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Notizie del 16 settembre 2014

Anas riapre il tratto SS 89 Rodi-San Menaio

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Riaperta al traffico la SS 89 nel tratto tra il km 69,500 e il km 75,500 (lungomare “Rodi Garganico – San Menaio”): lo annuncia l’Anas. La Garganica era stata interdetta alla circolazione lo scorso 6 settembre a causa dell’enorme quantità di fango che si era riversata sulla Strada statale a seguito dell’alluvione che ha colpito il Gargano.

La riapertura è stata resa possibile grazie al lavoro di uomini e mezzi dell`Anas in collaborazione con la Protezione Civile, l’Esercito, le Forze di Polizia e le altre istituzioni intervenute nella zona nord della provincia di Foggia.

da Teleradioerre

LUCERA – anno scolastico 2014/2015, il saluto del Sindaco e dell´Assessore Triggiani

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

“Con l’inizio ufficiale dell’anno scolastico 2014/2015 desideriamo rivolgere un saluto ed auguri sinceri a tutti coloro i quali si accingono ad intraprendere un nuovo ed entusiasmante percorso”.

Questo, l’incipit del messaggio augurale che il sindaco di Lucera Antonio Tutolo rivolge agli studenti del comune federiciano d’intesa con l’assessore all’Istruzione Federica Triggiani.

Il primo cittadino ha un pensiero anche per i più piccini “che per la prima volta entreranno in un’aula e dovranno affrontare il difficile e traumatico distacco dai genitori, fondamentale, però, per permettere loro di crescere e diventare autonomi; per gli studenti delle elementari, impegnati nel mettere a frutto le basi ricevute, avendo la responsabilità di costruire le fondamenta del proprio futuro”.

Poi l’invito, rivolto agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori “a sviluppare un proprio pensiero critico sul mondo e sul futuro che li vedrà protagonisti. Non dimenticate, però, che nella scuola, oltre all’istruzione, troverete anche l’occasione per stringere amicizie vere e vivere insieme momenti indimenticabili”.

“Ai docenti va tutta la nostra stima – prosegue Tutolo nella lettera – perché hanno scelto un lavoro di grande responsabilità: quello di riuscire a trasmettere l’entusiasmo e l’amore per il sapere, il senso del dovere e del rispetto. E un grande augurio rivolto ai genitori: “a loro spetta il delicato compito di essere sempre accanto ai propri ragazzi, soprattutto nei momenti di sconforto, quando crederanno di non farcela a superare le difficoltà.

La famiglia è, soprattutto oggi, il perno della nostra società e deve riuscire ad infondere serenità e nello stesso tempo il senso di responsabilità ed onestà”, conclude il Sindaco.

da Teleradioerre

Orta Nova, parte oggi la Settimana della Cultura con la presentazione del libro del Prof. Palomba. Differita su 5 Reali Siti Web Tv

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014
Orta Nova, parte oggi la Settimana della Cultura con la presentazione del libro del Prof. Palomba. Differita su 5 Reali Siti Web Tv

Il professor Alfonso Palomba

Prende ufficialmente il via quest’oggi la Settimana della Cultura, evento clou nel panorama delle attività culturali ortesi, organizzato anche quest’anno dall’Ass. Culturale L’Ortese con il Patrocinio del Comune di Orta Nova, dell’Unione dei 5 Reali Siti e in collaborazione con l’Unitre.

Alle 18:30 presso la Sala della Rimembranza presso il Palazzo Gesuitico sarà presentato il libro “Unione o disunione…in mezzo al guado” del Prof. Alfonso Maria Palomba.

Presenterà il libro anche il Dott. Antonio Ventura, storico del territorio. L’evento sarà ripreso e trasmesso in differita su 5 Reali Siti Web Tv.

Diverse associazioni collaborano all’evento ed esporranno le proprie opere presso il Palazzo Gesuitico, ieri invece ha avuto inizio anche il Torneo di Tennis che rientra nel programma delle attività, che quotidianamente seguiremo sul blog.

da Il Blog Dei Cinque Reali Siti

FOGGIA – operai in via De Amicis 22: al via la messa in sicurezza dello stabile

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Si torna a lavorare nello scheletro della palazzina crollata nella notte tra il 2 ed il 3 giugno. Una ditta privata, incaricata dal Comune, sta provvedendo a puntellare lo stabile e rinforzarne ossatura e solai

Lavori in corso in via De Amicis

Si torna a lavorare al civico 22 di via De Amicis, a Foggia, nello scheletro della palazzina crollata a seguito di una esplosione da fuga di gas nella notte tra il 2 ed il 3 giugno.

A seguito del crollo, numerose famiglie dello stabile sono state allontanate dalle rispettive abitazioni, mentre tre persone hanno perso la vita sotto le macerie. Si tratta dei coniugi Giusy Fiore e Luigi Veneziano, e di Antonio Morelli, deceduto dopo due settimane di agonia.

Quella notte, sotto le macerie, i vigili del fuoco estrassero vivo, per miracolo, il piccolo Salvatore Veneziano, di tre anni, che in via De Amicis ha perso entrambi i genitori.

Da questa mattina, gli operai di una ditta privata, incaricata dal Comune di Foggia, stanno provvedendo a puntellare l’intero stabile – un palazzone di sei piani risalente agli anni Sessanta – e a mettere in sicurezza la struttura portante ed i solai dei vari piani.

Una volta terminate le queste operazioni preliminari e superato il collaudo, le famiglie sfollate potranno fare ritorno nelle proprie abitazioni, ripristinando le pareti crollate. Sul posto, anche gli agenti della polizia municipale di Foggia.

FOTO | CROLLO DI VIA DE AMICIS, OPERAI AL LAVORO PER LA MESSA IN SICUREZZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

da Foggiatoday

FOGGIA – chiude il parco giochi al Cep per potatura alberi

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

L’assessorato all’Ambiente del Comune di Foggia rende noto che a partire da oggi, fino a giovedì 18 settembre, il parco giochi ubicato in viale Kennedy, al quartiere CEP, resterà chiuso per motivi di sicurezza per la potatura di alcuni alberi presenti all’interno del parco.

