Ultime Notizie da Foggia e dalla provincia di Foggia

Rassegna della stampa locale e comunicati delle Associazioni di Foggia e della provincia di Foggia

Siti web e servizi internet - il tuo business online

Per le vostre vacanze in Thailandia : THAILANDIA , VIAGGIO THAILANDIA , THAILANDIA VACANZE ,

BANGKOK THAILANDIA , ISOLA DI PHUKET

Tour e vacanze in Thailandia

Apertura della campagna estiva con giardino all'aperto!!!
La perla di Damal, pizzeria con forno a legna a Foggia  La perla di Damal, pizzeria con forno a legna a Foggia

Studio Fitness a Foggia e' un' isola dove il piacere di ritrovare la bellezza si sposa con il relax e la distensione di corpo e mente
Sala attrezzi Idromassaggio - Sauna - Solarium viso e corpo - Poltrona massaggiante - Bagnoturco  - Fitbox - Ginnastica dolce - Ginnastica posturale - Spinning - Total Body


Foggia cresce? leggi le email o invia un email a [email protected]
Notizie del 7 settembre 2014

PESCHICI – Sindaco Peschici,danni diretti per 5 mln

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

PESCHICI (FOGGIA) – “I danni contingenti provocati dal violento nubifragio che ieri ha colpito Peschici ammontano a 4-5 milioni di euro, escludendo i danni ai privati”.

La stima è del sindaco della città garganica, Francesco Travaglione. “Se invece – ha detto Travaglione – comprendiamo i danni da mancata programmazione turistica i danni arrivano a centinaia di milioni”.

da Stato Quotidiano

SAN MARCO IN LAMIS – Angelo Cera: siamo Garganici e non ci abbattiamo

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

“IL territorio del Gargano non deve abbassare la testa, ma deve ripartire” lo dice in una nota l’On. Angelo Cera, Sindaco di San Marco in Lamis, una delle città del Gargano, più colpite dalle piogge di questi giorni.

“Tra qualche giorno a San Marco in Lamis sarà Festa Patronale – dice Angelo Cera in una nota sul profilo Facebook – i pochi euro che avevamo deciso di uilizzare per a Festa, saranno destinati alle famiglie che hanno subito danni dalle piogge di questi giorni”. E conclude: “Voglio rivolgere un appello a tutti gli artisti della provincia di Foggia e pugliesi affinché il 21 settembre, possano regalare un sorriso al Gargano, con un evento che possa raccogliere fondi e destinarli a chi, in questo momento ne ha bisogno per ripartire”.

da Stato Quotidiano

Gargano. La solidarietà del Presidente di Confindustria Foggia

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

“Governo e Regione procedano con urgenza al riconoscimento dello stato di calamità per il Gargano, per far sì che quanto prima si possano dare risposte concrete alle esigenze di un’area strategica per l’intera economia pugliese”. E’ quanto ha dichiarato il neo Presidente di Confindustria Foggia, Gianni Rotice.

Per Rotice è fondamentale una ricognizione dei danni, ingenti, ad aziende turistiche ed agroalimentari nonchè va prestata massima ed urgente attenzione anche all’intera rete infrastrutturale e dei trasporti.

Solidarietà espressa dal Presidente di Confindustria Foggia nei confronti di tutti gli abitanti del Gargano colpiti dalla pesante ondata di maltempo: “auspichiamo – conclude Rotice – anche la rapida predisposizione e condivisione di un piano mirato di interventi per la messa in sicurezza del territorio, affinché tali tragedie non abbiano a ripetersi”.

Confindustria Foggia con la sua struttura ed i suoi uffici è a disposizione delle Aziende, dei Comuni e di tutti gli Enti interessati per ogni attività di collaborazione e supporto.

da Teleradioerre

FOGGIA – Alluvione Gargano. Gabrielli:” stato di calamita´ per le popolazioni. Presto la nomina di un commissario /VIDEO

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

Sara’ presentata al piu’ presto al Consiglio dei Ministri la richiesta dello stato di calamita’ naturale per le popolazioni del Gargano, nel frattempo si lavora con celerità alla stima dei danni(che nella sola San Marco in Lamis ammonterebbe a circa 20milioni di euro).

La situazione verra’ gestita da un commissario di nomina governativa. Questo in sintesi il senso del discorso del capo della Protezione Civile Gabrielli in Prefettura.

