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Supermercati a Foggia, Stornara e Lucera

 

MONOPOLI - Monopoli-Manfredonia 1-1, pareggio beffa nel finale (8/11/2009)

E' finito 1-1 il derby dell'Adriatico tra Monopoli e Manfredonia. Biancocelesti in vantaggio nel secondo tempo con Nossa, pareggio biancoverde al 91' con Lacarra, complice un malinteso tra Marruocco e Sabatino.

Manfredonia che ha colpito un legno con Luppi il quale si è divorato anche il possibile 2-0.
Saverio Serlenga da Teleradioerre
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FOGGIA - Il Foggia fa pace con lo Zaccheria, 3-0 al Rimini (8/11/2009)

Il Foggia ritrova la vittoria interna; 3-0 al Rimini per effetto della doppietta di Salgado (5' e 50' su rigore) e del secondo gol stagionale di Trezzi. I rossoneri agganciano a quota 12 il Pescina, prossimo avversario.
Antonio Di Donna da Teleradioerre
per saperne di piu'
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CASTELLUCCIO DEI SAURI - Atleti in erba ai Giochi Sportivi Studenteschi (8/11/2009)

Si è tenuto durante il fine settimana, nello splendido scenario offerto dall'ippodromo, il campionato di corsa campestre dell'istituto comprensivo di Bovino - Castelluccio dei Sauri - Panni.

Sotto la guida attenta dei professori di scienze motorie Ruggiero Pistilli e Francesco Bufo, circa quaranta ragazzi della scuola secondaria di primo grado dei tre centri della provincia di Foggia hanno preso parte alla prima fase selettiva dei Giochi Sportivi Studenteschi.

Presenti il consigliere comunale delegato allo sport Michele Vitale, il dirigente scolastico Gaetano De Masi, la coordinatrice del plesso di Castelluccio dei Sauri Carmen Pennella e alcuni insegnanti delle sedi decentrate.

Il percorso, di 2000 metri per le ragazze e 3000 per i ragazzi, ha selezionato i primi 4 giovani atleti (con un quinto a disposizione) che rappresenteranno l'Istituto comprensivo nella prossima gara di livello provinciale.

L'Istituto comprensivo ha realizzato un Centro sportivo scolastico, associato al Coni.

Per l'anno scolastico in corso, tra le attività programmate prevede anche la pallavolo e numerose specialità di atletica leggera. Al termine della selezione tutti gli atleti in erba hanno ricevuto un attestato di partecipazione.
da Teleradioerre
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PESCARA - Foggiano evade e spara in pieno viso alla sua "ex" (8/11/2009)

E' caccia da stanotte a Michele Lambiase, un uomo di 47 anni che ha sparato all’ex convivente e al suo fidanzato in un parcheggio di Montesilvano (Pescara).

L’uomo era stato arrestato venerdì scorso per stalking dai carabinieri di Silvi (Teramo) e condannato ai domiciliari nella sua abitazione a Foggia, ma ieri sera è evaso a si è recato in Abruzzo per pedinare la coppia travestendosi con una parrucca bionda.

Appena giunto nel parcheggio l’uomo ha aperto la portiera ed esploso due colpi che hanno ferito la donna, 33 anni, al volto e l'uomo, 34, al fianco. Si è poi dato alla fuga.

L'uomo ferito ha avuto la forza di accendere la macchina e fuggire verso la stazione dei carabinieri di Montesilvano: quando è giunto ha solo avuto la forza di gridare che erano stati feriti per poi svenire. Portati in ospedale i due sono stati operati: la donna ferita al volto è in prognosi riservata ed è considerata grave. All’uomo, il cui proiettile è entrato nel fianco sinistro per uscire dalla spalla destra, è stato tolto un rene.

DOMENICA POMERIGGIO LE RICERCHE SONO ANCORA INFRUTTUOSE
Ancora senza esito le ricerche di Michele Lambiase, il 47enne che ha sparato la scorsa notte all’ex convivente e al suo fidanzato in un parcheggio di Montesilvano (Pescara), ferendoli in modo grave.

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, Lambiase, che per non farsi riconoscere aveva indossato una parrucca bionda, doveva essere appostato sotto l’abitazione della donna e dei suoi genitori, a Silvi Marina (Teramo), sin da ieri sera.

Quando lei è uscita di casa per raggiungere Montesilvano con la sua auto, dove aveva appuntamento con l’attuale compagno, l'ha seguita; ha atteso che parcheggiasse e salisse sull'automobile dell’uomo, quindi ha aperto lo sportello ed ha sparato: un colpo ha raggiunto la donna in viso; l’altro, l’uomo al torace; il terzo, è stato esploso contro l’auto già avviata.

Nonostante la ferita, infatti, il compagno della donna è riuscito a mettere in moto ed a raggiungere la vicina caserma dei carabinieri per chiedere aiuto.

Entrambi sono stati operati: lei è sfigurata; a lui è stato tolto un rene ed ha riportato gravi danni ad un polmone. L’arma, un pistola calibro 7.65, non era denunciata e l’uomo, con precedenti per reati contro il patrimonio non avrebbe potuto detenerla.

Le ricerche dei carabinieri sono concentrate sia sulla rete di conoscenze che l’uomo ha a Silvi Marina, dove aveva abitato con la donna quando la loro relazione, da cui era nato un figlio, andava ancora bene, sia sui parenti e gli amici che risiedono a Foggia, sua città di origine. denunciato dalla donna, a ottobre scorso il Gip di Teramo aveva disposto per lui il divieto di dimora a Silvi, senza esito; venerdì scorso gli arresti domiciliari.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
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Foggia – Mondiali Orienteering: nel 2012 in Germania, poi nel Gargano. Vascello: comprendiamo (8/11/2009)

COMPRENDERE per dimenticare. Questa l‘exit strategy (mentale) dell’assessore provinciale al Turismo e allo Sport di Foggia, Nicola Vascello, alla notizia dell’assegnazione dei mondiali veterani di Orieentering 2012 alla Germania, e per l’anno successivo all’Italia.

“Comprendiamo le ragioni politiche che hanno portato il Consiglio Nazionale IOF (International Orienteering Federation) ad assegnare i mondiali veterani di Orienteering del 2012 alla federazione tedesca, individuando invece l’Italia come tappa della competizione del 2013. È evidente – ha aggiunto Vascello – che non era quello che ci aspettavamo, anche se possiamo comunque dirci soddisfatti”.

La commissione valutatrice delle proposte, esprimendo convinto apprezzamento per il progetto presentato dall’Italia – che individuava nel Gargano il luogo della competizione – ha stabilito di affidare al nostro Paese i mondiali del 2013, in modo che l’Italia possa ospitare tra tre anni sia i mondiali ‘generali’ sia quelli ‘veterani’.

“Non intendiamo entrare nel merito della scelta effettuata dalla Commissione, che rispettiamo e di cui capiamo le ragioni – ha detto l’assessore provinciale al Turismo di Foggia – La Germania era stata infatti esclusa dall’assegnazione della competizione già lo scorso anno, così come l’Italia si è appena affacciata in questa disciplina.

Pensiamo dunque che il pronunciamento del Consiglio Nazionale IOF debba essere interpretato comunque come una notizia estremamente positiva per il nostro territorio, che ha così segnato un punto importante a proprio favore”.

L’assessore Vascello, da questo punto di vista, esprime un “sincero ringraziamento” a tutti coloro i quali hanno sostenuto la candidatura del Gargano: dagli Enti Locali al Parco Nazionale del Gargano al Coni; dalla FISO (Federazione Italiana Sport Orientamento) al coordinatore del progetto di candidatura Gabriele Viale.

“È soprattutto grazie alla capacità di presentarci e di essere uniti se siamo riusciti a portare a casa questo importante risultato – aggiunge Vascello –. Ora tocca a noi non perdere questo spirito, ma anzi riuscire a coltivarlo affinché i mondiali del 2013 divengano una grande opportunità per il Gargano.

Il successo di questa iniziativa è l’elemento che può farci ritagliare un ruolo da protagonisti in un mercato in netta e costante espansione, facendo della provincia di Foggia un punto di riferimento in Italia ed in Europa”.
da Stato Quotidiano.it
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Foggia – Arpinova, morti due stranieri colpiti da auto guidato da 34enne foggiano (8/11/2009)

ANCORA non identificate le generalità di due cittadini stranieri (forse rumeni) uccisi oggi pomeriggio da una autovettura, mentre camminavano sul bordo della strada provinciale n.26 che dalla frazione foggiana di Arpi Nova, a una decina di chilometri dal capoluogo, porta verso il comune di San Marco in Lamis.

I due, senza documenti e deceduti sul colpo, sarebbero stati investiti da una Citroen C5 condotta da un uomo di 34 anni di Foggia del quale non si è ancora saputo il nome.

A dare l’allarme dell’incidente, lo stesso guidatore del veicolo, che avrebbe anche riportato delle ferite, poi medicategli in ospedale.

I rilievi sono stati compiuti dai vigili urbani di ArpiNova i quali stanno cercando di identificare le vittime dell’incidente.

Come noto ad Arpinova vivono numerosi gruppi di stranieri, questo farebbe pensare ad una probabile dimora delle due vittime nella piccola borgata foggiana.
da Stato Quotidiano.it
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Foggia –Vertenza farmacisti, la solidarietà di Pepe, le motivazioni alla base della protesta (8/11/2009)

SOLIDARIETA’ del presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, all’associazione provinciale titolari di farmacia della Capitanata,dopo le proteste di questi giorni.

“Il diritto alla salute della comunità di Capitanata non può essere sacrificato sull’altare di difficoltà finanziarie e di politiche sanitarie discutibili”.

Questo il commento del presidente dell’amministrazione provinciale. “Ai farmacisti del nostro territorio – ha detto Pepe - esprimiamo la nostra totale solidarietà.

La loro condizione è evidentemente preoccupante, perché non è concepibile che l’ultimo rimborso dei medicinali in regime di convenzione da parte della Asl Foggia risalga al marzo di quest’anno. Non è più possibile per questi operatori continuare ad esporsi finanziariamente”.

Per Pepe, la ‘serrata’ (chiusura) stabilita dai titolari di farmacia della Capitanata ai loro esercizi rappresenta “un estremo grido di aiuto lanciato all’Asl Foggia e alla Regione Puglia, che hanno oggi il dovere di ascoltare e porre rimedio ad una condizione che si fa sempre più difficile e delicata”.

“Il ricorso all’arma dello sciopero – precisa Antonio Pepe – è la dimostrazione tangibile dell’insostenibilità della situazione.

Non posso e non devono essere i farmacisti ed i cittadini di Capitanata a pagare il prezzo più alto delle difficoltà finanziarie in cui versa l’azienda sanitaria locale. Non si può mettere in discussione il diritto alla salute per far quadrare i conti dei bilanci”.

“È dunque opportuno – conclude il presidente della Provincia – che l’Asl Foggia si faccia rapidamente carico di affrontare e risolvere un problema che rischia di aprire conseguenze gravissime per i cittadini della nostra provincia”.

