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Supermercati a Foggia, Stornara e Lucera

 

Esclusivo/ Così finiranno le elezioni in Puglia (1 novembre 2009)
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da Affari Italiani
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CORSO DI LIUTERIA E GUIDA ALLA CHITARRA - Foggia - 4-5-6 Novembre 2009 condotto dal liutaio EMANUELE VOCALE (1/11/2009)

Il corso si terrà nei giorni 4-5-6 Novembre presso il Moody Jazz Cafè dalle ore 21:03 alle ore 23:32 e sarà diviso in 2 parti. Nella prima parte il liutaio Emanuele Vocale esporrà gli argomenti teorici del corso e, dopo una pausa aperitivo, la seconda parte sarà dedicata alla dimostrazione pratica degli argomenti trattati e alle domande dei corsisti.

Inoltre il docente sarà disponibile per consulenze o esempi d’intervento sugli strumenti dei partecipanti al corso, si consiglia pertanto di portare con se il proprio strumento. Iscrizioni c/o Moody Jazz Cafè. Il corso completo ha un costo di € 50.

ARGOMENTI
4 NOVEMBRE
Storia dello strumento. Cenni ai passaggi storici salienti che hanno portato ad un cambiamento radicale dell’uso dello strumento.
Anatomia della chitarra. Le parti che la compongono. Legni impiegati: le varie essenze utilizzate e il modo in cui sono tagliate. Verranno messe a disposizione alcune essenze per visionare i vari tipi di tagli e verrà discussa la loro tipicità timbrica.

5 NOVEMBRE
Metodi di costruzione: artigianale ed industriale. Anche attraverso il supporto visivo verranno mostrate le tecniche costruttive e i particolari significativi a cui porre attenzione nella scelta e valutazione di uno strumento.

Corde. Verranno presi in considerazione i vari tipi di corde, loro calibro e tensione illustrando alcuni accorgimenti pratici per farle durare più a lungo, come montarle,la loro altezza sulla tastiera (correzione action). Si arriverà così a parlare della regolazione di manico (truss road), capotasto, ponte e intonazione.

6 NOVEMBRE
Cura dei Tasti. Dimostrazione pratica di sostituzione dei tasti o alcuni interventi meno invasivi quali livellamento, lucidatura etc…
Configurazioni hardware. Si prenderà spunto da configurazioni standard di Pick-up a bobina singola e bobina doppia, controlli volume-tono, per evidenziare le differenze tra le diverse marche.


Liutaio: EMANUELE VOCALE
Strumenti Antichi e Moderni - Cremona 26100 - www.emanuelevocale.it - [email protected]
Adolescente, ha studiato chitarra classica ed elettrica nella sua città, Foggia, per circa quattro anni.

La curiosità di conoscere il proprio strumento lo ha portato a frequentare la bottega di liuteria del M. C. Pedicino in un primo momento e a decidere, in seguito, di trasferirsi a Cremona per frequentare la Scuola Internazionale di Liuteria poi. Qui è stato allievo dei M. G. Scolari, L. Bellini e R. Dacquati. Terminata la Scuola ha praticato l’attività di liutaio e consulente a Foggia.

Ha nuovamente trasferito l’attività a Cremona per poter frequentare il Corso I.F.T.S. di specializzazione “Tecnico di Liuteria Barocca”, organizzato dal Polo Formativo Scuola di Liuteria, Facoltà di Musicologia di Pavia e Cr-Forma.

Oltre agli aspetti prettamente tecnici quali i laboratori di costruzione (violino barocco con il M. E. Ghorr, viola da gamba con il M. F. Lowenberger, archetteria barocca con il M. A. Airenti e disegno tecnico Auto CAD), ha avuto modo di approfondire diverse aree tematiche e altri aspetti dell’attività artigianale: Impresa e Mercato, Analisi delle fonti, Prassi esecutiva, etc…Ha lavorato per “Cremona Violin Store & Workshop”, presente a Frankfurt Musik Messe 2009. Qui ha rivestito il ruolo di responsabile della Bottega.

Parallelamente alla sua formazione classica, ha sempre svolto attività di costruzione di strumenti moderni quali chitarre elettriche, acustiche e classiche e bassi elettrici, perfezionandosi sotto la guida del M° Carlos Michelutti e creando una sua clientela su tutto il territorio nazionale e due personali linee di chitarre a suo marchio, le “Emanuele Vocale” (per le chitarre classiche ed acustiche) e le “Manu Guitars” (per le chitarre elettriche).
da Puglialive.net
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2 NOVEMBRE: OCCHIO ALLE SPECULAZIONI SUI FIORI (1/11/2009)

La Cia ricorda che alla produzione e ai mercati all’ingrosso si registrano quotazioni come quelle dello scorso anno, in alcuni casi anche più basse. I floricoltori fanno i conti con un calo dei listini e con costi produttivi, contributivi e burocratici sempre più elevati. Prevista una spesa al consumo tra i 380 e i 420 milioni di euro. Bene anche gli altri prodotti floricoli, come le orchidee, i lilium, le ederine.


Con il calo dei prezzi sui campi dei prodotti agricoli e con essi anche di quelli floricoli, per i crisantemi, fiori fortemente legati alla ricorrenza dei defunti del 2 novembre, non dovrebbero esserci amare sorprese per i consumatori.

Le quotazioni dovrebbero rimanere stabili, sugli stessi livelli dell’anno scorso. Bisogna, di conseguenza, fare molta attenzione negli acquisti, evitando tutti coloro che intendono unicamente speculare e far lievitare ad arte i listini.

A mettere in guardia contro i soliti furbi è la Cia-Confederazione italiana agricoltori che evidenzia come in questo particolare periodo dell’anno proprio il crisantemo, in alcuni casi, possa raggiungere al consumo, sotto la spinta di incrementi artificiosi, cifre elevate e non certo rispondenti alla realtà e soprattutto alle quotazioni che si registrano alla produzione e sui mercati floricoli, come quello di Sanremo, che non hanno subito alcuna impennata.

La Cia sottolinea che la produzione nazionale di crisantemi è giunta quest’anno in leggero ritardo per via della siccità e della calura estiva, ma sarà di ottima qualità e non vi saranno grandi difficoltà a rispondere a tutti gli ordini. Sul mercato ci saranno oltre 200 milioni gli steli di crisantemi recisi e in vaso.

