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Notizie del 8 marzo 2014

FOGGIA – Realtà o finzione? Questo è il problema

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

 Al teatro dei Limoni "L'Incognita" lascia aperto un interrogativo degno di Amleto Non è come sembra.

Dopo aver pagato il biglietto, si prende posto a sedere, come di consueto. All’entrata viene offerto anche un cioccolatino da accompagnare ad una lieta, si spera, visione dello spettacolo. Quello che il pubblico ignaro ancora non sa è che non c’è nessun copione, nessuna recita o finizione: il teatro è pericoloso, perché si rischia di essere non solo spettatori.

UNA VICENDA REALE. Quattro attrici, quattro donne, quattro storie che si intrecciano tra paure, incomprensioni, aneddoti e risate. Elisabetta, Olga, Patrizia e Linda non hanno alcuna parte da recitare. Hanno solo se stesse, il ruolo più difficile da portare avanti. Ed è quello che vogliono dimostrare a questo pubblico, “costretto” tra le mura di un teatro ad assistere in medias res ad una vicenda reale, anche se alle volte la gente ama sentirsi raccontare bugie perché la verità è triste.

CONTROCORRENTE. Inconsueta, può essere definita questa nuova produzione targata Teatro dei Limoni, scritta da Christian di Furia, Francesco Nikzad, diretta da Roberto Galano e interpretata dalle giovani Paola Capuano, Letizia Amoreo, Maggie Salice e Francesca De Sandoli. Ieri, il teatro in Via Giardino ha ospitato la prima assoluta dell’Incognita, uno degli ultimi appuntamenti della stagione teatrale indipendente Giallocoraggioso (lo spettacolo sarà in scena anche oggi, domani e nel weekend 14/15/16 marzo alle 21 al Teatro dei Limoni, info: 324.9948645 e [email protected])).

FINZIONE O REALTÀ? Un palco, sul quale si alternano quattro giovani attrici dalle personalità fortemente contrastanti, diametralmente opposte: l’insicura, la filosofa, la svampita e la saggia. Si litiga per un rossetto, per un mazzo di chiavi o addirittura per il motivo che le ha spinte ad essere tutte lì. Il teatro, lo spazio della performance, viene messo da parte per far posto a quello che accade nei camerini.

Ed è così che questi due luoghi si intrecciano, diventano un tutt’uno. Addirittura i monologhi sembrano quasi appartenere realmente ai ricordi e ai pensieri che ciascuna di queste donne trascina con sé in scena.

L’incognita: non c’è titolo più azzeccato per uno spettacolo che tra intermezzi sorprendentemente divertenti e momenti di tensione, scorre fluido fino alla sua conclusione, lasciando in sospeso nello spettatore un interrogativo: è finzione o realtà? (foto di Giusy Salice) Francesca Silvestri

da Foggiacittaaperta

Tre donne per Foggia, l’8 marzo dell’Auser di Foggia

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

"Le città invisibili" di Raffaele De Seneen Il 7 marzo presso il Circolo AUSER di Foggia (Via Della Repubblica 72), si è svolto l’incontro sul tema “Verso l’8 Marzo: Matera-Schinaia-Rubino tre donne per Foggia”.

IMPEGNO DONNA. L’incontro-dibattito, animato dalla prof. Lia Masi, è stato un balzo in avanti nel tempo a proposito di “impegno donna” in considerazione, che per la stessa occasione negli anni precedenti sono stati trattati argomenti come: “Foggia 1898

– La rivolta della fame e Filomena Cicchetti”, “Il setificio di Foggia presso la Maddalena e la morte dell’operaia Mastrocchi”. Un balzo in avanti, perché l’impegno e l’attività politica profusa delle tre figure ricordate (Anna De Lauro/Matera, Maria Schinaia e Laura Rubino) inizia nel dopoguerra, prosegue lungo il periodo della ricostruzione di Foggia e va oltre. Un’attività senza risparmio a contatto con la gente, nei rioni cittadini più poveri e degradati, nelle case con le donne del proletariato a vedere, ascoltare, incoraggiare ed invitare all’impegno.

