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FOGGIA - PD, Aldo Ragni: dopo primarie nuova iniziativa politica e gestione unitaria (3/11/2009)

"La straordinaria partecipazione alle primarie del 25 ottobre è il punto di partenza dal quale rilanciare l'iniziativa politica del Partito Democratico". Ha iniziato così Aldo Ragni, coordinatore provinciale di Foggia dell'Area Franceschini, l'incontro con i giornalisti martedì 3 novembre nella federazione del Pd foggiano.

"Se la vittoria di Bersani è stata chiara ed inequivocabile, lo stesso non può dirsi per Sergio Blasi, che eleggeremo certamente segretario del PD pugliese nell'assemblea regionale di giovedì 5 novembre, ma che alle primarie -ha affermato Ragni- non ha vinto perchè non ha ottenuto nè la maggioranza dei voti nè quella dei delegati.

Per questo siamo favorevoli ad una gestione unitaria e forte del partito che parta dal livello regionale e si allarghi al livello provinciale e dei circoli nel territorio. In questo senso ci aspettiamo una proposta del segretario in pectore in modo tale da non disperdere un patrimonio di energie e risorse importanti per tutto il PD". "Anche in provincia di Foggia -ha aggiunto Ragni- il risultato è stato per noi straordinario.

Se consideriamo il fatto che tutto il vertice istituzionale del PD (parlamentari e consiglieri regionali), così come tutta la struttura organizzativa del partito era schierata con Blasi, il risultato ottenuto dalla mozione Minervini e da quella di Emiliano è a dir poco positivo".

Nel corso della conferenza stampa non è mancato un giudizio sulla gestione del partito in provincia di Foggia. "Non una sola iniziativa è stata posta in essere -ha affermato Ragni- dal partito sulla politica dell'Amministrazione provinciale di Foggia, nè un'iniziativa sullo stato di crisi in cui versa l'economia foggiana, il lavoro, la salute, la scuola, i servizi.

Dobbiamo superare lo shock della sconfitta alle provinciali e rilanciare la presenza e la proposta del PD nel territorio, dal quale il partito provinciale è assente da troppo tempo".

Alla domanda se fosse favorevole o meno ad un rinvio del congresso provinciale a dopo le elezioni regionali, Ragni ha sostenuto che "l'indicazione che pare venire dalla segreteria nazionale sia quella di un rinvio, ma noi siamo pronti anche adesso.

Una cosa deve essere chiara: le primarie sono finite ed anche le divisioni e le scie che portano con sè. Bersani è il segretario di tutti così come lo sarà Blasi. Ci si dovrà riaggregare, senza naturalmente disperdere il patrimonio di consensi e di risorse finora consolidato nell'area Franceschini, e riaprire i giochi.

Per la segreteria, dopo la proposta di ricandidatura del segretario uscente Paolo Campo, ho dato la mia disponibilità ma, quando verrà il momento congressuale, tutti insieme decideremo in che maniera sostanziare questa candidatura".

Ragni ha voluto sottolineare, infine, che "il partito dovrà puntare sulla centralità della città di Foggia e sulle capacità del PD cittadino, oggi ancora disarticolato, per diventare traino, elettorale e programmatico, per l'intera provincia".
da Teleradioerre
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FOGGIA - Consuntivo e riequilibrio non hanno bisogno del parere delle Circoscrizioni - Mongelli: "L'Amministrazione conferma la volontà di valorizzarne il ruolo" (3/11/2009)

"A norma di regolamento non è prevista alcuna acquisizione del parere dei Consigli delle Circoscrizioni relativamente al conto consuntivo e al riequilibrio di bilancio". E' quanto afferma il sindaco, Gianni Mongelli, rispondendo alle critiche avanzate da alcuni consiglieri circoscrizionali eletti nelle liste della destra.

Infatti, l'art.2 lettera a) del Regolamento delle Circoscrizioni di decentramento prescrive che ‘il parere preventivo dei Consigli circoscrizionali va obbligatoriamente acquisito nei seguenti casi: a) sullo schema di bilancio preventivo predisposto dalla Giunta comunale e sui piani economici pluriennali d'investimento e spese vincolanti il bilancio per oltre 5 anni".

"Nella circostanza specifica, al di là della norma regolamentare - prosegue Mongelli - non sarebbe stato possibile richiedere il parere degli organi decentrati a causa dei termini perentori e ristretti imposti all'Amministrazione comunale dalla diffida ad adottare gli atti inviata dalla Prefettura.

Resta ferma la volontà di valorizzare il ruolo delle Circoscrizioni - conclude il sindaco - con l'obiettivo di attuare un metodo di governo condiviso e partecipato innanzitutto da chi, ai diversi livelli, svolge funzioni di rappresentanza istituzionale dei cittadini".
da Teleradioerre
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FOGGIA - Tatarella : Pdl rifletta su no UDC a Vendola (3/11/2009)

'Penso che con il proprio no alla ricandidatura di Vendola gli amici dell'Udc abbiano messo un paletto importante, che merita attenzione e considerazione'. Lo dichiara, in una nota, l'europarlamentare del Pdl Salvatore Tatarella.

'Il rifiuto di un patto incomprensibile e innaturale - prosegue - è un buon punto di partenza per arrivare a ciò di cui i cittadini pugliesi hanno bisogno: un'intesa di governo fra tutte le forze che non si riconoscono nella sinistra e nello sfascio materiale e morale che ha caratterizzato la sua guida della Regione.

Non mi pare sia il caso di sacrificare questa prospettiva all'inseguimento di un velleitario terzo polo, che non serve all'Udc nè ai moderati, e men che meno ai cittadini pugliesi'.

'Il Pdl - conclude Tatarella - deve saper cogliere le opportunità create da questo fatto nuovo; identità, programmi e convenienze devono spingerci a non lasciare niente di intentato pur di tenere insieme la maggioranza che ha governato bene la Puglia dal 1995 al 2005'.
da Teleradioerre
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BARI - Firmato protocollo d'intesa del Distretto Turistico Pugliese (3/11/2009)

E' stato firmato il protocollo d'intesa per la costituzione del nucleo promotore del Distretto Produttivo del Turismo Pugliese tra Confindustria e Confcommercio Puglia, capofila delle rispettive proposte di distretti turistici.

L'obiettivo di un unico Distretto Produttivo del Turismo Pugliese - promosso dalle più grandi organizzazioni datoriali e sindacali della Puglia (tra i sottoscrittori oltre a Confcommercio e Confindustria anche CNA, Confartigianato, Confesercenti CGIL, CISL e UIL) e dalla partecipazione delle imprese - è quello di valorizzare il territorio pugliese in modo unitario ed organico.

Con la creazione del distretto si intende dare impulso all'aggregazione delle imprese della filiera per la valorizzazione del sistema regionale, attraverso l'integrazione di professionalità, vocazioni territoriali e identità culturali della Puglia in modo tale che costituiscano un elemento di supporto allo sviluppo dell'intero tessuto economico sociale regionale.

Con la firma del protocollo d'intesa - dichiara il Presidente di Confcommercio Puglia Matteo Biancofiore - si consolidano positive sinergie per dare al sistema turistico pugliese le migliori condizioni, per favorire il consolidamento del comparto. Un assetto strategico unitario che deve avere come priorità lo sviluppo di strategie tese a favorire la destagionalizzazione e l'aumento della permanenza media in Puglia.

Un consolidamento - conclude Biancofiore - che porterebbe vantaggi non solo al comparto ma a tutto il sistema economico regionale". Il Distretto del Turismo rientra tra quelli previsti dalla Regione Puglia con la legge regionale del 3 agosto 2007 n. 23 relativa ai Distretti Produttivi.

Questi ultimi sono nuovi strumenti per la promozione, sostegno e valorizzazione di iniziative e programmi di sviluppo su base territoriale, tesi a rafforzare la competitività, l'innovazione, l'internazionalizzazione e la crescita delle imprese.

L'accordo - sottoscritto da Matteo Biancofiore, Presidente Confcommercio Puglia, e Nicola De Bartolomeo, Presidente Confindustria Puglia - è stato presentato quest'oggi in Regione per completare le procedure di riconoscimento da parte della Giunta regionale.
da Teleradioerre
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BARI - Regione, approvato piano operativo per risposta a pandemia influenzale (3/11/2009)

La Giunta ha approvato il piano operativo per la risposta alla pandemia influenzale.

L'assessore Fiore, che ha relazionato sulla situazione in Puglia sull'influenza "A" ha proposto una delibera che prevede misure di prevenzione e controllo, programma di formazione, dispositivi di protezione individuale, gestione dei casi gravi, azioni di comunicazione, vaccinazione, farmaci antivirali, ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri, call center per una spesa complessiva di 8,1 milioni di euro.

(L'osservatorio epidemiologico regionale, al riguardo, ha comunicato che ad oggi nessun nuovo caso grave di ricovero per influenza è stato registrato - si evidenzia, infine, in un comunicato dell'ente Regione).
da Teleradioerre
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FOGGIA - Crisi agricola, Campo: "Pronti al confronto operativo in sede locale" (3/11/2009)

"Le rappresentanze istituzionali del territorio sono chiamate ad assumere un responsabile e solidale impegno per attenuare gli effetti negativi della politica del Governo Berlusconi sull'agricoltura della Capitanata".

E' quanto afferma il segretario provinciale del Partito Democratico, Paolo Campo, esprimendo il "pieno, convinto e operativo sostegno ai tanti operatori che oggi sono scesi in piazza ed ai tantissimi che anche oggi hanno dovuto lavorare esclusivamente per arginare la crisi aziendale".

E' fuor di dubbio che "la Capitanata, la seconda provincia italiana per reddito agricolo, sia tra le aree più sensibili agli effetti della crisi finanziaria e produttiva globale - prosegue Campo - aggravati dalle politiche attuate da un ministro leghista, interprete di una cultura di emarginazione del Sud. Zaia e soci utilizzano la debolezza dell'agricoltura meridionale per motivarne la sua ulteriore e progressiva marginalizzazione, e non per impegnarsi in direzione del riequilibrio e del riallineamento dei sistemi produttivi".

A fronte dell'inattività governativa, Regione Puglia, Provincia di Foggia, Comuni ed agenzie pubbliche e private "devono trovare forza e risorse necessarie ad attivare politiche che sostengono lo sforzo compiuto dalle aziende per costruire un sistema agricolo forte, competitivo, capace di generare reddito, proiettato sui mercati europei e mondiali, aperto all'innovazione".

E' l'agricoltura "dei talenti e delle opportunità - continua Paolo Campo - La stessa a cui abbiamo pensato elaborando e portando all'attenzione del Consiglio provinciale, ormai un anno fa, il nostro ‘Pacchetto Agricoltura', mai preso in considerazione dall'Amministrazione provinciale.

Oggi che il confronto per il bene delle nostre aziende è auspicato anche dal presidente Pepe e dall'assessore Santarella - conclude il segretario del PD - ribadisco la nostra disponibilità a discuterne operativamente, perchè l'esperienza dell'authority alimentare, della diga di Piano dei Limiti e dei fondi Fas ci hanno insegnato che non basteranno gli annunciati colloqui romani a risolvere una crisi profonda e vasta come l'attuale".
da Teleradioerre
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Foggia - Avimab, uranio impoverito: duecentomila euro per militari e civili (3/11/2009)

Il problema dell’uranio impoverito e delle sue vittime è stato oggetto di indagini parlamentari ed anche di polemiche circa il numero dei militari e dei civili che hanno partecipato a missioni internazionali e assegnati a basi militari nazionali hanno contratto patologia invalidanti quali linfomi, leucemie, tumori del polmone, ed altre gravi malattie.

Il DPR 37/2009 ha emanato il regolamento per l’attribuzione dell’indennizzo ai militari e civili per le infermità o patologie tumorali causati dall’esposizione o dall’utilizzo dell’uranio impoverito.

Il redgolamento ha fissato i termini per la presentazione delle domande risarcimento che per gli eventi verificatisi dal 1 gennaio 1961 al 7 maggio 2009, mentre per gli eventi successivi alla data di entrata in vigore del regolamento il termine è fissato entro i 6 mesi successivi dal verificarsi dell’evento e comunque non oltre il 31/12/2010.

La Uil di Puglia, anche se il regolamento fissa termini perentori per la presentazione delle domande di risarcimento, continuerà ad avviare ogni iniziativa utile a garantire tutela ed assistenza previdenziale e sociale, anche attraverso la propria consulenza legale, ai tutti i militari, i civili ed ai loro familiari che intendono presentare istanza la Ministero della difesa ed essere assistiti sino alla definizione della domanda.

SONO una trentina le vittime pugliesi, da possibile contaminazione da uranio impoverito, interessate ai risarcimenti regolati dal decreto del Presidente della Repubblica n.37 del 3 marzo del 2009, ‘Regolamento per la disciplina dei termini e delle modalita’ di riconoscimento di particolari infermita’ da cause di servizio per il personale impiegato nelle missioni militari all’estero, nei conflitti e nelle basi militari nazionali’.

Lo ha reso noto il portale Vittimeuranio.com, che da tempo segue la vicenda. Da alcune stime fatte dai responsabili del portale saranno almeno 2000 in Italia le domande di risarcimento che verranno presentate.

“Il prossimo 7 novembre – spiega Bruno Ciarmoli, avvocato del Tribunale di Bari (fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it)– scadranno i termini per la presentazione delle domande.

Alle vittime sono destinati 30 milioni di euro”. “La legge – ricorda Ciarmoli – prevede che possono godere del risarcimento i militari in servizio o in pensione che, a partire dal 1 gennaio 1961, abbiano usato o custodito munizionamento con uranio impoverito, sia in zone di missione o di operazione all’estero, che in poligoni di tiro o depositi in Italia, e civili che abbiano volontariamente prestato la loro opera all’estero in zone di missione militare e cittadini italiani che siano venuti a contatto con munizionamenti o risiedono e abitano vicino a poligoni di tiro o depositi”.

Naturalmente al risarcimento hanno diritto anche i familiari di militari scomparsi, coniuge e figli, “ma stranamente non i genitori”. Per i dati del cosiddetto “libro nero”: sono la Campania con 12 morti, la Sardegna con 10 e la Puglia con 6 le regioni italiane che hanno pagato il maggiorn numero di militari vittime da possibile contaminazione da uranio impoverito. E’ quanto emerge dal “Libro Nero” realizzato dall’associazione delle vittime Ana-Vafaf, presieduta da Falco Accame, in collaborazione con il portale Vittimeuranio.com, ideato e curato da Francesco Palese.

Una scheda del “Libro Nero” divide in base alla provenienza geografica i 50 militari deceduti suddividendoli per regione e provincia. Tra parentesi l’anno del decesso. Cinque dei dodici morti campani sono di Napoli, si tratta di Roberto Buonincontro deceduto nel 1996, Domenico Di Francia (1998), Antonio Milano (2002), Luca Sepe (2004) e Fabio Senatore (2005).

Quattro sono di Salerno: Renzo Inghilleri (1993), Luca De Marco (2004), Aniello D’Alessandro (2006), Amedeo D’Inverno (2007). Tre di Caserta: Sergio D’Angelo (2003), Carmine olito (2004), Giuseppe Bernardo (2005).

Dei dieci militari deceduti in Sardegna, sei sono della provincia di Cagliari: Giuseppe Pintus (1994), Salvatore Vacca (1999), Antonio Vargiu (2001), Fabio Porru (2003), Valery Melis (2004), Gianfranco Floris (2004). Tre di Sassari: Gianni Faedda (2002), Filippo Pilia (2002), Maurizio Serra (2004). Uno di Oristano, Luciano Falsarone (2004).

Sono di Lecce tre dei sei militari morti in Puglia: Andrea Antonaci (2000), Alberto Di Raimondo (2005), Giorgio Parlangeli (2007). E ancora Roberto C. (2007) di Taranto, Crescenzo D’Alicandro (1996) di Brindisi e Corrado Di Giacobbe (2001) di Foggia.

Quattro i morti in Sicilia: Antonio Fotia (2002) di Palermo, Antonio Caruso (1999) di Catania, Salvatore Carbonaro (2000) di Siracusa e Paolo C. (n.d.) di Messina.

Tre dei quattro morti del Lazio sono di Roma: Alvaro Marini (1997), Riccardo Grimaldi (2004) e Fabrizio Venarubea (2004). Uno di Frosinone: Eddy Pallone (2007).

Tre decessi si sono registrati in Lombardia: Cesare Boscaino (2004) di Milano, Alessandro Garofolo (1993) di Mantova e Rinaldo Colombo (2000) di Varese.

Due morti in Veneto: Umberto Pizzamiglio (1999) di Verona e Lorenzo Michelini (1977) di Padova. Ancora due morti in Toscana, Leonardo Manicone (2004) e Stefano Ceccarini (1999) entrambi della provincia di Grosseto. Due i soldati deceduti anche in Liguria: Emilio Di Zazzo (2004) di Genova e Valerio Campagna (2003) di Imperia. Un morto anche per l’Umbria, Stefano Melone (2001) della provincia di Orvieto. Di quattro militari infine l’Ana-Vafaf non conosce l’esatta provenienza geografica, sono i casi di Giuseppe Benetti (1998), Luigi D’Alessio (2000), Pasquale Cinelli (2000) e Mario Ricordi (2000).

“Bisogna considerare – ha sottolineato Falco Accame – che i casi da esaminare sono presumibilmente in numero maggiore rispetto a quelli di cui dispone l’Ana-Vafaf. Per questo occorre che vengano resi disponibili dal Ministero della Difesa i documenti caratteristici dei singoli con le relative destinazioni e le cartelle cliniche ove possibile”.

“E’ da tener presente – ha continuato – che si tratta di dati “grossolani” per l’ impossibilità di recepire, per la maggioranza dei casi, informazioni più precise.

I dati vanno quindi presi come una semplice indicazione che non può servire come base per uno studio statistico scientificamente basato e ancor meno per uno studio epidemiologico. E ciò anche, ovviamente, per l’estrema limitatezza numerica dei dati stessi”.
da Stato Quotidiano.it
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Roma -Privatizzazione Tirrenia: a Palazzo Chigi la firma degli accordi (3/11/2009)

FIRMATI nel pomeriggio gli accordi di programma per il trasferimento delle società regionali del gruppo Tirrenia. Gli accordi, firmati a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, prevedono la cessione “gratuita” dei rami d’azienda Caremar, Saremar e Toremar alle regioni competenti (Campania e Lazio, Sardegna e Toscana). Le regioni dovranno poi mettere a punto gare per la privatizzazione dei servizi.

Alla firma – oltre al Presidente del Consiglio, erano presenti il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

“E’ una significativa svolta sul percorso intrapreso che porterà alla privatizzazione di Tirrenia ed una concreta risposta alla pressante richiesta dell’Unione Europea” ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.

“Sono convinto – ha aggiunto Matteoli -che questo processo voluto con determinazione dal governo con la collaborazione e l’accordo delle Regioni interessate migliorerà i servizi marittimi e i collegamenti con le Isole e tra le Isole minori e che favorirà il rinnovo della flotta.

L’accordo stipulato oggi mira, inoltre, a salvaguardare i livelli occupazionali dell’azienda e questo è un aspetto molto rilevante. Auspico, pertanto – conclude – che i privati accolgano positivamente l’iniziativa posta in essere e che partecipino in numero congruo ai bandi di gara che stiamo predisponendo”.

In attesa che si perfezioni il percorso di privatizzazione della Tirrenia, sono prorogate intanto le attuali concessioni fino a settembre 2010. Gli accordi di programma sono stati recepiti in una norma contenuta nel decreto legge Ronchi in via di approvazione da parte del Parlamento.

Si ricorda che i traghetti di Tirrenia di Navigazione garantiscono collegamenti tra la penisola italiana e la Sardegna, Napoli e Palermo, Cagliari, Palermo e Trapani. Sull’Adriatico la Divisione Adriatica di Tirrenia di Navigazione collega l’Italia con l’Albania ed effettua i servizi locali nelle Isole Tremiti.

Tirrenia di Navigazione dal 1936 collega regolarmente i porti del Mediterraneo. Il Gruppo Tirrenia costituisce uno dei maggiori complessi armatoriali europei.

Ne fanno parte, oltre alla Capogruppo Tirrenia di Navigazione, che comprende anche la Divisione Adriatica, le società CAREMAR (Campania Regionale Marittima), SAREMAR (Sardegna Regionale Marittima), SIREMAR (Sicilia Regionale Marittima), TOREMAR (Toscana Regionale Marittima).

Con la sua flotta di novanta navi, ogni anno il Gruppo effettua sessantamila traversate, percorre quattro milioni di miglia, ospita a bordo tredici milioni di passeggeri, trasporta due milioni di auto al seguito, imbarca sei milioni cinquecentomila metri lineari di veicoli commerciali.
da Stato Quotidiano.it
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Roma – Corte Europea: no crocifissi nelle aule. Maroni, da coordinamento Ba-Fg: un’atto di stupidità (3/11/2009)

Violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le “loro convinzioni”, oltre che violazione della libertà di religione degli stessi alunni. Questa la sentenza, emessa all’unanimità, dai sette giudici della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo, presieduti dalla belga Francoise Tulkens.

