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Notizie del 2 marzo 2015

Puglia, sanità al centro del programma del M5S. E parte l’hashtag #PentassugliaRispondi

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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Denunciare alcune gravi mancanze nella gestione e nell’azione amministrativa, di programmazione e strutturazione della sanità pugliese. Questo l’obiettivo della conferenza stampa tenutasi oggi, lunedì 2 marzo, presso il Comitato elettorale del Movimento 5 Stelle a Bari dalla candidata governatrice Antonella Laricchia, dal senatore Maurizio Buccarella (M5S) e dai candidati consiglieri in rappresentanza degli Attivisti del Gruppo di Lavoro “Sanità” che sta redigendo il programma elettorale pugliese dei 5 Stelle. “Con questa iniziativa vogliamo dare voce a tutti quei cittadini onesti che lavorano nella sanità pugliese e che non hanno mai avuto la possibilità di fare denunce di questo tipo – dichiara Antonella Laricchia (M5S) – Vogliamo una sanità che funzioni che ripaghi i cittadini delle tasse che pagano attraverso un servizio efficiente e funzionale. Non è possibile che, a questi costi, si debbano sommare anche quelli per andarsi a curare in altre regioni come la Lombardia, che ricevono per questo ulteriori fondi. Il nostro obiettivo – continua la candidata presidente per il M5S – è porre fine a questo circolo vizioso. Una sanità malata non può curare i nostri pugliesi, una volta in Regione lavoreremo per una sanità 'sana' perché i pugliesi possano essere liberi di restare qui a curarsi qui in Puglia”. Come è noto, in questi mesi, gli attivisti M5S pugliesi si sono riuniti in gruppi di lavoro tematici per definire dal basso il programma regionale. Ed è proprio in seguito ad un’indagine interna alla sanità pugliese condotta dal gruppo di lavoro “sanità” che nasce questa denuncia: i 5 Stelle hanno puntato l’attenzione sulle scelte organizzative delle diverse Asl regionali che avrebbero dovuto dotarsi, sin dalla loro istituzione, di un “atto aziendale”, che ne definisse e normasse il funzionamento, approvato dalla Regione Puglia. Ciò per normativa nazionale, come dettato dall’art. 3, comma 1-bis, d.lgs. 502/1992 e s.m.i. "Insomma – fanno sapere -, sulla base di dati epidemiologici che esprimono le reali necessità del territorio, le Asl adottano il loro atto aziendale che pertanto definisce l’intero assetto organizzativo e funzionale, individuando le strutture operative dotate di autonomia gestionale o tecnico-professionale in conformità alla normativa vigente nonché ad ogni eventuale atto di indirizzo regionale in materia". Con l’articolo 19 della legge regionale numero 4 del 2010, infatti, viene definito chiaramente che l’atto aziendale deve essere “motivato” e soprattutto che lo stesso diviene efficace solo “ad avvenuta approvazione da parte della Giunta regionale, anche in relazione ad eventuali modifiche e varianti allo stesso”. Nel 2011, finalmente, si giunge all’emanazione della delibera regionale 1388 che definisce, in maniera ancora più stringente, come la determinazione delle sotto-articolazioni organizzative previste dall’atto aziendale debba essere effettuata “sulla base del fabbisogno assistenziale”. Un fabbisogno definito da dati epidemiologici e liste di attesa, il tutto nei limiti di bilancio e ridefinendo il numero complessivo delle strutture autorizzabili all’interno di ciascuna Asl. Ad oggi, però, non risulta che la Giunta regionale della Puglia abbia deliberato l’approvazione di alcun atto aziendale nelle province pugliesi. L’assenza dei criteri, però, non ha impedito alle Asl regionali di procedere comunque nella creazione di Dipartimenti, revisione e cessazione di strutture Semplici e Complesse: con una abissale mancanza di trasparenza sulla congruità delle scelte effettuate. “Il danno derivante da tale persistente illegittimità amministrativa e gestionale – dichiara il senatore Maurizio Buccarella (M5S) – consiste nell’impossibilità di verificare l’aderenza delle scelte alle reali necessità assistenziali dei territori, con conseguenze deleterie sul carico economico gravante sui cittadini e sul corretto utilizzo dei fondi destinati. E ricordiamo che si parla dell’80% del bilancio regionale. Come è strutturata la nostra sanità? Sulla base di quali dati si sono fatte le valutazioni che hanno portato a creare o chiudere strutture? Sulla base di necessità del territorio o sulla base di accordi politici e promesse di posti di lavoro? E a pagarne lo scotto – continua il senatore pugliese 5 Stelle – è anche il morale del Personale Sanitario, che percepisce l’arbitrarietà di tale governance come manifesta dichiarazione di inutilità del proprio impegno e fedeltà alla ASL di appartenenza. Il riconoscimento del proprio lavoro, infatti, deriva da molto poco trasparenti manovre e motivazioni non verificabili ma comunque slegate dal merito e dell’efficacia del proprio operato”. “Oggi denunciamo una problematica della nostra sanità che è nota da anni alla classe politica e lo dimostrano alcune interrogazioni isolate presentate da qualche esponente di PD e FI, nonostante ciò si è inspiegabilmente proseguito come se nulla fosse – conclude la candidata presidente M5S Antonella Laricchia – Sono state presentate una serie di richieste di accesso agli atti, con l’obiettivo di comprendere prima di tutto su quali dati si siano basate a questo punto le valutazioni delle Asl pugliesi nella strutturazione dei loro atti aziendali che, lo ripetiamo, non sono mai stati approvati dalla Regione Puglia. Oltre a questa prima richiesta vogliamo invitare l’assessore regionale Pentassuglia a chiarire ai pugliesi le motivazioni che hanno spinto la Giunta a non approvare in tutti questi anni gli atti aziendali – continua la candidata presidente Antonella Laricchia (M5S) – Il nostro impegno per la legittimità e la regolarità dell’azione amministrativa in materia sanitaria è appena incominciato. L’obiettivo del Movimento 5 Stelle sarà garantire un servizio migliore ai cittadini pugliesi, anche attraverso il ripristino della meritocrazia fra gli operatori sanitari”. Su twitter, i 5 Stelle hanno lanciato l’hashtag #PentassugliaRispondi.

