PROVINCIA DI FOGGIA
Totale VENDOLA 16.236 - BOCCIA 12.857
il portale di Foggia e provincia |
Elezioni comunali 2009 Comune di Foggia | Scrivi a foggiaweb.it | |
340.2445676 |
|
Accadia
VENDOLA 127 - BOCCIA 89Alberona
VENDOLA 22 - BOCCIA 9Anzano di Puglia
VENDOLA 153 - BOCCIA 45Apricena
VENDOLA 670 - BOCCIA 709Ascoli Satriano
VENDOLA 115 - BOCCIA 196Biccari
VENDOLA 94 - BOCCIA 122Bovino
VENDOLA 117 - BOCCIA 45Cagnano
VENDOLA Varano 304 - BOCCIA 200Candela
VENDOLA 71 - BOCCIA 129Carapelle
VENDOLA 154 - BOCCIA 77Carlantino
VENDOLA 113 - BOCCIA 6Carpino
VENDOLA 160 - BOCCIA 303Casalnuovo Monterotaro
VENDOLA 38 - BOCCIA 71Casalvecchio di Puglia
VENDOLA 110 - BOCCIA 181Castelluccio dei Sauri
VENDOLA 62 - BOCCIA 39Castelluccio Valmaggiore
VENDOLA 53 - BOCCIA 41Castelnuovo della Daunia
--- ---Celenza Valfortore
VENDOLA 44 - BOCCIA 64Celle San Vito
--- ---Cerignola
VENDOLA 997 - BOCCIA 510Chieuti
VENDOLA 76 - BOCCIA 27Deliceto
VENDOLA 136 - BOCCIA 157Faeto
--- ---Foggia (Circoscrizione Centro)
VENDOLA 1.176 - BOCCIA 401Foggia (Circoscrizione Nord)
VENDOLA 782 - BOCCIA 519Foggia (Circoscrizione Sud)
VENDOLA 1.111 - BOCCIA 578Ischitella
VENDOLA 184 - BOCCIA 174Isole Tremiti
VENDOLA 69 - BOCCIA 4Lesina
VENDOLA 137 - BOCCIA 58Lucera
VENDOLA 912 - BOCCIA 182Manfredonia
VENDOLA 1.085 - BOCCIA 2.104Mattinata
VENDOLA 274 - BOCCIA 299Monte Sant'Angelo
VENDOLA 484 - BOCCIA 265Monteleone di Puglia
VENDOLA 207 - BOCCIA 7Motta Montecorvino
--- ---Ordona
VENDOLA 134 - BOCCIA 38Orsara di Puglia
VENDOLA 403 - BOCCIA 249Ortanova
VENDOLA 290 - BOCCIA 376Panni
--- ---Peschici
VENDOLA 111 - BOCCIA 29PietromonteCorvino
VENDOLA 85 - BOCCIA 49Poggio Imperiale
VENDOLA 13 - BOCCIA 202Rignano Garganico
VENDOLA 160 - BOCCIA 88Rocchetta Sant'Antonio
VENDOLA 87 - BOCCIA 30Rodi Garganico
VENDOLA 294 - BOCCIA 66Roseto Valfortore
VENDOLA 86 - BOCCIA 8San Giovanni Rotondo
VENDOLA 1.081 - BOCCIA 914San Marco in Lamis
VENDOLA 513 - BOCCIA 329San Marco la Catola
VENDOLA 38 - BOCCIA 7San Paolo di Civitate
VENDOLA 229 - BOCCIA 203San Severo
VENDOLA 229 - BOCCIA 203Sannicandro Garganico
VENDOLA 419 - BOCCIA 388Sant'Agata di Puglia
VENDOLA 21 - BOCCIA 53Serracapriola
VENDOLA 70 - BOCCIA 114Stornara
VENDOLA 191 - BOCCIA 177Stornarella
VENDOLA 206 - BOCCIA 134Torremaggiore
VENDOLA 400 - BOCCIA 594Troia
VENDOLA 244 - BOCCIA 107Vico del Gargano
VENDOLA 271 - BOCCIA 166Vieste
VENDOLA 478 - BOCCIA 430Volturino
--- ---Vorturara Appula
VENDOLA 83 - BOCCIA 109Zapponeta
VENDOLA 63 - BOCCIA 183
Distinti
e distanti: ognuno con il proprio candidato.
Udc e Pdl correranno da soli alle prossime Regionali in Puglia.
Almeno questa è la sensazione al termine di un’altra giornata
ricca di dichiarazioni, anche se da più parti non mancano i
tentativi di una soluzione al rebus centrodestra.
Sono prese di posizioni pesanti, quelle di oggi perchè vengono
dai leader dei rispettivi schieramenti: Pierferdinando Casini e
Silvio Berlusconi.
In mattina era stato il numero uno dell’Unione di Centro a
rilanciare sul tavolo la candidatura di Adriana Poli Bortone
alla presidenza della Regione, secondo lo schema del terzo polo
composto da Udc-Io Sud e altri partiti come il Movimento per le
autonomie.