L'IMPEGNO DELLE TRE DONNE. Tre donne che dedicano la loro vita, oltre che alle rispettive famiglie, ad educare e istruire i ragazzi (tutte professoresse di lingue), e che per il loro stato familiare una laurea “in tasca” (una donna, di quei tempi!) avrebbero potuto giocarsi tutto per una carriera esclusivamente personale, e che invece attraverso l’esercizio della politica si mettono a servizio dei più deboli, dei bisognosi, delle donne, loro impegnate anche nell’U.D.I. (Unione Italiana Donne) anche con incarichi nazionali

. Nessuna delle tra è di Foggia: Anna De Lauro/Matera (Napoli 1909) e Maria Schinaia (Taranto 1929) arrivano a Foggia a seguito dei genitori ferrovieri qui trasferiti per lavoro; Laura Rubino (1912 Ascoli Piceno) il cui ricordo ha portato ad aprire una breve parentesi su Luigi e Vincenzo Biondi, giovanissimi fratelli foggiani, partigiani morti sulle montagne di Ascoli Piceno. L’impegno e il fare in politica di queste tre donne:

Schinaia comunista, Rubino e Matera socialiste, quest’ultima eletta anche al Parlamento, risulta in forte contrasto col dire e promettere attuale. Forte ed esaltante la forza di propugnare le proprie idee in un mondo più maschilista di oggi, privo di “ammortizzatori” quali quote rosa e parità di genere. Come sempre la prof. Lia Masi ha incantato la platea col suo dire chiaro e scorrevole colorato di mimica e gestualità. Raffaele De Seneen

da Foggiacittaaperta

FOGGIA – Elezioni: spunta il nome di Michele Vaira

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

 Il penalista potrebbe candidarsi con l'area centrista di Lonigro e Di Gioia In queste ore l'attenzione di tutti è rivolta alle primarie del centrosinistra, ma si lavora anche negli altri partiti. In particolare si sta delineando una coalizione centrista – composta da Scelta Civica, Socialismo Dauno e alcune liste civiche – che ha proposto la candidatura a Michele Vaira.

PRESTO LA CONFERMA. Il nome di Vaira era già circolato proprio in occasione delle primarie del centrosinistra, ma poi rifiutò l'offerta. Stavolta, invece, pare sia cosa quasi fatta anche se l'avvocato ha chiesto qualche ora per sciogliere la riserva. L'esito della consultazione interna al centrosinistra, però, secondo fonti vicine a Vaira non dovrebbe influenzare in alcun modo la sua scelta, su cui invece incombono dubbi legati a motivazioni professionali e familiari.

L'IMPEGNO FORENSE. Quarantenne, penalista molto noto in città, Vaira è anche segretario nazionale dell'Aiga, l'associazione che raggruppa i giovani avvocati italiani, l'organizzazione forense più importante del nostro paese con oltre 10.000 soci divisi in 120 sezioni

. da Foggiacittaaperta

MANFREDONIA – POIn cultura, 20 mln per Manfredonia, coinvolgere tutti i cittadini

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

 FINALMENTE una buona notizia ! Cadono a pioggia su Manfredonia finanziamenti per circa 20 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali esistenti sul territorio comunale.

La somma enorme, per fortuna vincolata nel senso che non può ricevere una destinazione diversa da quella per cui è stata stanziata, rientra nel progetto POIn che mira a valorizzare i beni culturali del territorio dauno.

C’è voluto molto, ma si è riusciti a comprendere che il nostro territorio rappresenta una risorsa e che i beni esistenti nell’intera sua area devono essere ben custoditi perchè possano essere usufruiti da quanti sono attratti dalle testimonianze che siamo riusciti a conservare in modo da poterne godere e tramandarle alle generazioni future.

La notizia è importante anche per altro verso. Se adeguatamente diffusa dai mezzi di informazione-e il compito spetta principalmente all’Amministrazione comunale- essa può servire ad avvicinare la cittadinanza, ma soprattutto i giovani, al godimento dell’enorme patrimonio culturale di cui è ricco il nostro territorio, fino ad oggi, se si escludono sporadiche iniziative poste in essere da pochissimi appassionati, abbandonato a se stesso, se non depredato.

