IN prossimità delle festività di Halloween diventa “divertente” ricordare i monumenti “fantasma” segnalati da molti, anzi moltissimi studiosi e ripudiati e negati da altri, in particolar modo amministrazioni locali di qualsivoglia colore politico.
“Entro la prossima primavera il Parco Archeologico di Siponto sarà una grande realtà del territorio di Capitanata e potrà essere inaugurato. Lavoreremo anche per recuperare l’anfiteatro e tra qualche mese inaugureremo la mostra permanente sull’antica Siponto presso il museo del castello di Manfredonia”.
Chi parla è archeologa Caterina Laganara, responsabile della campagna di scavo a Siponto, direttrice scientifica degli scavi finanziati dalla Regione Puglia e progettati dall’Università di Bari, Facoltà di lettere e filosofia e Dipartimento beni culturali e scienza del linguaggio nel corso della XVIII edizione del Premio di Cultura Re Manfredi.
Grandi novità quindi (si spera) sul Parco Archeologico di Siponto, un sito in continua evoluzione. Gli ultimi aggiornamenti riguardano però la campagna scavi 2009 sulla Siponto Medievale nell’area adiacente la Basilica condotta dal 28 settembre al 17 ottobre i cui risultati saranno pubblicati a breve.
Dalla precedente campagna di scavi sono stati portati alla luce “importanti reperti”, condotti successivamente all’Università di Bari per essere analizzati dai laboratori scientifici. “Si tratta per lo più – ha annunciato l’archeologa – di ceramiche, vetri, malte alcuni frammenti delle quali finemente dipinti.
Tra i ritrovamenti anche alcune sepolture con scheletri in buone condizioni e che attestano come i sipontini fossero alquanto alti in media un metro e ottanta, una aquila con decorazione in ferro, una trentina di monete non di metallo pregiato, probabilmente risalenti al periodo svevo angioino.
Dall’analisi specialistica cui saranno sottoposti – ha rilevato Laganara – ci attendiamo di scoprire particolari che possono illuminarci sulle costruzioni e sulle funzioni delle stesse nel contesto urbanistico, in particolare del grande edificio sul quale abbiamo appuntato l’attenzione anche con l’ausilio delle indagini magnetometriche ad alta definizione condotte dal professor Ciminale”.
In base dello stato dei ritrovamenti si è potuto evincere che la città sia stata abbandonata gradualmente man mano che i suoi abitanti si trasferivano nella nuova città di Manfredonia per la cui costruzione è stato abbondantemente riutilizzato il materiale della vecchia città.
Purtroppo – ha lamentato Laganara – sono andati perduti alcuni riferimenti di rilievo per via degli scavi abusivi condotti da sconsiderati evidentemente in cerca di tesori che certamente non ce ne possono essere. L’area archeologica rimane malauguratamente aperta e senza alcuna difesa, con un grande patrimonio di storia e di cultura affidato al senso civico dei cittadini. “Ma occorre andare per gradi”, ha avvertito Laganara.
“So che il grande desiderio dei manfredoniani – ha annotato – è quello di portare alla luce l’anfiteatro romano: non è ancora il momento. La ricerca archeologica è come un libro che si sfoglia pagina dietro pagina: la pagina dell’età romana viene dopo di quella medievale che occorre ancora completare”.
Per comprendere al meglio l’importanza storica di Siponto è il caso di fare un breve passo indietro.
E’ stato spiegato in precedenza che, in tempi remoti, (epoca eocenica) l’attuale pianura dauna fosse interamente coperta dalle acque, mentre il Gargano formava un mare chiuso, chiamato Adria. Con il ritiro progressivo del mare apparvero in seguito il Tavoliere delle Puglie e tre fiumi: il Cervaro, l’Ofanto e il Candelaro.
Secondo l’opinione dello storico Sarnelli, il luogo di Siponto esisteva ed era così chiamato fin dall’anno 1700 della Creazione ed era abitato da tribù nomadi neolitiche probabilmente proventi dalle montagne. Siponto cominciò invece ad avere vita di città 694 anni prima di Cristo, quando Roma già contava 60 anni ed era governata da Anco Marzio. Lungo la laguna sipontina altre città sorsero in seguito, mentre, nell’interno, sulle sponde fluviali, già esistevano Arpi, fra il Candelaro e il Sàlsola, Luceria a monte del torrente Triolo, Canne sull’Aufido od Ofanto.
Il Sarnelli nella Cronologia dei Vescovi Sipontini sostiene che a Siponto governarono sette re: Sem, Appulo, Jafet, Japige, Pilunno, Dauno e Diomede. In seguito, con l’invasione greca, Siponto mutò forma al governo, e a simiglianza di Atene ebbe i Consoli i Dittatori, i Pretori, i Tribuni della plebe, gli Annonari, i Diceti per la riscossione delle imposte, gli Edili, gli Agoneteti per la direzione dei giuochi e i Ginnasiarchi per le scuole. Durante questo periodo ebbe anche i cantori, i musici, i poeti, gli oratori, e durante quella dominazione si successero ben 36 Duci delle Armi.
L’indipendenza della Repubblica Sipontina fu turbata successivamente dall’occupazione romana. Durante questo periodo Siponto fu abbellita e ampliata e si arricchì tanto sfarzosamente da possedere colonne marmoree fiorite di capitelli.
La città fu cinta da un doppio ordine di mura e vennero costruiti tre castelli: il primo al lido, l’altro, nell’abitato e il terzo fuori della città, chiamato poi «Rocca della guardia montana».
Il porto era sicurissimo e di facile approdo.
Le fondazioni della banchina anche ora possono vedersi nella parte retrostante all’antica fabbrica di Manzini, in prossimità della fontana di Siponto.
Inoltre, Siponto ebbe innumerevoli edifici di pregio artistico e di importanza civica: dodici curie in forma di piccoli templi e rispettivi porticati, un Circo Agonale, l’Anfiteatro, il Teatro della Repubblica Sipontina, tre archi trionfali, il Palazzo delle Scienze e delle Arti, il Palazzo Vescovile, centosedici palazzi patrizi, il Gran Duomo sipontino, monasteri, conservatori, ospedali, un grande ospizio detto del «Pellegrino al Gargano», una grandiosa necropoli, moltissime case di abitazioni plebee ed altre civiche istituzioni.
E’ facile quindi immaginare quali proporzioni e a quale importanza era pervenuta la città. Non a torto lo storico Angiulli ebbe a scrivere che: «fino all’ anno 642, escluse Roma e Ravenna, niun’altra città d’Italia aveva maggiori e migliori edifici di Siponto».
Per quanto riguarda l’anfiteatro romano la situazione attuale è di totale abbandono. Per arrivare all’importante monumento storico bisogna percorrere la strada che porta alla sede Silac, girare a sinistra e percorrere una mulattiera per apprezzare la struttura reticolata, in buona parte ancora sotterrata, nel centro del quale è situata uno squallido podere abbandonato.
Per la costruzione di quest’ultimo sono stati probabilmente utilizzate parte delle pietre dell’anfiteatro romano.
Sono ormai vent’anni che ettari ed ettari di terreno sono stati sequestrati dal Comune ed da altrettanti anni la cittadinanza attende un serio programma di scavi che possa portare la Siponto antica finalmente alla luce.
(continua)
(per la prima parte del testo: http://www.statoquotidiano.it/”L’imbarrante e colpevole silenzio”. )
da
Stato Quotidiano.it
Foggia, oggi inaugurazione Camera del Lavoro (3/11/2009)
Si terrà oggi in concomitanza con la celebrazione del 52esimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio l'inaugurazione della sede ristrutturata della Camera del Lavoro di Cerignola (Foggia), città natale del padre del sindacalismo italiano.
L’iniziativa della Cgil di Capitanata (Fg) si terrà a partire dalle ore 17.00, in piazza Primo Maggio. E' quanto si apprende da una nota della Cgil regionale.
“Il doveroso ricordo di Di Vittorio – afferma Mara De Felici, segretaria generale della Cgil Puglia – insieme alla inaugurazione della sede ristrutturata rappresentano la conferma di un impegno sociale che il nostro sindacato ha realizzato ne corso di oltre un secolo di storia, e che vede proprio nelle Camere del Lavoro un presidio di democrazia oltre che di tutela dei diritti dei lavoratori e della dignità del lavoro, in una fase di grave crisi che sta pesantemente e ingiustamente penalizzando lavoratori e pensionati, donne e, giovani, con ripercussioni ancora più pesanti nel mezzogiorno del paese”.