Per dare un’idea di quanto sia importante la ricorrenza del 2 novembre, non solo per i crisantemi, ma per tutti i fiori che vengono commercializzati in questa occasione, è sufficiente pensare che il 2 novembre concentra, da solo, il 30 per cento del commercio floricolo totale italiano.

Notizie sicuramente buone arrivano, dunque, dalle quotazioni dei crisantemi che, nonostante la crisi, restano in linea -afferma la Cia- con quelle dello scorso anno: tra 0,65 e 0,74 euro a stelo i prezzi medi all’ingrosso delle varietà Anastasia, Avignon, Dalia, Dylana, Eleonora, Pin Pon, Resolute, Sheena, Snow Down, Spider e Veneri. Fa eccezione la varietà Turner, molto pregiata, quotata da 3 a 3,50 euro a stelo.
Per i crisantemi -avverte la Cia- c’è, quindi, un’ampia gamma di offerte diverse per forma, colore, grandezza e prezzo. Si può scegliere evitando di incappare negli speculatori che approfittano della commemorazione dei defunti per fare affari sulle spalle di chi si appresta a ricordare un caro scomparso.

Secondo le prime stime, la Cia rileva che i consumi di crisantemi dovrebbero risultare simili a quelli dell’anno passato. Stesso trend per altri prodotti floricoli, come le orchidee, i lilium, le ederine.

Ogni anno in Italia -rileva la Cia- si producono più di 600 milioni di steli di crisantemi e circa 10 milioni di vasi. E la loro vendita, per una tradizione che è propria della cultura italiana, è concentrata molto tra la fine di ottobre e la prima decade di novembre. In questo periodo si arrivano a spendere al consumo tra i 380 e i 420 milioni di euro.

La Cia, nel rimarcare che moltissime sono le varietà di crisantemi coltivate nel nostro Paese, ricorda che questo fiore ha origini lontanissime. Era conosciuto addirittura 500 anni prima di Cristo in Cina.

Da qui si diffuse in Giappone, dove tutt’oggi è il fiore nazionale.
Il fiore cominciò ad arrivare in Europa nel 1700 attraverso i mercanti olandesi; mentre in Italia un deciso impulso alla coltivazione di crisantemi si ebbe nel 1900, soprattutto alla fine del secondo dopoguerra, quando la produzione cominciò a raggiungere livelli di una certa importanza.

Oggi è coltivato in diverse aree del Paese, anche se le regioni di maggior produzione sono la Liguria, la Campania, il Lazio, la Toscana, la Puglia e la Sicilia.

In Italia -conclude la Cia- sono circa 35 mila le aziende florovivaistiche per una superficie coltivata che si avvicina ai 40 mila ettari; il 48 per cento di queste si dedicano alla floricoltura, il 43 per cento al vivaismo, mentre il 9 per cento a entrambe le attività. I fiori più coltivati nel nostro Paese sono, nell’ordine, i garofani, le rose, i crisantemi, le gerbere e gli anemoni.
da CIA NAZIONALE
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FOGGIA - Tutti i santi, pienone al Cimitero - Il Cimitero effettuerà orario continuato dalle 8.00 alle 17.00 anche domani (1/11/2009)

E' iniziato da questa mattina il vero pellegrinaggio al Cimitero alla vigilia della commemorazione dei defunti. Fiorai e venditori di lumini presi d'assalto all'ingresso del campo santo nonostante i prezzi, che come sempre in queste festività, sono più alti del normale.

Fino a questa sera si stima un afflusso di 50mila persone. Traffico ordinato grazie all'impiego di oltre 100 vigili urbani tra mattina e sera a lavoro già da venerdì.

Alcune pattuglie hanno effettuato sequestri di fiori venduti abusivamente agli angoli delle strade. Fiori già devoluti alle parrocchie della città.

Fino a domani sera sarà attivo il servizio speciale che ogni anno l'Ataf opera dal 30 ottobre al 2 novembre da e per il Cimitero. Il biglietto per una corsa di andata e ritorno ha un costo di 1 euro.

Dal momento che si tratta di servizio speciale, fino a domani sono sospesi gli abbonamenti.

Presso la chiesa del Cimitero si svolgeranno sante messe ogni ora. Celebrazioni eucaristiche previste anche alla Cappella Ossario delle vittime civili di Foggia per i bombardamenti del '43. Il Cimitero effettuerà orario continuato dalle 8.00 alle 17.00 anche domani.
Marzia Campagna da Teleradioerre
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VICO DEL GARGANO - Il Gargano senza acqua ad Agosto? Aqp si lava le mani (1/11/2009)

Se il Gargano lo scorso agosto, per giorni, rimase senz'acqua, colpe ed eventuali richieste di risarcimenti di danni da parte di Comuni e operatori turistici non vanno indirizzate all’Ente autonomo acquedotto pugliese, in quanto è vero esattamente il contrario, perchè la stessa società pugliese si ritiene essere una vittima.

Nonostante le rassicurazioni dateci dai responsabili dell'Aqp, il sindaco di Vico del Gargano, Luigi Damiani, in pieno agosto, a turisti e operatori del settore giustamente inferociti, non poteva far altro che «prendere atto che le assicurazioni dell'Aqp sono state puntualmente smentite.

Ormai non se ne può più e noi stiamo facendo anche una pessima figura con i nostri turisti». Dopo tante promesse — sottolineava — anche oggi siamo in piena emergenza e continuiamo ad avere segnalazioni da diverse zone di San Menaio di disagi e problemi registrati anche a Ferragosto. La conclusione: «E' un'indecenza».

Non si fermava alla protesta per la protesta, Damiani convocava il consiglio comunale per concordare un definire il da farsi. All'unanimità la massima assise cittadina proponeva la costituzione di un tavolo permanente con una rappresentanza dei sindaci garganici e di tutti gli enti interessati, per individuare cause e soluzioni per evitare urgenti riunioni in agosto.

Ma non si fermava alle buone intenzioni, riservandosi di adire le vie legali per eventuale azione legale nei confronti proprio dell'Azienda pugliese.

La dirigenza dell'Aqp, dopo aver respinto che le interruzioni sono imputabili alla «inefficienza gestionale», si dilunga in una dettagliata spiegazione tecnica, puntando l’indice contro «fattori esterni all'attività gestionale dell'azienda, ossia l'allacciamento di prese abusive lungo la condotta finalizzato alla coltivazione di terreni e agli allevamenti dei bovini e ovini».

Illegalità a cui la società ha risposto con un'attenta e costante azione di vigilanza che ha dato i suoi frutti.