L’Udc e la Poli dunque non hanno fatto quel passo indietro
chiesto da Berlusconi per trovare una sintesi e un’alleanza in
Puglia che il Popolo della libertà vorrebbe mettere in piedi per
contrastare il candidato del centrosinistra, Nichi Vendola.
Di conseguenza il premier risfodera dal cilindro Rocco Palese e
a margine del consiglio dei ministri di Reggio Calabria dice:
“Non mi faccio incantare da nessuno” riferendosi a Casini. Poi
Berlusconi spiega che il Pdl in Puglia ha i numeri giusti per
vincere: “Abbiamo già un candidato, andiamo avanti e vinceremo
con Palese”, afferma il Cavaliere. Il quale verrebbe in Puglia
più volte per convincere gli elettori che il sostegno al Pdl è
un voto utile.
Intanto Adriana Poli Bortone, dopo la chiusura netta al Popolo
della libertà, in serata dice che “il buon senso vorrebbe che si
decidesse insieme su quali dei due candidati puntare”.
Poi l’ex ministra dell’Agricoltura, quasi a regolare i conti con
Raffaele Fitto, lo invita a candidarsi.
“E’ sbagliato ragionare in base agli apparati di partito”,
aggiunge la Poli Bortone, che infine torna a denunciare il
documento degli ex An che l’altro giorno hanno posto il veto
sulla sua candidatura.
La sensazione è che la senatrice salentina pretenda un
chiarimento proprio dai suoi ex colleghi di partito.
Ma chiarimenti al momento non se ne vedono, anzi il numero uno
del Pdl pugliese, Francesco Amoruso accusa l’Udc di “dare i
numeri al lotto”. Il ministro Ignazio La Russa, invece, accusa
la Poli di voler fare il gioco del centrosinistra, ritenendo
Palese vincente secondo i sondaggi fatti in Puglia.
Ma i sondaggi dell’Udc sono evidentemente diversi: “La Poli è
favorita” commenta il segretario pugliese dei centristi, Angelo
Sanza che raggiunto telefonicamente da Antenna Sud dichiara: “Il
tempo per le trattative non finisce mai”.
Gian Vito Cafaro da Antennasud
DAL CORRIERE DELLA SERA
29 gennaio 2010 Poli Bortone, la dura in tailleur e perle: «Scusa Silvio, ma non mi ritirerò mai».
La «borghese del popolo» che sfida il premier: la formula del terzo candidato condiviso non mi sembrava giusta
Adriana Poli Bortone È esperta, cinica ed elegante, non è snob e ha uno charme politico pazzesco: una di quelle rare donne borghesi del Sud che hanno fatto carriera anche quando farla non era semplice, non bastava essere carina — lei entrò a Montecitorio con quelli del Msi che tra loro ancora si chiamavano camerati, era il 1983: il suo sguardo sfoggiava una tenerezza imprevista— e naturalmente ieri l’altro ha rispedito al mittente, con grazia ma senza indugi, il filo di perle e il tono della voce di una abituata a dare ordini, non a prenderli, ha rispedito a Palazzo Grazioli i complimenti e la relativa proposta di fare un passo indietro che Silvio Berlusconi le aveva, in modo risolutivo, recapitato. «Io resto candidata alla presidenza della Regione Puglia. Punto, e basta.
Riconosco che il Cavaliere, alla ricerca di una soluzione — ancora spiegava ieri— ha dimostrato tutta la buona volontà possibile. Purtroppo è chiaro che la formula del terzo candidato condiviso, che gli era stata suggerita, e che voleva andare oltre me e Rocco Palese, non mi sembrava però essere quella giusta».
Adriana Poli Bortone, senatrice della Repubblica, 66 anni, un marito, un figlio (Andrea) e una figlia (Annalisa) che — organizzatrice di eventi, appassionata d’arte— dicono sia un’accanita sostenitrice di Nichi Vendola, non ha indietreggiato. «E ha fatto bene — spiega da Strasburgo il parlamentare europeo del Pdl Salvatore Tatarella, fratello del leggendario Giuseppe detto Pinuccio, icona della destra moderata italiana —. Perché sa chi poteva essere per noi del Pdl la Poli Bortone?». No, onorevole: chi? «Il nostro Vendola». Si spieghi. «Adriana è un personaggio carismatico, rispettato, ammirato, riconosciuto in tutta la Puglia... è una che scatena passioni, entusiasmi, affetti » . Quindi... «Quindi, sì, certo: sarebbe stata, poteva essere la nostra carta vincente, da calare contro quello tsunami di Vendola. E invece...».
Poli Bortone story
Invece, mi sa, che andrà da sola. «E sa perché?». Girano un mucchio di voci. «No no, guardi: la verità è una. Semplice, e drammatica, perché se non riusciamo a candidare la Poli Bortone, noi rischiamo concretamente di lasciare la Puglia nelle mani di Vendola. La verità è che Fitto vuol essere l’unico gallo... diciamo galletto, va’, sul territorio. E a costo di lasciare la regione nelle mani di Vendola, si ostina a porre veti, a chiedere che il candidato del Pdl sia Palese». La Poli Bortone guida il movimento «Io Sud». Lo fondò nel marzo del 2009, mentre An confluiva con FI nel Pdl. Un’operazione che definì tragica. «Senza garanzie, senza un minimo di discussione — disse — è un suicidio».
