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Notizie del 23 ottobre 2015

Diga Capaccio, esondazioni al Celone e Candelaro: le avvertenze

Pubblicato : venerdì, 23 ottobre 2015

diga capaccio-2Ai sensi dell’articolo 9 del ‘Piano di Emergenza’ in caso di pubblica calamità connessa alla diga ‘Capaccio’ sul Celone, in località Torrebianca a Lucera, si rende nodo che è in corso l’invaso del serbatoio artificiale sul torrente. Conseguentemente, in qualsiasi momento e senza particolare preavviso, potranno verificarsi, nei tronchi dei torrenti a valle della diga, improvvisi scarichi d’acqua anche di grande  portata  a  seguito  del superamento  della  quota  di  massima  regolazione  (146,85 m.s.l.m.) del livello del lago e delle manovre di emergenza sugli organi di scarico. Pertanto è vietato, in quanto può comportare pericolo di morte, percorrere o attraversare l’alveo o le golene dei torrenti Celone e Candelaro a valle della diga ove saranno possibili improvvisi e cospicui scarichi d’acqua. La cartografia riportante le aree a valle dell’invaso del torrente Celone soggette ad essere sommerse per rilasci dagli organi di scarico della diga e/o per collasso, sono a disposizione della popolazione presso gli uffici del Consorzio per la Bonifica della Capitanata, a Foggia, in Corso Roma n. 2 – Foggia e presso gli uffici tecnici dei comuni di Foggia, Lucera, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Manfredonia.

Da FoggiaToday

 

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La qualità e la maestria ripaga. Donato Taronna, Maestro premiato per l’ottimo pane di Monte

Pubblicato : venerdì, 23 ottobre 2015

taronna_donato_premio_MaestroFornaio2005_01Non solo un riconoscimento al pane come prodotto tipico di Monte Sant’Angelo, bensì a chi lo produce.  Anni di sacrifici, di continuità nella ricetta originale che si tramanda da padre in figlio fin dal 1604, da quando il primo fornaio Taronna intraprese l’attività. Il forno, difatti, è il più antico di Monte Sant’Angelo; a confermarlo sono i libri ritrovati nella Parrocchia di santa Maria Maggiore datati, appunto, 1604. “Maestro di Alimentazione” è il riconoscimento che Donato Taronna, titolare del prestigioso forno montanaro “Non solo Pane”, a due passi dalla Basilica dell’Arcangelo, ha ricevuto dalla Confesercenti. Un premio che fa onore a Donato e maggiormente a Monte Sant’Angelo, che continua nella sua tradizione alimentare d’eccellenza nel settore panificatore.  «Il premio mi rende felice non solo per il lavoro svolto e la continuità che ci tramandiamo di padre in figlio, ma per tutta la comunità di Monte –ha affermato Donato Taronna-. La qualità del pane prodotto da noi e frutto di sacrifici. La tipicità, come sapete , è unica. Tutti vengono a Monte per gustare il nostro pane, e noi, intesi come tutti i panificatori di Monte, volentieri lo esportiamo in tuntto il mondo.  Il premio –conclude Taronna- lo dedico alla mia famiglia, a Monte Sant’Angelo poiché esperienza e tenacia, oltre alla bavura di chi ha continuato questa attività, ripaga». Per chi ne vuol saper e di più, il pane di Monte è costituito da ingredienti rigorosamente naturali: farina di grano tenero Tipo"0", l'acqua, sale e lievito naturale (in dialetto locale lu crescente). La preparazione avviene con  farina mescolata al lievito naturale e poi stemperata in acqua con l'aggiunta di sale. L'impasto così ottenuto viene lasciato lievitare per poi essere modellato per ottenere la pagnotta di pane. Dopodiché la forma di pane si lascia a riposo in cassoni di legno prima metterla in forno , alla temperatura di 200° per almeno 2 ore. Per quanto riguarda il metodo di cottura tradizionale vuole che il pane sia cotto in forni a legna. Il pane di Monte Sant’Angelo è un pane molto particolare, con la crosta morbida e croccante e l’interno soffice e compatto. Anticamente le pagnotte venivano agganciate e appese fuori dalle botteghe: si parla di forme molto grandi, del peso di 5 o 6 chili, e dal diametro di 70-80 centimetri.

Di nico Baratta

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Rischio idrogeologico a Foggia: i progetti del Comune

Pubblicato : venerdì, 23 ottobre 2015

maltempo a foggia-2Gli interventi riguardano la sistemazione idraulica del corso d’acqua ‘Santa Giusta’, la mitigazione della pericolosità idraulica del torrente Cervaro in zona Asi-Incoronata e la riduzione del rischio negli insediamenti in zona San Lorenzo. 

Progetti per complessivi 15 milioni e 500 mila euro. A tanto ammonta l’insieme delle proposte progettuali di intervento – licenziate dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta – che il Comune di Foggia ha trasmesso questa mattina alla Regione Puglia, finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico da inserire all’interno del Piano Nazionale 2015-2020. Le proposte progettuali – inserite nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche e predisposte dal Servizio Pianificazione-Governance e Sviluppo Economico del Comune di Foggia – riguardano la sistemazione idraulica del corso d’acqua denominato Santa Giusta, il completamento degli interventi per la mitigazione della pericolosità idraulica del torrente Cervaro in zona Asi-Incoronata, la riduzione del rischio negli insediamenti e nelle infrastrutture nella zona San Lorenzo. L’ammontare complessivo del finanziamento richiesto è di 15 milioni 500mila euro: 7 milioni di euro per il primo intervento, 5 per il secondo e 3 milioni 500 euro per il terzo. “Si tratta di un lavoro progettuale importante, per il quale ringrazio il Servizio Pianificazione-Governance e Sviluppo Economico e il suo dirigente, Paolo Affatato" commenta il sindaco di Foggia, Franco Landella, che come titolare della delega in materia di programmazione è stato il proponente della delibera approvata dall’esecutivo di Palazzo di Città. "Proprio l’ondata di maltempo che ha investito in questi giorni il territorio provinciale ha riportato alla luce l’inderogabilità di azioni che si muovano nella direzione di una mitigazione del rischio idraulico. La messa in sicurezza dei corsi d’acqua, infatti, equivale a scongiurare nel lungo periodo situazioni di grave e grande pericolo” aggiunge il primo cittadino. Si tratta di tre interventi per i quali l’Amministrazione comunale ha avanzato richiesta di finanziamento sono perfettamente coerenti con il “Piano di gestione del rischio di alluvioni” della Regione Puglia, oltre che già validati dall’Autorità di Bacino.

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