Infatti, a seguito di controlli eseguiti dai dipendenti insieme alle forze dell'Ordine, sono stati accertati e rimossi (periodo settembre ‘08 - agosto ‘09) ben quarantacinque allacci abusivi.

Le operazioni di rimozione delle prese abusive - viene spiegato - comporta una diminuzione di pressione nell'erogazione dell'acqua, la cui imprevedibilità non ha permesso di consentire una preventiva informazione alla cittadinanza.

Nell’assicurare la piena disponibilità alla costituzione di un «tavolo tecnico permanente», i vertici dell’Aqp preannunciano che in un «eventuale giudizio a carico di terzi per furto d'acqua, si costituirà parte lesa al fine di richiedere il risarcimento dei danni».

Ma non finisce qui. L'Aqp assicura che, in tutte le sedi in cui dovesse essere chiamata in causa, non potrà che continuare a chiedere «maggiore senso di responsabilità degli enti locali, quale principale autorità preposta al controllo del proprio territorio», non solo, ma ribadirà di essere la «la principale parte lesa». I cittadini ora sanno con chi prendersela in caso di interruzione del servizio.
da New Punto di Stella
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San Giovanni Rotondo - San Pio, associazione chiede a giudici ispezione sarcofago (1/11/2009)

Una ispezione del sarcofago dove riposano le spoglie di padre Pio: lo chiede il presidente dell'associazione 'Padre Pio l'Uomo della Sofferenza, avv.Francesco Traversi, al Tribunale di Foggia.

In una lettera inviata al Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, all'arcivescovo di San Giovanni Rotondo, mons.Michele Castoro, e al prefetto della Congregazione delle cause dei santi, mons.Angelo Amato, l'avv.Traversi rende noto che il 22 ottobre scorso è stato depositato dinanzi al Tribunale ordinario di Foggia, ricorso per l'introduzione del giudizio civile ordinario, a nome e per conto di Pio Masone, nipote di Padre Pio, 'al fine di effettuare indagine di identificazione personale su quanto contenuto nel sarcofago che si trova presso la Cripta della Chiesa di Santa Maria delle Grazie'.

E, successivamente, 'procedere alla comparazione del profilo genetico estratto con quello di Padre Pio in nostro possesso, come da perizia allegata al ricorso e, in caso di mancata corrispondenza, dichiarare la non riconducibilità al corpo del Santo delle spoglie ivi contenute, in quanto falsamente attribuite a Padre Pio'.

Inoltre - è detto ancora nella lettera - 'l'azione giudiziaria è finalizzata ad impedire, qualora venisse accertata la corrispondenza di quanto contenuto nel sarcofago a Padre Pio, la traslazione del simulacro di Padre Pio dalla Cripta del piano interrato della Chiesa di Santa Maria delle Grazie in qualsiasi altro luogo ed in particolare nella cripta del nuovo tempio 'd'orò costruito da Renzo Piano'
da New Punto di Stella
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Bari - INFLUENZA A: STAZIONARIE LE CONDIZIONI DELLE 2 DONNE IN PUGLIA (1/11/2009)

Sono stazionarie le condizioni delle due donne ricoverate ieri in Puglia con sindrome da 'Distress Respiratorio Acuto (ARDS), vale a dire influenza "A".

Il primo caso riguarda una donna di 52 anni con patologie di base pre-esistenti e febbre alta da alcuni giorni: ieri mattina, a causa di una insufficienza respiratoria ingravescente, e' stata ricoverata nel reparto di Anestesiologia e Rianimazione del Policlinico di Bari.

Il secondo caso riguarda una donna di 31 anni incinta alla 31' settimana, anche lei con patologie di base pre-esistenti e febbre alta da due giorni: venerdi' pomeriggio si e' manifestata un'insufficienza respiratoria ingravescente ed e' stata quindi ricoverata al reparto Malattie infettive dell'Ospedale di Bisceglie dove e' stata sottoposta a parto cesareo e poi trasferita al reparto Anestesiologia e Rianimazione dell'ospedale di Trani.

Il bambino, che pesa 2 kg e' ricoverato all'ospedale 'Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia.

L'assessorato fa sapere che "tutte le attivita' di osservazione epidemiologica sono in funzione e che saranno date informazioni sull'evolversi della situazione che non riveste alcun carattere di eccezionalita' e rientra nelle previsioni
da AGI.Bari.it
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ORSARA DI PUGLIA (Fg) –Orsara su Rai 1, sindaco e chef presentano i Monti Dauni (1/11/2009)

Lunedì 2 novembre a “La Prova del Cuoco” si parlerà di Orsara di Puglia e dei Monti Dauni. Alle 12, su Rai Uno, saranno il sindaco di Orsara di Puglia Mario Simonelli e lo chef Peppe Zullo a fari “ambasciatori” dell’entroterra foggiano illustrandone la tradizione enogastronomica e il patrimonio storico-architettonico.

“L’attenzione verso il nostro territorio sta aumentando – dichiara Simonelli – In trasmissione non parlerò soltanto di Orsara, ma anche di Troia, Bovino, Lucera e più in generale di un’area che è il vero tesoro nascosto della provincia di Foggia – prosegue il primo cittadino – Per destagionalizzare il turismo, bisogna fare in modo che i Monti Dauni siano valorizzati quanto meritano”.

Non è la prima volta, negli ultimi tempi, che Orsara di Puglia si ritrova raccontata dal piccolo schermo: il 7 ottobre 2008, il “paese dell’orsa” fu protagonista a “Uno Mattina” e, un mese dopo, le telecamere di “Linea Verde” arrivarono in piazza Mazzini per un lungo collegamento in diretta. Le direttrici di sviluppo di una Comunità devono essere individuate nelle sue vocazioni più profonde.

Orsara di Puglia - per storia, caratteristiche del proprio territorio, patrimonio culturale e tradizione enogastronomica – è naturalmente predisposta a candidarsi e presentarsi quale “paese della qualità” turistica, culinaria, ambientale e agroalimentare.

Una candidatura a cui la Comunità Orsarese, negli ultimi anni, ha saputo dare forza e sostanza attraverso una proficua sinergia tra attori istituzionali, forze sociali e tessuto imprenditoriale. Il 5 febbraio del 2007, Orsara di Puglia ha fatto il suo ingresso nel circuito delle “Città Slow”, una rete fondata con l’obiettivo di raccontare e valorizzare esperienze, valori, sapienze, arte e scienza ancora presenti nei piccoli centri, nelle ex terre marginali, nelle province e periferie del mondo che si candidano a diventare centrali nella promozione di pratiche e politiche volte ad accrescere il benessere collettivo e a promuovere un nuovo modello della “qualità del vivere”.