Con la ristrutturazione della Camera del Lavoro, inoltre, “si restituisce alla città e al sindacato un pezzo importante di storia – conclude De Felici -.
La sede della Cgil fu infatti realizzata all’indomani della scomparsa di Di Vittorio, grazie alla solidarietà attiva della federazione sindacale mondiale – di cui Di Vittorio fu segretario -, della Cgil nazionale, di tanti singoli cittadini, che finanziario la costruzione al fine di donare una struttura degna e funzionale ai lavoratori cerignolani”.
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da Rassegna.it
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FOGGIA - Operazione Antimafia "Agorà, sette arresti a Foggia (3/11/2009)
E' coinvolto anche il capo clan Vito Lanza tra le sette persone raggiunte da un'ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, per i reati di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsioni, detenzione e porto abusivo di armi.
Si tratta dell' operazione Antimafia "Agorà" condotta dal personale della Squadra Mobile di Foggia - Sezione Criminalità Organizzata e coordinata dalla DdA di Bari.
Tutto è partito nella primavera del 2008 quando, a seguito delle scarcerazioni di alcuni pericolosi pregiudicati mafiosi, si registrò a Foggia una ripresa delle attività estorsive in danno di imprenditori del posto.
I contrasti generati dal controllo dei proventi delle attività illecite, acuirono le effervescenze tra due clan mafiosi foggiani tanto che i due gruppi tornarono ad impugnare le armi, generando, tra le altre cose, un elevato allarme sociale.
Risale, infatti, al 23 settembre dello stesso anno l'agguato nei confronti del sorvegliato speciale Claudio Russo nei pressi di parco San Felice. Nella circostanze rimase lievemente ferita una ragazza di appena 15 anni.
Dopo alcuni giorni, il 27. settembre, venne compiuto un altro agguato in cui rimase ferito il pregiudicato Angelo Bruno in via San Severo, mentre un anziano passante riportò gravi ferite.
Nella stessa serata venne ucciso in via Silvio Pellico il pregiudicato e sorvegliato speciale Antonio Bernardo, ritenuto dagli investigatori uno dei capi storici della società foggiana.
Ma grazie alla tempestiva strategia investigativa, gli uomini della Mobile riuscirono a trarre in arresto alcuni pericolosi esponenti dei due clan in lotta, sequestrando due pistole e 500 grammi di cocaina.
Arresti e sequestri che misero la parola fine ad una pericolosa escalation sanguinaria che avrebbe sicuramente generato altri agguati tra i due gruppi mafiosi.
Tatiana Bellizzi da Teleradoerre
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BARI – In Puglia il consueto ricordo ‘fiorito’ dei defunti (a Foggia pure dei quattro zampe) - Calano le vendite delle piante per la crisi e per i rincari (3/11/2009)
Astrid, Black, Carlotta, Dalia, Frisby e Charly. E potremmo continuare. Basta passeggiare tra le viuzze del ‘Parco dei ricordi’ per trovare chi, nella ricorrenza dei defunti, ha voluto salutare il loro amico a quattro zampe. Qui trovano riposo, con una vera e propria sepoltura, lapide con annessa foto ed epitaffio, i cani e gatti compagni di una vita.
“Bontà e dolcezza saranno, di te, il nostro perenne ricordo”: è una delle frasi incise su una lapide (dedicata ad Astrid un pastore scozzese morto a 13 anni) nel cimitero a quattro chilometri da Foggia, immerso nelle campagne di Cerignola (Foggia). In totale la struttura accoglie i resti di circa 250 animali, tra i quali anche una tartaruga, un coniglio e un criceto, ma c’è posto anche per gli uccelli. Cinquemila metri quadrati di parco nati da un’idea di due soci.
Ma, ieri, è stata anche una giornata in onore ai soldati caduti nelle Grandi Guerre. Manifestazioni a Ginosa (Taranto), dove il sindaco ha posto una corona d’alloro ai piedi della Lapide ai Defunti, e a Casamassima (Bari), lì il sindaco ha reso omaggio ai polacchi caduti nel liberare la Puglia e l’Italia dall’invasione nazista (insieme a partigiani e americani).
Comunque il primo novembre si conferma il giorno di massima affluenza ai cimiteri. Una tradizione, dicono i sondaggi, trainata dai napoletani. Ma nel resto d’Italia c’è chi ormai snobba questa ricorrenza. La crisi economica c’è e non risparmia nemmeno i fiori. Nella giornata dedicata come da tradizione alla commemorazione dei defunti, l’affluenza ai luoghi di culto è stata molto inferiore rispetto agli scorsi anni.
Come da copione anche quest’anno però c’è stata la polemica sul rincaro del costo dei fiori: raddoppiato o addirittura triplicato rispetto alle scorse settimane. I venditori di fiori, invece, che aspettano questo giorno come manna dal cielo, dicono che la gente non spende più come prima. I soldi, spiegano, sono pochi e non conviene consumarli in fiori da lasciare sulla tomba del proprio caro. Situazione che si registra un po’ ovunque in Italia.
La Commemorazione dei defunti (in latino “Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum”) è una ricorrenza della Chiesa cattolica, che nasce su ispirazione del rito bizantino, che celebrava il ricordo dei morti il sabato prima della domenica di “Sessagesima”, ossia quella che attualmente coincide, nel rito romano, con quella delle Palme.
Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny nel 998 e alla riforma cluniacense: Tradizioni millenarie che sembra aver trovato un primo blocco. Calano le visite, dunque, nei cimiteri italiani. E come disse Foscolo: “All’ombra dè cipressi e dentro l’urne, confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?”
Paolo Marella da quotidianopuglia.it
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Domani in Capitanata farmacie chiuse e dall’Ataf il ‘no alle speculazioni politiche’ - L’associazione: “Insufficienti i provvedimenti adottati finora” (3/11/2009)
Da Gianfranco Curato, presidente dell’Associazione provinciale titolari di farmacia, riceviamo: Per onestà intellettuale diamo innanzitutto atto agli interventi da parte di vari esponenti politici sulla grave situazione delle farmacie di Capitanata. Diamo altresì atto al direttore generale dell’Asl Fg, Ruggero Castrignanò, che, per quanto nelle sue disponibilità, ha dichiarato di aver sbloccato due mensilità arretrate.
Il Consiglio dell’Atf nel ritenere del tutto insufficienti i provvedimenti presi, che non modificano significativamente il quadro di sofferenza lamentato, hanno confermato la chiusura di tutte le farmacie del territorio per domani, astenendosi dall’assumere ulteriori iniziative nell’attesa del sollecitato incontro con l’Assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Tommaso Fiore, incontro sollecitato sempre dal Castrignanò nell’impossibilità di assumere impegni di qualsiasi natura senza un intervento regionale a garanzia.
La manifestazione di chiusura delle farmacie per domani assume quindi, nell’attesa, il significato tangibile di una testimonianza muta delle difficoltà sempre più crescenti che incontra il settore e senza che vi sia mai stato, nonostante i ripetuti solleciti della Federazione Regionale, alcun incontro con i responsabili della politica sanitaria.
Per contenere al massimo i disagi alla popolazione resteranno aperte alcune farmacie, assicurando la copertura di tutto il territorio provinciale. Non intendiamo prestarci ad alcuna speculazione politica su questa questione ma non possiamo esimerci dal rispondere a coloro che tentano di giustificare tale situazione, che come si è detto non trova riscontro in altre Asl di Puglia, con la dichiarazione del forte deficit della nostra Asl, invertendo la causa con l’effetto, allora è da chiedersi come si sia determinato tale enorme disavanzo.
Indubbiamente sono state effettuate delle scelte che hanno privilegiato più l’occupazione che l’economia dei servizi. Un esempio per tutti: solo nell’Asl Fg le prenotazioni Cup vengono effettuate a carico del bilancio dell’Asl con l’attivazione di 33 postazioni dirette, in controtendenza a quello che avviene nel resto della Regione dove viene effettuato prevalentemente tramite le farmacie del territorio ad un costo prossimo allo zero. Rispettiamo le scelte della politica ma le scelte devono essere supportate anche dalle risorse, in caso contrario ci sarà un deterioramento di tutti i servizi.
Gianfranco Curato da quotidianopuglia.it
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Dal prossimo anno anche gli universitari foggiani avranno la casa dello studente: era ora (3/11/2009)
Due buone notizie per l’Università di Foggia: finalmente c’è la prima casa dello studente e presto sarà realizzato un polo scientifico e tecnologico. Nei giorni scorsi è stata firmata la transazione tra l’Adisu Puglia e la Società costruttrice che ha consegnato il fabbricato realizzato in via Galanti.
