Riflettori puntati su Giovanni Stroppa (08/04/2009)
In una recente intervista, Beppe Signori ha dichiarato che nella sua carriera aveva visto da vicino tanti forti giocatori...ma i numeri più incredibili li aveva visti fare da Giovanni Stroppa in allenamento. Nativo di Mulazzano, classe ´68, l´ex regista del Milan campione del mondo è stato e continua ad essere uno dei calciatori più amati dal popolo rossonero, nonostante abbia trascorso a Foggia due sole stagioni, per´altro divise tra loro.
Giovanni, partiamo subito dalla cronaca di questi giorni: l´Abruzzo è in ginocchio a causa del terremoto, che continua a far tremare buona parte dell´Italia. Sarebbe giusto fermarsi o..."the show must go on"?"Passerò per impopolare ma non bisogna fermarsi proprio adesso, anzi, bisogna andare avanti proprio per cercare di aiutare quelle popolazioni, devolvendo incassi in beneficienza ed organizzando raccolte di fondi e tutto ciò che possa servire. Lo spettacolo deve continuare, anche per loro";
Hai vissuto Foggia in due tappe: una felice, l´altra meno..."Purtroppo ricordo con piacere soltanto la prima (stagione 1993/94, 30 presenze e otto gol), per ovvi motivi! Fu una stagione indimenticabile, partimmo con lo scetticismo dei più ed invece, se non avessimo perso la gara decisiva contro il Napoli all´ ultima giornata, avremmo conquistato anche la Uefa. E, come ciliegina sulla torta, arrivai a conquistare la nazionale (4 presenze, ndr). Foggia è stata una tappa importantissima e bellissima della mia vita".
Al contrario, il "Giovanni Stroppa - bis" non fu proprio esaltante..."Per me era come tornare a casa, dopo le emozioni vissute nel ´94. Invece, nonostante la mia età, mi feci abbindolare dalle promesse dell´allora proprietario del Foggia (Coccimiglio, ndr) ed andò male, sotto tutti gli aspetti, viste anche le mie condizioni fisiche non proprio ottimali che mi portarono a giocare solo 9 gare ed a segnare un gol (favoloso, da centrocampo). Sarei dovuto andare via prima, ma scesi con la mia famiglia, che tra l´altro a Foggia si trovava benissimo e cosi rimasi, fino alla fine".
Qual è il gol più bello che hai realizzato nella tua carriera?"Sono due i gol che ricordo come i più belli in assoluto: Fermana-Foggia (1-4, serie C1 2004/05), gran tiro da centrocampo e palla in rete e Palermo-Avellino (1-1, serie B 2003/04), sempre da metà campo".
Alleni con successo i Giovanissimi Regionali del Milan, squadra nella quale sei cresciuto, facendo tutta la classica trafila, prima di arrivare al top: quanto è importante il settore giovanile in un club?"E´ fondamentale. Noi siamo arrivati in cima al mondo, conquistando tantissime coppe e trofei proprio grazie al nostro florido settore, che ha sfornato calciatori del calibro di Baresi, Maldini, Filippo Galli, Evani, Costacurta...insomma, gente che "qualcosa" l´ha vinta. Credo quindi che invece di spendere soldi all´estero, sarebbe più importante investire denaro in strutture, campi e allenatori, puntando sulla crescita del proprio vivaio. E´ il futuro, ma anche il presente".
A proposito di allenatori: ne hai avuti tanti, ma a quale tecnico Giovanni Stroppa cerca di ispirarsi?"Beh, in effetti ne ho avuti tanti: Sacchi, Capello, Zaccheroni per citarne qualcuno e dai quali spero di "rubare" degli aspetti, sia positivi che negativi...ma quello al quale sono più legato è naturalmente "Sdengo" Zeman, sinonimo di spettacolo";
Cassano si, Cassano no: tu l´avresti convocato in nazionale?"Sta facendo bene, non si discute sul piano del gioco, dove sta mostrando di esser maturato molto...ma per me è ancora una mina vagante dal punto di vista caratteriale. Ma Cassano...si!";
Domanda secca: visto che il campionato italiano pare ormai deciso, chi vince la Champion´s League?"Mah, fin quando la matematica non lo dice, tutto è possibile...ma non nego che l´Inter ha un grosso vantaggio. La Champions? Il Barcellona è la squadra più bella da vedere, ma devo dire che mi ha sorpreso molto il Porto, che a Machester è andato a giocarsela a viso aperto, senza paura".
Mario Ciampi da
usfoggia.it
Foggia - Basket - Mister play-off De Florio: "Forza Foggia, vinci con il gruppo" (8/04/2009)
Sudore, corsa, pennarelli che corrono come impazziti sulle lavagne dei tecnici, braccia che danno indicazioni dalle panchine muovendosi all’impazzata nell’aria. Rumore, quello delle scarpe sul suolo, del sordo tonfo di un pallone che rimbalza sospinto dall’urlo di gioia e speranza proveniente dagli spalti. Il pubblico, che ti regala quella dose di adrenalina in più, quella che ti sale fino al cervello, ti fa dimenticare di essere un uomo in carne ed ossa e ti rende capace di qualsiasi impresa. Signori, questi sono i play –off.