(immagine archivio, non riferita al testo)

da Stato Quotidiano

FOGGIA – Comune di Foggia, via la carta e addio al “messo comunale”, figura ottocentesca

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Il Presidente Miranda: “Piccola rivoluzione copernicana”

“SMS Alert”, Pec e Area Riservata per i consiglieri comunali. Sono queste le tre misure principali adottate dal Comune di Foggia per iniziativa del Presidente del Consiglio Comunale Luigi Miranda.

Una virtualizzazione dei servizi e, soprattutto, dei procedimenti, volta ad innovare la macchina burocratica di Palazzo di Città, con sostanziali risparmi economici, di lavoro e, soprattutto, di tempo.

Misure oggettivamente non straordinarie, come ha fatto notare questa mattina in sede di conferenza lo stesso Presidente, in quanto “Già adottate altrove da molto tempo, ma importanti in termini di certezza del diritto e dello svolgimento dei lavori”.

Da oggi, in pratica, tutti gli amministratori di Palazzo di Città hanno la possibilità (e il dovere) di accedere alle documentazioni ufficiali tramite la rete, con tanto di avviso sul telefonino tramite messaggio.

MILLE EURO OGNI SEDUTA DEL CONSIGLIO. Una ventata di ventunesimo secolo per una città ferma ai cosiddetti “messi comunali”: figura ottocentesca che, come ammette il presidente Miranda, fino a qualche settimana fa provvedeva alla consegna a mano e a domicilio delle documentazioni utili per tutte le funzioni riguardanti la macchina consiliare.

“Ci abbiamo messo appena tre settimane per avviare questa importante innovazione – ha aggiunto Luigi Miranda – in grado di snellire il lavoro di tutti e di migliorare il servizio in termini di efficienza, celerità e risparmio”.

Un punto, quest’ultimo, non marginale, se si considera – secondo i dati forniti dall’Ufficio di Presidenza – che il Comune produceva di media nell’arco di 45 giorni qualcosa come 30 cartoni da 5 risme di carta.

In pratica, ogni seduta consiliare, tra messi comunali da “mandare in giro”, carta da stampare, inchiostro e tempo di lavoro, costava circa mille euro ogni volta (e in un mese, la media è di almeno 3 consigli comunali).

WIFI NELL’AULA CONSILIARE E STREAMING IN ARRIVO. “Abbiamo anche introdotto il wifi nella Sala Consiliare del Comune per dare la possibilità a stampa e consiglieri stessi di partecipare in modo più attivo ai lavori”: un’altra novità interessante questa, la quale, a detta del Presidente del Consiglio Comunale, nell’arco di qualche settimana dovrebbe fare il paio con le dirette streaming da trasmettere sul sito del Comune di Foggia in occasione dei consigli comunali.

“Inoltre – ha aggiunto Miranda – è mia intenzione convocare la stampa ogni 45 giorni circa, per fare il punto sulla situazione dei lavori, delle delibere, delle commissioni e quant’altro”.

Alessandro Galano ed Edgardo Tufo da Foggiacittaaperta

BARI –Emergenza maltempo, riaperto tratto SS89 tra Rodi e San Menaio

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

L’ANAS comunica che è stato riaperto al traffico l’altro tratto della strada statale 89 `Garganica`, tra il km 69,500 e il km 75,500 (lungomare “Rodi Garganico – San Menaio”), che era stato interdetto alla circolazione dieci giorni fa a causa dell’eccezionale versamento di fango, terra e detriti provenienti dai siti posti a monte della strada statale, che ne hanno occupato l’intera sede sino a quasi due metri di altezza.

La riapertura è stata resa possibile grazie al lavoro incessante di uomini e mezzi dell`Anas in concerto con la Protezione Civile, l’Esercito, le Forze dell`ordine e le altre istituzioni intervenute, nella zona nord della provincia di Foggia per mettere in sicurezza i tratti colpiti dal maltempo, rimuovere fango e detriti dal piano viabile, garantire l`accessibilità alle località isolate e ristabilire la normale viabilità.

da Stato Quotidiano

FOGGIA – Enologia, Marketing e Turismo Enologico, Master UniFg

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Ci sono due donne all’origine di questa nuova e molto interessante iniziativa dell’Università di Foggia. Due donne che agli aspetti teorico-scientifici hanno deciso di affiancare i cosiddetti aspetti pratici, legati perlopiù alla commercializzazione (intesa ad ampio raggio, dalla promozione alla vendita al dettaglio) di un prodotto tra i più comuni e diffusi sulle tavole di tutto il mondo. Il vino.

E’ stata della prof.ssa Antonella Baiano (docente di Scienze e tecnologie alimentari presso il Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente, nonché Delegato del Rettore al Rapporto con gli studenti, dell’Università di Foggia) e della prof.ssa Barbara Cafarelli (docente di Scienze economiche e statistiche presso il Dipartimento di Economia, nonché Delegato del Rettore alla Statistica per la programmazione e la valutazione della qualità, dell’Università di Foggia) la coraggiosa idea di organizzare l’ormai prossimo Master (di primo Livello) in “Enologia, Marketing e Turismo Enologico”: un importante elemento di stimolo e confronto che mancava nell’Offerta formativa post laurea dell’Ateneo dauno, una scommessa che sintetizza l’attività dei due Dipartimenti e al tempo stesso coinvolge diversi attori del territorio.

Docenti, esperti, consulenti, commercianti all’ingrosso e al dettaglio, importatori e comunicatori del vino: una pluralità di voci che assicureranno al Master una piena riuscita, viste le premesse con cui parte e visto il vivo interesse riscosso verso i laureati che vogliono puntare molto sulla conoscenza specifica della post produzione vitivinicola.

Aperte le iscrizioni che proseguiranno fino al prossimo 27 ottobre (termine ultimo), il Master in in “Enologia, Marketing e Turismo Enologico” è stato organizzato in collaborazione con note aziende ed enti del settore, tra cui il Consorzio di tutela vini Doc Castel Del Monte, il Consorzio di tutela dei vini Doc Tavoliere e l’associazione di categoria Confcooperative (che accoglieranno gli studenti durante gli stage previsti dal piano didattico).