La firma è l’epilogo di riunioni tecniche e di incontri, per risolvere una questione diventata, ormai, spinosa. Il blocco dei lavori per la realizzazione della struttura di accoglienza per universitari fuori sede era stato determinato da varianti al progetto originario, resesi necessarie per adeguare non solo l’immobile ma anche gli impianti.
Le modifiche previste e le successive, numerose riserve avanzate dalla ditta costruttrice facevano lievitare notevolmente il costo iniziale dell’opera, tanto da mettere in dubbio la possibilità di concludere positivamente la vertenza. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Così dal prossimo anno accademico 2010- 2011 gli studenti dell’Università, dell’Accademia di Belle arti, del Conservatorio Musicale e della Scuola Superiore di Scienze Religiose avranno a disposizione 99 nuovi posti letto.
Gli alloggi saranno assegnati per concorso, naturalmente a tariffe agevolate. La sigla di un altro protocollo d’intesa tra Regione, Provinca, Comune, Università e Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura permetterà di realizzare il polo scientifico. L’opera sarà realizzata con finanziamenti regionali provenienti dal progetto ‘Area Vasta di Capitanata’, con il contributo economico della Provincia di Foggia.
Sarà un vero e proprio campus universitario, dotato di servizi per studenti e ricercatori, con strutture sportive e ricreative, aule, laboratori, infrastrutture di servizio per la didattica e la ricerca, incubatori d’impresa, strutture residenziali eco-compatibili. La Casa dello Studente e il polo scientifico e tecnologico sono veri e propri fiori all’occhiello non solo per il sistema regionale del Diritto allo Studio ma anche per la città di Foggia che diventa, sempre più, città universitaria.
Delta da quotidianopuglia.it
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FOGGIA - Dal Comune di Foggia 360mila euro per il nuovo ‘Villaggio degli Artigiani’ - La Giunta completa l’iter tecnico-burocratico del progetto (3/11/2009)
La Giunta comunale, riunitasi a Palazzo di Città mercoledì scorso ha approvato diversi provvedimenti: Su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici, Vinicio Di Gioia, la Giunta comunale ha deliberato lo stanziamento di 360.000 a titolo di cofinanziamento del progetto di completamento infrastrutturale del Villaggio Artigiani, candidato al bando regionale per il finanziamento di ‘Iniziative per le infrastrutture di supporto agli insediamenti produttivi’.
Il progetto elaborato dagli uffici comunali prevede: realizzazione del sistema di videosorveglianza; installazione di lampade a led per l’illuminazione; costruzione di un parcheggio con copertura di pannelli fotovoltaici; completamento del raccordo stradale tra via San Giuliano e la statale 89; realizzazione di aree verdi.
La somma per il cofinanziamento è, al momento, prenotata; sarà effettivamente stanziata qualora il progetto fosse finanziato definitivamente. Su proposta dell’assessore alla Cultura e Decentramento, Rocco Laricchiuta, la Giunta ha deliberato di concedere all’associazione sportiva Accademia Pugilistica ‘Curcetti’ l’utilizzo della palestra 1 dell’impianto di Atletica Pesante ‘Taralli’ per lo svolgimento di corsi di attività motorie riservati agli anziani e alle casalinghe.
I locali, messi a disposizione gratuitamente dall’Amministrazione comunale, potranno essere utilizzati dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 12.30, per il periodo coincidente con l’anno scolastico 2009- 2010. Le spese per la realizzazione delle attività saranno sostenute dall’associazione.
Su proposta dell’assessore alla Cultura e Decentramento, Rocco Laricchiuta, la Giunta ha deliberato di concedere all’associazione Veterani Libertas e all’associazione sportiva Giove l’utilizzo, rispettivamente, delle palestre n.3 e 4 dell’impianto di Atletica Pesante ‘Taralli’ per lo svolgimento di corsi di attività motorie riservati agli anziani.
I locali, messi a disposizione gratuitamente dall’Amministrazione comunale, potranno essere utilizzati dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 12.30, per il periodo coincidente con l’anno scolastico 2009- 2010. Le spese per la realizzazione delle attività saranno sostenute dall’associazione.
Su proposta degli assessori alla Cultura e Decentramento, Rocco Laricchiuta, e all’Istruzione e Formazione, Matteo Morlino, la Giunta comunale ha deliberato di concedere, fino al 31 gennaio 2010, l’uso gratuito dell’Auditorium Santa Chiara alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Foggia per lo svolgimento delle lezioni.
La richiesta è motivata dall’indisponibilità dell’ex Ospedale di via Arpi, a causa dei lavori di ristrutturazione, dove avranno sede definitiva i corsi al termine di questa ristrutturazione importante che porterà dunque a un miglioramento della qualità dello studio accademico in una città che necessita di spazi come quella di Foggia dove poter svolgere le lezioni per gli studenti di tutte le facoltà.
da quotidianopuglia.it
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FOGGIA – Vico del Gargano, sì alla messa in sicurezza dopo 20 anni d’attesa - Progetto esecutivo (3/11/2009)
La giunta provinciale ha approvato il progetto esecutivo riferito ai lavori urgenti di messa in sicurezza della S.p. 144 (della Foresta Umbra) nel comune di Vico del Gargano. Grazie a circa 110mila euro, nel comune garganico sarà costruito un marciapiede, lungo ben 315 metri, ai lati della carreggiata della strada provinciale.
“Il punto in questione era una trappola mortale – ha dichiarato Vincenzo Murgolo, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Vico del Gargano – il provvedimento assunto dalla giunta provinciale era atteso da 20 anni per mettere fine ad un grave problema di sicurezza urbana.
Un sollievo per noi ma soprattutto per tutti i nostri cittadini.” Soddisfazione per la decisione assunta è stata espressa anche dall’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Vito Guerrera.
“Abbiamo messo in sicurezza il passaggio dei pedoni in un luogo pericolosissimo della città a causa della presenza dell’arteria provinciale non associata all’esistenza di marciapiedi o di spazi simili” – ha dichiarato Guerrera.
da quotidianopuglia.it
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ROMA – ‘Quando l’intervento del Governo per adeguare i trasporti Fs al Sud?’ - L’appello dell’Unione nazionale consumatori a Roma (3/11/2009)
“Non esiste un trasporto di serie A e uno di serie B: i cittadini hanno diritto ad avere carrozze decorose, ad utilizzare servizi igienici decenti e a mangiare cibo adeguato ad un prezzo accettabile”. Così Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale dei Consumatori chiede al Governo un intervento incisivo sulle Ferrovie dello Stato e preannuncia l’invio di una richiesta di audizione ai presidenti delle commissioni trasporto di Camera e Senato.
“Sulla rete ferroviaria italiana – conclude Dona - viaggiano ogni giorno milioni di persone che non si servono del Frecciarossa, ma di treni regionali, interregionali ed intercity. L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti farebbe bene a percorrere il nostro Paese sui treni dei pendolari per rendersi conto della reale qualità del servizio offerto da Trenitalia”.
In effetti l’Italia dei treni corre a due velocità: spedita al Nord, lumaca al Sud. Nei giorni scorsi Moretti ha annunciato che dal 13 dicembre, in coincidenza con l’entrata del nuovo orario invernale inizierà anche in Italia la sfida tra il treno e l’aereo.
Trenitalia moltiplica i FrecciaRossa e i FrecciaArgento in molte aree della mobilità pubblica e di grande concentrazione di energie economico-turistiche, con collegamenti tra molte delle città più importanti italiane, praticamente dimezzati: 37 minuti da Firenze per arrivare a Bologna, neanche due ore per raggiungere Milano, poco più di due ore per Venezia; un’ora e mezzo per giungere a Verona e meno di tre ore per arrivare a Torino.
Da Roma a Bologna 70 treni veloci al giorno, da Firenze a Milano 44 quotidiani. Si corre praticamente dovunque, ma a scorrere gli orari si scopre che sulla tratta Roma–Bari, le novità firmate Fs consisteranno nell’aggiunta di due Eurostar Fast in più (4 in totale) che impiegheranno 3 ore e 59’ per arrivare a destinazione.
Soddisfatto, però, l’assessore regionale ai trasporti Mario Loizzo: “Abbiamo scongiurato i tagli annunciati di oltre il 30% che penalizzavano Taranto e Lecce e ottenuto un potenziamento sulla tratta Bari-Roma”.