Un concetto che, appena può, ripete. Come quando celebrò Giorgio Almirante, a 21 anni dalla scomparsa: «Non credo che sarebbe contento di come sono andate le cose...».
Una donna decisa, algida nel privato e mai in pubblico: eletta per due volte consecutive (1998-2007) sindaco di Lecce, la sua città d’origine, con percentuali che nemmeno in Bulgaria, ai tempi. I vendoliani la temono seriamente. Le riconoscono una impressionante somiglianza con il loro Nichi.
Nei discorsi: «Non possono più essere gli apparati a decidere una candidatura— ripete, in queste ore, la senatrice — ma occorre tenere conto di ciò che chiede la gente». E nel rapporto, appunto, con la popolazione: con i suoi tailleur entra nelle strade di periferia, case popolari e strette di mano, assaggia una fetta di crostata, parla di giustizia, uguaglianza, parla a tutti.
La prima volta che si candidò alle europee: 180 mila voti. Consenso, voti, potere. Raffaele Fitto la soffre per questo. Non dovrebbe, in linea teorica: lui 41 anni, lei che — dopo essere stata ministro, parlamentare a Bruxelles — potrebbe essergli madre. E invece. Lui, poche ore fa: «Non me la dovete nemmeno nominare, va bene? Posso chiedervelo questo piacere?». Lei: «Mi spiace, bisogna farsene una ragione: sono l’unica candidata che può pensare di battere Vendola».
Sì, certo, l’unica: anche se, continuano a pensare nel Pdl, se la Poli Bortone avesse fatto un passo indietro, adesso ci sarebbe un altro scenario. «Purtroppo — riflette Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno che ha, inutilmente, sponsorizzato la candidatura del giudice Stefano Dambruoso — dietro l’atteggiamento irremovibile della Poli Bortone ci sono ragioni politiche ma anche e soprattutto ragioni personali».
Personali? «Ho la sensazione che, ai tempi della composizione di questo governo Berlusconi, la signora Poli Bortone restò delusa... aspettava qualcosa che poi non arrivò».
Un incarico? « Sì, un incarico prestigioso...».
Lei ascolta questi discorsi con l’aria giusta dell’aristocratica salentina. «Volgarità. Ma è così complicato convincersi che sono la più forte, in Puglia? Oh, signore...».
Fabrizio Roncone
FOGGIA - Primarie, i dati definitivi - A Foggia Boccia 'doppiato' da Vendola (24/01/2010)
I dati finali delle primarie in Capitanata vedono un totale di di 30496
votanti. I voti validi per Nichi Vendola sono stati 17013, quelli per
Francesco Boccia 13413. Questi i dati più significativi : a Carlantino
Vendola vince 113 a 6, nel seggio delle Tremiti vince 69 a 4, ad Orsara di
Puglia 403 a 249, a Monte leone 207 a 7, a Chieuti 76 a 27.
Questa, infine, la situazione nei tre seggi del capoluogo. Nel seggio Foggia
Centro Vendola si afferma con 1176 voti a 401. Nel seggio Foggia Nord
l'affermazione di Vendola è 782 a 519.
Nel terzo seggio, quello di Foggia Sud, il presidente Vendola ottiene il
consenso di1111 cittadini. 578 i voti per Boccia. I complessivi del
capoluogo danno, quindi, 3069 voti a Vendolas, 1498 a Boccia.
Vincenzo D'Errico da Teleradioerre
Cadono i baffi di D'alema. Sabino Colangelo finisce. Vendola stravince (24/1/2010)
Vendola stravince le primarie in tutta la Puglia. Successo in Provincia di Foggia. I Dalemiani e Sabino Colangelo in Provincia di Foggia tramontano nella sinistra.
ELEZIONI PRIMARIE PUGLIA
DOVE SI VOTA
ELEZIONI PRIMARIE per la scelta del candidato Presidente del centrosinistra
per le elezioni regionali in Puglia
FOGGIA CITTA'
CIRCOSCRIZIONE NORD (EX CIRCOSCRIZIONE 1 E 6) VIALE CANDELABRO
CIRCOSCRIZIONE CENTRO (EX CIRCOSCRIZIONE 2 E 3) VIA FRASCOLLA
CIRCOSCRIZIONE SUD (EX CIRCOSCRIZIONE 4 E 5) PIAZZA GIOVANNI XIII
I candidati alle primarie per la scelta del candidato presidente dell’Alleanza
di Centrosinistra per le elezioni regionali del 2010 sono Francesco
Boccia e Nichi Vendola.
I candidati si impegnano a sostenere lealmente il vincitore delle primarie nella
campagna elettorale delle elezioni regionali del 2010.
ATTENZIONE : A NORMA DI REGOLAMENTO NON SI HA L'OBBLIGO DI VERSARE UN EURO PER VOTARE. NON SI PAGA NIENTE.
Quando si vota?
DOMENICA 24 GENNAIO dalle 8 alle 21
Chi puo' votare ?