da L'immediato

Cerignola, picco di rapine nel primo bimestre 2015

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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Cerignola – Una Cerignola rapinata? Si, nel vero senso della parola. Non trovano pace infatti in questo primo scorcio d’anno i tanti commercianti (e cittadini) rapinati in vario modo (di notte, di giorno, in città, in autostrada, con vetrine sfondate, ecc., ndr). Dalle boutique agli autotrasportatori, dai supermercati ai vari esercizi commerciali. LE (SOLE) FORZE DELL’ORDINE Polizia e Carabinieri provano a fare il possibile, in una città “enorme”, con “mille problemi”, con una grandissima estensione territoriale. Infatti è da riconoscere il gran numero di arresti, proprio in relazione alle numerose rapine. LA POLITICA Adesso è tempo di campagna elettorale e le vie sono due: interesse/disinteresse oppure demagogia. Volendo ce ne sarebbe anche una terza: la candidatura. E’ stato infatti proposto ai commercianti di fare una lista, un recinto in cui tutelare (in futuro?) i propri interessi, nella prospettiva del cambiamento. I COMMERCIANTI Indignati e colpiti, pronti a scendere in piazza, pronti a protestare, ma poco, davvero, poco uniti negli intenti. E allora via a post sui social e iniziative spot, che nel loro piccolo fanno rumore, ma non assomigliano neanche lontanamente allo scoppio necessario in queste situazioni. Loro (i commercianti) sono da troppo tempo parte debole contro crisi e criminalità. CHE FARE? Iniziative coordinate senza lo zampino del politico alla ricerca di visibilità. Anzi un coinvolgimento di politici a 360° con l’unico intento di aiutare i commercianti (non di trarne voti, ndr). L’esercito in questi casi non serve. Gesti e parole, per sensibilizzare un territorio culturalmente fragile e poco incline alle pratiche di legalità. Educarne 100 per sperare di salvarne 1.

da lanotiziaweb

Tensione al Cara: scontri tra migranti e polizia, lanciati sassi e lacrimogeni

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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Attimi di panico, nel primo pomeriggio di oggi, al Centro per richiedenti asilo politico di Borgo Mezzanone, che per alcune ore è stato “occupato” da una cinquantina di migranti africani, ospiti della struttura. E’ successo tutto dopo le 13 di oggi, quando gli ospiti del Cara hanno attuato una insolita protesta: al cambio turno degli operatori della cooperativa che gestisce la struttura, gli stessi hanno allontanato in malo modo i dipendenti, impedendo al turno seguente di poter accedere nei locali del Cara. Per riportare l’ordine nella struttura, è stato necessario l’intervento della polizia, giunta sul posto con una trentina di agenti. Al centro della protesta dei migranti, l'ennesimo rifiuto, da parte della prefettura, della concessione dei permessi di soggiorno; per lo stesso motivo, gli stessi sfilarono giorni fa, nelle strade di Foggia, fino a giungere dinanzi al Palazzo del Governo cittadino. Durante le fasi più accese della protesta, culminate con il lancio di alcuni sassi contro la polizia, gli agenti hanno dovuto utilizzare anche alcuni lacrimogeni. Feriti, ma in modo lieve, un paio di agenti e altrettanti migranti. Fallito, quindi, in una manciata di ore il tentativo di “occupazione” della struttura: al momento, la situazione è tornata alla normalità e gli operatori della cooperativa hanno potuto rientrare nel Cara e riprendere le loro attività. Oltre i cancelli, gli agenti richiamati nella borgata continueranno a monitorare la situazione.

Da FoggiaToday

Presi i Potito’s, spacciatori di Ascoli Satriano. Vendevano droga dalle rispettive abitazioni

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
FERRIERI-Potito

Ascoli Satriano – Arrestati in flagranza di reato, Potito Patrone, 34 anni e Potito Ferrieri, 46 anni, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I carabinieri, sospettando che i due uomini spacciassero da casa, hanno effettuato due servizi simultanei di osservazione delle rispettive abitazioni. Nel corso dell’attività è emerso che diversi acquirenti andavano a rifornirsi di droga pronta per essere consumata.

PATRONE-Potito

FERRIERI Potito Nelle due distinte perquisizioni, i carabinieri hanno rinvenuto 14 grammi di hashish, 9 semi di piante di marijuana, un bilancino di precisione, vario materiale per il confezionamento e 510 euro in contanti nell’abitazione di Petrone. A casa Ferrieri invece, 5 grammi di hashish, materiale per la pesatura ed il confezionamento e 200 euro in denaro contante.

da L'immediato

 

Mafia, a Foggia arriva il N.I.A. contro le estorsioni. “L’aria sta cambiando ma c’è ancora troppa omertà”