La sentenza su ricorso di una cittadina italiana di origine finlandese. Se il rinvio sarà accolto, nei prossimi mesi il caso proseguirà il suo iter davanti alla Grande Corte, quella formata da diciassette giudici. Il nodo principale della questione ruota attorno al significato religioso del crocefisso, che per la sentenza espressa dalla Corte europea sarebbe “predominante”.

Di conseguenza, la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche potrebbe anche essere interpretato dagli alunni (di ogni ordine d’età) come “un segno religioso”, così spingendo gli stessi ragazzi ad essere educati secondo una “determinata religione”.

La cittadina italiana che ha portato il caso dinnanzi alla Corte di Strasburgo (nel 2006) è la finlandese Soile Lautsi, che aveva chiesto alla dirigenza dell’istituto scolastico “Vittorio da Feltre” di Abbiate Terme, di togliere i crocefissi dall’aula frequentata dai suoi due bambini, che nel 2002 (al momento della richiesta) avevano 11 e 13 anni d’età.

La direzione della scuola avrebbe risposto alla donna che i crocefissi sarebbero rimasti al loro posto; da qui il ricorso alla Corte Europea, fino alla sentenza di ieri (preceduta davanti al Tar del Veneto, poi presso la Corte Costituzionale e, in ultimo, davanti al Consiglio di Stato).

Contrariamente alla giustizia italiana che attenendosi al regio decreto 965, articolo 118, del 30 aprile 1924, avevano confermato la decisione dei dirigenti scolastici della scuola veneta, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha invece dato ragione a Soile Lautsi riconoscendole anche un risarcimento per danni morali di 5 mila euro che il governo italiano dovrà pagare.

Il pensiero critico dei ragazzi nella loro libera scelta di adottare o meno una religione (si legge nella sentenza della Corte) potrebbe infatti (con la presenza dei crocefissi) venire meno.

Netta opposizione da gran parte degli esponenti dei ministeri italiani. Netta opposizione anche di Roberto Maroni, che nel corso del coordinamento interprovinxiale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Bari e Foggia ha detto di ritenere la sentenza della Corte: «un atto di stupidità».
da Stato Quotidiano.it
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Manfredonia -sequestro sostanze stupefacenti (3/11/2009)

DENUNCIATE tre persone all’autorità prefettizia dalla Finanza perchè trovate in possesso di numerosi dosi di sostanze stupefacenti.

Il fatto è avvenuto ieri sera, nei pressi della zona periferica nord della città sipontina.

Il quantitativo di droga trovato in possesso dei tre uomini è stato già sottoposto a sequestro.

da Stato Quotidiano.it
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Foggia -Crisi agricoltura. Le istituzioni: colpa delle istituzioni (3/1172009)


SOLIDARIETA’ dalla Giunta foggiana per gli agricoltori scesi in piazza XX settembre, in segno di protesta contro la crisi nel settore. Solidarietà del senatore Carmelo Morra; solidarietà della senatrice Pd, Colomba Mongiello. Solidarietà di Confcommercio nazionale e regionale.

Solidarietà delle associazioni di categoria. Solidarietà di enti e comuni. Ed infine, per darci un taglio a queste moltitudini abnormi di solidarietà, è arrivato anche il commento del segretario provinciale Pd, nonchè sindaco di Manfredonia, Paolo Campo. In conclusione, per delinare una ricostruzione post-mediatica e semi-surreale: Crisi agricoltura. Dalle istituzioni: colpa delle istituzioni.
Ma si proceda per ordine:

“Il settore necessita di interventi urgenti e di una maggiore attenzione”. Così Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, e Savino Santarella, assessore provinciale alle Politiche Agricole, commentano la manifestazione organizzata questa mattina da Cia, partita dalla stazione verso la piazza XX settembre.

La mobilitazione è stata indetta da Cia, Copagri e Ugl. Assenti Coldiretti e Confagricoltura. “Nella Finanziaria 2010 non è statao previsto alcun intervento per l’agricoltura, trascurata dalla Regione Puglia che ha ritardato l’emanazione dei Psr e che non emana alcun intervento di sostegno neanche per le calamità”. A sfilare stamane per le vie della città oltre 1000 agricoltori di Capitanata, con 12 sindaci della Provincia.

“Il disagio e le difficoltà vissute dagli operatori agricoli del territorio – affermano Pepe e Santarella – rischiano di mettere in ginocchio in maniera irreversibile il nostro maggiore punto di forza. La crisi dei prezzi, la sleale concorrenza straniera sono sintomi rispetto ai quali occorre agire presto, evitando così che la patologia divenga cronica”.

“Come Amministrazione provinciale – aggiungono il presidente della Provincia e l’assessore alle Politiche Agricole – in questo primo scorcio di mandato abbiamo messo in campo tutti gli strumenti in nostro possesso al fine di dare un sostegno concreto ed un aiuto reale al sistema agricolo. È evidente, però, che questo sforzo da solo non può bastare.

Né può bastare la sola azione di denuncia e di protesta. Serve un percorso di interlocuzione con il Governo che si muova sui binari della collaborazione e non su quelli della contrapposizione.

Attribuire un colore politico alla mobilitazione di oggi sarebbe infatti un errore gravissimo perché l’emergenza agricoltura potrà essere risolta solo se affrontata insieme, in uno spirito e in una logica di sistema”.

“È sulla base di questa consapevolezza – annunciano Pepe e Santarella – che abbiamo richiesto un incontro urgente al presidente della Commissione ‘Agricoltura’ della Camera dei Deputati, On. Paolo Russo, e che ne chiederemo uno al ministro delle Politiche Agricole e Forestali, On. Luca Zaia, affinché si possa fare il punto della situazione e valutare, assieme ai rappresentanti delle organizzazioni di categoria, gli interventi da attuare prima che la situazione diventi irreversibile”.

Anche Colomba Mongiello, ha partecipato stamane alla manifestazione e al corteo di protesta indetto da Cia, Copragri e Ugl sulla drammatica crisi del comparto agricolo in provincia di Foggia. “Nel nostro territorio” ha dichiarato la senatrice Pd “sono presenti in forma aggravata e con particolari caratteristiche di emergenza difficoltà e problemi che sono comuni a tutta l´agricoltura italiana. Difficoltà rese più acute dagli errori e dall´intollerabile inerzia del Governo.

“È importante” prosegue la Mongiello “che al corteo fossero presenti i gonfaloni di tanti Comuni; così come è importante che il sistema dei governi locali, a partire dalla Regione, faccia la sua parte per dare sostegno e sollievo ai nostri coltivatori; ma la vera battaglia è quella per costringere il Governo ad assumersi le proprie responsabilità.

Non più tardi della scorsa settimana” ricorda la senatrice “sono stati bocciati, in Commissione bilancio, tutti gli emendamenti che cercavano di inserire nella Finanziaria un minimo di misure anticrisi per l´agricoltura, a somiglianza di quanto fatto in altri Paesi europei.

La chiusura è stata totale, come totale è l´assenza di idee per tutelare e valorizzare questo fondamentale comparto dell´economia nazionale.La mobilitazione degli agricoltori di Capitanata” conclude la Mongiello “è di vitale importanza per le prospettive del settore. Il fatto che ad essa partecipino organizzazioni di varia estrazione e collocazione la preserva da ogni possibile strumentalizzazione di parte”.


Sull’emergenza agricoltura è intervenuto anche il sindaco di Manfredonia, segretario provinciale Pd, Paolo Campo: “le rappresentanze istituzionali del territorio sono chiamate ad attenuare gli effetti negativi della politica del Governo Berlusconi sull’agricoltura della Capitanata”.

E’ fuor di dubbio che “la Capitanata, la seconda provincia italiana per reddito agricolo, sia tra le aree più sensibili agli effetti della crisi finanziaria e produttiva globale – prosegue Campo – aggravati dalle politiche attuate da un ministro leghista, interprete di una cultura di emarginazione del Sud.

Zaia e soci utilizzano la debolezza dell’agricoltura meridionale per motivarne la sua ulteriore e progressiva marginalizzazione, e non per impegnarsi in direzione del riequilibrio e del riallineamento dei sistemi produttivi”.

A fronte dell’inattività governativa, Regione Puglia, Provincia di Foggia, Comuni ed agenzie pubbliche e private “devono trovare forza e risorse necessarie ad attivare politiche che sostengono lo sforzo compiuto dalle aziende per costruire un sistema agricolo forte, competitivo, capace di generare reddito, proiettato sui mercati europei e mondiali, aperto all’innovazione”.

E’ l’agricoltura “dei talenti e delle opportunità – continua Paolo Campo – La stessa a cui abbiamo pensato elaborando e portando all’attenzione del Consiglio provinciale, ormai un anno fa, il nostro ‘Pacchetto Agricoltura’, mai preso in considerazione dall’Amministrazione provinciale.

Oggi che il confronto per il bene delle nostre aziende è auspicato anche dal presidente Pepe e dall’assessore Santarella – conclude il segretario del PD – ribadisco la nostra disponibilità a discuterne operativamente, perché l’esperienza dell’authority alimentare, della diga di Piano dei Limiti e dei fondi Fas ci hanno insegnato che non basteranno gli annunciati colloqui romani a risolvere una crisi profonda e vasta come l’attuale”.

Mobilitazione anche in Toscna “a difesa di un comparto che sta vivendo la crisi piu’ grave degli ultimi 20 anni”: la protesta e’ stata presentata oggi a Pisa da Confagricoltura, Cia, Aema, Legacoop agroalimentare e Confcooperative Fedagri. Per tutto il mese di novembre migliaia di agricoltori toscani daranno vita ad una mobilitazione di massa.

Mercoledi’ 11 novembre sit-in davanti alla sede del Consiglio regionale in occasione della seduta straordinaria sulla crisi economica, con l’allestimento di gazebo informativi e distribuzione di prodotti toscani. E poi presidi di fronte alle sedi istituzionali alla Prefettura e Provincia di Firenze e in tutte le province toscane.
Girolamo Romussi da Stato Quotidiano.it
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BARI – Maroni: in Puglia 200 nuovi poliziotti (3/1172009)

Sono 200 gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, tra carabinieri e polizia, che giungeranno in Puglia nelle prossime settimane per rafforzare l’azione di contrasto al crimine organizzato sul territorio e per supportare l’attività investigativa.

La decisione è stata presa nel corso di una riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, presieduta dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in particolare relativa ai territori di Bari e Foggia.

Alla riunione, che si è svolta presso la Prefettura di Bari, ha partecipato, tra gli altri, anche il capo della polizia, Antonio Manganelli, il comandante generale dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, e il vicecomandante della guardia di finanza, Nino Di Paola.

«Abbiamo disposto e deciso di inviare in tempi molto brevi uomini e donne delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, circa 200, nelle prossime settimane, investigatori – ha annunciato Maroni – e anche forze dell’ordine per il controllo del territorio, equipaggi per esempio, e il potenziamento delle varie strutture delle squadre mobili, uomini dello Sco, del Ros, che serviranno per rendere più efficaci le indagini, ma anche maggiore e migliore controllo del territorio».

Secondo Maroni «Bari e Foggia sono il primo luogo nel quale esportiamo il modello di coordinamento già realizzato a Caserta-Napoli e nei prossimi mesi ne realizzeremo altri in altre regioni non solo del Sud».

«La sinergia e il giusto equilibrio tra queste due azioni sta portando, lì dove abbiamo adottato questo modello Caserta-Napoli, a risultati veramente soddisfacenti».

Per questo la prossima riunione sarà fatta prima di Natale, «un nuovo incontro di coordinamento – ha concluso il ministro – e proseguiremo poi fino a che servirà a mantenere questo impianto. Come detto a Caserta; non è un intervento stop».

LA CONTESTAZIONE: «MARONI ASSASSINO»All'inizio dell'intervento del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a Trani per inaugurare la nuova sede della Polizia giudiziaria, una decina di persone ha contestato verbalmente l’esponente di governo.

Qualcuno ha urlato più volte la parola "assassino"; la contestazione è stata molto breve perchè il gruppo di contestatori, aderenti alla sinistra estrema, è stato isolato dalle forze di polizia e allontanato dalla piazza.

«Abbiamo gridato "assassino" perché contestiamo in generale la politica di respingimento degli immigrati di questo governo, i suoi attacchi sociali e poi perchè per la morte di Stefano Cucchi ci sono responsabilità delle forze dell’ordine».

Così il coordinatore regionale per la Puglia di Alternativa comunista, Michele Rizzi, spiega la contestazione attuata oggi a Trani nei confronti del ministro dell’Interno.

«Ci hanno allontanati spintonandoci – ha aggiunto – e un nostro compagno è anche caduto facendosi male ad un braccio
da La Gazzetta del Mezzogiorno
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FOGGIA - Crisi agricola: un'interrogazione al Governo del senatore Morra (3/11/2009)

"Se l'annata agraria 2008 in Capitanata e nell'intera Puglia (tra le peggiori dell'ultimo decennio) si è dimostrata un vero disastro , quella del 2009 ha già manifestato una ulteriore diminuzione del livello di redditività della produzione agricola generale, con un calo dell'11,4% dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli (dall'aprile 2008 all'aprile 2009), aumentando così ulteriormente la pressione sui margini di ricavo dei produttori agricoli e rendendo più urgente l'esigenza di garantire alle imprese agricole un reddito stabile e prezzi adeguati", ha affermato il Sen. Carmelo Morra in una interrogazione presentata in aula lo scorso 07 ottobre, ancor prima, cioè, dell'incontro tenutosi alcuni giorni fa tra Istituzioni, eletti in Capitanata e le Associazioni dei produttori agricoli.

"Le imprese agricole stanno affrontando, quindi, gravissimi problemi: dai pesanti costi produttivi agli asfissianti oneri contributivi e burocratici, dal continuo crollo dei prezzi all'origine alla mancanza di risorse per il Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, all'indebitamento con le banche, al difficile accesso al credito.

Questo mentre il disegno di legge finanziaria per il 2010 non prevede alcuna misura a sostegno di tale primario settore e senza contare che anche le agevolazioni previdenziali alle imprese che operano in zone svantaggiate scadranno a fine anno e non vi sono certezze sul 2010" ha continuato nella sua interrogazione il Sen. Morra. Sottolineando, ancora, che "in Capitanata e nell'intero meridione sale la protesta e la disperazione dei piccoli contadini e degli agricoltori, le cui organizzazioni hanno proclamato lo stato di agitazione, chiedendo:

a) la ristrutturazione ed il consolidamento delle esposizioni creditizie;

b) l'ampliamento a 18 mesi (come già avvenuto in Campania) della sospensione dei pagamenti relativi alle esposizioni creditizie;

c) la rivisitazione degli strumenti per la valutazione del merito creditizio e l'accesso a meccanismi di garanzia;

d) l'incentivazione nell'acquisizione di beni strumentali attraverso la concessione del credito d'imposta per gli investimenti relativi a domande presentate e istruite favorevolmente dagli enti incaricati ma non finanziate per mancanza di fondi;

e) interventi sui meccanismi che condizionano l'accesso a benefici e sovvenzioni comunitarie e la regolarità della contribuzione previdenziale;

f) interventi per contenere il costo del lavoro agricolo (cuneo fiscale) e applicazione dei crediti d'imposta per favorire incrementi occupazionali (già previsti dalla normativa con congrua dotazione finanziaria, ma mai resi operativi per mancanza d'indicazioni da parte degli enti competenti, ovvero Agenzia delle entrate e INPS);

g) un drastico alleggerimento del carico burocratico - amministrativo che grava sulle imprese, in particolare per quanto riguarda le norme su i pagamenti dei premi Pac, il rispetto dei requisiti ambientali, la gestione della mano d'opera aziendale;

h) una serie d'interventi specifici (in ambito nazionale e comunitario) per i settori maggiormente in crisi: latte, carne bovina e suina, grano duro, uve, olive ed olio d'oliva;

i) il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale, con le risorse necessarie per l'assicurazione agevolata per le campagne 2008-2009".

Sempre il Sen. Carmelo Morra, convinto che necessitano forti convergenze politiche per raggiungere risultati reali a favore dei produttori agricoli di Capitanata, ha poi affermato nella sua interrogazione che "la mancata presa d'atto delle difficoltà drammatiche del settore rischia di provocare una grave contrazione degli ettari coltivati, con evidenti ricadute sullo stato dell'ambiente, sui quantitativi di produzione e sul prezzo finale dei prodotti agricoli messi in commercio al pubblico, nonchè sulla vita presente e futura di centinaia di migliaia di famiglie di agricoltori".

Ricordando, infine, che "recenti rilevazioni statistiche sui prezzi dei prodotti per la concimazione dei terreni hanno evidenziato come tali prodotti siano aumentati nel corso dell'ultimo anno di tre o quattro volte rispetto al prezzo commercialmente praticato nel corso del precedente anno e che ad aggravare una situazione già grave è intervenuto, poi, il concomitante e vertiginoso aumento del prezzo del carburante agricolo, che ha raggiunto valori insostenibili"

il Sen. Morra ha concluso la sua interrogazione chiedendo al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali "quali misure e provvedimenti urgenti il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza, intendano adottare al fine di risolvere le problematiche esposte in premessa e consentire così agli Agricoltori di Capitanata e dell'intero meridione di guardare al futuro con maggiore serenità e tranquillità".
da Teleradioerre
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FOGGIA - C. Mongiello: "Al fianco degli agricoltori di Capitanata" (3/11/2009)

Colomba Mongiello, ha partecipato stamane alla manifestazione e al corteo di protesta indetto da Cia, Copragri e Ugl sulla drammatica crisi del comparto agricolo in provincia di Foggia.

"Nel nostro territorio" - ha dichiarato la senatrice Pd - "sono presenti in forma aggravata e con particolari caratteristiche di emergenza difficoltà e problemi che sono comuni a tutta l'agricoltura italiana. Difficoltà rese più acute dagli errori e dall'intollerabile inerzia del Governo.

"E' importante" prosegue la Mongiello "che al corteo fossero presenti i gonfaloni di tanti Comuni; così come è importante che il sistema dei governi locali, a partire dalla Regione, faccia la sua parte per dare sostegno e sollievo ai nostri coltivatori; ma la vera battaglia è quella per costringere il Governo ad assumersi le proprie responsabilità.

"Non più tardi della scorsa settimana" ricorda la senatrice "sono stati bocciati, in Commissione bilancio, tutti gli emendamenti che cercavano di inserire nella Finanziaria un minimo di misure anticrisi per l'agricoltura, a somiglianza di quanto fatto in altri Paesi europei.

La chiusura è stata totale, come totale è l'assenza di idee per tutelare e valorizzare questo fondamentale comparto dell'economia nazionale. "La mobilitazione degli agricoltori di Capitanata" conclude la Mongiello "è di vitale importanza per le prospettive del settore.

Il fatto che ad essa partecipino organizzazioni di varia estrazione e collocazione la preserva da ogni possibile strumentalizzazione di parte. Credo che intorno alle parole d'ordine di oggi sia utile e doveroso ottenere l'adesione di tutto il mondo agricolo, evitando inutili e dannose divisioni."
da Teleradioerre
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FOGGIA - Emergenza agricoltura, la solidarietà del presidente della Provincia, (3/11/2009)

'Agli agricoltori della nostra provincia scesi oggi in piazza va la completa solidarietà della Provincia di Foggia. La condizione di emergenza in cui versa il motore trainante del nostro sistema economico necessita di interventi urgenti e di una maggiore attenzione'.

Così Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, e Savino Santarella, assessore provinciale alle Politiche Agricole, commentano la manifestazione organizzata questa mattina da Cia, Copagri e Ugl. 'Il disagio e le difficoltà vissute dagli operatori agricoli del territorio - affermano Pepe e Santarella - rischiano di mettere in ginocchio in maniera irreversibile il nostro maggiore punto di forza.

La crisi dei prezzi, la sleale concorrenza straniera sono sintomi rispetto ai quali occorre agire presto, evitando così che la patologia divenga cronica'. 'Come Amministrazione provinciale - aggiungono il presidente della Provincia e l'assessore alle Politiche Agricole - in questo primo scorcio di mandato abbiamo messo in campo tutti gli strumenti in nostro possesso al fine di dare un sostegno concreto ed un aiuto reale al sistema agricolo.

E' evidente, però, che questo sforzo da solo non può bastare. Nè può bastare la sola azione di denuncia e di protesta. Serve un percorso di interlocuzione con il Governo che si muova sui binari della collaborazione e non su quelli della contrapposizione.

Attribuire un colore politico alla mobilitazione di oggi sarebbe infatti un errore gravissimo perchè l'emergenza agricoltura potrà essere risolta solo se affrontata insieme, in uno spirito e in una logica di sistema'.

'E' sulla base di questa consapevolezza - annunciano Pepe e Santarella - che abbiamo richiesto un incontro urgente al presidente della Commissione 'Agricoltura' della Camera dei Deputati, On. Paolo Russo, e che ne chiederemo uno al ministro delle Politiche Agricole e Forestali, On. Luca Zaia, affinchè si possa fare il punto della situazione e valutare, assieme ai rappresentanti delle organizzazioni di categoria, gli interventi da attuare prima che la situazione diventi irreversibile'.
da Teleradioerre
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FOGGIA - Mafia a Foggia, duro il questore: 'I cittadini non collaborano' (3/11/2009)

'Se tutti denunciano ci sono meno problemi. In questa provincia, continua a vigere il discorso di farsi i fatti propri e non è solo paura, è peggio, è proprio farsi i fatti propri'.