Il Master si articola in 1.500 ore, corrispondenti a 60 CFU (Crediti formativi universitari), il bando per potervi partecipare è reperibile al link http://www.unifg.it/postlaurea/master/enologia-marketing-e-turismo-enologico. «Si tratta dell’unico Master che mette insieme l’enologia, il Marketing e il Turismo Enologico con l’ambizioso scopo di formare una figura professionale realmente aderente alle esigenze di aziende vitivinicole, che sempre più vanno ad inserirsi in un contesto di fruizione turistica grazie all’esistenza di strutture ricettive spesso antiche annesse alle cantine – argomenta la prof.ssa Barbara Cafarelli –.

In particolare, attraverso il percorso didattico in aula e quindi attraverso gli stage programmati, la figura professionale formata sarà in grado di associare alle conoscenze scientifiche e tecniche di base, i saperi operativi necessari a lavorare in ruoli tecnico-commerciali e organizzativi.

La figura professionale formata, inoltre, sarà capace di gestire la produzione vitivinicola in ogni sua fase (con particolare attenzione alla qualità del prodotto e al rispetto dell’ambiente), la commercializzazione dei prodotti attraverso strumenti di marketing e strategie competitive, la promozione dei prodotti enologici attraverso l’ideazione di eventi enogastronomici e turistici».

Una sorta di esperto degli sviluppi sociali e delle possibilità economiche che orbitano attorno all’universo del vino, stando però al di fuori delle Università e delle Cantine. Un esperto nella promozione non solo economica, ma anche sociale, di un prodotto di cui molto spesso si conosce tutto ma non si ignorano le cose più semplici: il sofferto apporto produzione / costo al dettaglio; le peculiarità del mercato che lo accoglie; il perché di un particolare successo o di una particolare difficoltà a penetrare nelle abitudini delle persone.

«Ci stavamo lavorando da tempo – aggiunge la prof.ssa Antonella Baiano – convinte come siamo che si tratti di uno strumento utile all’approfondimento di una materia molto spesso improvvisata, come l’introduzione scientifica di un dato prodotto vinicolo all’interno di un dato mercato.

Il Master si occuperà quindi di viticoltura in ambiente caldo arido; tecnologie enologiche innovative; soluzioni impiantistiche per l’enologia; microbiologia enologica; tecniche Analitiche in Enologia; Qualità, certificazione e tracciabilità della filiera enologica; Imballaggi e condizionamento per il vino; chimica analitica per la valutazione della qualità nel settore enologico; informatica di base; marketing del vino; analisi e ricerche di mercato; metodi statistici per la misurazione della customer satisfaction; metodi statistici per le analisi sensoriali; progettazione di itinerari enoturistici e gastronomici, ricettività e accoglienza; gestione dell’azienda agraria vitivinicola; scouting di risorse; inglese commerciale; enogastronomia.

Noi puntiamo molto, nel senso che crediamo che questo Master possa davvero colmare una lacuna non solo scientifica ma anche sociale in un settore molto delicato come quello dell’enologia. Ciò non toglie che, se le adesioni e il seguito dovessero superare le nostre più rosee previsioni, il Master potrebbe divenire una vera e propria proposta formativa a disposizione del territorio». Le lezioni saranno tenute da docenti universitari e professionisti dei settore, ribadendo l’elevato profilo sociale e didattico che si prefiggono le coordinatrici del Master e i Dipartimenti che l’hanno promosso.

da Stato Quotidiano

TORREMAGGIORE – Sorpreso a spacciare nel pieno centro cittadino di Torremaggiore, arrestato 27enne

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Il giovane incontrava i suoi acquirenti in piazza Gramsci

È agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Fabian Tavaglione, 27 anni, arrestato dai Carabinieri di Torremaggiore.

LO SPACCIO IN CENTRO. Dopo essere stato pedinato fino alla centrale Piazza Gramsci, i militari hanno notato il giovane che si stava avvicinando al finestrino di una Opel Astra di colore grigio, e gli stava cedendo qualcosa per poi ricevere delle banconote dal conducente del mezzo.

DOSE DI EROINA. Subito bloccati dai carabinieri, dopo una perquisizione, l’acquirente è stato trovato in possesso di una dose di eroina, mentre, Tavaglione aveva la somma di 35 euro, provento dell’attività illecita. Inoltre, nell’abitazione del giovane è stato trovato un involucro con all’interno la sostanza stupefacente del tipo eroina.

Tiziana Cuttano da Foggiacittaaperta

FOGGIA – Infertilità maschile: all’Asl FG visite gratuite

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Dopo la pausa estiva, dallo scorso 1 Settembre sono riprese, presso i tre consultori familiari dei due Distretti di Foggia, diretti dal dr. Michele Urbano, le visite gratuite per la prevenzione delle malattie andrologiche e, in particolare, dell’infertilità maschile.

Il Servizio è svolto dal dott. Francesco Di Millo, Specialista in Endocrinologia con competenze specifiche in Andrologia Medica. Avviato con successo lo scorso anno, l’attività di screening nasce in considerazione del netto incremento delle patologie andrologiche riscontrato negli ultimi 2-3 decenni e della scarsa informazione relativa a tali problematiche.

Secondo i dati della SIAMS (Società Italiana di Andrologia Medica), infatti, in Italia, a 18 anni un ragazzo su 3 è a rischio di infertilità e sono circa 5 milioni gli italiani con incapacità a procreare, definita come fallimento al concepimento di una coppia, dopo almeno 12 mesi di rapporti regolari non protetti; dati che rappresentano certamente un rilevante problema sociale.

Inoltre la non obbligatorietà del servizio militare ha fatto venir meno uno dei momenti più importanti, nel recente passato, per la valutazione obiettiva di questa problematica.