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015

Adesso c'è il N.I.A., nucleo investigativo antiracket, per combattere il fenomeno delle estorsioni a Foggia. Si tratta, in buona sostanza, di un nucleo in grado di sostenere le vittime anche nelle fasi successive alla denuncia. Un sostegno psicologico e materiale, essenziale, secondo gli uomini della questura, nel percorso motivazionale delle vittime. Nel N.I.A. saranno presenti investigatori altamente professionali, in grado di assistere e consigliare la persona vittima di estorsione. "Ultimamente assistiamo a vari atti molto allarmanti – dice Piernicola Silvis -. Ma noi facciamo il nostro dovere elaborando strategie contro il fenomeno. Abbiamo chiesto alle pattuglie che controllano il territorio di essere assolutamente vigili". Il questore annuncia un pattugliamento fisso in zona stazione e nel centro, in particolare a corso Cairoli "da dove giungono molti segnali di pericolo"- spiega. "Chi denuncia nn sarà abbandonato – insiste Silvis -. Ecco perché ci sarà un'utenza dedicata (0881668780) e una mail ([email protected]) gestita da operatori specializzati e riservati". Secondo Silvis, la forza della mala foggiana sta tutta nella "mancanza di ritualità che scompagina le classiche dinamiche utili al nostro lavoro di indagine". Secondo il questore è una scelta, discussa e approvata a tavolino dai clan. I boss non rispettano riti (tipici in altre organizzazioni criminali) per meglio insidiarsi nella società attraverso fenomeni come le estorsioni, l'usura e gli atti dinamitardi. Poi snocciola alcuni dati: "Nel 2013 45 denunce, 59 nel 2014. Questo vuol dire che sta prendendo piede il concetto di legalità. Si può affermare che l'aria, a Foggia, sta cambiando". Il presidente della Federazione Antiracket, Tano Grasso, parla degli ultimi atti intimidatori avvenuti a Foggia e provincia: "L'atto intimidatorio non lo fa chi si sente forte. Questa serie di agguati sono sintomo della debolezza dei clan. A Foggia si aveva difficoltà a parlare di mafia a Foggia. Pezzi di classe dirigente di questa città hanno più volte negato questa presenza. Ma oggi è assodato e il contrasto alla mala che le forze dell'ordine ha messo in atto in questi ultimi mesi non ha precedenti. "Il N.I.A. è importante – continua Grasso -, non è una sigla e basta ma uno strumento che ha un senso ben preciso". "A Foggia c'è ancora troppa omertà nonostante l'aumento del numero di denunce. La responsabilità è degli operatori economici che fanno fatica a denunciare preferendo coprire gli estorsori con scuse banali". Intanto in Assindustria si è aperto un dialogo significativo da quando si è insediato un nuovo gruppo dirigente capeggiato da Gerardo Biancofiore. Ma chiaramente c'è ancora tanto da fare. Basta guardare le difficoltà dell'iniziativa "Pizzo free" che fatica a decollare. "Ma a che minchia serve se ad aderire sono solo una ventina di commercianti? – dice istintivamente Grasso – Per farla serve un numero consistente ma ci vorrà del tempo". L'idea, riuscita in città come Palermo, Ercolano e Capo d'Orlando, consiste nell'applicare un logo "Pizzo free" nei negozi liberi dalle estorsioni. È in corso un lavoro specifico per sensibilizzare i commercianti ad aderire ma è necessario accertarsi che quel logo venga rispettato al 100 per cento. Ma soprattutto, va certificato e autorizzato solo dopo il parere delle forze dell'ordine e su indicazione dello stesso Grasso. Serve tempo insomma, e servono gli strumenti. Come le associazioni antiracket, l'antiusura e ora il N.I.A. Ma l'aria, riprendendo le parole del questore, pare stia cambiando davvero.

“Rinsaldati i rapporti tra Foggia e Bari”. Ufficiali Lambresa e Borgese in Amiu Puglia

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015

Amiu Puglia SpA è un patrimonio della città di Foggia. Siamo parte di questa holding non con un approccio rituale e formale ma con la volontà di offrire il nostro contributo, le nostre proposte e le nostre idee ad una società che rappresenta una ricchezza e, insieme, uno strumento per cogliere le opportunità che il futuro ci offre in questo strategico settore". È il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, all’esito della riunione dell’assemblea di Amiu Puglia SpA, nel corso della quale, tra l’altro, sono state ratificate le due nomine effettuate dal primo cittadino con riferimento alla rappresentanza all’interno del Consiglio di amministrazione.  "A Lucia Lambresa e Francesco Borgese, così come avevo fatto in occasione firma dei loro decreti di nomina, formulo i migliori auguri di buon lavoro, consapevole che la loro preparazione e la loro esperienza saranno un valore aggiunto nelle sfide che abbiamo di fronte a noi – dichiara il sindaco di Foggia –. L’assemblea di Amiu Puglia SpA, da questo punto di vista, ha confermato e rinsaldato il vincolo di collaborazione che lega le città di Foggia e Bari. Da questo punto di vista ringrazio Antonio De Caro per la propensione al dialogo e per la condivisione degli obiettivi di lungo periodo". "Oggi più che mai, specie nel campo di servizi così importanti, occorre ragionare in una logica di sistema, operando attraverso strategie che operino in un’ottica di consorzio, unica via per poter essere presenti in chiave competitiva sui mercati – sottolinea il primo cittadino –. Al netto delle quote di partecipazione societaria, Amiu Puglia SpA è a tutti gli effetti una società del Comune di Foggia. È questo l’approccio, anche sul piano metodologico, che intendiamo assumere con convinzione e dal quale discendono obblighi e responsabilità".  "In quest’ottica è necessario muoversi in un’unica direzione, guardando all’azienda nella sua globalità e non soltanto alle porzioni di più diretto e specifico interesse – evidenzia il sindaco di Foggia –. Su questo punto la condivisione riscontrata con il sindaco De Caro è l’assicurazione di un interesse e di un’attenzione reciproca che sono fattori decisivi per migliorare i servizi. L’installazione dei 100 nuovi cestini portarifiuti è ad esempio la conferma della bontà di questa tendenza – conclude il sindaco di Foggia –. Così come la raccolta differenziata, che potrà partire in tempi rapidi avendo adesso superato gli ostacoli burocratici che riguardavano l’utilizzo dei mezzi, di cui l’amministrazione comunale ha disposto la cessione in comodato modale ad Amiu Puglia SpA, rappresenta il banco di prova sul quale la comunità di Foggia e l’azienda si misurano per dimostrare di essere all’altezza della sfida tesa all’efficacia e all’efficienza nell’assicurazione del servizio".

Da L’immediato

Spaccia droga con la suocera, trovata cocaina nel letto di un invalido. Doppio arresto a San Severo

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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San Severo – Ancora donne protagoniste della cronaca nera. Dopo gli arresti per spaccio a Cerignola, eccone altri due a San Severo dove i carabinieri hanno arrestato Maria Soccorsa Marolla, classe 1983, e la suocera convivente Italia Di Fiore, classe 1941. Entrambe dovranno rispondere dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini dei carabinieri sono scattate a causa degli strani movimenti vicino casa delle due donne. Un continuo via vai di persone già note per consumo di droga a San Severo. Durante la perquisizione infatti, sono spuntati 6 involucri di cocaina del peso di 2 grammi che le due donne si erano passati di mano nel tentativo di occultarli. Sequestrato anche un bilancino di precisione e 400 euro in contanti, provento dell’attività di spaccio. Continuando la perquisizione, i militari sono entrati in una camera dove era allettato, poiché invalido, il marito della Di Fiore e, controllando sotto le coperte, hanno trovato ulteriori tre involucri di eroina del peso complessivo di 20 grammi. Le due donne sono state arrestate e l’uomo denunciato a piede libero. Dallo stupefacente sequestrato sarebbe stato possibile ottenere circa 60 dosi medie giornaliere.