Le motivazioni alla base dello sciopero dei farmacisti di Capitanata erano state già chiarite alcuni giorni fa, su Stato (Farmacie in sciopero e Asl in Rosso), in un articolo nel quale si sono esplicate le ragioni alla base della mobilitazione comune dei titolari di farmacie della provincia, motivazioni che hanno portato alla chiusura degli esercizi nello scorso 4 novembre.

“Da sei mesi anticipiamo centinaia di migliaia di euro alla ASL di Foggia per garantire i tuoi farmaci. Tu cosa faresti al nostro posto?”
Il fatto è che l’ultimo rimborso dei farmaci convenzionati con l’ASL porta la data di marzo di quest’anno.

Precedentemente si erano verificati frequenti ritardi, più o meno lunghi della spesa farmaceutica anticipata dai farmacisti titolari. L’entità economica di tale disservizio fornito provincia di Foggia ha raggiunto, sempre secondo l’Associazione, ”valori preoccupanti e insostenibili”.

Basti pensare che ogni mese il costo dei medicinali totali forniti in Capitanata tocca i 7,5 milioni di euro che moltiplicato per sei fa 45 milioni di euro.

Come già detto, il riscio maggiore che incombe sulla categoria dei farmacisti è che l’istituto bancario Credifarma ( ente che anticipa il costo dei farmaci) chiuda i rubinetti del credito ai farmacisti titolari con il conseguente blocco nelle forniture dei medicinali da parte della distribuzione.

Il pericolo per i cittadini di Capitanata potrebbe essere quindi quello di dover pagare per intero i farmaci normalmente mutuabili, in quanto non più rimborsati dall’ Asl di Foggia e la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro.L’erogazione dei farmaci sarà assicurata ai cittadini solo dalle farmacie di turno.

Lo sciopero è quindi, secondo l’Associazione Titolari, atto a sensibilizzare la politica ed i cittadini su un problema non più prorogabile.

Sotto accusa, quindi, la spesa farmaceutica della sanità locale di Capitanata indicata da tempo come una vera e propria voragine economica.

Le perdite consolidate delle tre ex aziende Fg1, Fg2, Fg3, accumulate negli anni, ammontano a 296 milioni di euro (dati del 2008). A questa cifra vanno aggiunti i 90 milioni di euro di perdite del bilancio consuntivo 2006.

Secondo il commissario della ASL Donato Troiano e secondo il sub commissarioo Antonio Di Biase a contribuire a queste perdite almeno tre voci: la spesa farmaceutica, le forniture sanitarie e la cosiddetta mobilità passiva, i cittadini della Capitanata non si fidano degli ambulatori dellaASLl e preferiscono curarsi altrove. Inoltre, secondo Troiano mancano i controlli per consentire di mettere un limite alla situazione finanziaria pesantemente in rosso.

Così come non ci sono stati argini nell’acquisto di forniture: dai reagenti per le analisi, alle siringhe, alle protesi. Rilevante, in questi anni, anche le voci di spesa per le cure termali.

Le preoccupazioni non riguardano solo l’entità della spesa, che appesantisce oltre ogni ragionevole compatibilità i bilanci della ASL, ma anche la correttezza degli appalti.

Uno dei due filoni di indagine avviati dalla procura della Repubblica di Bari riguarda proprio il tentativo di ingresso nel sistema sanitario da parte di lobby affaristiche per pilotare gli appalti in sanità nel settore dei servizi esternalizzati.
da Stato Quotidiano.it
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Manfredonia – L’imbarazzante e colpevole silenzio (III): Marina Mazzei e la Tomba della Medusa (8/11/2009)

LA tomba della Medusa rappresenta, senza dubbio, uno dei monumenti funerari più imponenti finora ritrovato ad Arpi, il principale e più esteso centro della Daunia preromana, posto a pochi chilometri dal capoluogo dauno.

Questo monumento doveva infatti rappresentare, in un certo senso, il punto di inizio del recupero dell’imponente e vastissimo patrimonio storico dauno, ma anche la rivincita dell’archeologia legale sugli scavi clandestini, e sul commercio illegale di inestimabili oggetti storici, mentre invece è diventato il simbolo del degrado e della indifferenza delle autorità locali.

La valente e instancabile archeologa Marina Mazzei prematuramente scomparsa (Foggia, 18 maggio 1955 -1 agosto 2004) aveva scelto, infatti, la Tomba della Medusa come primo nucleo del parco archeologico di Arpi, per l’indubbia straordinarietà del monumento funerario, appartenuto ad una ricca e colta famiglia del III secolo a. C, espressione dell’alto livello raggiunto dall’architettura e dall’artigianato artistico promossi dall’aristocrazia arpana, sotto la forte influenza della cultura greca e specificamente macedone di età ellenistica.

Marina Mazzei ha assunto la carica di ispettore archeologo nel 1985 ed ha diretto l’Ufficio di Foggia della Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia per poi assumere il ruolo di Direttore Archeologo coordinatore.

Nel 1993 è stata direttrice del Museo Nazionale di Manfredonia e referente della soprintendenza nei rapporti con il Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio archeologico, incarico affiancato ad una politica di vincoli ed espropri di aree di interesse archeologico.

“Quando si chiedeva a Marina Mazzei come riuscisse a conciliare il suo impegno di studioso con quello di direttore archeologo del Centro Operativo per l’Archeologia della Daunia, e quindi di donna, rispondeva essenzialmente con un sorriso; quindi aggiungeva di avere accanto a sé collaboratori preziosi: assistenti di scavo, restauratori, fotografi, disegnatori, che la affiancavano con passione nelle moltissime iniziative di cui era inesauribile promotrice.

È però nella premessa a L’Oro della Daunia che, credo, abbia espresso più precisamente quanto sentisse impellente la necessità di mettere a disposizione di tutti la storia del suo impegno di archeologo, la sua personale esperienza pluriventennale nell’ambito della ricerca, dello studio, della divulgazione e della tutela, definendo quindi al contempo la storia dell’archeologia di questo territorio” (Tratto da Bibliografia degli scritti di Marina Mazzei di Laura Maggio).

Mazzei ha diretto scavi a Mattinata, Arpi, Siponto, Lucera ed altre località del territorio.

Relatrice in convegni e seminari internazionali, dal 1996 è stata socio corrispondente dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma. È autrice e curatrice di circa 230 scritti, tra cui 8 monografie tra le quali ‘Siponto Antica”, Foggia 1999 e “Arpi, l’Ipogeo della Medusa”, Bari 1995.

Proprio a quest’ultimo, così come ad altri ipogei arpani, Marina Mazzei ha dedicato anni e anni della propria esperienza professionale. Le case aristocratiche e le tombe a camera del tempo attestano le condizioni di grande ricchezza della città proseguita per alcune famiglie fino al II sec. a. C.

In base ad alcuni riscontri effettuati dalla stessa Mazzei si ritiene che nel 279 a. C., durante la guerra contro Pirro, Arpi contasse circa su 30 000 abitanti.

Tra le meraviglie della cultura dauna finora recuperate si segnalano, inoltre, la casa del mosaico, dei griffi, delle pantere e l’ipogeo di Ganimede.

La casa del mosaico, tuttora in fase di scavo, presenta più ambienti con mosaici ed un un impianto termale provvisto di un bagno. La casa è di evidente stile greco.

I mosaici e le pitture su parete ne fanno una delle testimonianze abitative più significative del rapporto tra mondo ellenico e mondo italico nel periodo compreso tra il IV e il III sec. a. C..

Individuata nel 1980 dai «tombaroli», la tomba della Medusa fu completamente saccheggiata del suo corredo: i fori nelle volte delle celle sono ancora visibili.

Gli scavatori clandestini, dopo averla svuotata dei pregevoli corredi, finiti in chissà quale collezione privata o museo straniero, tornarono all’opera nel 1984, questa volta con un escavatore meccanico, distruggendo la copertura del vestibolo e riuscendo a trafugare il frontone con la raffigurazione della Medusa, che ha dato il nome all’ipogeo, e i capitelli figurati.

In seguito ad un casuale controllo stradale della polizia, i pezzi architettonici rubati furono recuperati su un camion diretto a Napoli.

Dal 1989 iniziarono i lavori di scavo e di recupero, che riguardò anche le vicine Tombe del Ganimede e delle Anfore, da parte della Soprintendenza Archeologica, con la direzione di Marina Mazzei.

La Tomba delta Medusa, per la sua eccezionalità, conquistò l’interesse degli studiosi a livello internazionale e anche degli appassionati con una mostra a Foggia, visitata da migliaia di persone.

Contemporaneamente all’indagine archeologica si avviarono le procedure di tutela e valorizzazione.

Nel 1998 la Regione Puglia stanziò 3 miliardi di lire, cui si aggiunse un contributo di 555 milioni del Comune.

Nonostante questi finanziamenti, i lavori restarono bloccati per anni a causa di una serie infinita di pratiche burocratiche.

Si arrivò così alla sospensione dei lavori nel luglio 2002 a seguito dell’ennesima richiesta di revisione prezzi.

Nel giugno 2003, a causa dei ritardi dei lavori, il Comune si affrettò nella rescissione del contratto, ma in seguito al alcuni errori formali la rescissione fu annullata.

Nel frattempo una ditta interessata ai lavori fallì, mentre un’altra impresa coinvolta sempre nelle opere di restauro dichiarò la propria disponibilità a portare a termine l’opera, previo aggiornamento dei prezzi.

In seguito furono assegnati al parco archeologico della Medusa oltre un milione e mezzo di euro nel quadro dell’Accordo di Programma tra Regione Puglia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Nell’ultima fase (e dunque di recente attualità) la storia della Tomba della Meduse ha toccato il suo massimo squallore: il cantiere è stato del tutto abbandonato, la recinzione divelta, le strutture del cantiere sono state, con il passare del tempo, smontate e rubate: tubi, impalcature, pannelli, addirittura il capannino prefabbricato utilizzato dagli operai come spogliatoio e magazzino.

Oggi la tomba daunia, visibile dagli automobilisti che percorrono l’A14 a nord di Foggia, a metà strada con San Severo, privo di copertura, è diventato in una specie di imbuto che raccoglie le acque piovane.

La situazione di abbandono ha favorito atti di vandalismo: le colonne del vestibolo sono state abbattute, una base è stata addirittura rubata. Gli affreschi, dei mosaici a ciottoli, restaurati sotto la direzione della Soprintendenza, per un costo di 588 milioni di lire, sono risultati gravemente compromessi.

Negli ultimi mesi si sono moltiplicati ulteriormente i scavi clandestini dei tombaroli che hanno garantito loro ingenti profitti, grazie all’imbarazzante e colpevole silenzio delle autorità locali che preferiscono infatti “altre forme d’investimento” forse più rapide, forse più redditizie.

Si è calcolato che siano stati oltre 200.000 reperti archeologici trafugati nell’ultimo ventennio ad Arpi, sufficienti per creare uno dei più grandi musei al Mondo.