Lo ha detto il questore di Foggia, Bruno D'Agostino, rispondendo alle domande dei giornalisti a proposito della scarsa collaborazione da parte dei cittadini. Bruno ne ha parlato nella conferenza stampa seguita all'operazione di polizia per l'esecuzione di provvedimenti restrittivi anche per associazione mafiosa per presunti esponenti di due clan cittadini e per gli episodi dei contrasti armati che l'anno scorso provocarono ferimenti per strada anche di passanti.

'Il problema - ha detto tra l'altro il questore - è sempre lo stesso: è la spinta sociale che manca. Fino a che ognuno 'si fa i fatti propri' poco si cava fuori. E' questo il problema più grande di Foggia'
da Teleradioerre
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FOGGIA - Operazione Agorà, le reazioni del Comune (3/11/2009)

"L'operazione antimafia culminata negli arresti di oggi testimonia quale decisivo ruolo svolga l'attività di intelligence, condotta con sagacia e determinazione, a garanzia della sicurezza dei cittadini".

E' il commento della vice sindaco, Lucia Lambresa, alla notizia degli arresti di 7 presunti mafiosi da parte della Squadra Mobile della Questura di Foggia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

"Sapere che lo Stato è riuscito ad interrompere una sanguinosa guerra tra clan deve accrescere nell'intera comunità la fiducia verso le istituzioni - continua Lambresa - e la consapevolezza che tutti insieme possiamo sottrarci alla morsa letale che qualcuno prova a stringere attorno al cuore della città".

Insieme al plauso ed al ringraziamento per l'attività svolta, la vice sindaco coglie questa occasione per "ribadire la totale disponibilità dell'Amministrazione comunale, per il tramite del Corpo di Polizia Municipale, a collaborare con le forze dell'ordine a tutte le attività ritenute utili ad incrementare controllo del territorio e prevenzione dei reati".
da Teleradioerre
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FOGGIA - Foggia 'Nonni vigili' : riprende il servizio (3/11/2009)

Dalla prossima settimana saranno operativi i primi nonni vigili. Ad essere impiegati subito, dinanzi alle scuole, saranno coloro che hanno già svolto il servizio negli anni precedenti.

Il bando del Comune, approvato con delibera di giunta, prevede la possibilità per i cittadini interessati all'iniziativa di manifestare la disponibilità a svolgere tale servizio fino al 30 dicembre 2009.

Anche le circoscrizioni potranno invitare gli anziani del loro territorio a svolgere il servizio di nonno vigile i cui moduli potranno essere ritirati presso il comando della Polizia Municipale.

E' la prima volta che l'Amministrazione comunale regolamenta il servizio estendendolo a tutte le scuole del territorio comunale.
da Teleradioerre

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FOGGIA - Crisi economica, oltre 1000 agricoltori in piazza (3/11/2009)

Bandiera al collo e cappello in testa. Si presentava così Scionni, l'amico a quattro zampe che ha fatto da apripista al corteo degli agricoltori che questa mattina dalla stazione è partito alla volta di piazza XX settembre. Il motivo della protesta lo si legge sullo striscione sorretto volutamente da donne. "L'agricoltura sta morendo". Questo lo slogan della mobilitazione firmata Cia, Copagri e Ugl. Assenti Coldiretti e Confagricoltura.

Dimenticata dal governo che nella finanziaria 2010 non prevede alcun intervento per l'agricoltura, trascurata dalla Regione Puglia che ha ritardato l'emanazione dei Psr e che non emana alcun intervento di sostegno neanche per le calamità.

Sepolta da montagne di debiti, colpita da losche speculazioni con importazioni selvagge, soffocata da prezzi di fame per i produttori di grano, uva, olive e ortaggi e prezzi sempre più cari per i consumatori.

Proprio per rivendicare il ruolo primario dell'agricoltura nell'economia meridionale oltre 1000 agricoltori hanno deciso di protestare. A sfilare per la via principale della città anche 12 sindaci della Provincia.

A rappresentare il Comune di Foggia il vice sindaco Lucia Lambresa. In prima fila anche la senatrice Colomba Mongello, responsabile nazionale dell'agricoltura del Pd.

La Prefettura ha permesso soltanto a quattro trattori di sfilare nel corteo, ma altri 150 hanno ingolfato la periferia della città, da via Lucera a via San Severo passando per la circonvallazione.
Marzia Campagna da Teleradioerre
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Margherita di Savoia - visita Amati per criticità rischio idrogeologico (3/11/2009)

L’ASSESSORE regionale alle opere pubbliche, Fabio Amati, sarà in visita nella città di Margherita di Savoia, domani 4 novembre, per parlare del rischio alluvionale.


I danni causati dall’alluvione, possibili soluzioni e le generali problematiche legate al rischio idrogeologico saranno al centro dell’incontro che si terrà domani, mercoledì 4 novembre, alle ore 10.30, presso il Comune di Margherita di Savoia tra l’assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia Fabiano Amati e il Commissario Prefettizio Rachele Grandolfo.


L’incontro, al quale assisteranno anche commercianti e cittadini di Margherita di Savoia, è stato concordato a seguito degli ingenti danni che l’alluvione del 17 e del 18 ottobre scorsi hanno procurato all’intera città.


I proprietari di esercizi commerciali, abitazioni private e scantinati infatti, hanno dovuto affrontare situazioni di estrema difficoltà e disagi che hanno avuto conseguenze anche sulle attività economiche.


L’assessore Amati, nel corso dell’incontro, avrà la possibilità di verificare le reali condizioni della zona, ascoltare le esigenze dei cittadini e vagliare eventuali soluzioni per arginare un problema che crea disagi da oltre 10 anni.

“Il rischio idrogeologico mi sta spingendo a visitare molti comuni pugliesi – ha detto l’assessore amati alla vigilia della visita – Viviamo in un paese in cui purtroppo si interviene solo quando ci sono i morti; io voglio modificare questo tragico procedimento e desidero intervenire con tempestività per evitare le tragedie”.






da Stato Quotidiano.it
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Foggia -Crisi agricoltura: mobilitazione cittadina. Il sostegno della Giunta (3/11/2009)

SOLIDARIETA’ della Giunta foggiana per gli agricoltori scesi oggi in piazza XX settembre per protestare contro la crisi nel settore. “Il settore necessita di interventi urgenti e di una maggiore attenzione”. Così Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, e Savino Santarella, assessore provinciale alle Politiche Agricole, commentano la manifestazione organizzata questa mattina da Cia, partita dalla stazione verso la piazza XX settembre.

La mobilitazione è stata indetta da Cia, Copagri e Ugl. Assenti Coldiretti e Confagricoltura. “Nella Finanziaria 2010 non è statao previsto alcun intervento per l’agricoltura, trascurata dalla Regione Puglia che ha ritardato l’emanazione dei Psr e che non emana alcun intervento di sostegno neanche per le calamità”. A sfilare stamane per le vie della città oltre 1000 agricoltori di Capitanata, con 12 sindaci della Provincia.

“Il disagio e le difficoltà vissute dagli operatori agricoli del territorio – affermano Pepe e Santarella – rischiano di mettere in ginocchio in maniera irreversibile il nostro maggiore punto di forza.

La crisi dei prezzi, la sleale concorrenza straniera sono sintomi rispetto ai quali occorre agire presto, evitando così che la patologia divenga cronica”. “Come Amministrazione provinciale – aggiungono il presidente della Provincia e l’assessore alle Politiche Agricole – in questo primo scorcio di mandato abbiamo messo in campo tutti gli strumenti in nostro possesso al fine di dare un sostegno concreto ed un aiuto reale al sistema agricolo.

È evidente, però, che questo sforzo da solo non può bastare. Né può bastare la sola azione di denuncia e di protesta. Serve un percorso di interlocuzione con il Governo che si muova sui binari della collaborazione e non su quelli della contrapposizione.

Attribuire un colore politico alla mobilitazione di oggi sarebbe infatti un errore gravissimo perché l’emergenza agricoltura potrà essere risolta solo se affrontata insieme, in uno spirito e in una logica di sistema”.

“È sulla base di questa consapevolezza – annunciano Pepe e Santarella – che abbiamo richiesto un incontro urgente al presidente della Commissione ‘Agricoltura’ della Camera dei Deputati, On. Paolo Russo, e che ne chiederemo uno al ministro delle Politiche Agricole e Forestali, On. Luca Zaia, affinché si possa fare il punto della situazione e valutare, assieme ai rappresentanti delle organizzazioni di categoria, gli interventi da attuare prima che la situazione diventi irreversibile”.
da Stato Quotidiano.it
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Manfredonia - edilizia illegale. Cisl: un Osservatorio nel settore (3/11/2009)

“PROMUOVERE in città lo sviluppo di un’edilizia legale”. Un’edilizia “distante” da operazioni strutturalmente illecite. Solo una risoluzione di questo problema può infatti portare al recupero della questione urbana “inefficace” di Manfredonia (fondata su nodi infrastrutturali altrettanto vaghi). Questo per giungere nella città sipontina, ma anche nella Capitanata, ad un consono sviluppo del settore.

Stabilire un Osservatorio dell’edilizia a Manfredonia come “centro di raccolta dei dati di tutti i cantieri”, per così stabilire dei criteri di “qualificazione e di innovazione” atti a “perfezionare” i fattori di efficienza dirigenziale nella gestione del cosiddetto “ciclo dell’appalto“: la proposta, e le riflessioni, del segretario cittadino della Cisl, Nicola Muscatiello.

“Attraverso l’osservatorio edile, mai attivato a Manfredonia dai nostri amministratori – dice Muscatiello – si potrebbe conseguire l’attivazione di uno strumento utile per la trasparenza nel settore, finalizzato al contrasto del lavoro nero ed irregolare, ma anche per dare esecuzione ai lavori di qualità” e per arginare di conseguenza “la piaga degli infortuni nel lavoro” (solo di recente Manfredonia è stata teatro desolante della morte di un tecnico montatore/smontatore di gru edili, nel comparto Ca1, in località Posta del Fosso, in uno stabile di due piani, in un’area soggetta a numerose opere di urbanizzazione. La vittima dell’incidente si chiamava Giuseppe De Cata, classe 1959 di San Giovanni Rotondo; l’uomo era titolare da circa 7 mesi di una ditta dedita appunto al montaggio/smontaggio di gru edili.

Secondo un addetto del settore, che conosceva personalmente De Cata, l’uomo non era in possesso di “tutte le credenziali necessarie” per il suo lavoro.

Fino all’incidente nel comparto Ca1, in un cantiere della Uno b Immobiliare srl di Manfredonia, con proprietà del mezzo meccanico della ditta Sdanga di San Marco in Lamis, De Cata si era occupato solo del montaggio/smontaggio di gru edili di piccole dimensioni.

L’incidente sarebbe infatti avvenuto a causa di un carico eccessivo di zavorra (in gergo) nel carro orizzontale della gru. Che avrebbe ceduto proprio per questo motivo.

Sul fatto è stato aperto un fascicolo dal sostituto procuratore di Lucera, Antonio Laronga. Le indagini sono state coordinate dal commissariato di Manfredonia, del primo dirigente Antonio Lauriola ndR).

“Le attuali sofferenze e i sacrifici dei disoccupati e delle famiglie della città e della Capitanata – dice Muscatiello – sono la conseguenza di una precisa organizzazione basata su un modello di sviluppo di foggia capitalista”.

Un modello gestito da imprenditori che “con la complicità dei politici locali tengono il paese alla loro mercè (o questo o niente), gli stessi che non vogliono realizzare un cambiamento significativo per le tante famiglie in difficoltà”.

Per questo, Muscatiello, a nome della Cisl e Filca di Manfredonia, si fa promotore di un nuovo modello di sviluppo, un modello “incentrato sulle responsabilità sociali delle proprie azioni, in primis di quelle dei soggetti sociali e politici”.

“Per la disperazione di chi deve comprare un casa – continua Muscatiello – è giusto realizzare opere di urbanizzazioni, ma – continua – non bisogna dimenticare che il territorio rappresenta un bene comune da tutelare anche per quelle famiglie che hanno difficoltà ad acquistare gli stessi beni”.

“Basta con questa economia di tipo isolana- dicono ancora dalla Cisl di Manfredonia – il volume di ricchezza prodotto dal lavoro deve essere distribuito per una economia estesa, in nome della tutela delle regole nel mondo lavorativo”.

La Cisl di Manfredonia si fa pertanto promotrice di una azione di tutela per le imprese sane, rispetto a quelle “fantasma, senza regole e diritti sui posti di lavoro”.
da Stato Quotidiano.it
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Bari - Sistemi turistici locali, in lizza 24 comuni del Gargano (3/11/2009)

L’IMPORTANZA dell’avvio dei Sistemi turistici locali nasce dall’esigenza di dare organicità ad un nuovo modello di governance – a regia regionale – che preveda forme innovative di coordinamento e di sviluppo del settore turistico pugliese.

Essi rappresentano elementi strategici integrati in grado di trasformare le nostre potenzialità in concreti vantaggi competitivi sul mercato internazionale e in percorsi avanzati di sviluppo socio-economico”.

Lo dichiara l’assessora regionale al Turismo, Magda Terrevoli, a conclusione della fase di acquisizione delle istanze riguardanti il riconoscimento dei Sistemi di ‘territorio’ e di ‘prodotto’, attualmente all’esame di una commissione di valutazione.

Numerose le candidature per i STT (Sistemi turistici territoriali): ‘Terra di Bari’ conta 30 Comuni e la Provincia di Bari; ‘Monti Dauni e Lucera’: 28 tra Comuni e Comunità montane dei ‘Monti Dauni meridionali settentrionali’; per il Sistema ‘Gargano’: 24 Comuni, Gal Gargano, Parco nazionale del Gargano, Provincia di Foggia; ‘Valle d’Itria’: 8 Comuni, Province di Bari, Brindisi e Taranto; ‘Area Brindisina’: 19 Comuni; ‘Terra jonica tarantina’: 28 Comuni, Provincia di Taranto, Parco regionale ‘Terre delle Gravine’, Unioni dei Comuni ‘Montedoro’, ‘Terre del mare e del sole’, ‘Crispiano, Massafra e Statte’, la Camera di commercio di Taranto e l’Apt di Taranto.

Per il Sistema ‘Puglia imperiale’: 11 Comuni, Provincia Bat, Parco nazionale dell’Alta Murgia, comunità montana Murgia barese N.O., arcidiocesi di Trani, Barletta e Bisceglie, università di Bari; ‘Sud Salento’: 30 Comuni, Camera di commercio di Lecce, Parco d’Otranto; ‘Salento’: 70 Comuni, Provincia e Camera di Commercio di Lecce, associazioni di categoria.

Per il Sistema ‘La Città Murgiana’ o ‘Dei Percorsi e dei Talenti’ si sono candidati 4 Comuni. Per quanto riguarda i STP (Sistemi turistici di prodotto) l’ ‘Albero diffuso territoriale di terra jonica’ ha raccolto 6 Comuni e il consorzio Asi di Taranto; ‘I colori della vita: la valle dei trulli, delle grotte, del mare’: 6 Comuni aderenti al consorzio Trulli, Grotte, Mare.

Per il Sistema ‘Puglia rurale – distretto regionale sul turismo rurale sostenibile pugliese’ ha presentato istanza la Confederazione agricola, aziende agricole, consorzi, associazioni, università di Bari; per il ‘Distretto turistico del Gargano’: le associazioni di categoria. L’Associazione siti Unesco di Andria, Alberobello e Matera per il Sistema ‘Città di Andria’.

Alcuni Comuni – avendo aderito a più STT – dovranno scegliere il Sistema di cui far parte. “I Sistemi turistici diventano così i nuovi protagonisti di un importante comparto dell’economia pugliese, volti a completare le iniziative di valorizzazione del patrimonio disponibile, mettere a sistema le locali economie distrettuali per poter incidere sulla nostra capacità di attrazione, penso – per esempio – alla qualificazione di alcuni segmenti specifici di mercato: termale, rurale, religioso, culturale, sociale”.

“Insomma, la Regione punta sul turismo come rilevante fattore socio-economico per le politiche di sviluppo della Puglia.

Con gli STL intendiamo dare nuovo slancio ai territori, mediante una specifica pianificazione dedicata al turismo, tendenzialmente integrata alla programmazione delle Aree Vaste e agli interventi previsti dalla legge regionale sui Distretti produttivi”, ha concluso l’assessora Terrevoli.
(nell’immagine un panorama di Monte Sant’Angelo)
da Stato Quotidiano.it
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LIPU: SAN PAOLO DI CIVITATE UN ESEMPIO - Una delle poche città che rifiuta l'eolico (3/11/2009)

Non fanno più notizia i lamenti delle Amministrazioni pubbliche che si nascondono dietro le royalties per giustificare la più pesante speculazione e modifica territoriale che il Mezzogiorno abbia mai conosciuto ad opera di una potentissima lobby.

La lobby eolica ! Permea il confronto democratico delle piccole comunità, si insinua in maniera strisciante nel consenso, mercificando i valori endogeni e l’identità culturale delle realtà locali: denaro in cambio di territorio, di paesaggio, di biodiversità, di storia e in genere di tutto l’assetto urbanistico, con la copertura di un’altra speculazione, quella culturale sulle fonti rinnovabili.

Si parte dal basso, con i contatti e i contratti capestro, quelli che opzionano l’uso sulle aree, che si possono mercanteggiare con altre società e che inducono le aspettative finanziarie per gli agricoltori. Con il rischio ventilato dell’esproprio.

Fino allo squallido condizionamento delle rappresentanze democratiche e l’immancabile affissione di un virtuale cartello sul agro comunale: S-vendesi territorio.

Sullo sfondo, regole su misura per accontentare la lobby e alla fine ecco il risultato: un cancro, le cui metastasi si allargano ovunque senza più nemmeno il ritegno.

C’è però un caso degno di nota, o meglio di “notizia”.
A S. Paolo di Civitate (Fg) l’Amministrazione comunale ha adottato una politica “diversa”, di corretto governo del territorio come dovrebbe essere giusto e normale, o incredibilmente “innovativa” se paragonata a quella degli altri comuni pugliesi.

Anche qui numerosi progetti: in principio fu la Fri-El di Bolzano, famosa per essere stata inquisita in Sicilia per reato di voto di scambio, a proporre con forza una trentina di torri eoliche.

Poi tante altre: la Clean Energy Re Tre e la Free Energy Tre, in realtà molto Foggiane e consorelle allo stesso civico (!), con oltre 50 pale; quindi la Sud Energy con altre decine di pale fino alla Srl Colonne d’Ercole con ulteriori piantagioni eoliche.

Ma l’Amministrazione di S. Paolo ha assunto la coraggiosa responsabilità di non liquidare il bene più prezioso, il territorio e tutti i suoi valori, omologandolo a una implicita occupazione industriale di macchine eoliche.

Tenendo fede alla storia di questa comunità con battaglie popolari contro porcilaie, discariche e, appunto, progetti eolici industriali, questa Amministrazione ha respinto le progettualità dei mega impianti in tutte le sedi.

Non solo. A S. Paolo l’Amministrazione si è impegnata in direzione diametralmente opposta, promuovendo, tra l’altro, rimboschimenti piuttosto che bonifiche della ex discarica per andare “oltre”, perseguendo dal basso la creazione di un’area protetta regionale sulle fiume Fortore (Sito di Importanza Comunitaria) e sulle colline sovrastanti, di intesa con la LIPU, che anch’essa aveva avversato le aggressioni eoliche nell’agro comunale.

Un’area pensata dall’Amministrazione e dalla LIPU nel 2007 per salvare e sviluppare in armonia un pezzo di territorio e adottata dal Sindaco, Generoso Perna, e la sua Giunta in meno di due settimane, salvo poi oltre un anno e mezzo di burocrazie regionali e del consueto, scontato ostruzionismo in Consiglio regionale.

Anche questi tempi descrivono la determinazione di una politica nel segno della chiarezza verso i cittadini e del rispetto territoriale con lo sguardo al futuro.

Molto stridente rispetto invece alla rozzezza che ordinariamente si riscontra in altre Amministrazioni che cedono piacevolmente alla irrimediabile consegna del territorio alla speculazione eolica, con una politica che ha ben poco di ambientale, riferita unicamente ad un becero parametro: denaro. E allora più pale per tutti ! Ovunque e comunque.

Se ci sarà la possibilità di trasmettere alle future generazioni quella che è una eredità, non solo ambientale e paesaggistica ma anche culturale, lo si dovrà anche a questo raro “illuminismo” che ad oggi, rammarica dover prendere atto che sembra essere tra i pochissimi in Puglia, se non l’unico!

Per una volta si creerà un Parco vero, un’area protetta per la collettività, non solo della Daunia, dove sperimentare modelli di sviluppo armonici.

Non ci saranno cosiddetti “Parchi” eolici, termine abusato oltre misura per ammorbidire la vera natura di queste opere invasive.
Sezione reg.le della Puglia
da Capitanata.it
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Foggia - DA CONFCOMMERCIO SOSTEGNO AGLI AGRICOLTORI (3/11/2009)

Il sistema economico della Capitanata ha bisogno di una agricoltura viva in grado di competere

“Il sistema economico della Capitanata ha bisogno di una agricoltura viva in grado di competere sui mercati internazionali. Per questo siamo vicini agli imprenditori agricoli ed alle organizzazioni di categoria che hanno deciso di scendere in strada a manifestare il loro disagio per una situazione che corre il rischio di strangolare un settore strategico del nostro mondo produttivo”.

