foggiaweb.it

il portale di Foggia e provincia          

Elezioni comunali 2009 Comune di Foggia Scrivi a foggiaweb.it

 
Siti web e Servizi internet Foggia

Siti web e servizi internet

340.2445676

Home Elezioni Regionali Puglia 2010


Risultati elettorali elezioni regionali Puglia 2005 - Risultati Elezioni Candidati eletti


Notizie preelettorali e Risultati Primarie


Elezioni comunali in Provincia di Foggia


Candidati elezioni regionali pugliesi 2010 in PROVINCIA DI FOGGIA


Risultati elettorali elezioni regionali Puglia 2010


Lucio Tarquinio

ELEZIONI REGIONALI PUGLIA 2010

PROVINCIA DI FOGGIA

NOTIZIE PRE ELETTORALI AGGIORNATE

 

24 gennaio 2010

I RISULTATI DELLE ELEZIONI PRIMARIE REGIONALI PUGLIA IN PROVINCIA DI FOGGIA

PROVINCIA DI FOGGIA

Totale VENDOLA 16.236 - BOCCIA 12.857

 

 

Accadia VENDOLA 127 - BOCCIA 89

Alberona VENDOLA 22  -  BOCCIA 9

Anzano di Puglia VENDOLA 153   -  BOCCIA 45

Apricena VENDOLA 670   -  BOCCIA 709

Ascoli Satriano VENDOLA 115   -  BOCCIA 196

Biccari VENDOLA 94   -  BOCCIA 122

Bovino VENDOLA 117   -  BOCCIA 45

Cagnano VENDOLA Varano 304   -  BOCCIA 200

Candela VENDOLA 71   -  BOCCIA 129

Carapelle VENDOLA 154   -  BOCCIA 77

Carlantino VENDOLA 113   -  BOCCIA 6

Carpino VENDOLA 160   -  BOCCIA 303

Casalnuovo Monterotaro VENDOLA 38   -  BOCCIA 71

Casalvecchio di Puglia VENDOLA 110   -  BOCCIA 181

Castelluccio dei Sauri VENDOLA 62   -  BOCCIA 39

Castelluccio Valmaggiore VENDOLA 53   -  BOCCIA 41

Castelnuovo della Daunia --- ---

Celenza Valfortore VENDOLA 44   -  BOCCIA 64

Celle San Vito --- ---

Cerignola VENDOLA 997   -  BOCCIA 510

Chieuti VENDOLA 76   -  BOCCIA 27

Deliceto VENDOLA 136   -  BOCCIA 157

Faeto --- ---

Foggia (Circoscrizione Centro) VENDOLA 1.176   -  BOCCIA 401

Foggia (Circoscrizione Nord) VENDOLA 782   -  BOCCIA 519

Foggia (Circoscrizione Sud) VENDOLA 1.111   -  BOCCIA 578

Ischitella VENDOLA 184   -  BOCCIA 174

Isole Tremiti VENDOLA 69   -  BOCCIA 4

Lesina VENDOLA 137   -  BOCCIA 58

Lucera VENDOLA 912   -  BOCCIA 182

Manfredonia VENDOLA 1.085   -  BOCCIA 2.104

Mattinata  VENDOLA 274   -  BOCCIA 299

Monte Sant'Angelo VENDOLA 484   -  BOCCIA 265

Monteleone di Puglia VENDOLA 207   -  BOCCIA 7

Motta Montecorvino --- ---

Ordona VENDOLA 134   -  BOCCIA 38

Orsara di Puglia VENDOLA 403   -  BOCCIA 249

Ortanova VENDOLA 290   -  BOCCIA 376

Panni --- ---

Peschici VENDOLA 111   -  BOCCIA 29

PietromonteCorvino VENDOLA 85   -  BOCCIA 49

Poggio Imperiale VENDOLA 13   -  BOCCIA 202

Rignano Garganico VENDOLA 160   -  BOCCIA 88

Rocchetta Sant'Antonio VENDOLA 87   -  BOCCIA 30

Rodi Garganico VENDOLA 294   -  BOCCIA 66

Roseto Valfortore VENDOLA 86   -  BOCCIA 8

San Giovanni Rotondo VENDOLA 1.081   -  BOCCIA 914

San Marco in Lamis VENDOLA 513   -  BOCCIA 329

San Marco la Catola VENDOLA 38   -  BOCCIA 7

San Paolo di Civitate VENDOLA 229   -  BOCCIA 203

San Severo VENDOLA 229   -  BOCCIA 203

Sannicandro Garganico VENDOLA 419   -  BOCCIA 388

Sant'Agata di Puglia VENDOLA 21   -  BOCCIA 53

Serracapriola VENDOLA 70   -  BOCCIA 114

Stornara VENDOLA 191   -  BOCCIA 177

Stornarella VENDOLA 206   -  BOCCIA 134

Torremaggiore VENDOLA 400   -  BOCCIA 594

Troia VENDOLA 244   -  BOCCIA 107

Vico del Gargano VENDOLA 271   -  BOCCIA 166

Vieste VENDOLA 478   -  BOCCIA 430

Volturino --- ---

Vorturara Appula VENDOLA 83   -  BOCCIA 109

Zapponeta VENDOLA 63   -  BOCCIA 183


Pdl-Udc, ognuno per la sua strada. Palese e la Poli in campo (29 gennaio 2010)

Silvio BerlusconiDistinti e distanti: ognuno con il proprio candidato.
Udc e Pdl correranno da soli alle prossime Regionali in Puglia. Almeno questa è la sensazione al termine di un’altra giornata ricca di dichiarazioni, anche se da più parti non mancano i tentativi di una soluzione al rebus centrodestra.
Sono prese di posizioni pesanti, quelle di oggi perchè vengono dai leader dei rispettivi schieramenti: Pierferdinando Casini e Silvio Berlusconi.
In mattina era stato il numero uno dell’Unione di Centro a rilanciare sul tavolo la candidatura di Adriana Poli Bortone alla presidenza della Regione, secondo lo schema del terzo polo composto da Udc-Io Sud e altri partiti come il Movimento per le autonomie.
L’Udc e la Poli dunque non hanno fatto quel passo indietro chiesto da Berlusconi per trovare una sintesi e un’alleanza in Puglia che il Popolo della libertà vorrebbe mettere in piedi per contrastare il candidato del centrosinistra, Nichi Vendola.
Di conseguenza il premier risfodera dal cilindro Rocco Palese e a margine del consiglio dei ministri di Reggio Calabria dice: “Non mi faccio incantare da nessuno” riferendosi a Casini. Poi Berlusconi spiega che il Pdl in Puglia ha i numeri giusti per vincere: “Abbiamo già un candidato, andiamo avanti e vinceremo con Palese”, afferma il Cavaliere. Il quale verrebbe in Puglia più volte per convincere gli elettori che il sostegno al Pdl è un voto utile.
Intanto Adriana Poli Bortone, dopo la chiusura netta al Popolo della libertà, in serata dice che “il buon senso vorrebbe che si decidesse insieme su quali dei due candidati puntare”.
Poi l’ex ministra dell’Agricoltura, quasi a regolare i conti con Raffaele Fitto, lo invita a candidarsi.
“E’ sbagliato ragionare in base agli apparati di partito”, aggiunge la Poli Bortone, che infine torna a denunciare il documento degli ex An che l’altro giorno hanno posto il veto sulla sua candidatura.
La sensazione è che la senatrice salentina pretenda un chiarimento proprio dai suoi ex colleghi di partito.
Ma chiarimenti al momento non se ne vedono, anzi il numero uno del Pdl pugliese, Francesco Amoruso accusa l’Udc di “dare i numeri al lotto”. Il ministro Ignazio La Russa, invece, accusa la Poli di voler fare il gioco del centrosinistra, ritenendo Palese vincente secondo i sondaggi fatti in Puglia.
Ma i sondaggi dell’Udc sono evidentemente diversi: “La Poli è favorita” commenta il segretario pugliese dei centristi, Angelo Sanza che raggiunto telefonicamente da Antenna Sud dichiara: “Il tempo per le trattative non finisce mai”.

Gian Vito Cafaro da Antennasud


 

DAL CORRIERE DELLA SERA 29 gennaio 2010

Poli Bortone, la dura in tailleur e perle: «Scusa Silvio, ma non mi ritirerò mai». La «borghese del popolo» che sfida il premier: la formula del terzo candidato condiviso non mi sembrava giusta Adriana Poli Bortone

 È esperta, cinica ed elegante, non è snob e ha uno charme politico pazzesco: una di quelle rare donne borghesi del Sud che hanno fatto carriera anche quando farla non era semplice, non bastava essere carina — lei entrò a Montecitorio con quelli del Msi che tra loro ancora si chiamavano camerati, era il 1983: il suo sguardo sfoggiava una tenerezza imprevista— e naturalmente ieri l’altro ha rispedito al mittente, con grazia ma senza indugi, il filo di perle e il tono della voce di una abituata a dare ordini, non a prenderli, ha rispedito a Palazzo Grazioli i complimenti e la relativa proposta di fare un passo indietro che Silvio Berlusconi le aveva, in modo risolutivo, recapitato. «Io resto candidata alla presidenza della Regione Puglia. Punto, e basta.

Riconosco che il Cavaliere, alla ricerca di una soluzione — ancora spiegava ieri— ha dimostrato tutta la buona volontà possibile. Purtroppo è chiaro che la formula del terzo candidato condiviso, che gli era stata suggerita, e che voleva andare oltre me e Rocco Palese, non mi sembrava però essere quella giusta».

Adriana Poli Bortone, senatrice della Repubblica, 66 anni, un marito, un figlio (Andrea) e una figlia (Annalisa) che — organizzatrice di eventi, appassionata d’arte— dicono sia un’accanita sostenitrice di Nichi Vendola, non ha indietreggiato. «E ha fatto bene — spiega da Strasburgo il parlamentare europeo del Pdl Salvatore Tatarella, fratello del leggendario Giuseppe detto Pinuccio, icona della destra moderata italiana —. Perché sa chi poteva essere per noi del Pdl la Poli Bortone?». No, onorevole: chi? «Il nostro Vendola». Si spieghi. «Adriana è un personaggio carismatico, rispettato, ammirato, riconosciuto in tutta la Puglia... è una che scatena passioni, entusiasmi, affetti » . Quindi... «Quindi, sì, certo: sarebbe stata, poteva essere la nostra carta vincente, da calare contro quello tsunami di Vendola. E invece...».