La terra promessa per chi suda e fatica per un anno, la pazza giostra ad eliminazione dello sport. Qui a Foggia ormai abbiamo imparato a conoscerli e a guardarli con timore, spaventati dai guanti “scivolosi”di Agazzi o atterriti da quel beffardo pallone che al novantesimo minuto ha reso eroe per un giorno un onesto mestierante del calcio e vittima una piazza che del calcio nel suo piccolo ne è stata la storia. Eppure tra una folla di amuleti e pessimismo c’è qualcuno che guarda dritto negli occhi il nemico. Un foggiano (originario di Torremaggiore) che è riuscito nell’impresa di “domare la bestia” e di sfatare il tabù.
Stiamo parlando di Roberto De Florio o se preferite di “mister play-off”. Da sempre tifoso del Foggia ed innamorato del basket De Florio da due stagioni è il Coach della Libertas Foggia, sulla cui panchina l’anno scorso ha ottenuto il ritorno in B2 dopo trent’anni di assenza. La vittoria della passata estate è stata solo l’ultima perla della sua carriera che può vantare ben sette partecipazioni agli spareggi negli ultimi undici anni, quattro volte gratificate dalla promozione (San Severo B2, Manfredonia C1, San Severo C1, Libertas B2), due volte rimasto a bocca asciutta (dati in attesa di essere aggiornati con l’esito di questa stagione agonistica che vedrà la Libertas disputare i play – off).
In un momento in cui il Foggia cerca di arrivare nella zona che conta (e ne dista solo tre lunghezze) abbiamo provato a chiedere a “mister play-off” come si gestisce la rincorsa, come si centellinano le energie psicologiche e cosa serve ad un gruppo d’atleti per raggiungere l’agognata meta. Con estrema gentilezza e cortesia De Florio ci ha esposto la sua teoria in questa intervista - video identificando nel gruppo, dentro e fuori dal campo, l’arma in più di qualsiasi squadra. “Il gruppo è alla base di ogni gioco di squadra. Sono un tifoso del Foggia ed appena finisce la partita di basket chiedo il risultato quindi faccio un grosso in bocca al lupo ai rossoneri. I play off sono una cosa straordinaria, ti creano tanta pressione addosso ed è bello…soprattutto quando non devi vincerli per forza”.
I play-off di De Florio1998/99 Cestistica San Severo Promosso in B2
2001/02 Manfredonia Promosso in C1
2004/05 Bisceglie Eliminato ai quarti
2005/06 Fortitudo San Severo Eliminato alle semifinali
2006/07 Fortitudo San Severo Promosso in C1
2007/08 Libertas Foggia Promosso in B2
2008/09 Libertas Foggia ???
Si ringrazia Raffaele Fiorella per la cortese collaborazione.
da foto:
libertasfoggia.it
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Oggi pomeriggio amichevole con la Bisaccese (08/04/2009)
Sul manto erboso dello Zaccheria, oggi pomeriggio il Foggia affronterà un test con la Bisaccese (Promozione campana), dove Novelli, in vista del big match a Benevento, valuterà le condizioni fisiche di tutti i calciatori, specie per il difensore centrale D´Andrea reduce dallo stiramento del collaterale costatogli l´assenza all´allenamento di ieri.
Il test avrà inizio alle ore 15.00 e sarà giocato a porte chiuse.
da
Foggiacalciomania
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PESCARA: Restituiti i 3 punti di penalizzazione (08/04/2009)
Restituiti tre punti al Pescara. La Corte di Giustizia Federale, ha accolto il ricorso della società abruzzese, difesa dagli avvocati Edoardo Chiacchio, Monica Fiorillo, Michele Cozzone e Donato Di Campli. Il Pescara era stato penalizzato perché il calciatore Fortunato aveva citato in giudizio la Ternana senza l´autorizzazione della Federcalcio violando così la clausola compromissoria. L´odierna sentenza della Corte, in sezioni unite, sancisce un principio giurisprudenziale: in caso di violazione della clausola da parte di un tesserato la società è punibile con l´ammenda e non più con la penalizzazione. Grande soddisfazione nella società abruzzese e nel collegio di difesa. L´avv. Chiacchio: «Questa sentenza-Pescara ha riscritto le norme e sancisce un principio. Da oggi non si torna più indietro». Il Pescara pagherà una multa di 5000 euro (in origine erano diecimila). Confermata, invece, la squalifica di sei mesi per il calciatore Fortunato.