La Confcommercio provinciale di Foggia esprime solidarietà agli agricoltori e si dice pronta a sostenere tutte quelle iniziative politiche che servono a ridare centralità ad un comparto che con il terziario da sempre rappresenta il vero motore dell’economia dauna.

“Ci sono momenti in cui, pur nelle differenze degli interessi rappresentati, bisogna esser in grado di superare i corporativismi e fare squadra.

Queste le parole del presidente di Confcommercio Matteo Biancofiore che evidenzia anche che “il mondo agricolo è alle prese con una difficile fase di transizione e la crisi in atto, così come sta attanagliando le piccole imprese del commercio e del turismo, corre il rischio di assestare un colpo mortale anche al mondo agricolo. La nostra terra non se lo può permettere”.
da Capitanata.it
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FOGGIA - Operazione Agorà: la ricostruzione dell'ultima guerra di mafia (3/11/2009)

Entrano in guerra incuranti del posto in cui si trovano. Le giovani leve sparano all'impazzata senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze.

E' il quadro agghiacciante dell'ultima lotta di mafia a Foggia tra le due consorterie criminali locali. Da un lato il clan Moretti-Lanza-Pellegrino capeggiato da Vito Lanza; dall'altro quello Sinesi-Francavilla, gestito da Roberto Sinesi.

Al centro, interessi economici legati ai proventi delle attività illecite e delle estorsioni. "Agorà" il nome dell'operazione antimafia odierna; nome che sintetizza la pericolosità degli episodi di sangue che generarono un elevato allarme sociale perchè compiuti nelle piazze e nei luoghi affollati da giovani.

Una nuova lotta armata partita nella primavera del 2008 quando, a seguito delle scarcerazioni di alcuni pericolosi pregiudicati mafiosi, si registrò a Foggia una ripresa delle attività estorsive in danno di imprenditori del posto.

Estorsioni, così come dicono gli inquirenti, gestite prevalentemente dallo "specialista" Claudio Russo. I contrasti generati dal controllo illegale del territorio si acuirono il 23 settembre del 2008 con l'agguato teso nei confronti del sorvegliato speciale Claudio Russo (quest'ultimo legato alla consorteria Sinesi-Francavilla) nei pressi di parco San Felice, in quel momento affollatissimo di ragazzi.

Nella circostanza rimase lievemente ferita una ragazza di appena 15 anni. Il giorno seguente venne arrestato Savino Lanza per detenzione illegale di un revolver calibro 38.

La polizia scientifica successivamente accertò che si trattava della pistola utilizzata durante l'attentato a Claudio Russo. Dopo alcuni giorni, il 27 settembre, venne compiuto un altro agguato in cui rimase ferito il pregiudicato Angelo Bruno (anch'egli appartenente al sodalizio Sinesi) in via San Severo, mentre un anziano passante riportò gravi ferite.

Nella stessa serata venne ucciso in via Silvio Pellico il pregiudicato e sorvegliato speciale Antonio Bernardo, ritenuto dagli investigatori uno dei capi storici della società foggiana, nonchè cassiere della mala.

Investito di questo incarico dopo la morte dell'amico Franco Spiritoso esecuzione avvenuta il 19 giugno del 2007 in piazza Libanese.

A tal riguardo gli inquirenti non si sbilanciano, ma a denti stretti lasciano intendere che questi ultimi due omicidi possano essere ricollegabili tra di loro.
Tatiana Bellizzi da Teleradioerre
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FOGGIA - Operazione Antimafia 'Agorà': 7 arresti (3/11/2009)

C'era una telecamera per la videosorveglianza piazzata all'ingresso di un'attività commerciale nei pressi di parco San Felice. Dalle immagini si scorge chiaramente uno scooterone dal quale vengono esplosi alcuni colpi di pistola, poi un uomo che, mentre tenta di fuggire, risponde al fuoco.

E' il filmato dell'agguato teso nei confronti del pericolosissimo sorvegliato speciale Claudio Russo avvenuto il 23 settembre del 2008. Una sparatoria a tutti gli effetti dalla quale Russo uscì indenne, ma venne colpita di striscio una ragazzina di appena 15 anni.

Un agguato che in pochi giorni seminò una scia di sangue nella città e che mise in evidenza chiaramente le violenti effervescenze tra le due consorterie criminali foggiane: da un lato il clan Moretti-Lanza-Pellegrino capeggiato da Vito Lanza; dall'altro quello Sinesi-Francavilla, gestito da Roberto Sinesi.

Agguato che scatenò indagini a tambur battente tra la malavita locale, culminate nell'operazione odierna denominata Agorà condotta dal personale della Squadra Mobile di Foggia - Sezione Criminalità Organizzata e coordinata dalla DdA di Bari.

Sette le persone finite dietro le sbarre, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsioni, detenzione e porto abusivo di armi.

Carcere per Vito Bruno Lanza sorvegliato speciale di 56 anni; ritenuto dagli inquirenti, mandante dei tentativi di omicidio di Claudio Russo e di Angelo Bruno, quest'ultimo avvenuto il 27 settembre del 2008, in via San Severo; il figlio Savino Lanza 26 anni già detenuto perchè nell'immediatezza dei fatti di sangue venne trovato in possesso di un revolver calibro 38, arma utilizzata durante la sparatoria con Russo.

Inoltre - così come riportato nell'ordinanza del Gip - gli inquirenti ipotizzano che il 26enne, per la somiglianza fisica, sia stato proprio l'esecutore materiale dell'agguato di parco San Felice.

Manette ai polsi anche per Leonardo Lanza 30 anni, già in carcere; Claudio Russo, detenuto per inosservanza degli obblighi di sorvegliato speciale; Alessandro Aprile 25enne già arrestato perchè ritenuto il responsabile del tentato omicidio del boss Antonio Pellegrino detto "Capantica"; Antonio Racano 49enne e Salvatore Veneziano di 22 anni.

Arresti, dunque, che hanno messo la parola fine ad una pericolosa escalation sanguinaria che avrebbe sicuramente generato altri agguati tra i clan malavitosi.
Tatiana Bellizzi da Teleradioerre
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BARI - 93.000 i vaccini ma in Puglia ne servono 750.000 (3/11/2009)

Sono solo 93.000 i vaccini contro l’influenza suina disponibili attualmente in Puglia a fronte di 750.000 soggetti che rientrano nelle categorie a rischio e che perciò hanno diritto alla vaccinazione.

Il dato è emerso nel corso della riunione del tavolo tecnico sull'influenza da virus A/H1N1v che si è svolta ieri mattina presso l’assessorato regionale alle politiche della salute.

L'incontro è stato presieduto dall’assessore regionale Tommaso Fiore ed è servito anche a rideterminare le priorità delle categorie da sottoporre a vaccinazione sulla base delle novità introdotte dall’ordinanza del 20 ottobre scorso dal ministero.

La nuova ordinanza prevede infatti che la immunizzazione avverrà in due fasi, ma che già nella prima fase accanto al personale sanitario e socio-sanitario verranno vaccinate anche le donne al terzo e secondo trimestre di gravidanza, le persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni con patologie croniche, i bambini tra 6 e 24 mesi nati pretermine e gli adulti di età inferiore ai 65 anni con patologie gravi (vedi scheda affianco).

Avranno diritto al vaccino anche i familiari di soggetti ad alto rischio che, per controindicazioni temporanee o permanenti, non possono essere vaccinati.

«Cambiare il piano di vaccinazione in corsa dimostra che tutti siamo stati presi in contropiede dall’imprevista evoluzione dell’e pidemia » ammette un funzionario del settore sanitario.

Che aggiunge: «Nonostante gli sforzi, siamo comunque in ritardo di almeno un mese, con i tempi che rischiano di allungarsi ulteriormente se le consegne dei vaccini, come temiamo, possano dilungarsi ancora».

COME VACCINARSI - Ma coloro che rientrano nelle categorie a rischio, come potranno vaccinarsi? Le vaccinazioni avverranno esclusivamente presso i centri di vaccinazione dei dipartimenti di prevenzione di ciascuna Asl, alcuni dei quali funzioneranno anche come centri di prenotazione: l’elenco verrà diffuso in ciascuna provincia a partire da oggi inclusi i numeri telefonici, l’ubicazione, i giorni di apertura al pubblico con i relativi orari (l’elenco verrà pubblicato anche sulla «Gazzetta»).

Per prenotarsi, è sufficiente che i cittadini che rientrano nelle categorie a rischio in quanto affetti da patologie, portino in visione la documentazione sanitaria in proprio possesso, evitando di rivolgersi ai medici curanti.

«Vogliamo evitare che i medici generici vengano investiti da migliaia di richieste - spiega la stessa fonte - per questo l’assessorato ha dato disposizione di accettare in fase di prenotazione qualunque forma di documento, senza esagerare nella puntigliosità. Insomma si tenderà ad essere molto elastici».

IL VACCINO - Il famoso vaccino contro l’influenza A adottato in Italia si chiama «Focetria» ed è prodotto dalla casa farmaceutica «Novartis-Vaccini» che in Italia ha una propria sede a Siena. Entro novembre dovrà consegnare sei milioni di dosi, comunque insufficienti a garantire il fabbisogno.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
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Manfredonia- Iniziativa “Anch’io sono Peppino Impastato” : boom iscrizioni Manfredonia (3/11/2009)

PRIMO bilancio per l’iniziativa del quotidiano Tusciaweb “Anch’io sono Peppino Impastato”, l’iniziativa tesa alla costituzione di una strada, nelle città italiane, in onore del politico e conduttore radiofonico di Cinisi, divenuto famoso grazie soprattutto alle sue denunce delle attività della mafia in Sicilia.

Denunce che gli costarono la vita il 9 maggio del 1978, alla sola età di 30 anni.

11 vie, 2 biblioteche, oltre 6500 adesioni ai gruppi sparsi per il web: questi i primi risultai, dell’iniziativa partita nel mese di settembre.

Iniziativa partita anche dopo il gesto di Cristiano Simone Aldegani, il sindaco di Ponteranica, nel Bergamasco, che il 10 settembre scorso ha fatto rimuovere la targa della biblioteca comunale dedicata a Peppino.

Altri spinti dal desiderio di conservare una memoria comune.
Coinvolte finora, oltre Viterbo città da cui è partita l’iniziativa, anche la Sicialia, Puglia, Lombardia, Marche, Calabria, Emilia-Romagna e Lazio. Hanno invece promesso una via in suo nome, i primi cittadini di Manfredonia, Siracusa e Paderno Franciacorta, nel Bresciano.

Ma non solo strade. A Ladispoli e Spilamberto, in provincia di Modena, saranno due biblioteche a portare il nome di Peppino. Insieme alle sale di lettura di Catanzaro e Bresscia e alla sala ex giunta di Palazzo Valentini, sede della provincia di Roma.

Anche il comune di Terlizzi, nel Barese, e quello di Pesaro, nelle Marche, hanno promesso di attivarsi. Il primo dedicherà una piazza, il secondo un parco al giornalista ucciso dalla mafia nel ’78. Mentre a Specchia, nel leccese, sarà il circolo dell’Italia dei Valori a tenere alto il nome di Peppino Impastato, dopo aver annunciato su Facebook la sua intenzione di intitolare al militante antimafia la sede locale del partito.

Il gruppo ufficiale della campagna, ha raggiunto quota 5358 iscritti. A questi vanno aggiunti i 92 membri di Anch’io sono Peppino Impastato – Caprarola gli 831 di Manfredonia e i 156 di Dedicare una via o una piazza a Peppino Impastato.

Tutti gruppi spontanei che si sono affiancati al primo, per portare avanti la battaglia, insieme.

Il gruppo su Facebook promosso a Manfredonia, è stato ideato dalla giovane sipontina Sonia Pinto, “Una strada di Manfredonia alla memoria di Peppino Impastato“.
da Stato Quotidiano.it
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Torremaggiore – i sapori del novello tra gli antichi sfarzi di un castello (3/11/2009)

IN arrivo il vino novello: come ogni anno dopo il 5 novembre entrano in commercio i vini novelli da non confondersi con i vini nuovi, ottenuti cioè con metodo tradizionale e tramite la fermentazione naturale dei mosti.

Innanzitutto, spesso si sente parlare erroneamente di vino novello come il vino “nuovo”, nascendo infatti tale bevanda nasce da una produzione particolare e molto differente dalla “solita” vinificazione.

Il metodo per il vino novello fu ideato da un’équipe di ricercatori francesi nel 1934. Uno degli esperimenti includeva la conservazione di grappoli a bassa temperatura messi a contatto con anidride carbonica.

Dopo un paio di mesi i ricercatori si accorsero che i grappoli erano diventati gassosi e frizzanti, dal sapore peculiare ma per nulla sgradevole. Naturalmete i grappoli non erano più adatti per la commercializzazione e pertanto decisero di vinificarli; il vino che ne uscì risultò certamente “diverso” ma piacevole.

Il vino novello francese prende il nome dalla zona di produzione: Beaujolais Nouveau. Negli ultimi anni, la moda del vino novello ha contagiato consumatori e produttori italiani.

Ma come fa un vino a essere pronto dopo poche settimane dalla raccolta dell’uva ? Il segreto si chiama macerazione carbonica, da cui ne scaturisce un vino paricolarmente profumato.

Consiste nel riempire di uva un contenitore e poi chiuderlo ermeticamente per 7-18 giorni a temperatura di circa 30°C, previa saturazione con gas anidride carbonica.

Una minima parte di uva, quella più in basso, resta schiacciata dal peso dell’uva soprastante e libera del mosto che inizia a fermentare, grazie ai lieviti presenti nell’uva, producendo alcol e anidride carbonica; questo gas satura rapidamente l’ambiente, per cui le cellule intatte dell’uva intera vengono costrette a modificare il loro metabolismo, effettuando un tipo di fermentazione intracellulare (o autofermentazione) cedendo colore alla polpa.

Alla fine del periodo di permanenza nella vasca, satura di anidride carbonica, l’uva contiene una quantità di acidi assai inferiore rispetto all’origine ; inoltre vengono formati nuovi componenti odorosi, che ricordano la fragola e il lampone, oltre a un intenso fruttato dell’uva. A quel punto tutta la massa viene pigiata e posta nel tino di fermentazione dove, in due o tre giorni, terminerà la trasformazione degli zuccheri in alcool.

Il vino ottenuto matura in breve tempo, tanto che deve essere imbottigliato entro la fine di dicembre e consumato entro pochi mesi. Per quanto riguarda il Beaujolais Nouveau, la legge francese stabilisce che può essere messo in vendita al dettaglio dopo la mezzanotte del 3° mercoledì di Novembre dello stesso anno in cui è stata effettuata la vendemmia.

Per la legislazione italiana il vino novello può essere messo in vendita dal 6 novembre, relativo ad ogni annualità naturalmente della vendemmia.

La legislazione, inoltre, affinché il vino possa essere chiamato novello, prevede l’utilizzo obbligatorio a macerazione carbonica per almento il 30% dell’uva, mentre il restante 70% può essere vinificato con il metodo tradizionale.

E’ da sottolineare che il metodo di vinificazione della macerazione carbonica, oltre alle caratteristiche olfattive particolari, dona al vino un colore particolarmente vivo, con tonalità che ricordano il porpora e un gusto dove predomina la freschezza degli aromi.

In Italia la produzione spazia su quasi tutto il territorio nazionale, isole comprese.

In Italia attualmente c’è una produzione di circa 15 milioni di bottiglie. Le Denominazioni di Origine dove è previsto il novello sono circa 60, mentre oltre 160 sono Indicazioni Geografiche Tipiche.(fonte dati: Vinostore.it)

Fra gli appuntamenti da segnalare in Capitanata per degustare il vino novello: l’amministrazione Comunale di Torremaggiore, guidata da Alcide Di Pumpo, ha promosso quest’anno, tramite l’assessore al ramo, Aurelio Marinelli, l’edizione 2009 di Novello al Castello.

Nel castello che fu dei “De Sangro” e nella suggestiva cornice della “Sala del Trono” domenica 8 novembre sarà possibile conoscere e degustare i vini novelli dell’annata 2009.

Un primo appuntamento è previsto per le ore 18,00 (solo su prenotazione) per la presentazione dei vini novelli da parte dei vari produttori, un secondo appuntamento è poi previsto per le ore 19 con la degustazione dei vini esposti.

L’appuntamento delle ore 19 è aperto al pubblico. Per chi vuole partecipare all’incontro delle 18 può prenotare all’ufficio Agricoltura del Comune di Torremaggiore.
Maria de Filippo da Stato Quotidiano.it
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Foggia – agguato Russo: sette arresti in operazione Agorà (3/11/2009)

BRUNO, Savino e Leonardo Lanza, foggiani rispettivamente di 56, 30 e 26 anni. Claudio Russo, 46enne foggiano. Alessandro Aprile, 23 anni, Antonio Racano, 49 anni, e Salvatore Veneziano di 49 anni.

Queste le persone arrestate stamane dalla Polizia giudiziaria di Foggia, tutti presunti appartenenti ai due clan mafiosi foggiani dei Moretti-Lanza-Pellegrino e dei Sinesi-Francavilla.

Ai danni degli uomini, nel blitz diretto dalla Dda (direzione distrettuale antimafia) di Bari, i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, tentativi di omicidio, estorsioni, detenzione e porto abusivo di armi.

Gli arresti avvenuti nell’ambito dell’operazione Agorà, in riferimento ad un agguato teso nei confronti del sorvegliato speciale Claudio Russo lo scorso 23 settembre del 2008.

Una sparatoria nella quale venne ferita una ragazzina di appena 15 anni, mentre Russo ne uscì indenne. Il tentato omicidio di Russo, oltre quello di Angelo Bruno e l’omicidio di Antonio Bernardo, elemento di spicco della mafia foggiana ucciso il 27 settembre del 2008, nell’ambito della rivalità fra le due famiglie criminali foggiane: il clan retti-Lanza-Pellegrino capeggiato da Vito Lanza e quello Sinesi-Francavilla, con a a capo Roberto Sinesi.
da Stato Quotidiano.it
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Foggia, 10^ anniversario crollo viale Giotto: le iniziative del Comune (3/11/2009)

INIZIATIVE di tre giorni dell’amministrazione comunale in ricordo delle 67 vittime morte dopo il crollo del palazzo di viale Giotto. Un calendario fitto di appuntamenti realizzato grazie alla collaborazione tra familiari delle vittime, Comune di Foggia, Provincia di Foggia, Associazione Internazionale di Polizia – Delegazione Puglia, Fondazione Banca del Monte e Corpo dei Vigili del Fuoco.

Il programma del Comune sarà presentato nel corso di una conferenza stampa convocata per venerdì 6 novembre, alle ore 10.30, presso l’Aula consiliare di Palazzo di Città, a cui interverranno: una rappresentanza dei familiari delle vittime; Gianni Mongelli, sindaco di Foggia; Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia; Luca Di Mola, comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa circondariale di Foggia; Francesco Andretta, presidente della Fondazione Banca del Monte; Vincenzo Ciani, comandante Comando provinciale Vigili del Fuoco di Foggia.

L’iniziativa del Comune fa riferimento, come detto, al crollo improvviso dello stabilito di Viale Giotto a Foggia, avvenuto lo scorso 11 novembre 2009: secondo i sismografi della “Specola Nigri” furono diciannove i secondi durante i quali furono cancellate le vite di 67 persone, oltre naturalmente a fondamenta e basi di palazzi.

Per il crollo fu chiesta l’archiviazione delle indagini nei confronti delle quattro persone, accusate di omicidio colposo plurimo, crollo di edificio e violazione delle leggi edilizie, tutte decedute, indagate per il crollo del palazzo.

L’allora sindaco di Foggia, Paolo Agostinacchio, disse dopo la tragedia che i tecnici intervenuti sospettarono la presenza di problemi strutturali nel palazzo di 26 appartamenti che aveva circa 30 anni. Nessuna esplosione è stata riferita prima del crollo, disse il sindaco.

Sul posto anche il ministro degli interni Rosa Russo Iervolino per verificare l’efficienza dei soccorsi. Le autorità riferirono di dover esaminare le concessioni edilizie per verificare la presenza o meno di alterazioni. Inizialmente fu detto che il crollo era stato causato dai lavori di allargamento dei box, dall’eventuale taglio di pilastri sempre nei sotteranei ma poi, tra carte, archiviazioni e ricorsi si è giunti alla conclusione che l’unico motivo per il quale un palazzo costruito negli anni possa cadere è perchè mal costruito o meglio costruito con materiali scarsi.

Quella notte giunsero sul posto Vigili del fuoco, volontari organizzati e quei semplici cittadini che si misero a disposizione per cercare di salvare vite: scavarono tutta la notte, con le pale, con i picconi, o semplicemente con le mani per estrarre dai detriti le 71 persone che ci abitavano.

Le ricerche continuarono con i cani, con le sonde elettroniche, i geofoni, nella speranza di captare qualche rumore, qualche segno di vita.
Sin dall’ agosto precedente alcuni degli inquilini dello stabile di viale Giotto avevano avvertito strani scricchiolii della struttura.