L’attività del Consorzio Produttori Orsaresi, la costituzione della Cooperativa Agricola Allevatori, insieme alla nascita e alla crescita di nuove realtà ricettive e della ristorazione, contribuiscono a costruire la riconoscibilità del “marchio Orsara”, un “brand” che fa parte a pieno titolo e da protagonista del percorso di sviluppo intrapreso dal D.A.Re, il Distretto Agroalimentare Regionale, e del cammino di innovazione che dovrà essere costruito attraverso la pianificazione strategica dell’Area Vasta dei Monti Dauni, le basi su cui edificare il Sistema Capitanata e il Sistema Turistico dei Monti Dauni.

Un Sistema al quale Orsara di Puglia porta in dote i suoi prodotti tipici, la rintracciabilità delle sue specialità enologiche e gastronomiche, un calendario di eventi che promuovono il territorio e le sue migliori tradizioni.
0881.964013 - PROLOCO 0881.964904
Comunicato Stampa COMUNE DI ORSARA di PUGLIA
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Manfredonia –Consorzio Ippocampo: prospettive di sviluppo e incertezze (1/11/2009)

QUESTA mattina nella sala consiliare del Comune il “Consorzio Ippocampo”, presieduto da Francesco Zoccano, (fra l’altro dirigente comunale) ha incontrato gli amministratori dei condomini di Ippocampo, per discutere della gestione del Consorzio, ma anche delle prospettive future.


Sono intervenuti il sindaco di Manfredonia, Paolo Campo, e il liquidatore dell’ITI srl (Immobiliare Turistica Ippocampo), Franco Manfredi. Attualmente il Consorzio Ippocampo annovera 140 consorziati che rappresentano quasi il 12% della volumetria totale della zona.

La costituzione del Consorzio è stata redatta in base all’Accordo transattivo preliminare, del 26 febbraio 2008, tra Comune e liquidatore della Immobiliare. Il gruppo è convalidato ad agire purché vi aderiscano “proprietari rappresentanti almeno il 60% (sessanta per cento) della volumetria dell’intero Villaggio Ippocampo”.


Nell’attuale situazione appare tuttavia “arduo” raggiungere il 60% di partecipazione minima prevista. La Pegaso srl sembra che abbia confermato l’intenzione di cessare i suoi servizi il prossimo 31 dicembre del 2009. Gli scenari che si apriranno dal prossimo mese di gennaio (2010) non saranno pertanto “facili da prevedere”.

La municipalità di Manfredonia, da un punto di vista politico ed amministrativo, non potrebbe (e dovrebbe) consentire la chiusura dell’area residenziale Ippocampo. Il Comune dovrebbe infatti assumere direttamente l’onere di gestire il villaggio, come d’altronde richiesto dalla Curatela Fallimentare della società immobiliare (in merito pende un giudizio davanti al Consiglio di Stato).


Il presidente del Consorzio, il sindaco Campo e liquidatore dell’ ITI hanno cercato, in diverse forme, di rendere noti i motivi alla base della costituzione del Consorzio. Motivi che, a detta degli imprenditori, non sono tuttavia “chiari”.
La questione sembra complessa, e difficile, da risolvere “nel breve” poichè nasce da situazioni precedenti “ingarbugliate”.


Nel 1969, da un’idea di un illuminato imprenditore di Barletta, Picardi, coadiuvato dai figli Vincenzo Dario e Pasquale, nasce la I.T.I . Immobiliare Turistica Ippocampo srl, con due miliardi (di vecchie lire) di capitale versato. Il progetto, all’epoca avveniristico, si fondò sulla realizzazione di un mega villaggio turistico di grande livello, per la fruizione del turismo (per investitori e non).


Nell’oggetto sociale dell’impresa erano previste diverse attività. Dalla costruzione degli edifici alla gestione di alberghi, bar, ristoranti, pensioni, camping, spiagge e tendopoli. Al temp, la Iti acquistò i terreni, cominciando succesivamente la costruzione del villaggio. La società ottenne alcuni finanziamenti dalle banche (SanPaolo, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Popolare dell’Irpinia).

Nel 1975 venne stipulata una convenzione urbanistica con il Comune di Manfredonia; questo per l’attuazione del piano generale di lottizzazione del terreno di circa 1.159.213 metri quadrati, dove la società costruttrice si impegnava, tra l’altro, ad eseguire opere di urbanizzazione (illuminazione, strade, fogna, etc).


Ovviamente, per esigenze economiche iniziarono subito le vendite di villette, di bilocali e di appartamenti a schiera, in fase di ultimazione lavori e di accatastamento. Nel frattempo non furono rispettate, dalla società, le opere di urbanizzazione richieste dal Comune. Nel 1986 la situazione economica, per la ditta, divenne “preoccupante.

Le banche non vennero pagate in tempo e, di conseguenza, la situazione commerciale ed economica della Iti peggiorò fino alla procedura del concordato preventivo aperto nel 1996, e ammesso con decreto del 2007 dal Tribunale di Foggia.

La massa dei creditori ottenne la sentenza, bloccando gli immobili della società (immobili numerosi e non ancora venduti). Venne nominato curatore e liquidatore dei beni della Iti, il commercialista Franco Manfredi, che oltre alla massa dei creditori partecipanti al passivo della società, si occupò anche delle opere non ancora realizzate verso chi aveva acquistato “in tempi non sospetti”, in attesa pertanto delle opere di urbanizzazione.

La soluzione scelta, “per salvare il salvabile”, è stata quella di costituire un Consorzio. Costituzione avvenuta con atto del notaio Rizzo Corallo Filippo in data sette maggio 2009, con 32 partecipanti (pochi se si considera che il villaggio ospita oltre settemila persone).

Lo ha chiarito stamane, nell’esposizione del programma dei lavori, l’Amministratore Zoccano, e di seguito lo ha ribadito anche lo stesso sindaco Campo: con la partecipazione di tutti i proprietari il Comune potrà ancora giocare un ruolo principale nella risoluzione del problema.

Diversamente, gli stessi proprietari rischierebbero, nel tempo, di perdere tutto. «Io posso anche andare via – ha detto Campo – può anche arrivare un altro sindaco, ma se non si trova una soluzione in tempo, i vostri beni rischiano di andare in malora».