Sono presenti i sindaci dei comuni colpiti dall’alluvione, il Governatore Vendola, il Prefetto Latella e l’assessore regionale alla Protezioone Civile, Minervini. Al momento l’incontro e’ ancora in corso.

da Teleradioerre

FOGGIA – Anas, uomini e mezzi per fronteggiare l’emergenza: le strade ancora chiuse

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

Chiusi al traffico alcuni tratti della Statale 89 Garganica, della 272 “Di San Giovanni Rotondo” e della 693 “dei Laghi di Lesina e Varano

L’Anas comunica che, a causa delle intense e continue precipitazioni a carattere alluvionale che hanno colpito a partire  da mercoledì  3 settembre la zona nord della provincia di Foggia, in particolare la zona garganica,  risultano provvisoriamente chiusi al traffico il tratto della strada statale 89 “Garganica” compreso tra il km 64,000 e il km 75,000, tra il ponte sul torrente Romondato e la località Rodi Garganico; il tratto della strada statale 272 “di San Giovanni Rotondo” tra il km 11,200 e il km 21,800 tra la stazione di San San Severo e San Marco in Lamis, e il tratto della strada statale 693 “dei Laghi di Lesina e di Varano” tra il km 53,950 e il km 54,050, all’altezza della località Ischitella.

Le condizioni meteorologiche avverse sono andate progressivamente peggiorando e hanno creato nei giorni successivi forti disagi su tutte le arterie gestite da Anas. Nonostante il perdurare delle avversità, Anas è già intervenuta consentendo la transitabilità del tratto della strada statale 272 “di San Giovanni Rotondo” tra il km 0,500 e il km 6,500 e il tratto dal km 21,800 al km 25,800, che collega San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo, sede di presidio ospedaliero. L’Anas è al lavoro ininterrottamente in tutta la zona con 32 uomini e 29 mezzi operativi per mettere in sicurezza i tratti colpiti dal maltempo, rimuovere fango e detriti dal piano viabile, garantire l’accessibilità alle località isolate e per ristabilire al più presto la normale viabilità.

da Foggiatoday

VICO DEL GARGANO – Alluvione Gargano, ecco la prima raccolta fondi

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

A promuoverla è il Bar Pizzicato a Vico del Gargano

La macchina della solidarietà si mette in moto. E in attesa che venga istituzionalizzata, ad azionarla sono gli stessi garganici: come punto locale di riferimento della prima raccolta fondi c’è il Bar Pizzicato a Vico del Gargano (referenti: Giuseppe Romondia e Giuseppe Giuliani).

I DANNI. Dopo le alluvioni di questi giorni – scrivono i promotori – la situazione è sempre più complicata. Questa meraviglia d’Italia e della Puglia è allo strenuo. Credo sia obbligo per tutti quanti quelli che possono aiutare dare una mano alle popolazioni del Gargano.

I danni sono ingenti ancora non quantificabili e le autorità centrali non sono state mai campioni di presenzialismo e di attivismo nel Gargano.

LA RACCOLTA FONDI. I fondi verranno gestiti direttamente da persone locali che possono dare un aiuto effettivo nella più grande trasparenza e con una rendicontazione totale. Cosi facendo – si legge sulla pagina del b&b Pizzicato – evitiamo i vari passaggi in cui di solito queste donazioni si perdono. I fondi verranno utilizzati in una prima fase per esaudire le necessità delle popolazioni locali e degli sfollati. In seconda istanza per creare un fondo i cui proventi verranno distribuiti nel tessuto economico nel settore turismo e agricoltura.

COME AIUTARE. Le modalità per accedere ai fondi verranno descritte in seguito. Le modalità saranno semplici per accedervi, ma rigorose per non consentire abusi. Come punto locale di riferimento abbiamo il Bar Pizzicato a Vico del Gargano.

I referenti sono Giuseppe Romondia e Giuseppe Giuliani. I numeri di telefono per raggiungerci sono 0039-3384834567- 00447963514832 – 0039-0884991245

Ecco come poter supportare la causa: Versamento Tramite pay pal qui: http://www.kapipal.com/82f14f00fa4741dc8b8e3113fcf44767

Versamento su Conto Corrente del Comune di Vico del Gargano: causale ” Gargano Alluvione”
iban: IT56X0578704020095570129290
 
da Foggiacittaaperta

Dissesto idrogeologico, Marco Pannella a Foggia per un convegno dei radicali

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

Invitati i rappresentanti dei Comuni del Gargano

Il Dissesto idrogeologico e la distruzione dell’ambiente provocano morte: subito una politica di governo del territorio.