da L'immediato

Manfredonia, violenza, minacce, arrestato F.Chiarista

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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Manfredonia – Il piano di controllo del territorio sipontino, messo in opera da diversi mesi dagli uomini del Commissariato di PS di Manfredonia finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in genere, incrementato in questo periodo per la 62^ edizione del Carnevale Dauno, ha portato nella serata del 28.02.2015 all’arresto del noto pregiudicato Francesco Chiarista nato a Milano il 27.01.1993, resosi responsabile dell’ennesimo episodio di violenza nei confronti di giovani coetanei, resistenza violenza e minacce a Pubblico Ufficiale, turbativa dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica. Già nella settimana antecedente, in occasione della sfilata dei carri allegorici del 23.02.2015, il giovane si era segnalato all’attenzione degli agenti del Commissariato di Manfredonia per aver rivolto delle gravissime minacce agli organizzatori e ai partecipanti su Facebook. Le minacce di attentati alle manifestazioni diffuse su internet avevano in un primo momento determinato un notevole calo dell’affluenza alla sfilata subito poi rientrato quando personale operante aveva intercettato il 22enne alla sfilata fermandolo per un controllo ed accompagnandolo in Ufficio. Anche su questo grave episodio era stato deferito all’A.G. Gli episodi di violenza, nella prima serata del Carnevale, si sono registrati non solo durante la sfilata, lungo il tragitto cittadino, ma anche all’interno della piazzetta Mercato , dove al termine dell’ennesimo episodio di violenza, gli uomini del Comm.to di P.S., diretti dal dott. Agostino de Paolis, hanno proceduto a bloccare ed arrestare il 22enne, mentre i suoi amici componenti la banda capeggiata dallo stesso, hanno preferito darsi alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. Con non poche difficoltà il personale operante è riuscito a tradurre negli Uffici del Comm.to il 22enne, il quale – al termine delle formalità di legge – è stato accompagnato in carcere a disposizione della competente A.G., in attesa del rito della direttissima. “Va puntualizzato – scrivono dal Commissariato di Manfredonia – che il 22enne è persona avvisata oralmente dal Signor Questore di Foggia ad avere un atteggiamento più rispettoso delle leggi ed a causa del suo reiterato comportamento antisociale ed antigiuridico è stato proposto per la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza”. “Tra gli episodi più recenti e noti si evidenziano i seguenti: in data 04.06.2014 unitamente ad altro componete della “sua banda” è stato deferito all’A.G. per il reato di lesioni personali ai danni di un vicino di casa e maltrattamenti di animale; si è reso autore di gravi episodi di violenza ai danni non solo di giovani cittadini manfredoniani ma anche di giovani persone straniere, infatti a seguito di indagine degli agenti del Commissariato di Manfredonia è stato deferito alla competente A.G. in merito ad un episodio di aggressione e discriminazione razziale nei confronti di due cittadini di cui uno di nazionalità rumena e l’altro di nazionalità tunisina. Per quest’ultimo si è interessato anche l’Alto Commissariato per la Discriminazione Razziale, della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Nel mese di dicembre 2014 già dai CC di Manfredonia è stato tratto in arresto sempre per reati contro la persona; Il 15 febbraio 2015 in occasione di una festa danzante in maschera presso un locale di questo centro sipontino si rendeva responsabile sempre unitamente ad altri giovani “componenti della sua banda” ed in corso di identificazione di una rissa, nella quale sono stati coinvolti minorenni, riportando una vistosa ferita lacerocontusa alla testa; Presumibilmente in conseguenza di quest’ultimo episodio, ignoti nelle prime ore della mattinata del 18 febbraio 2015, esplodevano numerosi colpi di arma da fuoco contro la porta della sua abitazione, al piano terra, con relativo tentativo di incendio della stessa abitazione.

da statoquotidiano

“Mercurio” contro i furti d’auto. La questura di Foggia si affida alla tecnologia

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015

Il progetto “Mercurio” sbarca a Foggia. Gli uomini della questura lo hanno presentato stamattina a margine dell’incontro sulla costituzione del Nucleo investigativo antiracket. Con “Mercurio”, le autovetture adibite ai servizi di controllo del territorio dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della questura foggiana e dei Commissariati distaccati di Manfredonia, Cerignola, San Severo e Lucera, sono state dotate di una nuova apparecchiatura denominata "Sistema Mercurio", in grado di offrire tecnologie applicate alle attività di prevenzione e pronto intervento. Queste tecnologie incrementano in maniera esponenziale l'efficacia dell'azione di prevenzione, elevando le condizioni di sicurezza degli operatori di polizia. “Mercurio”, finanziato con i fondi del Programma Operativo Nazionale (P.O.N.) Obiettivo Sicurezza, interessa le regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Complessivamente 700 le vetture interessate. Il sistema consente il controllo automatizzato dei veicoli. In pratica, la lettura ed il controllo delle targhe in banca dati avvengono nel corso delle attività di perlustrazione, con acquisizione diretta del dato attraverso la telecamera di bordo. L'attivazione di un allarme per veicolo rubato/sospetto, a differenza delle metodiche tradizionali che pur conservano la loro utilità, consente alla pattuglia di procedere immediatamente al controllo della vettura inquadrata dalla telecamera. Tale funzionalità consentirà di contrastare in modo significativo il fenomeno dei furti di auto. Gli operatori dovranno effettuare ordinaria attività di osservazione, prestando attenzione agli allarmi sonori inviati dal sistema. L'invio di filmati "dal vivo" in Sala Operativa consente, ad esempio, durante l'inseguimento di una vettura, di determinarne immediatamente posizione, direzione e tipo del veicolo inseguito, pattuglia che sta intervenendo e la volante più vicina per un intervento in ausilio. Con “Mercurio” si potranno filmare e condividere scene di eventi calamitosi, di ordine e soccorso pubblico. Il tutto con comunicazioni radio ridotte e rapide. “Fotografie di persone sospettate o da ricercare – spiegano gli uomini delle Volanti – possono essere inviate in tempo reale a tutte le pattuglie. Lo stesso dicasi per le persone scomparse. Infine, il sistema memorizza tutti i dati riguardanti le attività (filmati, foto, targhe lette….) su un'unica unità centralizzata; dati utili sia a fini documentali che di sviluppo di attività d’indagine”. Infine, il nuovo sistema permette alle pattuglie sul territorio di effettuare in autonomia, mediante accesso diretto in banca dati S.D.I., il controllo a persone e veicoli. Tale applicazione consente di aumentare il numero dei controlli che potranno essere effettuati in contemporanea da più equipaggi e di ridurre i tempi di attesa per gli stessi soggetti sottoposti a controllo.