Infatti con l’accordo transattivo preliminare, redatto dallo stesso notaio Rizzo Corallo nel 2008, in presenza del liquidatore Iti Franco Manfredi, e di Domenico Curci per il Comune di Manfredonia, il Comune, pur non essendo in dovere di farlo, preso atto della revoca del fallimento Iti e del concordato preventivo con cessione di beni, e nell’interesse pubblico, ha assunto i provvedimenti sul problema Ippocampo, proponendo la costituzione del Consorzio, questo per completare le opere “non realizzate” di urbanizzazione.

Pertanto, ora il Consorzio esiste ma non si conoscono ancora i dettagli delle spese da affrontare. La domanda di un proprietario indeciso, rivolta al sindaco Campo, a Manfredi e allo stesso Zoccano, una domanda che non ha ricevuto una risposta concreta, è stata infatti «quanto ci costeranno individualmente le opere di urbanizzazione ?».
Girolamo Romussi da Stato Quotidiano.it
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La santità è conoscenza dell’essere ‘figlio di Dio’ - Commemorazione di Santi e defunti (1/11/2009)

I Santi non sono dei campioni inimitabili, soltanto da ammirare o da considerare eroi fuori della nostra portata. Il Beato Luigi Monza ha detto: “La santità non consiste nel fare cose straordinarie, ma nel fare straordinariamente bene le cose ordinarie”.

Vista così la santità è una possibilità offerta a tutti e non riservata ad alcune creature privilegiate. Dal momento che siamo nati, che siamo stati battezzati, che ci chiamiamo cristiani, siamo chiamati ad essere “santi”. Leon Bloy, romanziere francese scrisse: “Al mondo c’è una sola tristezza: quella di non essere santi”.

Basta sforzarsi di vivere con coerenza e con costanza il programma delle Beatitudini tracciate nel Vangelo, basta non accontentarsi delle vie di mezzo, delle proposte modeste, delle mezze misure! La solennità di tutti i Santi ci ricorda che l’eroismo è possibile, che la santità è possibile, che “la misura alta” della vita cristiana è alla portata di tutti.

Pirandello ripeteva spesso: “E’ molto più facile essere un eroe, che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto, galantuomini si deve essere sempre”. Ecco, da noi cristiani non si richiede il gesto eroico, ma la fedeltà quotidiana al nostro dovere, ai nostri impegni,a fare bene il bene.

Ricordiamoci che “la storia della Chiesa è innanzitutto quella dei Santi noti e di quelli ignoti” (Von Baltasar). Siamo impegnati a condurre la nostra vita in un cammino di santità, per rendere migliore la Chiesa e la società. La santità è conoscenza effettiva di essere figli di Dio.

La santità cristiana è quell’atteggiamento di apertura e di donazione che ha come simbolo la fiducia del bambino (Salmo 131). Bernanos scriveva: “Ho perso l’infanzia e non la potrò riacquistare che attraverso la santità”. La santità è una filiazione che, come dice Giovanni, dobbiamo far crescere sempre più attraverso la purificazione interiore perché raggiunga la meta della piena conformazione a Dio allorché “lo vedremo così come Egli è”.

La santità è pluralità: ognuno attraverso il suo dono, la sua nazione, la sua razza, la sua lingua, il suo cuore, le sue gioie e le sue lacrime deve giungere all’Agnello. Importante è non perdere la meta. La santità è beatitudine, lode, pace. Mentre oggi siamo chiamati a riflettere sulla santità, domani la chiesa, con la commemorazione di tutti i fedeli defunti, ci propone una riflessione su una grande realtà: la morte!

All’ingresso di un Cimitero monumentale è scritto: “Quel che sarete voi, noi siamo adesso. Chi si scorda di noi, scorda se stesso”. Oggi, pensiamo ai morti, ai nostri defunti. E una memoria doverosa: tutto ciò che siamo e abbiamo, si può dire, ci viene da loro. E’ una memoria benefica che ci rende buoni, saggi e pii.

Ci riempie di ricordi che non finiscono in una desolata nostalgia del passato, ma ci aiuta a vivere bene, a sperare, a pregare. Sant’Agostino diceva: “I morti non sono degli assenti, sono degli invisibili. Tengono i loro occhi pieni di luce fissi sui nostri pieni di lacrime”. Il ricordo dei defunti riempie l’animo di immagini di persone che la morte rende più venerabili e care.

La loro scomparsa ci fa sentire la precarietà della nostra vita presente e la nostra intima solitudine. Viene la notte quando nessuno può più operare (Giovanni 9,4). Che cosa rimane del nostro essere attuale? Solo una memoria nei sopravissuti che poi svanisce con loro. E che cosa è la morte?

Un vuoto, un nulla? La nostra coscienza di immortalità è sicura o è una illusione? La Parola di Gesù è chiara: “Chi crede in me non morrà in eterno” (Giovanni 11,26). “Niente di bello è separabile dalla vita e la vita è ciò che muore” (Paul Valery). “Chi capisce veramente la morte e la onora, al tempo stesso esalta la vita” (Rainez Maria Rilke).

Dai morti noi abbiamo ereditato la vita. La loro memoria è molto saggia, ci è maestra di vita e di storia. Ci dice che la vita presente non solo non è svalutata dalla morte, ma essa diventa estremamente preziosa, se buona, se cristiana. La morte fa paura soltanto se si sbaglia la vita!

“Non temere la morte, ma soltanto l’inutilità della vita” (Giovanni Papini). La morte ci ricorda che la vita è un dono prezioso, che dobbiamo fare i conti col tempo, prima che sia lui a fare i conti con noi! Questa memoria dei defunti così, più che generare tristezza, ci rende umili, buoni, laboriosi, vigilanti.

Oggi dobbiamo celebrare la speranza e la sua vittoria sul gorgo dell’assurdo e della disperazione. Dobbiamo tornare ad avere fiducia sulla Parola efficace del Cristo e della sua Pasqua liberatrice. Dobbiamo celebrare la comunione di amore che ci lega a Dio e che ci deve legare soprattutto a tutti i sofferenti per la perdita di una persona cara.