Il responsabile del Servizio effettuerà visite gratuite rispettando i seguenti orari: consultorio di via Alvarez: lunedì ore 9.00 – 11.00, consultorio di via Grecia: martedì ore 9.00 – 11.00 consultorio di via della Repubblica: giovedì ore 16.30 – 18.30. In caso di riscontro di problematiche specifiche, il paziente verrà indirizzato verso le strutture appropriate per ulteriori indagini.

da Teleblu

SAN SEVERO – droga, arrestati coniugi, stavano cenando all’aperto

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

 

DETENZIONE di sostanze stupefacenti: arrestati coniugi a San Severo. Gli agenti del Commissariato di P.S. di San Severo, della Squadra Mobile di Foggia e del Reparto Prevenzione Crimine di Bari, hanno proceduto ieri ad una perquisizione domiciliare in via Taranto, dove i coniugi Pescume Michele, classe ‘83 e Del Forno Maria Soccorsa, classe ’82, entrambi pregiudicati, erano intenti a cenare all’aperto nei pressi dell’ingresso della loro abitazione. Alla vista degli agenti, i due hanno chiuso la porta in ferro, per impedire l’accesso ai poliziotti, con il chiaro intento di non far dare seguito alla perquisizione.

Chiesto l’ausilio ai Vigili del Fuoco, dopo aver aperto la porta d’ingresso, all’interno dell’abitazione gli inquirenti hanno rinvenuto 73 cipolline termo sigillate di eroina, del peso complessivo di 26 grammi, 47,92 grammi di eroina suddivisa in pezzi solidi avente il peso ognuno di 20 grammi, 14 grammi, 8 grammi e 5 grammi, 3.5 grammi di cocaina suddivise in 35 cipolline termo sigillate, un pezzo solido di hashish di grammi 35, un bilancino di precisione e centocinquantacinque euro in piccolo taglio, sicuramente provento dell’illecita attività.

Dopo le formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno entrambi sono stati associati in carcere a Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

da Stato Quotidiano

SAN NICANDRO GARGANICO – coltivavano marijuana sul terrazzo: arrestati due fratelli

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

In tutto i militari hanno sequestrato 17 piante di marijuana e 100 gr circa di sostanza pronta per essere venduta. A casa dell’altro fratello, altre 28 piante distese ad essiccare per un peso complessivo circa mezzo chilo

Una delle piante sequestrate

 

Coltivavano marijuana sul terrazzo di casa, dove – spiegano i militari dell’Arma – “avevano allestito un vero e proprio laboratorio per l’essiccazione e la preparazione della stessa”.

E’ quanto scoperto dai carabinieri della stazione di San Nicandro Garganico che, per il fatto, hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, due fratelli del posto: Romeo e Nazario Esposito, rispettivamente di 53 e 40 anni.

Sospettando da tempo della loro attività illecita, i carabinieri hanno deciso di effettuare una perquisizione domiciliare a loro carico. Iniziativa che ha immediatamente acceso gli animi dei due sannicandresi. Il più grande dei due, infatti, alla vista dei carabinieri, ha letteralmente perso il controllo, iniziando a gridare ed inveire contro i militari, spingendo loro per impedire l’accesso nella sua abitazione ed incitando il fratello a fare lo stesso.

Nonostante le resistenze, però, i militari sono riusciti comunque ad entrare scorgendo sul terrazzo diverse piante di marijuana; altre piante erano presenti nel sottotetto. In tutto i militari hanno sequestrato 17 piante di marijuana.

Negli altri vani dell’abitazione, invece, è stata rinvenuta altra sostanza stupefacente per del peso complessivo di 100gr circa, già essiccata e pronta per essere venduta, essendo già debitamente confezionata in singole dosi. La perquisizione veniva estesa anche all’abitazione del fratello più giovane dove sono state rinvenute altre 28 piante di marijuana distese ad essiccare per un peso complessivo circa mezzo chilo.

FOTO | SAN NICANDRO, COLTIVAVANO MARIJUANA SUL TERRAZZO: ARRESTATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

da Foggiatoday

MANFREDONIA – – Incidente stradale a Manfredonia: auto contro tir, un morto sulla SS 89

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Secondo le prime informazioni raccolte, i due mezzi procedevano negli opposti sensi di marcia: nel terribile schianto fontale, ha perso la vita il conducente della vettura, ma le sue generalità non sono ancora note

E’ di un morto il bilancio dell’incidente stradale avvenuto poco fa sulla strada statale 89, all’altezza dell’incrocio per San Giovanni Rotondo. Secondo le prime e sommarie informazioni raccolte sull’accaduto, per cause ancora in fase di accertamento, una utilitaria e un camion avrebbero impattato violentemente.

I due mezzi procedevano negli opposti sensi di marcia: nel terribile schianto fontale, il conducente della vettura ha perso la vita, ma le sue generalità non sono state ancora rese note. Sul posto, per i rilievi del caso, una pattuglia della polizia stradale ed i sanitari del 118.

A mettere in sicurezza il tratto stradale, una squadra dei vigili del fuoco con il supporto di una gru del comando provinciale di Foggia che dovranno tagliare le lamiere e disincastrare i mezzi per permettere a chi di dovere di procedere alla rimozione dei mezzi e alla bonifica del tratto di strada statale interessata.

da Foggiatoday

FOGGIA – Da qui te ne devi andare»: 38enne accoltella nigeriano al “Rosati”

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

A dire dell’arrestato, lo straniero chiedeva l’elemosina insistentemente infastidendo le anziane signore che tutte le mattine si recavano al mercato a fare la spesa

Verso mezzogiorno il nigeriano era intento a chiedere l’elemosina nelle immediate vicinanze del banco di frutta e verdura di proprietà della mamma dell’arrestato. Pare ci sia stato un diverbio tra Campanile e lo straniero, sfociato poi nell’accoltellamento.

Il cittadino nigeriano è stato ricoverato presso il Pronto Soccorso fortunatamente, nonostante l’azione violenta che avrebbe potuto portare alla sua uccisione, le condizioni di salute sono migliorate tali da non essere giudicate dai sanitari preoccupanti.

Campanile in un primo momento si è reso irreperibile, poi però i militari sono riusciti a bloccarlo e ad ammanettarlo. Sono in corso le ricerche per del complice, già individuato dagli inquirenti. Lo straniero ha riconosciuto senza ombra di dubbio il suo aggressore.