Una volta mi è capitato di scoprirne alcuni al Brittish Museum a Londra e mi è sembrato surreale vedere ammirare vasi di Salapia, Siponto e Arpi a migliaia di Km da dove erano stati recuperati. Probabilmente, per tanti altri,questo non è così.
(foto tratte da: www.forum.meteonetwork.it)
da Stato Quotidiano.it
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Pescara - Stalking, evade i domiciliari e spara all'ex compagna (8/11/2009)

E' evaso dagli arresti domiciliari dalla sua abitazione di Foggia dopo esser stato arrestato venerdì scorso per stalking dai carabinieri di Silvi (Teramo) e si è recato in Abruzzo per pedinare l'ex convivente ed il compagno.

Travestendosi con una parrucca bionda, gli ha avvicinati esplodendo due colpi d'arma da fuoco.

Poi si è dato alla fuga. E' caccia ad un 47enne, M.L. le sue iniziali. L'episodio si è consumato in un parcheggio di Montesilvano (Pescara).
da Romagna.Oggi.it
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Foggia, scoperta truffa all'Inps Sottratti 500mila euro, 5 denunce (8/11/2009)

La Guardia di finanza di San Severo, nel Foggiano, ha scoperto una truffa perpetrata ai danni dell'Inps da parte di un'azienda agricola che ha percepito illegittimamente l'erogazione di indennità di disoccupazione per 500mila euro e omesso il versamento all'Inps di contributi previdenziali per 225mila euro.

Cinque persone sono state denunciate all'autorità giudiziaria.
da TGCOM.it
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Foggia - Cortometraggio - IL TEMPO PERDUTO - ILTEMPO RITROVATO (8/11/2009)

Nell’ambito del Festival del Cinema Indipendente – IX edizione, nella sezione “Corti del territorio”, che si terrà a Foggia dal 27 novembre al 5 dicembre, verrà proiettato domenica 29 novembre 2009 con inizio alle 17.30, presso la sala cinematografica “Falso Movimento” in via Campanile 10, il cortometraggio “Il tempo perduto – Il tempo ritrovato” .

Il film è nato dalla collaborazione di due vecchi amici Matteo Carella e Antonio Scopece, l’uno, Matteo, esperto in riprese e montaggio, ha al suo attivo la realizzazione di diversi documentari; l’altro, Antonio, è alla sua prima esperienza di sceneggiatore - regista, però da sempre si interessa, come studioso, di cinema e teatro.

Il cast è stato individuato, in parte, nell’associazione “ScenAperta” che è diventata anche la produttrice del cortometraggio. Gli attori provenienti da ScenAperta sono: Tonio Sereno che ne è il presidente e direttore artistico, Luigi Schiavone e Lucia Turzillo; gli altri attori sono: Vittorio Tricarico del gruppo Teatro Cinque di Manfredonia, Amalia Ponziano della Compagnia teatrale Enarchè, e i due bambini: Giovanni Bosco e Gaia Carella.

I due bambini frequentano la stessa classe della scuola elementare “Catalano”. La trama del film è semplice: Vincenzo, ingegnere ultracinquantenne di una industria di Milano, licenziato a causa della crisi economica, decide di cambiare completamente vita e di ritornare al Sud (Foggia) a fare l’agricoltore nella masseria ereditata dai nonni. Giuntovi, la vista dei locali, delle foto e degli oggetti suscitano in lui ricordi dell’età dell’infanzia (appunto Il tempo perduto e ritrovato), quando trascorreva le vacanze dai nonni, e delle sue monellerie che facevano tanto arrabbiare la nonna.

Le riprese sono state effettuate tra giugno e settembre, nelle campagne intorno a Foggia, nei borghi Cervaro e Giardinetto, nella masseria “Tamaricciola” nei pressi di Borgo Mezzanone e soprattutto nella masseria “Cirillo” nei pressi di Orta Nova. Il commento musicale, originale, è stato realizzato da Marcello Aprile. Del film se ne è montata una versione ridotta di 20 minuti., che verrrà proiettata al Festival del cinema indipendente, nella sezione “Corti del territorio”.

E se ne è fatta anche una versione più completa che dura circa mezz’ora e che rispetta integralmente la sceneggiatura. Tale versione sarà presentata in prima assoluta ad Orta Nova, sabato 14 novembre alle ore 18,00 nello storico “Palazzo Gesuitico” messo a disposizione dal Comune.

Info:
Antonio Scopece 334-1522617
Matteo Carella 345-3634698 – 340-0881491
Tonio Sereno 339-5950977
[email protected]
Comunicato Stampa Festival del Cinema Indipendente Foggia
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Ecomafie di Stato a Lucera (8/11/2009)

In linea d’aria a meno di due chilometri dalla città di Lucera (contrada Cioccariello o Seggio), a ridosso della statale 17 (km 325) in provincia di Foggia, dalla metà degli anni ‘80 sorge l’Alghisa, un enorme buco nero di rifiuti pericolosi saturo da decenni, ma controllato a vista da alcune telecamere.

Nel 1998 il cronista aveva segnalato la vicenda al capo della Digos foggiana, (marito di un noto magistrato), ma senza alcun esito. Domanda di rito: esiste una connessione diretta, il classico nesso di causalità, con l’impennata di neoplasie maligne in Capitanata ma soprattutto, in relazione alle gravi malformazioni congenite nei bambini nati nella nostra Terra?

Almeno il certificato storico della locale Camera di Commercio parla chiaro. La forma giuridica è inizialmente – a far data dal 7 maggio 1984 – di una società in nome collettivo (De Vivo officine di A. & L. De Vivo S.N.C.). Il 24 settembre 1986 il sodalizio si trasforma in una società a responsabilità limitata (srl). Soci amministratori risultano Armando De Vivo e Bianco Sante Giuseppe (atto di trasformazione del notaio Talani Giovanni B – 12/6/1986, numero di repertorio 119634). Il capitale sociale passa da 10 a 30 milioni di vecchie lire. La sede legale è a Foggia in via Trieste numero 15, in seguito via Fiume 18. Il 12 giugno 1989 il signor Bianco Sante Giuseppe (nato a Foggia il 3 novembre 1926 e deceduto il 20 luglio 2001) diviene amministratore unico. Il 17 maggio 1991 viene deliberata la riduzione del capitale sociale a 20 milioni; il 4 dicembre 1992 lo stesso sarà azzerato e poi ricostituito il 30 dicembre 1993.

Nel ’96 il capitale sociale deliberato, sottoscritto e versato schizza a 180 milioni di lirette. Di che si occupa l’Alghisa? Alla voce oggetto sociale si legge: “RECUPERO E TRASFORMAZIONE DI ROTTAMI DI ALLUMINIO, GHISA E SUE LEGHE IN PANI… E QUANTO ALTRO CONTIENE MINERALI…”.
In una relazione tecnica estimativa d’azienda (datata 9 dicembre 1992) stilata dall’ingegnere Antonio Cutruzzolà per conto dei proprietari dell’Alghisa è scritto: “L’area industriale impegnata si sviluppa su una superficie di circa 4.606 mq. Inizialmente l’opificio occupava il suolo individuato in catasto al F. 46 p.lla 176 di proprietà delle Officine De.ma.n Srl, ceduto all’Alghisa Srl in comodato gratuito, per l’uso attinente all’attività societaria del beneficiario.
Successivamente l’opificio industriale si è esteso, per esigenze produttive aziendali, fino ad occupare una fascia di terreno ad esso perimetrale di proprietà del Tratturo demaniale Lucera-Castel di Sangro agro del comune di Lucera allibrato al F. 46 p.lle 89/parte e 90/parte, ceduto in concessione alla Alghisa Srl dalla Regione Puglia con verbale di consegna del 20/11/92 …

La ditta Alghisa Srl si occupa di fonderie di alluminio e sue leghe, nonché di raffineria metalli; le materie utilizzate nel ciclo di fusione sono residui derivanti da cicli di produzione e di consumo, quindi fanno parte delle materie prime secondarie che possono essere avviate all’utilizzo”.

L’Alghisa non inquina solo l’aria ma anche il sottosuolo e le falde, scaricando senza autorizzazione i rispettivi reflui industriali. L’accertamento viene condotto dal maresciallo dell’Arma Girolimetto Claudio, alle ore 16,38 di 11 anni fa.

“In data 28.5.1998, il Nucleo Operativo e Radiomobile di Lucera, accertava…” puntualizza l’avvocato Enrico Follieri nell’atto di ricorso per la contravvenzione di 20 milioni di lire (mai pagata effettivamente). Risultato? Trasferimento del sottufficiale dei carabinieri ed inquinamento a tutto spiano fino al sequestro dell’area il primo giugno 2000.

Il Presidio multizonale di Prevenzione dell’Azienda sanitaria locale Foggia/3 se la prende comoda. Soltanto il 27 giugno 2002, ben due anni più tardi, analizza un granello dei materiali all’esterno e all’interno dei capannoni (complessivamente circa 450 mila tonnellate).
In base alle analisi chimiche (1 agosto 2002) del dottor Luigi Lorusso emerge che “il campione è da considerarsi rifiuto speciale pericoloso”. Come al solito la Procura della Repubblica di Lucera non dispone la messa in sicurezza del pericoloso sito.

Anzi, il 5 maggio 2003, il pubblico ministero Claudio Rastrelli insabbia definitivamente il procedimento penale numero 3165/2000 R.G.. Infatti, il solerte pm annota: “rilevato che i reati si sono estinti a seguito di morte dell’indagato, avvenuta in data 20.7.2001 … chiede che il giudice per le indagini preliminari in sede voglia disporre l’archiviazione del procedimento e ordinare la conseguente restituzione degli atti al proprio Ufficio.
Con restituzione all’avente diritto di quanto in sequestro”.
E l’associazione a delinquere di stampo criminale?
Ma quando mai: la mafia dai colletti inamidati in odore di massoneria deviata in affari con i rappresentati politici nazionali ed autoctoni in Puglia non esiste.
Le logge locali dormono sonni tranquilli.
I carabinieri della compagnia di Lucera, a malincuore eseguono gli ordini il 20 maggio 2003.
Nel verbale di dissequestro documentano inequivocabilmente: “Noi sottoscritti Ufficiali di P.G. S. Ten. Citarella Antonio, comandante del N.O.R. e V.B. Miccoli Francesco, appartenente al suddetto reparto, diamo atto che alle precedenti ore 11.00 in esecuzione a quanto disposto nel Decreto di archiviazione nr. 3165/2000 R.G. notizie di reato/Mod. 21 datato 12.05.2003 emesso dal G.I.P. c/o il Tribunale di Lucera, ci siamo recati presso la società Alghisa” srl … per procedere al dissequestro di nr. 4 aree per complessivi 2000 metri quadrati, su cui risultavano depositati complessivi 300 mila metri cubi di rifiuti speciali … L’ufficio dà atto che il dissequestro viene operato a carico del Sig. De Vivo Armando … L’ufficio da altresì atto di aver intimato al Sig. De Vivo Armando l’ottemperanza delle norme relative allo smaltimento dei rifiuti pericolosi”.
Il Nucleo operativo ecologico dell’Arma, tramite il maresciallo Di Ruscio effettuerà solo due controlli: il 17 dicembre 2003 e il 17 febbraio 2004. Il capitale sociale dell’Alghisa al 28 luglio 2003 ammonta a 91.800 euro. La visura camerale segnala: “con atto notarile del 25/07/2003, si è avuta una cessione di quote dai soci De Stefano Adele, Bianco Francesco, Bianco Giancarlo, Bianco Lucia, Bianco Maria Teresa, Bianco Patrizia, Bianco Valeria e Bianco Alessandra a favore dei soci De Vivo Armando e Inglese Lucia”.

