TEMPO di bilanci per il sindaco
Paolo Campo, al termine del suo mandato amministrativo (primavera 2010). Approfittando della notizia di una “nuova linea di produzione di vetri speciali”, che si relazionerebbe “alle nuove direttive sul risparmio energetico”, attivata dalla
Manfredonia Vetro (zona industriale, comparto ex Enichem), Campo ha esternato tutta la sua “soddisfazione” per l’avvenuto stanziamento della linea di produzione da parte della ditta, rimarcando come detto “gli aspetti positivi”, presenti e passati, dello stesso Contratto d’Area.
Dunque: “L’iniziativa della Manfredonia Vetro di investire in una nuova attività produttiva è indubbiamente una buona e confortante notizia, ma è anche la testimonianza di come l’esperienza del contratto d’area ha prodotto buoni e stabili frutti”, ha detto il sindaco, che si ricorda è anche il responsabile unico del contratto d’area di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata.
“Una ulteriore dimostrazione – ha detto Campo – della serietà del progetto industriale, della sapienza, tenacia e voglia del presidente
Giorgio Sangalli di investire sul territorio e sulle sue risorse umane, tanto più apprezzabile in quanto il notevole investimento privato è effettuato in una fase molto critica dell’economia in generale”.
E quindi, tramite una ponderata relazione con la notizia della nuova linea di produzione stabilita dalla Manfredonia Vetro, Campo non ha potuto “nascondere” la sua soddisfazione per la “lungimiranza (vale a dire la ‘capacità di prevedere per tempo ciò che potrebbe accadere e di adeguarvi con saggezza l’agire‘ – dal dizionario Sabatini-Coletti ) delle scelte che a suo tempo furono fatte nell’ambito del contratto d’area”.
Dunque, il sindaco aveva già previsto quanto sarebbe successo in seguito, dopo la sottoscrizione d’intesa, il 4 marzo del 1998, per lo stanziamento del complesso industriale del Contratto d’Area.
Ma si proceda per ordine.
“Credo, a ragion veduta, che i risultati positivi siano di gran lunga di più e migliori di quelli sfavorevoli non eliminabili da qualsiasi intrapresa agevole che possa essere”. Ovvero nulla avrebbe potuto tutelare il territorio da quanto successo negli anni.
Cercando di fare un pò di luce sul Contratto d’Area, è di recente la notizia di una richiesta dell’attuale presidente degli industriali di Treviso,
Alessandro Vartanega, in una lettera inviata all’amministratore unico di Aeroporti di Puglia,
Errico Marchi, nonchè al presidente di Confindustria Foggia,
Eliseo Zanasi, di “privilegiare le tratte aeree Foggia-Venezia e Foggia-Treviso per soddisfare le esigenze del mondo produttivo” e dunque di “ attivare un collegamento aereo con la Capitanata», area dove gli imprenditori del Nord-Est italiano avrebbero “delocalizzato le loro attività nel contratto d’area di Manfredonia”.
Da dove parte la richiesta di Vartanega ? Ma dalla notizia appresa dal presidente degli industriali di Treviso di «una prossima attivazione di collegamenti aerei della compagnia
Sky Bridge (Ciampino-Roma, via IV Novembre) con l’area del Nord-Est in partenza dall’aeroporto Gino Lisa di Foggia».
Avendo già dato ampia notizia sul punto di partenza del Contratto (vedi Manfredonia, industriali di Treviso: un volo per il Contratto d’Area.
Già ma quale ?), con le relative informazioni sui ringraziamenti di Prodi in primis all’allora presidente dell’associazione degli industriali di Treviso,
Nicola Tognana. Un Tognana che nel ‘98 era considerato una sorta di «capo dei ribelli del Nord-Est italiano».
Leader indiscusso di una costituzione di imprenditori che cercavano di contrastare le circoscrizioni (mere) di Fisco, Governo e sindacato (fonte: Repubblica.it).
Un Tognana che per realizzare il ‘piano Manfredonia’, riuscì a raccogliere, attorno a sé, le ‘grazie’ di imprenditori come
Benetton, Inghirami, il gruppo Sangalli, oltre a piccole imprese come la
Tintoria Lunazzi o la Magreb.