Poli Bortone story Invece, mi sa, che andrà da sola. «E sa perché?». Girano un mucchio di voci. «No no, guardi: la verità è una. Semplice, e drammatica, perché se non riusciamo a candidare la Poli Bortone, noi rischiamo concretamente di lasciare la Puglia nelle mani di Vendola. La verità è che Fitto vuol essere l’unico gallo... diciamo galletto, va’, sul territorio. E a costo di lasciare la regione nelle mani di Vendola, si ostina a porre veti, a chiedere che il candidato del Pdl sia Palese». La Poli Bortone guida il movimento «Io Sud». Lo fondò nel marzo del 2009, mentre An confluiva con FI nel Pdl. Un’operazione che definì tragica. «Senza garanzie, senza un minimo di discussione — disse — è un suicidio».

Un concetto che, appena può, ripete. Come quando celebrò Giorgio Almirante, a 21 anni dalla scomparsa: «Non credo che sarebbe contento di come sono andate le cose...». Una donna decisa, algida nel privato e mai in pubblico: eletta per due volte consecutive (1998-2007) sindaco di Lecce, la sua città d’origine, con percentuali che nemmeno in Bulgaria, ai tempi. I vendoliani la temono seriamente. Le riconoscono una impressionante somiglianza con il loro Nichi.

Nei discorsi: «Non possono più essere gli apparati a decidere una candidatura— ripete, in queste ore, la senatrice — ma occorre tenere conto di ciò che chiede la gente». E nel rapporto, appunto, con la popolazione: con i suoi tailleur entra nelle strade di periferia, case popolari e strette di mano, assaggia una fetta di crostata, parla di giustizia, uguaglianza, parla a tutti.

La prima volta che si candidò alle europee: 180 mila voti. Consenso, voti, potere. Raffaele Fitto la soffre per questo. Non dovrebbe, in linea teorica: lui 41 anni, lei che — dopo essere stata ministro, parlamentare a Bruxelles — potrebbe essergli madre. E invece. Lui, poche ore fa: «Non me la dovete nemmeno nominare, va bene? Posso chiedervelo questo piacere?». Lei: «Mi spiace, bisogna farsene una ragione: sono l’unica candidata che può pensare di battere Vendola». Sì, certo, l’unica: anche se, continuano a pensare nel Pdl, se la Poli Bortone avesse fatto un passo indietro, adesso ci sarebbe un altro scenario. «Purtroppo — riflette Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno che ha, inutilmente, sponsorizzato la candidatura del giudice Stefano Dambruoso — dietro l’atteggiamento irremovibile della Poli Bortone ci sono ragioni politiche ma anche e soprattutto ragioni personali».

Personali? «Ho la sensazione che, ai tempi della composizione di questo governo Berlusconi, la signora Poli Bortone restò delusa... aspettava qualcosa che poi non arrivò».

Un incarico? « Sì, un incarico prestigioso...».

Lei ascolta questi discorsi con l’aria giusta dell’aristocratica salentina. «Volgarità. Ma è così complicato convincersi che sono la più forte, in Puglia? Oh, signore...».

Fabrizio Roncone


 

 

FOGGIA - Primarie, i dati definitivi - A Foggia Boccia 'doppiato' da Vendola (24/01/2010)


I dati finali delle primarie in Capitanata vedono un totale di di 30496 votanti. I voti validi per Nichi Vendola sono stati 17013, quelli per Francesco Boccia 13413. Questi i dati più significativi : a Carlantino Vendola vince 113 a 6, nel seggio delle Tremiti vince 69 a 4, ad Orsara di Puglia 403 a 249, a Monte leone 207 a 7, a Chieuti 76 a 27.

Questa, infine, la situazione nei tre seggi del capoluogo. Nel seggio Foggia Centro Vendola si afferma con 1176 voti a 401. Nel seggio Foggia Nord l'affermazione di Vendola è 782 a 519.

Nel terzo seggio, quello di Foggia Sud, il presidente Vendola ottiene il consenso di1111 cittadini. 578 i voti per Boccia. I complessivi del capoluogo danno, quindi, 3069 voti a Vendolas, 1498 a Boccia.
Vincenzo D'Errico da Teleradioerre


Cadono i baffi di D'alema. Sabino Colangelo finisce. Vendola stravince (24/1/2010)

Vendola stravince le primarie in tutta la Puglia. Successo in Provincia di Foggia. I Dalemiani e Sabino Colangelo in Provincia di Foggia tramontano nella sinistra.


ELEZIONI PRIMARIE PUGLIA

DOVE SI VOTA

ELEZIONI PRIMARIE per la scelta del candidato Presidente del centrosinistra

per le elezioni regionali in Puglia

FOGGIA CITTA'

CIRCOSCRIZIONE NORD (EX CIRCOSCRIZIONE 1 E 6) VIALE CANDELABRO

CIRCOSCRIZIONE CENTRO (EX CIRCOSCRIZIONE 2 E 3) VIA FRASCOLLA

CIRCOSCRIZIONE SUD (EX CIRCOSCRIZIONE 4 E 5) PIAZZA GIOVANNI XIII

 

I candidati alle primarie per la scelta del candidato presidente dell’Alleanza di Centrosinistra per le elezioni regionali del 2010 sono Francesco Boccia e Nichi Vendola.
I candidati si impegnano a sostenere lealmente il vincitore delle primarie nella campagna elettorale delle elezioni regionali del 2010.
 

ATTENZIONE : A NORMA DI REGOLAMENTO NON SI HA L'OBBLIGO DI VERSARE UN EURO PER VOTARE. NON SI PAGA NIENTE.

Quando si vota?

DOMENICA 24 GENNAIO dalle 8 alle 21

 

Chi puo' votare ?

SOLO NEL PROPRIO COMUNE O CIRCOSCRIZIONE, I RESIDENTI DAI 18 ANNI IN SU

 

Riferimenti su FOGGIA

DOMENICO 349.7935706

 

PRIMARIE COME SI VOTA

Il 24 gennaio ci sono le primarie per scegliere il candidato presidente del centrosinistra per le regionali 2010. In ogni comune pugliese, sara' allestito un seggio elettorale presso le sedi civiche ( scuole, Uffici pubblici, ecc.) . Nei Comuni capoluogo saranno allestiti piu' seggi . A Foggia sono previsti 3 seggi rispettivamente per la Circoscrizione NORD - SUD - CENTRO.

Per votare e' sufficiente esibire la carta di identita'.

Nei Comuni con piu' seggi il documento deve essere accompagnato dalla tessera elettorale.

ATTENZIONE : A NORMA DI REGOLAMENTO NON SI HA L'OBBLIGO DI VERSARE UN EURO PER VOTARE. NON SI PAGA NIENTE.

Lo spoglio delle schede comincera' alla chiusura dei seggi.

 

ECCO IL REGOLAMENTO DELLE ELEZIONI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL CENTRO SINISTRA

 

Art. 1 – Diritto di voto.
Possono recarsi al voto tutti i cittadini pugliesi che abbiano compiuto i 18 anni.

Art. 2 – Apertura dei seggi:
I seggi sono aperti dalle ore 8.00 alle ore 21.00 di domenica 24 gennaio 2010.

Art. 3 – Composizione dei seggi.
I seggi saranno individuati in sedi civiche o gazebo aperti in ogni comune della regione e in ogni circoscrizione delle città capoluogo.
Il seggio è composto dal Presidente e da quattro scrutatori indicati due per ogni candidato.
Uno degli scrutatori svolge le funzioni di segretario.

Art. 4 – Il Presidente del seggio.
I Presidenti di seggio, individuati al 50% dai comitati Boccia e al 50% dai comitati Vendola, sono responsabili della raccolta dei contributi che gli elettori verseranno al momento del voto.
Tali contributi dovranno essere versati direttamente dal Presidente del seggio, entro le ore 13 di lunedì 25 gennaio 2010, presso la sede del Pd Puglia che è Centro di raccolta.

Art. 5 – Divieti nei seggi.
Nei seggi elettorali non potranno essere affissi manifesti dei due candidati alle primarie né bandiere di partito.
Fuori dai seggi non dovranno essere esposte bandiere di partito.
All’interno dei seggi potranno sostare solo i Componenti dei seggi, i candidati e due rappresentanti di lista per ogni candidato.
I componenti di seggio possono votare nel seggio dove esercitano la loro funzione.

Art. 6 – Schede elettorali.
Le schede elettorali saranno consegnate a cura del Coordinamento Regionale delle primarie al Presidente del seggio e dovranno essere firmate dal Presidente stesso e dal Segretario.
Le schede avranno stampati su riga orizzontale i nomi dei candidati.

Art. 7 – Esercizio del diritto di voto.
Ogni elettore per poter esercitare il proprio diritto di voto deve:
• esibire la tessera elettorale o documento d’identità;
• contribuire con una oblazione volontaria di 1 (un) euro alle spese organizzative;
• sottoscrivere, su apposito modulo fornito dal Presidente del seggio, con firma leggibile, dichiarazione di condivisione del progetto politico dell’ Alleanza di Centrosinistra.
Sullo stesso modulo si dovrà indicare nome, cognome, indirizzo, città e firma dell’elettore.

Art. 8 - Norme di garanzia.
La Commissione Regionale di Garanzia è formata dal Segretari Regionali di PD e SEL.

Art. 9 – Trasmissione dei risultati.
Presso la sede del PD Puglia, Via Re David, 17 – Bari, è istituito il Centro Raccolta dati. Al termine delle operazioni di scrutinio il Presidente del seggio dovrà inviare per fax il verbale contenente il numero dei votanti, le schede valide, le schede bianche, le schede nulle, le schede contestate, i voti dei due candidati.
Il verbale deve essere firmato da tutti i componenti del seggio.