da L'immediato

Business delle onoranze funebri, il boss Sinesi torna in libertà. Game over per “Osiride”

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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Foggia – Roberto Sinesi è di nuovo libero. Il boss foggiano, ritenuto dagli inquirenti al vertice dell'omonima batteria criminale affiliato a quello dei Francavilla, è stato scarcerato dopo aver scontato una condanna a 6 anni e 4 mesi di reclusione nell'ambito del processo "Osiride" sul business del caro estinto. Assieme a Sinesi vennero pizzicati altri esponenti di spicco della "Società". Nel 2006 venne fuori che i clan locali imponevano una tangente di 500 euro alle imprese funebri per ogni funerale celebrato. Per il boss le accuse erano di associazione per delinquere, 5 episodi di corruzione e violazione della sorveglianza speciale. Arrestato a maggio 2007, venne poi scarcerato per decorrenza termini nel marzo 2012: aveva quindi scontato già gran parte della pena. A maggio dello scorso anno era tornato in carcere per un residuo pena di un anno di reclusione. Periodo che si è concluso oggi con la sua scarcerazione definitiva.

 

da L'immediato

Al via “Sicura”, campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza in anestesia e rianimazione

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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San Giovanni Rotondo – Martedì 3 marzo due desk informativi in Ospedale e al Poliambulatorio a cura dei medici anestesisti rianimatori dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza. Dal 28 febbraio al 7 marzo la SIAARTI – Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva – promuove "Sicura", la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza in anestesia e rianimazione. Lo scopo è sviluppare fiducia nei pazienti che devono sottoporsi ad interventi chirurgici e che si affidano in primo luogo agli anestesisti rianimatori, sempre in prima linea per prevenire le complicanze. Per incontrare i pazienti, martedì 3 marzo dalle 9 alle 11, i medici anestesisti rianimatori dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza allestiranno due desk informativi, uno nell'Ospedale, l'altro nel Poliambulatorio Giovanni Paolo II. Qui  distribuiranno materiale informativo, un questionario e spiegheranno ai cittadini cosa è importante comunicare durante una visita preoperatoria o quante ore prima dell’operazione si può mangiare o bere. Ma anche se un cardiopatico può essere addormentato o se occorre interrompere i farmaci prima di un’anestesia. Ribadiranno che l’anestesista si trova sempre vicino al malato e che controlla in ogni momento il battito cardiaco, la pressione, la respirazione. Inoltre, con l'applicazione della checklist – un decalogo sulla sicurezza composto da 20 controlli da effettuale prima dell'anestesia, prima dell'incisione e prima che il paziente abbandoni la sala operatoria – gli anestesisti hanno contribuito in modo determinante a ridurre il numero delle complicanze che negli ultimi anni sono scese dall’11% all’8%. Sono cinque le raccomandazioni principali che la SIAARTI suggerisce per la sicurezza del paziente in sala operatoria: checklist per prevenire eventi intra e postoperatori; protocolli per evitare infezioni; igiene delle mani accurata; chiara terminologia e profilassi delle trombosi venose. La campagna di comunicazione si svolgerà sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e vede come testimonial il noto volto televisivo Livia Azzariti che svolge la professione di chirurgo anestesista.

ORGOGLIOSI DEL NOSTRO CONCITTADINO ANTONIO GAGLIARDI

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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APRICENA – “Siamo profondamente orgogliosi di avere un Concittadino come Antonio che porta lustro al nome di Apricena in giro per il mondo. Dall’Amministrazione Comunale e da tutta la Città il più grande in bocca al lupo per gli ultimi giorni della sua importante missione”. Con queste parole il Sindaco Antonio Potenza saluta e ringrazia Antonio Gagliardi, tenente medico dell’Esercito Italiano impegnato in Antartide in una missione Enea (Ente sviluppo nuove tecnologie, energia, ambiente) con un team internazionale di militari e scienziati. La missione, della durata di cento giorni, è partita lo scorso 30 dicembre. Gagliardi, 29 anni, appartiene al 32.mo reggimento Carri di Tauriano nella Brigata Ariete. Vive e lavora a Tauriano, in provincia di Pordenone, ed è alla sua quarta missione internazionale. Dopo le esperienze in Kosovo, Libano e Afghanistan, ora si trova al Polo Sud e si occupa della gestione dell’infermeria e della sicurezza del pool di ricercatori. La sua avventura è seguita quotidianamente da Lieta Zanatta, giornalista del Messaggero Veneto per il quale cura il blog “Guerra e Pace”                                                                                   http://guerraepace- messaggeroveneto.blogautore.repubblica.it/. In rete Zanatta racconta giorno per giorno il lavoro del Tenente Gargliardi, la cui missione è illustrata anche sulla pagina Facebook “Cento giorni in Antartide” (http://www.facebook.com/pages/Cento-giorni-in-Antartide/765716873495368?fref=ts). Ad Antonio è stato dedicato anche un servizio del TgBlu (http://www.youtube.com/watch?v=q9PjGn0gxXA&feature=youtu.be). “Come Comunità – prosegue il Sindaco Potenza – attendiamo il ritorno del Tenente Gagliardi ad Apricena, dove ancora vive la sua famiglia. Sarà occasione per tributargli il giusto riconoscimento istituzionale per il Suo lavoro, esempio concreto delle tante eccellenze del nostro territorio”, conclude il Primo Cittadino.

Ufficio Stampa Comune di Apricena

Non chiamatela democrazia. Facciamo il punto sulla bocciatura della doppia preferenza.

