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FOGGIA – Ecomostri sul Gargano: scatta la “tolleranza zero”. Nel giro di 1 anno saranno demoliti 40 edifici

Pubblicato: giovedì, 18 settembre 2014 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

L’accordo tra la Procura di Foggia e l’Ente Parco

Tolleranza zero in tema di abusivismo edilizio sul territorio garganico: è la nuova linea della Procura della Repubblica di Foggia, d’intesa con l’ente Parco nazionale del Gargano, con cui è stata ratificata una convenzione che permetterà di abbattere nel giro di un anno, a partire dai prossimi mesi, circa 30-40 immobili costruiti illegalmente (e su cui c’è già una sentenza esecutiva per la demolizione) in anni di abusivismo sul Gargano, permesso, tollerato, in ogni caso mai avversato dalle precedenti amministrazioni comunali interessate dal fenomeno.

Ecco perché, all’interno dell’accordo, è stato già istituito l’Ufficio demolizione (retto da 2 sostituti procuratori e da un nutrito team di polizia giudiziaria) che si preoccuperà di organizzare ed eseguire il dispositivo della Procura.

La demolizione degli edifici abusivi interesserà, in prima istanza, l’area del Parco nazionale del Gargano e le zone colpite dall’alluvione.Ad accelerare l’iter risolutivo per la pesante problematica ha contribuito, infatti, proprio la terribile catastrofe naturale dei giorni scorsi, che ha svelato, ove ce ne fosse ancora bisogno, i gravi ostacoli costituiti dal cemento abusivo (in prossimità di spiagge, falesie, canali) al normale percorso di scolo dell’acqua piovana, creando così grande devastazione nel sistema idrogeologico garganico, con i danni, visibili agli occhi di tutti, che ne sono conseguiti.

Il nuovo quadro operativo contro l’abusivismo edilizio è stato illustrato alla stampa questa mattina, presso i locali del Tribunale, dal procuratore della Repubblica di Foggia, Leonardo Leone De Castris, e dal presidente dell’Ente Parco nazionale del Gargano, Stefano Pecorella.

L’esecuzione di queste prime operazioni di abbattimento e del relativo trasferimento dei materiali di risulta in discarica, sarà, dunque, possibile grazie ai 500mila euro sbloccati dal Ministero dell’Ambiente. “I fondi – ha spiegato Pecorella – giacevano da tempo nel bilancio dell’ente Parco ma erano vincolati alla necessaria presenza di un quadro di pianificazione dell’area.

Ora, dunque, contestualmente, stiamo lavorando perché venga velocemente approvato il Piano regolatore del Parco, anche se inevitabili step burocratici ne rallentano la realizzazione. Puntiamo, oltre che all’abbattimento degli edifici abusivi, anche alla rinaturalizzazione dell’area, in una prospettiva di maggiore valorizzazione turistica, economica e occupazionale del territorio”.

“Disponiamo di una lista di tutti gli edifici abusivi garganici condannati, in sede giudiziaria, alla demolizione – ha spiegato de Castris -. Procederemo dunque all’individuazione di quelli da abbattere in questa prima tranche operativa secondo criteri d’urgenza ben precisi, ma che, comunque, avranno un ‘volto umano’: intendiamo allora procedere prima di tutto sulle strutture abusive a rischio crollo o molto vecchie, compresi gli eco-mostri abbandonati da tempo, sugli edifici che presentano un maggior pericolo di incidenza nei fenomeni idrogeologici del territorio, su strutture turistiche e commerciali prima che su quelle ad uso abitativo”.

“Abbiamo già individuato – ha continuato De Castris – alcune ditte interessate ad appaltare i lavori, e lo abbiamo fatto secondo un principio di risparmio: il prezzario, a ribasso, lo abbiamo stabilito noi. Affidare la demolizione ai privati, dunque, costerà un minor dispendio di risorse pubbliche rispetto a quanto avrebbe richiesto l’affidamento delle operazioni al Genio militare. I lavori – ha concluso De Castris –, nell’ottica di uno svolgimento in tempi rapidi, verranno effettuati attraverso i fondi messi a disposizione dal Ministero.

L’abbattimento, allora, in prima analisi, verrà effettuato a carico dello Stato, ma quest’ultimo potrà successivamente rivalersi legalmente sui proprietari degli immobili per il risarcimento dei danni”.L’impunità, dunque, sta per finire.

Chiunque è avvisato per il futuro, ci ha tenuto a precisare De Castris: “L’abusivismo edilizio sul Gargano, d’ora in poi, sarà contrastato con tutti i mezzi di cui la Procura di Foggia dispone. Diventerà un affare che non conviene più: chi continuerà a costruire illegalmente metta in conto per se stesso grossi rischi economici e giudiziari ”.