Art. 10 – Contestazioni.
Le eventuali contestazioni sono demandate alla Commissione Regionale di Garanzia che deciderà in merito.

Art. 11 – Ubicazione dei seggi.
I seggi saranno ubicati in ogni comune della regione su indicazione dei coordinatori provinciali di PD e SEL. I seggi saranno individuati esclusivamente in sedi civiche o gazebo in luoghi aperti.


Puglia: le primarie, i sondaggi e le speranze del centrosinistra

Sarà compito delle primarie, convocate per domenica prossima, stabilire chi sarà il candidato del centrosinistra per le prossime elezioni regionali.
Vendola contro Boccia, quindi, ancora un volta, come nel 2005, quando l’attuale governatore vinse per un pugno di voti.
Il Partito Democratico, almeno sulla carta, sembra aver raggiunto la compatezza necessaria a sostenere il braccio  destro di Letta ma, sul territorio, è tutt’altro che scontato che il voto dei militanti e della “base” rispecchi le volontà dei dirigenti nazionali.

Basti pensare che alle primarie del 25 ottobre, quando si recarono alle urne 133mila cittadini, tutte le mozioni inserirono nei rispettivi programmi per il futuro del partito la ricandidatura, alle regionali di marzo, di Nichi Vendola.
Una partita, quindi, dall’esito incerto, ma dal peso  politico enorme, non solo per la Puglia ma anche per il futuro nazionale delle alleanze fra il Partito Democratico e l‘Udc di Casini.

A testimonianza dei timori che serpeggiano fra le fila dei dirigenti democratici, Pierluigi Bersani ha voluto accelerare i tempi necessari a chiudere un’alleanza con il partito di Casini in Calabria, per evitare che una possibile vittoria di Vendola nelle primarie pugliesi potesse riallontanare considerevolmente i due partiti.

Se, al contrario, vincesse Francesco Boccia, morirebbe definitivamente la speranza di costruire un’alternativa al sistema di poteri che oggi governa il Meridione. Una speranza nata con la “primaver pugliese” del 2005 e, in parte, anche tradita dalle scelte fatte da Vendola sulla sanità, sulle alleanze strategiche con alcune lobby, sull’immigrazione…ma che, in ogni caso, solo con un centrosinistra lontano dai vincoli dell’Udc può sperare di sopravvivere e di concretizzarsi, come dimostra anche il forte consenso che la candidatura di Vendola alle primarie ha trovato fra il popolo del Partito Democratico, della Federazione della Sinistra e di Sle.

Se fosse Vendola, quindi, a vincere, il centrosinistra potrebbe conservare, almeno in parte, una propria coerenza programmatica, ma, obiettano i sostenitori di Boccia, andrebbe incontro ad una sicura sconfitta.
Tesi che, in parte, è stata smentita dalle parole di Beppe Fioroni, sostenitore dell’esponente del Pd. “Possiamo conquistare la regione – ha detto – anche se corre Vendola. Perché dev’essere chiaro a tutti: l’Udc non andrà con il centrodestra, semmai andrà da solo“.

Un Udc che, in Puglia, vale più o meno l’8% e che, in un’ipotetica corsa solitaria, potrebbe allearsi con “Io Sud” della fascista Poli Bortone, qualora quest’ultima non riuscisse a convincere il PdL a sceglierla come candidata dell’intero centrodestra.
Un 10% di consensi sottrati all’area di centrodestra che, paradossalmente, permetterebbero al centrosinistra di giocarsi la sfida con Dambruoso, probabile candidato del PdL, fino all’ultimo voto.

Una cosa è certa: la telenovela elettorale pugliese è ben lontana dalla sua conclusione. Per il momento non resta, in attesa di altri colpi di scena, che aspettare domenica 24, quando, finalmente, conosceremo il nome del candidato del centrosinistra e, soprattutto, la composizione della coalizione che lo sosterrà.

Mattia Nesti da newnotizie.it


Primarie: in Puglia conto alla rovescia e polemiche “Non saranno un referendum ma una scelta per la politica’ - Mongiello (Pd): “Voto per Boccia non contro Vendola”


Elezioni regionali Puglia 2010: domenica 24 gennaio le primarie per scegliere Boccia o Nichi Vendola

Inizia una settimana politica infuocata per il centro sinistra in Puglia, che vedrà la conclusione e il suo culmine nelle primarie di domenica 24 gennaio: a sfidarsi Francesco Boccia, già sconfitto cinque anni fa e sostenuto da quasi tutti i partiti con D’Alema in testa, e Nichi Vendola, presidente uscente e leader di Sinistra Ecologia e Libertà.

Vendola contro tutti, o quasi. Infatti nel Partito Democratico la questione Puglia è esplosa, provocando una netta divisione interna al partito, nonostante gli sforzi del baffetto Massimo.

Boccia non ha avuto l’appoggio unanime del Pd, pur con tutti i diktat del caso, rivelando la strategia votata al fallimento di Bersani e colleghi.
 

Bari - Coalizioni sull´orlo di una crisi di nervi - Regionali. La lacerazione del centrosinistra é plateale, ma il Pdl non scherza. La tempesta giudiziaria sulla sanità mette in difficoltà Vendola. Primarie a rischio? (15/01/2010)

Vendola: ‘In ogni caso resto in campo’ E Boccia: ‘Con lui il Pd sarebbe debole’ - Per decidere l’Udc aspetta Berlusconi (13/01/2010)

 

Nelle passate elezioni regionali pugliesi del 2005 sono risultati eletti nella Provincia di Foggia i seguenti consiglieri , dei quali si riportano i dati piu' significativi della attivita' di Consigliere Regionale della Puglia

Ds :

Dino Marino

» Proposte di legge di Dino Marino
» Interrogazioni di Dino Marino
» Interpellanze - nessuna
» Mozioni di Dino Marino
» Ordini del giorno di Dino Marino
 

 

Elena Gentile Assessore Solidarietà (Politiche Sociali e Flussi Migratori)

» Proposte di legge - nessuna
» Interrogazioni - nessuna
» Interpellanze - nessuna
» Mozioni di Elena Gentile
» Ordini del giorno di Elena Gentile
 

 

Rifondazione Comunista :

Arcangelo Sannicandro

» Proposte di legge di Arcangelo Sannicandro
» Interrogazioni di Arcangelo Sannicandro
» Interpellanze - nessuna
» Mozioni di Arcangelo Sannicandro
» Ordini del giorno di Arcangelo Sannicandro

 

SDI :

Pino Lonigro

» Proposte di legge di Pino Lonigro
» Interrogazioni di Pino Lonigro
» Interpellanze di Pino Lonigro
» Mozioni di Pino Lonigro
» Ordini del giorno di Pino Lonigro

 

UDEUR :

Giovanni De Leonardis

» Proposte di legge di Giovanni De Leonardis
» Interrogazioni di Giovanni De Leonardis
» Interpellanze - nessuna
» Mozioni di Giovanni De Leonardis
» Ordini del giorno di Giovanni De Leonardis

 

Forza Italia :

Lucio Tarquinio

» Proposte di legge di Lucio Tarquinio
» Interrogazioni di Lucio Tarquinio
» Interpellanze - nessuna
» Mozioni - nessuna
» Ordini del giorno di Lucio Tarquinio

 

Alleanza Nazionale :

Roberto Ruocco

» Proposte di legge di Roberto Ruocco
» Interrogazioni di Roberto Ruocco
» Interpellanze - nessuna
» Mozioni di Roberto Ruocco
» Ordini del giorno di Roberto Ruocco

 

La Puglia prima di tutto :

Cecchino Damone

» Proposte di legge di Cecchino Damone
» Interrogazioni di Cecchino Damone
» Interpellanze di Cecchino Damone
» Mozioni di Cecchino Damone
» Ordini del giorno di Cecchino Damone

 

GRUPPO PER LE AUTONOMIE :

Enrico Santaniello

» Proposte di legge di Enrico Santaniello
» Interrogazioni di Enrico Santaniello
» Interpellanze - nessuna
» Mozioni di Enrico Santaniello
» Ordini del giorno di Enrico Santaniello

 

UDC :

Angelo Cera sostituito da Enrico Santaniello perche' eletto al Senato

Altri Consiglieri regionali eletti in Puglia


ROMA - Regionali in Puglia. Udc: sì a Boccia,  Vendola: io resto


L’Udc aspetta Boccia / Ma Casini incontra Fitto. Sarebbe praticamente raggiunto l’accordo tra centristi e Pdl. Mentre in casa Pd si continua a litigare allegramente.


Chi pensava che la “due giorni” che ha visto impegnati con le riunioni dei propri gruppi dirigenti il Pd e l’Udc, servisse a dipanare la sempre più intricata matassa del candidato alla presidenza della Regione è costretto a ricredersi: alla fumata grigia di Roma ha fatto eco quella di Bari. Se i democratici non sono potuto andare oltre il mandato esplorativo affidato a Francesco Boccia, i centristi non sono stati da meno. Stanno per il momento alla finestra, nell’attesa, appunto, che Boccia sciolga la riserva. Il fatto è che l’Udc le elezioni non vuol perderle, e subordina l’appoggio alla coalizione di centrosinistra ad una condizione più che comprensibile: il Pd deve sostenere unitariamente Boccia. In realtà, nonostante l’ulteriore apertura di credito concessa a Boccia, se non altro per educazione, i margini perché si possa giungere ad un’intesa tra Pd ed Udc sembrano strettissimi, anzi praticamente inesistenti. C’è chi dice che nelle prossime ore Casini potrebbe incontrare il ministro Fitto per chiudere il cerchio dell’intesa con il Pdl. Casimi avrebbe anche concordato sulla candidatura per la presidenza di Adriana Poli Bortone.