In realtà da noi la rivoluzione sui tempi non c’è: già oggi chi sale sul FrecciaArgento, che da Bari porta a Roma, sa che il tragitto verrà percorso in 3 ore e 59’. E se si pensa che i treni in più che arrivano fanno pari con quelli tolti nella stagione estiva, forse la rivoluzione dei trasporti continua a restare una questione di altri, non della Puglia.
da quotidianopuglia.it
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MILANO - Crisi, è disoccupato il 25% degli under 25 italiani (ma più al Sud) - Manpower: “Inadeguato il sistema dell’istruzione” (3/11/2009)
Gli effetti della congiuntura economica investono anche la popolazione degli under 25 che nei primi sei mesi del 2009 raggiunge un tasso di disoccupazione pari al 25%. E’ quanto diffuso dalla ricerca svolta da Manpower sulla situazione occupazionale dei giovani italiani, in quella fascia di età che coincide con la conclusione dei percorsi formativi e l’accesso al primo impiego.
I dati delineano lo scenario meno favorevole al Sud, dove la disoccupazione arriva al 32,4%, rispetto a un Centro Nord dove il dato si attesta al 13,8%. Questo riapre la delicata questione Meridionale e la dualità del nostro Paese. Dall’indagine di Manpower emerge inoltre che la contrazione della quota di occupati riguarda anche il mondo dei laureati, che comunque mediamente si dimostrano più competitivi nell’attuale mercato del lavoro.
Anche i giovani lavoratori risentono quindi della difficile fase che sta attraversando l’economia del Paese e l’intero mercato globale. L’incertezza della condizione lavorativa delle più giovani generazioni, dove sottoccupazione e basso reddito sono le realtà evidenti, è riconducibile a un sistema dell’istruzione che in Italia non risponde alle reali esigenze delle aziende, ritardando e rendendo complicato l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Sulla “questione giovanile” si è espresso anche Stefano Scabbio, presidente e amministratore delegato di Manpower Italia e presidente di Junior Achievement Italia: “In Italia abbiamo un sistema dell’istruzione non adeguato alle richieste del mercato, con centinaia di corsi di laurea che spesso sono anticamere alla disoccupazione.
Le difficoltà dei giovani laureati a entrare nel mondo del lavoro rendono imprescindibile un’immediata revisione del sistema nella direzione di un coinvolgimento sempre più attivo e concreto tra scuola e impresa, che segua metodologie di apprendimento pratiche ed esperienziali in grado di orientare e sostenere il futuro professionale dei nostri giovani, risorsa preziosa e fondamentale per un paese come l’Italia che conta una popolazione tra le più anziane del mondo.
La nuova riforma universitaria appena approvata è un buon esempio sul quale continuare a lavorare per valorizzazione del merito”. Una riforma che dunque dovrebbe occuparsi di una selezione basata più sulle effettive capacità dei giovani studenti che di altre ‘abilità’.
da quotidianopuglia.it
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ISTRANA – I piloti del 32esimo storno di Amendola da mercoledì nei cieli dell’Afghanistan - A bordo dei caccia Amx (3/11/2009)
I piloti del 32esimo stormo di Amendola (Foggia) da domani sorvoleranno l’Afghanistan a bordo dei caccia Amx. L’Aeronautica militare ha annunciato che l’Italia invierà i quattro caccia in sostituzione dei Tornado, per svolgere “i medesimi compiti di ricognizione aerea”.
L’aeronautica ha sottolineato che la partenza dei velivoli dalla base di Istrana (in provincia di Treviso) è prevista per domani; il generale Daniele Tei, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, assicura che “la missione italiana non cambia”. Gli Amx del 51esimo Stormo sono destinati a Herat, dove è concentrato il grosso del contingente italiano, e andranno a sostituire i caccia Tornado ora invece schierati alla base di Mazar-e-Sharif, sempre per la missione Nato-Isaf.
Il generale Tei ha aggiunto che “piloti e specialisti della linea di volo Amx sono addestrati e pronti a svolgere il loro compito e lo hanno dimostrato durante le esercitazioni Green e Red Flag negli Stati Uniti. In Afghanistan, dopo un periodo di ambientamento, sostituiranno in pieno i colleghi della linea caccia Tornado”.
Il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica ha poi continuato, precisando di voler “cogliere l’occasione per sottolineare come l’attività di ricognizione aerea svolga un compito essenziale per garantire la sicurezza della popolazione locale, dei militari della coalizione e delle forze afgane”. Gli Amx avranno essenzialmente compiti di ricognizione, uguali a quelli già svolti per quasi un anno dai due Tornado.
Una attività fondamentale per garantire la sicurezza della popolazione locale, dei militari della coalizione e delle forze afgane. Il personale, che verrà impiegato in Afghanistan, proviene dai reparti di volo che impiegano il velivolo Amx: dal 51esimo Stormo e dal 32esimo Stormo di Amendola. I velivoli Tornado hanno effettuato in Afghanistan oltre 350 sortite per un totale di circa 900 ore di volo con ricognizioni su circa 800 obiettivi.
Si prevede che rientrino in Italia entro il mese di dicembre e comunque non appena conclusa la fase di ambientamento degli Amx. Questi ultimi, come dichiarano all’Aeronautica, “verranno impiegati, come i Tornado, con compiti di ricognizione aerea per supportare le esigenze d’intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr) dell’Alleanza atlantica”.
Gli Amx, dunque, “opereranno in sinergia con i velivoli senza pilota Predator, così come i Tornado, e saranno equipaggiati con un sistema di ricognizione all’avanguardia. Il sistema è dotato di sensori digitali elettro-ottici e all’infrarosso di elevate prestazioni che consentono al velivolo di effettuare ricognizioni su obiettivi terrestri da media e alta quota, di giorno e di notte”.
I caccia non saranno dotati di bombe, missili o razzi: il Governo ha autorizzato l’uso del cannoncino di bordo da 20 millimetri in determinate circostanze, a supporto delle forze di superficie. Finora con i Tornado non è mai stato necessario sparare anche perché, aggiunge il capo di Stato maggiore “il solo arrivo dei caccia, con il rumore che provoca, il più delle volte è un deterrente efficace”. La pianificazione per ora è di un anno e i piloti sono otto. Il capitano Davide Dentamaro, uno di loro: “Siamo perfettamente addestrati, l’aereo è affidabile. noi siamo pronti”.
da quotidianopuglia.it
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Influenza A dobbiamo preoccuparci? (3/11/2009)
Influenza suina: ma davvero dobbiamo preoccuparci? Eppure qualche settimana fa il vice ministro alla Salute Fazio ha assicurato: “E’ tutto sotto controllo, ha un grado di letalità dieci volte inferiore a quello di una qualsiasi altra influenza classica, di stagione”.
Eppure è psicosi. Dallo spray per le mani all’amuchina diventata merce rara. E venduta, quindi, a caro prezzo: meno di un litro costa quasi 4 euro qui in Puglia. A poco, quindi, sembrano servire i vari appelli alla calma lanciati dalle istituzioni che, pur non nascondendo il fatto che un allarme influenza
A esiste, assicurano che la situazione è comunque sotto controllo. La psicosi influenza A e la “igienizzanti-mania”, a differenza del virus, hanno già contagiato tutti. In Puglia sono già arrivate le prime 30mila dosi di vaccini. Oltre al panico c’è conflusione su come comportarsi.
Chi avrà diritto al vaccino dunque (diritto, non obbligo): innanzitutto, medici e personale sanitario e non. Poi toccherà a chi si occupa di servizi di pubblica utilità, forze dell’ordine, vigili del fuoco eccetera. Al terzo posto, tutti i soggetti che presentano patologie cronico-degenerative (cardiopatici, malati oncologici) e che non abbiano superato i 65 anni di età (pare che l’80 per cento della popolazione più anziana abbia già sviluppato gli anticorpi contro l’H1N1).
Ancora i bambini e i giovani da 2 a 27 anni; infine le donne al secondo o terzo mese di gravidanza. I vaccini non si troveranno nelle farmacie né potrano essere inoculati dai medici di base, ma saranno distribuiti dalla Regione a tutti i dipartimenti di prevenzione, ovvero i centri vaccinazione, della Asl.
Le due notizie vengono per ora didascalicamente tenute ben distinte, ma presto si incroceranno e potrebbero diventare una notizia sola: la “vigorosa perturbazione proveniente da Nord Ovest”, cioè, potrebbe fare da volano, portando pioggia e freddo, al diffondersi dell’influenza A in Italia. Anche così si spiega l’allarme lanciato dal presidente della Società italiana di Pediatria Pasquale Di Pietro: “Diventa indispensabile accelerare i tempi” delle vaccinazioni.