L’APPUNTAMENTO. È questo il tema dell’incontro promosso per domani, 8 settembre, all’hotel Cicolella di Foggia alle 12 dal Partito Radicale. “Le gravissime conseguenze di dissesto idrogeologico che stanno colpendo – anche – i paesi del Gargano proprio in queste ore – si legge nella nota degli organizzatori – ci costringono d’urgenza a promuovere questo appuntamento non solamente “nostro” per dibattere e promuovere risposte ed obiettivi ecologisti di adeguata urgenza e importanza sullo stato sempre più chiaramente disastroso dell’intero territorio italiano (e non solo) Europeo e Mediterraneo”.

GLI OSPITI. All’incontro parteciperà Marco Pannella. Tra gli altri, hanno preannunciato il loro intervento il consigliere regionale ex assessore alla opere pubbliche, Fabiano Amati, l’urbanista e docente di progettazione architettonica presso l’Università Federico II di Napoli, prof. Aldo Loris Rossi, il deputato e sindaco di San Marco in Lamis, Angelo Cera oltre alla segretaria dei radicali italiani, Rita Bernardini e al direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio.

APERTO A TUTTI. L’appuntamento, fanno sapere gli organizzatori, è aperto agli interventi di rappresentanti delle istituzioni, in particolare dei Comuni del Gargano colpiti dall’ultima “bomba” d’acqua e di associazioni impegnate sul fronte del governo del territorio e della difesa dell’ecosistema. Per informazioni è possibile contattare l’associazione radicale “Maria Teresa di Lascia” ai seguenti recapiti: cell. 3452887496, mail [email protected][email protected]

da Foggiacittaaperta

Alluvione, le immagini da San Menaio

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

I danni causati nel paesino garganico in un video di youreporter.it

Questo video diffuso da youreporter.it mostra alcune immagini di San Menaio dove, come in altre località, l’acqua ha travolto ogni cosa

da Foggiacittaaperta

FOGGIA – Oggi, 7 settembre 1587, nasce il Monte di Pietà di Foggia grazie ai lasciti della nobildonna Rosa del Vento

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

Oggi, 7 Settembre del 1587, detta testamento la nobildonna foggiana Rosa del Vento, che attraverso i suoi lasciti istituisce il Monte di Pietà di Foggia*
 
(dall’Agenda 2014 della Fondazione Banca del Monte di Foggia. Progetto editoriale: Filippo Santigliano. Ricerca e testi: Davide Grittani. Editing e curatela: Saverio Russo, Filippo Santigliano)
 
* LA STORIA DI ROSA DEL VENTO
(da fondazionebdmfoggia.com)
Cola Zuccaro e Rosa del Vento

Dal 1536 il nuovo viceré don Pedro Alvarez de Toledo colpì lo strapotere dei feudatari combattendo gli abusi dei baroni. In quell’anno Nicola Zuccaro, ” per sfuggire al giogo baronale “, lasciò il suo paese, S. Angelo Fasanella nel Cilento, per trasferirsi con la moglie Rosa del Vento, nobildonna di Cerignola, a Foggia, dove comprò un palazzino nel quartiere della Chiesa Maggiore, nella zona del mercato coperto.

I coniugi Zuccaro avevano beni e masseria e come molti benestanti dell’epoca prestavanodenaro (al 9%) ai limiti della legalità.

La storia di Cola Zuccaro e Rosa del Vento è narrata in un manoscritto dell’Archivio provinciale dei Cappuccini di Foggia, redatto nel 1660 da padre Gabriele da Cerignola.

Della ” bellissima e feconda prole ” che i due ebbero rimase in vita solo il primogenito Fabrizio, sul quale convogliarono tutto il loro affetto e le loro cure. Purtroppo neanche ad un anno dal matrimonio del giovane, i due genitori persero ” l’unico sostegno della cadente età “.

Un ” mortal colpo ” per entrambi che portò Rosa a chiudersi in casa, a ” chiodare ogni finestra “, a vivere ” nelle tenebre ” piangendo ” inconsolabilmente “. Dopo un anno di questa infelice vita Cola Zuccaro, preoccupato per la moglie, chiese aiuto al cappuccino frate Adriano da Castrogiovanni, famoso per la bontà, i miracoli e lo spirito di profezia.

Con l’aiuto dello Spirito Santo il frate portò un po’ di consolazione in quell’animo inconsolabile e convinse Rosa a uscire per confessarsi e ascoltare la santa messa. La esortò inoltre a ” esercitarsi nelle opere pietose d’aiutar i poverelli, sovvenir i bisognosi, essere caritativa con i carcerati e far offerir a Dio de’ sacrifici che, senza manco, giovevoli sarebbero alla salute dell’anima del figliuolo “.