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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Il Consiglio Regionale nella seduta di giovedì 26 febbraio 2015, con voto segreto, ha bocciato clamorosamente la doppia preferenza e le liste formate al 50% di uomini e al 50% di donne. Né è servito il lungo, infaticabile confronto iniziato nel 2012 con la proposta di legge popolare (30.000 firme raccolte in appena due mesi) e concluso con identico scenario il 27 novembre di quell’anno. Ci sorprende? La pagina nera era stata già scritta, la Rete pugliese nata intorno al Comitato, “Cinquanta e cinquanta” sapeva (sapevamo) di rischiare. Ciononostante, il 7 febbraio scorso, riunite in Consiglio regionale, ci siamo interrogate intorno al tema “Chi ha paura delle donne?” Soprattutto, qual è la minaccia reale? E chi si sente in pericolo? Le risposte sono nella storia di donne che si piegano di meno ai poteri forti, al sistema patriarcale, alle logiche dei partiti. In una parola, le donne hanno un maggiore senso di attaccamento alla libertà. Fa paura il cosiddetto “A questo non ci sto”; si teme lo spettro di un conflitto con il sistema d’interessi codificato e strutturato nel tempo dalle regole, codici e codicilli maschili. Eppure tanti uomini hanno scoperto di fidarsi e affidarsi alle donne, sono al loro fianco, ne condividono l'anelito alla libertà che viene dalla pratica femminista. Sullo sfondo restano alcune domande: La presenza delle donne al cinquanta per cento nelle liste elettorali e la doppia preferenza da parte di elettori ed elettrici implicano automaticamente la loro elezione a Consigliere? Questa bocciatura impedisce alle donne di candidarsi? Il lavoro fin qui svolto da donne e uomini che si sono confrontati nel sostenere la doppia preferenza finisce qui? La negoziazione si è sempre giocata sul chiedere agli uomini di fare un passo indietro. II vero  nocciolo della questione, infatti, è che è impossibile distinguere, a parte le esternazioni di rito, chi davvero pensa a un cambiamento meno funzionale ai giochi di potere. Le donne, si sa, possono fare le ancelle, eseguire “gli ordini del partito”, ma il rischio che si possano anche svincolare è più alto. Lo dimostra la statura politica delle donne che sono, o sono state, amministratici nei dieci anni del governo Vendola. Il Comitato “Cinquanta e cinquanta” è nato dal desiderio di trasformare non solo le “regole” di elezione, ma di incidere sull’immaginario del cambiamento. Il confronto ha investito più di un aspetto di come la differenza femminile poteva spostare la politica su un terreno più fertile, capace di sovvertire il concetto di delega alle elette a favore dell’idea di un mandato in movimento, in continuo confronto con la vita delle persone. Il pericolo di utilizzare la “bandiera” del “Guarda come sono bravo io perché… nonostante tutto ti candido” nasconde l’altro volto del patriarcato, il rapporto di forza e il dipendere dallo sguardo maschile. Il Comitato è stato e può essere ancora un luogo di politica, a patto che l’autenticità resti la ricchezza primaria e che la fretta di assecondare un desiderio di candidarsi non passi al setaccio della gestione strumentale del proprio nome.             Donne in rete – Foggia

 

Nastri trasportatori, il Tribunale di Foggia condanna il Comune di Manfredonia a risarcire ex consigliere comunale

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015

Manfredonia – Ennesimo colpo di scena sulla storia dei famigerati nastri trasportatori del molo alti fondali di Manfredonia, mai entrati in funzione e oggetto di una pagina nera per l'intera Capitanata e per i suoi rappresentanti politici. Il Tribunale di Foggia in primo grado ha condannato il Comune di Manfredonia a risarcire l'ex consigliere comunale del PSI, Vincenzo Catanese: 125 mila euro per le spese legali che l'ex esponente socialista ha dovuto sopportare per difendersi dall'accusa di concussione. Infatti Catanese secondo l'accusa avrebbe chiesto l'assunzione di alcuni operai nei cantieri del porto industriale con una condanna a 4 anni, successivamente ribaltata in appello dove è stato assolto. Nel frattempo fa causa al Comune e la vince.

da teleradioerre

Sacro Cuore, precisazione delle Marcelline: “In nessun modo avremmo potuto accogliere quegli studenti”

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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Gentile Direttore, sono sr. Miranda Moltedo, preside dell’IC Comprensivo Paritario Marcelline di Milano, via Quadronno, e membro del consiglio pedagogico-carismatico dell’Ente Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline, di cui fa parte anche l’Istituto Marcelline di Foggia. Ci leggono in copia la legale rappresentante dell’ente, sr. Anna Monia Alfieri, e la preside della nostra scuola di Foggia, prof.ssa Stefania Tetta, le quali spesso hanno avuto la richiesta di essere intervistate su questioni scolastiche da molteplici media locali e nazionali. Tralascio ogni commento sul corpo dell’articolo, le cui affermazioni saranno vagliate dalle autorità legali ed ecclesiastiche competenti. Accenno solo dicendo che queste vicende sono indegne per una comunità e una chiesa “civili”, quali riteniamo siano quelle di Foggia, nello zoccolo duro che esula da quella feccia. Auspico solo, da cittadina italiana, e praticamente onoraria di Foggia, e da cristiana normale e sensibile al “ciclone Francesco” che tutta la vicenda abbia la sorte di Cartagine (“delenda Carthago!”) e che abbondante sale sia sparso su di essa. Mi soffermo solo sulle parole della giornalista che rispecchiano evidentemente la confusione della vicenda, ma che non possono trarre in inganno la cittadinanza su alcuni aspetti importanti. Analizzo le frasi: “Le Marcelline, si diceva” in realtà non sono nominate precedentemente da nessuna parte nel testo. Forse la giornalista le aveva in mente ma non le ha dette. Meglio così. “Avrebbero potuto accogliere gli studenti ‘perdenti classe’ poiché l’anno prossimo sarebbero diventati “Istituto polivalente”. Che cosa sono questi condizionali? Dove li ha rilevati? Non si collegano a nessun dato di fatto. Allora chiariamo: 1) in nessun modo le Marcelline avrebbero potuto accogliere quegli studenti perché presso di loro non è funzionante un Liceo Classico. Non si accolgono classi in itinere. E’ vietato dalla Legge; 2) gli Istituti Scolastici “polivalenti” non esistono nell’ordinamento italiano. Continuo l’analisi: “Una speranza delusa dalle parole della preside che pure ha accolto 3 insegnanti di Maria Regina, 3 classi dello stesso istituto e alcuni bambini dell’istituto Figliolia”: come è evidente da quanto precede, questo è tutt’altro discorso. Le Marcelline hanno perfettamente funzionanti il Nido, la Scuola dell’Infanzia, la Scuola Primaria, la Secondaria di I grado che il prossimo anno avrà la terza classe, a seguire delle due precedenti. Dunque le Marcelline potevano accogliere ulteriori sezioni delle classi già funzionanti,per portare consentire ai genitori di completare in una scuola pubblica paritaria cattolica seria ciò che era iniziato in altra scuola pubblica paritaria cattolica, che per motivi particolari ha concluso la sua attività. Dunque il discorso per queste classi e quello degli alunni del seminario non possono intrecciarsi. “Viviamo con le suore questo dramma – spiega la preside Stefania Tetta – abbiamo voluto dare ai genitori la possibilità di scegliersi l’educazione che desiderano, cosa che gli è stata negata.” Perché quelle scuole hanno chiuso. Dopo questo si riportano malamente parole sparse assolutamente senza senso e che non sono state pronunciate dalla preside, “Ma per legge dobbiamo attivare le scuole superiori dal primo anno”: questo riguarda il discorso degli alunni del seminario, non si connette in alcun modo con le classi della Primaria; “dopo la primaria mancano le risorse”: questa frase riportata è falsa e gravemente offensiva nei confronti dell’Ente: ne è prova il fatto che la Secondaria di I grado è magnificamente funzionante, anzi, alimenta scuole secondarie di I grado statali di Foggia che accolgono alunni della Primaria delle Marcelline promettendo ai genitori la classe I secondaria “differenziata”, cioè fatta solo da tali alunni! Altro che “mancano le risorse” per continuare oltre la primaria! Le Marcelline proseguono egregiamente con la propria Secondaria di I grado e… alimentano le sezioni dello Stato. L’ultima frase “fermo restando che anche medie e superiori sono paritarie” è delirante: l’autrice del pezzo ha appena detto che non ci sono le risorse ed ecco che spuntano “le medie (esistenti) e le superiori (inesistenti)” a cui addirittura aggiunge che sono paritarie. Che cosa dovrebbero essere?  Aristotele diceva che chi non ragiona è come un tronco. Cordiali saluti, nella certezza di un adeguato “errata corrige” che può solo fare onore al Suo giornale. Miranda Moltedo