Ypsilon da quotidianopuglia.it
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BARI - Regione, fino al 2012 le risorse per la sanità aumenteranno di 8 miliardi - Dopo l’accordo tra Governo e Regioni sul Patto per la salute (3/11/2009)
“Non posso che esprimere la mia soddisfazione per l’esito dell’accordo tra Governo e Regioni sul nuovo Patto per la salute. Un’intesa che ora potrà finalmente dar via libera, grazie all’impegno profuso dal nostro Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, senza ulteriori e inutili indugi, al programma triennale 2010-2012 di finanziamenti per la sanità e che spero possa contribuire in maniera decisiva al rilancio di un comparto che in Puglia, purtroppo, a causa della politica scriteriata del governo Vendola, sta attraversando una fase estremamente penalizzante”.
Il consigliere regionale del Pdl, Gianfranco Chiarelli, presidente della VII Commissione Consiliare, esprime il suo apprezzamento per l’importante accordo siglato tra Governo e Regioni che permette, come annunciato dai ministri per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto e per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, oltre che di accrescere le risorse per la sanità di circa 8 miliardi di euro, anche di sbloccare circa 23 miliardi di euro dei programmi attuativi regionali (Par), finanziati con il Fas (il Fondo per le aree sottoutilizzate), per dare una risposta immediata alla crisi economica.
“Un accordo - sottolinea il consigliere Chiarelli - che consente di procedere verso un concordato federalismo fiscale e che, nello specifico, garantisce il passaggio dai 103,48 miliardi nel 2009 ai 106,214 miliardi nel 2010, con 2,866 miliardi in più. Nel 2011 l’aumento sarà di 2,439 miliardi e nel 2012 di 3,42 miliardi.
E quindi, nel complesso, le risorse per la sanità nel triennio 2010-2012 cresceranno di oltre 8 miliardi di euro. Il Piano prevede l’attuazione di interventi urgenti e prioritari programmati riguardanti le infrastrutture, le reti energetiche e le opere di rapida realizzazione”.
da quotidianopuglia.it
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ROMA - Giochi, test e internet: basta un click per non confondere le due influenze (3/11/2009)
Si chiama www.fermailvirus.it ed e’ il nuovo sito internet di giochi, test, servizi interattivi realizzato dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali per aiutare i cittadini a prevenire e combattere la diffusione dell’Influenza A/H1N1. Attraverso giochi e test, facili da usare, il Ministero punta alla diffusione della buona informazione sulla nuova influenza e a stimolare il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini.
Per esempio, in Home Page una Mappa dei Sintomi associata all’immagine del corpo umano di un adulto e di un bambino guidano l’utente al giusto comportamento attraverso la descrizione dei sintomi segnalati.
Il test on line ‘’Riconosci il Virus’’, attraverso una serie di domande guida il cittadino a capire se i sintomi indicati sono quelli dell’influenza A/H1N1 o meno. Con il ‘’ Quiz on line Vero Falso?’’ , vengono proposte domande che aiutano il cittadino a capire quanto ne sa sull’Influenza A/H1N1. Il gioco ‘’Ammazza il Virus’’, invece e’ un fumetto on line , indirizzato principalmente ai ragazzi, che realizza una sorta di tiro a segno al Virus attraverso domande e risposte dove la risposta esatta ammazza il Virus e quella sbagliata lo lascia vivere.
Con il ‘’Mamma Test’’ infine vengono proposte domande orientate ad adulti che si occupano di dare cure a se stessi ed ad altri, con un profilo di risposta personale che indica il grado di preparazione sul modo migliore per affrontare situazioni a rischio ed aiutare il prossimo. Per ognuno di questi giochi c’e’ la possibilita’ di acquisire punteggi e di sfidare amici.
C’e’ poi un’intera area denominata ‘’Diffondi l’antivirus’’ dove il Ministero rende disponibili da scaricare Poster, materiali, vignette da stampare ed utilizzare, nonche’ Banner, applicazioni internet e servizi autopromozionali della campagna da pubblicare sui siti e sui social network da parte di tutti coloro che vogliono contribuire a fermare l’influenza A/H1N1. Infine, esiste un’ampia area denominata ‘’Membership’’, nella quale si fa appello alla solidarieta’ dei cittadini chiedendo loro di diventare Alleati contro il virus.
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ROMA - Il 64% degli italiani non ha paura della pandemia (3/11/2009)
Il 61,4% degli italiani non ha paura dell’influenza A, come emerge dall’indagine periodica del Monitor Biomedico realizzata negli ultimi mesi. Al di la’ delle oscillazioni dei picchi di allarme, non sono intimoriti dai rischi della pandemia soprattutto gli uomini (68,1%), i laureati (74,4%), i residenti del Nord-Ovest (66%) e del Nord-Est (74,5%).
Ad avere meno paura sono, inoltre, gli abitanti dei centri urbani piu’ piccoli - fino a 10mila abitanti (61,9%) e tra 10mila e 30mila abitanti (64,4%) - e gli italiani piu’ giovani (piu’ del 65%).
Questi dati sono una prima anticipazione dei risultati del Monitor del Forum per la Ricerca Biomedica e del Censis - che tradizionalmente offre un quadro del rapporto degli italiani con i diversi aspetti della salute e del Servizio sanitario nazionale - che verra’ presentato nei prossimi mesi. Piu’ del 37% di chi non ha paura dell’influenza
A ritiene che, in realta’, i rischi siano gonfiati dai media, mentre oltre il 24% e’ convinto che le nostre tutele sanitarie siano adeguate per evitare il diffondersi della pandemia. Particolarmente critici verso l’allarmismo sono gli uomini (42,7%), i soggetti con un titolo di studio piu’ elevato (il 44,4% dei diplomati e il 41,2% dei laureati), gli abitanti del Nord-Ovest (43%) e del Centro (38,9%), i giovani dai 18 ai 29 anni (49,5%), coloro che hanno un livello di reddito alto o medio-alto (42%), le famiglie monogenitoriali (42,9%).
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Influenza suina: ‘Vaccini sicuri ma è in aumento la psicosi del contagio’ - Il vice ministro Fazio: “Non correte in ospedale” (3/11/2009)
Dilaga l’epidemia di influenza nel nostro Paese e sale la psicosi. Dopo la morte della bimba di 11 anni a Napoli, nei giorni scorsi, i pediatri rinnovano l’invito a vaccinare i bambini: nell’ultima settimana - hanno riferito - l’affluenza al pronto soccorso e’ aumentata dell’80% per i bambini.
A Roma il virus e’ esploso soprattutto nella Asl RmE, fra Prati e Pineta Sacchetti, ma si sta estendendo anche alla zona sud della Capitale. In genere i piu’ colpiti sono i piccoli in eta’ scolare, fra i 5 e i 14 anni. E secondo quanto riferito dal vicepresidente della Regione Lazio, Esterino Montino, la rete dei medici sentinella ha rilevato una forte accelerazione della pandemia che oggi tocca il 4 per mille degli abitanti del Lazio.
Ieri all’Umberto I sono stati ricoverati quattro nuovi casi, tre dei quali accertati, uno ‘sospetto’. Affluenze record sempre ieri, giorno di chiusura degli studi medici, nei pronto soccorso della citta’, anche se il viceministro Fazio e’ tornato a ribadire che si tratta di una influenza come le altre ‘solo molto piu’ contagiosa’ e a spiegare che l’H1N1 e’ pericolosa solo per i soggetti fragili, a rischio o gia’ colpiti da malattie croniche.
Quanto ai vaccini, Fazio ricorda che gia’ dallo scorso 30 ottobre tutte le Regioni sono state in grado di iniziare l’offerta vaccinale: sono state distribuite oltre 2 milioni di dosi. Ma non si tratta di un vaccino che si compra in farmacia e’ necessario rivolgersi alle Asl di competenza. ‘’E’ assolutamente illogico e senza senso appellarsi alla necessita’ di vaccinare subito, indiscriminatamente, tutti bambini contro il virus della nuova influenza’’.