CASINI SCETTICO SU BOCCIA
Il leader centrista Pierferdinando Casini, come abbiamo scritto ieri, aveva espresso scetticismo sulle chanche di successo di Boccia giudicandolo politicamente troppo leggero. Le speranze di bissare la vittoria di cinque anni fa (e di invertire un trend elettorale che da allora è diventato sempre più critico per il centrosinistra) passano sia per l’allargamento della coalizione anche ad Udc e a Idv, sia per la riconquista di una unità sempre più in caduta libera.
Come si è già detto, la condizione posta dai centristi è legittima e politicamente ineccepibile, ma il desiderio di unità manifestato dall’Udc è costretto a fare i conti da un lato con la candidatura di Vendola, che ha confermato che non si tirerà indietro, e dall’altra con i crescenti malumori che serpeggiano in seno al Partito Democratico, e non solo alla base. È evidente che soltanto una coalizione forte, allargata ma compatta, potrebbe chiedere a Vendola di rinunciare alla candidatura. Perché l’altro enorme rischio che si profila da queste drammatiche settimane che sta vivendo il centrosinistra è che alla fine la coalizione non esca allargata ma dimagrita dalle trattative, con due candidati anziché uno solo.
Ma la tensione nel Pd e nel centrosinistra resta elevatissima, quasi spasmodica. Tanto per dire, Boccia ha già cominciato a litigare con vasti settori del suo partito e non. Il candidato in pectore ha dettato all’Ansa una durissima risposta agli assessori regionali Minervini, Amati e Losappio (che avevano pesantemente criticato l’operato del segretario regionale, Sergio Blasi, invitandoli “a non sparare nel mucchio”: “chiedo rispetto verso Sergio Blasi che ha svolto un lavoro straordinario stante la condizione dei gruppi dirigenti’.

BOCCIA DIFENDE BLASI: NON BISOGNA SPARARE NEL MUCCHIO
“‘Il Pd – ha detto ancora Boccia – ha chiesto 48 ore di rispetto e silenzio per le valutazioni politiche che saranno fatte nelle prossime ore con i segretari dei partiti e poi sottoposte al vaglio degli organi stessi. Di una cosa possono star certi, come ho già detto oggi accettando un mandato pieno con la riserva delle 48 ore: guarderò negli occhi ogni interlocutore e le intese politiche si faranno nell’esclusivo interesse dei pugliesi e saranno caratterizzate da legalità e trasparenza, sia nell’idea di amministrazione della cosa pubblica che nei rapporti tra i gruppi dirigenti. Saranno tutti coinvolti a partire dal presidente Vendola, e chi spara nel mucchio senza sapere cosa c’è non fa altro che continuare ad alimentare inutili conflitti’”. “Solo una persona saggia e pulita come Sergio Blasi poteva reggere fino ad oggi. Tra 48 ore – ha concluso – ci renderemo tutti insieme conto del grado di responsabilità della nostra classe dirigente. Poi Amati, Minervini e Losappio saranno liberi, come è giusto che sia, di criticare le proposte politiche dopo averle almeno conosciute.”

OTTIMISTA CAMPO: QUELLA DI BOCCIA È UNA “MISSIONE POSSIBILE”
Non male come inizio. La strada su cui Boccia dovrà muoversi è particolarmente impervia, e dal centrosinisra emergono risultati tutt’altro che rassicuranti. È infatti proprio l’assessore al lavoro, Michele Losappio a mettere in dito nella piaga:
“Le conclusioni del vertice del Pd – ha detto in una dichiarazione – sono incomprensibili e inapplicabili. Incomprensibili perchè la debolezza della candidatura Boccia è già stata pubblicamente e politicamente stigmatizzata da Casini e dall’Udc. Inapplicabile perchè senza le primarie non si può rimuovere la candidatura del Presidente della Regione. A meno che non si voglia determinare la rottura della coalizione con l’amputazione a sinistra”. Più ottimista si professa invece il segretario provinciale del Pd di Capitanata, Paolo Campo, che in una dichiarazione alla stampa ha definito una “missione possibile” quella affidata a Francesco Boccia. Secondo Campo, “‘per ottenere il successo auspicato c’è bisogno di Nichi Vendola perchè il nuovo centrosinistra non può fare a meno della passione, dell’intelligenza e della visione di chi ha sempre svolto il proprio ruolo politico con la piena coscienza di essere parte di un disegno ben più ampio del destino di un singolo militante, dirigente o amministratore”. Il mandato affidato a Boccia non va dunque interpretata come un siluro a Vendola, ma al contrario come un tentativo di recuperare un rapporto.
Campo ha lancia un appello”ragionato e accorato” al dialogo tra Boccia e Vendola. “i savi di mente e i puri di spirito – conclude Campo – abbiano l’umiltà di confrontarsi con quanti, in tutti questi anni, hanno plaudito al governo Vendola pur avendo individuato e, talvolta, scontato i limiti di questa esperienza. Proprio in Capitanata il nostro presidente ha trovato ampio consenso elettorale e convinto sostegno politico, anche a dispetto di alcuni limiti dell’azione regionale”
Fin qui l’ottimismo di Paolo Campo. Ma la sensazione è che occorrerebbe un miracolo per restituire unità e serenità al centrosinistra pugliese, mai così lacerato e diviso.

da Quotidiano di Foggia


Bari - Regionali 2010: IdV: allibiliti per lo spettacolo che sta offrendo il centro sinistra pugliese - Il commento del coordinatore regionale dell'Italia dei Valori, Zazzera

Bari - Regionali 2010: Tatarella: "Emiliano personaggio da operetta" - Il giudizio dell'eurodeputato del PdL sul sindaco di Bari

Bari - Regionali 2010: ore febbrili per il Pd e gli alleati - Intanto è pronta l'alleanza Pdl-Poli Bortone; ci potrebbe essere anche Casini.


In Puglia l'UDC è molto influente, non si capisce ancora con chi si alleerà; il Centrodestra è più forte del Centrosinistra ed un alleanza Centrosinistra-UDC potrebbe non bastare, tuttavia Vendola ha, nonostante le notevoli grane che sta passando la sua amministrazione, un buon gradimento.

Il pressing sui centristi è fortissimo. E le dichiarazioni dell'Udc contro Nichi Vendola sembrerebbero far capire che l'alleanza con il Centrosinistra sia stata ormai scartata. Anche se i dalemiani (Nicola Latorre in testa) continuano a lavorare ai fianchi i post-democristiani, forti del 9,1% alle Europee. A Casini andrebbe la candidatura per la presidenza della Regione, una poltrona per la quale sarebbe già pronta Adriana Poli Bortone.


Elezioni regionali 2010 Puglia, Emiliano ritira candidatura


Michele Emiliano
Michele EmilianoIl candidato che accontentava l’Udc il Partito Democratico e persino l’Italia dei Valori ritira la sua candidatura dalle prossime elezioni regionali in Puglia. Michele Emiliano si era trovato in duro braccio di ferro con Nichi Vendola che reclamava le primarie per scegliere il candidato per la presidenza della Regione Puglia. Il sindaco di Bari ha reso noto la sua scelta tramite una lettera inviata al segretario regionale del Pd, Sergio Blasi. Nella missiva inviata a Blasi, Michele Emiliano traccia un resoconto della situazione e di come è stato “costretto” a dare la sua disponibilità a fare le primarie, ponendo la condizione che fosse approvata dal consiglio regionale che si riunirà il prossimo 19 gennaio la modifica alla legge regionale elettorale che abroga l’ineleggibilità dei sindaci e dei presidenti di province. Un emendamento che lo stesso Emiliano ha definito “salva-Bari” e non una legge “ad personam”. Nella lettera Emiliano definisce “inopportuno” il rischio di ulteriori fibrillazioni nella giunta comunale. Sono infatti numerosi i componenti della maggioranza di centrosinistra al Comune di Bari che hanno espresso netta contrarietà alla candidatura di Emiliano alle regionali, perchè verrebbe ad interrompersi l’esperienza in corso.

Emiliano aveva dato solo tre giorni fa la sua disponibilità a fare le primarie, scendendo in campo nella competizione pre-elettorale con il presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e libertà, che si è autocandidato già dal mese di novembre e sul cui nome sono contrari Udc e Idv. I due partiti sono invece favorevoli al nome di Emiliano. A determinare la decisione di oggi di Emiliano, la propensione emersa nella riunione del comitato tecnico-organizzatore delle primarie riunitosi ieri, di fare le primarie il 17 gennaio, cioè due giorni prima della riunione del Consiglio regionale. Lo stesso Blasi nella riunione di ieri aveva sottolineato la necessità di tenere le primarie il 17 per non influenzare il consiglio regionale: i gazebo, cioè, separati dalla legge elettorale. Emiliano invece aveva invece proposto la data del 14 gennaio. Oggi si sarebbe dovuto nuovamente riunire il comitato tecnico-organizzatore delle primarie, ma dopo la lettera di Emiliano ora tutto torna in alto mare.

da Ultimenotizietv

 


BARI – Annullata l’assemblea dei 126 del Pd Vendola: ‘aspetto sereno le decisioni’ - Emiliano: “Troppe polemiche interne ucciderebbero il mio ruolo”

L'ultima mossa di Blasi: Emiliano il nostro candidato


ELEZIONI REGIONALI PROVINCIA DI FOGGIA

GLI ASPIRANTI -Ma chi sono gli aspiranti foggiani alle regionali? Finita l'epoca dei ricordi in cui la pattuglia foggiana contava in quell'asse Foggia- Bari dove le facce daune correvano copiose, oggi ci si rintana in quel gruppo che ruota intorno agli uscenti più qualche out sider. E allora ecco i «consolidati»: da Lucio Tarquinio a Roberto Ruocco per il Pdl, da Gianmario Zaccagnino a Giannicola De Leonardis per l'Udc, per proseguire con Cecchino Damone (Puglia prima di tutto), Dino Marino (Pd) Pino Lonigro (socialista), la vendoliana Elena Gentile, figura come assessore, il neo pidiellino Enrico Santaniello non si ricandiderà, lo ha già fatto sapere e l'altro vendoliano Arcangelo Sannicandro con il manfredoniano Franco Ognissanti, ex Margherita oggi Pd a chiudere la partita del pregresso . Tutto in chiave «ante» elezioni. Ma oggi? Tra i «nuovi» decisi a misurarsi spiccano figure che masticano politica e navigano nell'agòne da tempo: Paolo Agostinacchio ex La Destra ora in orbita tecnica della Pdl, Franco Landella (Pdl) dopo l'exploit alle comunali come maggiore suffragato con mille e 800 voti, Leo Di Gioia, ex An, attuale assessore provinciale al bilancio deciso a tentare la scalata in orbita regionale, Rosario Cusmai, già primo dei non eletti alla regione nella passata competizione e Giandiego Gatta, attuale presidente del Parco nazionale del Gargano che ha optato per la Regione dopo il buon risultato di cinque anni fa e la scelta di non candidarlo a sindaco di Manfredonia.