A complicare le operazioni di soccorso si sviluppò,in un deposito di materassi situato nei sotteranei dello stabile, un incendio di forte intensità e un fumo alto e acre avvolse tutta la zona dei soccorsi.

A quel punto la possibilità che il fuoco avesse colpito qualche eventuale superstite o avesse contribuito a togliergli l’ossigeno necessario si fece sempre più concreta.

Fu anche accertato che la maggior parte delle persone travolte dal crollo del palazzo morirono per asfissia, nel giro di un paio di minuti: il responsabile del servizio di medicina legale dell’ospedale foggiano, Alberto Pedone, ispezionò i cadaveri e dichiarò “una compressione toracica dall’ esterno che ha provocato l’impossibilità all’attività respiratoria”. Poi la polvere e il fumo hanno fatto il resto.

Antonio Delli Carri, il costruttore dell’edificio di Viale Giotto, abitava nell’attico di viale Giotto, con il fratello. Ex muratori che, nel ‘68, costruirono tre edifici “gemelli”, per poi abbandonare l’attività.

Anche l’ingegnere Inglese, all’epoca direttore dei lavori era morto prima che avvenisse la tragedia . Nessuno di loro, dunque, potè dire o essere chiamato a dire con quali tecniche e materiali costruirono.

Ma si può giurare fossero le stesse che utilizzarono tutti i “pionieri” di una stagione dove lo sviluppo edilizio fu esplosivo. «Il “livello” era l’occhio; lo “squadro” era l’incrocio dei piedi», (fonte: manganofoggia.it) disse un geometra in quei giorni, alludendo alla precisione e all’economia che caratterizzava le attività edilizia fino agli anni ‘70.
Girolamo Romussi da Stato Quotidiano.it
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FOGGIA - Università, si insedia il nuovo direttore amministrativo (3/11/2009)

Si è insediato oggi, il nuovo Direttore Amministrativo dell'Università degli Studi di Foggia, nominato all'unanimità dal Consiglio di Amministrazione. Si tratta di Costantino Quartucci, 45 anni, laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Bologna.

Dal 1992 al 2000 il dott. Quartucci ha ricoperto vari incarichi presso l'Università degli Studi di Bari per poi trasferirsi presso l'Ateneo foggiano, di cui è dirigente dal 2003 e dove ha svolto la funzione di Direttore Vicario.

Il neo direttore amministrativo succede al dott. Guido Croci che lascia la Direzione dell'Ateneo foggiano dopo 7 anni.
da Teleradioerre
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FOGGIA - Provincia, formazione professionale: pubblicato 7° avviso pubblico (3/11/2009)

'Legare la Formazione professionale al mondo della scuola, mettere in stretta connessione questi ambiti, operando in maniera incisiva ed intelligente sulla qualificazione dei nostri giovani devono essere obiettivi primari per un territorio come la provincia di Foggia'.

Così Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, commenta la pubblicazione, da parte dell'assessorato alle Politiche del Lavoro di Palazzo Dogana, del settimo avviso pubblico in materia di Formazione professionale.

L'avviso - i cui interventi prevedono un finanziamento complessivo di 1 milione 350mila euro - è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia e riguarda l'Asse IV 'Interventi integrati per l'area professionalizzante degli Istituti Professionali di Stato'.

'Attraverso questo avviso - spiega l'assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Leonardo Lallo - intendiamo rafforzare e potenziare i percorsi formativi che interessano gli studenti delle classi IV e V degli Istituti professionali di Stato, al fine di fornire loro competenze tecnico-professionali specifiche, connesse al sistema produttivo del territorio di Capitanata e, quindi, utili ad un pronto inserimento nel mondo del lavoro'.

Si tratta, dunque, di attivare in totale 135 progetti della durata massima di 300 ore annue, che si andranno ad integrare con l'area di insegnamenti comuni e con l'area di insegnamenti di indirizzo. L'area 'professionalizzante' all'interno della quale si colloca l'avviso pubblico, è comprensiva di esperienze di stage, effettuate dagli alunni presso aziende di settori produttivi coerenti con il profilo professionale dell'indirizzo prescelto nell'istituto di provenienza.

'Realizzare un rapporto dii stretta collaborazione tra mondo della scuola e Formazione professionale - aggiunge il vicepresidente della Provincia ed assessore alle Politiche Educative, Billa Consiglio - è la chiave di volta per non disperdere il patrimonio di competenze e di intelligenze presente sul territorio, mettendo al contrario questa ricchezza al servizio dello sviluppo della provincia, dunque consentendo ai nostri giovani di maturare competenze tali da consentire loro di essere immediatamente competitivi sul mercato del lavoro'.

Al termine del percorso scolastico-formativo, gli studenti che hanno raggiunto gli obiettivi formativi previsti dalle tre aree curriculari (quella professionalizzante, quella di insegnamenti comuni e quella di insegnamenti di indirizzo) conseguono, oltre al diploma di Stato, anche la qualifica professionale regionale di secondo livello (Attestato di specializzazione), che costituisce un valore aggiunto da spendere nel contesto produttivo locale.

Elementi qualificanti della proposta formativa sono la coerenza con il percorso di studi effettuato dagli studenti; l'individuazione di profili professionali emergenti effettivamente spendibili per l'inserimento lavorativo; il ricorso a esperti del mondo del lavoro per lo svolgimento delle lezioni; il coinvolgimento delle imprese; la coerenza con il fabbisogno del territorio.

Gli interventi potranno essere proposti da un istituto scolastico accreditato, oppure da un istituto scolastico accreditato congiuntamente ad un istituto scolastico non accreditato; da un organismo di formazione professionale regionale accreditato congiuntamente ad un istituto scolastico non accreditato.

Il finanziamento prevede una copertura del 100 per cento della spesa e non potrà essere superiore a 10mila euro per ogni intervento (classe). Lo sforzo congiunto del presidente Pepe e degli assessori Lallo e Consiglio, è stato quello di integrare il contributo inizialmente previsto nel Piano provinciale di attuazione della Formazione professionale per l'area professionalizzante per l'anno 2009, pari a 6mila 500 euro per classe, portandolo a 10mila euro.
da Teleradioerre
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MARGHERITA DI SAVOIA - Operazione GdF, sequestrati supporti audiovisivi illecitamente riprodotti (3/11/2009)

Militari della tenenza della Guardia di Finanza di Margherita di Savoia, dopo specifici controlli finalizzati al contrasto della pirateria audiovisiva, hanno sottoposto a sequestro, a carico di ignoti, 509 Dvd e 515 Cd illecitamente riprodotti, privi del marchio S.I.A.E.
da Teleradioerre
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Manfredonia - Differenziata: più cassonetti vicino ai supermercati - D’Errico all’assessore all’ambiente: ‘laddove mancano si conferisce indistintamente nei bidoni degli rsu' (3/11/2009)

Più cassonetti della raccolta differenziata per i supermercati di Manfredonia.

Il consigliere PdL Luca D’Errico ha rappresentato tale necessità all’assessore all’ambiente, Salvatore Zingariello, sostenendo di aver fin troppe volte notato che nei pressi dei supermercati dove non è completa la serie dei contenitori per effettuare la differenziata, si conferisce indistintamente materiale di scarto nei cassonetti per i rifiuti solidi urbani che finiscono per riempirsi nel giro di pochi minuti.

“Una situazione che va corretta –esorta D’Errico- perché oltre a creare un disservizio, visto che i residenti nella zona sono costretti ad abbandonare i sacchetti fuori dal cassonetto perché lo trovano già colmo, allo stesso tempo si disincentiva la raccolta differenziata a dispetto degli sforzi con cui si sta cercando di far crescere la sensibilità degli utenti rispetto alla problematica ambientale”.

La sollecitazione è stata raccolta dall’assessore al ramo il quale ha però spiegato che “con i negozi e i supermercati l’amministrazione comunale ha siglato una convenzione per la raccolta dei cartoni, che rappresentano il grosso del rifiuto prodotto da questo tipo di attività commerciale, e che i supermercati più grandi sono anche dotati all’esterno di cassonetti per la plastica.

In ogni caso –ha aggiunto Zingariello (nella foto a destra)- disporrò una verifica”.


Anna Maria Vitulano da Manfredonia.net
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Roma – rinnovo Consiglio federale per l’Aeci (3/11/2009)

L’Aero Club d’Italia (AeCI), ente di diritto pubblico federato al CONI, ha rinnovato il proprio Consiglio Federale durante l’assemblea tenutasi a Roma nella sala d’onore del CONI al Foro Italico. Gli addetti con diritto di voto erano 175.

L’AeCI è la federazione delle federazioni sportive aeronautiche (FSA), che rappresentano le diverse discipline del volo a motore, volo a vela (aliante), volo libero (deltaplano e parapendio), ultraleggero, paracadutismo, aeromodellismo, volo aerostatico (mongolfiera, pallone, dirigibile), volo acrobatico in aliante e a motore, e costruttori di aeromobili amatoriali e storici.

Alla presidenza, con suffragio praticamente unanime, è stato confermato per il secondo mandato consecutivo il senatore Giuseppe Leoni.

Come previsto dalle norme statutarie, alla carica di consigliere federale sono stati eletti tre membri da parte dei presidenti delle FSA, precisamente i veneti Luca Basso, presidente della Federazione Italiana Volo Libero (FIVL), Manuele Molinari, vice presidente della Federazione Italiana Volo a Vela (FIVV) e Flavio Giacosa di Torino, presidente della Federazione Italiana Volo Ultraleggero (FIVU).
Tre consiglieri sono stati votati dai rappresentanti dei giudici di gara e degli atleti, cioè i lombardi Adolfo Peracchi, presidente della Federazione Italiana Aeromodellismo (FIAM), Sergio Dallan della Federazione Sportiva Italiana Volo Acrobatico (FSIVA) ed il bolognese Diego Villa, presidente della Federazione Italiana Paracadutismo Sportivo (FIPAS).

Demetrio Catanese di Reggio Calabria, Antonio Dentini di Arezzo ed il lombardo Marco Gavazzi sono stati eletti dai presidenti degli Aero Club locali. Giorgio Fogliani è entrato nel consiglio quale presidente della Commissione Centrale Sportiva Aeronautica.

Si è provveduto anche a eleggere i revisori dei conti nelle persone di Giovanni Di Fede e Pierluigi Arnera.
Comunicato Stampa Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero
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Roma - Fonti rinnovabili, proposta per esenzione Ici (3/11/2009)

CON risoluzione 3/08 dell’Agenzia del Territorio (AT) e la risposta del 13 luglio 2009 della stessa, tramite l’ufficio provinciale di Torino a un quesito posto dall’Agenzia per l’energia di Torino, sono stati definiti i criteri per il censimento catastale degli impianti fotovoltaici e la conseguente applicazione dell’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI).

Secondo l’AT, il principio guida individuato è quello della “destinazione prevalente”: se l’impianto viene installato per “soddisfare principalmente le esigenze energetiche di un’abitazione o di un altro tipo di attività” (anche con “Scambio Sul Posto”), lo stesso non può considerarsi suscettibile di autonoma redditività immobiliare e pertanto non va censito.

Diversamente l’AT asserisce che: ai fini del classamento, nei casi di nuova costruzione, la presenza di tale impianto va tenuta in considerazione, alla stregua di tutte le altre qualità intrinseche che caratterizzano l’unità immobiliare, sia essa appartenente alle categorie ordinarie, speciali o particolari; nei casi di installazione su immobili già censiti – attese le difficoltà di procedere a una rappresentazione completa ed esaustiva di tutte le casistiche in astratto ipotizzabili – si può ritenere quale indicatore discriminante sulla necessità o meno di presentare una denuncia di variazione catastale, la soglia incrementale del valore (e quindi anche della redditività dell’unità immobiliare, eventualmente derivante dall’intervenuta installazione dell’impianto) in misura non inferiore al 15% (cfr. per analogia Art. 2, comma 1, lettera a) della Determinazione del Direttore dell’Agenzia del 16/02/2005).

Precedentemente alla citata Risoluzione e in seguito all’articolo 1 Quinques del D.L. 44/2005, convertito in legge n. 88/2005, in cui il legislatore ha incluso “ai fini della determinazione rendita catastale dei fabbricati industriali costituenti le centrali termiche, anche gli impianti (turbine) non infissi stabilmente al suolo”, con la circolare 14/T del 22/11/07, l’AT dispose la necessità di accatastamento di un impianto eolico nella categoria “D/1 – opifici”, con la conseguente applicazione dell’ICI.

Nel contesto giuridico sopra descritto, la determinazione di una rendita catastale degli impianti che producono energia elettrica rinnovabile (idroelettrico, eolico, fotovoltaico, biomassa) e la conseguente applicazione dell’ICI generano una limitazione dell’applicazione e dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, che incide gravemente sulle ipotesi di raggiungimento degli obiettivi europei posti al 2020 (17% della produzione di energia rinnovabile sui consumi finali nazionali), tendendo a vanificare l’effetto degli strumenti di incentivazione sviluppati a sostegno del settore.

In considerazione di quanto esposto, si ritiene utile chiarire che la disciplina è oggetto di una vexata quaestio, priva ancora di una risoluzione definitiva da parte della giurisprudenza. Innanzi tutto va tenuto conto delle pronunce di alcune Commissioni Tributarie (cfrs. Commissione Tributaria Provinciale di Foggia, decisione n. 127 del 19.09.07; ) che hanno sostenuto l’esclusione dall’ICI per gli impianti eolici e fotovoltaici, attribuendo rilevanza alla natura di pubblica utilità di queste opere e al loro carattere indifferibile e urgente, come stabilito sia dall’articolo 1, comma 4, della legge 09.01.1991, n. 10, dove “L’utilizzazione delle fonti di energia di cui al comma 3 è considerata di pubblico interesse e di pubblica utilità e le opere relative sono equiparate alle opere dichiarate indifferibili e urgenti ai fini dell’applicazione delle leggi sulle opere pubbliche“; sia dall’articolo 12, comma 1, del D. Lgs.vo 29.12.2003, n. 387, in cui è indicato che “le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti sono di pubblica utilità indifferibili ed urgenti”.

Tali peculiarità imporrebbero, infatti, l’accatastamento delle stesse non tra gli “opifici” (categoria D/1), bensì nella categoria E/3 o E/9, così come precisato dal Ministero delle Finanze – Direzione Generale del Catasto – con la circolare n. 2 del 14.03.92, che accoglie: “Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche”, le quali sono da considerare esenti dall’ICI ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 del D. Lgs.vo 504/92. Al riguardo, corre tuttavia l’obbligo di rilevare che, ai sensi dell’articolo 2, comma 40 e seg. della legge 24 novembre 2006, n. 286, “Nelle unità immobiliari censite nelle categorie catastali E/1, E/2,E/3, E/4, E/5, E/6 ed E/9 non possono essere compresi immobili o porzioni di immobili destinati ad uso commerciale, industriale, ad ufficio privato ovvero ad usi diversi, qualora gli stessi presentino autonomia funzionale e reddituale”.

L’AT in merito e con specifico riferimento alla categoria E3 (cfrs. Allegato alla circolare n. 4/T del 13.04.07) – Lineev Guida per il classamento delle Unità Immobiliari nelle categorie del “Gruppo E” e per l’individuazione degli immobili a diversa destinazione funzionale, ha esplicitamente precisato che “in questa categoria restano comprese tutte le unità immobiliari nelle quali si esercitano attività finalizzate al soddisfacimento di esigenze pubbliche, con esclusione di quelle aventi finalità esclusivamente o prevalentemente commerciali ed industriali”.

La Commissione Tributaria Provinciale di Bologna ha ribadito, invece, che elemento caratterizzante “degli immobili destinati alla categoria E non è la strumentalità ad attività d’impresa, ma la specifica destinazione.”

Quindi “il discrimine tra la “categoria E” e la “categoria D” non è la redditività, bensì la destinazione specifica”.Posizione questa che trova conforto in una precedente posizione ribadita dall’AT con la circolare n. 4/T del 16.05.06, nella quale è stato precisato che il fine di lucro che anima il soggetto intestatario dell’immobile non può essere “discriminante e determinante per l’attribuzione della categoria”.

Nel particolare i giudici bolognesi, con la richiamata decisione, ribadiscono che “la produzione di energia attraverso una fonte rinnovabile e pulita costituisce non solo un interesse per la collettività, ma una vera e propria priorità pubblicistica perché incide su una serie di diritti costituzionali quali il diritto alla salute”.

Infine, alcuni chiarimenti potrebbero derivare dalla risposta ministeriale all’atto di sindacato ispettivo del Senato della Repubblica n. 4 – 01343 del 31.02.09, con il quale il Senato della Repubblica ha chiesto al Ministro dell’Economia e delle Finanze di pronunciarsi sull’opportunità di “annullare la risoluzione n. 3 del 2008 e conseguentemente intervenire affinché gli impianti fotovoltaici siano dichiarati esenti dal pagamento dell’ICI”, atteso che “la diffusione sul territorio nazionale di impianti solari fotovoltaici è parte rilevante e indispensabile dello sforzo per ridurre le emissioni di anidride carbonica proveniente dall’uso di combustibili fossili”.

In seguito a tutto quanto esposto, al fine di chiarire gli aspetti fino ad ora descritti, si ritiene utile un intervento da parte del legislatore. Pertanto, si propone una modifica legislativa dell’articolo 2, comma 40 della Legge 24 novembre 2006, n. 286, inserendo il seguente comma:
“Comma 40 – bis.

Gli impianti per la produzione di energia rinnovabile da Eolico, fotovoltaico, idroelettrico e biomassa ai sensi della legge n. 387/03, della legge n. 10/91 e della Direttiva 2001/77/CE sono considerati unità immobiliari nelle quali si esercitano attività finalizzate al soddisfacimento di esigenze pubbliche e censiti nelle cat. E catastale”.
Luigi Starace da Stato Quotidiano.it
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Manfredonia – incontro gruppo “Stop alla strada della morte” (3/11/2009)

FISSATO per il prossimo sabato, 14 novembre, alle ore 16.30, il primo incontro del gruppo “Stop alla strada della morte”, iniziativa promossa da numerose associazioni e collettività locali, per attivare una rapida risoluzione che consenta di ristrutturare la strada provinciale 141.













da Stato Quotidiano.it
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Manfredonia - “L’imbarazzante e colpevole silenzio”. Parte II: l’Anfiteatro romano di Siponto (3/11/2009)
IN prossimità delle festività di Halloween diventa “divertente” ricordare i monumenti “fantasma” segnalati da molti, anzi moltissimi studiosi e ripudiati e negati da altri, in particolar modo amministrazioni locali di qualsivoglia colore politico.

“Entro la prossima primavera il Parco Archeologico di Siponto sarà una grande realtà del territorio di Capitanata e potrà essere inaugurato. Lavoreremo anche per recuperare l’anfiteatro e tra qualche mese inaugureremo la mostra permanente sull’antica Siponto presso il museo del castello di Manfredonia”.

Chi parla è archeologa Caterina Laganara, responsabile della campagna di scavo a Siponto, direttrice scientifica degli scavi finanziati dalla Regione Puglia e progettati dall’Università di Bari, Facoltà di lettere e filosofia e Dipartimento beni culturali e scienza del linguaggio nel corso della XVIII edizione del Premio di Cultura Re Manfredi.

Grandi novità quindi (si spera) sul Parco Archeologico di Siponto, un sito in continua evoluzione. Gli ultimi aggiornamenti riguardano però la campagna scavi 2009 sulla Siponto Medievale nell’area adiacente la Basilica condotta dal 28 settembre al 17 ottobre i cui risultati saranno pubblicati a breve.

Dalla precedente campagna di scavi sono stati portati alla luce “importanti reperti”, condotti successivamente all’Università di Bari per essere analizzati dai laboratori scientifici. “Si tratta per lo più – ha annunciato l’archeologa – di ceramiche, vetri, malte alcuni frammenti delle quali finemente dipinti.

Tra i ritrovamenti anche alcune sepolture con scheletri in buone condizioni e che attestano come i sipontini fossero alquanto alti in media un metro e ottanta, una aquila con decorazione in ferro, una trentina di monete non di metallo pregiato, probabilmente risalenti al periodo svevo angioino.

Dall’analisi specialistica cui saranno sottoposti – ha rilevato Laganara – ci attendiamo di scoprire particolari che possono illuminarci sulle costruzioni e sulle funzioni delle stesse nel contesto urbanistico, in particolare del grande edificio sul quale abbiamo appuntato l’attenzione anche con l’ausilio delle indagini magnetometriche ad alta definizione condotte dal professor Ciminale”.

In base dello stato dei ritrovamenti si è potuto evincere che la città sia stata abbandonata gradualmente man mano che i suoi abitanti si trasferivano nella nuova città di Manfredonia per la cui costruzione è stato abbondantemente riutilizzato il materiale della vecchia città.

Purtroppo – ha lamentato Laganara – sono andati perduti alcuni riferimenti di rilievo per via degli scavi abusivi condotti da sconsiderati evidentemente in cerca di tesori che certamente non ce ne possono essere. L’area archeologica rimane malauguratamente aperta e senza alcuna difesa, con un grande patrimonio di storia e di cultura affidato al senso civico dei cittadini. “Ma occorre andare per gradi”, ha avvertito Laganara.