SOLO NEL PROPRIO COMUNE O CIRCOSCRIZIONE, I RESIDENTI DAI 18 ANNI IN SU
Riferimenti su FOGGIA
DOMENICO 349.7935706
PRIMARIE COME SI VOTA
Il 24 gennaio ci sono le primarie per scegliere il candidato presidente del centrosinistra per le regionali 2010. In ogni comune pugliese, sara' allestito un seggio elettorale presso le sedi civiche ( scuole, Uffici pubblici, ecc.) . Nei Comuni capoluogo saranno allestiti piu' seggi . A Foggia sono previsti 3 seggi rispettivamente per la Circoscrizione NORD - SUD - CENTRO.
Per votare e' sufficiente esibire la carta di identita'.
Nei Comuni con piu' seggi il documento deve essere accompagnato dalla tessera elettorale.
ATTENZIONE : A NORMA DI REGOLAMENTO NON SI HA L'OBBLIGO DI VERSARE UN EURO PER VOTARE. NON SI PAGA NIENTE.
Lo spoglio delle schede comincera' alla chiusura dei seggi.
ECCO IL REGOLAMENTO DELLE ELEZIONI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL CENTRO SINISTRA
Art. 1 – Diritto di voto.
Possono recarsi al voto tutti i cittadini pugliesi che abbiano compiuto i
18 anni.
Art. 2 – Apertura dei seggi:
I seggi sono aperti dalle ore 8.00 alle ore 21.00 di domenica
24 gennaio 2010.
Art. 3 – Composizione dei seggi.
I seggi saranno individuati in sedi civiche o gazebo aperti in ogni comune della
regione e in ogni circoscrizione delle città capoluogo.
Il seggio è composto dal Presidente e da quattro
scrutatori indicati due per ogni candidato.
Uno degli scrutatori svolge le funzioni di segretario.
Art. 4 – Il Presidente del seggio.
I Presidenti di seggio, individuati al 50% dai comitati
Boccia e al 50% dai comitati Vendola, sono
responsabili della raccolta dei contributi che gli elettori verseranno al
momento del voto.
Tali contributi dovranno essere versati direttamente dal Presidente del seggio,
entro le ore 13 di lunedì 25 gennaio 2010, presso la sede del Pd Puglia che è
Centro di raccolta.
Art. 5 – Divieti nei seggi.
Nei seggi elettorali non potranno essere affissi manifesti dei due
candidati alle primarie né bandiere di partito.
Fuori dai seggi non dovranno essere esposte bandiere di partito.
All’interno dei seggi potranno sostare solo i Componenti dei seggi, i candidati
e due rappresentanti di lista per ogni candidato.
I componenti di seggio possono votare nel seggio dove esercitano la loro
funzione.
Art. 6 – Schede elettorali.
Le schede elettorali saranno consegnate a cura del Coordinamento Regionale delle
primarie al Presidente del seggio e dovranno essere firmate dal Presidente
stesso e dal Segretario.
Le schede avranno stampati su riga orizzontale i nomi dei candidati.
Art. 7 – Esercizio del diritto di voto.
Ogni elettore per poter esercitare il proprio diritto di voto deve:
• esibire la tessera elettorale o documento d’identità;
• contribuire con una oblazione volontaria di 1 (un) euro alle
spese organizzative;
• sottoscrivere, su apposito modulo fornito dal Presidente del seggio, con firma
leggibile, dichiarazione di condivisione del progetto politico dell’ Alleanza di
Centrosinistra.
Sullo stesso modulo si dovrà indicare nome, cognome, indirizzo, città e firma
dell’elettore.
Art. 8 - Norme di garanzia.
La Commissione Regionale di Garanzia è formata dal Segretari Regionali di PD e
SEL.
Art. 9 – Trasmissione dei risultati.
Presso la sede del PD Puglia, Via Re David, 17 – Bari, è istituito il Centro
Raccolta dati. Al termine delle operazioni di scrutinio il Presidente del seggio
dovrà inviare per fax il verbale contenente il numero dei votanti, le
schede valide, le schede bianche, le schede nulle, le schede contestate, i voti
dei due candidati.
Il verbale deve essere firmato da tutti i componenti del seggio.
Art. 10 – Contestazioni.
Le eventuali contestazioni sono demandate alla Commissione Regionale di Garanzia
che deciderà in merito.
Art. 11 – Ubicazione dei seggi.
I seggi saranno ubicati in ogni comune della regione su
indicazione dei coordinatori provinciali di PD e SEL. I seggi saranno
individuati esclusivamente in sedi civiche o gazebo in luoghi aperti.
Puglia: le primarie, i sondaggi e le speranze del centrosinistra
Sarà compito delle primarie, convocate per
domenica prossima, stabilire chi sarà il
candidato del centrosinistra per le prossime elezioni
regionali.
Vendola contro Boccia, quindi, ancora
un volta, come nel 2005, quando l’attuale governatore
vinse per un pugno di voti.
Il Partito Democratico, almeno sulla
carta, sembra aver raggiunto la compatezza necessaria a
sostenere il braccio destro di Letta ma, sul territorio,
è tutt’altro che scontato che il voto dei
militanti e della “base” rispecchi le volontà
dei dirigenti nazionali.