Basta guardare i torrioni della cinta urbana che si stanno lentamente sbriciolando nella generale indifferenza. Non siamo Pompei, ma un territorio che possiede testimonianze che vanno dal paleolitico sino al medioevo: in Italia sono pochi i luoghi che possono vantare di possedere un patrimonio culturale di tale importanza e vastità.

Il vero è che se si trascurano la conservazione dei beni presenti sul proprio territorio, il patrimonio storico che vi è racchiuso e tramandato dalle passate generazioni, si finisce per perdere il senso della propria identità e l’orgoglio dell’appartenenza.

Il problema, in realtà, è più complesso di quanto non si creda poichè coinvolge le strutture pubbliche in tutte le loro articolazioni territoriali, ministeriali, regionali e cittadine, persino ogni singolo cittadino nella misura in cui è in grado di avvertire la necessità di conoscere il retaggio del proprio passato così da contribuire alla sua tutela. Questa sensibilità si acquisisce attraverso la diffusione della cultura, iniziando dalla educazione delle giovani generazioni.

Torniamo ai progetti riguardanti Manfredonia che, se attuati in maniera conforme alla programmazione, possono cambiare il volto della Città e del suo territorio: solo che si guardi alla consistenza dell’impegno finanziario previsto per gli interventi progettati, ci si rende conto della loro complessità e del rilievo che essi hanno ricevuto nei più alti livelli decisionali.

L’intervento più urgente, a mio avviso, riguarda il fossato del castello, da anni in stato di desolante abbandono: rifiuti ed erbacce lo invadono senza che nessuno provveda alla loro rimozione.

Gli alberi più imponenti che vi sono piantati potrebbero, se possibile, essere trasferiti altrove, altrimenti andrebbero lasciati là dove si trovano perchè fanno ormai parte del contesto. Il fossato, per coloro che non ne siano a conoscenza, è di proprietà comunale, mentre il castello svevo-angioino-aragonese è divenuto patrimonio statale a seguito della donazione effettuata qualche decennio addietro dal Comune; così, mentre la struttura muraria e i locali interni hanno ricevuto nel corso degli anni importanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, al fossato non è stata dedicata la benchè minima attenzione sicchè verso l’imbrunire vi stazionano orde di giovinastri, giunti persino a imbrattare le mura con scritte che testimoniano la loro imbecillità. Il raro turista non ne riceve una buona impressione e si allontana indignato per lo scempio che altrove non trova riscontro.

Più articolato il progetto riguardante l’area archeologica di Santa Maria di Siponto, oggi oggetto di scavi curati dalla Sovrintendenza pugliese e dalle equipè di alcune università che annualmente procedono negli scavi.

La stessa Basilica sipontina ha ricevuto interventi di consolidamento; è auspicabile che anche nella cripta si intervenga per eliminare gli allagamenti che si verificano puntualmente in occasione di piogge persistenti. Alcuni interventi sono stati effettuati, altri previsti, per il ripristino delle strutture medievali dell’Abbazia di S.Leonardo, già divenute oggetto in anni passati di scempio da parte di ignoti, reso possibile per l’assenza di qualsiasi sorveglianza.

Dagli interventi di coloro che il 21 febbraio 2014 hanno preso la parola nella sala del Consiglio comunale per la presentazione dei progetti non si è avuto modo di conoscere in cosa consistano le opere previste per gli ipogei paleocristiani in località Capparelli nei pressi di Siponto, nè quelle relative alle fabbriche dell’ex convento di S. Francesco.

E’ auspicabile che in un futuro prossimo l’Amministrazione comunale organizzi un apposito convegno per illustrare in un’aula capiente i progetti di recente approvati, così da coinvolgere non soltanto coloro che sono interessati ad ottenere gli appalti per la realizzazione delle opere, ma soprattutto i cittadini che hanno a cuore il patrimonio storico del territorio di Manfredonia, su cui, non va dimenticato, insistono altri importanti siti oggetto di scavi, sui quali operano

Scuole universitarie che riescono ad ottenere dall’Amministrazione comunale soltanto contributi risibili: solo che si voglia, risorse finanziarie adeguate possono essere reperite, magari risparmiando su balletti e concertini. (A cura dell’avv. Pino Ciociola – Rubrica “A Bordocampo” – [email protected]) —————————————————————— GLI IMPEGNI DI SPESA.