“So che il grande desiderio dei manfredoniani – ha annotato – è quello di portare alla luce l’anfiteatro romano: non è ancora il momento. La ricerca archeologica è come un libro che si sfoglia pagina dietro pagina: la pagina dell’età romana viene dopo di quella medievale che occorre ancora completare”.

Per comprendere al meglio l’importanza storica di Siponto è il caso di fare un breve passo indietro.

E’ stato spiegato in precedenza che, in tempi remoti, (epoca eocenica) l’attuale pianura dauna fosse interamente coperta dalle acque, mentre il Gargano formava un mare chiuso, chiamato Adria. Con il ritiro progressivo del mare apparvero in seguito il Tavoliere delle Puglie e tre fiumi: il Cervaro, l’Ofanto e il Candelaro.

Secondo l’opinione dello storico Sarnelli, il luogo di Siponto esisteva ed era così chiamato fin dall’anno 1700 della Creazione ed era abitato da tribù nomadi neolitiche probabilmente proventi dalle montagne. Siponto cominciò invece ad avere vita di città 694 anni prima di Cristo, quando Roma già contava 60 anni ed era governata da Anco Marzio. Lungo la laguna sipontina altre città sorsero in seguito, mentre, nell’interno, sulle sponde fluviali, già esistevano Arpi, fra il Candelaro e il Sàlsola, Luceria a monte del torrente Triolo, Canne sull’Aufido od Ofanto.

Il Sarnelli nella Cronologia dei Vescovi Sipontini sostiene che a Siponto governarono sette re: Sem, Appulo, Jafet, Japige, Pilunno, Dauno e Diomede. In seguito, con l’invasione greca, Siponto mutò forma al governo, e a simiglianza di Atene ebbe i Consoli i Dittatori, i Pretori, i Tribuni della plebe, gli Annonari, i Diceti per la riscossione delle imposte, gli Edili, gli Agoneteti per la direzione dei giuochi e i Ginnasiarchi per le scuole. Durante questo periodo ebbe anche i cantori, i musici, i poeti, gli oratori, e durante quella dominazione si successero ben 36 Duci delle Armi.

L’indipendenza della Repubblica Sipontina fu turbata successivamente dall’occupazione romana. Durante questo periodo Siponto fu abbellita e ampliata e si arricchì tanto sfarzosamente da possedere colonne marmoree fiorite di capitelli.

La città fu cinta da un doppio ordine di mura e vennero costruiti tre castelli: il primo al lido, l’altro, nell’abitato e il terzo fuori della città, chiamato poi «Rocca della guardia montana».
Il porto era sicurissimo e di facile approdo.

Le fondazioni della banchina anche ora possono vedersi nella parte retrostante all’antica fabbrica di Manzini, in prossimità della fontana di Siponto.

Inoltre, Siponto ebbe innumerevoli edifici di pregio artistico e di importanza civica: dodici curie in forma di piccoli templi e rispettivi porticati, un Circo Agonale, l’Anfiteatro, il Teatro della Repubblica Sipontina, tre archi trionfali, il Palazzo delle Scienze e delle Arti, il Palazzo Vescovile, centosedici palazzi patrizi, il Gran Duomo sipontino, monasteri, conservatori, ospedali, un grande ospizio detto del «Pellegrino al Gargano», una grandiosa necropoli, moltissime case di abitazioni plebee ed altre civiche istituzioni.

E’ facile quindi immaginare quali proporzioni e a quale importanza era pervenuta la città. Non a torto lo storico Angiulli ebbe a scrivere che: «fino all’ anno 642, escluse Roma e Ravenna, niun’altra città d’Italia aveva maggiori e migliori edifici di Siponto».

Per quanto riguarda l’anfiteatro romano la situazione attuale è di totale abbandono. Per arrivare all’importante monumento storico bisogna percorrere la strada che porta alla sede Silac, girare a sinistra e percorrere una mulattiera per apprezzare la struttura reticolata, in buona parte ancora sotterrata, nel centro del quale è situata uno squallido podere abbandonato.

Per la costruzione di quest’ultimo sono stati probabilmente utilizzate parte delle pietre dell’anfiteatro romano.

Sono ormai vent’anni che ettari ed ettari di terreno sono stati sequestrati dal Comune ed da altrettanti anni la cittadinanza attende un serio programma di scavi che possa portare la Siponto antica finalmente alla luce.
(continua)
(per la prima parte del testo: http://www.statoquotidiano.it/”L’imbarrante e colpevole silenzio”. )
da Stato Quotidiano.it
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Foggia, oggi inaugurazione Camera del Lavoro (3/11/2009)

Si terrà oggi in concomitanza con la celebrazione del 52esimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio l'inaugurazione della sede ristrutturata della Camera del Lavoro di Cerignola (Foggia), città natale del padre del sindacalismo italiano.

L’iniziativa della Cgil di Capitanata (Fg) si terrà a partire dalle ore 17.00, in piazza Primo Maggio. E' quanto si apprende da una nota della Cgil regionale.

“Il doveroso ricordo di Di Vittorio – afferma Mara De Felici, segretaria generale della Cgil Puglia – insieme alla inaugurazione della sede ristrutturata rappresentano la conferma di un impegno sociale che il nostro sindacato ha realizzato ne corso di oltre un secolo di storia, e che vede proprio nelle Camere del Lavoro un presidio di democrazia oltre che di tutela dei diritti dei lavoratori e della dignità del lavoro, in una fase di grave crisi che sta pesantemente e ingiustamente penalizzando lavoratori e pensionati, donne e, giovani, con ripercussioni ancora più pesanti nel mezzogiorno del paese”.

Con la ristrutturazione della Camera del Lavoro, inoltre, “si restituisce alla città e al sindacato un pezzo importante di storia – conclude De Felici -.

La sede della Cgil fu infatti realizzata all’indomani della scomparsa di Di Vittorio, grazie alla solidarietà attiva della federazione sindacale mondiale – di cui Di Vittorio fu segretario -, della Cgil nazionale, di tanti singoli cittadini, che finanziario la costruzione al fine di donare una struttura degna e funzionale ai lavoratori cerignolani”.
TAGS cgil foggia camere del lavoro
da Rassegna.it
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FOGGIA - Operazione Antimafia "Agorà, sette arresti a Foggia (3/11/2009)

E' coinvolto anche il capo clan Vito Lanza tra le sette persone raggiunte da un'ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, per i reati di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsioni, detenzione e porto abusivo di armi.

Si tratta dell' operazione Antimafia "Agorà" condotta dal personale della Squadra Mobile di Foggia - Sezione Criminalità Organizzata e coordinata dalla DdA di Bari.

Tutto è partito nella primavera del 2008 quando, a seguito delle scarcerazioni di alcuni pericolosi pregiudicati mafiosi, si registrò a Foggia una ripresa delle attività estorsive in danno di imprenditori del posto.

I contrasti generati dal controllo dei proventi delle attività illecite, acuirono le effervescenze tra due clan mafiosi foggiani tanto che i due gruppi tornarono ad impugnare le armi, generando, tra le altre cose, un elevato allarme sociale.

Risale, infatti, al 23 settembre dello stesso anno l'agguato nei confronti del sorvegliato speciale Claudio Russo nei pressi di parco San Felice. Nella circostanze rimase lievemente ferita una ragazza di appena 15 anni.

Dopo alcuni giorni, il 27. settembre, venne compiuto un altro agguato in cui rimase ferito il pregiudicato Angelo Bruno in via San Severo, mentre un anziano passante riportò gravi ferite.

Nella stessa serata venne ucciso in via Silvio Pellico il pregiudicato e sorvegliato speciale Antonio Bernardo, ritenuto dagli investigatori uno dei capi storici della società foggiana.

Ma grazie alla tempestiva strategia investigativa, gli uomini della Mobile riuscirono a trarre in arresto alcuni pericolosi esponenti dei due clan in lotta, sequestrando due pistole e 500 grammi di cocaina.

Arresti e sequestri che misero la parola fine ad una pericolosa escalation sanguinaria che avrebbe sicuramente generato altri agguati tra i due gruppi mafiosi.
Tatiana Bellizzi da Teleradoerre
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BARI – In Puglia il consueto ricordo ‘fiorito’ dei defunti (a Foggia pure dei quattro zampe) - Calano le vendite delle piante per la crisi e per i rincari (3/11/2009)

Astrid, Black, Carlotta, Dalia, Frisby e Charly. E potremmo continuare. Basta passeggiare tra le viuzze del ‘Parco dei ricordi’ per trovare chi, nella ricorrenza dei defunti, ha voluto salutare il loro amico a quattro zampe. Qui trovano riposo, con una vera e propria sepoltura, lapide con annessa foto ed epitaffio, i cani e gatti compagni di una vita.

“Bontà e dolcezza saranno, di te, il nostro perenne ricordo”: è una delle frasi incise su una lapide (dedicata ad Astrid un pastore scozzese morto a 13 anni) nel cimitero a quattro chilometri da Foggia, immerso nelle campagne di Cerignola (Foggia). In totale la struttura accoglie i resti di circa 250 animali, tra i quali anche una tartaruga, un coniglio e un criceto, ma c’è posto anche per gli uccelli. Cinquemila metri quadrati di parco nati da un’idea di due soci.

Ma, ieri, è stata anche una giornata in onore ai soldati caduti nelle Grandi Guerre. Manifestazioni a Ginosa (Taranto), dove il sindaco ha posto una corona d’alloro ai piedi della Lapide ai Defunti, e a Casamassima (Bari), lì il sindaco ha reso omaggio ai polacchi caduti nel liberare la Puglia e l’Italia dall’invasione nazista (insieme a partigiani e americani).

Comunque il primo novembre si conferma il giorno di massima affluenza ai cimiteri. Una tradizione, dicono i sondaggi, trainata dai napoletani. Ma nel resto d’Italia c’è chi ormai snobba questa ricorrenza. La crisi economica c’è e non risparmia nemmeno i fiori. Nella giornata dedicata come da tradizione alla commemorazione dei defunti, l’affluenza ai luoghi di culto è stata molto inferiore rispetto agli scorsi anni.

Come da copione anche quest’anno però c’è stata la polemica sul rincaro del costo dei fiori: raddoppiato o addirittura triplicato rispetto alle scorse settimane. I venditori di fiori, invece, che aspettano questo giorno come manna dal cielo, dicono che la gente non spende più come prima. I soldi, spiegano, sono pochi e non conviene consumarli in fiori da lasciare sulla tomba del proprio caro. Situazione che si registra un po’ ovunque in Italia.

La Commemorazione dei defunti (in latino “Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum”) è una ricorrenza della Chiesa cattolica, che nasce su ispirazione del rito bizantino, che celebrava il ricordo dei morti il sabato prima della domenica di “Sessagesima”, ossia quella che attualmente coincide, nel rito romano, con quella delle Palme.

Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny nel 998 e alla riforma cluniacense: Tradizioni millenarie che sembra aver trovato un primo blocco. Calano le visite, dunque, nei cimiteri italiani. E come disse Foscolo: “All’ombra dè cipressi e dentro l’urne, confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?”
Paolo Marella da quotidianopuglia.it
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Domani in Capitanata farmacie chiuse e dall’Ataf il ‘no alle speculazioni politiche’ - L’associazione: “Insufficienti i provvedimenti adottati finora” (3/11/2009)

Da Gianfranco Curato, presidente dell’Associazione provinciale titolari di farmacia, riceviamo: Per onestà intellettuale diamo innanzitutto atto agli interventi da parte di vari esponenti politici sulla grave situazione delle farmacie di Capitanata. Diamo altresì atto al direttore generale dell’Asl Fg, Ruggero Castrignanò, che, per quanto nelle sue disponibilità, ha dichiarato di aver sbloccato due mensilità arretrate.

Il Consiglio dell’Atf nel ritenere del tutto insufficienti i provvedimenti presi, che non modificano significativamente il quadro di sofferenza lamentato, hanno confermato la chiusura di tutte le farmacie del territorio per domani, astenendosi dall’assumere ulteriori iniziative nell’attesa del sollecitato incontro con l’Assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Tommaso Fiore, incontro sollecitato sempre dal Castrignanò nell’impossibilità di assumere impegni di qualsiasi natura senza un intervento regionale a garanzia.

La manifestazione di chiusura delle farmacie per domani assume quindi, nell’attesa, il significato tangibile di una testimonianza muta delle difficoltà sempre più crescenti che incontra il settore e senza che vi sia mai stato, nonostante i ripetuti solleciti della Federazione Regionale, alcun incontro con i responsabili della politica sanitaria.

Per contenere al massimo i disagi alla popolazione resteranno aperte alcune farmacie, assicurando la copertura di tutto il territorio provinciale. Non intendiamo prestarci ad alcuna speculazione politica su questa questione ma non possiamo esimerci dal rispondere a coloro che tentano di giustificare tale situazione, che come si è detto non trova riscontro in altre Asl di Puglia, con la dichiarazione del forte deficit della nostra Asl, invertendo la causa con l’effetto, allora è da chiedersi come si sia determinato tale enorme disavanzo.

Indubbiamente sono state effettuate delle scelte che hanno privilegiato più l’occupazione che l’economia dei servizi. Un esempio per tutti: solo nell’Asl Fg le prenotazioni Cup vengono effettuate a carico del bilancio dell’Asl con l’attivazione di 33 postazioni dirette, in controtendenza a quello che avviene nel resto della Regione dove viene effettuato prevalentemente tramite le farmacie del territorio ad un costo prossimo allo zero. Rispettiamo le scelte della politica ma le scelte devono essere supportate anche dalle risorse, in caso contrario ci sarà un deterioramento di tutti i servizi.
Gianfranco Curato da quotidianopuglia.it
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Dal prossimo anno anche gli universitari foggiani avranno la casa dello studente: era ora (3/11/2009)

Due buone notizie per l’Università di Foggia: finalmente c’è la prima casa dello studente e presto sarà realizzato un polo scientifico e tecnologico. Nei giorni scorsi è stata firmata la transazione tra l’Adisu Puglia e la Società costruttrice che ha consegnato il fabbricato realizzato in via Galanti.

La firma è l’epilogo di riunioni tecniche e di incontri, per risolvere una questione diventata, ormai, spinosa. Il blocco dei lavori per la realizzazione della struttura di accoglienza per universitari fuori sede era stato determinato da varianti al progetto originario, resesi necessarie per adeguare non solo l’immobile ma anche gli impianti.

Le modifiche previste e le successive, numerose riserve avanzate dalla ditta costruttrice facevano lievitare notevolmente il costo iniziale dell’opera, tanto da mettere in dubbio la possibilità di concludere positivamente la vertenza. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Così dal prossimo anno accademico 2010- 2011 gli studenti dell’Università, dell’Accademia di Belle arti, del Conservatorio Musicale e della Scuola Superiore di Scienze Religiose avranno a disposizione 99 nuovi posti letto.

Gli alloggi saranno assegnati per concorso, naturalmente a tariffe agevolate. La sigla di un altro protocollo d’intesa tra Regione, Provinca, Comune, Università e Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura permetterà di realizzare il polo scientifico. L’opera sarà realizzata con finanziamenti regionali provenienti dal progetto ‘Area Vasta di Capitanata’, con il contributo economico della Provincia di Foggia.

Sarà un vero e proprio campus universitario, dotato di servizi per studenti e ricercatori, con strutture sportive e ricreative, aule, laboratori, infrastrutture di servizio per la didattica e la ricerca, incubatori d’impresa, strutture residenziali eco-compatibili. La Casa dello Studente e il polo scientifico e tecnologico sono veri e propri fiori all’occhiello non solo per il sistema regionale del Diritto allo Studio ma anche per la città di Foggia che diventa, sempre più, città universitaria.
Delta da quotidianopuglia.it
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FOGGIA - Dal Comune di Foggia 360mila euro per il nuovo ‘Villaggio degli Artigiani’ - La Giunta completa l’iter tecnico-burocratico del progetto (3/11/2009)

La Giunta comunale, riunitasi a Palazzo di Città mercoledì scorso ha approvato diversi provvedimenti: Su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici, Vinicio Di Gioia, la Giunta comunale ha deliberato lo stanziamento di 360.000 a titolo di cofinanziamento del progetto di completamento infrastrutturale del Villaggio Artigiani, candidato al bando regionale per il finanziamento di ‘Iniziative per le infrastrutture di supporto agli insediamenti produttivi’.

Il progetto elaborato dagli uffici comunali prevede: realizzazione del sistema di videosorveglianza; installazione di lampade a led per l’illuminazione; costruzione di un parcheggio con copertura di pannelli fotovoltaici; completamento del raccordo stradale tra via San Giuliano e la statale 89; realizzazione di aree verdi.

La somma per il cofinanziamento è, al momento, prenotata; sarà effettivamente stanziata qualora il progetto fosse finanziato definitivamente. Su proposta dell’assessore alla Cultura e Decentramento, Rocco Laricchiuta, la Giunta ha deliberato di concedere all’associazione sportiva Accademia Pugilistica ‘Curcetti’ l’utilizzo della palestra 1 dell’impianto di Atletica Pesante ‘Taralli’ per lo svolgimento di corsi di attività motorie riservati agli anziani e alle casalinghe.

I locali, messi a disposizione gratuitamente dall’Amministrazione comunale, potranno essere utilizzati dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 12.30, per il periodo coincidente con l’anno scolastico 2009- 2010. Le spese per la realizzazione delle attività saranno sostenute dall’associazione.

Su proposta dell’assessore alla Cultura e Decentramento, Rocco Laricchiuta, la Giunta ha deliberato di concedere all’associazione Veterani Libertas e all’associazione sportiva Giove l’utilizzo, rispettivamente, delle palestre n.3 e 4 dell’impianto di Atletica Pesante ‘Taralli’ per lo svolgimento di corsi di attività motorie riservati agli anziani.

I locali, messi a disposizione gratuitamente dall’Amministrazione comunale, potranno essere utilizzati dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 12.30, per il periodo coincidente con l’anno scolastico 2009- 2010. Le spese per la realizzazione delle attività saranno sostenute dall’associazione.

Su proposta degli assessori alla Cultura e Decentramento, Rocco Laricchiuta, e all’Istruzione e Formazione, Matteo Morlino, la Giunta comunale ha deliberato di concedere, fino al 31 gennaio 2010, l’uso gratuito dell’Auditorium Santa Chiara alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Foggia per lo svolgimento delle lezioni.

La richiesta è motivata dall’indisponibilità dell’ex Ospedale di via Arpi, a causa dei lavori di ristrutturazione, dove avranno sede definitiva i corsi al termine di questa ristrutturazione importante che porterà dunque a un miglioramento della qualità dello studio accademico in una città che necessita di spazi come quella di Foggia dove poter svolgere le lezioni per gli studenti di tutte le facoltà.
da quotidianopuglia.it
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FOGGIA – Vico del Gargano, sì alla messa in sicurezza dopo 20 anni d’attesa - Progetto esecutivo (3/11/2009)

La giunta provinciale ha approvato il progetto esecutivo riferito ai lavori urgenti di messa in sicurezza della S.p. 144 (della Foresta Umbra) nel comune di Vico del Gargano. Grazie a circa 110mila euro, nel comune garganico sarà costruito un marciapiede, lungo ben 315 metri, ai lati della carreggiata della strada provinciale.

“Il punto in questione era una trappola mortale – ha dichiarato Vincenzo Murgolo, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Vico del Gargano – il provvedimento assunto dalla giunta provinciale era atteso da 20 anni per mettere fine ad un grave problema di sicurezza urbana.

Un sollievo per noi ma soprattutto per tutti i nostri cittadini.” Soddisfazione per la decisione assunta è stata espressa anche dall’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Vito Guerrera.

“Abbiamo messo in sicurezza il passaggio dei pedoni in un luogo pericolosissimo della città a causa della presenza dell’arteria provinciale non associata all’esistenza di marciapiedi o di spazi simili” – ha dichiarato Guerrera.
da quotidianopuglia.it
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ROMA – ‘Quando l’intervento del Governo per adeguare i trasporti Fs al Sud?’ - L’appello dell’Unione nazionale consumatori a Roma (3/11/2009)

“Non esiste un trasporto di serie A e uno di serie B: i cittadini hanno diritto ad avere carrozze decorose, ad utilizzare servizi igienici decenti e a mangiare cibo adeguato ad un prezzo accettabile”. Così Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale dei Consumatori chiede al Governo un intervento incisivo sulle Ferrovie dello Stato e preannuncia l’invio di una richiesta di audizione ai presidenti delle commissioni trasporto di Camera e Senato.

“Sulla rete ferroviaria italiana – conclude Dona - viaggiano ogni giorno milioni di persone che non si servono del Frecciarossa, ma di treni regionali, interregionali ed intercity. L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti farebbe bene a percorrere il nostro Paese sui treni dei pendolari per rendersi conto della reale qualità del servizio offerto da Trenitalia”.

In effetti l’Italia dei treni corre a due velocità: spedita al Nord, lumaca al Sud. Nei giorni scorsi Moretti ha annunciato che dal 13 dicembre, in coincidenza con l’entrata del nuovo orario invernale inizierà anche in Italia la sfida tra il treno e l’aereo.