Basti pensare che alle primarie del 25 ottobre, quando
si recarono alle urne 133mila cittadini,
tutte le mozioni inserirono nei rispettivi programmi per
il futuro del partito la ricandidatura, alle regionali
di marzo, di Nichi Vendola.
Una partita, quindi, dall’esito incerto, ma dal peso
politico enorme, non solo per la Puglia ma anche per il
futuro nazionale delle alleanze fra il Partito
Democratico e l‘Udc di Casini.
A testimonianza dei timori che serpeggiano fra le fila dei dirigenti democratici, Pierluigi Bersani ha voluto accelerare i tempi necessari a chiudere un’alleanza con il partito di Casini in Calabria, per evitare che una possibile vittoria di Vendola nelle primarie pugliesi potesse riallontanare considerevolmente i due partiti.
Se, al contrario, vincesse Francesco Boccia, morirebbe definitivamente la speranza di costruire un’alternativa al sistema di poteri che oggi governa il Meridione. Una speranza nata con la “primaver pugliese” del 2005 e, in parte, anche tradita dalle scelte fatte da Vendola sulla sanità, sulle alleanze strategiche con alcune lobby, sull’immigrazione…ma che, in ogni caso, solo con un centrosinistra lontano dai vincoli dell’Udc può sperare di sopravvivere e di concretizzarsi, come dimostra anche il forte consenso che la candidatura di Vendola alle primarie ha trovato fra il popolo del Partito Democratico, della Federazione della Sinistra e di Sle.
Se fosse Vendola, quindi, a vincere, il centrosinistra
potrebbe conservare, almeno in parte, una propria
coerenza programmatica, ma, obiettano i sostenitori di
Boccia, andrebbe incontro ad una sicura sconfitta.
Tesi che, in parte, è stata smentita dalle
parole di Beppe Fioroni, sostenitore
dell’esponente del Pd. “Possiamo conquistare la regione
– ha detto – anche se corre Vendola. Perché dev’essere
chiaro a tutti: l’Udc non andrà con il centrodestra,
semmai andrà da solo“.
Un Udc che, in Puglia, vale più o meno l’8% e che, in
un’ipotetica corsa solitaria, potrebbe allearsi con
“Io Sud” della fascista Poli Bortone,
qualora quest’ultima non riuscisse a convincere il PdL a
sceglierla come candidata dell’intero centrodestra.
Un 10% di consensi sottrati all’area di
centrodestra che, paradossalmente, permetterebbero al
centrosinistra di giocarsi la sfida con Dambruoso,
probabile candidato del PdL, fino all’ultimo voto.
Una cosa è certa: la telenovela elettorale pugliese è ben lontana dalla sua conclusione. Per il momento non resta, in attesa di altri colpi di scena, che aspettare domenica 24, quando, finalmente, conosceremo il nome del candidato del centrosinistra e, soprattutto, la composizione della coalizione che lo sosterrà.
Mattia Nesti da newnotizie.it
Elezioni regionali Puglia 2010: domenica 24 gennaio le primarie per scegliere
Boccia o Nichi Vendola
Inizia una settimana politica infuocata per il centro sinistra in Puglia, che
vedrà la conclusione e il suo culmine nelle primarie di domenica 24 gennaio: a
sfidarsi Francesco Boccia, già sconfitto cinque anni fa e sostenuto da quasi
tutti i partiti con D’Alema in testa, e Nichi Vendola, presidente uscente e
leader di Sinistra Ecologia e Libertà.
Vendola contro tutti, o quasi. Infatti nel Partito Democratico la questione
Puglia è esplosa, provocando una netta divisione interna al partito, nonostante
gli sforzi del baffetto Massimo.
Boccia non ha avuto l’appoggio unanime del Pd, pur con tutti i diktat del caso,
rivelando la strategia votata al fallimento di Bersani e colleghi.