Questa comunione in Cristo ci lega a tutti i fratelli che ci hanno preceduto nel segno della fede e dormono nel sonno della pace. Dobbiamo celebrare “l’inizio dell’eterno” già qui e ora nell’impegno quotidiano per i poveri, nell’amore, nella lotta per la nuova Gerusalemme, nella giustizia, nella mitezza, nella costanza.
Franco Camaggio da quotidianopuglia.it
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ROMA - Centri di oncologia promossi a pieni voti dal 77 per cento delle donne meridionali - Bene anche l’informazione e le capacità relazionali del personale (1/11/2009)

Donne soddisfatte in ben il 92% dei casi delle cure cliniche ricevute nei reparti di oncologia medica italiani. Bene anche l’informazione e le capacita’ relazionali del personale (93,2% di soddisfazione) che dimostrano come siano stati compiuti passi da gigante rispetto a quasi 40 anni fa, quando ammalarsi di tumore era una vergogna e un tabu’ parlarne.

Sono questi i dati dell’indagine presentata al Ministero della Salute, che apre il progetto triennale ‘’Oncologia a Misura di Donna’’ a cura di Onda (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) per valutare le realta’ clinico assistenziali nell’oncologia femminile in Italia. Il progetto, patrocinato dall’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e dal Goim (Gruppo Oncologico Italia Meridionale) e’ sostenuto da Fondazione Pfizer. Dati estremamente positivi.

Ma ancora qualcosa manca per raggiungere la perfezione. Il sostegno psicologico e’ l’aspetto piu’ deficitario. Nonostante, anche in questo caso, la soddisfazione sia elevata (l’81%), l’aspettativa ora e’ talmente alta da rendere necessari interventi strutturati e adeguati.

Di fronte ad una diagnosi di tumore, infatti, le donne confidano in un sostegno, a partire dal proprio medico di famiglia, determinante nel 60% dei casi. Un altro punto importante si evidenzia dallo studio: alla luce di una sanita’ in linea generale percepita come sempre piu’ frammentata a livello regionale, in questo caso le differenze tendono a ridursi notevolmente: le donne del Nordest sono le piu’ soddisfatte (100%) delle cure e trattamenti ricevuti.

Le isolane le meno contente (‘’solo’’ l’80% puo’ definirsi soddisfatta tra le donne con esperienza diretta). Ma e’ sempre il sostegno psicologico a fare da termometro: il Nordest riceve ancora la medaglia d’oro con il 91% di soddisfazione contro il 50% delle isole e il 77% del Sud.

I tumori femminili rappresentano un importante problema di sanita’ pubblica ed interessano la comunita’ medico-scientifica per la ricerca di sempre piu’ efficaci tecniche diagnostiche e terapeutiche, ma anche per la necessita’ di sostegni per il risvolto emotivo della malattia, che puo’ minare l’identita’ femminile. Importante in questo frangente la testimonianza della campionessa italiana di tennis Lea Pericoli.

‘’Le donne - spiega Merzagora, presidente di Onda - rappresentano l’utenza maggiore dei servizi sanitari e si deve prestare attenzione alle loro esigenze. Ancora di piu’ in un settore come quello oncologico che le mette a dura prova dal punto di vista fisico e psicologico.

Si pensi a tumori come quello della mammella, della cervice uterina o delle ovaie. Una donna puo’ sentirsi privata della sua identita’ femminile e, per questo, lei stessa confida in un sostegno psicologico.
da quotidianopuglia.it
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Cure palliative oltre la compassione (1/11/2009)

La Puglia è la prima regione del Sud per offerta di cure palliative. La Regione sta investendo per creare una rete di hospice che contribuisca a sviluppare la cultura della terapia del dolore. Il presidente della Regione Vendola ha spiegato: “E’ nostra intenzione reagire a un certo tipo di cultura salutista e giovanilistica che guarda con sospetto alla fragilità, alla malattia e alla parte finale della vita come tempi ‘morti’.

Invece, anche l’ultimo attimo di vita di ogni persona, anche l’ultimo respiro hanno la stessa dignità del primo vagito”. Per i 250 mila malati che in Italia hanno bisogno di cure palliative è quasi pronta la nuova legge, già approvata dalla Camera e in discussione al Senato.

Per essere davvero efficace la nuova legge dovrà essere il punto di partenza per ulteriori passi concreti. Secondo il dl le cure palliative dovranno essere assicurate in ogni Regione, con criteri uniformi, sostenute da un finanziamento proprio. In tutto 150 milioni presi in parte dal Fondo sanitario nazionale (100), il resto dal decreto anti crisi.

Semplificate le procedure per i farmaci antidolorifici. Quella delle cure palliative è una medicina che prevede tra i suoi punti fondanti un approccio globale alla persona inguaribile, ma per la quale molto si può ancora fare a livello di cura. Una medicina che in Puglia ha compiuto negli ultimi anni grandi passi avanti.

Con l’Osservatorio sulle cure palliative è stata istituita una vera e propria cabina per governare il territorio e che consente di superare una logica di frammentazione di interventi, anche perché in Puglia c’è ancora una situazione a macchia di leopardo. Secondo le ultime rilevazioni della Società italiana di cure palliative, la Regione dal 2006 al 2009 ha triplicato da 2 a 6 le strutture hospice attivate e da 20 a 96 i posti letto disponibili, grazie soprattutto al forte impulso delle organizzazioni religiose che operano sul territorio.

Infatti 3 dei 6 hospice attivati sono gestiti da enti religiosi, uno è a gestione mista pubblico-religiosa e 2 sono totalmente pubblici. L’offerta regionale di posti letto residenziali in cure palliative è di 0,24 posti letto per 10mila abitanti. Dunque ancora di poco inferiore alla media nazionale (0,31 posti letto ogni 10mila abitanti).
Ypsilon da quotidianopuglia.it
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FOGGIA - crisi agricola La Cisl: si intervenga - Sostegno alla mobilitazione (1/11/2009)

La Cisl di Capitanata sostiene la mobilitazione del mondo agricolo contro i gravi effetti della crisi economica e finanziaria, che stanno mettendo in ginocchio numerose aziende e mettendo a rischio la già debole tenuta occupazionale del sistema produttivo provinciale e regionale.

Per il segretario generale, Emilio Di Conza, “contro la pesantissima crisi del settore, sul quale è incardinato gran parte del modello di sviluppo provinciale, è sicuramente auspicabile la più ampia azione unitaria da parte di tutte le organizzazioni sociali e produttive che rappresentano il grande comparto agro-alimentare di Capitanata, il quale deve mobilitarsi in maniera univoca se vuole davvero scuotere la classe politica, locale, regionale e nazionale, ed ottenere – sottolinea il segretario provinciale - gli auspicati risultati concreti a favore di lavoratori ed imprese, ormai allo stremo”.