Un Tognana che se gli si chiedeva se si sentiva in un certo senso «imbarazzato» per le accuse rivoltegli al tempo dal presidente della Repubblica,
Oscar Maria Luigi Scalfaro (ovvero di aver preso sì “i soldi per il progetto M” ma di esserne praticamente dimenticato), disse : «Le nostre imprese vanno al Sud, investono e creano occupazione.
Il contratto d’ area a è stato individuato come una buona occasione imprenditoriale per le imprese di Treviso». Già per le «imprese di Treviso».
Secondo le previsioni di Tognana l’ obiettivo fissato dal governo di una cifra pari a “400 miliardi di investimento e di 2500 nuovi posti di lavoro “sarebbe stato superato. E ancora «
L’ unica possibilità di rilanciare il Sud è di estendere il più possibile i contratti d’ area.
Bisogna prendere gli esempi di Manfredonia e Crotone e realizzari in tutto il Mezzogiorno.
Solo così ci può essere una svolta, non certo con le 35 ore che, anzi, scoraggiano le imprese. Una legge del genere, nella mia regione, può spingere le aziende, soprattutto quelle medio- piccole, a bloccare gli investimenti oppure ad andare all’ estero».
Poi la Gazzetta del Mezzogiorno riportò la notizia di un legame tra l’attuale richiesta di Vartanega e un vecchio progetto di Unindustria, quando nel 2002, a pochi anni dal contratto d’area, un imprenditore di Treviso (Tognana) aveva noleggiato a sue spese un piccolo bimotore da sei posti con il quale collegava settimanalmente Foggia con Treviso “facendosi pagare le spese dai passeggeri (suoi colleghi) che ogni volta usufruivano del servizio”.
In base alle informazioni raccolte, l’iniziativa andò avanti per alcuni mesi, ma poi “i costi e l’incostanza di alcuni utilizzatori del servizio la fecero naufragare”. Unindustria, nella fierezza dei suoi uomini, allora “ci riprova”.
Come ci avrebbe già provato lo stesso Adp di Bari a metà 2006 quando, in vista della ripresa dei voli di linea a bando pubblico, “il primo e unico volo che Adp individuò per Foggia era proprio un collegamento con Venezia” un collegamento “che a quei tempi (primi del 2008) venne criticato un po’ da tutti dal momento che erano altri i voli più richiesti”.
Continuando a ritroso nel tempo, e per tornare invece al Contratto d’Area: il
4 marzo del 1998 viene sottoscritto finalmente il documento fra le parti.
«Per la realizzazione di un ambiente economico favorevole all’attivazione di nuove iniziative imprenditoriali ed alla creazione di nuova occupazione (..) per la realizzazione di
373 posti di lavoro a regime mediante investimenti che ammontano a 62,4 miliardi di lire (..) un valido sotto l’aspetto industriale, foriero di positivi futuri sviluppi. (…)
Il Responsabile Unico a Manfredonia Sviluppo S.C.p.A. è individuato nel Sindaco di Manfredonia ed ha la sede in Palazzo Dogana Nuovo Porto Industriale.
Al Responsabile Unico spettano le attribuzioni di cui al punto 3.5 della delibera CIPE del 21 marzo 1997, nonchè il compito di relazionare con cadenza semestrale il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica circa l’avanzamento e l’attuazione del Contratto d’Area, evidenziando le azioni di verifica e di monitoraggio svolte (…)» E qui ci si potrebbe anche fermare.
Ci si potrebbe fermare per dare un pò di informazioni su queste aziende del contratto d’Area, che avrebbero prodotto risultati positivi: «Un’altra azienda del contratto d’area, la
“Manfredonia Vetro”, subisce un brusco calo degli ordini.
Magazzini saturi, polemiche sui giornali, fanno da contorno ad una situazione che sembrava poter essere un dramma per centinaia di dipendenti, nella più grande azienda del Contratto d’Area. Alcuni prospettavano una chiusura dell’azienda.
Il contraccolpo sarebbe stato durissimo per l’intera zona del comparto Monte Sant’Angelo-Manfredonia-Mattinata (..) per il gruppo San Galli saranno massimo 180 le unità che andranno in cassa integrazione, per un massimo di 13 settimane, come cifre massime».
O ancora: «La
Zadra Vetri SpA si è ufficialmente stanziata presso lo stabilimento di Manfredonia sito nell’area Ex-Enichem Agricoltura, ricadente nel Contratto d’Area, lo scorso 2 novembre del 2005.