Tanto si legò Rosa ai Cappuccini che spesso la andavano avisitare e anzi ” accomodò una camera ” per loro ” così devota che sembrava un oratorio ”. Addirittura Rosa e Cola decisero di fare in modo che i Cappuccini avessero in zona un convento.

Cercarono di convincere il governatore della Dogana, il duca Fabrizio de Sangro, ma questi rispose che non ” aveva forza e potere da fabricare un nuovo Monastero “. Allora Cola decise di fabbricarlo a sue spese, sborsando ” a primo lancio ” 1500 scudi in contanti.

Il duca chiese i vari permessi e dunque i frati arrivarono a Foggia all’inizio dell’anno 1579, sistemandosi dapprima in alcune stanze fatte costruire da Cola affianco alla chiesa della Madonna di Loreto.Rosa provvedeva loro di ” tutto ciò che era quotidianamente necessario “. Dopo tre anni il monastero fu terminato ma nel frattempo Cola morì.

Rosa portò avanti l’opera intrapresa provvedendo al completamento del convento; nel 1583 si celebrò un Capitolo e si elesse il Provinciale, P. Francesco de Termoli. Intanto Rosa trasformò i suoi beni in denaro contante; nel 1587 sentendo la morte vicina chiamò il Provinciale della Provincia Cappuccina di S. Angelo, P. Girolamo dal Sorbo, e gli disse che lasciava tutti i suoi beni ” et in particolare cinque o seimila scudi che teneva in contanti, alli Cappuccini ch’erano suoi figli et heredi “.

Ma il Provinciale le rispose che i Cappuccini non potevano accettare alcuna eredità e che lasciasse i suoi averi per l’edificazione di un’altra opera pia. Mamma Rosa, come i frati la chiamavano, morente, lasciò che il provinciale decidesse a chi destinare i suoi beni e accettò la scelta di far erigere con i suoi averi un Monte di Pietà ” a pro dei bisognosi, a fine potessero impegnare senz’interesse alcuno, con farne di più qualche maritaggio di povere zitelle honeste et virtuose ogn’anno, e constituire una cappellania d’una messa il giorno per l’anima propria e dei defunti suoi “.

Rosa del Vento dettò testamento il 7 settembre 1587 e nella stessa data, per mano dello stesso notaio, fu rogato l’ Istrumentuo di Fondazione del Sacro Monte di Pietà di Foggia che ebbe sede nella stessa casa della Fondatrice. Rosa morì il 2 novembre 1587.

Il 26 aprile 1588 il viceré don Giovanni de Zunica, in nome di sua Maestà Filippo II concedeva il Regium Assensum ai Capitoli del Sacro Monte di Pietà di Foggia, Monte di Pegni (prestava denaro su garanzia di pegni d’oro e argento) e Beneficenza (erogava ogni anno due dotaggi da 24 ducati cadauno a due fanciulle povere foggiane), così come stabiliti da Rosa del Vento, con il privilegio del sigillo di sua Maestà.

da Il Mattino di Foggia & Provincia

CARPINO – Antonio, morto per salvare gli animali dal ferocia del maltempo

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

da TGCom24

Alluvione, a Peschici arriva l’Esercito: rimossi ostacoli e liberate strade

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

Sul posto gli uomini dell’11° reggimento genio guastatori di Foggia. I militari hanno rimosso ostacoli e ripristinato la viabilità

Uomini e donne dell’undicesimo reggimento genio guastatori di Foggia, della Brigata Pinerolo, allertati dalla Prefettura – questa notte sono intervenuti a favore della popolazione di Peschici colpita dall’alluvione. Una prima colonna, con uomini e macchine in movimento terra, è partita per raggiungere le aree maggiormente colpite.  Insieme alle altre forze dell’ordine dislocate sul territorio, i militari hanno rimosso ostacoli e ripristinato la viabilità.

Dalla Brigata Pinerolo fanno sapere che “le capacità tecniche del personale ed i mezzi in dotazione all’Esercito garantiscono il prezioso intervento in caso di pubblica utilità e per la tutela dell’ambiente rappresentando una risorsa tempestivamente pronta e disponibile sull’intero territorio Italiano.