 

PRIME CERTEZZE - S'accendono per tutti le spie dell'anima e le prime a dare i segnali quelle dell'Italia dei valori: l'altra sera la visita a San Severo dell'ex pm di Mani pulite al di là della discesa in campo per aprire la campagna elettorale in Puglia, ha avuto il senso nemmeno malcelato di una investitura per Orazio Schiavone, il dentista coordinatore provinciale deciso a giocarsi la carta dell'organismo pugliese dopo il buon risultato conseguito dall'Idv in occasione delle europee. Dopo gli indugi del penalista foggiano Raoul Pellegrini che alla fine ha deciso di non accettare, ecco la scelta di Schiavone, il più accreditato.

IL QUADRO -Ma cosa cova sotto la cenere dei partiti di Capitanata in questa vigilia in cui le alleanze non sono ancora definite e le candidature cavalcano l'onda del cicip ciciap senza uno straccio di ufficializzazione?

A tenere banco soprattutto polemiche e veleni: in casa Pdl fa fatica il coordinatore Gabriele Mazzone a stemperare schiamazzi e aspirazioni anche legittime, ruoli e proposte di riorganizzazione. Sono le anime, o meglio le correnti a turbare la vigilia; sono loro quelle malcelatamente in conflitto. <Certo che si fa fatica, ma noi puntiamo ad essere vincenti in questa competizione regionale, cercando di non cadere negli errori del passato>, ammoniva Gabriele Mazzone, assessore alla Provincia e coordinatore azzurro. Dopo la definizione del «parlamentino» si è cercato di ragionare in una ottica di partito; impresa ardua in un Pdl le cui correnti hanno il loro peso.

C'è quella di Tonio Leone, il parlamentare vicino a Berlusconi in orbita romana che in Capitanata può contare sulle adesioni dei vari Roerto Ruocco, Lucio Tarquinio consiglieri regionali, Rosario Cusmai, consigliere comunale, Stefano Pecorella, delfino manfredoniano di Tonio Leone, candidato sindaco a Manfredonia contro Angelo Riccardi del Pd e attuale assessore all'ambiente alla Provincia, e infine Enrico Santaniello, l'aspirante sindaco al Comune di Foggia, sconfitto nella maniera più rocambolesca e imprevedibile al ballottaggio dall'emergente Gianni Mongelli e che ora tenta di approdare al coordinamento provinciale azzurro, in vista di una futuribile candidatura alle politiche prossime venture. L'altra anima veste i panni di Carmelo Morra il leader dei Monti Dauni fermamente deciso a presentare un suo candidato alle regionali, quasi certamente Giuseppe De Sabato, attuale dirigente dell'ufficio scolastico provinciale.

Se questo è il gruppo della <prima anima azzurra>, ce n'è ancora un'altra vicina all'europarlamentare ex An Salvatore Tatarella, che lancia come si è detto alle regionali Giandiego Gatta e vorrebbe consolidarsi con una voce autorevole nella scelta del candidato a Cerignola: Franco Metta o Onofrio Giuliano, caldeggiato anche da Ruocco. Nello sfondo ecco l'atavico contrasto tra Ruocco e Tatarella dove emergono sazi in un contesto di incomprensioni e mancati accordi i contrasti che fotografano in maniera emblematica la situazione in casa Pdl su scala provinciale con affacci regionali.

Se questo è il quadro che nemmeno il coordinatore regionale Gabriele Mazzone è riuscito a sfumare nei colori più caldi e tenui (si è parlato a lungo di un confronto-scontro Ruocco-Tatarella in cui entrambi si sono schierati dalla parte degli sgabelli a mezz'aria piuttosto che dalla parte delle ragioni sempre arbitrarie...) è facile intuire anche ciò che in casa azzurra cova sotto la cenere. La stessa discesa in campo decisa di Leo Di Gioia sotto certi aspetti ha velatamente rotto gli equilibri e le equazioni, se è vero che la sua candidatura non è andata giù a Roberto Ruocco, insieme a Lucio Tarquinio che avrebbero paventato le dimissioni da assessore del giovane ex alleantino in procinto della sua candidatura.

IL CENTROSINISTRA -Un centrosinistra sicuramente in ripresa anche se non ha ancora metabolizzato l'assorbimento della corrente ex Margherita: il prezzo da pagare alla semplificazione con il Pd si è consolidato: gli equilibri interni verso l'assetto. Strada spianata alla Regione per Franco Ognissanti dopo la scelta di Angelo Riccardi, l'altra candidatura forte resta quella di Elena Gentile attuale assessore alle politiche sociali, altra discesa in campo, quella di Dino Marino, consigliere uscente. Mentre si fa strada l'idea che il Pd (alle prese con la scelta del segretario provinciale e del nuovo segretario del comitato cittadino) esprima un foggiano. E allora ecco uno tra Orazio Ciliberti e Sergio Clemente, chance anche per Italo Pontone.

E il Psi? Probabile che bisognerà attendere l'ultima...cena. Appare chiaro che il candidato tra i socialisti lo deciderà l'attuale coordinatore regionale nonchè ex parlamentare Lello Di Gioia il quale, considerati gli strappi, non sembrerebbe intenzionato a ricandidare Pino Lonigro consigliere uscente: e allora spazio eventualmente per Michele Santarella ex sindaco di San Severo o Angelo Benvenuto o Anna Nuzziello: si gioca su tre posizioni, dunque.

E su tre posizioni si gioca anche nell'Udc, dove Giannicola De Leonardis è in pole position in quanto uscente. Capitolo a parte quello dell'attuale prefetto, Antonio Nunziante per il quale ormai da tempo si vocifera di una possibile candidatura di vertice: aspirante governatore, lui uomo che il Pdl terrebbe sotto osservazione per valenza e passato, peso specifico.

Alla vigilia insomma i punti interrogativi restano tanti tra voci e scampoli di concretezza.
da Il Diario Montanaro (9 dicembre 2009)


BARI -Udc e Idv: basta Nichi Pd senza alternative

REGIONALI: EMILIANO, NON DISPONIBILE A CANDIDARMI A PRESIDENZA PUGLIA


PUGLIA
Gradimento operato Vendola (cs) 53% giunta 45%
Ipotesi 1: centrosinistra+udc 52%centrodestra 48%
Ipotesi 2: centrodestra+udc 54%centrosinistra 46%

sondaggi Piepoli

In Puglia l'UDC è molto influente, non si capisce ancora con chi si alleerà; il Centrodestra è più forte del Centrosinistra ed un alleanza Centrosinistra-UDC potrebbe non bastare, tuttavia Vendola ha, nonostante le notevoli grane che sta passando la sua amministrazione, un buon gradimento.

 

Ecco il probabile scenario alle elezioni 2010

( secondo il quotidiano online Affari Italiani)

PUGLIA
CENTRODESTRA 48,7% (PDL 35,8% PUGLIA PRIMA DI TUTTO 5,5% MPA 3,2% UDEUR 2,5% LA DESTRA 1,7%)

CENTROSINISTRA 39,7% (PD 20,7% IDV 7,2% SEL 7,1% PRC-PDCI 2,8% RADICALI 1,9%)

CENTRO 10,5% (UDC 8,9% IO SUD 1,6%)

ALTRI 1,1%


TESTA A TESTA PROBABILI CANDIDATI PRESIDENTE:

 (Centrodestra) 46,8% - POLI BORTONE (CENTRO) 9,5% -  (Centrosinistra) 43,0%

 (Centrodestra + UDC) 55,6% -  (Centrosinistra) 43,8%

 (Centrodestra) 47,6% - (Centrosinistra + UDC) 48,1% - CANDIDATO PRC-PDCI 3,7%

PUGLIA PROBABILI CANDIDATI
  CENTROSINISTRA CENTRODESTRA
  Vendola, Emiliano Dambruoso, Mantovano


Commento: In Puglia si ripropone la sfida del 2005, che vedeva Fitto contro Vendola.

Ma questa volta con un terzo incomodo, in questo caso una terza incomoda: Adriana Poli Bortone, candidata del “Centro” (Udc più “Io Sud”, lista civica dell’ex Ministro e l’ex Sindaco di Lecce).

Il suo appoggio, però, potrebbe non essere decisivo. Difatti il centrdodestra vincerebbe con buono scarto anche senza l’accordo con i centristi.

Questi ultimi, in caso di accordo con il Centrosinistra, farebbero vincere Vendola o Emiliano ma solo dello 0,5% (48,1 a 47,6) causando anche la fuoriuscita del Prc-Pdci.

Nei voti ai partiti, il Pdl perde quasi il 7% rispetto alle Europee (era al 42,7%) ma perché fanno il loro “ingresso” sia l’Udeur sia la lista civica “Puglia Prima di Tutto”.

Nel Centrosinistra, il Pd supera il 20%, e l’effetto Vendola fa volare Sinistra e Libertà al 7,1%, sfiorando l’Italia Dei Valori che è al 7,2%.

L’Udc ottiene un successo, arrivando all’8,9% e la lista “Io Sud” prende l’1,6%.

Ad oggi si può dire che la Puglia andrà probabilmente al Centrodestra.

 

Sondaggio Politico-Elettorale  -Verso le regionali 2010 - Puglia - Pubblicato il 31/7/2009.


Sondaggio elettorale PUGLIA secondo Il Liberale


Gradimento operato Vendola (cs) 53% giunta 45%
Ipotesi 1: centrosinistra+udc 52%centrodestra 48%
Ipotesi 2: centrodestra+udc 54%centrosinistra 46%

In Puglia l'UDC è molto influente, non si capisce ancora con chi si alleerà; il Centrodestra è più forte del Centrosinistra ed un alleanza Centrosinistra-UDC potrebbe non bastare, tuttavia Vendola ha, nonostante le notevoli grane che sta passando la sua amministrazione, un buon gradimento. Da Centrodestra Leaning a Toss-Up.
 