Nelle passate elezioni regionali pugliesi del 2005 sono risultati eletti nella Provincia di Foggia i seguenti consiglieri , dei quali si riportano i dati piu' significativi della attivita' di Consigliere Regionale della Puglia
Ds :
Dino Marino
»
Proposte di legge di Dino Marino
»
Interrogazioni di Dino Marino
» Interpellanze - nessuna
»
Mozioni di Dino Marino
»
Ordini del giorno di Dino Marino
Elena Gentile Assessore Solidarietà (Politiche Sociali e Flussi Migratori)
» Proposte di legge - nessuna
» Interrogazioni - nessuna
» Interpellanze - nessuna
»
Mozioni di Elena Gentile
»
Ordini del giorno di Elena Gentile
Rifondazione Comunista :
Arcangelo Sannicandro
»
Proposte di legge di Arcangelo Sannicandro
»
Interrogazioni di Arcangelo Sannicandro
» Interpellanze - nessuna
»
Mozioni di Arcangelo Sannicandro
»
Ordini del giorno di Arcangelo Sannicandro
SDI :
Pino Lonigro
»
Proposte di legge di Pino Lonigro
»
Interrogazioni di Pino Lonigro
»
Interpellanze di Pino Lonigro
»
Mozioni di Pino Lonigro
»
Ordini del giorno di Pino Lonigro
UDEUR :
Giovanni De Leonardis
»
Proposte di legge di Giovanni De Leonardis
»
Interrogazioni di Giovanni De Leonardis
» Interpellanze - nessuna
»
Mozioni di Giovanni De Leonardis
»
Ordini del giorno di Giovanni De Leonardis
Forza Italia :
Lucio Tarquinio
»
Proposte di legge di Lucio Tarquinio
»
Interrogazioni di Lucio Tarquinio
» Interpellanze - nessuna
» Mozioni - nessuna
»
Ordini del giorno di Lucio Tarquinio
A
lleanza Nazionale :Roberto Ruocco
»
Proposte di legge di Roberto Ruocco
»
Interrogazioni di Roberto Ruocco
» Interpellanze - nessuna
»
Mozioni di Roberto Ruocco
»
Ordini del giorno di Roberto Ruocco
La Puglia prima di tutto :
Cecchino Damone
»
Proposte di legge di Cecchino Damone
»
Interrogazioni di Cecchino Damone
»
Interpellanze di Cecchino Damone
»
Mozioni di Cecchino Damone
»
Ordini del giorno di Cecchino Damone
GRUPPO PER LE AUTONOMIE :
Enrico Santaniello
»
Proposte di legge di Enrico Santaniello
»
Interrogazioni di Enrico Santaniello
» Interpellanze - nessuna
»
Mozioni di Enrico Santaniello
»
Ordini del giorno di Enrico Santaniello
UDC :
Angelo Cera sostituito da Enrico Santaniello perche' eletto al Senato
Altri Consiglieri regionali eletti in Puglia
ROMA - Regionali in Puglia. Udc: sì a Boccia, Vendola: io resto
L’Udc aspetta Boccia / Ma Casini incontra Fitto. Sarebbe praticamente raggiunto l’accordo tra centristi e Pdl. Mentre in casa Pd si continua a litigare allegramente.
Chi pensava che la “due giorni” che ha visto impegnati con le riunioni dei
propri gruppi dirigenti il Pd e l’Udc, servisse a dipanare la sempre più
intricata matassa del candidato alla presidenza della Regione è costretto a
ricredersi: alla fumata grigia di Roma ha fatto eco quella di Bari. Se i
democratici non sono potuto andare oltre il mandato esplorativo affidato a
Francesco Boccia, i centristi non sono stati da meno. Stanno per il momento alla
finestra, nell’attesa, appunto, che Boccia sciolga la riserva. Il fatto è che
l’Udc le elezioni non vuol perderle, e subordina l’appoggio alla coalizione di
centrosinistra ad una condizione più che comprensibile: il Pd deve sostenere
unitariamente Boccia. In realtà, nonostante l’ulteriore apertura di credito
concessa a Boccia, se non altro per educazione, i margini perché si possa
giungere ad un’intesa tra Pd ed Udc sembrano strettissimi, anzi praticamente
inesistenti. C’è chi dice che nelle prossime ore Casini potrebbe incontrare il
ministro Fitto per chiudere il cerchio dell’intesa con il Pdl. Casimi avrebbe
anche concordato sulla candidatura per la presidenza di Adriana Poli Bortone.
CASINI SCETTICO SU BOCCIA
Il leader centrista Pierferdinando Casini, come abbiamo scritto ieri, aveva
espresso scetticismo sulle chanche di successo di Boccia giudicandolo
politicamente troppo leggero. Le speranze di bissare la vittoria di cinque anni
fa (e di invertire un trend elettorale che da allora è diventato sempre più
critico per il centrosinistra) passano sia per l’allargamento della coalizione
anche ad Udc e a Idv, sia per la riconquista di una unità sempre più in caduta
libera.
Come si è già detto, la condizione posta dai centristi è legittima e
politicamente ineccepibile, ma il desiderio di unità manifestato dall’Udc è
costretto a fare i conti da un lato con la candidatura di Vendola, che ha
confermato che non si tirerà indietro, e dall’altra con i crescenti malumori che
serpeggiano in seno al Partito Democratico, e non solo alla base. È evidente che
soltanto una coalizione forte, allargata ma compatta, potrebbe chiedere a
Vendola di rinunciare alla candidatura. Perché l’altro enorme rischio che si
profila da queste drammatiche settimane che sta vivendo il centrosinistra è che
alla fine la coalizione non esca allargata ma dimagrita dalle trattative, con
due candidati anziché uno solo.
Ma la tensione nel Pd e nel centrosinistra resta elevatissima, quasi spasmodica.
Tanto per dire, Boccia ha già cominciato a litigare con vasti settori del suo
partito e non. Il candidato in pectore ha dettato all’Ansa una durissima
risposta agli assessori regionali Minervini, Amati e Losappio (che avevano
pesantemente criticato l’operato del segretario regionale, Sergio Blasi,
invitandoli “a non sparare nel mucchio”: “chiedo rispetto verso Sergio Blasi che
ha svolto un lavoro straordinario stante la condizione dei gruppi dirigenti’.