E’ questa la ferma presa di posizione di Giuseppe Mele, rieletto venerdi’ scorso al vertice della Fimp, l’associazione alla quale afferisce la quasi totalita’ dei pediatri di famiglia italiani. ‘’E’ invece necessario’’ sottolinea Mele ‘’in linea con quanto stabilito dalle direttive ministeriali, vaccinare i bambini affetti da patologie croniche, per i quali non soltanto i vaccini sono gia’ disponibili ma lo sono con oltre 15 giorni di anticipo rispetto a quanto preventivato’’.
‘’Peraltro’’, aggiunge il Presidente dei pediatri di famiglia italiani, ‘’come da noi richiesto e ottenuto dal Ministero, le dosi di vaccino destinate ai bambini sono del tipo monodose, quindi piu’ sicuri e con scarsissime possibilita’ di effetti collaterali’’. ‘’La strategia sino ad oggi messa in atto dal Ministero della Salute e’ stata condivisa con i pediatri di famiglia che costantemente, sull’intero territorio nazionale, stanno monitorando l’andamento epidemiologico dell’influenza.
La situazione’’ sottolinea Giuseppe Mele ‘’e’ assolutamente sotto controllo e non registriamo alcun problema particolare che giustifichi inutili appelli a vaccinazioni di massa. Rinnoviamo invece l’esortazione a non ingolfare i pronto soccorsi ospedalieri ma a rivolgersi ai pediatri di famiglia i quali, in virtu’ di questa strategia condivisa con le autorita’ ministeriali, hanno aumentato la disponibilita’ oraria di apertura dei propri ambulatori’’.
‘’Non cambierei di una virgola le azioni contro la pandemia’’. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera, il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio. ‘’Questa influenza non e’ pericolosa per la salute - torna a ripetere - e’ solo molto piu’ contagiosa. In compenso, ha un grado di letalita’ dieci volte inferiore a quello di una qualsiasi altra influenza classica, di stagione e forse cio’ e’ dovuto proprio al fatto che i piu’ colpiti sono i bambini anziche’ gli anziani, con le loro fragilita’’’.
‘’Abbiamo annunciato gia’ prima dell’estate che ci saremmo trovati in questa situazione, a partire dall’autunno - ricorda -. Tutto il mondo sta combattendo. E noi ce la stiamo cavando bene’’. Quanto ai vaccini non sono arrivati tardi, ‘’al contrario sono arrivati prima. Secondo il programma avrebbero dovuto essere consegnati il 15 novembre.
Invece abbiamo anticipato al 15 ottobre la distribuzione fra le Regioni. Non appena le dosi sono arrivate, sono state subito spedite, senza restare un solo giorno nei nostri magazzini. Entro la fine della settimana completeremo il terzo invio fino a raggiungere i 2 milioni e 100 mila vaccini disponibili. Entro la fine del mese saranno 6 milioni’’, annuncia.
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BARI - Crisi, lo Sdi ‘Le Regioni sono sole’ - Lonigro (3/11/2009)
“La congiuntura internazionale sul piano economico e finanziario non può essere l’alibi dietro il quale nascondere una azione di Governo nazionale che ancora non riesce a traghettare l’Italia fuori dalla crisi, sia in Europa che nel mondo” – così il consigliere regionale Sdi Lonigro: “Si dibatte troppo e giustamente sulle politiche economiche da adottare, ma si lasciano le Regioni a combattere da sole perché perseguano effettivamente un federalismo equo e solidale, soprattutto per le Regioni del Mezzogiorno d’Italia, alle quali spesso sono negati non solo i trasferimenti ordinari, ma anche quelli aggiuntivi europei.
L’azione di Governo impressa alla Puglia da parte del presidente Vendola e della sua Giunta, pur tra oggettive difficoltà, ha rotto l’accerchiamento in cui la congiuntura nazionale ed internazionale l’avevano stretta ed è oggettivo il dato che vede la Puglia, unica Regione del sud, che avanza sul piano economico e produttivo” conclude il consigliere regionale dello Sdi Lonigro riferendosi proprio alle politiche economiche della Regione.
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ROMA – C. montane: a rischio per lo scudo fiscale - “Non ci saranno fondi a sufficienza per scuole e mense” (3/11/2009)
Secondo l’unione delle comunità montane (Uncem), la tensione tra Roma e Berna, sullo scudo fiscale, potrebbe danneggiare i già provati bilanci dei Comuni montani di confine in quanto destinatari delle somme derivanti dal ristorno fiscale delle imposte a carico dei lavoratori transfrontalieri.
Nella lettera:“ i ristorni sulla remunerazione dei circa 40mila transfrontalieri ( che vengono attribuiti dalla comunità elvetica a titolo di compensazione finanziaria sulla base dell’accordo bilaterale italo-svizzero del 1974, che ammontano a circa 36milioni di euro per il2008), sono ripartiti ai comuni delle regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano.
Il mancato trasferimento di queste somme, metterebbe a rischio non solo le scuole e le mense ma anche i servizi relativi all’assistenza sociale. Il presidente dell’Uncem, Enrico Borghi: “ non possiamo permettere che le tensioni tra Italia e Svizzera determino conseguenze sul territorio per questo chiediamo di essere ascoltati dal premier Silvio Berlusconi e dai ministri Tremonti, Fitto e Frattini.” In realtà la finanziaria 2008 del governo Prodi, aveva dichiarato la fine della comunità montana e di altri enti ritenuti inutili. Così i comuni progettano ‘l’unione dei comuni della Murgia Tarantina’, in pratica lo stesso ente con un nome diverso. Il 24 luglio2009 però, viene depositata la sentenza della consulta: la legge regionale che scioglieva gli enti viene dichiarata incostituzionale.
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‘Blasi chiarisca quale Pd vuole costruire in Puglia’ - Grassi, coordinatore regionale della mozione Franceschini (3/11/2009)
Le recenti elezioni primarie in Puglia per il Partito Democratico hanno suscitato reazioni da parte degli esponenti del Pd regionali:
GRASSI, Deputato – Il segretario regionale del Pd pugliese Sergio Blasi deve rompere gli indugi e alla domanda quale partito vuole costruire in Puglia deve dare una risposta chiara e repentina.
Non c’è tempo per adagiarsi sugli allori, né porre il partito in una situazione di stallo, le imminenti elezioni regionali, e non solo quelle, necessitano un grande impegno da parte di tutti. Blasi ha il dovere di dichiarare apertamente quale idea di partito vuole attuare in Puglia e come intende coinvolgere non solo la mozione Franceschini, ma tutte le sensibilità presenti all’interno del Pd regionale.
Il segretario del partito è la persona che ha maggiore responsabilità rispetto agli altri, è colui il quale deve saper mediare, unire, ascoltare, capace di scelte coraggiose che nel tempo si dimostreranno vincenti. Il segretario regionale del Pd deve dire apertamente come intende costruire le sue alleanze dentro e fuori il partito.
MARMO, Consigliere Regionale – Con circa il 52% dei consensi, le liste di Emiliano vincono ad Andria, nelle primarie per la scelta del segretario regionale del Pd. E’ stata premiata la nostra scelta di un autentico rinnovamento. Con i fatti e non con le parole abbiamo dato spazio ai giovani candidandoli nelle liste di Emiliano. Concepiamo la politica come servizio per il bene comune e come luogo di confronto per progettare il futuro.
Per questo abbiamo investito sui giovani favorendo un ricambio generazionale nella classe dirigente del partito. Da oggi inizia un nuovo cammino politico che auspico porti a meno individualismi e a più proficui rapporti con le persone e la collettività. RAGNI, Coordinatore foggiano mozione Franceschini – Complessivamente in tutta la Puglia Blasi conta 63 eletti, Emiliano 38 e Minervini 25.
Questo vuol dire che Blasi non ha né la maggioranza dei voti, né quella dei delegati. Tuttavia il risultato è chiaro: Blasi in assemblea sarà eletto segretario regionale del Pd. E dobbiamo augurarci tutti una gestione unitaria del partito che ci consenta di affrontale le scadenze che abbiamo davanti a noi.
da quotidianopuglia.it
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BARI – Vendola incontra Pd (‘candidatura già acquisita’) e Idv (‘poi vedremo’) - Con il primo ‘lealtà politica’, con il secondo ‘spirito di verità’ (3/11/2009)
“Siamo ormai verso il tragitto finale di questo lungo viaggio nel governo della Regione Puglia. E’ bene che io tracci un bilancio”. Queste le parole del presidente pugliese, Nichi Vendola, che ieri ha incontrato, in vista delle elezioni regionali, il neo segretario regionale del Partito democratico Sergio Blasi (“la candidatura di Vendola per me è un fatto acquisito”) e il segretario regionale dell’Italia dei valori, Pierfelice Zazzera (“Il nostro appoggio a Vendola? Poi vedremo”).