Il voto ai Partiti alle regionali (vari. rispetto ad Euro 2009)

CENTRO DESTRA: 47,5% (-0,1%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 34,5% (-8,7%)
- PUGLIA PRIMA DI TUTTO: 6,0% (+6,0%)
- MPA: 3,0% (-0,1%)
- LA DESTRA, F.TRIC: 1,5% (+0,5%)
- ALTRI CD (Udeur, NPSI, etc): 2,5 (+2,2%)

CENTRO SINISTRA: 37,5% (-1,6%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 17,5% (-4,2%)
- ITALIA DEI VALORI: 6,5% (-2,4%)
- SIN. E LIB. (incl. PS, Verdi): 9,0 % (+2,1%)
- ALTRI CS (Lista Emil., Lista Divella, Radic, etc): 4,5% (+2,9%)

CENTRO: 11,0 (+1,9%)
- UNIONE DI CENTRO: 9,0% (-0,1%)
- IO SUD: 2,0 (+2,0%)

COMUNISTI (RC, PDCI): 3,0% (-0,3%)
ALTRI (incl. MLN): 1,0% (+0,1%)


Sondaggi Regionali del 22 Luglio 2009

Candidati Presidente (SCENARI NOMINATIVI):

- Corsa a 3: ... (Centrodestra) 47,5%, Poli Bortone (UDC): 11,0%, Vendola (Centrosinistra): 41,5%
 

- Corsa a 3: ... (Centrodestra) 48,0%, Poli Bortone (UDC): 10,0%, Emiliano (Centrosinistra): 42,0%
 

- Corsa a 3: ... (Centrodestra) 48,0%, Poli Bortone (UDC): 12,0%, Boccia (Centrosinistra): 40,0%
 

- UDC con Centrodestra: ... (Centrodestra) 55,0%, Vendola (Centrosinistra): 45,0%
 

- UDC con Centrodestra: Poli Bortone (Centrodestra) 52,0%, Vendola (Centrosinistra): 48,0%
 

- UDC con Centrosinistra: ... (Centrodestra) 49,5%, Vendola (Centrosinistra): 47,0%, cand. Comunista: 3,5%
- UDC con Centrosinistra:... (Centrodestra) 46,5%, Poli Bortone (Centrosinistra): 30,0%, Vendola (Sin. E Lib., Comun): 23,5%

Il Commento: Il Centrosinistra si stava giocando bene le proprie chance di riconferma in una terra storicamente ostile e strappata per un pugno di voti nel 2005 ad un Centrodestra in crisi. Non solo si parlava di alleanza con l'UDC, ma anche con il movimento Io Sud della Poli Bortone, transfuga del PDL. Purtroppo però, tutto è saltato quando per l'amministrazione Vendola sono scoppiati gli scandali sulla sanità; il quadro, già di per se molto complesso, è saltando pezzo dopo pezzo.
Ora l'UDC non vuole Vendola, così come Di Pietro, che lo ha scaricato con l'inizio delle ben note vicende giudiziarie; il presidente uscente, invece, vuole ricandidarsi a tutti i costi, anche andando da solo.
Tutto questo produrrà una vittoria del Centrodestra, che dopo la parentesi del 2005 riprenderà il controllo della regione.
L'unica chance per il Centrosinistra è di ricomporre il complicato puzzle e tornare al punto di partenza che ha permesso buoni risultati alle ultime provinciali. Scenario ora molto improbabile, ma non impossibile, d'altronde mancano ancora 7 mesi.


 

Sondaggio notorieta candidati regionali Puglia

Scenari elettorali per le lezioni 2010 in Puglia

Intenzioni di voto - Elezioni Regionali Puglia


Chi vince e chi perde alle elezioni regionali

di Giuseppe Armenise

BARI - Si vota a marzo ma, in vista delle elezioni regionali, ecco il gioco dei sondaggi. Stavolta a cimentarsi è l’istituto «Crespi» per conto di Affari italiani. Da una parte Michele Emiliano e Nichi Vendola, ritenuti potenzialmente alternativi come candidati dei partiti del centrosinistra, dall’altra Rocco Palese, Adriana Poli Bortone e Stefano Dambruoso. Risultato? Per Crespi ricerche è l’attuale sindaco di Bari ad avere la maggior percentuale di chance di vittoria nel confronto diretto con ciascuno dei tre possibili avversari. 

sondaggio


Il gioco è singolare. Di Emiliano vero candidato ombra si parla da tempo. Ma il diretto interessato ha più volte smentito, insistendo sul fatto che non si sognerebbe mai di rompere il «patto» stretto con i suoi concittadini che gli hanno chiesto di continuare a governare il capoluogo della Puglia. Piuttosto, sin dall’avvio della campagna elettorale per la segreteria regionale del Partito democratico di Puglia, Emiliano ha dato sostegno a Nichi Vendola, presidente uscente, come «candidato naturale».

Il sondaggio valuta gli indici di notorietà e di fiducia dei 5 potenziali candidati. Quindi ipotizza tutti i confronti possibili tra i tre «papabili» di Centrodestra, di volta in volta messi contro Vendola o Emiliano. Ad aggiudicarsi la corsa a 3 nelle file del Centrodestra è l’unica donna in concorso, ovvero quell’Adriana Poli Bortone, senatrice e ex sindaco di Lecce, fondatrice del movimento politico «Io Sud». Secondo le intenzioni di voto espresse al telefono (800 gli elettori contattati per varie fasce d’età tra il 26 e 28 ottobre), Poli Bortone sarebbe l’unica capace di battere Vendola e di far argine a Emiliano, contro il quale, secondo il campione di elettori interpellato, riuscirebbe a spuntare un pareggio (50%-50%).

La senatrice, sempre stando ai dati elaborati dall’istituto «Crespiri cerche», avrebbe un tasso di notorietà superiore di 7 punti a quello di Palese, attuale capogruppo alla Regione di Forza Italia-Popolo delle libertà, e addirittura di 30 punti rispetto al magistrato Stefano Dambruoso, collaboratore del ministro della Giustizia e indicato come ormai «candidato in pectore» del centrodestra in Puglia, con la benedizione dello stesso leader Berlusconi.

Il candidato che non perderebbe mai in nessuno dei confronti, per gli intervistati, sarebbe Michele Emiliano che raggiungerebbe il 53% dei consensi tanto contro Palese che contro Dambruoso. Vendola invece risulterebbe sconfitto 46 a 54 dalla Poli Bortone, mentre vincerebbe con gli altri due, ma con un margine inferiore (52 a 48) a quello di Emiliano.

Le intenzioni di voto spostate sulle preferenze alle liste di partito rivelerebbero poi un ruolo fondamentale per l’Udc di Casini, accreditato del 9% dei consensi. Io Sud invece sarebbe al 6. L’apporto di entrambe le formazioni politiche sarebbe fondamentale tanto per il Popolo delle Libertà (41%) che per il Centrosinistra nel quale il Pd starebbe al 18% e Sinistra e Libertà (Vendola), al 6,6%. Ancora più decisivo, a ben vedere, il ruolo dell’Italia dei Valori. Il partito di Di Pietro si assesterebbe poco sotto il 10% dei consensi.
da La Gazzetta del Mezzogiorno


Bari - Regionali, contropiede di Vendola - "Mi ricandido c'è un popolo con me" - "Il mio popolo lo vuole, mi candido. Chi si oppone mi sfidi alle primarie" (21/11/2009)

BARI - Candidati alle regionali l'Udc tifa per Di Paola o la Poli Bortone (14/11/2009)


Regionali Puglia, l’Udc non appoggerà Vendola. Parola di Cesa ( 6 novembre 2009)
L’Udc non appoggerà Nichi Vendola nelle elezioni regionali in Puglia

Lorenzo Cesa

cesa_udc_023
L’Udc non appoggerà Nichi Vendola nelle elezioni regionali in Puglia. «Nutriamo profondo rispetto per Vendola sia come uomo che come politico, ma noi siamo del tutto alternativi rispetto all’attuale presidente della Regione Puglia», ha detto il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa.

«Abbiamo una visione diversa – ha detto Cesa continuando a parlare dell’attuale governatore – su molte questioni di fondo, su temi che abbiamo a cuore come la difesa della vita e la famiglia». «Ribadiamo la necessità – ha concluso – di una forte discontinuità rispetto all’Amministrazione regionale uscente».

Proprio oggi Vendola si è incontrato con il neo segretario del Pd Pierluigi Bersani per raggiungere un’intesa in vista delle amministrative. I due hanno parlato di «alleanze larghe», facendo esplicito riferimento all’Udc.
da Bizquotidiano.it


Elezioni regionali 2010 Puglia. Scelta sofferta per il Pd. Il governatore Nichi Vendola si ricandiderebbe, ma se così fosse l’Udc correrebbe da sola. Il sindaco di Bari, Emiliano, ufficialmente, sostiene Vendola, ma c’è chi dice che vorrebbe correre da governatore. Il Pdl candida il giudice Stefano Dambruoso, osteggiato però dal ministro Fitto che punta su Palese. E tutti e due i poli offrono candidature ai centristi, che per ora, stanno a guardare.

Sarà lui il candidato del PDL ?

 

Stefano Dambruoso, barese, 43 anni, laureato con lode in giurisprudenza con una tesi in diritto del lavoro comparato.
Magistrato dal 1990, nel 1992 sostituto procuratore ad Agrigento. Dal 1994 al 1996, applicato alla procura distrettuale di Palermo, si occupa di indagini su reati commessi nell’ambito di associazioni mafiose e su reati contro la Pubblica Amministrazione, svolgendo inoltre le funzioni di pubblico ministero in vari maxiprocessi caratterizzati dalla partecipazione di oltre 100 imputati.
Dal dicembre 1996 alla procura del tribunale di Milano nel Dipartimento Antiterrorismo interno ed internazionale, ove si occupa di diverse indagini aventi carattere transnazionale. In particolare, indagini su reati commessi da gruppi terroristici islamici di origine algerina, tunisina, egiziana, mantenendo frequenti rapporti con le autorità giudiziarie francese, inglese, svizzera, belga, e americana.