In particolare, i reparti genio, grazie alle esperienze maturate nelle missioni estere ed all’elevata connotazione “dual-use” (capacità di cooperare con le autorità civili a favore della cittadinanza  e quella operativa espressa nei teatri operativi), operano a favore della comunità nazionale sia in caso di pubbliche calamità, sia per la bonifica dei residuati bellici ancora ampiamente presenti sul territorio italiano”.

da Foggiatoday

PESCHICI – Il giorno dopo l’alluvione: sul Gargano arrivano Vendola e Gabrielli, si cerca disperso

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

Risulta ancora disperso un anziano. Il governatore della Puglia sarà a Peschici e a Carpino. Nel primo pomeriggio ad Amendola arriva il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli

Sul Gargano piegato dall’alluvione, mentre proseguono le ricerche dell’anziano disperso, è partita la conta dei danni e contemporaneamente la caccia ai responsabili del disastro. A Peschici, dove decine di campeggi sono stati evacuati, circa 960 turisti hanno anticipato la partenza, ma fortunatamente oggi le condizioni meteo sono in netto miglioramento e il peggio sembra essere passato. 

L’Esercito – alleratato dalla Prefettura – si è mosso tempestivamente. Dalle prime luci dell’alba l’11° reggimento della Brigata Pinerolo è al lavoro sulle strade di Peschici e di Rodi Garganico per ripulirle dai detriti e dal fango. Le provinciali e le statali sono percorribili, ad eccezione della Pedegarganica (ma c’è un percorso alternativo). I comuni sono tutti raggiungibili.

Questa mattina sui luoghi flagellati dalle abbondanti piogge si è recato Nichi Vendola, insieme all’assessore alla Protezione Civile, Guglielmo Minervini. Due le tappe in programma: Carpino e Peschici. Con loro ci sono anche i sindaci dei comuni colpiti e l’assessore al Bilancio, Leo Di Gioia.

Alle 14.30 è atteso ad Amendola l’arrivo di Franco Gabrielli, capo del dipartimento di Protezione Civile nazionale, che a bordo di un elicottero sorvolerà il Promontorio. Alle 16 si recherà in Prefettura, dove è previsto un vertice allargato ai sindaci, per esaminare la situazione dei territori colpiti ed individuare le iniziative da attuare.

da Foggiatoday

Il VICO DEL GARGANO – la sua ragione di vita: addio al giovane allevatore Antonio Facenna

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

Da Vico, dove viveva, a Carpino, dove lavorava ed aveva un sacco di amici, tutti piangono il 24enne morto travolto dall’alluvione. La storia di un giovane che ha scelto, con orgoglio, di non scappare e di amare “quel poco che la terra offre”

La notizia che tutti si aspettavano è arrivata nel primo pomeriggio di ieri, sabato 6 settembre. Antonio Facenna, il 24enne allevatore disperso, non c’è più. E’ morto, molto probabilmente, nella notte tra mercoledì e giovedì. Il suo corpo è stato ritrovato non lontano dalla sua auto, alla foce del Lago di Varano. Una fine terribile, giunta mentre stava tornando a casa da una serata con gli amici.

Stava andando nella sede del consorzio di famiglia, dove avrebbe passato la notte, come faceva spesso. Era quella la sua casa, il suo lavoro, la sua ragione di vita. L’aveva scelta come luogo per costruirci una vita, per continuare le tradizioni di famiglie, per difendere quelle passioni che lo entusiasmavano e che aveva scelto con tenacia di non abbandonare, per esaltarle nella loro meravigliosa semplicità.

Quella di Antonio è la storia di un ragazzo di 24 anni che a differenza di tanti altri aveva scelto di restare sul Gargano e di ‘sporcarsi’ le mani con un lavoro umile e faticoso. A Carpino era conosciutissimo. Era anche diventato il protagonista di un video di tre minuti dell’associazione Carpino Folk Festival e pubblicato dall’associazione Con il Sud nell’ambito di un concorso.

“Potrei dirvi come mi chiamo, ma lo dimentichereste”, dice Antonio raccontando di sé. “La mia è una storia semplice. A Carpino con i miei genitori gestisco un piccolo consorzio familiare: produciamo caciocavallo podolico”. Facenna parla della produzione di questo prodotto unico della terra garganica. Ne parla come fosse una metafora di vita. Racconta della vacca podolica, “un animale, genuino, mite, modesto” che ha un dono, quello di bisbigliare una metafora che forse vale anche per noi meridionali:

Ed Antonio Facenna aveva tradotto questa massima in un insegnamento di vita, riuscendo a trarre il meglio dalla sua terra, dal suo Gargano, tanto da innamorarsene. E come tutti quelli che innamorati alla follia restano urlava il suo orgoglio attraverso tutte le iniziative organizzate sul territorio. Era in prima linea alla festa della transumanza, svoltasi proprio nella sua masseria, e il giorno dopo scriveva: “Alcuni dei cibi che mangiamo non sono semplicemente cibi. Sono storie. Storie complesse e affascinanti di donne e uomini che lavorano sfidando il Sole, la Terra e le legislazioni che non aiutano. Sono queste storie che danno un sapore ai cibi.”