Secondo la Cisl, “dal problema delle acque, alla questione irrisolta dell’Authority alimentare a Foggia, fino alle problematiche del credito d’impresa, bisogna superare gli ostacoli, che sono soprattutto di ordine politico, e liberare finalmente le risorse economiche necessarie a sostenere sia i lavoratori che le aziende agricole.

Ciò è indispensabile – aggiunge Di Conza - per ristabilire le condizioni essenziali per il rilancio dell’agricoltura provinciale”. il Mediterraneo. Per lo sviluppo del Mezzogiorno nessuno ha la bacchetta magica e le risorse sono limitatissime.

E allora perché non stabilire che le Finanziarie, per i prossimi 8-10 anni, abbiano un costante incremento, pur nella limitatezza delle risorse, da destinare alle eccellenze tecnologico-scientifiche del Sud.

E’ importante individuare nel nostro Sud una piattaforma geografica sulla quale concentrare buona parte delle nostre risorse per favorire le eccellenze. Ecco perché serve un’azione di rilancio del processo di integrazione del Mediterraneo.

MARCEGAGLIA - Non ci può essere riscatto per il Mezzogiorno se non si ripristinano legalità e sovranità dello Stato. Ma non può esserci riscatto se non c’è una mobilitazione della società civile del Sud.

La prima cosa da fare è chiedere politiche ordinarie, fatte con intelligenza e serietà. Serve una classe politica che non sia interessata al malaffare ma ai cittadini e alle imprese.

I Fas sono gli ultimi grandi fondi che arriveranno nel Mezzogiorno. Bisogna fare attenzione a non disperderli in mille rivoli e concentrarli su pochi progetti: infrastrutture, scuola, ricerca e innovazione.

L‘Italia deve scegliere se continuare a crescere meno di Francia e Germania o se riprendere la strada dello sviluppo. E’ il momento di riparlare di riforme, anche se impopolari.

Siamo in un momento in cui le scelte della politica e delle imprese faranno la differenza nei prossimi anni. La mancata crescita o la poca crescita è una tassa occulta e il Paese si sta impoverendo.
da quotidianopuglia.it
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FOGGIA - Le eccellenze agro-alimentari della Capitanata per 6 giorni in California - Il Consorzio Tavoliere parteciperà al forum internazionale negli Usa (1/11/2009)

Dal 9 al 14 novembre, il Consorzio Tavoliere prenderà parte alla missione imprenditoriale in California dello Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione. La missione si svolgerà in concomitanza con l’evento “12th Worlds of Flavor International Conference & Festival”, organizzato dal prestigioso Culinary Institute of America che rappresenta il forum più importante degli Stati Uniti sulle tendenze culinarie e sulla cucina internazionale che avrà luogo a Napa Valley dal 12 al 14 novembre 2009.

La sponsorizzazione della Regione e dell’assessorato all’Agricoltura di Dario Stefàno a tale prestigioso evento internazionale, è il risultato delle complesse relazioni internazionali intessute per la prima volta proprio dalle istituzioni della provincia di Foggia e di un lavoro di squadra interistituzionale che ha permesso alla Puglia, insieme con la Regione Sicilia,di rappresentare l’Italia a uno degli appuntamenti più importanti del settore food negli Usa.

L’evento si rivolge ai professionisti dell’industria “ho.re.ca.” (hotels – restaurants –catering), provenienti da tutti gli Stati americani, con l’obiettivo di presentare e far conoscere loro la cucina e le produzioni agroalimentari di qualità del mondo in un settore che negli Stati Uniti sviluppa un giro d’affari di circa 400 miliardi di dollari annui.

L’edizione 2008, ha visto l’arrivo di circa 700 professionisti ed operatori del settore della ristorazione del nord America e l’adesione anche di Spagna, Francia, Grecia, Turchia, Tunisia, Marocco e Libano e anche quest’anno permetterà di promuovere al meglio le eccellenze agro alimentari locali, anche attraverso una mostra-mercato (“marketplace”) dedicata alla presentazione, promozione e degustazione dei prodotti e piatti tipici dei Paesi partecipanti, presso il “Barrel Room”, l’antica cantina dello storico palazzo di Greystone che oggi ospita il Culinary Institute of America. Oltre alla partecipazione alla dodicesima edizione della conferenza internazionale della Cia, la missione prevede incontri commerciali con i buyers – la cui selezione è assicurata dalla Camera di Commercio.
da quotidianopuglia.it
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La Regione e la ripubblicizzazione dell’Aqp: per il Prc ‘è un primo e significativo passo in avanti’ - “La gestione privata del bene acqua non porterebbe risparmi per le famiglie” (1/11/2009)

Da Tonia Guerra della Segreteria Regionale della Puglia di Rifondazione Comunista riceviamo: L’approvazione della delibera del 20 ottobre scorso, con la quale la Giunta Regionale Vendola fa proprio il principio dell’ acqua come “bene comune” non assoggettabile alle leggi del mercato e della concorrenza, è senz’ altro da valutare positivamente, per numerosi motivi: perché si pone in contrasto con i processi di privatizzazione dei servizi idrici a vantaggio delle multinazionali e dei poteri forti;

perché prende atto del fallimento della teoria secondo cui la gestione privata porterebbe un risparmio per le famiglie (è invece vero il contrario, come dimostrato dappertutto e in ultimo proprio nella nostra regione con il recente aumento delle tariffe);

perchè si pone in sintonia con gli orientamenti espressi dalle risoluzioni del Parlamento Europeo; perché esprime una posizione chiara (e si auspica definitiva) del Governo Regionale su un tema delicato e molto controverso.

Lo consideriamo il risultato della mobilitazione di un movimento plurale, che, sulla base di un contenuto radicale e privo di ambiguità, ha accomunato soggetti diversi, dal Comitato Pugliese per l’ Acqua Bene Comune al Forum Nazionale dei Movimenti per l’ Acqua, dal Coordinamento Pugliese degli Enti locali ad alcune realtà partitiche, associative, cattoliche insieme con i tanti/e cittadini/e che hanno firmato e sostenuto la Legge di iniziativa popolare per la Ripubblicizzazione dei Servizi Idrici. Rifondazione Comunista è parte attiva di questo percorso, nel movimento e nelle istituzioni.