VENDOLA - Oggi è l’inizio di un percorso di dialogo, di interlocuzione con le forze politiche che ha come obiettivo quello di cominciare a costruire la nuova coalizione, questa alleanza meridionalistica, democratica, che deve cercare di tenere in vita l’esperienza del cambiamento, che deve arricchire l’esperienza del cambiamento e che quindi deve costruire il programma della Puglia che vogliamo, della Puglia che verrà.
Con il Pd che è il principale soggetto della coalizione che ha governato, il rapporto è molto buono, è un rapporto di grande solidarietà politica. Per me è molto importante verificare anche, se posso dire così, un grande elemento di lealtà. L’interlocuzione con l’Italia dei Valori è stata improntata a spirito di verità perchè ci sono state molte difficoltà di comunicazione in questi anni. Per me l’Idv è comunque un presidio importante di valori decisivi per il centrosinistra.
BLASI – La candidatura di Vendola per me è un fatto acquisito. C’era un po’ di apprensione da parte mia nell’incontrarlo in una veste ufficiale, diversa da quella con cui l’ho incontrato in tutti questi anni. sono molto emozionato e con un sentimento nuovo che ho avvertito.
Dopo di che sul piano politico abbiamo ragionato, abbiamo avuto conferma del lavoro che lui farà per costruire una alleanza larga che tenga conto dei ceti moderati di questa nostra terra, di chi non si sente in qualche modo a suo agio nella destra-caserma di Berlusconi e di Fitto e che prova a costruire proprio sui progetti e sui programmi una interlocuzione anche con il centrosinistra.
ZAZZERA – L’Idv non pone pregiudiziali sulle persone. vuole un confronto sui contenuti e per noi i contenuti sono la sanità, la gestione dei rifiuti, la salute dei cittadini e l’ambiente, la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese. su questi temi abbiamo avuto un confronto lungo, serrato. ci sono alcune differenze che penso siano superabili se vanno nell’interesse dei pugliesi. Certamente oggi dire che Idv sostiene la candidatura del presidente Vendola non è corretto.
Ivana Ressa da quotidianopuglia.it
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Necessarie al Sud anche le dieci Finanziarie di Fini (3/11/2009)
Dopo l’ormai storico “vaffa” di Fitto e di altri meridionali nel Consiglio dei ministri di 3 settimane fa, sulla Banca del Mezzogiorno, tutto si poteva immaginare tranne che facesse effetto incredibilmente positivo su Tremonti. In Seconda Repubblica neppure un ministro meridionale, nemmeno Fitto ha mai detto come Tremonti:”
Sarebbe stupido pensare che il Sud sia solo un problema dei meridionali; e non possiamo più accettare che il Paese si divida in una crescente dualità. L’ Italia è in debito con il Sud ed è arrivato il momento di riflet- terci seriamente, non con gli ascari politici che del meridionalismo fanno una professione distruttiva”. Tremonti non si è limitato a dire questo. Ha anche aggiunto, ed era per lui la prima volta:
”Il Mezzogiorno è una questione nazionale, non regionale”. Tremonti ha inoltre indicato (al presidente della Camera Fini, che gli sedeva accanto nel convegno di Napoli) interventi sinora ripetutamente e inutilmente chiesti anche a lui: “Bisogna anticipare l’introduzione della fiscalità ridotta a sostegno del Sud.
C’è un disegno del Governo che prevede al Mezzogiorno un’aliquota fiscale del 5% rispetto al 12,5%. Se diventasse un emendamento alla Finanziaria sarebbe di grande beneficio anche per tutto il Paese”. Ha anche dato suggerimenti che un ministro all’ Economia di solito valuta da controparte, per non accettarli, specialmente quando teme le reazioni leghiste. “Non chiedete più fondi ai Fas regionali.
Chiedete un Fas per il Mezzogiorno – ha suggerito Tremonti – con dentro i crediti d’imposta, perché il privato deve fare il privato; e non è possibile che il mestiere dell’impresa lo facciano gli assessori regionali”. Il credito d’imposta – ne abbiamo scritto anche in questa rubrica, contro gli ascari e i loro assessori – è il solo provvedimento che abbia portato effettivi benefici al Sud, anche con il vantaggio del “pronta cassa”, non alla “chissà quando arriveranno i fondi da Roma”.
Tremonti ha pure precisato:” Nel chiedere i Fas per il Sud, guardate se ci sono dentro le opere pubbliche strategiche”. Cioè, le cosiddette grandi infrastrutture di cui si straparla sempre, ma al Sud non arrivano mai. E a dicembre vedremo se Tremonti e Berlusconi sono stati di parola con l’apertura dei cantieri per il ponte sullo stretto di Messina.
Il ministro All’Economia è davvero così cambiato sul Sud nelle ultime 3 settimane che annuiva quando Fini, a sua volta, ha detto: “Per lo sviluppo del Mezzogiorno nessuno ha la bacchetta magica. Le risorse sono limitatissime. E allora perché non stabilire che le Finanziarie, per i prossimi 8-10 anni, abbiano un costante incremento, pur nella limitatezza delle risorse, da assegnare alle eccellenze tecnologico- scientifiche del Sud?”.
Tremonti ha annuito anche quando Fini ha avanzato una proposta, che è già nel nostro futuro prossimo, garantito dalla posizione geografica. “Fare del Sud – ha detto Fini - l’avamposto dell ’Europa sul Mediterraneo, una piattaforma logistica da finanziare con quote crescenti nei prossimi 8-10 anni”.
Ovviamente, il Sud ha bisogno di tutto ciò di cui hanno parlato Tremonti, Fini e altri: dai Fas con dentro il credito d’imposta per le grandi opere alle 10 Finanziarie, anche perché, per risultare effettivamente e finalmente definitivi, gli interventi devono essere doppi: quelli per ridurre 149 interminabili anni di divario e quelli per evitare che il divario continui a crescere.
Ma è già tanto che siano cambiati Tremonti, da ministro all’ Economia (che sinora ha pensato al Sud solo per la Banca omonima) e Fini, da presidente, anche lui settentrionale, di uno dei due rami del Parlamento che deve trasformare in leggi gli ottimi, imprevedibili discorsi fatti al convegno di Napoli. Tremonti, peraltro, sì è tanto redento, dopo i terapeutici “vaffa” in Consiglio dei ministri, da costringerci a non avere dubbi, a sperare che sia comunque tutto vero.
In questo clima finalmente diverso è necessario che anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia (insieme a molti altri), la smetta di dire, come ha fatto al convegno napoletano: “Al Sud serve una classe dirigente all’altezza, che non sia interessata a sviluppare clientele e malaffare”.
Semmai è tutto il Paese, inclusa la sua Padania, che ha bisogno della classe dirigente all’altezza sognata da lei: non è di questo mondo, purtroppo, esteso a quello di tutti gli altri Paesi. Anzi, se lei analizza bene (senza pregiudizi) le clientele e il malaffare rubano di più al Nord, benché la loro illegalità non si chiami mafia o camorra.
La signora Marcegaglia dovrebbe invece decidersi finalmente ad onorare e far onorare la stragrande maggioranza della classe dirigente meridionale, che riesce ad essere all’altezza, nonostante il triplo delle difficoltà rispetto al Nord in ogni campo e nonostante la mafia e la camorra. Se non fosse così, neppure la sua Italia non sarebbe da Secondo Mondo. E lo dica anche a Bossi.
GIS. da quotidianopuglia.it
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Le due più diffuse epidemie (3/11/2009)
Non intendiamo dare credito incondizionato a quanto viene propalato da tutte le fonti mediatiche su arresti, fermi, sequestri di documenti, denunzie, avvisi di garanzia con un solo denominatore comune: corruzione. Pare non ci sia regione, settore dell’Amministrazione Pubblica che non sia contaminata da questo virus.
Da Nord a Sud si moltiplicano indagini, perquisizioni, confisca d’interi archivi da parte di centinaia di uomini dei Cc., della Ps., GdF. Superfluo sottolineare che primi attori, comprimari e comparse di corruzioni, concussioni, brogli sono i politici di entrambi gli schieramenti, quelli che non si rassegnano a contenere la propria autorità, le attribuzioni loro conferite, nei limiti dei compiti istituzionali e promuovono favoritismi, clientelismi e concessioni varie non esimendosi da vantaggi economici o di carattere elettorale.