Dopo i fatti dell’11 settembre 2001 la collaborazione si intensifica e diventa continuativa. Nel maggio 2003 ospite del Governo americano per tre settimane di incontri e contatti con i massimi vertici della loro Giustizia e Polizia (Law Enforcment), finalizzati proprio a perfezionare l’attività di prevenzione e lotta al crimine organizzato ed al terrorismo islamico.
Diviene inoltre interlocutore dell’ufficio ONU di New York per il monitoraggio delle attività nei vari Stati membri di applicazione della risoluzione ONU sul contrasto al finanziamento di Al Qaeda e per lo studio di iniziative per reprimere le varie forme di finanziamento al terrorismo islamico.
In Italia si occupa delle indagini nell’ambito dell’area anarcoinsurrezionalista nei confronti di oltre 50 indagati, coordinando diversi uffici di polizia giudiziaria appositamente impegnati in questo settore investigativo. Dal 2001 componente della direzione distrettuale antimafia di Milano per la quale svolge indagini in materia di organizzazioni dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti e di gruppi appartenenti ad organizzazioni criminali calabresi.
Nel frattempo partecipa a diverse riunioni di coordinamento in materia di terrorismo internazionale presso Eurojust, avviando, con i colleghi di Spagna e Grecia, un primo tentativo di istituzione di “squadre investigative comuni”, nuovo strumento di cooperazione giudiziaria a livello comunitario.
Dal maggio al luglio 2003 consulente UNICRI, agenzia dell’ONU con sede a Torino, per la ricerca sulla lotta al crimine organizzato e terrorismo.
Dal 19 aprile 2004 fuori ruolo per assumere l’incarico di esperto giuridico presso la Rappresentanza Permanente Italiana dell’ONU di Vienna.
Qui un sua intervista dove parla di terrorismo internazionale. 


Puglia 2010, Adriana Poli Bortone e l'Udc candidato presidente

Adriana Poli Bortone. E' lei il progetto su cui sta lavorando Massimo D'Alema.

Ricordate le elezioni amministrative dello scorso giugno? Nel primo turno Michele Emiliano era nettamente sotto il candidato di centrodestra Simeone Di Canio Abbrescia: 36% Emiliano, 47% DI Canio Abbrescia.

Sembra scontata l'elezione di Di Canio Abbrescia eppure... Eppure D'Alema fa il miracolo, stringe un accordo con l'Udc dell'avvelenata Adriana Poli Bortone e Michele Emiliano vince le elezioni.

Apparentemente l'Udc non ci ha guadagnato niente. Appartemente...

Infatti il redde rationem sta arrivando e pare che a rimetterci sarà Nichi Vendola. Adriana Poli Bortone infatti potrebbe essere il prossimo candidato presidente della Regione Puglia.

 

 


D'Alema ed Alemanno contro Vendola ed Emiliano. Gli intrighi di palazzo ai danni della Regione Puglia

Le inchieste giudiziarie che stanno sferzando da qualche settimana la classe politica pugliese hanno fatto emergere, anzitutto, una serie di contraddizioni e di metastasi tutte interne al centro-sinistra. Infatti, soltanto una lettura poco attenta e superficiale dell’intera vicenda condurrebbe a trarre conclusioni affrettate e limitate al mero aspetto processuale magari arricchito di qualche particolare “hard” molto adatto ad un pubblico da ombrellone estivo. Quello che ci proponiamo è, invece, di scandagliare più in profondità l’aspetto politico della vicenda per investigare i legami meno noti ed apparentemente sparsi nel tempo e nello spazio al fine di far emergere delle relazioni di sicuro interesse.

Ciò premesso, è indubbio che quella a cui si sta assistendo è una guerra senza esclusione di colpi che vede l’un contro gli altri armati D’Alema, il sindaco di Bari Emiliano ed il governatore della Regione Puglia Vendola. Una guerra senza esclusioni di colpi che ha inizio, almeno, nei mesi che hanno preceduto la scorsa campagna elettorale per le amministrative e per le europee. Infatti, la decisione di Vendola di correre per un seggio alle europee con il suo movimento “Sinistra e Libertà” nato da una scissione all’interno di Rifondazione Comunista, non venne gradito dal PD di D’Alema. Vendola dichiarò – in quella circostanza - di non necessitare di alcun lume tutelare né di precettori. Durante quel braccio di ferro si inserì uno colonnelli del “leader Maximo di Gallipoli” Nicola Latorre il quale con tono lapidario avvertì: “(…) mi auguro che abbia considerato e soppesato le conseguenze politiche che la sua scelta di candidarsi alle europee potrebbe avere” (1) .

Chiaro il messaggio rivolto a Vendola? Siamo agli inizi di aprile del 2009. La giustificazione ufficiale dei d’alemiani era riconducibile ad un aspetto politico: quello di evitare i doppi incarichi che avrebbero potuto causare un’eccessiva proliferazione di compiti.

Il secondo fronte del conflitto riguarda, invece, il Comune di Bari. Sempre in quelle settimane convulse che precedette l’ufficializzazione dei nomi dei candidati sindaci nel capoluogo pugliese, Emiliano candidato per il centro-sinistra nonché segretario pugliese del Partito Democratico, fu costretto a sponsorizzare il nome dell’on. De Castro per un posto sicuro nella lista del PD alle europee. Infatti, come si è poi verificato, l’elezione di De Castro a Strasburgo ha consentito all’indagato Alberto Tedesco di subentrare proprio a De Castro al Senato della Repubblica Italiana come primo dei non eletti e godere, quindi, delle garanzie derivanti dall’immunità parlamentare. Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla sanità pugliese, della corrente socialista del PD e coinvolto in una serie di scandali su cui la magistratura sta indagando, aveva minacciato di candidarsi come sindaco di Bari se non gli fosse stato assicurato un posto proprio a Palazzo Madama (2). Il più preoccupato di questa scelta, ovviamente, era proprio Emiliano, timoroso di perdere voti a sinistra nella competizione amministrativa barese. Dal canto suo De Castro non aveva alcuna intenzione di correre per le europee sia pure per un seggio sicuro al parlamento europeo (3) ma dovette sottostare al segretario regionale Emiliano. Da quel momento i veti incrociati e le faide interne al PD esplosero e si fecero più marcate.

Finite le elezioni con la vittoria di Emiliano a Bari, Vendola azzera improvvisamente la giunta regionale rincorso dalle voci di probabili coinvolgimenti di suoi assessori in scandali giudiziari. Riceve il “no” secco dell’UDC e del movimento della Poli Bortone “Io Sud”. La nuova giunta vendoliana è una dichiarazione di guerra a D’Alema con nomi di assessori esplicitamente ostili al “baffetto” e concordato proprio con Emiliano frattanto candidato alla segreteria regionale del PD. I “D’Alema boys” nella nuova giunta targata Vendola perdono Frisullo e vedono inserirsi i nomi dell’economista Viesti (in passato ostile a Frisullo), dei democratici (ex Margherita) Capone e Amati vicini a Franceschini ed in rotta proprio con D’Alema nella corsa alla segreteria del PD (4).

Evidente la risposta politica di Vendola ed Emiliano a D’Alema. La partita che si sta giocando coinvolge i destini della segreteria regionale pugliese del PD, tappa intermedia per poter poi determinare il candidato per le elezioni regionali del 2010 con tutto quello che ciò comporterà in tema di scelte politiche ed economiche sui destini della Regione Puglia crocevia di importanti accordi in campo energetico ed industriale. Ed il nome gradito alla corrente di D’Alema sarebbe Francesco Boccia, già assessore al Comune di Bari, consulente di Romano Prodi, amministratore straordinario del Comune di Taranto in dissesto finanziario, già sconfitto nelle primarie del 2005 proprio contro Vendola e capace di dialogare con la parte moderata come l’UDC. (5)

Dunque, ci si trova davanti a colpi e contraccolpi che coinvolgono esponenti di primo piano del Partito Democratico sia a livello nazionale che a livello locale con accordi e smentite all’ordine del giorno. L’altra linea di combattimento è, quindi, la corsa alla segreteria regionale e nazionale del PD con Emiliano e D’Alema ancora una volta belligeranti. Su questo fronte D’Alema è giunto a Bari il 31/07/2009 per sciogliere le riserve ed ufficializzare il nome del sindaco di Melpignano (Lecce) Sergio Blasi per la mozione Bersani in Puglia. Da notare il messaggio politico a Vendola di disponibilità ed apertura in chiave anti-Emiliano in quanto Blasi vanta una solida amicizia proprio con l’attuale governatore della Regione Puglia. Nell’annunciare il nome del Sindaco di Melpignano D’Alema non ha risparmiato frecciate proprio al sindaco di Bari: “il partito non è un dopolavoro, né un secondo o terzo lavoro: richiede un impegno pieno”.

Compresi fronti di battaglia, scenari tattici, alleanze presunte ed effettive resta da chiedersi perché tutto questo interessamento per la regione Puglia da parte di D’Alema & Co. Occorre interrogarsi sui motivi (inconfessabili) che stanno alla base di questo flirt di D’Alema e dei suoi uomini per i destini della porta d’oriente d’Italia. E questa ricerca investigativa ci porta fino a Roma, nella capitale governata da Gianni Alemanno, neoeletto sindaco di Roma. E proprio Alemanno sta facendo da apripista a D’Alema. Fantapolitica? Affatto. Se si leggono le cronache politiche e finanziarie degli ultimi mesi si capirà bene che i destini della Puglia e dell’Acquedotto Pugliese passano da Roma e vedono alleati proprio D’Alema, Alemanno, Geronzi (numero uno di Medio Banca) e Caltagirone (noto costruttore romano impegnato nel campo dell’editoria e la cui figlia è compagna di Pierferdinando Casini, leader dell’UDC protagonista anche in Puglia di accordi proprio con il PD).

