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Orientamenti sessuali e identità di genere, ora la Puglia è “Ready”. Regione aderisce a rete nazionale

Pubblicato: giovedì, 29 ottobre 2015 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Corteo-Pride-emiliano-foggia-webLa Giunta regionale, accogliendo gli auspici espressi dai consiglieri del Partito Democratico e dalla maggioranza di centro sinistra, dal Movimento 5 Stelle e di una consigliera di Forza Italia, ha approvato nella seduta odierna l'adesione della Regione Puglia alla rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere "Ready".

 

È stata accolta la richiesta del consigliere Cera che ha proposto che tale partecipazione debba svolgersi in conformità alle leggi già in vigore. Alla rete Ready, attiva dal 2006, hanno già aderito circa cento tra amministrazioni regionali, provinciali e comunali per avviare politiche di inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini LGBT, sviluppando azioni e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi per contrastare ogni forma di discriminazione. La rete Ready collabora con l’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri per la realizzazione della strategia nazionale LGBT 2013/2015. L’adesione avviene mediante sottoscrizione della Carta d’Intenti e non comporta alcun costo per la pubblica amministrazione.

“Già come sindaco di Bari – dichiara il presidente Michele Emiliano – avevo aderito alla rete Ready ottenendo in questo modo dalle altre amministrazioni comunali e regionali un fondamentale contributo in termini di esperienza e buone prassi amministrative in funzione delle attività di contrasto a tutte le

discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Sono stato dunque felice di poter accogliere le richieste della maggioranza di centro sinistra, condivise anche dal Movimento 5 stelle e di una consigliera di Forza Italia, che ringrazio per aver determinato in tal modo l'adesione della Regione Puglia a questa importante rete di amministrazioni anti discriminazioni. "Vorrei dedicare questa adesione a tutte le persone vittime di omofobia e transfobia e in particolare alle vittime pugliesi di ogni forma di violenza e discriminazione, in nome di Antonio Intellicato (gay di Cerignola che si è ucciso qualche mese fa). "Questo è solo il primo passo di un percorso che spero contribuisca a rendere la nostra regione sempre più inclusiva”.

Le critiche maggiori arrivano dal centrodestra, a cominciare dal presidente del gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare, Giannicola De Leonardis, condivisa dai colleghi Luigi Manca, Luigi Morgante e Gianni Stea.

“Doveva essere oggetto di discussione e confronto nella seduta odierna del Consiglio regionale, ma il Presidente Emiliano, contraddicendo i buoni propositi espressi nel discorso d’insediamento, ha ritenuto opportuno operare un vero e proprio blitz in Giunta, con l’adesione della Regione Puglia alla Rete nazionale ‘Ready’. Imponendo di fatto a una comunità di oltre quattro milioni di abitanti la propria impronta e la propria visione su temi etici estremamente delicati e dai risvolti controversi anche sul piano giuridico, come emerso dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha bollato come inesistenti le trascrizioni sui registri comunali dei matrimoni omosessuali contratti all’estero.

Noi del Movimento Schittulli-Area Popolare siamo lontani anni luce da qualsiasi possibile discriminazione per orientamento sessuale e combattiamo fortemente ogni violenza figlia dell’omofobia, così come anche a livello nazionale sosteniamo i diritti civili di tutti. Ma, al tempo stesso, difendiamo e continueremo a difendere strenuamente valori e prerogative della famiglia tradizionale: quella che da anni è ignorata e tartassata in Puglia da un centrosinistra che non ha mai ritenuto opportuno operare analoghi blitz in Giunta per introdurre il quoziente familiare e stimolare una fiscalità più equa, attuare politiche di aiuti, sostegni, interventi concreti e non semplicemente annunciati e decantati in campagna elettorale, per poi essere puntualmente disattesi.

 

Spiace constatare come l’Udc e l’area cattolica del Pd, che pure rappresentano l’elettorato cattolico e moderato, si siano prestate a un’operazione gravemente scorretta e lesiva delle prerogative del Consiglio: ma ognuno risponde prima di tutto alla propria coscienza, prima che ai propri elettori e alla propria poltrona”.

 

A fargli eco, il consigliere regionale del Gruppo consiliare ‘Oltre con Fitto’, Renato Perrini. “Nello stesso giorno, mentre il Consiglio di Stato boccia le unioni tra omosessuali, la Giunta regionale approva l’adesione alla Re.A.Dy, Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni (per orientamento sessuale e identità di genere). Due questioni apparentemente non direttamente correlabili ma che invitano ad una attenta riflessione. Innanzitutto la presa di posizione del governo regionale impedisce al consiglio di sviluppare un necessario dibattito su un tema così sensibile.

L'adesione alla rete, che coinvolge tutti i cittadini pugliesi, è un atto che di fatto, per il messaggio che indirettamente veicola, avrebbe richiesto un percorso e tempi diversi. La difesa dei diritti dei cittadini, a prescindere da ogni distinzione di sesso, razza, religione, e orientamento sessuale, non richiede altra necessità di conferma, in particolare da una istituzione come la regione, visto che è una precisa previsione della nostra Costituzione.

Personalmente ritengo che sia indiscutibile il principio della parità di diritti per tutti i cittadini e l'assoluta condanna per ogni forma di omofobia. Altro è mettere in discussione, come in questi giorni si prova fare l'istituzione della famiglia composta da un uomo e una donna costituzionalmente definita. Non vorrei che alla fine si cerchi di far passare dalla finestra ciò che non passa dalla porta. Fermo restando che, oltretutto, la materia è sicuramente di competenza del governo centrale, ritengo che per la regione siano altre le priorità oggi: lavoro innanzitutto, sostegno alle famiglie in difficoltà, emergenza abitativa, Ilva, xylella, per non parlare dall'annosa problematica che riguarda la sanità, con le liste d'attesa che non accennano a ridursi e il rischio concreto che si mantengano in piedi i ticket introdotti da Vendola. Tutto ha rilevanza e va sicuramente discusso e risolto – conclude -, ma il mio impegno, che rappresenterò nel mio gruppo perché sia condiviso, sarà profuso perché si dia la giusta priorità alle questioni più urgenti e di interesse generale”.

Da immediato

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