Un’altra visura del 19 luglio 2002 prova che Armando de Vivo (ingranaggio locale dell’operazione ecomafiosa) è stato nominato amministratore unico dell’Alghisa il 6 agosto 2001. In sostanza, una banale ricerca burocratica avrebbe consentito al sostituto procuratore Rastrelli di individuare i responsabili. Dalla copiosa documentazione acquisita legalmente, ad esempio spicca tra tante, la copia di un formulario di identificazione del rifiuti a firma del De Vivo: 45.120 kg di scorie da fusione partono per l’ “Aluscan As” a Marina di Carrara (MS). Il trasportatore è Germani Spa di San Zeno sul Naviglio (BS). L’automezzo è targato BR 557FE e il rimorchio AB29343.
Il trasporto inizia il 4 dicembre 2001 alle ore 22,30. Fantasiose le annotazioni a margine del documento: “stoccaggio in attesa di imbarco per il successivo recupero in Norvegia”. Caratteristiche di pericolo: h 4, h 12.

Ovviamente in quel paese nordico i numerosi carichi non giungeranno mai. In una nota (2 febbraio 2001, protocollo 5479) a firma dello spregiudicato Giovanni D’Attoli (agli onori della cronaca per l’inquinamento dei Fantini a Giardinetto e dintorni, nonché candidato sindaco trombato a Troia), dirigente dell’amministrazione provinciale di Foggia si legge: “Considerato che la Società Alghisa si è impegnata a produrre a codesto Comune (Lucera , ndr), in tempi brevi, la documentazione tecnica relativa al completamento dell’impianto di produzione, al fine di non interrompere l’attività, si chiede di valutare detta documentazione con cortese sollecitudine”.

In altri termini, nella vicenda si perde il conto delle complicità istituzionali. Un altro documentato riferimento. Sempre nel 2001 – ad attività sequestrata – grazie ad una nota commercialista di Manfredonia ed ai servigi della Mps Merchant Spa di Firenze, l’Alghisa srl entra nel meccanismo delle agevolazioni finanziarie elargite dal ministero delle Attività produttive (progetto 03253 -13).

In effetti, altre succulente profferte erano partite il 14 settembre 1999 (protocollo 56/99) dall’allora assessore provinciale allo sviluppo Matteo Valentino (già sindaco fallimentare di Cerignola).

Ha scritto infatti all’Alghisa il Valentino: “per la partecipazione al Patto territoriale Fortore, si comunica che il Comitato promotore ha indetto un bando per la selezione di iniziative imprenditoriali… Cordiali saluti”. Ad un certo punto il meccanismo illegale sembra incepparsi. Il 4 ottobre 2000 mentre i rifiuti pericolosi provenienti da mezzo mondo (Arabia Saudita, Brasile, Francia, Belgio, Germania, Italia) transitano per lo stabilimento lucerino prima di sparire in fondo al Mediterraneo e in Africa, o si accumulano nello stesso, l’amministratore Bianco si rivolge al sindaco e alla commissione edilizia comunale: “in merito all’impatto visivo dei rifiuti industriali affastellati sul piazzale dell’azienda, avendo già provveduto l’ “Alghisa” alla richiesta di autorizzazione presso gli organi competenti (Amministrazione Provinciale) per la realizzazione di uno stoccaggio in proprio dei rifiuti da sistemare in sacchi all’interno dei capannoni industriali già esistenti, chiede il parere sulla localizzazione e sullo stoccaggio”.

I dipendenti dei cittadini potevano dire no?
Assolutamente: infatti approvano.
In una raccomandata con ricevuta di ritorno del 15 gennaio 2001 (protocollo del comune di Lucera, numero 1868), il responsabile dell’ufficio tecnico Urbanistica comunica al sig. Bianco Sante Giuseppe: “visti gli elaborati dell’ingegnere Raffaele Calabrese, la Commissione Edilizia esprime all’unanimità parere favorevole”.
Occorreva una parvenza di legalità.
E così anche il responsabile dell’Asl Fg/3, dottor Pasquale Gelsi il 26 ottobre 2000, quando già da anni l’attività ecomafiosa era ben incardinata “esprime parere favorevole sotto il profilo igienico-sanitario, sulla realizzazione di un deposito preliminare di rifiuti (un ex stoccaggio provvisorio) nel luogo di produzione e per i rifiuti esclusivamente prodotti da parte dell’Alghisa s.r.l., in attesa che vengano prelevati da un soggetto autorizzato per essere avviati allo smaltimento e/o recupero, alle seguenti condizioni”.

Nel 1996 i certificati taroccati di analisi a favore del committente Alghisa ad opera del chimico di stanza a Manfredonia Marchionni Giuseppe, rivelavano la presenza di metalli pesanti (notoriamente cancerogeni): cadmio, piombo, rame, cromo, eccetera eccetera. Grazie ad una rete di complicità istituzionali di elevato livello e all’intermediazione della Carlo Vedani Metalli di Milano, i titolari dell’Alghisa hanno movimentato e fatto sparire migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi.

Tra i tanti soggetti industriali beneficiati figura anche l’Alenia (produttore di armamenti), una società controllata dal ministero del Tesoro. Lo stabilimento di Nola (in provincia di Napoli) ha occultato violando le normative in materia di protezione ambientale e sanitaria, quantità immense di rifiuti tossico-nocivi, sotto forma di rottami metallici – trasportati tra l’altro dalla ditta Ianniello Raffaele – dirottati con la classica triangolazione teoricamente a Milano, ma realmente a Lucera.

L’Alghisa ha usufruito addirittura di un condono fiscale. Sorpresa: il curatore fallimentare della srl è Vincenzo Piccirillo: una vecchia conoscenza a cui è stato affidato il medesimo incarico per la Iao dei Fantini. Altro che “Gomorra lucerina” come ha vociferato qualcuno a caccia di facili accreditamenti presso l’opinione pubblica e la fauna dei politicanti in circolazione. ITALIA TERRA NOSTRA, non fidandosi della magistratura lucerina, (il procuratore capo Massimo Lucianetti, alla stregua di numerosi colleghi e predecessori, non ha mosso un dito sulla specifica vicenda, eppure transita nei pressi dell’Alghisa spesso per far rientro a Foggia) ha deciso di approntare un dossier per la Direzione Nazionale Antimafia.
Cosa si chiede, oltre ad assicurare i responsabili di questo disastro alla “giustizia”?
Un’immediata bonifica a carico delle blasonate aziende produttrici dei rifiuti (le abbiamo individuate quasi tutte a partire dalla Rhone Poulenc, la multinazionale francese della chimica), uno screening della popolazione e un’indagine epidemiologica da affidare ad organismi scientifici super partes: magari l’Istituto Ramazzini di Bologna.
Prima che sia troppo tardi.
Gianni Lannes da Terra Nostra

Alghisa: i documenti dell’inchiesta
Il video
Analisi dei rifiuti
Documento di trasporto Alenia
Procura della Repubblica – Tribunale di Lucera – Richiesta di archiviazione
Verbale di dissequestro
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Un calcio allo Stivale dei Barbari ( 8/11/2009)
E’ un Paese privo di un’autentica classe dirigente, che i rifiuti li ricicla soltanto nella Politica: non archivia gli Andreotti, i Gelli, i Mastella e i Bossi.
Forse, siamo Noi il problema: la nostra assuefazione e accondiscendenza a questa insopportabile degenerazione che ci ridicolizza agli occhi del mondo e uccide le giovani intelligenze. Non dico di volare a New York, ma fate un salto a Parigi, magari, ad Alessandria d’Egitto o soltanto a Durazzo, per comprendere come l’Italia abbia toccato il fondo e stia ora sprofondando sempre più.

Il problema non è solo Berlusconi, la destra il centro o la sinistra – senza scomodare l’analisi sui partiti defunti della Weil – ma il sistema dominante che ha anestetizzato la ragione critica.
I sudditi dell’ex giardino d’Europa sono ormai prigionieri di questo blocco degenere che ha steso sulla società una rete a trame sempre più fitta impedendone ogni movimento, ogni possibilità di azione, ogni desiderio di mutamento e di modernità, assottigliando progressivamente gli spazi di democrazia, mortificando le vocazioni, i talenti, i meriti, le attese, le aspirazioni di milioni di cittadine e cittadini.
Siamo dinanzi a politicanti che aumentano il proprio potere e la propria capacità di controllo sociale in termini inversamente proporzionali alla loro autorevolezza, credibilità e consenso.
Il Belpaese, ormai, non sopporta nessuna regola, nessuna legge che freni i suoi egoismi.

Il linguaggio come sempre, è il primo a rivelare lo sfascio di una psicologia comune: becero, brutale, incolto. La Lega al governo è uno splendido esempio. L’insofferenza e la mancanza di riguardo per i più “deboli”, che siano persone malate, anziani, bambini, barboni, migranti o animali, è diventata un’attività di cui vantarsi a norma di legge.

Ma avete mai dato un’occhiata ravvicinata ai campi di concentramento per “extracomunitari” dalla pelle scura – chiamiamoli con il loro effettivo nome – ad esempio di Lampedusa o Foggia?

Avete mai notato agli angoli delle nostre splendide città, il lamento dei bambini nomadi o la sofferenza delle donne Rom?

E i giovani africani che sopravvivono sfruttati all’inverosimile nelle nostre ridenti campagne?

Avete mai sentito parlare dei desaparecidos polacchi oppure dei bulgari e rumeni schiavizzati a dovere?

Dov’è papa Ratzinger che tuona a reti unificate contro la soppressione embrionale, ma è latitante sulla difesa della vita giornaliera di milioni di creature moribonde sotto il suo asettico naso?

Il Vaticano (dall’immenso patrimonio immobiliare e finanziario) sia finalmente chiesa dei poveri come ci ha insegnato San Francesco d’Assisi.

E il difensore degli ultimi Nichi Vendola che fine ha fatto?

Forse non riesce a spendere i 18 mila euro netti al mese di stipendio da governatore e non ha più tempo per i diseredati che solcano la Puglia?

L’esempio purtroppo piove dall’alto, da un ceto abbrancato al potere senza pudori.
E che dire dei furbastri Fini (neofascista in doppiopetto con nuova verginità: la recente icona della sinistra italiana in contrapposizione all’unto di Arcore) e D’Alema (autorizzò i bombardamenti della Jugoslavia nel 1999) che sorvolando le nostre teste danno il via libera all’introduzione dell’ora di religione islamica?
E il principio di laicità?
Va a farsi benedire in questa farsa di Stato del diritto. Altro che studio comparato delle religioni. Ci attendono giorni difficili.

Mi piace allora ricordare don Tonino Bello, scomparso alcuni fa.
Lui ha lasciato un segno umano al suo passaggio in questo tempo del disamore. Le sue parole dettate dall’attenzione per l’Altro, sciolgono gli egoismi.