E’ un fenomeno comune a quasi tutte le vicende, che rivela l’altra sua componente: lo scambio di voti. Mancavano le quote rosa, che hanno completato il quadro della politica di destra e sinistra. La raccomandazione in tutti i sensi domina incontrastata da sempre.
Sgominarla è un miraggio, un obiettivo irraggiungibile fino a quando non saranno varate regole drastiche, da osservare in tutte le sedi con la sovrintendenza di uomini e donne al di sopra delle parti e d’indiscussa onestà. Riconosciamo che l’impresa di debellare la corruzione è quasi sovrannaturale, ma limitarne i danni è un proposito da perseguire per tornare alla legalità e restituire ai cittadini la fiducia soprattutto negli organi dell’ Amministrazione Pubblica per l’assistenza e la difesa dei diritti di ciascun cittadino.
Se può consolare, puntando lo sguardo in casa altrui , si constata che la tendenza a concedere favori indebitamente, a raccomandare con lo scopo di conseguire privilegi, non è solo nel nostro Dna. E’ diffusa come una comune epidemia, in ogni Paese, purtroppo.
In aggiunta a questo malessere, frequente nel nostro, vi sono le sentenze per omicidi cosiddetti colposi, bullismo, rapine, stupri, anche di gruppo, malasanità diffusa e causata da più operatori e altri reati gravi impuniti, da condanna lieve o non perseguibili causa la minore età.
Si può, pertanto, parlare anche di malagiustizia, se non di vera e propria ingiustizia. Né la riforma della Giustizia può essere considerata l’unica panacea, valida a liberarci dall’epidemia della politica, costringendola ad avvalersi di discutibili priorità per operare bene in sedi dove la libertà di opinione e l’ equità dovrebbero spontaneamente regnare sovrane.
Ludovico Casaburi da quotidianopuglia.it
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BRINDISI - Accordo tra Regione, Aqp e Iacp per le morosità e le vicende giudiziarie - Sarà sottoscritto oggi a Brindisi (3/11/2009)
Bollette non pagate? Fino a ieri l’Aqp tagliava l’acqua ai morosi. Da oggi non più: la Regione sottoscriverà un accordo transattivo con Iacp e Aqp. Obiettivo: mettere fine alle annose vicende giudiziarie.
Per l’assessore regionale pugliese alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati “è un atto importante, necessario per ripristinare quel rapporto di correttezza e trasparenza con gli utenti”. Ieri, invece, si è costituito il gruppo di lavoro che studierà il disegno di legge regionale ‘L’acqua è un bene comune dell’umanità’.
Il ddl dovrà essere approvato entro fine dicembre. Entrerà così in vigore un nuovo meccanismo di calcolo per le bollette: non più il pagamento uguale per tutti del ‘surplus’ di consumi rispetto al minimo vitale, ma differenziati in base ai consumatori. Il presidente della Giunta regionale Vendola spiega:
“L’acqua è un bene comune dell’umanità, un diritto di tutti, non assoggettabile a logiche di mercato. È un principio unanimemente riconosciuto sul quale è giunta l’ora senza totem e tabù di applicarsi per giungere ad una regolamentazione di dettaglio che tenga conto del principio ed allo stesso tempo non ci faccia tornare indietro, con strumenti di gestione che hanno abbondantemente segnalato la loro inadeguatezza”.
Cinzia Stramaglia da quotidianopuglia.it
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BARI – Influenza suina, altri 5 ricoverati in Puglia: due gravi a Bari ed Andria - Iniziata ieri la vaccinazione del personale sanitario (3/11/2009)
Altri cinque ricoverati in Puglia per l’influenza suina: due casi gravi a Bari e Andria. Ora il virus si diffonde anche tra i più piccoli. Uno di appena 5 anni è ricoverato in terapia intensiva al Policlinico di Bari: era già in osservazione da sabato con un altro di 7 anni. Molto grave, invece, la situazione clinica di una 50enne ricoverata in rianimazione al Bonomo di Andria.
Secondo il primario Salvatore Lacereza “non aveva alcuna patologia pregressa se non una ipertensione che non interferisce e non pregiudica il quadro clinico di un paziente affetto da influenza, anche di tipo A. Per questo al momento non possiamo dare certezze”.
La 50enne fa parte dei quattro adulti ricoverati negli ultimi tre giorni in condizioni critiche in ospedali della provincia di Bari perchè colpite dal virus H1N1. Ieri il tavolo tecnico regionale, presieduto dall’assessore regionale alla Salute, Tommaso Fiore ha ridefinito le priorità delle categorie da vaccinare.
Oltre al personale sanitario saranno vaccinate donne al 2° e 3° mese di gravidanza, persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni con patologie, bambini tra 6 e 24 mesi nati pretermine, adulti di età inferiore ai 65 anni con patologie. Per poter affrontare la vaccinazione di un così grande numero di soggetti, (circa 750mila in Puglia), e in considerazione del vincolo di dosi attualmente disponibili (93mila), saranno utilizzate le strutture dei centri di vaccinazione presenti nei Dipartimenti di Prevenzione di ogni Asl.
Sempre ieri è iniziata la campagna di vaccinazione del personale sanitario nelle province di Taranto, Barletta, Andria e Trani. Nelle prossime ore inizierà nelle altre quattro. Per l’assessore Fiore “i vaccini sono sufficienti per questa prima fase, un altro stock arriverà entro i prossimi tre giorni”.
Eppure, secondo il consigliere regionale Domenico Caputo (Socialisti Autonomisti) “è inaccettabile che in Puglia siano arrivate meno del 5% delle dosi rispetto a quelle previste. Vendola e Fiore intervengano per sollecitare l’invio di almeno altre 100mila dosi già entro questa settimana.
Bisogna tentare di arginare l’emergenza che, - conclude Caputo - come previsto dallo stesso Fiore, scoppierà tra non molto: entro 3 settimane si prevede di raggiungere il picco di 5.000-6.000 casi”. Ma il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio spiega: “Siamo in pandemia influenzale, questa è una influenza.
Come è noto le influenze sono malattie contagiose che provocano anche vittime, quindi è normale che ce ne siano”. Ieri altri 4 morti: due donne a Napoli e due bimbi a Roma e Bolzano. Fazio ribadisce che al momento in Italia la nuova influenza ha provocato “vittime in modo limitato (17), l’anno scorso la stagionale ha fatto 8mila morti.
Entro fine novembre saranno distribuite in tutto il Paese almeno 6 milioni di dosi di vaccino. Giovedì in Conferenza Stato-Regioni si discuterà anche la strategia vaccinale che è stata elaborata di concerto con le Regioni stesse”.
Maria Losole da quotidianopuglia.it
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Troia - TUTTI IN VOLO - Iniziative per il Natale (2/11/2009)
L’esclusione sociale, fenomeno dilagante nell’attuale contesto sociale, troppo spesso nega diritti e libertà a soggetti tra i più vulnerabili, quali quelli affetti da disagio/disturbo mentale.
Causa scatenante di tale fenomeno è rappresentata dalla discriminazione, dovuta a sua volta allo stigma ed al pregiudizio ancora presenti sulla malattia mentale e sulle persone affette. Ulteriore conseguenza di questo paradigma è rappresentato dalla frequente esclusione anche dal mondo della produzione.
Nell’ambito del programma di contrasto a tale cultura disumana, l’Associazione di Familiari “Tutti in volo” di Troia in collaborazione con il Centro Salute Mentale di Troia, il Centro Diurno “Itaca” ed il Comune di Troia, vuole promuovere questo progetto, rivolto alla sensibilizzazione dell’intera collettività su tali questioni ed alla promozione di processi di integrazione sociale di persone affette da disagio mentale attraverso lo scambio, di idee, emozioni, storie, esperienze, sensazioni, prodotti, partecipazioni, identità.
Tra le varie iniziative, per il periodo natalizio e precisamente dal 24 al 31 dicembre 2009, presso il chiostro di San Benedetto, sito in Troia, Via Regina Margherita è previsto un contenitore di eventi, cui prenderanno parte numerose rappresentanze di operatori e fruitori dei servizi di tutela della salute mentale, artisti e musicisti tutti con un unico fine: raccontare e vivere insieme il natale.
I Promotori
Associazione di volontariato “Tutti in Volo-Onlus”
Centro Diurno “Itaca” - Troia
L’organizzatore e coordinatore dell’evento
Associazione di volontariato “Tutti in Volo-Onlus”
I patrocini
Comune di Troia
Sponsor ( da definire)
da Capitanata.it
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