Il patto Alemanno-D’Alema (subito ribattezzato “D’Alemanno”) è datato maggio 2009 e ruota attorno all’ACEA, l’azienda capitolina impegnata nel settore energetico ed idrico (6) con ben 3 miliardi di euro di ricavi e 200 milioni di utili annui (7). ACEA vede una quota di partecipazione maggioritaria il Comune di Roma e quote minoritarie appartenenti per il 7,5% a Caltagirone e per il 10% ai francesi di Suez-Gaz de France. Venerdì 8 maggio 2009 occorreva individuare uno dei nuovi consiglieri di amministrazione di ACEA ed il sindaco Alemanno, con il suo 51% di quote aveva stabilito che il nome dovesse essere indicato dal PD romano. All’inizio tutti d’accordo sul segretario generale dell’Anci, Angelo Rughetti (8) fino a quando non interviene D’Alema per scompaginare ogni ipotesi di accordo e far sedere un uomo a lui vicino: Andrea Peruzy, il quale oltre ad essere membro in molteplici consigli di amministrazione (Alenia, Poligrafico, Crédite Agricole) è azionista anche di Suez nonché, aspetto fondamentale della vicenda, tesoriere della fondazione d’alemiana Italiani Europei (9).

Il nome del d’alemiano Peruzy, quindi, costituisce l’anello di congiunzione mancante per completare il mosaico che giunge fino in Puglia e che vede interessi convergenti del PD con l’UDC. Caltagirone, infatti, in ACEA ha uomini considerati a lui molto vicini: il presidente Giancarlo Cremonesi e “l’amministratore delegato Marco Staderini (uomo di fiducia del genero di Caltagirone, Pier Ferdinando Casini)” (10).

D’altronde il “patto d’acciaio” Alemanno-D’Alema si è ripetuto negli stessi giorni di maggio allorché è comparso il nome di De Bustis “banchiere rosso” del Monte dei Paschi di Siena (11), amico di D’Alema nella costituenda Fondazione Roma Mediterraneo. Un progetto colossale a cui sta lavorando il sindaco Alemanno per promuovere la città di Roma nel bacino del Mediterraneo (12). Questa fondazione dovrà gestire, nel prossimo quinquennio, un patrimonio colossale da 1,5 milioni di euro. I protagonisti dovrebbero essere la società londinese mercantile Bridge Ltd collegata proprio al nome del d’alemiano De Bustis e costituita il 12 maggio 2009 appena 24 ore prima della delibera approvata in Giunta Comunale per la costituzione della Fondazione (13).

Insomma, il flirt tra Alemanno (di origini baresi) e D’Alema avanza e si rafforza. Ma torniamo alle vicende pugliesi. L’ingresso di un uomo di D’Alema nel consiglio di amministrazione di ACEA consentirà di dettare legge sul business dei dissalatori, dell’energia elettrica e dell’acqua. Occorre ricordare che fu proprio il governo D’Alema che avviò nel marzo del 2000 la vendita dell’Acquedotto Pugliese spa all’Enel mediante trattativa diretta ed escludendo, di fatto, le Regioni Puglia e Basilicata. Trattativa poi naufragata per le polemiche che tale decisione sollevò e per il ritiro dell’Enel dalle trattative. (14) Nei mesi successivi a quelle fasi concitate, Alemanno contestò l’ingresso del colosso Enel in Aqp ma non la privatizzazione in quanto tale preferendo l’ingresso di realtà locali in Aqp (15) e nel giugno del 2002 si parlava di un forte interessamento proprio di Calragirone per l’Acquedotto Pugliese (16). La partita della Presidenza della Regione Puglia, quindi, ha come tavolo di gioco il destino dell’Acquedotto Pugliese, il primo acquedotto d’Europa con una rete idrica di ben 20.000 km, 400 impianti di sollevamento, più di 300 serbatoi, 161 impianti di depurazione, 20,8 m3/s di portata e che alimenta un sistema di quasi 150 imprese con più di 10.000 addetti (17). Sulla privatizzazione dell’acquedotto Pugliese, Vendola si è sempre opposto (malgrado la defenestrazione di Petrella) mentre Francesco Boccia non ha mai mostrato riserve di alcun tipo. L’allora assessore all’Economia del Comune di Bari dichiarava senza mezzi termini che “bisogna rispolverare l'idea che Massimo D' Alema aveva nel 1999” (18), ossia proprio la privatizzazione dell’Acquedotto Pugliese con la cessione all’Enel.

Boccia candidato ideale per governare la Regione Puglia, capace di guardare al centro e dialogare con l’UDC e ben visto da D’Alema. Vendola colpito da scandali giudiziari ed impresentabile per ricoprire il secondo mandato. Michele Emiliano, alleato di Vendola nella sfida anti-D’Alema, uscirà sconfitto nella corsa alla segreteria pugliese del PD e non potrà far valere il suo “peso” nella scelta del candidato ideale per guidare la Regione Puglia nel lustro 2010-2015.

Gli scandali giudiziari toccano il PD? Chissenefrega. D'altronde riguardano Tedesco, componente socialista, sponsorizzato da Emiliano (per tornaconti elettorali). D’altronde D’Alema a Bari qualche giorno fa l’aveva detto: il PD non è un’associazione a delinquere e non ha legami con la criminalità organizzata .(19)

Staremo a vedere ma di una cosa siamo certi: i destini della Puglia saranno irrimediabilmente segnati se si continuerà a guardare a questa regione con gli stessi appetiti di chi l’ha depredata negli ultimi 40 anni.


Risorgimento Dauno, nuova corrente del PdL - Centrodestra. Presentato il movimento guidato da Salvatore Tatarella. 'Regole e democrazia nel partito'

Sul capitolo delle elezioni regionali di marzo prossimo, il parlamentare europeo del Pdl ha evidenziato la necessità di preparare 'liste forti e competitive'. 'Non dobbiamo commettere l´errore, come invece abbiamo fatto cinque anni fa, di fare liste con due o tre candidati forti e il resto sotto i mille voti - rimarca Salvatore Tatarella - Dobbiamo invece mettere dentro in lista tutti i migliori.

Pensate che cinque anni fa abbiamo perso soltanto per diciotto mila voti in meno rispetto al centrosinistra di Vendola, e sapete perchè abbiamo perso? Non per la riforma sanitaria di Fitto, ma perchè abbiamo fatto liste per garantire l´elezione solo di alcuni'. La necessità di preparare 'liste forti e competitive' per le regionali si spiega anche per il fatto che 'avremo meno liste rispetto a cinque anni fa in quanto alle due liste di Forza Italia e Alleanza Nazionale si sostituirà quella del Popolo della Libertà'.

E, come si sa, un numero inferiore di liste e candidati in campo significa il rischio di un bacino elettorale potenzialmente inferiore. Ecco perchè é necessario, ribadisce Tatarella, far scendere in campo 'tutti i migliori' del Pdl per fare 'liste il piú competitive possibili'.


CLAMOROSO ALLA COOP. FUTURA IL SENATORE MORRA SI DICHIARA: SONO IO L’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA COOP. FUTURA

Non avete capito nulla anche la commissione fa il gioco del Padrino stanno prendendo tempo per arrivare poi alle prossime elezioni regionali del 2010.
Signori questo modo di agire si chiama MAFIA.


Puglia, elezioni regionali l'ipotesi è una corsa a 4

Ormai alla stretta finale le manovre per le candidature alla presidenza della Regione. E alla fine si potrebbe addirittura prefigurare una corsa a quattro se Udc e Idv dovessero decidere di sfilarsi da accordi di coalizione.


FOGGIA - Regionali : prefetto Nunziante nella rosa candidati presidente PDL - L´indiscrezione nell´edizione on-line di 'Libero' il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro

A meno di sei mesi dalle elezioni regionali, in Puglia la partita è completamente sempre aperta.


BARI – Sanità in Puglia Si prevede un nuovo terremoto

Atti, questi, che non tarderanno ad arrivare perchè l’indagine deve concludersi con congruo anticipo sulle elezioni regionali della primavera 2010.


Due Pd e due coalizioni alle regionali?

Se D’Alema non farà distinzione, fra questi “fedelissimi”e le persone delle quali il centrosinistra ha un gran bisogno, ci saranno 2 Pd e 2 coalizioni alle prossime regionali.


Foggia - Di Giuseppe e De Gregori - 'L'uomo che cammina sui pezzi di vetro', e non si puó non apprezzarne l'abilità

Si tratta di rendere definitivo lo strappo con il Pdl appoggiando un secondo mandato di Nichi Vendola (non ci pare ci siano le condizioni per un candidato centrista o per le ambizioni di Adriana Poli Bortone) ovvero di ricucire con Raffaele Fitto e fare delle elezioni una semplice formalità (non é vero l'inverso, perchè il verminaio che i magistrati stanno scoperchiando non gioca a favore del centrosinistra, comunque alleato).


FOGGIA - Regionali : prefetto Nunziante nella rosa candidati presidente PDL - L´indiscrezione nell´edizione on-line di 'Libero' il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro

A meno di sei mesi dalle elezioni regionali, in Puglia la partita è completamente sempre aperta.


BARI – Sanità in Puglia Si prevede un nuovo terremoto

Atti, questi, che non tarderanno ad arrivare perchè l’indagine deve concludersi con congruo anticipo sulle elezioni regionali della primavera 2010.


Due Pd e due coalizioni alle regionali?

Se D’Alema non farà distinzione, fra questi “fedelissimi”e le persone delle quali il centrosinistra ha un gran bisogno, ci saranno 2 Pd e 2 coalizioni alle prossime regionali.


Foggia - Di Giuseppe e De Gregori - 'L'uomo che cammina sui pezzi di vetro', e non si puó non apprezzarne l'abilità

Si tratta di rendere definitivo lo strappo con il Pdl appoggiando un secondo mandato di Nichi Vendola (non ci pare ci siano le condizioni per un candidato centrista o per le ambizioni di Adriana Poli Bortone) ovvero di ricucire con Raffaele Fitto e fare delle elezioni una semplice formalità (non é vero l'inverso, perchè il verminaio che i magistrati stanno scoperchiando non gioca a favore del centrosinistra, comunque alleato).

leato).
html>