«Insegnami, allora, a librarmi con te, perché vivere non è “trascinare la vita”, non è “strappare la vita”.
Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà.
Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come te!».
Gianni Lannes da Terra Nostra
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Protezione immediata a Gianni Lannes (8/11/2009)
Signor presidente Berlusconi, signor ministro Maroni, signor prefetto Nunziante attendete forse l’omicidio di Gianni Lannes per intervenire a protezione di un cittadino che ha speso la sua esistenza per il bene della collettività?
Dopo l’ ennesimo attentato incendiario di stampo mafioso ai danni di questo giornalista, avvenuto il 5 novembre alle ore 23,40 circa, la redazione del giornale ItaliaTerraNostra sente l’obbligo di manifestare la solidarietà al direttore Gianni Lannes e alla sua famiglia, organizzando un presidio lunedì 9 novembre alle ore 18:30 a Foggia, in corso Garibaldi, numero 56 (dinanzi alla Prefettura).
Nell’attuale panorama di una informazione soprattutto locale appiattita su posizioni attente a non urtare le diverse forme di potere, la professionalità del giornalista Gianni Lannes è uno stimolo per tutti coloro che nel Sud Italia e soprattutto in Puglia sono impegnati in difesa della legalità e per la tutela del territorio, e un esempio soprattutto per giovani che sono sensibili più di quanto non sembri verso coloro che spendono professionalità e impegno per ciò in cui credono.
E’ tempo che alla famiglia del giornalista Gianni Lannes e a lui stesso sia assicurata adeguata protezione dalle Istituzioni e che il Governo risponda alle interrogazioni che dai parlamentari sono state presentate fin dallo scorso luglio in occasione del primo attentato seguito alle minacce di morte.
Esortiamo la gente di Capitanata a dare subito un segnale di rivolta morale, poiché la nostra terra non può essere il far west. La democrazia ha il dovere di tutelare l’informazione perché l’informazione è il sale della democrazia.
Comunicato stampa Terra Nostra
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ROMA - Scuola, incontro Regione- Gelmini ‘Manovra inaccettabile sui precari’ - L’assessore Autilio: ‘Lo Stato non può lavarsi le mani dei nostri problemi’ (8/11/2009)

Parere contrario al disegno di conversione del decreto-legge 25 settembre 2009 n.134, recante disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l’anno 2009-2010; accelerazione dell’iter per la piena attuazione del Titolo V (parte II Costituzione) in base all’accordo tra Governo e Regioni in materia di istruzione; avvio del confronto sul dimensionamento scolastico e sulla realizzazione del programma di edilizia scolastica: sono questi i temi affrontati dalla riunione della IX Commissione della Conferenza delle Regioni, formata dagli assessori regionali con delega alla Pubblica istruzione, tra i quali l’assessore regionale Antonio Autilio, alla quale ha partecipato il ministro alla P.I. Mariastella Gelmini.

“Sulla questione dei precari della scuola - spiega Autilio – le posizioni tra le Regioni e il Ministro sono ancora distanti perché sostanzialmente è la manovra contenuta nel decreto-legge n.134/09 che non è accettabile, in quanto scarica tutta la problematica interamente sulle Regioni.

Le Regioni, come sta dimostrando in concreto la Basilicata intendono fare la propria parte ma lo Stato non può lavarsi le mani e per di più limitare l’autonomia di programmazione regionale delle attività di rafforzamento e qualificazione scolastici, con una serie di “paletti” che, di fatto, attribuiscono compiti e poteri agli Uffici Scolastici Regionali, strutture burocratiche ed anacronistiche estranee ai problemi del territorio.

E’ una battaglia questa che le Regioni – aggiunge l’assessore – continueranno a sostenere fino in fondo con l’intervento diretto dei Governatori per un rapido trasferimento delle competenze alle Regioni. Quanto alle altre questioni affrontate con il Ministro Gelmini, l’aspetto che non ci fa stare certamente tranquilli specie in Basilicata – afferma Autilio – è senza dubbio quello dei criteri per il dimensionamento scolastico che tradotto in termini più semplici e per noi più allarmanti rischia di tradursi in ulteriori tagli di classi e personale docente e Ata nei prossimi due anni scolastici”.
da quotidianopuglia.it
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FOGGIA - tra indignazione e umorismo: Capitalism - Ventesimo anniversario di Love Story (8/11/2009)

Nel ventesimo anniversario del suo rivoluzionario capolavoro Roger & Me, Capitalism: A Love Story riporta Michael Moore ad affrontare il problema che è al centro di tutta la sua opera: l’impatto disastroso che il dominio delle corporation ha sulla vita quotidiana degli americani (e, quindi, anche del resto del mondo).

Ma questa volta il colpevole è molto più grande della General Motors e la scena del crimine ben più ampia di Flint, Michigan. Dalla Middle America fino ad arrivare ai corridoi del potere a Washington e all’epicentro finanziario globale di Manhattan, Michael Moore porterà ancora una volta gli spettatori su una strada inesplorata. Con umorismo e indignazione, Capitalism:

A Love Story di Michael Moore esplora una domanda tabù: qual è il prezzo che l’America paga per il suo amore verso il capitalismo? Anni fa, quell’amore sembrava assolutamente innocente. Tuttavia, oggi il sogno americano sembra sempre più un incubo, mentre le famiglie ne pagano il prezzo, vedendo andare in fumo i loro posti di lavoro, le case e i risparmi.

Moore ci porta nelle abitazioni di persone comuni, le cui vite sono state stravolte, mentre cerca spiegazioni a Washington e altrove. Quello che scopre sono dei sintomi fin troppo familiari di un amore finito male: bugie, maltrattamenti, tradimenti... e 14.000 posti di lavoro persi ogni giorno.
da quotidianopuglia.it
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Pinocchio congela la banalità ma se le fate sono turchine perché hanno i capelli rossi? - Zappingando/ Su Rai Uno la favola adattata ai giorni nostri (8/11/2009)

La fortuna bacia gli eletti. Non è una frase fatta, ma ben si coniuga con il programma in prima serata di RaiUno, Pinocchio, andato in onda domenica e lunedì. Fortuna che ha baciato non soltanto il cast ma anche i produttori (lungimiranti?) Matilde e Luca Bernabei della modernissima fiaba scritta da Carlo Goldoni verso la fine dell’ottocento.

E’ stata una settimana durissima quella che ha preceduto la tranquilla narrazione del burattino di legno e quindi ancora più godibile. Ma se i Bernabei sono come sempre attenti nei loro palinsesti produttivi, lo sono anche per quanto riguarda il cast e la regia, affidata a Alberto Sironi. Un ottimo direttore della macchina da presa che guarda al di là del banale e affida al suo obiettivo non soltanto l’espressività degli attori, ma pone in primo piano le bellezze dei paesaggi.

Non indugia mai Sironi, ma si ferma quel tanto che basta per non distogliere mai l’attenzione del telespettatore. Abbiamo detto più volte che per le fiction della tivvù, si dovrebbe dare “mandato” soltanto ad artisti che meritano un plauso, lasciando in stato di congelamento le banalità. Plauso anche alla scelta del cast.

Il più bravo del reame della fiction di Pinocchio? Imbarazzante. Bravi lo sono stati tutti. Ma vogliamo dare da medaglia (come a scuola) al giovanissimo Robbie Kay, convinti che nessuno degli altri attori se ne abbia a male. Il giovane Kay è venuto in Italia a girare il suo bellissimo Burattino con la mamma e una tutor che negli intervalli lo ha fatto studiare per non interrompere il corso scolastico.

Convincente. Geppetto è Bob Hoskins (ricordate le sue interpretazioni di Benito Mussolini, Papa Giovanni XXIII?) bravo? Di più. Luciana Litizzetto è ormai consolidata nella sua poliedricità interpretativa che entusiasma in ogni forma. Violante Placido è una fatina convincente.

Ma avrebbe dovuto insistere per avere i capelli turchini. Le fate le vogliamo ancora eteree e sognanti. Il rosso dei capelli è troppo aggressivo. La storia di Pinocchio è stata leggermente rivista, per renderla ancora più efficace agli occhi dei giovanissimi da Ivan Cotroneo e Carlo Mazzotta.

Una rivisitazione piacevole e più adatta ai nostri durissimi decenni di storia giovanile. Chissà che venga recepita nella giusta misura. Un affresco quello di Pinocchio allietato anche dai bravi attori Toni Bertarelli, Francesco Pannofino, Maurizio Donadoni, Bianca D’Amato Wenanty Nosul e Joss Ackland.

Maturato al punto giusto Alessandro Gassmann nella parte dello scrittore Collodi. Il suo volto un tempo un po’ troppo statico sta assumendo una mobilità espressiva che lo porta sempre più vicino a suo padre: il grande Vittorio Gassman.
Francesca D’Amico da quotidianopuglia.it
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S. SEVERO - Premio Cutuli giornalisti a San Severo - I vincitori 2009 (8/11/2009)

Tre giorni intensi e ricchi di appuntamenti: fino ad oggi il Teatro Comunale “Verdi” di San Severo sarà lo scenario del Premio Giornalistico Nazionale “Maria Grazia Cutuli - Per non dimenticare e per promuovere la pace”. Saranno premiati Lilli Gruber (La7 – “Otto e mezzo”), Paolo Conti (Corriere della Sera), Kash Gabriele Torsello (fotogiornalista); una “Menzione speciale” sarà attribuita a Giacinto Pinto (Raiuno - “La vita in diretta”).

Istituito dal Centro Culturale Internazionale “Luigi Einaudi” di San Severo, presieduto da Rosa Nicoletta Tomasone, l’evento, giunto all’ottava Edizione, è dedicato a Maria Grazia Cutuli.
da quotidianopuglia.it
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FOGGIA - Violenze sulle donne ‘La luce sorge a est’ - La personale di Uçar a Foggia (8/11/2009)

È stato presentato Femminile Plurale, il Progetto curato dal Centro Internazionale Interdisciplinare per gli Studi di Genere dell’Università degli Studi di Foggia. Prevede la realizzazione di un ciclo di seminari (il primo partito questa mattina) e di una mostra fotografica dal titolo La luce sorge ad Est.

L’allestimento sarà inaugurato martedì prossimo presso la Chiesa di San Giovanni di Dio, dove resterà fino a domenica. La suggestiva mostra propone gli scatti di Erhan Uçar, quarantaseienne fotografo turco protagonista di numerosi allestimenti e vincitore di vari premi e concorsi fotografici.

La personale sarà presentata da Franca Pinto Minerva Preside della Facoltà di Scienze della Formazione e Presidente del Centro Studi di Genere, dall’assessore regionale alle Politiche Sociali Elena Gentile e da Giovanni Cipriani preside della Facoltà di Lettere e Filosofia.

All’inaugurazione sarà presente l’autore delle immagini in mostra che raccontano di donne e percorsi umani. La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 17alle 19.30.