BOCCIA DIFENDE BLASI: NON BISOGNA SPARARE NEL MUCCHIO
“‘Il Pd – ha detto ancora Boccia – ha chiesto 48 ore di rispetto e silenzio per
le valutazioni politiche che saranno fatte nelle prossime ore con i segretari
dei partiti e poi sottoposte al vaglio degli organi stessi. Di una cosa possono
star certi, come ho già detto oggi accettando un mandato pieno con la riserva
delle 48 ore: guarderò negli occhi ogni interlocutore e le intese politiche si
faranno nell’esclusivo interesse dei pugliesi e saranno caratterizzate da
legalità e trasparenza, sia nell’idea di amministrazione della cosa pubblica che
nei rapporti tra i gruppi dirigenti. Saranno tutti coinvolti a partire dal
presidente Vendola, e chi spara nel mucchio senza sapere cosa c’è non fa altro
che continuare ad alimentare inutili conflitti’”. “Solo una persona saggia e
pulita come Sergio Blasi poteva reggere fino ad oggi. Tra 48 ore – ha concluso –
ci renderemo tutti insieme conto del grado di responsabilità della nostra classe
dirigente. Poi Amati, Minervini e Losappio saranno liberi, come è giusto che sia,
di criticare le proposte politiche dopo averle almeno conosciute.”
OTTIMISTA CAMPO: QUELLA DI BOCCIA È UNA “MISSIONE POSSIBILE”
Non male come inizio. La strada su cui Boccia dovrà muoversi è particolarmente
impervia, e dal centrosinisra emergono risultati tutt’altro che rassicuranti. È
infatti proprio l’assessore al lavoro, Michele Losappio a mettere in dito nella
piaga:
“Le conclusioni del vertice del Pd – ha detto in una dichiarazione – sono
incomprensibili e inapplicabili. Incomprensibili perchè la debolezza della
candidatura Boccia è già stata pubblicamente e politicamente stigmatizzata da
Casini e dall’Udc. Inapplicabile perchè senza le primarie non si può rimuovere
la candidatura del Presidente della Regione. A meno che non si voglia
determinare la rottura della coalizione con l’amputazione a sinistra”. Più
ottimista si professa invece il segretario provinciale del Pd di Capitanata,
Paolo Campo, che in una dichiarazione alla stampa ha definito una “missione
possibile” quella affidata a Francesco Boccia. Secondo Campo, “‘per ottenere il
successo auspicato c’è bisogno di Nichi Vendola perchè il nuovo centrosinistra
non può fare a meno della passione, dell’intelligenza e della visione di chi ha
sempre svolto il proprio ruolo politico con la piena coscienza di essere parte
di un disegno ben più ampio del destino di un singolo militante, dirigente o
amministratore”. Il mandato affidato a Boccia non va dunque interpretata come un
siluro a Vendola, ma al contrario come un tentativo di recuperare un rapporto.
Campo ha lancia un appello”ragionato e accorato” al dialogo tra Boccia e Vendola.
“i savi di mente e i puri di spirito – conclude Campo – abbiano l’umiltà di
confrontarsi con quanti, in tutti questi anni, hanno plaudito al governo Vendola
pur avendo individuato e, talvolta, scontato i limiti di questa esperienza.
Proprio in Capitanata il nostro presidente ha trovato ampio consenso elettorale
e convinto sostegno politico, anche a dispetto di alcuni limiti dell’azione
regionale”
Fin qui l’ottimismo di Paolo Campo. Ma la sensazione è che occorrerebbe un
miracolo per restituire unità e serenità al centrosinistra pugliese, mai così
lacerato e diviso.
da Quotidiano di Foggia
In Puglia l'UDC è molto influente, non si capisce ancora con chi si alleerà; il Centrodestra è più forte del Centrosinistra ed un alleanza Centrosinistra-UDC potrebbe non bastare, tuttavia Vendola ha, nonostante le notevoli grane che sta passando la sua amministrazione, un buon gradimento.
Il pressing sui centristi è fortissimo. E le dichiarazioni dell'Udc contro Nichi Vendola sembrerebbero far capire che l'alleanza con il Centrosinistra sia stata ormai scartata. Anche se i dalemiani (Nicola Latorre in testa) continuano a lavorare ai fianchi i post-democristiani, forti del 9,1% alle Europee. A Casini andrebbe la candidatura per la presidenza della Regione, una poltrona per la quale sarebbe già pronta Adriana Poli Bortone.
Elezioni regionali 2010 Puglia, Emiliano ritira candidatura
Michele Emiliano
Il
candidato che accontentava l’Udc il Partito Democratico e persino l’Italia dei
Valori ritira la sua candidatura dalle prossime elezioni regionali in Puglia.