da
corrieredellosport.it
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L´esperto risponde: "Per i play off serve Salgado!" (8/04/2009)
“Siamo giovani, dobbiamo ancora crescere ma…siamo li tra le grandi. La gara contro il Benevento, però, può determinare il nostro cammino”. Questo è il pensiero di Alessio D´Andrea, uno che di Play off se ne intende, uno che negli ultimi tre anni di C (quattro anni calcistici) ha per tre volte assaggiato l’agro-dolce sapore dei play off. Prima contro il Napoli stellare del primo Reja, poi contro il Foggia in quell’incredibile ultimo minuto del Partenio. Due vittorie che contrastano con il flop dello scorso anno con la maglia del Perugia. Il difensore riesce a trovare delle similitudini con l’infausta finale di “Rivaldo”. “Questa stagione somiglia molto a quella di due anni fa. Quando siamo partiti c’era molto scetticismo, un po’ come è successo qui a Foggia e riuscimmo a far ricredere molta gente”. Un esperto di play off come D’Andrea non può esimersi dall’esprimere la sua personalissima opinione su come si vincano campionati. La risposta è secca: “Servono i grandi giocatori. Due anni fa avevamo Biancolino che anche quando giocavamo male riusciva sempre a farci vincere con i suoi gol. Noi abbiamo Salgado”. Allora…bentornato Salgado.
Domenico Carella da
Calciofoggia
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Foggia da film giallo Sa colpire alla fine (08/04/2009)
La prodezza di Mattioli contro il Perugia ha riavvicinato i playoff Il carattere e la tenuta atletica danno più risorse sino all’ultimo FOGGIA Ormai è stata ribattezzata come «zona Foggia». L'ultimo quarto d'ora di partita sorride ai rossoneri che, finora, hanno realizzato ben 11 gol, conquistando la bellezza di 20 punti attraverso 5 vittorie (tutte interne) e altrettanti pareggi (4 esterni).
Galleria Le prodezze più recenti riguardano le ultime 2 vittorie interne con Marcianise e Perugia, entrambe maturate al 91' con i gol (rispettivamente) di Velardi e Mattioli. Un mese fa, il francese Malonga firmò il prezioso e definitivo 2-2 a 8 minuti dalla fine. Tutte le altre reti in zona «Cesarini» risalgono all'andata. In assoluto, il gol più vicino al gong appartiene a Germinale, a segno al 95' nel pari (2-2) di Taranto. Il primato è di Salgado con 3 reti, tutte allo Zaccheria e dal dischetto: i primi 2 rigori trasformati in 6' (83' e 89' s.t.) nel successo sul Sorrento, il terzo valso un pari (1-1) con il Benevento. Preziose anche le 2 realizzazioni di Del Core (rigore vincente con la Juve Stabia ed eurogol nell'1-1 a Perugia) e i gol di Zanetti (pari a Pistoia) e Mancino (successo con l'Arezzo).
Carattere e rimonte - Quasi sempre, le marcature rossonere nel finale hanno caratterizzato clamorose rimonte, a conferma del marchio volitivo di un gruppo che non si da mai per vinto, neanche a fronte di prove non sempre convincenti (a volte carenti) sul piano della manovra. Insomma, il Foggia sopperisce con il cuore, dove non arriva con il gioco. Ed è, questa, una delle peculiarità più confortanti in vista del rush finale e degli eventuali playoff, sfide in cui conta (per antonomasia) la capacità di soffrire e crederci fino all'ultimo istante dell'ultima gara.
Forma -C'è, poi, l'aspetto della condizione fisica che, senza dubbio, evidenzia una superiorità da parte della truppa di Novelli rispetto a numerose avversarie. A fronte di frequenti imbarazzi evidenziati nel corso dei primi tempi, soprattutto in casa (ma anche in trasferta), infatti, dopo l'intervallo si è spesso registrata una notevole metamorfosi condita da gol, vittorie e tanta corsa. Non a caso, sulle 34 reti all'attivo, ben 25 sono state realizzate nella ripresa (11, come detto, negli ultimi 15'). Si tratta di un dato significativo, che illustra la validità del lavoro svolto dal preparatore atletico Mauro Franzetti, rientrato in Capitanata a distanza di 2 anni dalla sfortunata volata playoff della stagione 2006-07, dopo aver collaborato anche con l'Inter (guidata da Claudio Bordon nel 1997-98), a Chiasso (Svizzera) e a Bucarest con Walter Zenga; tra l'altro, Franzetti ha già vinto 2 playoff per la B, con Messina e Avellino.
Test Ieri , il Foggia ha ripreso la preparazione in vista del fondamentale match in programma sabato a Benevento. Hanno saltato la seduta il tecnico Novelli (Master a Coverciano) e il difensore D'Andrea (in permesso, tra l'altro con un ginocchio malconcio), mentre il jolly Colombaretti (problemi a una caviglia) ha alternato palestra e massaggi. Si è rivisto col gruppo capitan Pecchia che, però, fa ancora i conti con un' ingessatura al braccio destro e sarà costretto a saltare anche la sfida coi sanniti. Dopo aver scontato la squalifica con il Perugia, invece, sarà a disposizione di Novelli il difensore Lisuzzo, destinato a riprendere il suo posto al fianco di Zanetti. Oggi (ore 15) prove generali allo Zaccheria con la Bisaccese (Promozione campana). Curiosità in prima linea, dove è in dubbio il rilancio di Salgado dall'inizio.
Salgado con 3 reti si conferma il goleador anche per gli assalti finali. Ma il cileno a Benevento potrebbe partire dalla panchina
ROBERTO PELLEGRINI da
La Gazzetta dello Sport
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