Il progetto Femminile Plurale mira all’istituzione di una rete inter-istituzionale contro la violenza sulle donne e a sensibilizzare l’opinione pubblica su una problematica cruciale che investe la qualità della vita della persona e dell’intera collettività.
da quotidianopuglia.it
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Disoccupati, una mano li toglie e una li mette - Il Psdi sulla Formazione professionale (8/11/2009)

Da Mimmo Magistro, segretario nazionale del Psdi, riceviamo: L’assessore regionale Michele Losappio, lodevolmente stanzia 20 milioni di euro per aiutare i disoccupati, ma la sua dirigente al Settore della Formazione Professionale, dott.ssa Campaniello, blocca anche l’ordinarissima amministrazione e andando anche in rotta di collisione con la struttura tecnica, bloccata ed umiliata dal suo attendismo, crea le condizioni per mandare a casa migliaia di dipendenti e docenti della Formazione.

I lenti ritmi di lavoro, quasi sudamericani (probabilmente causati dalla scarsa dimestichezza con la materia e dal rifiuto dell’aiuto dei colleghi), adottati dal vertice burocratico della F.P., insomma, rischia di lasciare senza stipendio di novembre e dicembre e senza tredicesima tutto il comparto formativo pugliese.

Sappiamo bene che il Settore è una polveriera ma la soluzione non è nell’omissione degli atti, bensì nella capacità di trovare un “artificiere” in grado di “disinnescare le bombe” e rendere la strada dell’iter burocratico più veloce anche per non rischiare di restituire ingenti somme alla Comunità Europea.

Forse non sarebbe male se la Giunta Regionale – sfortunata già in precedenza con la emiliana Garuti che senza neanche salutare è tornata anzitempo a casa - pensasse alla rimozione della Campaniello, ovvero, se il Dirigente di Area facesse sentire sul collo il fiato della sua presenza dandole , così, una svegliata.
Mimmo Magistro da quotidianopuglia.it
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TORREMAGGIORE - Agricoltori di Capitanata in protesta (8/11/2009)

Prosegue la protesta degli agricoltori dell’Alto Tavoliere e dei Monti Dauni settentrionali per sensibilizzare Istituzioni e cittadini sulla gravità della sistuazione economica delle aziende agricole e più in generale del territrio. In particolare Martedì 10 il comitato spontaneo degli agricoltori ha indetto uno sciopero generale che coinvolgerà tutte le categorie professionali e non solo.

Lo sciopero è stato indetto in tutti i comuni dell’Alto Tavoliere e dei Monti Dauni settentrionali. I Sindaci dei comuni interessati hanno deciso di appoggiare l’iniziativa di protesta condividendo le ragioni dello sciopero generale del 10 novembre.
da quotidianopuglia.it
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BARI - ‘L’esenzione dell’accisa sotto le serre tutelano il made in Puglia’ - Coldiretti: evitato il 22% di aumento in un giorno (8/11/2009)

La conferma dell’esenzione dell’accisa sul gasolio per le coltivazioni in serra salva un settore da primato del Made in Italy. La Coldiretti Puglia esprime soddisfazione per gli esiti della vicenda che ha trovato definitiva risoluzione grazie alla nota del Ministero delle Politiche Agricole inviata all’Agenzia delle Dogane con la quale si chiarisce definitivamente che “le esenzioni dell’accisa sul gasolio sotto serra permangono”.

“Sono state tempestivamente accolte – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - le preoccupazioni espresse dalla Coldiretti che aveva lanciato l’allarme sugli effetti della circolare dell’Agenzia delle Dogane del 3 novembre che, nel sospendere l’esenzione dell’accisa per le coltivazioni sotto serra, avrebbe di fatto determinato un insostenibile aumento del 22 per cento in un solo giorno del costo del gasolio”.

Una situazione che avrebbe azzerato la produzione in serra di fiori, piante ornamentali e ortaggi, comprese alcune coltivazioni tradizionali come le stelle di Natale, poiché il riscaldamento delle serre è utilizzato in alcuni casi in maniera continuativa per tutto l’inverno, in altri casi gli impianti vengono accesi solo in caso di repentino abbassamento delle temperature.

“Con il crollo del 13 per cento dei prezzi medi dei prodotti agricoli a settembre è impensabile gravare il settore con i costi fiscali aggiuntivi proprio nel momento in cui - sostiene il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - si discute della necessità di un loro contenimento per il rilancio dell’economia.

L’esenzione dell’accisa sul gasolio è fondamentale per la competitività delle imprese agricole che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell’energia è inferiore e che godono di agevolazioni atte all’abbattimento del costo delle fonti energetiche”.

Per non parlare dei paesi extracomunitari favoriti da un clima più caldo, che praticano dumping sociale e spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall’Unione Europea.
da quotidianopuglia.it
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ROMA – Nel Sud maltempo in arrivo - Temporali (8/11/2009)

Ancora maltempo. In arrivo una nuova ondata che investirà tutta l’Italia. Da oggi una perturbazione di origine atlantica porterà piogge e temporali anche molto intensi sulle regioni del versante tirrenico della penisola e sulle regioni meridionali. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso un’ulteriore allerta meteo che integra ed estende quello già diffuso venerdì.

Da ieri raffiche forti di vento interessano il centro sud. Il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, le Regioni e le strutture locali della Protezioni Civile.
da quotidianopuglia.it
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BARI - Sanità, Pdl pugliese: ‘La Giunta collabori di più con la commissione’ - capogruppo di An Ruocco (8/11/2009)

Il capogruppo An-Pdl alla Regione Roberto Ruocco ha rivolto una interrogazione urgente a Vendola e all’assessore Fiore per chiedere “immediati chiarimenti in relazione alla denuncia del sen.Michele Saccomanno che, in qualità di componente la Commissione d’inchiesta sugli sprechi ed i disservizi in Sanità, li ha accusati di non collaborare, di fatto evitando perfino la trasmissione dei documenti richiesti”.

Ruocco ha evidenziato di non essere “affatto sorpreso da tali comportamenti omissivi, essendone egli stesso e tutti i Consiglieri di opposizione vittime costanti ad onta di diritti sanciti da Leggi, Statuti, Regolamenti, a partire proprio dalla materia della Sanità sulla quale la reticenza del Governo Regionale e delle sue derivazioni è regola praticamente fissa”.

“Evidentemente - aggiunge - l’ignoto quanto efficacissimo “lodo” che rende Vendola “non indagabile” lo esime, mettendolo al di sopra di ogni controllo, anche da obblighi elementari nei confronti dei rappresentanti del Popolo sovrano, a partire da noi consiglieri per arrivare fino alle Commissioni d’inchiesta”.
da quotidianopuglia.it
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Non tutti i mali vengono per nuocere: la crisi può risvegliare la generosità (8/11/2009)

E’ il 21esimo banco alimentare, il secondo in Puglia dopo quello di Taranto ed è a Foggia. Oltre a rabbia e disperazione (per molti), i momenti di crisi risvegliano anche la generosità del cuore. Funzionari di banca, impiegati e commercialisti, ma anche coltivatori diretti uniti da un unico desiderio, quello di aiutare i poveri bisognosi.

Quindici persone fanno una piccola impresa. Il magazzino di stoccaggio dei beni alimentari (200 metri quadri), concesso in comodato gratuito dal gruppo Fantini, si trova a 500 metri dal casello autostradale, in una posizione strategica per garantire un comodo accesso agli Enti che ne usufruiranno.

Giuseppe Brescia presidente banco alimentare della Daunia, spiega che il servizio sarà operativo a partire dal 28 novembre, quando a Foggia ci sarà la giornata della colletta alimentare. Un appuntamento importante, che questa volta consentirà anche di poter recuperare le eccedenze di prodotto fresco, consentendo così alle aziende del settore, di essere più vicine ai bisognosi. Servirebbe un magazzino più grande, a regime dovrebbe essere di 700 metri quadri, servono anche celle frigorifere e scaffali ma a ‘caval donato non si guarda in bocca’.

Risponderà alle esigenze di enti e associazioni caritative che operano tra la provincia di Foggia e la Basilicata, che difficilmente riuscivano ad approvvigionarsi al più vicino banco alimentare, quello che ha sede a Taranto. La Fondazione Banco Alimentare Onlus, che nel 2009 ha festeggiato i 20 anni di attività, è l’organizzazione che guida e coordina la Rete Banco Alimentare costituita attualmente da 21 ‘Organizzazioni Banco Alimentare’ dislocate su tutto il territorio italiano.

Nel 2008 ha raccolto e distribuito gratuitamente 60 mila tonnellate di cibo a 8.667 enti caritativi che assistono ogni giorno 1 milione e 500 mila poveri. In una zona con forte vocazione agroalimentare si punterà al recupero delle eccedenze di prodotto fresco in barba alle politiche dei grandi centri commerciali che buttano via un mare di cibo perché magari le confezioni non sono perfette.
Delta da quotidianopuglia.it
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AREZZO - Banche dati delle biomasse disponibili per non riconvertire le colture in Puglia - L’assessore Stefano: ‘La spina dorsale delle nostre politiche agricole è e resta la produzione d’eccellenza’(8/11/2009)

Una “banca dati” per monitorare le biomasse. E’ questo l’ambizioso progetto in materia di energie da fonti rinnovabili presentato dalla Regione Puglia ad Arezzo, nell’ambito di Agrienergie 2009, il Salone dedicato alle energie da e per l’agricoltura che si conclude oggi al Centro Affari.

La crescente attenzione al settore delle agrienergie ha creato la necessità in Puglia di questo strumento innovativo per agevolare la programmazione e incentivarne lo sviluppo. In pratica il progetto prevede, per ciascun territorio comunale della regione, un archivio sempre aggiornato della disponibilità di biomassa derivata da scarti dell’agricoltura, ma anche dai reflui zootecnici. Sulla base di questo la banca dati fornisce anche la potenzialità di produzione energetica di ogni singolo territorio e insieme l’opportunità economica per gli agricoltori.

Il progetto presentato ad Arezzo rientra nelle attività che la Regione Puglia sta promuovendo in questi anni sul fronte dello sviluppo delle energie rinnovabili. A questo proposito anche il progetto Probio che prevede la prima banca dati regionale sulle potenzialità di sviluppo del settore agro-energetico e la formazione di laboratorio di competenze per lo sviluppo delle agroenergie in Puglia.

“La spina dorsale delle politiche agricole pugliesi è e resta la produzione d’eccellenza – ha commentato l’assessore alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno – se non si parte da questo presupposto non si potrà fare delle agro energie il miglior uso possibile, che non è quello di convertire le colture per produrre gas”.

Tra le iniziative di Probio, il programma regionale prevede la divulgazione delle informazioni acquisite dagli studi condotti, l’acquisizione di banche dati regionali sul potenziale di biomasse utili alla definizione dei distretti agroenergetici in Puglia e la valutazione di prefattibilità per la pianificazione e lo sviluppo delle colture a scopo energetico nell’ambito della diversificazione produttiva delle aziende agricole.

Di recente è stato approvato il progetto regionale “Certificazione della filiera delle biomasse residuali agro-industriali” formulato a seguito della adesione della Regione Puglia al Progetto interregionale “Certificazione delle filiere bioenergetiche” di cui è capofila la Regione Sicilia, prende in esame la filiera delle biomasse agroindustriali di sansa esausta prodotta dal ciclo di lavorazione delle olive.