Ora ci aspettiamo che il processo appena avviato dalla Regione Puglia prosegua con celerità e con atti concreti sul piano legislativo e giuridico, trasformando l’Aqp S.p.a. in soggetto di diritto pubblico e impugnando, come hanno fatto altre regioni italiane, gli atti del Governo Nazionale in contrasto con la normativa europea. Per quanto ci riguarda, non faremo mancare il nostro apporto perché dai principi si possa passare ai fatti.
Tonia Guerra da quotidianopuglia.it
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Questa paura insieme alle altre (1/11/2009)

Non prendete impegni per il 21 dicembre 2012. Niente shopping natalizio in centro, visite mediche specialistiche prenotate in questi giorni, viaggi in paradisi esotici sperduti, pupi di terracotta per il presepe. Il calendario Maya ha infatti previsto per quella data la fine del mondo.

Messa giù così non può che far paura. E siccome la modernità è fatta di paure d’ogni genere, come si dice, questa insieme alle altre. Va premesso che queste leggende metropolitane millenaristiche non sono uova fresche di giornata. I Testimoni di Geova hanno previsto il “the end” più volte ma, non essendo arrivato, a domanda non rispondono più.

I predicatori medievali lo aspettavano nell’anno Mille.Varie sette sparse per il mondo terrorizzano gli adepti con minacce di questa risma (spesso per farsi intestare immobili, pacchetti azionari e stock-option). Ma se siamo ancora qua, noi a scrivere e voi a leggere, è segno che l’uomo, quando non è fregnacciaro è almeno fallace.

Sarebbe lungo spiegare come i Maya arrivarono a questa profezia. Lungo e inutile: il 2012 è diventato, da tempo, un business. A novembre è prevista l’uscita di un film di Roland Emmerich, “2012” e a marzo “Day One” in onda sulla Nbc (sulla ricostruzione dopo lo stop-and-go).

In arrivo per l’anno che verrà “Il libro di Eli” dei fratelli Hughes e “La strada”, film tratto dall’omonimo romanzo di Corman McCarthy. Su Internet si dibatte su “come” la civiltà che ci siamo dati, fatta di cannibalismo e orrori senza fine, entrerà nel tunnel della distruzione: tsunami, uragani, locuste, peste, terremoti?

Lo scontro delle scuole di pensiero apocalittico è al calor bianco. Altre opzioni: uno sbarco di creature da altri mondi, un asteroide che centra in pieno la Terra sfigata, malattie contagiose contro cui manco Topo Gigio può nulla, il Sole che fa crescere tempeste geomagnetiche.

Altre ne sapremo appena i profeti di sventure, quelli che li vedi e ricorri all’amuleto più vicino, annuseranno il trend. Se però si naviga per i siti si scopre che sarebbe ingenuo sbarazzarsi delle carte di credito, della tessera del tifoso e delle tratte in scadenza: il 21 dicembre la fine coinciderà con l’inizio perché, nonostante tutto, dovrebbero verificarsi le condizioni iniziali del Big Bang e quindi tutto ripartirà con Andreotti, il “Grande Fratello”, le linguacce di Mourinho e altre amenità.

Tranquilli: potrebbe essere una fine metaforica. Wall Street crolla, l’Inter perde lo scudetto, Berlusconi non mazzola i giudici. Il 22 dicembre quindi sarà un giorno come tutti gli altri.
Francesco Greco da quotidianopuglia.it
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CAPRI – Tremonti: Sud questione nazionale e Fas con dentro i crediti d’imposta - ‘L’Italia è in debito col Meridione’. Fini: ‘Sia polo nel Mediterraneo’ (1/11/2009)

Importanti notizie per il Sud dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. A Capri è intervenuto al convegno dei giovani imprenditori, dove c’erano anche il presidente della Camera Gianfranco Fini e di Confindustria Emma Marcegaglia.

“Se fossi un imprenditore – ha detto Tremonti – chiederei per il Sud un unico Fas Meridionale con dentro i crediti d’imposta perché lo Stato deve fare lo Stato e il privato deve fare il privato”.

Nel suo intervento ha definito il Mezzogiorno “una questione nazionale e non regionale” (concetto ribadito anche da Fini) e ha parlato anche di fiscalità ridotta per il sostegno allo sviluppo del Meridione.

Di seguito una sintesi delle dichiarazioni.

TREMONTI – Il pubblico non può prendere il posto del privato e il privato non può cannibalizzare il pubblico. Bisogna anticipare l’introduzione della fiscalità ridotta a sostegno del Mezzogiorno. C’è un disegno del Governo che prevede al Sud una aliquota fiscale del 5% rispetto al 12,5%.

Se diventasse un emendamento alla Finanziaria sarebbe di grande beneficio anche per tutto il Paese. Quello tra Nord è Sud è un divario che non può continuare.

Non possiamo accettare che il Paese si divida per una crescente dualità. L’Italia è in debito con il Sud ed è arrivato il momento di rifletterci seriamente non con gli ascari politici che del meridionalismo fanno una professione distruttiva.

FINI – Facciamo del Sud il polo dell’eccellenza per il Mediterraneo. Per lo sviluppo del Mezzogiorno nessuno ha la bacchetta magica e le risorse sono limitatissime.

E allora perché non stabilire che le Finanziarie, per i prossimi 8-10 anni, abbiano un costante incremento, pur nella limitatezza delle risorse, da destinare alle eccellenze tecnologico-scientifiche del Sud.

E’ importante individuare nel nostro Sud una piattaforma geografica sulla quale concentrare buona parte delle nostre risorse per favorire le eccellenze. Ecco perché serve un’azione di rilancio del processo di integrazione del Mediterraneo.

MARCEGAGLIA - Non ci può essere riscatto per il Mezzogiorno se non si ripristinano legalità e sovranità dello Stato. Ma non può esserci riscatto se non c’è una mobilitazione della società civile del Sud. La prima cosa da fare è chiedere politiche ordinarie, fatte con intelligenza e serietà.

Serve una classe politica che non sia interessata al malaffare ma ai cittadini e alle imprese. I Fas sono gli ultimi grandi fondi che arriveranno nel Mezzogiorno. Bisogna fare attenzione a non disperderli in mille rivoli e concentrarli su pochi progetti: infrastrutture, scuola, ricerca e innovazione.

L‘Italia deve scegliere se continuare a crescere meno di Francia e Germania o se riprendere la strada dello sviluppo. E’ il momento di riparlare di riforme, anche se impopolari.

Siamo in un momento in cui le scelte della politica e delle imprese faranno la differenza nei prossimi anni. La mancata crescita o la poca crescita è una tassa occulta e il Paese si sta impoverendo.
Maria Losole da quotidianopuglia.it
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