ON recenti atti amministrativi, confermati gli impegni di spesa – da parte del Comune di Manfredonia – per gli interventi nell’ambito del “POIn attrattori culturali, naturali e turismo – Asse I, Linea I.1.1″. In particolare, si fa riferimento al: – “Recupero e valorizzazione del fossato del castello svevo-angioino di Manfredonia. Impegno di spesa 6^ Settore

– Lavori Pubblici e Manutenzione” (la spesa complessiva prevista finanziata dal POIn attrattori culturali, naturali e turismo – Asse I, Linea I.1.1 per il 95%, pari a € 940.500,00) voce di spesa POIn e per il 5%, pari a € 49.500,00) voce di spesa PAC è prevista nel bilancio 2013 approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 41 del 27/11/2013);

- “Recupero e consolidamento delle fabbriche ex convento S.Francesco. Approvazione quadro economico dopo gara. 6° Settore – Lavori Pubblici e Manutenzione” (impegno di spesa complessiva di € 1.191.722,51) – Cap.6052 “Recupero e consolidamento ex fabbriche S. Francesco” (quota U.E. € 797.693,99) – Cap. 6040 “ ”“ (quota Stato € 191.983,89)

- Cap. 6030 “ ”“ (quota Regione € 150.000,00)

- Cap. 6016 “ ”“ (quota Comune-Oneri Urbanizz. € 52.044,63)

; – Parco archeologico Siponto 1°Lotto restauro e recupero Ipogei Capparelli: (spesa complessiva di € 1.173.831,15 finanziata dal POIn attrattori culturali, naturali e turismo

– Asse I, Linea I.1.1 per il 95% (pari a € 1.115.139,60); voce di spesa POIn al Cap. 6017 “Parco archeologico Siponto 1°Lotto restauro e recupero Ipogei Cappa relli” e per il 5% (pari a € 58.691,56) voce di spesa PAC al Cap. 6011 del bilancio 2013.

ALLEGATI Capparelli Ipogei Fossato Castello ex fabbriche S.Francesco

da Stato Quotidiano

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CERIGNOLA – vittime violenza, c’è la “Stanza Rosa”

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

                                                                                                                      Assessore regionale Elena Gentile

 È stata intitolata a Titina Cioffi, la maestra cerignolana barbaramente uccisa dal marito lo scorso dicembre, la Stanza Rosa inaugurata questa mattina presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Tatarella” di Cerignola alla presenza, tra gli altri, dell’assessora regionale alle Politiche della Salute e Welfare Elena Gentile, dei vertici aziendali della ASL FG e della dirigente del commissariato di Cerignola Loreta Colasuonno.

La stanza rosa del “Tatarella”, la prima in provincia di Foggia, come ricordato dal dirigente medico dell’Ospedale Rocco D’Alessandro, si pone come punto di partenza di un percorso riservato alle vittime di violenza, identificate con un codice rosa.

Si rivolge non solo alle donne, ma a tutti i soggetti maggiormente esposti a rischio di abuso e violenza. “In questo spazio protetto – ha spiegato il direttore generale della ASL FG Attilio Manfrini – chi subisce violenza troverà una task force interistituzionale che provvederà a fornire cure sanitarie e psicologiche adeguate, nonché, grazie ad un accordo con la Polizia di Stato, consulenza di carattere giuridico”.

“Questo percorso – ha commentato Michele Greco, direttore del Pronto Soccorso di Cerignola – ci offre l’opportunità di un cambiamento istituzionale e organizzativo: prima, non avendo punti di riferimento precisi, all’arrivo in pronto soccorso di una vittima di violenze ci affidavamo al buon senso, ma al momento di formalizzare la denuncia, la donna troppo spesso si chiudeva a riccio e cambiava versione.