Gentile sr. Miranda Moltedo

La ringrazio per questa lettera dettagliata segno dell’attenzione nei confronti di un giornale che, alla vicenda degli istituti religiosi, ha sempre dedicato molto spazio. Perché ritiene tali eventi una sconfitta per la città, la sua storia e la libertà di educazione  dei propri figli. Nessuno dubita che l’Istituto Marcelline sia lontano anni luce dalle questioni del seminario ‘Sacro Cuore’. L’accostamento dei fatti nell’articolo deriva dall’incertezza e dall’angoscia di molti genitori che cercavano un’alternativa al seminario per i loro figli e per un po’ hanno pensato che la vostra comunità potesse accoglierli. Voci, speranze di genitori in difficoltà e colte nel vivo dei loro sfoghi. Dunque il giornale ha chiamato per chiarire se ci fosse o meno questa possibilità. Se c’è stato un equivoco sulla secondaria di I grado “che il prossimo anno avrà la terza classe alle Marcelline” ce ne scusiamo, questa opzione che si consolida non può che contribuire al prestigio e alla pluralità dell’istruzione nella nostra città.

da L'immediato

Da 32° stormo Amendola ‘droni squalo’ per le forze armate italiane

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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Foggia – “L’Aeronautica militare sarà dotata il prossimo anno di sei velivoli a pilotaggio remoto P-1HH “HammerHead” (Squalo Martello), progettati e realizzati negli stabilimenti di Villanova d’Albenga (Savona) di Piaggio Aerospace”. Così al termine della fiera annuale internazionale dei sistemi da guerra “Idex 2015”, svoltasi ad Abu Dhabi (Emirati Arabi), nel corso della quale il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Pasquale Preziosa, ha sottoscritto un “accordo per l’acquisizione dei droni con il presidente del consiglio d’amministrazione di Piaggio Aerospace, Alberto Galassi, l’amministratore delegato Carlo Logli e Homaid Al Shemmari della Mubadala Development Company, la società di investimenti strategici del governo emiratino, azionista di maggioranza della Piaggio”. ”Gli squali martello saranno utilizzati insieme ai Predator e ai Reaper che le forze armate italiane schierano da anni nei principali scacchieri di crisi internazionali (Golfo persico, Libia, Corno d’Africa, Africa sub-sahariana, ecc.) o per il controllo delle frontiere e il “contenimento” dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale. Lo scorso 26 novembre 2014 è stata siglata inoltre una convenzione tra l’Aeronautica militare, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri per l’utilizzo dei velivoli senza pilota in attività di ordine pubblico e vigilanza del territorio. I droni saranno messi a disposizione dal 32° Stormo di Amendola (Foggia) e potranno essere impiegati anche nel corso di cortei e manifestazioni politiche, eventi sportivi, ecc”. 