L’insediamento si inserisce nel contesto di un precedente accordo commerciale con il quale la
Sangalli Vetri Spa ha ceduto in fitto alla sopra citata ditta, per mezzo del suo amministratore delegato, nonché Presidente, Giorgio Sangalli, un proprio ramo d’attività produttiva».
Domanda di un cronista ignaro ad un dirigente Zadra: siete venuti qui a saccheggiare o questo è il tipico atteggiamento sospettoso di noi meridionali?
«Posso comprendere il vostro comportamento, sopratutto dopo i ripetuti saccheggi, subiti dalla vostra città, ad opera di presunti imprenditori e magnati, che dopo aver fatto la propria fortuna, si dissolvono nel nulla». Già si dissolvono .
“Ancora licenziamenti nelle aziende del Contratto d’area di Manfredonia. Dopo la Inside, ora è la volta della
Sealed Air, specializzata nella produzione di film plastici termoretraibili destinati al mercato alimentare, industriale e di consumo, ubicata nella zona industriale DI46, lungo la strada statale 89 per Foggia.
Le iniziali voci di corridoio ora sono state confermate dalla direzione generale di Milano che parla di diciannove licenziamenti, su settantadue dipendenti complessivi, da effettuare nell’arco di due mesi); ma anche la
Mdj (settembre 1998), la Imar (in cassa integrazione perenne)Ma anche: “abbiamo ancora i telefoni che non funzionaro, le strade sono rotte. L’asfalto, le ditte. La cassa integrazione”.
E ancora: le strade non ancora asfaltate nella zona industriale adiacente alla strada statale 89 per Foggia, la mancanza di telefoni, ancora la cassa integrazione. Una relazione dei giovani di Rifondazione Comunista sulle condizioni di lavoro, e il rispetto di precise norme sanitarie, negli stessi stabilimenti. Basta. Stop. Un attimo.
Intevistati da Stato, tutti gli esponenti politici di Manfredonia (si vedano le interviste relative) hanno evidenziato “il mancato sviluppo del piano, la mancata progettazione di un’idea imprenditoriale che ha potuto esprimere una parte solo minima delle sue enormi potenzialità”.
Oltre (esponente sindaco del Pdl,
Stefano Pecorella dixit) “all’errore di aver affidato ad un primo cittadino dell’area la responsabilità unica dello stesso contratto”.
Una accusa alla quale ha risposto
Antonio Prencipe, capogruppo Pd alla Provincia, e assessore comunale alle Opere Pubbliche, evidenziando la volontà dell’amministrazione locale di “tutelare” il piano dalle “mire” di imprenditori extraterritoriali.
E’ compito di ogni buon giornalista parlare con i dati alla mano. Ricerca, approfondimento, atti ufficiali, notizie già diramate e certificate.
E’ compito di ogni buon giornalista rispettare i principi alla base della professione, e dunque per l’esercizio del diritto di cronaca (ma il discorso sia chiaro è legislativamente più complesso): dunque verità, continenza e pertinenza nella diffusione delle notizie.
E’ compito di ogni buon giornalista non esternare opinioni (views) nella diffusione delle proprie notizie (news): ma se oggi si attivasse un qualsiasi sondaggio, fra i lettori dell’area o meno, su quale potrebbe essere il giudizio finale sul Contratto d’Area di Manfredonia, dopo tutte le famigerate vicissitudini passate dai lavoratori dell’area, chi se la sentirebbe di convenire con la soddisfazione di un primo cittadino, per la “lungimiranza (vale a dire, si ripete, la ‘capacità di prevedere per tempo ciò che potrebbe accadere e di adeguarvi con saggezza l’agire‘ – dal dizionario
Sabatini-Coletti ) delle scelte che a suo tempo furono fatte nell’ambito del contratto d’area”
In conclusione, un riferimento anche al mancato sviluppo dell’Autorità Portuale del Levante (intesa porti Bari/Manfredonia): “un rammarico”, per Campo, “un progetto di rilancio tuttavia del porto che sarà ripreso dalla prossima amministrazione”.
(la l
ungimiranza, immagine tratta da osservatorio dell’utilità.it)
Giuseppe de Filippo da
Stato Quotidiano.it