Oggi la partecipazione attiva anche di personale della polizia di stato ci permetterà di fornire un intervento adeguato e strutturato”. “Ho chiesto – ha concluso Elena Gentile – di dedicare questa stanza a Titina, che era stata l’insegnante di mio figlio, non perché la conoscevo personalmente, ma perché sono convinta che la storia delle persone non debba evaporare con il tempo. Da oggi, chi passerà per il pronto soccorso del ‘Tatarella’, dovrà pensare a lei e ricordarla leggendo il suo nome sulla targa.

L’istituzione delle stanze rosa, dei centri antiviolenza, la legge contro il femminicidio in corso di approvazione alla Regione sono la risposta a quanto le donne della nostra terra ci chiedono: un intervento concreto che punti alla tutela delle donne vittime di violenza, che passi attraverso la prevenzione, la formazione, ma anche l’assistenza economica e alloggiativa, l’inserimento lavorativo ed il sostegno economico.

Ad oggi sul territorio regionale sono attivi diciannove centri antiviolenza e sei case rifugio, ma vogliamo che ogni provincia sia messa nelle condizioni di fornire alle vittime di violenza l’aiuto più appropriato. Questo è l’obiettivo della legge, concepita non nei luoghi di potere, ma frutto del confronto attivo di innumerevoli donne”. In chiusura l’invito dell’assessora Gentile all’amministrazione comunale di Cerignola affinchè completi la filiera con l’apertura di un centro di ascolto e antiviolenza e l’augurio che anche in città nasca un’associazione impegnate in via esclusiva nella lotta alla violenza sulle donne

. L’istituzione della Stanza Rosa si inserisce nell’ambito di un interesse più amplio per la problematica, che la ASL FG ha già manifestato con l’attivazione degli Sportelli di Ascolto per le donne vittime di violenza e la partecipazione alla “Rete contro la violenza alle donne ed ai minori della Provincia di Foggia.

da Stato Quotidiano

FOGGIA – minacce aggravate, lesioni, arrestata 49enne

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

 A cura UPGSP della Questura di Foggia arrestata R.F., nata a Caracas nel ’65, per minacce aggravate, lesioni e resistenza a Pubblico ufficiale.

da Stato Quotidiano

CERIGNOLA – il Pd incontra i cittadini

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

Il comizio è in programma domani davanti alla villa comunale

 Interporto, Piano commercio, la situazione politica cittadina, ma anche la presentazione della nuova giovanile democratica e il lancio dell’iniziativa del 14 marzo, organizzata presso la  Sala consiliare, e attraverso la quale il Pd intende presentare e discutere le sue proposte in tema di sviluppo dell’offerta lavorativa, della rete d’impresa e delle opportunità di start-up per i giovani con la comunità cerignolana.

Domani, davanti alla villa comunale, alle ore 12, il Pd incontrerà i cittadini. Al comizio interverranno il capogruppo del Pd, Michele Longo, il nuovo segretario dei Giovani democratici, Daniele Dalessandro e il segretario cittadino del Pd, Tommaso Sgarro.

da Daunia News

CAGNANO VARANO – pesca abusiva: maxi sequestro di vongole

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

Blitz della Forestale e dei militari della Capitaneria di porto

 Oltre una tonnellata di prodotti ittici sequestrata, il cui valore stimato, per la vendita al dettaglio, sarebbero ammontato a circa 10mila euro, con ripercussione sulla salute dei consumatori.

E’ il bilancio di un’operazione via mare  e via terra  degli genti del Corpo forestale dello Stato di Cagnano Varano e dei militari della Capitaneria di porto di Manfredonia e dell’ufficio circondariale marittimo di Vieste.

L’attenzione è stata rivolta al contrasto del fenomeno della pesca abusiva all’interno del Lago di Varano e della commercializzazione del prodotto ittico al di sotto della taglia minima consentita dalla legge. Durante tali controlli all’interno della laguna, è stato intercettato un motopesca dotato di sistema di dragaggio per le pesca delle vongole, con a bordo quattro persone e ben 100 chli di vongole ancora vive, già suddivise in sacchetti e pronte per essere commercializzate. 