Ed ancora sul suo profilo facebook filosofeggiava dicendo:
 
“Essere allevatore è molto più di un mestiere, è uno stile di vita, è essere custodi di qualcosa che vale davvero la pena conservare”

Oggi nella Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in piazza San Domenico a Vico del Gargano si svolgeranno i suoi funerali. Il Gargano oggi piange e soffre. Un suo figlio se ne è andato. Antonio non ci ha detto come si chiamava. Ce ne saremmo dimenticati. Ha fatto vedere a tanti come si vive. Il suo ricordo, la sua storia, qui non la dimenticherà nessuno.

da Foggiatoday

PESCHICI – un risveglio dall’apocalisse

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

A distanza di sette anni dalle tre vittime provocate dal famigerato rogo del luglio 2007, Peschici sta vivendo un’altra tragedia causata da una calamità naturale. Allora furono le fiamme, stavolta invece è stato l’ammasso di fango e detriti – dopo il nubifragio che si è abbattuto nella notte tra venerdì e sabato – a causare la scomparsa di un cantoniere ex dipendente dell’amministrazione provinciale.

Il suo nome è Vincenzo Blenx, pensionato 60enne, dato per disperso dalle prime ore del mattino. Abita in una casa vicino la piana, inondata dalle acque. «E’ uscito in auto al mattino per verificare i danni causati dal maltempo e da allora si sono perse le sue tracce» ricostruisce il sindaco Franco Tavaglione mentre oggi è previsto l’arrivo del Capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, e del Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. Tavaglione fa il punto della situazione: «Peschici isolata? Non mi risulta.

Ci sono stati, questo sì, dei problemi sulle vie di accesso al paese, provenienza Rodi e Vico, ma non da Vieste. Abbiamo dato aiuto e conforto a centinaia di persone », aggiunge. «Gli occupanti di un camper dispersi? Non è vero niente.

Ripeto c’è un solo disperso».Appare però lampante a tutti che le speranze di ritrovare in vita il pensionato, con il passare delle ore, sono ridotte al lumicino. Però le ricerche continuano, come le evacuazioni.

Anche La Guardia Costiera da ieri mattina è impegnata nelle operazioni di salvataggio degli abitanti delle zone alluvionate, sul litorale compreso tra i Comuni tra Peschici e Rodi Garganico dove sono presenti diversi campeggi. La Guardia costiera ha soccorso dieci turisti rimasti isolati sulla spiaggia della “Marina di Peschici” e due turisti che sono finiti in mare con la propria roulotte.

Sono ancora in corso le attività di perlustrazione nelle acque antistanti il litorale garganico. Per ovvie ragioni è saltato lo spettacolo del PeschiJazz, in programma ieri sera giù al porto. La zona con la più alta concentrazione di campeggi e case di campagne è stata fatta evacuare.

Per facilitare le operazioni, la Protezione Civile coordinata dall’assessore regionale Gugliemo Minervini ha inviato sul posto due elicotteri dei vigili del fuoco: uno da Bari e l’altro da Pescara. In preallarme anche un terzo dal Gino Lisa di Foggia.

Presso il camping degli Ulivi di Peschici sono stati soccorsi due bambini con problemi di salute. In azione diverse associazioni di volontariato delle zone colpite e dieci associazioni che provengono dal resto della Provincia di Foggia e dalla Bat.

A San Giovanni Rotondo permane lo stato di allerta per la minaccia di frana del monte Castellano, scoperta l’altro ieri. Le piogge di ieri mattina non hanno di certo agevolato, anzi, ma la situazione resta stabile. L’evacuazione resta contenuta a quella decisa due giorni fa e riguardante 18 famiglie (55 persone) di via Sant’Ignazio e via Sant’Adele, nei pressi di viale Cappuccini.

Domani l’assise comunale delibererà la richista di stato di calamità naturale. Dopo l’assessore regionale Guglielmo Minervini – «da quello che ho visto» ha detto «il governo dovrà per forza di cose riconoscere lo stato di emergenza in quanto la situazione è di estrema ed eccezionale gravità, mentre per arginare la frana ci vogliono interventi strutturali e domani l’auto – rità di bacino sarà qui per studiare le modalità d’intervento.