da statoquotidiano

Foggia, due torri antismiche «sosterranno» l’ospedale

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015
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FOGGIA – Saranno due torri antisismiche poste ai lati del plesso Maternità ad assicurare nuova vita e soprattutto condizioni di miglior stabilità all’edificio a nord della cittadella ospedaliera che ospita, oltre a Maternità e Pediatria, anche la Chirurgia d’urgenza, l’Oculistica e la Neurochirurgia. Si tratta di un intervento complesso, reso possibile grazie a un finanziamento da parte del dipartimento per la Protezione civile di 10 milioni di euro così ripartiti: 2,6 milioni per il consolidamento del corpo A (presidio maternità-pediatrico), 3,5 milioni per il consolidamento del corpo F dove insistono gli altri reparti; la somma restante (3,9 milioni) per la funzionalizzazione dei rispettivi reparti, ovvero la messa a norma degli edifici a cominciare dagli impianti per l’antincendio. La “mission” del progetto è strettamente vincolata al «consolidamento e alla funzionalizzazione» dell’intera Maternità, i lavori dovranno partire «immediatamente» pena la perdita dei finanziamenti come ammonisce il Dipartimento. Agli Ospedali riuniti si aspettano solo le ultime autorizzazioni di Provincia (l’ufficio antisismico ha chiesto un’ulteriore indagine) e Comune di Foggia (che dovrà rilasciare il permesso di costruire) per partire con il bando di gara e l’assegnazione dell’appalto. La direzione assicura che con il cantiere aperto i reparti continueranno a funzionare regolarmente, anche se le modalità andranno concordate con l’impresa. D’altro canto il trasloco dell’intera maternità e degli altri reparti sarebbe improponibile dal momento che non ci sono spazi alternativi dove assicurare la continuità del servizio. Per queste ragioni si tratta dunque di un appalto abbastanza complicato, dovendo affiancare ai lavori l’assistenza sanitaria e un flusso quotidiano di pazienti e parenti di un migliaio di persone. Oltretutto dalle prime valutazioni sul piano contabile in direzione si sussurra qualche timore sul reale importo delle somme a disposizione che sono al lordo delle imposte: il sospetto che non possano essere sufficienti per l’esecuzione di tutte le prescrizioni stabilite dalla Protezione civile è per il momento solo cauta prudenza. L’aspetto che dunque incuriosisce di più di questo appalto sono le due torri antisismiche, progetto elaborato dall’ingegner Luigi Borrelli, responsabile dell’ufficio tecnico dell’Azienda ospedaliera, che assicura sulla novità progettistica proposta: «Sarebbe la prima volta a Foggia di una costruzione che poggia su due corpi esterni alla struttura. Le due torri dissipative – chiarisce il tecnico – assicurano il sostegno dell’edificio e sono in grado di catturare e assorbire le forze sismiche in situazioni di evento tellurico. E’ un sistema brevettato molto diffuso nel nostro paese, specifico in particolare per scuole e ospedali». Il consolidamento della Maternità rientra in un piano complessivo di riqualificazione e rifacimento dell’80% della cittadella ospedaliera, voluto dall’ex direttore generale (oggi commissario straordinario) Teodoro Moretti. Un piano destinato a non concludersi presto, (c’è ancora il plesso delle Emergenze da completare, poi bisognerà decidere che fare dell’ultima parte di monoblocco rimasto sopra il Pronto soccorso), del quale tuttavia la Maternità ha rappresentato in questi anni il volto peggiore della sanità foggiana, con il piano rialzato completamente chiuso e le finestre murate, un’immagine sgradevole e di forte impatto per chi in un luogo dove nasce nuova vita pensa di trovare ben altra accoglienza.

da lagazzettadelmezzogiorno.it

Foggia, calo iscrizioni alberghiero Einaudi: parla Anna Nuzziello. Alberghiero ‘Einaudi’ senza laboratori: dall’anno prossimo due classi in meno

Pubblicato : lunedì, 2 marzo 2015

Foggia – Anna Nuzziello non ci sta. Il consigliere regionale de ‘La Puglia per Vendola’ torna a parlare “della situazione di precarietà strutturale grave e inaccettabile all’istituto alberghiero ‘Einaudi’ di Foggia”, dove dall’inizio dell’anno mancano del tutto i laboratori di cucina, ricevimento, sala bar e pasticceria. “E’ una situazione che appare ormai intollerabile e non più procrastinabile quella che attanaglia dall’inizio dell’anno scolastico l’istituto superiore alberghiero ‘Einaudi’ di Foggia, trasferitosi nell’edificio ex ITG ‘Rosati’, grazie alla delibera dell’ente provinciale n. 99 del 9 aprile 2014. La disposizione adottata dall’ex commissario Costantini, che intendeva risolvere le problematiche legate al trasporto e alla sicurezza degli alunni (costretti a frequentare presso la sede di Torre di Lama a 13 km da Foggia) e dare così maggiore attrattiva alla scuola arginando, di più, l’abbandono scolastico, si è ripercossa come un boomerang sul pieno e corretto svolgimento delle attività curriculari e di conseguenza sulla formazione degli alunni”. “Questo perché, ad oggi, presso la nuova sede dell’istituto ‘Einaudi’, mancano del tutto i laboratori di cucina, ricevimento, sala bar e pasticceria (ambienti essenziali per l’attività fondante del piano di studi dell’alberghiero). Inoltre, tra i vari disagi, si annovera anche la mancanza del cablaggio della ‘rete didattica’. Una situazione di grave precarietà che ha già causato la perdita di due classi nelle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, e che torno a rappresentare, denunciandola con forza, al presidente della Provincia di Foggia, Francesco Miglio, anche alla luce delle diverse sollecitazioni verbali, richieste di interventi e del recente atto di ‘diffida ad adempiere’ indirizzati in questi mesi dal dirigente dell’istituto ‘Einaudi’, Antonio Soldo, all’ente di Palazzo Dogana”. E’ quanto afferma la consigliere regionale foggiana, che in precedenza si era già recata presso l’istituto ‘Einaudi’ per prendere personalmente visione della situazione e per prestare ascolto alle urgenti istanze del dirigente scolastico, il quale ha evidenziato “che la complessità delle opere necessarie a far partire tutti i corsi richiedeva notevoli risorse che, a tutt’oggi, sono arrivate solo in minima parte ed in misura insufficiente dalla Provincia di Foggia; che sono incompleti i lavori di messa in sicurezza dei locali, così come prevede la normativa vigente; che in diverse aree dell’edificio e nelle stesse aule si riscontrano infiltrazioni d’acqua piovana; che la situazione di grave precarietà ha dato origine in più occasioni a forme di protesta da parte degli alunni, richiamando anche l’attenzione degli organi di stampa; che giungono sempre più frequenti le lamentele dei genitori degli alunni”. “Infine la mancata realizzazione delle opere di ristrutturazione e adeguamento ha lasciato alcune aree dell’istituto alla mercé di ladri e vandali che hanno già provveduto, in diverse occasioni, a compiere furti all’interno della scuola”. Dopo l’interpellanza di Pino Lonigro, arriva così, corroborata da un puntuale resoconto della situazione, anche la denuncia della consigliera Nuzziello che sottolinea, da ultimo, quanto segue: “Alla luce di tutto questo, e ricordando l’esito positivo del ricorso della Provincia di Foggia nei confronti del Ministero dell’Interno, che porterà circa 20 milioni di euro nelle casse dell’ente di Palazzo Dogana, sono certa che il presidente Francesco Miglio farà in modo di avviare quanto prima i lavori necessari all’istituto ‘Einaudi’. Contestualmente auspico la convocazione di un tavolo tecnico-istituzionale, che, lontano dai clamori mediatici, possa lavorare per chiarire al più presto la situazione e accelerare così la risoluzione di questo grave e inaccettabile fenomeno di precarietà scolastica”.

da foggiatoday