Trenitalia moltiplica i FrecciaRossa e i FrecciaArgento in molte aree della mobilità pubblica e di grande concentrazione di energie economico-turistiche, con collegamenti tra molte delle città più importanti italiane, praticamente dimezzati: 37 minuti da Firenze per arrivare a Bologna, neanche due ore per raggiungere Milano, poco più di due ore per Venezia; un’ora e mezzo per giungere a Verona e meno di tre ore per arrivare a Torino.

Da Roma a Bologna 70 treni veloci al giorno, da Firenze a Milano 44 quotidiani. Si corre praticamente dovunque, ma a scorrere gli orari si scopre che sulla tratta Roma–Bari, le novità firmate Fs consisteranno nell’aggiunta di due Eurostar Fast in più (4 in totale) che impiegheranno 3 ore e 59’ per arrivare a destinazione.

Soddisfatto, però, l’assessore regionale ai trasporti Mario Loizzo: “Abbiamo scongiurato i tagli annunciati di oltre il 30% che penalizzavano Taranto e Lecce e ottenuto un potenziamento sulla tratta Bari-Roma”.

In realtà da noi la rivoluzione sui tempi non c’è: già oggi chi sale sul FrecciaArgento, che da Bari porta a Roma, sa che il tragitto verrà percorso in 3 ore e 59’. E se si pensa che i treni in più che arrivano fanno pari con quelli tolti nella stagione estiva, forse la rivoluzione dei trasporti continua a restare una questione di altri, non della Puglia.
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MILANO - Crisi, è disoccupato il 25% degli under 25 italiani (ma più al Sud) - Manpower: “Inadeguato il sistema dell’istruzione” (3/11/2009)

Gli effetti della congiuntura economica investono anche la popolazione degli under 25 che nei primi sei mesi del 2009 raggiunge un tasso di disoccupazione pari al 25%. E’ quanto diffuso dalla ricerca svolta da Manpower sulla situazione occupazionale dei giovani italiani, in quella fascia di età che coincide con la conclusione dei percorsi formativi e l’accesso al primo impiego.

I dati delineano lo scenario meno favorevole al Sud, dove la disoccupazione arriva al 32,4%, rispetto a un Centro Nord dove il dato si attesta al 13,8%. Questo riapre la delicata questione Meridionale e la dualità del nostro Paese. Dall’indagine di Manpower emerge inoltre che la contrazione della quota di occupati riguarda anche il mondo dei laureati, che comunque mediamente si dimostrano più competitivi nell’attuale mercato del lavoro.

Anche i giovani lavoratori risentono quindi della difficile fase che sta attraversando l’economia del Paese e l’intero mercato globale. L’incertezza della condizione lavorativa delle più giovani generazioni, dove sottoccupazione e basso reddito sono le realtà evidenti, è riconducibile a un sistema dell’istruzione che in Italia non risponde alle reali esigenze delle aziende, ritardando e rendendo complicato l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

Sulla “questione giovanile” si è espresso anche Stefano Scabbio, presidente e amministratore delegato di Manpower Italia e presidente di Junior Achievement Italia: “In Italia abbiamo un sistema dell’istruzione non adeguato alle richieste del mercato, con centinaia di corsi di laurea che spesso sono anticamere alla disoccupazione.

Le difficoltà dei giovani laureati a entrare nel mondo del lavoro rendono imprescindibile un’immediata revisione del sistema nella direzione di un coinvolgimento sempre più attivo e concreto tra scuola e impresa, che segua metodologie di apprendimento pratiche ed esperienziali in grado di orientare e sostenere il futuro professionale dei nostri giovani, risorsa preziosa e fondamentale per un paese come l’Italia che conta una popolazione tra le più anziane del mondo.

La nuova riforma universitaria appena approvata è un buon esempio sul quale continuare a lavorare per valorizzazione del merito”. Una riforma che dunque dovrebbe occuparsi di una selezione basata più sulle effettive capacità dei giovani studenti che di altre ‘abilità’.
da quotidianopuglia.it
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ISTRANA – I piloti del 32esimo storno di Amendola da mercoledì nei cieli dell’Afghanistan - A bordo dei caccia Amx (3/11/2009)

I piloti del 32esimo stormo di Amendola (Foggia) da domani sorvoleranno l’Afghanistan a bordo dei caccia Amx. L’Aeronautica militare ha annunciato che l’Italia invierà i quattro caccia in sostituzione dei Tornado, per svolgere “i medesimi compiti di ricognizione aerea”.

L’aeronautica ha sottolineato che la partenza dei velivoli dalla base di Istrana (in provincia di Treviso) è prevista per domani; il generale Daniele Tei, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, assicura che “la missione italiana non cambia”. Gli Amx del 51esimo Stormo sono destinati a Herat, dove è concentrato il grosso del contingente italiano, e andranno a sostituire i caccia Tornado ora invece schierati alla base di Mazar-e-Sharif, sempre per la missione Nato-Isaf.

Il generale Tei ha aggiunto che “piloti e specialisti della linea di volo Amx sono addestrati e pronti a svolgere il loro compito e lo hanno dimostrato durante le esercitazioni Green e Red Flag negli Stati Uniti. In Afghanistan, dopo un periodo di ambientamento, sostituiranno in pieno i colleghi della linea caccia Tornado”.

Il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica ha poi continuato, precisando di voler “cogliere l’occasione per sottolineare come l’attività di ricognizione aerea svolga un compito essenziale per garantire la sicurezza della popolazione locale, dei militari della coalizione e delle forze afgane”. Gli Amx avranno essenzialmente compiti di ricognizione, uguali a quelli già svolti per quasi un anno dai due Tornado.

Una attività fondamentale per garantire la sicurezza della popolazione locale, dei militari della coalizione e delle forze afgane. Il personale, che verrà impiegato in Afghanistan, proviene dai reparti di volo che impiegano il velivolo Amx: dal 51esimo Stormo e dal 32esimo Stormo di Amendola. I velivoli Tornado hanno effettuato in Afghanistan oltre 350 sortite per un totale di circa 900 ore di volo con ricognizioni su circa 800 obiettivi.

Si prevede che rientrino in Italia entro il mese di dicembre e comunque non appena conclusa la fase di ambientamento degli Amx. Questi ultimi, come dichiarano all’Aeronautica, “verranno impiegati, come i Tornado, con compiti di ricognizione aerea per supportare le esigenze d’intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr) dell’Alleanza atlantica”.

Gli Amx, dunque, “opereranno in sinergia con i velivoli senza pilota Predator, così come i Tornado, e saranno equipaggiati con un sistema di ricognizione all’avanguardia. Il sistema è dotato di sensori digitali elettro-ottici e all’infrarosso di elevate prestazioni che consentono al velivolo di effettuare ricognizioni su obiettivi terrestri da media e alta quota, di giorno e di notte”.

I caccia non saranno dotati di bombe, missili o razzi: il Governo ha autorizzato l’uso del cannoncino di bordo da 20 millimetri in determinate circostanze, a supporto delle forze di superficie. Finora con i Tornado non è mai stato necessario sparare anche perché, aggiunge il capo di Stato maggiore “il solo arrivo dei caccia, con il rumore che provoca, il più delle volte è un deterrente efficace”. La pianificazione per ora è di un anno e i piloti sono otto. Il capitano Davide Dentamaro, uno di loro: “Siamo perfettamente addestrati, l’aereo è affidabile. noi siamo pronti”.
da quotidianopuglia.it
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Influenza A dobbiamo preoccuparci? (3/11/2009)

Influenza suina: ma davvero dobbiamo preoccuparci? Eppure qualche settimana fa il vice ministro alla Salute Fazio ha assicurato: “E’ tutto sotto controllo, ha un grado di letalità dieci volte inferiore a quello di una qualsiasi altra influenza classica, di stagione”.

Eppure è psicosi. Dallo spray per le mani all’amuchina diventata merce rara. E venduta, quindi, a caro prezzo: meno di un litro costa quasi 4 euro qui in Puglia. A poco, quindi, sembrano servire i vari appelli alla calma lanciati dalle istituzioni che, pur non nascondendo il fatto che un allarme influenza

A esiste, assicurano che la situazione è comunque sotto controllo. La psicosi influenza A e la “igienizzanti-mania”, a differenza del virus, hanno già contagiato tutti. In Puglia sono già arrivate le prime 30mila dosi di vaccini. Oltre al panico c’è conflusione su come comportarsi.

Chi avrà diritto al vaccino dunque (diritto, non obbligo): innanzitutto, medici e personale sanitario e non. Poi toccherà a chi si occupa di servizi di pubblica utilità, forze dell’ordine, vigili del fuoco eccetera. Al terzo posto, tutti i soggetti che presentano patologie cronico-degenerative (cardiopatici, malati oncologici) e che non abbiano superato i 65 anni di età (pare che l’80 per cento della popolazione più anziana abbia già sviluppato gli anticorpi contro l’H1N1).

Ancora i bambini e i giovani da 2 a 27 anni; infine le donne al secondo o terzo mese di gravidanza. I vaccini non si troveranno nelle farmacie né potrano essere inoculati dai medici di base, ma saranno distribuiti dalla Regione a tutti i dipartimenti di prevenzione, ovvero i centri vaccinazione, della Asl.

Le due notizie vengono per ora didascalicamente tenute ben distinte, ma presto si incroceranno e potrebbero diventare una notizia sola: la “vigorosa perturbazione proveniente da Nord Ovest”, cioè, potrebbe fare da volano, portando pioggia e freddo, al diffondersi dell’influenza A in Italia. Anche così si spiega l’allarme lanciato dal presidente della Società italiana di Pediatria Pasquale Di Pietro: “Diventa indispensabile accelerare i tempi” delle vaccinazioni.
Ypsilon da quotidianopuglia.it
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BARI - Regione, fino al 2012 le risorse per la sanità aumenteranno di 8 miliardi - Dopo l’accordo tra Governo e Regioni sul Patto per la salute (3/11/2009)

“Non posso che esprimere la mia soddisfazione per l’esito dell’accordo tra Governo e Regioni sul nuovo Patto per la salute. Un’intesa che ora potrà finalmente dar via libera, grazie all’impegno profuso dal nostro Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, senza ulteriori e inutili indugi, al programma triennale 2010-2012 di finanziamenti per la sanità e che spero possa contribuire in maniera decisiva al rilancio di un comparto che in Puglia, purtroppo, a causa della politica scriteriata del governo Vendola, sta attraversando una fase estremamente penalizzante”.

Il consigliere regionale del Pdl, Gianfranco Chiarelli, presidente della VII Commissione Consiliare, esprime il suo apprezzamento per l’importante accordo siglato tra Governo e Regioni che permette, come annunciato dai ministri per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto e per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, oltre che di accrescere le risorse per la sanità di circa 8 miliardi di euro, anche di sbloccare circa 23 miliardi di euro dei programmi attuativi regionali (Par), finanziati con il Fas (il Fondo per le aree sottoutilizzate), per dare una risposta immediata alla crisi economica.

“Un accordo - sottolinea il consigliere Chiarelli - che consente di procedere verso un concordato federalismo fiscale e che, nello specifico, garantisce il passaggio dai 103,48 miliardi nel 2009 ai 106,214 miliardi nel 2010, con 2,866 miliardi in più. Nel 2011 l’aumento sarà di 2,439 miliardi e nel 2012 di 3,42 miliardi.

E quindi, nel complesso, le risorse per la sanità nel triennio 2010-2012 cresceranno di oltre 8 miliardi di euro. Il Piano prevede l’attuazione di interventi urgenti e prioritari programmati riguardanti le infrastrutture, le reti energetiche e le opere di rapida realizzazione”.
da quotidianopuglia.it
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ROMA - Giochi, test e internet: basta un click per non confondere le due influenze (3/11/2009)

Si chiama www.fermailvirus.it ed e’ il nuovo sito internet di giochi, test, servizi interattivi realizzato dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali per aiutare i cittadini a prevenire e combattere la diffusione dell’Influenza A/H1N1. Attraverso giochi e test, facili da usare, il Ministero punta alla diffusione della buona informazione sulla nuova influenza e a stimolare il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini.

Per esempio, in Home Page una Mappa dei Sintomi associata all’immagine del corpo umano di un adulto e di un bambino guidano l’utente al giusto comportamento attraverso la descrizione dei sintomi segnalati.

Il test on line ‘’Riconosci il Virus’’, attraverso una serie di domande guida il cittadino a capire se i sintomi indicati sono quelli dell’influenza A/H1N1 o meno. Con il ‘’ Quiz on line Vero Falso?’’ , vengono proposte domande che aiutano il cittadino a capire quanto ne sa sull’Influenza A/H1N1. Il gioco ‘’Ammazza il Virus’’, invece e’ un fumetto on line , indirizzato principalmente ai ragazzi, che realizza una sorta di tiro a segno al Virus attraverso domande e risposte dove la risposta esatta ammazza il Virus e quella sbagliata lo lascia vivere.

Con il ‘’Mamma Test’’ infine vengono proposte domande orientate ad adulti che si occupano di dare cure a se stessi ed ad altri, con un profilo di risposta personale che indica il grado di preparazione sul modo migliore per affrontare situazioni a rischio ed aiutare il prossimo. Per ognuno di questi giochi c’e’ la possibilita’ di acquisire punteggi e di sfidare amici.

C’e’ poi un’intera area denominata ‘’Diffondi l’antivirus’’ dove il Ministero rende disponibili da scaricare Poster, materiali, vignette da stampare ed utilizzare, nonche’ Banner, applicazioni internet e servizi autopromozionali della campagna da pubblicare sui siti e sui social network da parte di tutti coloro che vogliono contribuire a fermare l’influenza A/H1N1. Infine, esiste un’ampia area denominata ‘’Membership’’, nella quale si fa appello alla solidarieta’ dei cittadini chiedendo loro di diventare Alleati contro il virus.
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ROMA - Il 64% degli italiani non ha paura della pandemia (3/11/2009)

Il 61,4% degli italiani non ha paura dell’influenza A, come emerge dall’indagine periodica del Monitor Biomedico realizzata negli ultimi mesi. Al di la’ delle oscillazioni dei picchi di allarme, non sono intimoriti dai rischi della pandemia soprattutto gli uomini (68,1%), i laureati (74,4%), i residenti del Nord-Ovest (66%) e del Nord-Est (74,5%).

Ad avere meno paura sono, inoltre, gli abitanti dei centri urbani piu’ piccoli - fino a 10mila abitanti (61,9%) e tra 10mila e 30mila abitanti (64,4%) - e gli italiani piu’ giovani (piu’ del 65%).

Questi dati sono una prima anticipazione dei risultati del Monitor del Forum per la Ricerca Biomedica e del Censis - che tradizionalmente offre un quadro del rapporto degli italiani con i diversi aspetti della salute e del Servizio sanitario nazionale - che verra’ presentato nei prossimi mesi. Piu’ del 37% di chi non ha paura dell’influenza

A ritiene che, in realta’, i rischi siano gonfiati dai media, mentre oltre il 24% e’ convinto che le nostre tutele sanitarie siano adeguate per evitare il diffondersi della pandemia. Particolarmente critici verso l’allarmismo sono gli uomini (42,7%), i soggetti con un titolo di studio piu’ elevato (il 44,4% dei diplomati e il 41,2% dei laureati), gli abitanti del Nord-Ovest (43%) e del Centro (38,9%), i giovani dai 18 ai 29 anni (49,5%), coloro che hanno un livello di reddito alto o medio-alto (42%), le famiglie monogenitoriali (42,9%).
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Influenza suina: ‘Vaccini sicuri ma è in aumento la psicosi del contagio’ - Il vice ministro Fazio: “Non correte in ospedale” (3/11/2009)

Dilaga l’epidemia di influenza nel nostro Paese e sale la psicosi. Dopo la morte della bimba di 11 anni a Napoli, nei giorni scorsi, i pediatri rinnovano l’invito a vaccinare i bambini: nell’ultima settimana - hanno riferito - l’affluenza al pronto soccorso e’ aumentata dell’80% per i bambini.

A Roma il virus e’ esploso soprattutto nella Asl RmE, fra Prati e Pineta Sacchetti, ma si sta estendendo anche alla zona sud della Capitale. In genere i piu’ colpiti sono i piccoli in eta’ scolare, fra i 5 e i 14 anni. E secondo quanto riferito dal vicepresidente della Regione Lazio, Esterino Montino, la rete dei medici sentinella ha rilevato una forte accelerazione della pandemia che oggi tocca il 4 per mille degli abitanti del Lazio.

Ieri all’Umberto I sono stati ricoverati quattro nuovi casi, tre dei quali accertati, uno ‘sospetto’. Affluenze record sempre ieri, giorno di chiusura degli studi medici, nei pronto soccorso della citta’, anche se il viceministro Fazio e’ tornato a ribadire che si tratta di una influenza come le altre ‘solo molto piu’ contagiosa’ e a spiegare che l’H1N1 e’ pericolosa solo per i soggetti fragili, a rischio o gia’ colpiti da malattie croniche.

Quanto ai vaccini, Fazio ricorda che gia’ dallo scorso 30 ottobre tutte le Regioni sono state in grado di iniziare l’offerta vaccinale: sono state distribuite oltre 2 milioni di dosi. Ma non si tratta di un vaccino che si compra in farmacia e’ necessario rivolgersi alle Asl di competenza. ‘’E’ assolutamente illogico e senza senso appellarsi alla necessita’ di vaccinare subito, indiscriminatamente, tutti bambini contro il virus della nuova influenza’’.

E’ questa la ferma presa di posizione di Giuseppe Mele, rieletto venerdi’ scorso al vertice della Fimp, l’associazione alla quale afferisce la quasi totalita’ dei pediatri di famiglia italiani. ‘’E’ invece necessario’’ sottolinea Mele ‘’in linea con quanto stabilito dalle direttive ministeriali, vaccinare i bambini affetti da patologie croniche, per i quali non soltanto i vaccini sono gia’ disponibili ma lo sono con oltre 15 giorni di anticipo rispetto a quanto preventivato’’.

‘’Peraltro’’, aggiunge il Presidente dei pediatri di famiglia italiani, ‘’come da noi richiesto e ottenuto dal Ministero, le dosi di vaccino destinate ai bambini sono del tipo monodose, quindi piu’ sicuri e con scarsissime possibilita’ di effetti collaterali’’. ‘’La strategia sino ad oggi messa in atto dal Ministero della Salute e’ stata condivisa con i pediatri di famiglia che costantemente, sull’intero territorio nazionale, stanno monitorando l’andamento epidemiologico dell’influenza.

La situazione’’ sottolinea Giuseppe Mele ‘’e’ assolutamente sotto controllo e non registriamo alcun problema particolare che giustifichi inutili appelli a vaccinazioni di massa. Rinnoviamo invece l’esortazione a non ingolfare i pronto soccorsi ospedalieri ma a rivolgersi ai pediatri di famiglia i quali, in virtu’ di questa strategia condivisa con le autorita’ ministeriali, hanno aumentato la disponibilita’ oraria di apertura dei propri ambulatori’’.

‘’Non cambierei di una virgola le azioni contro la pandemia’’. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera, il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio. ‘’Questa influenza non e’ pericolosa per la salute - torna a ripetere - e’ solo molto piu’ contagiosa. In compenso, ha un grado di letalita’ dieci volte inferiore a quello di una qualsiasi altra influenza classica, di stagione e forse cio’ e’ dovuto proprio al fatto che i piu’ colpiti sono i bambini anziche’ gli anziani, con le loro fragilita’’’.

‘’Abbiamo annunciato gia’ prima dell’estate che ci saremmo trovati in questa situazione, a partire dall’autunno - ricorda -. Tutto il mondo sta combattendo. E noi ce la stiamo cavando bene’’. Quanto ai vaccini non sono arrivati tardi, ‘’al contrario sono arrivati prima. Secondo il programma avrebbero dovuto essere consegnati il 15 novembre.

Invece abbiamo anticipato al 15 ottobre la distribuzione fra le Regioni. Non appena le dosi sono arrivate, sono state subito spedite, senza restare un solo giorno nei nostri magazzini. Entro la fine della settimana completeremo il terzo invio fino a raggiungere i 2 milioni e 100 mila vaccini disponibili. Entro la fine del mese saranno 6 milioni’’, annuncia.
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BARI - Crisi, lo Sdi ‘Le Regioni sono sole’ - Lonigro (3/11/2009)

“La congiuntura internazionale sul piano economico e finanziario non può essere l’alibi dietro il quale nascondere una azione di Governo nazionale che ancora non riesce a traghettare l’Italia fuori dalla crisi, sia in Europa che nel mondo” – così il consigliere regionale Sdi Lonigro: “Si dibatte troppo e giustamente sulle politiche economiche da adottare, ma si lasciano le Regioni a combattere da sole perché perseguano effettivamente un federalismo equo e solidale, soprattutto per le Regioni del Mezzogiorno d’Italia, alle quali spesso sono negati non solo i trasferimenti ordinari, ma anche quelli aggiuntivi europei.

