte pericolosi:
“Ricordo un’amica che in seguito all’assunzione di un farmaco per la sclerosi, non ricordava più il nome dei figli. Quindi preferisco la canapa che è naturale e spesso più efficace e molto meno costosa dei farmaci. La Regione Puglia lo scorso Febbraio ha emanato una legge per l’uso terapeutico della cannabis, ma in realtà tale documento è vuoto di contenuti perché-spiega Savino- rimanda a linee guida che la Regione non ha mai emanato. In questo continuo rinvio chi ci perde sono i malati. Come sempre la burocrazia e la politica sono lontane dal Paese reale! Viva la Vita Onlus Italia, occupandosi di malattie neurodegenerative segue molto da vicino le vicende del metodo Stamina al centro delle polemiche negli ultimi mesi:
Savino si chiede come mai un metodo mai sperimentato sia stato utilizzato in una struttura pubblica come gli Spedali Civili di Brescia, proprio là dove alla direzione sanitaria vi era un parente di un politico della Regione Lombardia. Si chiede come mai una sperimentazione approvata dal Parlamento più di un anno fa, non sia ancora partita e i malati vengano lasciati all’oscuro di tutto ciò che riguarda il metodo. Si chiede come mai i giornali parlano solo di Davide Vannoni, quando invece gli inventori del metodo sono stati due biologi ucraini.
“Stamina è la conferma di come in Italia la ricerca sia gestita male-continua, o addirittura ferma da anni. Per quanto riguarda la SLA in 16 anni non si è fatto un solo passo avanti…i neurologi vengono a dircelo di nascosto perché pubblicamente non possono farlo!
E poi c’è la ricercatrice/senatrice a vita Elena Cattaneo che anziché stare in laboratorio combatte per evitare la decadenza dei senatori a vita…e a noi malati chi ci pensa?, conclude con una punta di rabbia. Dal canto suo Viva la vita Onlus Italia sta attivando un centro d’ascolto, per non lasciare soli i malati e le loro famiglie dopo la diagnosi. Un pool di medici psicologi, sacerdotie altre figure che aiutino il malato e la famiglia a non chiudersi in se stessi, ad entrare nella nuova condizione e a capire quali sono i loro diritti e doveri.
Del volto di Savino, colpisce il grande sorriso: racconta di trovarsi spesso a confortare uomini di 60-70 anni malati di SLA che la vita se la sono goduta, hanno visto crescere i figli eppure, si lamentano più di lui che di anni ne ha solo 27. “Quando sei malato arrabbiarsi non serve a nulla, solo a far soffrire te e chi ti sta intorno-afferma-sono altre le cose per cui bisogna arrabbiarsi. Con la malattia la vita va avanti lo stesso…basta continuare a fare, per quel che è possibile, quello che si ama e godere di tutto ciò!
(A cura di Annapina Rinaldi – [email protected])
FOTO – VIDEO A CURA DI RAFFAELE SALVEMINI
da Stato Quotidiano