Campanile è già noto in quanto nel 2007 era stato tratto in arresto scontando alcuni anni di carcere per il medesimo reato perpetrato nei confronti di un cittadino senegalese. Campanile deve rispondere per tentato omicidio.

da Il Mattino di Foggia & Provincia

FOGGIA – E a Foggia l’Arte scende in strada

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Riuscita iniziativa dell’associazione Piccole Arti, in collaborazione con il Comune, che ha visto la partecipazione di alcuni artisti provenienti anche da Campobasso

Portare l’arte in strada è sempre un bene”, ha riferito Elisabetta Fuiano “sia per noi artisti , che riusciamo ad attirare un maggior pubblico – siamo onesti, è sempre più difficile portare la gente nei musei – ma anche e soprattutto per la città stessa, per far sì che possa offrire qualcosa alla comunità”.

Alla serata ha preso parte anche l’Assessore alla Cultura Anna Paola Giuliani, che ha consegnato attestati di partecipazione a tutti gli artisti.

Le FOTO di “Insieme per l’Arte”. A Foggia anche da Campobasso

da Il Mattino di Foggia & Provincia

FOGGIA – Nuovi revisori dei conti per Amgas e Ataf – E quelli rimossi corrono subito in tribunale

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Nell’ultimo giorno utile Landella firma i decreti di revoca

 

Franco Landella

Sostituiti nell’ultimo giorno utile per evitare di dover pagare onerose buone uscita. Giunti ieri mattina sul tavolo degli amministratori di Amgas spa e Am service (società partecipata interamente da Amgas) e Ataf spa i decreti di nomina dei nuovi collegi dei revisori dei conti delle sue società comunali.

Il sindaco Franco Landella ha firmato i decreti la scorsa settimana, il 12 settembre nell’ultimo giorno utile del periodo, 45 giorni assegnati dalla legge ai neo sindaci per cambiare amministratori e collegi sindacali. Restano al momento al loro posto i due amministratori unici Massimo Russo e Gino Fiore, nominati il primo 4 anni fa, il secondo nella primavera scorsa dall’allora sindaco, Gianni Mongelli.

Per Ataf spa il nuovo collegio sindacale sarà presieduto da Massimo Fatone (commercialista molto vicino all’ex presidente della Provincia e deputato Antonio Pepe), gli altri due professionisti sono Giuseppe Marasco e Jessica Coco, in quota Forza Italia, l’ultima molto vicina, pare, al parlamentare Lucio Tarquinio.

A guidare, invece, l’organismo di controllo di Amgas sarà Roberto Delli Santi affiancato da Danilo Alicino, in quota al presidente del Consiglio Luigi Miranda e Anna Ilaria Giuliani che pare molto vicina al socialista Giulio Scapato. Ovvero l’ex consigliere comunale ed ex candidato della lista Lavoro e Libertà che ha al secondo turno ha fatto votare apertamente per Landella e non per il candidato di centrosinistra, Augusto Marasco, con il quale si era consumata la rottura.

Ma la revoca dei vecchi revisori, le cui nomine triennali non erano ancora scadute, potrebbe riservare al sindaco qualche grana. Sembra che i defenestrati siano pronti, infatti, a portare il primo cittadino in tribunale. Per i collegi revisori non si potrebbe applicare la norma dei 45 giorni entro i quali operare lo spoil system.

da Foggiacittaaperta

FOGGIA – Elezioni provinciali, Ncd “avvisa” Mongiello: “Il nostro candidato presidente è Landella”

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

il partito stila i nomi dei dodici in lista

Sono Michele Bonfitto, Angelo Cotugno, Matteo De Feo, Paolo Dell’Erba, Leonardo De Luca, Ciro Matarante, Antonio Palmieri, Pasquale Palumbo, Mimmo Prudenza, Luca Reddavide, Massimo Venditti e Giovanni Zelano i 12 componenti la lista di candidati del Nuovo Centrodestra per le prossime elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione Provinciale di Foggia.

L’INTERA PROVINCIA. “Abbiamo chiesto ai consiglieri comunali di Foggia di rinunciare alla candidatura per offrire una necessaria rappresentanza all’intero territorio provinciale – ha spiegato Franco Di Giuseppe nel corso della conferenza di nella sede provinciale del partito.

Accanto a lui il consigliere regionale Giannicola De Leonardis – che ha ribadito la volontà marcata di “dare un’impronta politica a queste elezioni. Chi vincerà dovrà farsi carico dei problemi di tutti i cittadini” – e il candidato presidente della Provincia Franco Landella, “scelto a garanzia dei comuni dell’intera provincia, attraverso la ritrovata centralità del capoluogo, e per l’opportunità di rendere omogeneo lo sviluppo dell’intero territorio”.

IL MESSAGGIO A MONGIELLO. Una candidatura quindi per Di Giuseppe non figlia di “un rapporto di amicizia (che pure c’è) o legata al successo dell’ultima campagna elettorale, ma di una scelta funzionale agli interessi del territorio”. Da qui l’invito a Paolo Mongiello, ex consigliere provinciale di Forza Italia, a “prendere atto che la sintesi e la condivisione trovata dalla coalizione di centrodestra è sulla candidatura del sindaco di Foggia, non su altri nomi”.

da Foggiacittaaperta

FOGGIA – autobombe caterpillar e mitra: così agisce la “società” mafiosa

Pubblicato : martedì, 16 settembre 2014

Viaggio nella mafia foggiana, un’organizzazione che non occupa le copertine ma che ha una storia lunga più di 35 anni, tra pizzi, autobombe, armi, incendi e stragi. E con un drammatico record: un attentato mafioso ogni 16 ore

Foggia, il far west “invisibile” delle cosche tra kalashnikov, bazooka e rapine in stile militare. C’è “la Società” basata sull’assenza di collaboratori di giustizia. Poi ci sono anche “i montanari” del Gargano, la cui principale attività è l’estorsione. E infine i commandos di Cerignola. Organizzano un attentato ogni tre giorni, ma nessuno ne parla. La Bindi: “Apriremo una sezione distaccata dell’Antimafia”

Immaginate 19 mezzi che incolonnati – inclusi un caterpillar, un’autocisterna con rimorchio, due Tir – procedono dentro la città. Immaginate di incrociarli e di notare che a bordo, no, non c’è gente qualunque, e lo capisci dall’abbigliamento, visto che tutti indossano un passamontagna e qualcuno un cappello in cuoio a falde larghe.