Prontamente il personale operante provvedeva all’identificazione delle persone presenti a bordo del natante sopra citato ed il pescato, ancora allo stato vivente, veniva reimesso nel suo habitat naturale, su disposizione del Pm di turno presso la Procura della Repubblica di Foggia. 

Tale tipologia di pesca e relativa attrezzatura sono espressamente vietate dall’Ordinanza dell’Ente Parco nazionale del Gargano numero 03/2008: il soggetto ritenuto responsabile dell’illecito penale è stato prontamente denunciato alla competente autorità giudiziaria e l’attrezzo da pesca sequestrato.

Contestualmente, il personale via terra ha effettuato controlli all’interno di magazzini all’ingrosso di prodotti ittici nelle zone di Lesina e Cagnano Varano, al cui interno c’erano 200 chili di vongole al di sotto della taglia minima prevista dalla normativa nazionale vigente e 740 chili di molluschi bivalvi sprovvisti di documentazione attestante la rintracciabilità. 

Nel primo caso il soggetto responsabile è stato denunciato e il prodotto ittico, previa ispezione sanitaria e disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato consegnato in beneficenza ad enti caritatevoli locali, in quanto si presentava in buono stato di conservazione.

Nel secondo caso, invece, è stata elevata una sanzione amministrativa di 1.500 euro a carico di persona nota e il prodotto ittico, ancora vivo, rigettato nelle acque del lago di Varano.

da Daunia News

FOGGIA – il centrosinistra sceglie il candidato sindaco

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

 In corsa Frattarolo, Saraò, Abate, Marasco e Mongelli

 Lorenzo Frattarolo, Rita Saraò, Nino Abate, Gianni Mongelli, Augusto Marasco: chi sarà il candidato sindaco del centrosinistra? Il responso domani, giorno delle primarie: si voterà dalle 8 alle 20, presso la palestra “Taralli”.

Cinque i candidati, due con la tessera del Pd,  Frattarolo e Saraò, un segretario di partito, Abate, di Socialismo e democrazia, il sindaco uscente, Mongelli e l’ex assessore all’urbanistica, Marasco, entrambi “esterni”,  cioè senza tessera di partito, ma che hanno mobilitato le truppe della segreteria cittadina di Foggia (Mongelli) e della segreteria provinciale (Marasco).

La sfida è tra Marasco e Mongelli. Frattarolo, sostenuto dal neo sottosegretario, Ivan Scalfarotto, farà da terzo incomodo. La parola alle urne.

da Daunia News

FOGGIA -«Abbiamo vinto la causa» legale a processo per truffa

Pubblicato : sabato, 8 marzo 2014

 L’avvocato foggiano Rosa Federici, 49 anni, salita suo malgrado alla ribalta della cronaca dopo un servizio trasmesso mercoledì sera su Italia Uno nel programma «Le Iene» relativo a presunte truffe ai danni di clienti, sarà processata per una vicenda analoga a Foggia dal prossimo 7 aprile dal giudice monocratico del tribunale dauno.

Lo rende noto l’avvocato Vincenzo Gianluca Bocchino, che si costituirà parte civile per una coppia foggiana che avrebbe pagato in più tranche alla professionista oltre 18mila euro sul presupposto, ritenuto falso dall’accusa, che avevano vinto una causa civile contro l’ex datore di lavoro e che avrebbero intascato a breve 188mila euro.

I fatti contestati risalgono al gennaio 2012: la professionista foggiana si sarebbe fatta dare dalla presunta in varie tranche prima 1200 euro «adducendo falsamente la necessità di dover agevolare il pagamento» dei 188mila euro; quindi altri 4mila euro, con la scusa che dovesse sostenere le spese per registrare la sentenza»; poi 4500 euro in tre tranche, «adducendo falsamente di dover evitare una nuova impugnazione»; e infine 9mila «adducendo falsamente la necessità di evitare che saltasse l’accordo», recita il capo d’imputazione.

da La Gazzetta del Mezzogiorno