Tali biomasse residuali sono di notevole interesse per la Regione Puglia, dove la produzione è diversificata, quantitativamente significativa e qualitativamente idonea per la valorizzazione a fini energetici. Secondo le indagini svolte per il potenziamento delle colture agricole, le aree destinate al tabacco, settore che negli ultimi anni ha fortemente risentito della crisi con il mutamento delle politiche europee, potrebbero essere maggiormente interessate dalla riconversione dei terreni per la produzione di colture destinate alla produzione di energie.

L’obiettivo principale ora della Regione, come è emerso dagli incontri di Arezzo, è quello di poter fornire un indirizzo per gli investimenti realizzabili dalle imprese agricole. Nel Psr tra le azioni più significative in materia di agrienergie, la Regione intende sviluppare le biomasse.
da quotidianopuglia.it
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BARI – Controlli sanitari, la Copagri Puglia ‘Una proroga per la tassa regionale’ - Andava pagata entro il 3 novembre (8/11/2009)

Concedere alle aziende agricole pugliesi che operano nel settore alimentare una proroga per il pagamento della nuova tariffa regionale sui controlli sanitari dovuta alle Asl entro il 3 novembre.

Questa la richiesta avanzata all’assessorato regionale alla Sanità da Copagri Puglia: la confederazione dei produttori agricoli in una lettera all’assessore Tommaso Fiore sottolinea che l’assenza di informazione su questo nuovo adempimento ha impedito a numerose aziende agricole e operatori del settore alimentare interessati di rispettare la scadenza del 3 novembre.

“Considerata la drammatica situazione in cui versa il mondo agricolo – scrive Copagri di Puglia – chiediamo di predisporre un provvedimento di proroga per permettere a tutte le aziende interessate di assolvere al pagamento della tariffa dovuta senza incorrere nelle pesanti sanzioni previste”. Per gli inadempienti è prevista la maggiorazione del 30% oltre agli interessi legali maturati.
da quotidianopuglia.it
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BARI – Progetti per San Paolo e 3 comuni foggiani: 7mln - Bando della Fondazione per il Sud (8/11/2009)

La Fondazione per il Sud sollecita 10 specifiche aree delle regioni meridionali, individuate tra quelle caratterizzate da situazioni di particolare disagio economico e sociale, a una mobilitazione di energie per creare occasioni di sviluppo a partire dalla valorizzazione delle risorse locali.

Le aree interessate in Puglia e Lucania: San Paolo a Bari; Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis in provincia di Foggia; Castelgrande e Muro Lucano in provincia di Potenza. Attraverso tale Invito la Fondazione chiama le organizzazioni del volontariato e del terzo settore di quei territori a esprimere idee e proposte di intervento volte allo sviluppo del territorio, con azioni integrate sulle diverse linee di intervento promosse dalla Fondazione, in particolare sui temi dell’educazione e dell’integrazione.

Con questa azione, la Fondazione intende focalizzare l’attenzione su un concetto di sviluppo locale “pluridimensionale”, che integri la dimensione economica con quella sociale.

Proposte, si spera innovative, che possano poi mettere in condizione il Sud e, soprattutto le aree interessate al progetto, di emergere e di avere effettivamente un discreto vantaggio proprio per queste politiche di terzo settore che mancano, essendo zone periferiche del capoluogo oppure zone del Gargano o della provincia lucana. La Fondazione mette a disposizione fino a 7 milioni di euro complessivi. L’invito scade il 19 febbraio 2010.
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BARI - Migrazioni, premiato l’osservatorio pugliese: è tra i primi 10 progetti Ue - Tra i 114 selezionati come buone pratiche comunitarie (8/11/2009)

E’ stato incluso nella Top 10 di 114 progetti selezionati in occasione di un’iniziativa congiunta tra Nazioni Unite e Commissione Europea, il Progetto Peoples, realizzato nell’ambito del Pic Interreg IIIB – Archimed. Capofila l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia.

Le 10 migliori pratiche sono state presentate in occasione della prima fiera virtuale della Joint Migration and Development Initiative - Jmdi, che si è svolta nei giorni scorsi in parallelo con le “Global Forum on Migration Development – Gfmd Civil Society Days” di Atene. Oltre 1000 i “visitatori virtuali” esperti nel settore.

La presenza di Peoples nella Top 10 rappresenta un riconoscimento di alto valore per l’intero partenariato di progetto, dato che la Jmdi è organizzata sotto l’egida delle Nazioni Unite e di alcune delle sue agenzie impegnate nei settori di riferimento, come United Nations Development Program (Undp), United Nations High Commissioner for Refugees (Unhcr), International Labour Organization (Ilo), United Nations Population Fund (Unfpa), in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e la Commissione Europea.

Il progetto Peoples ha come obiettivo la creazione e sviluppo di un Osservatorio permanente che funga da laboratorio per la formulazione di proposte relative alle politiche di governance dei processi migratori, programmate e implementate nel bacino di riferimento del progetto, tenendo conto degli impatti sul tessuto socioeconomico e sulle politiche del lavoro nei paesi di destinazione.

Le aree geografiche di intervento sono l’Italia, con il coinvolgimento in particolare di tre regioni: Puglia, Campania e Basilicata e la Grecia, con le tre Prefetture del Dodecanneso, di Heraklion e di Samos tra i soggetti partner, insieme alla Regione della Macedonia centrale (Università) e alla Regione della Macedonia orientale (Tracia).

Un progetto importante nell’ottica di una più stretta collaborazione tra due importanti nazioni del Mediterraneo come l’Italia e la Grecia. L’osservatorio dunque potrà in qualche modo avanzare dei progetti, dopo il costante monitoraggio dei flussi migratori, proprio per migliorare la situazione in un’area che è da sempre interessata da fenomeni di questo tipo con le coste della nostra regione che soprattutto in passato erano (e sono) l’approdo ideale per questi migranti in cerca di fortuna.
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BARI – Io Sud: Emiliano ‘corteggia’ la P. Bortone ‘Restiamo uniti con la Puglia e per la Puglia’ - Da assemblea regionale a prove generali di alleanza (8/11/2009)

Da Assemblea Regionale a prove generali di alleanza in vista delle elezioni pugliesi del prossimo marzo. Così si è trasformata la conferenza programmatica di Io Sud. Il presidente del movimento, Adriana Poli Bortone, ha ‘corteggiato’ e si è lasciata ‘corteggiare’ dal presidente del Pd pugliese, Michele Emiliano, e i segretari regionali di Udc, Angelo Sanza, e Italia dei Valori, Pierfelice Zazzera.

“Io Sud è un movimento libero – ha detto la senatrice Poli Bortone – ma siamo pronti ad ascoltare proposte e valutare alleanze. Abbiamo invitato i rappresentanti pugliesi di ogni partito ma quelli del Pdl non sono presenti in sala”. Michele Emiliano ha condiviso i punti principali del programma di Io Sud, strettamente votato alla tutela dei diritti del Mezzogiorno, ma ha anche invitato a “lottare, tutti insieme, per l’unità nazionale”.

Al contempo ha apprezzato “la volontà di Io Sud di coinvolgere il proprio elettorato nelle scelte del movimento” rispetto “all’atteggiamento del Pdl che ha scelto il proprio candidato alla presidenza della Regione Puglia attraverso una semplice telefonata, escludendo l’opinione della ‘base’”.

Le sue parole, secondo il segretario regionale di Italia dei Valori, Pierfelice Zazzera, “non sono state pronunciate né da presidente del Pd pugliese né tanto meno da sindaco di Bari”, prevedendo una possibile candidatura di Emiliano a presidente della Regione Puglia, già smentita dallo stesso sindaco di Bari qualche giorno fa.

Angelo Sanza, segretario regionale dell’Udc, ha invece sottolineato l’esigenza di creare una coalizione in grado di lottare a sostegno del Mezzogiorno: “E’ assurdo – ha detto riprendendo le parole di Emiliano – che abbiano organizzato un evento come l’Expo2015 a Milano. Manifestazioni simili andrebbero fatte in zone sottosviluppate: porterebbero ricchezza e lascerebbero infrastrutture. Siamo schiacciati dalla volontà del governo di continuare ad arricchire il Nord”.
Carmine Errico da quotidianopuglia.it
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BARI – Regionali, Di Pietro (IdV): ‘In Puglia speriamo non ci siano certe facce’ - Di Pietro a Bari: “Hanno già preso molto. Rispondano alla magistratura” (8/11/2009)

“Sul piano personale non ho nulla contro Vendola. Ritengo sia una persona per bene e dalle mani pulite. Il problema è che ha sbagliato a fidarsi e a nominare certe persone. Non si deve più far strattonare: il problema non è Vendola in sè, ma tutto quello che gli gira intorno”.

Così il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro a Bari. “Una classe dirigente che ha utilizzato la faccia di Vendola per farsi gli affari propri, oggi è bene che vada a casa politicamente - ha aggiunto - e a rispondere alla magistratura delle proprie malefatte. In Puglia, per intenderci –ha spiegato - alle prossime regionali non possiamo rivedere certe facce che hanno già dato e soprattutto già preso. In questo senso l’Idv si sta facendo promotrice di una rinnovata coalizione, se ci riusciamo.

Se non ci riusciamo state pur certi che l’Idv chiederà direttamente agli elettori il consenso di poter governare la Regione. Ci potete giurare – ha ribadito – che l’Italia dei valori ha candidati di qualità per la Puglia, ma che non intende mettere il cappello sulle proprie candidature perchè vuole verificarle insieme a quelle degli altri, affinchè sia la più condivisa”.

Poi spiega: “Rispetto e ammiro la Forleo, ma fa il magistrato e noi abbiamo adottato questa regola: o scegli di fare il magistrato o il politico, e se fai il politico lo fai per sempre”. Di Pietro ha così commentato l’eventualità che il magistrato possa essere il candidato dell’Idv alla presidenza della Regione.

Per farlo “dovrebbe quindi dimettersi – ha precisato di Pietro – ma è ormai fuori tempo massimo. Fino a quando Forleo è magistrato, tecnicamente ed eticamente non dovrebbe fare politica. L’Idv è una forza politica che sente la responsabilità di costruire una alternativa di governo, non soltanto di fare testimonianza”.
da quotidianopuglia.it
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Valgono 4 volte più di quelli del Cipe (8/11/2009)

Era prevedibile e legittimo che Fitto, unico ministro pugliese del governo Berlusconi, definisse lo stanziamento (finalmente definitivo) degli 800 milioni per le grandi opere “l’aggiornamento del quadro complessivo delle infrastrutture indispensabili per lo sviluppo della regione”.

E che aggiungesse, ricordando le sue proteste da consigliere regionale prima e da presidente poi: “Si tratta di un atto di indirizzo importante che vincola le parti, ciascuna per quanto le è proprio”. E’ da un paio di generazioni che si dà per ormai sciolto il nodo ferroviario di Bari e quindi l’eliminazione del fiume di binari che “spacca” il capoluogo.