Basta colate di cemento”, ieri a San Giovanni Rotondo è stato il turno (inviato sempre da Vendola) del “collega” Giovanni Giannini (delega alla difesa del suolo). «La Regione» ha dichiarato Giannini «dispone di fondi già sbloccati per effettuare immediati interventi di ripristino del territorio».

Per avvalorare questa ipotesi Il sindaco di San Giovanni Rotondo, Luigi Pompilio, con nota trasmessa al governo, al prefetto ed alla Regione Puglia ha richiesto la dichiarazione di stato di calamità naturale per l’alluvione dei giorni scorsi da cui è derivato il rischio idrogeologico per il pericolo di una frana che sovrasta una parte dell’abitato. Le abbondanti precipitazioni, oltre a provocare estesi allagamenti nella zona sud del paese, hanno generato delle forti criticità sui versanti settentrionali quali smottamenti di piccole e di medie dimensioni.

Tra gli smottamenti che si sono verificati, per l’amministrazione comunale desta «particolare attenzione e preoccupazione» quello generatosi nell’impluvio in località “Scurci”, a monte di viale Cappuccini, all’altezza di via Sant’Adele- via Sant’Ignazio. E’ emerso dalla relazione dei tecnici che hanno effettuato un immediato sopralluogo. Nella richiesta di stato di calamità naturale si fa riferimento infatti anche a «preoccupanti movimenti franosi» che «minacciano l’incolumità delle persone » nonchè tutti i danni ed i disagi provocati.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

CERIGNOLA – «no alla camorra» Il Comune parte civile nel processo su traffico rifiuti

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

Il Comune di Cerignola sarà parte civile contro i 18 imputati del processo «Black land» su un presunto traffico illecito di migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, stoccati in siti della Campania e sversati soprattutto nel Foggiano, anche nell’agro di Cerignola.

Con una delibera approvata 48 ore fa «la giunta Giannatempo ha ufficializzato» si legge in una nota diffusa da Palazzo di città «la costituzione di parte civile del Comune di Cerignola nel processo penale in capo ai 18 presunti responsabili, quattordici persone fisiche e quattro aziende, dell’allarmante e massiccio sversamento illecito di rifiuti pericolosi, speciali e non, nei terreni agricoli e nelle cave di Cerignola, oltre che nell’agro di Ordona e Apricena, scoperto dall’inchiesta giudiziaria “Black Land” della direzione distrettuale antimafia di Bari, a cui compete il procedimento di natura penale».

Con il provvedimento adottato, l’amministrazione comunale di Cerignola «ha dato dunque seguito agli intendimenti espressi in una precedente deliberazione, la 158 dello scorso 9 maggio» dicono dal Comune.
Sulla vicenda interviene anche il primo cittadino: «La costituzione di parte civile dell’ente nel procedimento penale è assolutamente doverosa – ha detto Antonio Giannatempo – in quanto rappresenta l’unico mezzo per richiedere, in caso di condanna degli imputati, il risarcimento dei danni procurati dagli stessi al nostro territorio».

Secondo quanto rilevato dai carabinieri e dai consulenti chimici nominati dalla Dda, e che hanno effettuato le operazioni di carotaggio dopo gli arresti ed il maxi-sequestro di beni (vedi scheda a parte, ndr), nell’agro cerignolano sarebbero state interrate 15mila tonnellate di rifiuti.

«La camorra campana, la criminalità locale e qualche compiacente agricoltore cerignolano, non pensino di poter perpetuare questo scempio ai danni del nostro territorio: senza il consenso interessato di alcuni nostri concittadini, sarebbe stato molto più difficile per i malfattori lo sversamento abusivo dei rifiuti nel nostro agro», l’atto di accusa del sindaco (anche se va rimarcato come non venga contestato il grave reato di ecomafia e l’indagine è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia perchè il traffico di rifiuti è reato di sua competenza).

«Sul fronte dei rifiuti Cerignola, la cui superficie totale coltivata è pari a 50mila ettari, il più alto valore a livello regionale, è una città sotto assedio: un attacco gravissimo e congiunto da parte della criminalità campana» prosegue la nota del Comune «che trae profitti colossali dallo smaltimento illegale dei rifiuti, e di istituzioni che hanno deciso di trasformare il nostro territorio in una enorme pattumiera. Questo è il premio che, secondo qualcuno, ci spetta per aver salvato dal caos tanti Comuni che non sapevano che fare con la loro immondizia».