Li guardate sfilare mentre procedono incollati l’uno all’altro, nelle loro auto blindate, con i loro giubbotti antiproiettile e gli pneumatici ripieni di silicone. Sfilano sotto i balconi del centro abitato. Al collo portano delle ricetrasmittenti. E in mano hanno armi pesanti.

È la mezzanotte del 25 giugno, il gruppo si muove in perfetto stile paramilitare, ma non siamo nella periferia di Donetsk. “Presidente”, dice il questore di Foggia Piernicola Silvis a Rosy Bindi, durante una drammatica audizione dinanzi alla Commissione parlamentare antimafia, “nessuno ha parlato di questa vicenda. Nessuno lo sa. Neanche al cinema si vede una scena di questo genere. S’è trattato di un vero e proprio atto di guerra: un atto militare.

Se un’autobomba esplode, qui non lo viene a sapere nessuno, presidente, ma queste cose devono essere dette, perché non possiamo aspettare il morto eccellente, che ammazzino un procuratore della Repubblica, uno dei nostri o un bambino, o che facciano una strage in cui muoia qualche innocente per ricordarci che a Foggia c’è l’associazione criminale di stampo mafioso.

Questa città – continua il questore dinanzi alla Bindi – oggi è economicamente in ginocchio, strozzata dalle estorsioni e dal manto di silenzio che si coglie ovunque. È necessario inceppare con urgenza l’escalation dell’organizzazione, prima che sia tardi e che il livello delle sue azioni omicide s’innalzi a sfida aperta alle istituzioni dello Stato e agli uomini che le rappresentano”.

“Non è un film”

Dice bene il questore: “Nessuno lo sa. Eppure neanche al cinema si vede una scena del genere”. La notizia non ha trovato neanche lo spazio d’una breve di cronaca, nei giornali nazionali, niente di niente neanche nelle tv. E allora torniamo alla scena iniziale.

Il gruppo si ferma per un rifornimento al self service. Le immagini che il Fatto Quotidiano è in grado di mostrarvi in esclusiva mostrano l’uomo incappucciato che, affiancato il distributore, estrae la pistola ed esplode un colpo: il benzinaio nel gabbiotto li ha notati e l’uomo spara per intimorirlo, non per ucciderlo, sfondando la vetrata mentre i compagni terminano il rifornimento. La colonna riprende il cammino, siamo in viale Fortore, l’ultimo mezzo incolonnato rallenta, si mette di traverso, l’autista scende e gli dà fuoco.

Il gruppo ha bloccato la prima via d’accesso. Parte il cronometro: l’operazione è appena iniziata. Il resto della colonna continua a procedere verso l’obiettivo, in viale degli Artigiani, mentre altri due mezzi si dirigono nelle restanti vie d’accesso, per occuparle incendiando altri due Tir. In linea d’aria siamo a 500 metri dalla stazione ferroviaria, 700 metri dalla Questura, un chilometro dalla caserma dei Carabinieri: pieno centro abitato.

Il commando ha isolato un triangolo della città, nessun accesso è possibile, e s’è conservato una via di fuga provvidenziale, che di questo triangolo immaginario taglia l’ipotenusa, portando via verso le campagne. Il caterpillar seguito da un camion e dalle auto blindate è ora davanti all’obiettivo: il caveau di un istituto di trasporto valori, l’Np Service, che protegge una cassaforte con 23 milioni di euro. Ora immaginate l’escavatrice che sfonda il muro. Lo divelle.

La guardia giurata che all’improvviso vede la parete scomparire, frantumata e sollevata dinanzi ai suoi occhi, e il commando che inizia a sparargli addosso, sui vetri antiproiettile della cabina, per terrorizzarlo, mentre il braccio meccanico è già pronto per sollevare le casseforti e posarle nel camion.

“Non molliamo”

“Nessuno poteva aspettarsi una rapina di questo tipo”, dice Riccardo Serradifalco, amministratore delegato della Np Service. “Non molliamo”, continua, “anche se all’istante, quando ho pensato che fosse necessario l’intervento della Protezione civile per liberarci da quelle macerie, ho pensato che l’unica soluzione fosse andar via da questa città. È stato un attimo.

Ma quando ho visto arrivare sul posto le guardie giurate, i nostri dipendenti, che sono 50, mi sono chiesto: come si fa a lasciare 50 famiglie senza lavoro? Abbiamo ripreso a lavorare immediatamente, quella stessa mattina, tra la polvere e le macerie, trasferendo i caveau nella sede foggiana della Banca d’Italia. Per rimettere a posto le pareti ci abbiamo impiegato dieci giorni.

A breve ci trasferiremo in un’altra sede e devo ringraziare Bankitalia perché ha riconosciuto che non era soltanto un problema della Np Service, se ci fossimo fermati avremmo interrotto il flusso di denaro che circola intorno alla provincia di Foggia, incluse le pensioni”. Ma i foggiani, le loro pensioni, hanno potuto ritirarle in tempo. Perché la notte del 25 giugno, il commando, ha un problema.

Il “patto” criminale

Il primo camion incendiato non ha completamente bloccato la strada, una pattuglia della polizia riesce a incunearsi nel triangolo del commando, inizia il conflitto a fuoco, sull’asfalto non si conteranno né morti né feriti, ma circa 60 bossoli. “La volante – racconta il questore alla Commissione – s’è trovata davanti un’automobile che ha esploso 30 colpi di calibro 7,62 Nato.

C’erano due auto, con due kalashnikov, i nostri due poliziotti hanno reagito con 38 colpi: una sparatoria violenta. Gli assaltatori sono andati via e il caveau, con tutti i milioni di euro, è rimasto lì”. I rapinatori s’infilano in quel varco provvidenziale, imboccano la via di fuga, si dileguano nelle campagne. La rapina è fallita. “Il commando – dice l’investigatore – arriva da Cerignola.