Sono finalmente da apertura dei cantieri le altre grandi opere rinviate per decenni: raddoppio del porto di Bari con la colmata di Marisabella, raddoppio della Maglie- Leuca e messa in sicurezza delle Ferrovie Sud Est. E’ anche legittimo che Fitto, replichi con questi fatti alle critiche che il centrosinistra pugliese (e noi) gli abbiamo dedicato quasi ogni giorno da quando è ministro: “E’ evidente come sia del tutto strumentale un certo accusare il Governo di scarsa attenzione nei confronti della Puglia.

Si tratta – dice Fitto - di sterili polemiche che sarebbe il caso di smettere. Mi auguro, invece, che, sulla base di questa intesa fra Governo e Regione possano trovare effettiva realizzazione opere di grande rilevanza, destinate a ridurre il gap infrastrutturale”.

Fra l’altro, erano critiche che davano per persi gran parte degli 800 milioni, se non tutti, tanto più dopo la crisi in corso. Ed è di ieri un’altra ottima notizia in ritardo da 30 anni: la riapertura dei cantieri per la Pavoncelli-bis, vitale, è il caso di dirlo, per noi e l’Aqp. Sono altri 128 milioni del Cipe.

Una politica da infaticabili cani e gatti come quella regionale, li ha definiti addirittura “un buon segno sulla strada della soluzione dell’emergenza idrica in Puglia”. Parole dell’assessore pugliese ai L.P. Amati. E’ dagli stessi anni di ritardo del Cipe che non si ricorda un assessore di opposizione dare atto ad un governo di non aver perso tempo, dopo aver persino dichiarato lo stato di emergenza. In questo clima purtroppo rarissimo fra maggioranza e minoranza, Amati è arrivato addirittura a mettere fretta anche a se stesso, dicendo: “Adesso occorre dare la massima disponibilità per svolgere tutti gli atti necessari all’avvio dei cantieri”.

Il commento di Fitto sarebbe stato, però, completo, perfetto, se non avesse dimenticato l’urgenza delle urgenze in Puglia, addebitabile, come ritardi, solo al governo Berlusconi, anzi al ministro Tremonti, che pensa da anni più alla Banca del Sud, certamente più sua che nostra, che a restituire alla Puglia (e alla Lucania) quasi 4 miliardi di fondi europei, i Fas, assegnati all’85% a noi, ma da lui spesi in altro modo quasi un anno fa.

Fitto non avrebbe dovuto dimenticarli e, per di più, offrire a Vendola l’insperata possibilità di dire, proprio nel giorno dei 918 milioni di euro finalmente erogabili alla Puglia: “Se non si sbloccano, noi chiederemo conto a chi, nel governo, ha bloccato per mesi il varo del Par-Fas, in cui ci sono progetti già cantierabili. E aprire cantieri in un momento di crisi significa dare lavoro”. I Fas valgono 4 volte e mezzo più, in euro, degli stanziamenti Cipe.

E sono tanto urgenti che la Regione Puglia, pur avendo avuto il merito di inventare sostegni alle imprese, li ha sostanzialmente annullati con il ritardo nei pagamenti: in media 14 mesi per le Asl e, quindi, di più per i loro fornitori. E c’è chi dice che siano a rischio anche gli stipendi. Invece, Fitto ha lasciato che fosse Vendola a spiegare l’ulteriore ritardo, dicendo: “Il sottosegretario Letta mi ha assicurato che è legato solo a problemi tecnici relativi alla spendibilità di una parte di queste risorse per i ripiani dei disavanzi sanitari e che ci sarà solo un rinvio di una settimana.

Noi abbiamo chiesto garanzie. Io vengo a discutere, ma, se la discussione è un trabocchetto e si vuole dare il portafoglio alle Regioni dopo che hai già presentato la lista della spesa, e nella lista ci sono le risorse dei ministeri, allora non ci sto: questo è un annuncio di guerra.

Dopo mesi e mesi di rinvii, il ministro Tremonti si deve assumere le sue responsabilità politiche, perché ha tardato la cantierizzazione di opere su cui abbiamo i progetti esecutivi”. Anche se il Sud nel recente, sbalorditivo convegno di Napoli, è magicamente diventato per il padano Tremonti una questione nazionale, che non deve essere risolta solo dai meridionali (e quindi un paradiso in terra per tutto ciò che lui, da ministro all’Economia, deciderà presto per tutti noi), Fitto ben sa che non ci sarebbe stata neppure la redenzione del discorso napoletano.

Solo i suoi “vaffa”, nell’ormai leggendaria seduta del Consiglio dei ministri sulla Banca del Sud, hanno trasformato Tremonti in un meridionalista convinto e deciso a stupirci. Ne servono urgentemente altri per i Fas, nella prossima seduta. Anche se Letta ha promesso a Vendola che sono stati rinviati solo di una settimana.
GIS. da quotidianopuglia.it
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In attesa di Mandrake Tremonti (8/11/2009)

Il Sud che in 150 anni ne ha viste tante, troppe, ancora non conosceva le banche “chiavi in mano”, a scatola chiusa, prendere o lasciare. Regalate con fare untuoso, e anche sospetto, dal Nord, perché il brain-group, la materia grigia che ha incubato la Banca del Sud (o del Mezzogiorno, visto che a Napoli quella del Sud già c’è) in progress, vive e lotta insieme a noi nelle brume delle aree depresse del Nord, là dove non batte il sole.

Se “il sonno della ragione genera mostri” (Goya), alla fine non poteva che mettere su un mostriciattolo che lo stesso inventore, il ministro Tremonti, s’affretta a precisare “non sarà un carrozzone”, leggendo nel pensiero di ogni meridionale che non abbia l’anello al naso.

Come si dice: excusatio non petita, accusa manifesta. Aspettavamo Godot, e cosa t’inventano? Un altro stravagante escamotage, un bancomat per continuare a sostenere l’impresa del Nord, come già fu con la vecchia “Cassa” inventata dal centrosinistra e dal centrodestra di allora. Cosparve il Sud di cattedrali nel deserto: furono più degli interventi utili.

Da Teano a Eboli ne ha viste tante, non è contrario pregiudizialmente: solo che si aspettava, come dicono nei salotti buoni e soprattutto non buoni, un minimo di dialettica con la sua classe dirigente: imprenditori, banchieri, forze politiche e sociali, intellettuali, media. Invece si ritrova una banca surreal-metafisica, alla De Chirico, senza sportelli propri, che s’appoggia a quelli delle Poste Italiane (quelli degli spot o quelli reali?) e delle Casse Rurali di paese, promettendo interessi al 5%. Propaganda? Demagogia? Polpetta avvelenata?

Come reagirà il sistema bancario indigeno allo schiaffo? Magari Tremonti non sa che qui ci sono banche secolari. Da Masaniello a Franceschiello, a Cito, il Sud che ne ha viste troppe si consola pensando che ci sarà una “cabina di regia”, e immagina Mandrake-Tremonti che tira le fila.

In 150 anni ne ha viste che ne ha viste, tanto da aver maturato un doppio sentimento: fatalismo e scetticismo. Ma ancora non sapeva di ministri bizantini che prima votano a favore e poi si dissociano, promettendo di fare ammuina dopo. E svelando il tasso di antimeridionalismo di un governo pur legittimato dal Sud e che ha invece il baricentro sul Po, ostaggio della Lega e dei suoi interessi.

E’ tutto molto “pittoresco” direbbe la linguaccia di Karl Kraus. Come finirà? Che per 1000 euro vorranno in garanzia casa, terra e il libretto di pensione della nonna. Non resta che continuare ad aspettare Godot. Ha da passà a nuttata
Francesco Greco da quotidianopuglia.it
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BARI – Vendola a Roma per l’acqua bene pubblico. Martedì si torna in aula - La Regione punta alla competenza esclusiva in materia idrica (8/11/2009)

Martedì torna a riunirsi il Consiglio regionale. Sanità, Statuto, Lavoro, Università, Finanziamenti per il Tac salentino e crisi agricola tra i 28 punti all’ordine del giorno. Domani invece il presidente Vendola presenterà a Roma i principi della delibera approvata dalla Giunta e il progetto per ripubblicizzare l’Aqp. L’acqua è definita un “bene comune e un diritto umano universale e il servizio idrico di interesse regionale privo di rilevanza economica”.

La Giunta ha anche deciso di impugnare dinanzi la Corte Costituzionale l’art.15 del dl 135/09 perché lesivo delle prerogative assegnate dalla Costituzione alle Regioni. In questo modo, la Regione punta ad ottenere il riconoscimento della propria competenza esclusiva in una materia che non può essere regolata come se fosse un ordinario servizio pubblico di rilevanza economica e, quindi, assoggettabile alle regole della concorrenza.

E’ già al lavoro un gruppo di lavoro: entro il 31 dicembre dovrà elaborare un disegno di legge che introduca il principio dell’acqua come bene comune dell’umanità. La Regione, infatti, ritiene che “il servizio idrico integrato è un servizio pubblico essenziale, privo di rilevanza economica e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza. Per questa ragione rientra nelle competenze della Regione e non dello Stato”.

Da gennaio, potrebbe dunque entrare in vigore un nuovo meccanismo di calcolo per le bollette: non più il pagamento uguale per tutti del ‘surplus’ di consumi rispetto al minimo vitale, ma pagamenti differenziati basati sui redditi dei consumatori. Principi che dovranno garantire la disponibilità e l’accesso da parte di tutti all’acqua potabile e la priorità del consumo umano delle risorse idriche rispetto ad altri usi.

La Regione approverà a breve una legge che trasformi l’Aqp da Spa ad ente pubblico, definendo così la totale fuoriuscita dell’acqua dalle leggi del mercato. Intanto Governo nazionale e maggioranza vanno avanti senza ripensamenti per privatizzarla. Sempre più privato e sempre meno pubblico.

E’ questo il concetto del dl 135/09, approvato e convertito in legge dal Senato tre giorni fa. Con il decreto l’acqua ha cambiato status. Non più bene pubblico, ma merce (le società private potranno entrare nella gestione delle acque con una quota societaria non inferiore al 40%).

Di ‘proprietà’ dello Stato, dopo una emendamento inserito all’ultimo minuto dal Pd (che deciderà sempre su qualità e prezzi), ma gestita da privati. Secondo il Governo il testo è un semplice adeguamento della legge italiana alla disciplina comunitaria. Ma per Vendola e la Giunta pugliese non è l’Europa ad imporre all’Italia la privatizzazione del servizio idrico.

Interpretazione condivisa anche da altre Regioni. A Palermo sindaci e amministratori hanno presentato una proposta di legge regionale simile a quella pugliese.

A Caserta è stato proclamato il diritto all’acqua come diritto umano definendo privo di rilevanza economica il servizio idrico integrato. Stessa iniziativa in molti altri comuni come Roccapiemonte, Prevalle, Fiorano Modenese, Napoli, Corchiano, Pietra Ligure, Povegliano Veronese, Sommacampagna, Fumane: hanno già inserito nel loro Statuto un articolo a protezione dell’acqua intesa come bene
Maria Losole da quotidianopuglia.it
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