Non manca una note polemica contro la Regione. «Mesi fa i sindaci del caritatevole consorzio di igiene ambientale Bacino Fg/4 hanno chiesto in una lettera al presidente della giunta regionale Nichi Vendola un incontro urgente» prosegue la nota dell’amministrazione «per discutere delle conseguenze prodotte sulle popolazioni locali dall’esistenza di quelle discariche abusive inquinanti nel territorio della Capitanata, la cui presenza era stata evidenziata proprio dall’inchiesta “Black Land”.

Una risposta in questo senso alle rivendicazioni delle desolate lande del Tavoliere, Vendola non si èmai scomodato a darla: ha invece “narrato”, lo scorso 25 luglio, in una conferenza stampa di presentazione di una scelta “avveniristica” della Regione – il tutto poi sancito da una delibera approvata dalla Giunta regionale a fine agosto – il futuro prossimo dell’Interporto di Cerignola: un luogo in cui verranno effettuate le operazioni di trasbordo dei container di rifiuti solidi urbani prodotti da diversi comuni garganici, prima del conferimento nel generoso impianto di Forcone Cafiero, sempre, naturalmente, a Cerignola, contravvenendo così alle decisioni sia dell’Ato Foggia che della stessa Regione, che prevedevano lo smaltimento di questi rifiuti nella discarica di Foggia».

da La Gazzetta del Mezzogiorno

«Gare d’epoca» A Deliceto e Foggia la corsa dei maccheroni

Pubblicato : domenica, 7 settembre 2014

FOGGIA – Molte località della nostra penisola sono diventate famose per questa o quella ricetta, o per quel particolare prodotto alimentare, che viene celebrato in ricorrenze e sagre diverse. Fra i piatti più celebrati ci sono però i maccheroni che, tra leggende e ricorrenze, legano alcuni comuni della Capitanata, dal Gargano al Subappennino Dauno. Ecco a Monte Sant’Angelo la leggenda dei maccheroni miracolosi che una povera contadina affamata ritrovò in un canestro al posto dei rami di un albero che si ergeva nei pressi della grotta santuario ove apparve l’Arcangelo Michele.

Dal promontorio garganico al Subappennino Dauno ed ecco altre tradizioni. Nella rivista ottocentesca dell’Archivio delle Tradizioni Popolari si parla, infatti, di una «corsa di li maccarune», evento che si svolgeva a Deliceto ogni anno l’8 settembre nella piazza principale del paese, ove veniva innalzato ben in vista un palco di legno.

Su questo palco venivano poi fissate due sedie ed un tavolo su cui facevano bella mostra «due piatti di maccheroni ben conditi con ricotta». Aperte le iscrizioni tra i cittadini, iniziava la gara che vedevano le coppie di concorrenti con le mani legate dietro la schiena affannarsi a mangiare maccheroni direttamente dal piatto, senza l’aiuto di posate.

Tra i fischi, le incitazioni, gli applausi e le risate del pubblico, i due concorrenti si cimentavano con tutte le loro forze, mentre la ricotta con cui erano conditi i maccheroni si spandeva per tutto il loro volto. Il premio per il vincitore era infine costituito da un artistico fazzoletto di seta.

Ancora sul Subappennino, scorrendo sempre l’Archivio delle Tradizioni Popolari, il calendario delle feste e sagre si arricchisce di un’altra ricorrenza dove i maccheroni sono ancora una volta i protagonisti: «a Volturino… d’inverno, il giorno di Sant’Antonio, conservano una loro antica festa tradizionale». Durante tutto il corso dell’anno si raccolgono delle offerte con cui si acquistano «una buona quantità di maccheroni e lasagne».

Questi venivano poi cotti in un enorme pentolone, costruito all’uopo, che veniva riscaldato da un grande fuoco acceso proprio davanti alla chiesa madre del paese. Una volta cotti, i maccheroni e le lasagne venivano posti nei piatti da dare ai paesani e forestieri, ma prima di essere mangiato, ogni piatto viene benedetto dal parroco ed i fedeli li possono consumare soltanto sul sagrato della chiesa e «lì sul sagrato, si mangia, e si ride, mentre il vento rigido soffia e cade la neve».

Infine, anche a Foggia, almeno fino alla metà del Novecento, i maccheroni erano protagonisti di gare gastronomiche, i palchi di legno per le sfide erano eretti innanzi alla Cattedrale e nei giorni della festa dedicata alla Madonna dei Sette Veli, in marzo ed in agosto, ecco i beniamini del pubblico, soprattutto poveri mendicanti, cercare di riempirsi la pancia di maccheroni.

[Carmine de Leo] da La Gazzetta del Mezzogiorno