Tolleranza zero in tema di abusivismo edilizio sul territorio garganico: è la nuova linea della Procura della Repubblica di Foggia, d’intesa con l’ente Parco nazionale del Gargano, con cui è stata ratificata una convenzione che permetterà di abbattere nel giro di un anno, a partire dai prossimi mesi, circa 30-40 immobili costruiti illegalmente (e su cui c’è già una sentenza esecutiva per la demolizione) in anni di abusivismo sul Gargano, permesso, tollerato, in ogni caso mai contrastato dalle precedenti amministrazioni comunali interessate dal fenomeno.

ISTITUITO L’UFFICIO DEMOLIZIONE. Ecco perché, all’interno dell’accordo, è stato già istituito l’Ufficio demolizione (retto da 2 sostituti procuratori e da un nutrito team di polizia giudiziaria) che si preoccuperà di organizzare ed eseguire il dispositivo della Procura.

La demolizione degli edifici abusivi interesserà, in prima istanza, l’area del Parco nazionale del Gargano e le zone colpite dall’alluvione.

Ad accelerare l’iter risolutivo per la pesante problematica ha contribuito, infatti, proprio la terribile catastrofe naturale dei giorni scorsi, che ha svelato, ove ce ne fosse ancora bisogno, i gravi ostacoli costituiti dal cemento abusivo (in prossimità di spiagge, falesie, canali) al normale percorso di scolo dell’acqua piovana, creando così grande devastazione nel sistema idrogeologico garganico, con i danni, visibili agli occhi di tutti, che ne sono conseguiti.

I FONDI PER L’OPERAZIONE: 500MILA EURO DAL MINISTERO. ll nuovo quadro operativo contro l’abusivismo edilizio è stato illustrato alla stampa questa mattina, presso i locali del Tribunale, dal procuratore della Repubblica di Foggia, Leonardo Leone De Castris, e dal presidente dell’Ente Parco nazionale del Gargano, Stefano Pecorella.

L’esecuzione di queste prime operazioni di abbattimento e del relativo trasferimento dei materiali di risulta in discarica, sarà, dunque, possibile grazie ai 500mila euro sbloccati dal Ministero dell’Ambiente.

“I fondi – ha spiegato Pecorella – giacevano da tempo nel bilancio dell’ente Parco ma erano vincolati alla necessaria presenza di un quadro di pianificazione dell’area. Ora, dunque, contestualmente, stiamo lavorando perché venga velocemente approvato il Piano regolatore del Parco, anche se inevitabili step burocratici ne rallentano la realizzazione. Puntiamo, oltre che all’abbattimento degli edifici abusivi, anche alla rinaturalizzazione dell’area, in una prospettiva di maggiore valorizzazione turistica, economica e occupazionale del territorio”.

LA LISTA DELLE PRIORITA’. “Disponiamo di una lista di tutti gli edifici abusivi garganici condannati, in sede giudiziaria, alla demolizione – ha spiegato de Castris -. Procederemo dunque all’individuazione di quelli da abbattere in questa prima tranche operativa secondo criteri d’urgenza ben precisi, ma che, comunque, avranno un ‘volto umano’: intendiamo allora procedere prima di tutto sulle strutture abusive a rischio crollo o molto vecchie, compresi gli eco-mostri abbandonati da tempo, sugli edifici che presentano un maggior pericolo di incidenza nei fenomeni idrogeologici del territorio, su strutture turistiche e commerciali prima che su quelle ad uso abitativo”.

L’APPALTO DEI LAVORI DI ABBATTIMENTO. “Abbiamo già individuato – ha continuato De Castris – alcune ditte interessate ad appaltare i lavori, e lo abbiamo fatto secondo un principio di risparmio: il prezzario, a ribasso, lo abbiamo stabilito noi. Affidare la demolizione ai privati, dunque, costerà un minor dispendio di risorse pubbliche rispetto a quanto avrebbe richiesto l’affidamento delle operazioni al Genio militare. I lavori – ha concluso De Castris –, nell’ottica di uno svolgimento in tempi rapidi, verranno effettuati attraverso i fondi messi a disposizione dal Ministero. L’abbattimento, allora, in prima analisi, verrà effettuato a carico dello Stato, ma quest’ultimo potrà successivamente rivalersi legalmente sui proprietari degli immobili per il risarcimento dei danni”.

“TOLLERANZA ZERO”. L’impunità, dunque, sta per finire e chiunque è avvisato per il futuro, ci ha tenuto a precisare De Castris: “L’abusivismo edilizio sul Gargano, d’ora in poi, sarà contrastato con tutti i mezzi di cui la Procura di Foggia dispone. Diventerà un affare che non conviene più: chi continuerà a costruire illegalmente metta in conto per se stesso grossi rischi economici e giudiziari”.

Fabrizio Sereno da Foggiacittaaperta

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