Sono i migliori professionisti d’Italia per operazioni di questo genere”. Nel corso di alcune perquisizioni, riferite ad altri rapinatori, gli investigatori hanno rinvenuto lo schema per un’operazione in autostrada, anche questa sventata. Lo schema è sempre lo stesso: autotreni messi di traverso e incendiati, poi catene da un guardrail all’altro per impedire l’accesso delle forze dell’ordine, e varchi laterali per fuggire tra le campagne.

“Ma nessuna rapina sarebbe mai stata tentata – conclude l’investigatore – se non si fossero accordati per pagare una quota alla ‘Società’, la mafia foggiana, che altrimenti non l’avrebbe mai permesso”. È il segno di un “patto”. La mafia foggiana vive un momento di equilibrio nel quale può inserirsi la criminalità organizzata di Cerignola. “L’intera provincia di Foggia – dice Rosy Bindi al Fatto – è purtroppo prigioniera di questa situazione”.

La Società

È una mafia poco conosciuta, la “Società” di Foggia, ma può bastare un dato per descrivere la sua forza: la totale assenza di collaboratori di giustizia. Praticamente un record, nel panorama italiano, che dopo quelli di Cosa Nostra e Camorra, ha visto crescere negli anni anche i collaboratori affiliati alla ‘ndrangheta. Invece di “pentiti”, nella Società foggiana, non se ne conta neanche uno. E non si tratta di una mafia giovane, considerato che a battezzarla con il 416 bis ci ha pensato una sentenza del 1999, dopo che a riconoscerla, invece, ci pensò Raffaele Cutolo in persona, nell’hotel Florio, sulla statale che porta da Foggia a San Severo, in uno storico incontro del 5 gennaio 1979. La sua pervasività è micidiale: “A Foggia – continua il questore davanti alla Commissione – i nomi delle famiglie mafiose non si pronunciano neanche in casa. Il punto è che ci sono omicidi, autobombe, estorsioni dovunque”.

La terra dei fuochi

Adesso immaginate un’altra scena. È il 16 febbraio e sono le 7:40 di una domenica mattina quando esplode un’auto imbottita di esplosivo. Siamo in via Grieco – anche in questo caso pieno centro abitato – e non in Afghanistan. Dell’auto resta solo la scocca, l’abitacolo è completamente sventato, il tetto non c’è più. Qualcuno l’ha parcheggiata all’esterno della sede legale di tre società immobiliari, quelle della famiglia Zammarano, che ha sempre negato di aver pagato estorsioni.

Poteva essere una strage: “L’attentato non ha fatto vittime soltanto per un caso – dice l’investigatore – e perché erano le 7:40 di una domenica mattina”. L’ultimo attentato incendiario risale alla fine di agosto, un sabato notte, ai danni di una pizzeria.

Nei primi sei mesi del 2014, nella città di Foggia, se ne contano 67. Nell’intera provincia ben 259: ogni 16 ore, qui, esplode qualcosa. Poi c’è la microcriminalità: “Tra gennaio e febbraio – continua il questore – nella sola città di Foggia sono state rubate 420 automobili”. In sostanza: un furto ogni tre ore.

“Ti massacriamo”

Il proprietario dello Street Café ha inaugurato il bar da appena sette mesi quando ad aprile, secondo gli atti d’indagine, gli si parano davanti due esponenti della famiglia Francavilla, e lo “convocano” per un appuntamento, in un altro bar: vogliono 50 mila euro. Il 9 maggio si ripresentano e gli propongono di scegliere: se non può pagare si prendono direttamente il bar. Il proprietario prova a rivolgersi a una finanziaria, usando le credenziali del figlio, ma il finanziamento gli viene negato. Allora prova con gli usurai che, in un primo momento, gli garantiscono il prestito. Poi però non mantengono l’impegno.

E così il proprietario dello Street Café si presenta dai Francavilla a mani vuote: propone la cessione gratuita del bar e delle autovetture, pur di essere lasciato in pace, ma viene schiaffeggiato e minacciato: “Questo è solo l’acconto – gli dicono – oggi alle 18 devi portare 20mila euro e tra una settimana altri 30mila, altrimenti ti massacriamo”. Al proprietario non resta che una via d’uscita: la denuncia in questura e la squadra mobile li arresta.

Ma si tratta di un caso piuttosto raro. Le denunce per estorsione, nel 2012, sono state 11. Nel 2013 sono calate a 10. Nel primo semestre del 2014 sono soltanto 2.

La prima volta

Giovanni Panunzio era un imprenditore edile e fu ammazzato la sera del 6 novembre 1992: s’era rifiutato di pagare il “pizzo”. È il primo omicidio eccellente, a Foggia, legato a un’estorsione. Sono trascorsi ben 22 anni, eppure, in questa città non s’è ancora mai costituita un’associazione anti-racket. È nata un’associazione a Vieste, nel Gargano , dov’è presente la mafia dei “montanari”, anch’essa riconosciuta da una sentenza con 416 bis, ma a Foggia ancora no.

O meglio: la prima sarà inaugurata il 22 settembre, da Tano Grasso in persona, fondatore della Federazione anti-racket italiana. “Poche volte, in questi 25 anni, mi sono trovato dinanzi a una sottovalutazione così radicata del fenomeno mafioso” – dice Grasso –. “Per costituire la prima associazione anti-racket a Foggia è stato decisivo il sostegno del prefetto Luisa Latella e del questore Silpis.

Qui c’è un livello di omertà più radicata che in territori calabresi in mano alla ‘ndrangheta. È stato più difficile costituire un’associazione anti-racket qui, oggi, che a Palermo o a Gela negli anni 90.

E abbiamo avuto difficoltà persino con la magistratura che, in una sentenza depositata a febbraio, considera la nostra presenza in aula, quella dei nostri associati, come un tentativo d’influenzare il processo. Dimenticando che, se ci presentiamo in aula, è proprio per dimostrare che chiunque denunci un’estorsione non sarà mai solo”.