L’azione di Governo impressa alla Puglia da parte del presidente Vendola e della sua Giunta, pur tra oggettive difficoltà, ha rotto l’accerchiamento in cui la congiuntura nazionale ed internazionale l’avevano stretta ed è oggettivo il dato che vede la Puglia, unica Regione del sud, che avanza sul piano economico e produttivo” conclude il consigliere regionale dello Sdi Lonigro riferendosi proprio alle politiche economiche della Regione.
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ROMA – C. montane: a rischio per lo scudo fiscale - “Non ci saranno fondi a sufficienza per scuole e mense” (3/11/2009)

Secondo l’unione delle comunità montane (Uncem), la tensione tra Roma e Berna, sullo scudo fiscale, potrebbe danneggiare i già provati bilanci dei Comuni montani di confine in quanto destinatari delle somme derivanti dal ristorno fiscale delle imposte a carico dei lavoratori transfrontalieri.

Nella lettera:“ i ristorni sulla remunerazione dei circa 40mila transfrontalieri ( che vengono attribuiti dalla comunità elvetica a titolo di compensazione finanziaria sulla base dell’accordo bilaterale italo-svizzero del 1974, che ammontano a circa 36milioni di euro per il2008), sono ripartiti ai comuni delle regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano.

Il mancato trasferimento di queste somme, metterebbe a rischio non solo le scuole e le mense ma anche i servizi relativi all’assistenza sociale. Il presidente dell’Uncem, Enrico Borghi: “ non possiamo permettere che le tensioni tra Italia e Svizzera determino conseguenze sul territorio per questo chiediamo di essere ascoltati dal premier Silvio Berlusconi e dai ministri Tremonti, Fitto e Frattini.” In realtà la finanziaria 2008 del governo Prodi, aveva dichiarato la fine della comunità montana e di altri enti ritenuti inutili. Così i comuni progettano ‘l’unione dei comuni della Murgia Tarantina’, in pratica lo stesso ente con un nome diverso. Il 24 luglio2009 però, viene depositata la sentenza della consulta: la legge regionale che scioglieva gli enti viene dichiarata incostituzionale.
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‘Blasi chiarisca quale Pd vuole costruire in Puglia’ - Grassi, coordinatore regionale della mozione Franceschini (3/11/2009)

Le recenti elezioni primarie in Puglia per il Partito Democratico hanno suscitato reazioni da parte degli esponenti del Pd regionali:

GRASSI, Deputato – Il segretario regionale del Pd pugliese Sergio Blasi deve rompere gli indugi e alla domanda quale partito vuole costruire in Puglia deve dare una risposta chiara e repentina.

Non c’è tempo per adagiarsi sugli allori, né porre il partito in una situazione di stallo, le imminenti elezioni regionali, e non solo quelle, necessitano un grande impegno da parte di tutti. Blasi ha il dovere di dichiarare apertamente quale idea di partito vuole attuare in Puglia e come intende coinvolgere non solo la mozione Franceschini, ma tutte le sensibilità presenti all’interno del Pd regionale.

Il segretario del partito è la persona che ha maggiore responsabilità rispetto agli altri, è colui il quale deve saper mediare, unire, ascoltare, capace di scelte coraggiose che nel tempo si dimostreranno vincenti. Il segretario regionale del Pd deve dire apertamente come intende costruire le sue alleanze dentro e fuori il partito.

MARMO, Consigliere Regionale – Con circa il 52% dei consensi, le liste di Emiliano vincono ad Andria, nelle primarie per la scelta del segretario regionale del Pd. E’ stata premiata la nostra scelta di un autentico rinnovamento. Con i fatti e non con le parole abbiamo dato spazio ai giovani candidandoli nelle liste di Emiliano. Concepiamo la politica come servizio per il bene comune e come luogo di confronto per progettare il futuro.

Per questo abbiamo investito sui giovani favorendo un ricambio generazionale nella classe dirigente del partito. Da oggi inizia un nuovo cammino politico che auspico porti a meno individualismi e a più proficui rapporti con le persone e la collettività. RAGNI, Coordinatore foggiano mozione Franceschini – Complessivamente in tutta la Puglia Blasi conta 63 eletti, Emiliano 38 e Minervini 25.

Questo vuol dire che Blasi non ha né la maggioranza dei voti, né quella dei delegati. Tuttavia il risultato è chiaro: Blasi in assemblea sarà eletto segretario regionale del Pd. E dobbiamo augurarci tutti una gestione unitaria del partito che ci consenta di affrontale le scadenze che abbiamo davanti a noi.
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BARI – Vendola incontra Pd (‘candidatura già acquisita’) e Idv (‘poi vedremo’) - Con il primo ‘lealtà politica’, con il secondo ‘spirito di verità’ (3/11/2009)

“Siamo ormai verso il tragitto finale di questo lungo viaggio nel governo della Regione Puglia. E’ bene che io tracci un bilancio”. Queste le parole del presidente pugliese, Nichi Vendola, che ieri ha incontrato, in vista delle elezioni regionali, il neo segretario regionale del Partito democratico Sergio Blasi (“la candidatura di Vendola per me è un fatto acquisito”) e il segretario regionale dell’Italia dei valori, Pierfelice Zazzera (“Il nostro appoggio a Vendola? Poi vedremo”).

VENDOLA - Oggi è l’inizio di un percorso di dialogo, di interlocuzione con le forze politiche che ha come obiettivo quello di cominciare a costruire la nuova coalizione, questa alleanza meridionalistica, democratica, che deve cercare di tenere in vita l’esperienza del cambiamento, che deve arricchire l’esperienza del cambiamento e che quindi deve costruire il programma della Puglia che vogliamo, della Puglia che verrà.

Con il Pd che è il principale soggetto della coalizione che ha governato, il rapporto è molto buono, è un rapporto di grande solidarietà politica. Per me è molto importante verificare anche, se posso dire così, un grande elemento di lealtà. L’interlocuzione con l’Italia dei Valori è stata improntata a spirito di verità perchè ci sono state molte difficoltà di comunicazione in questi anni. Per me l’Idv è comunque un presidio importante di valori decisivi per il centrosinistra.

BLASI – La candidatura di Vendola per me è un fatto acquisito. C’era un po’ di apprensione da parte mia nell’incontrarlo in una veste ufficiale, diversa da quella con cui l’ho incontrato in tutti questi anni. sono molto emozionato e con un sentimento nuovo che ho avvertito.

Dopo di che sul piano politico abbiamo ragionato, abbiamo avuto conferma del lavoro che lui farà per costruire una alleanza larga che tenga conto dei ceti moderati di questa nostra terra, di chi non si sente in qualche modo a suo agio nella destra-caserma di Berlusconi e di Fitto e che prova a costruire proprio sui progetti e sui programmi una interlocuzione anche con il centrosinistra.

ZAZZERA – L’Idv non pone pregiudiziali sulle persone. vuole un confronto sui contenuti e per noi i contenuti sono la sanità, la gestione dei rifiuti, la salute dei cittadini e l’ambiente, la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese. su questi temi abbiamo avuto un confronto lungo, serrato. ci sono alcune differenze che penso siano superabili se vanno nell’interesse dei pugliesi. Certamente oggi dire che Idv sostiene la candidatura del presidente Vendola non è corretto.
Ivana Ressa da quotidianopuglia.it
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Necessarie al Sud anche le dieci Finanziarie di Fini (3/11/2009)

Dopo l’ormai storico “vaffa” di Fitto e di altri meridionali nel Consiglio dei ministri di 3 settimane fa, sulla Banca del Mezzogiorno, tutto si poteva immaginare tranne che facesse effetto incredibilmente positivo su Tremonti. In Seconda Repubblica neppure un ministro meridionale, nemmeno Fitto ha mai detto come Tremonti:”

Sarebbe stupido pensare che il Sud sia solo un problema dei meridionali; e non possiamo più accettare che il Paese si divida in una crescente dualità. L’ Italia è in debito con il Sud ed è arrivato il momento di riflet- terci seriamente, non con gli ascari politici che del meridionalismo fanno una professione distruttiva”. Tremonti non si è limitato a dire questo. Ha anche aggiunto, ed era per lui la prima volta:

”Il Mezzogiorno è una questione nazionale, non regionale”. Tremonti ha inoltre indicato (al presidente della Camera Fini, che gli sedeva accanto nel convegno di Napoli) interventi sinora ripetutamente e inutilmente chiesti anche a lui: “Bisogna anticipare l’introduzione della fiscalità ridotta a sostegno del Sud.

C’è un disegno del Governo che prevede al Mezzogiorno un’aliquota fiscale del 5% rispetto al 12,5%. Se diventasse un emendamento alla Finanziaria sarebbe di grande beneficio anche per tutto il Paese”. Ha anche dato suggerimenti che un ministro all’ Economia di solito valuta da controparte, per non accettarli, specialmente quando teme le reazioni leghiste. “Non chiedete più fondi ai Fas regionali.

Chiedete un Fas per il Mezzogiorno – ha suggerito Tremonti – con dentro i crediti d’imposta, perché il privato deve fare il privato; e non è possibile che il mestiere dell’impresa lo facciano gli assessori regionali”. Il credito d’imposta – ne abbiamo scritto anche in questa rubrica, contro gli ascari e i loro assessori – è il solo provvedimento che abbia portato effettivi benefici al Sud, anche con il vantaggio del “pronta cassa”, non alla “chissà quando arriveranno i fondi da Roma”.

Tremonti ha pure precisato:” Nel chiedere i Fas per il Sud, guardate se ci sono dentro le opere pubbliche strategiche”. Cioè, le cosiddette grandi infrastrutture di cui si straparla sempre, ma al Sud non arrivano mai. E a dicembre vedremo se Tremonti e Berlusconi sono stati di parola con l’apertura dei cantieri per il ponte sullo stretto di Messina.

Il ministro All’Economia è davvero così cambiato sul Sud nelle ultime 3 settimane che annuiva quando Fini, a sua volta, ha detto: “Per lo sviluppo del Mezzogiorno nessuno ha la bacchetta magica. Le risorse sono limitatissime. E allora perché non stabilire che le Finanziarie, per i prossimi 8-10 anni, abbiano un costante incremento, pur nella limitatezza delle risorse, da assegnare alle eccellenze tecnologico- scientifiche del Sud?”.

Tremonti ha annuito anche quando Fini ha avanzato una proposta, che è già nel nostro futuro prossimo, garantito dalla posizione geografica. “Fare del Sud – ha detto Fini - l’avamposto dell ’Europa sul Mediterraneo, una piattaforma logistica da finanziare con quote crescenti nei prossimi 8-10 anni”.

Ovviamente, il Sud ha bisogno di tutto ciò di cui hanno parlato Tremonti, Fini e altri: dai Fas con dentro il credito d’imposta per le grandi opere alle 10 Finanziarie, anche perché, per risultare effettivamente e finalmente definitivi, gli interventi devono essere doppi: quelli per ridurre 149 interminabili anni di divario e quelli per evitare che il divario continui a crescere.

Ma è già tanto che siano cambiati Tremonti, da ministro all’ Economia (che sinora ha pensato al Sud solo per la Banca omonima) e Fini, da presidente, anche lui settentrionale, di uno dei due rami del Parlamento che deve trasformare in leggi gli ottimi, imprevedibili discorsi fatti al convegno di Napoli. Tremonti, peraltro, sì è tanto redento, dopo i terapeutici “vaffa” in Consiglio dei ministri, da costringerci a non avere dubbi, a sperare che sia comunque tutto vero.

In questo clima finalmente diverso è necessario che anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia (insieme a molti altri), la smetta di dire, come ha fatto al convegno napoletano: “Al Sud serve una classe dirigente all’altezza, che non sia interessata a sviluppare clientele e malaffare”.

Semmai è tutto il Paese, inclusa la sua Padania, che ha bisogno della classe dirigente all’altezza sognata da lei: non è di questo mondo, purtroppo, esteso a quello di tutti gli altri Paesi. Anzi, se lei analizza bene (senza pregiudizi) le clientele e il malaffare rubano di più al Nord, benché la loro illegalità non si chiami mafia o camorra.

La signora Marcegaglia dovrebbe invece decidersi finalmente ad onorare e far onorare la stragrande maggioranza della classe dirigente meridionale, che riesce ad essere all’altezza, nonostante il triplo delle difficoltà rispetto al Nord in ogni campo e nonostante la mafia e la camorra. Se non fosse così, neppure la sua Italia non sarebbe da Secondo Mondo. E lo dica anche a Bossi.
GIS. da quotidianopuglia.it
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Le due più diffuse epidemie (3/11/2009)

Non intendiamo dare credito incondizionato a quanto viene propalato da tutte le fonti mediatiche su arresti, fermi, sequestri di documenti, denunzie, avvisi di garanzia con un solo denominatore comune: corruzione. Pare non ci sia regione, settore dell’Amministrazione Pubblica che non sia contaminata da questo virus.

Da Nord a Sud si moltiplicano indagini, perquisizioni, confisca d’interi archivi da parte di centinaia di uomini dei Cc., della Ps., GdF. Superfluo sottolineare che primi attori, comprimari e comparse di corruzioni, concussioni, brogli sono i politici di entrambi gli schieramenti, quelli che non si rassegnano a contenere la propria autorità, le attribuzioni loro conferite, nei limiti dei compiti istituzionali e promuovono favoritismi, clientelismi e concessioni varie non esimendosi da vantaggi economici o di carattere elettorale.

E’ un fenomeno comune a quasi tutte le vicende, che rivela l’altra sua componente: lo scambio di voti. Mancavano le quote rosa, che hanno completato il quadro della politica di destra e sinistra. La raccomandazione in tutti i sensi domina incontrastata da sempre.

Sgominarla è un miraggio, un obiettivo irraggiungibile fino a quando non saranno varate regole drastiche, da osservare in tutte le sedi con la sovrintendenza di uomini e donne al di sopra delle parti e d’indiscussa onestà. Riconosciamo che l’impresa di debellare la corruzione è quasi sovrannaturale, ma limitarne i danni è un proposito da perseguire per tornare alla legalità e restituire ai cittadini la fiducia soprattutto negli organi dell’ Amministrazione Pubblica per l’assistenza e la difesa dei diritti di ciascun cittadino.

Se può consolare, puntando lo sguardo in casa altrui , si constata che la tendenza a concedere favori indebitamente, a raccomandare con lo scopo di conseguire privilegi, non è solo nel nostro Dna. E’ diffusa come una comune epidemia, in ogni Paese, purtroppo.

In aggiunta a questo malessere, frequente nel nostro, vi sono le sentenze per omicidi cosiddetti colposi, bullismo, rapine, stupri, anche di gruppo, malasanità diffusa e causata da più operatori e altri reati gravi impuniti, da condanna lieve o non perseguibili causa la minore età.

Si può, pertanto, parlare anche di malagiustizia, se non di vera e propria ingiustizia. Né la riforma della Giustizia può essere considerata l’unica panacea, valida a liberarci dall’epidemia della politica, costringendola ad avvalersi di discutibili priorità per operare bene in sedi dove la libertà di opinione e l’ equità dovrebbero spontaneamente regnare sovrane.
Ludovico Casaburi da quotidianopuglia.it
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BRINDISI - Accordo tra Regione, Aqp e Iacp per le morosità e le vicende giudiziarie - Sarà sottoscritto oggi a Brindisi (3/11/2009)

Bollette non pagate? Fino a ieri l’Aqp tagliava l’acqua ai morosi. Da oggi non più: la Regione sottoscriverà un accordo transattivo con Iacp e Aqp. Obiettivo: mettere fine alle annose vicende giudiziarie.

Per l’assessore regionale pugliese alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati “è un atto importante, necessario per ripristinare quel rapporto di correttezza e trasparenza con gli utenti”. Ieri, invece, si è costituito il gruppo di lavoro che studierà il disegno di legge regionale ‘L’acqua è un bene comune dell’umanità’.

Il ddl dovrà essere approvato entro fine dicembre. Entrerà così in vigore un nuovo meccanismo di calcolo per le bollette: non più il pagamento uguale per tutti del ‘surplus’ di consumi rispetto al minimo vitale, ma differenziati in base ai consumatori. Il presidente della Giunta regionale Vendola spiega:

“L’acqua è un bene comune dell’umanità, un diritto di tutti, non assoggettabile a logiche di mercato. È un principio unanimemente riconosciuto sul quale è giunta l’ora senza totem e tabù di applicarsi per giungere ad una regolamentazione di dettaglio che tenga conto del principio ed allo stesso tempo non ci faccia tornare indietro, con strumenti di gestione che hanno abbondantemente segnalato la loro inadeguatezza”.
Cinzia Stramaglia da quotidianopuglia.it
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BARI – Influenza suina, altri 5 ricoverati in Puglia: due gravi a Bari ed Andria - Iniziata ieri la vaccinazione del personale sanitario (3/11/2009)


Altri cinque ricoverati in Puglia per l’influenza suina: due casi gravi a Bari e Andria. Ora il virus si diffonde anche tra i più piccoli. Uno di appena 5 anni è ricoverato in terapia intensiva al Policlinico di Bari: era già in osservazione da sabato con un altro di 7 anni. Molto grave, invece, la situazione clinica di una 50enne ricoverata in rianimazione al Bonomo di Andria.

Secondo il primario Salvatore Lacereza “non aveva alcuna patologia pregressa se non una ipertensione che non interferisce e non pregiudica il quadro clinico di un paziente affetto da influenza, anche di tipo A. Per questo al momento non possiamo dare certezze”.

La 50enne fa parte dei quattro adulti ricoverati negli ultimi tre giorni in condizioni critiche in ospedali della provincia di Bari perchè colpite dal virus H1N1. Ieri il tavolo tecnico regionale, presieduto dall’assessore regionale alla Salute, Tommaso Fiore ha ridefinito le priorità delle categorie da vaccinare.

Oltre al personale sanitario saranno vaccinate donne al 2° e 3° mese di gravidanza, persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni con patologie, bambini tra 6 e 24 mesi nati pretermine, adulti di età inferiore ai 65 anni con patologie. Per poter affrontare la vaccinazione di un così grande numero di soggetti, (circa 750mila in Puglia), e in considerazione del vincolo di dosi attualmente disponibili (93mila), saranno utilizzate le strutture dei centri di vaccinazione presenti nei Dipartimenti di Prevenzione di ogni Asl.

Sempre ieri è iniziata la campagna di vaccinazione del personale sanitario nelle province di Taranto, Barletta, Andria e Trani. Nelle prossime ore inizierà nelle altre quattro. Per l’assessore Fiore “i vaccini sono sufficienti per questa prima fase, un altro stock arriverà entro i prossimi tre giorni”.

Eppure, secondo il consigliere regionale Domenico Caputo (Socialisti Autonomisti) “è inaccettabile che in Puglia siano arrivate meno del 5% delle dosi rispetto a quelle previste. Vendola e Fiore intervengano per sollecitare l’invio di almeno altre 100mila dosi già entro questa settimana.

Bisogna tentare di arginare l’emergenza che, - conclude Caputo - come previsto dallo stesso Fiore, scoppierà tra non molto: entro 3 settimane si prevede di raggiungere il picco di 5.000-6.000 casi”. Ma il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio spiega: “Siamo in pandemia influenzale, questa è una influenza.

Come è noto le influenze sono malattie contagiose che provocano anche vittime, quindi è normale che ce ne siano”. Ieri altri 4 morti: due donne a Napoli e due bimbi a Roma e Bolzano. Fazio ribadisce che al momento in Italia la nuova influenza ha provocato “vittime in modo limitato (17), l’anno scorso la stagionale ha fatto 8mila morti.

Entro fine novembre saranno distribuite in tutto il Paese almeno 6 milioni di dosi di vaccino. Giovedì in Conferenza Stato-Regioni si discuterà anche la strategia vaccinale che è stata elaborata di concerto con le Regioni stesse”.
Maria Losole da quotidianopuglia.it
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Troia - TUTTI IN VOLO - Iniziative per il Natale (2/11/2009)

L’esclusione sociale, fenomeno dilagante nell’attuale contesto sociale, troppo spesso nega diritti e libertà a soggetti tra i più vulnerabili, quali quelli affetti da disagio/disturbo mentale.

Causa scatenante di tale fenomeno è rappresentata dalla discriminazione, dovuta a sua volta allo stigma ed al pregiudizio ancora presenti sulla malattia mentale e sulle persone affette. Ulteriore conseguenza di questo paradigma è rappresentato dalla frequente esclusione anche dal mondo della produzione.

Nell’ambito del programma di contrasto a tale cultura disumana, l’Associazione di Familiari “Tutti in volo” di Troia in collaborazione con il Centro Salute Mentale di Troia, il Centro Diurno “Itaca” ed il Comune di Troia, vuole promuovere questo progetto, rivolto alla sensibilizzazione dell’intera collettività su tali questioni ed alla promozione di processi di integrazione sociale di persone affette da disagio mentale attraverso lo scambio, di idee, emozioni, storie, esperienze, sensazioni, prodotti, partecipazioni, identità.

Tra le varie iniziative, per il periodo natalizio e precisamente dal 24 al 31 dicembre 2009, presso il chiostro di San Benedetto, sito in Troia, Via Regina Margherita è previsto un contenitore di eventi, cui prenderanno parte numerose rappresentanze di operatori e fruitori dei servizi di tutela della salute mentale, artisti e musicisti tutti con un unico fine: raccontare e vivere insieme il natale.

I Promotori

Associazione di volontariato “Tutti in Volo-Onlus”

Centro Diurno “Itaca” - Troia

L’organizzatore e coordinatore dell’evento

Associazione di volontariato “Tutti in Volo-Onlus”

I patrocini

Comune di Troia

Sponsor ( da definire)
da Capitanata.it
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