Foggia sfida Benevento, un match d´alta quota (10/04/2009)
Fortuna? Certamente. Carattere? Pure. Voglia di dire la propria fino alla fine? Soprattutto. Il Foggia supera il Perugia grazie a due rigori che probabilmente molti arbitri non avrebbero concesso, ma poco importa.
Fulmineo il ´piccolo´ Mattioli (foto Maizzi), che ha segnato probabilmente il gol piú importante della stagione, a ribadire in porta il rigore tirato malissimo dal ´pescador´ Salgado al suo rientro per un intero tempo dopo quattro mesi di stop. Bravissimo Mattioli che é scoppiato in lacrime a fine partita scaricando una tensione accumulata per mesi passati tra incomprensioni ed esclusioni dalla rosa titolare nella quale é rientrato a pieno titolo, come ha sottolineato mister Novelli a fine gara, grazie al suo impegno e all´aver capito in cosa sbagliava. Mattioli, il furetto dai piedi buoni, rapido sulla fascia, pronto ad infastidire le difese avversarie e tenace nel non mollare mai. Un giocatore recuperato a pieno titolo e che sarà utilissimo nel finale di campionato.
La partita con il Perugia aveva tutti i connotati della gara da ultima spiaggia. La sconfitta di Arezzo aveva ricacciato il Foggia a sei lunghezze dalla zona play-off e lo scoramento ormai imperversava in città dove molti già si erano rassegnati. Purtroppo anche il nostro realismo é stato mal interpretato. Eravamo convinti e lo siamo piú che mai che sino al novantesimo dell´ultima gara di Campionato non bisognerà mai mollare, ma la speranza non deve mascherare l´analisi serena di una gara.
Ritorniamo a quella con l´Arezzo, giocata, sempre a nostro opinabilissimo parere, con eccesivo timore. Fosse stato un po´ piú spregiudicato il Foggia, seppure in dieci uomini, dalla Toscana sarebbe tornato con un risultato positivo. Questo il nostro punto di vista, ma da qui a darci dei pessimisti ne corre. Cosí come non abbiamo e non stapperemo bottiglie di spumante fino al triplice fischio dell´ultimo istante dell´ultimo eventuale spareggio per salire di categoria. Avellino docet. Saremo sicuramente tra i primi ad esultare per una promozione in B che manca da troppo tempo al Foggia ed a Foggia e chi ci conosce lo sa benissimo.
Tornando alla partita di domenica, quella con il Perugia, non c´era alternativa, servivano i tre punti e sono arrivati e, alla luce di quanto é accaduto soprattutto ad Arezzo, sono stati punti pesanti. Il Foggia ha meritato la vittoria contro gli umbri soprattutto per quanto ha espresso nella ripresa dove ha creato almeno quattro palle gol limpide e sfumate per un nonnulla. Foggia che ha sofferto di piú nel primo tempo contro un Perugia ben messo in campo pronto a sfruttare l´unica occasione capitatagli e castigare rossoneri che, ancora una volta, dopo aver subito un gol sono stati bravi a non crollare e a ripartire nel cercare di raddrizzare una partita difficile e messasi in salita.
Bravo a scrollarsi di dosso i fischi piovuti dalle tribune alla fine del primo tempo. Fischi ingiusti. Cosí non si aiuta la squadra. E´ già difficile superare un avversario che si trova in vantaggio e che ha con in organico diversi giocatori provenienti da categorie superiori. Il tifoso questo spesso lo dimentica e pur avendo tutto il diritto di esprimere il proprio disappunto, che lo faccia a fine gara. Tanti di quelli che hanno fischiato alla fine del primo tempo a fine partita saltavano e si abbracciavano dopo aver esultato per il gol di Mattioli. Benedetto umore che sale e scende dall´altalena.
Sabato si va a Benevento. Brutta gatta da pelare. I sanniti sono reduci dalla vittoria esterna di Foligno e hanno consolidato posto. Riteniamo il Benevento la squadra piú forte del girone e tornare a casa imbattuti al ´Santa Colomba´ che oltre a consolidare la posizione in classifica, apporterebbe una notevole iniezione di fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Sarà difficile, molto difficile, ma non impossibile. Bisogna peró avere un approccio alla gara decisamente diverso da quello di Arezzo. Bisogna affrontare i giallorossi dell´ex Ignoffo e del capocannoniere del campionato Castaldo, autore di ben quattordici reti, con lo stesso piglio con il quale si sono affrontate le trasferte di Cava e Gallipoli.
Niente eccessivi timori reverenziali, anche perchè a questo punto il Foggia non ha nulla da perdere e allora é meglio uscire dal campo sconfitti, ma con la consapevolezza di aver dato il massimo e giocato per vincere che uscire battuti, ma con il rammarico di non aver dato tutto. Sarebbe imperdonabile. Certamente la lezione di Arezzo, e non solo, ha insegnato tanto, la speranza é che Salgado su tutti riesca ad entrare in ritmo partita al cento per cento. Domenica quando é entrato in campo la manovra del Foggia ne ha giovato sia in spessore tecnico che in movimenti tattici.
da foggiaefoggia.com