“Tentano d’influenzarci”

Nella sentenza firmata dalla prima sezione collegiale del Tribunale di Foggia, si legge dell’intervento “di associazioni che nelle loro finalità perseguono la ‘lotta’ al racket, mafioso o no che sia” e si parla di un “assetto” che ha “in qualche modo tentato, ma vanamente, di influenzare il lungo e articolatissimo dibattimento”. Il processo riguarda una serie di estorsioni commesse a Vieste, sul Gargano, terra dominata dalla mafia dei “montanari”. Quella dei “montanari” è la seconda organizzazione mafiosa che attanaglia la provincia foggiana e, anche in questo caso, l’attività principale è l’estorsione.

È una mafia radicata dagli anni 70, nata come “agro-pastorale”, ma poi evolutasi anche nel traffico di stupefacenti fino al territorio di Manfredonia. La storica faida tra i clan Li Bergolis e Romito, negli ultimi decenni ha provocato decine di vittime, mentre i Li Bergolis – secondo gli atti della Commissione parlamentare antimafia – negli anni 90 hanno stretto rapporti con esponenti apicali delle ‘ndrine calabresi De Stefano – Tegano – Libri e con la camorra legata al clan Zaza – Mazzarella di Napoli.

Oggi – come per la criminalità di Cerignola – i “montanari” hanno stretto “patti” o “alleanze” con le “batterie” della Società Foggiana. È in questo contesto che, a Vieste, nasce l’associazione anti-racket legata a Tano Grasso e, nel 2012, il proprietario di un ristorante denuncia l’estorsione.

Gli estorsori non sono affiliati ai clan, ma avendo minacciato e incendiato il ristorante, i pm chiedono l’aggravante del metodo mafioso che i giudici, però, non hanno invece ravvisato, ma il punto è un altro: l’idea che l’associazione anti-racket si presenti in aula per influenzare i processi, a Tano Grasso, proprio non va giù: “Significa disconoscere un quarto di secolo di storia e di cultura del Paese: aver rotto la solitudine del commerciante che denuncia, nel tribunale, durante i processi, è il modello che abbiamo creato nel 1990 a Capo d’Orlando”.

“Uccidere fa sentire potente”

Veronica De Donato è una ragazza bruna, rientrata a Foggia dopo anni trascorsi fuori città, dove la mafia le ha ammazzato i genitori e fatto sparire un fratello. Non è tornata per nostalgia. È tornata per vendetta. E uccide. “Purtroppo – dice Veronica – uccidere è anche una cosa che ti fa sentire potente, molto potente. (…) Disporre del destino di un altro essere – continua – è un’estasi che, provata una volta, poi non se ne può più fare a meno”.

Parole che hanno suscitato le ire di don Ciotti e l’associazione Libera quando, a febbraio, Veronica è andata in tutte le edicole: è la protagonista di un fumetto, il suo nome è “Lady mafia”, e le storie sono ambientate a Foggia. Il marketing sta funzionando: distribuzione nazionale e un video – “Lady mafia… no more rain” – che vede protagoniste, con immancabile scena lesbo, Veronica Ciardi e Sarah Nile, note per aver partecipato al Grande Fratello.

È solo un fumetto, spiega sul suo blog il direttore Loris Castriota Skanderbegh, che alle critiche risponde così: “È un fumetto che registra la realtà, non la esalta. È una amara realtà, che deve essere combattuta e cancellata: perché l’Antimafia e “Libera” non si concentrano su questi compiti, piuttosto che combattere contro un fumetto?”.

Resta il fatto che, in una città dove, per la nascita di un’associazione anti-racket, s’è dovuto attendere 22 anni dalla morte dell’imprenditore Panunzio, abbiamo un altro primato: il primo fumetto italiano che vede, come protagonista, seppure in veste vendicativa, Lady Mafia, una donna intenta a scalare le gerarchie mafiose per farsi giustizia.

Nella realtà, invece, qui esiste un comune denominatore tra le organizzazioni criminali: l’uso costante della violenza e un incredibile potenza di fuoco. Ed è in corso il salto di qualità.

Infiltrazioni nelle istituzioni

“La commissione parlamentare è stata a Foggia – dice Rosy Bindi – perché è necessario accendere una luce: è impressionante che situazioni periferiche così allarmanti siano ignorate. Qui c’è una caratteristica: l’incrocio tra mafie, in tre aree molto vaste, che hanno siglato un patto con la criminalità comune. C’è aggressività, violenza e spavalderia che fanno pensare: forse si ritengono non punibili.

Di certo il Prefetto, il Questore e tutte le forze dell’ordine non stanno sottovalutando la situazione, anzi, ma va rafforzato l’ambito della magistratura: bisogna creare una sezione distaccata della Direzione distrettuale antimafia. Sono certa che la maggioranza della società foggiana intende reagire, ma va sostenuta: Foggia è vittima della sottovalutazione, e della difficoltà di ammettere che si tratta di mafia, a volte anche dalla magistratura giudicante”.

Si contano infiltrazioni nelle amministrazioni? “Posso soltanto dire che ci sono realtà sotto osservazione”, conclude la Bindi. Di certo, c’è che nel Foggiano, di armi se ne trovano davvero a iosa.

L’arsenale della Capitanata

Il primo aprile la squadra mobile di Foggia perquisisce l’abitazione del cerignolano Francesco Russo. E gli investigatori non riescono a credere ai propri occhi: la stanza è enorme ed è piena zeppa di armi. “Armi lunghe e corte – racconta il questore a Rosy Bindi – e decine di pistole, fucili mitragliatori, fucili a canne mozze, kalashnikov, abbiamo trovato addirittura una mitragliatrice con il treppiedi da terra, da combattimento in guerra, bombe a mano, giubbetti antiproiettile, 18.000 proiettili di tutti i calibri”.

Non è l’arsenale del clan, ma il supermarket di Francesco Russo: “Si era persino fatto un book – continua il questore – con le fotografie delle armi che bisognava sfogliare con il prezzario. Lei vuole sapere quanto costava un kalashnikov? Costava 3.300 euro: c’era scritto! Sa cosa mi ha preoccupato, presidente? Ho visto nel book che è stato venduto un bazooka, ma per ora non lo abbiamo trovato. Chi ce l’ha questo bazooka adesso?”.

da il Fatto Quotidiano