Michele Emiliano si era trovato in duro braccio di ferro con Nichi Vendola che
reclamava le primarie per scegliere il candidato per la presidenza della Regione
Puglia. Il sindaco di Bari ha reso noto la sua scelta tramite una lettera
inviata al segretario regionale del Pd, Sergio Blasi. Nella missiva inviata a
Blasi, Michele Emiliano traccia un resoconto della situazione e di come è stato
“costretto” a dare la sua disponibilità a fare le primarie, ponendo la
condizione che fosse approvata dal consiglio regionale che si riunirà il
prossimo 19 gennaio la modifica alla legge regionale elettorale che abroga
l’ineleggibilità dei sindaci e dei presidenti di province. Un emendamento che lo
stesso Emiliano ha definito “salva-Bari” e non una legge “ad personam”. Nella
lettera Emiliano definisce “inopportuno” il rischio di ulteriori fibrillazioni
nella giunta comunale. Sono infatti numerosi i componenti della maggioranza di
centrosinistra al Comune di Bari che hanno espresso netta contrarietà alla
candidatura di Emiliano alle regionali, perchè verrebbe ad interrompersi
l’esperienza in corso.
Emiliano aveva dato solo tre giorni fa la sua disponibilità a fare le primarie,
scendendo in campo nella competizione pre-elettorale con il presidente uscente
della Regione Puglia, Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e libertà, che
si è autocandidato già dal mese di novembre e sul cui nome sono contrari Udc e
Idv. I due partiti sono invece favorevoli al nome di Emiliano. A determinare la
decisione di oggi di Emiliano, la propensione emersa nella riunione del comitato
tecnico-organizzatore delle primarie riunitosi ieri, di fare le primarie il 17
gennaio, cioè due giorni prima della riunione del Consiglio regionale. Lo stesso
Blasi nella riunione di ieri aveva sottolineato la necessità di tenere le
primarie il 17 per non influenzare il consiglio regionale: i gazebo, cioè,
separati dalla legge elettorale. Emiliano invece aveva invece proposto la data
del 14 gennaio. Oggi si sarebbe dovuto nuovamente riunire il comitato
tecnico-organizzatore delle primarie, ma dopo la lettera di Emiliano ora tutto
torna in alto mare.
da Ultimenotizietv
L'ultima mossa di Blasi: Emiliano il nostro candidato
ELEZIONI REGIONALI PROVINCIA DI FOGGIA
GLI ASPIRANTI -Ma chi sono gli aspiranti foggiani alle regionali? Finita l'epoca dei ricordi in cui la pattuglia foggiana contava in quell'asse Foggia- Bari dove le facce daune correvano copiose, oggi ci si rintana in quel gruppo che ruota intorno agli uscenti più qualche out sider. E allora ecco i «consolidati»: da Lucio Tarquinio a Roberto Ruocco per il Pdl, da Gianmario Zaccagnino a Giannicola De Leonardis per l'Udc, per proseguire con Cecchino Damone (Puglia prima di tutto), Dino Marino (Pd) Pino Lonigro (socialista), la vendoliana Elena Gentile, figura come assessore, il neo pidiellino Enrico Santaniello non si ricandiderà, lo ha già fatto sapere e l'altro vendoliano Arcangelo Sannicandro con il manfredoniano Franco Ognissanti, ex Margherita oggi Pd a chiudere la partita del pregresso . Tutto in chiave «ante» elezioni. Ma oggi? Tra i «nuovi» decisi a misurarsi spiccano figure che masticano politica e navigano nell'agòne da tempo: Paolo Agostinacchio ex La Destra ora in orbita tecnica della Pdl, Franco Landella (Pdl) dopo l'exploit alle comunali come maggiore suffragato con mille e 800 voti, Leo Di Gioia, ex An, attuale assessore provinciale al bilancio deciso a tentare la scalata in orbita regionale, Rosario Cusmai, già primo dei non eletti alla regione nella passata competizione e Giandiego Gatta, attuale presidente del Parco nazionale del Gargano che ha optato per la Regione dopo il buon risultato di cinque anni fa e la scelta di non candidarlo a sindaco di Manfredonia.
PRIME CERTEZZE - S'accendono per tutti le spie dell'anima e le prime a
dare i segnali quelle dell'Italia dei valori: l'altra sera la visita a San
Severo dell'ex pm di Mani pulite al di là della discesa in campo per aprire la
campagna elettorale in Puglia, ha avuto il senso nemmeno malcelato di una
investitura per Orazio Schiavone, il dentista coordinatore provinciale deciso a
giocarsi la carta dell'organismo pugliese dopo il buon risultato conseguito
dall'Idv in occasione delle europee. Dopo gli indugi del penalista foggiano
Raoul Pellegrini che alla fine ha deciso di non accettare, ecco la scelta di
Schiavone, il più accreditato.
IL QUADRO -Ma cosa cova sotto la cenere dei partiti di Capitanata in
questa vigilia in cui le alleanze non sono ancora definite e le candidature
cavalcano l'onda del cicip ciciap senza uno straccio di ufficializzazione?
A tenere banco soprattutto polemiche e veleni: in casa Pdl fa fatica il
coordinatore Gabriele Mazzone a stemperare schiamazzi e aspirazioni anche
legittime, ruoli e proposte di riorganizzazione. Sono le anime, o meglio le
correnti a turbare la vigilia; sono loro quelle malcelatamente in conflitto. <Certo
che si fa fatica, ma noi puntiamo ad essere vincenti in questa competizione
regionale, cercando di non cadere negli errori del passato>, ammoniva Gabriele
Mazzone, assessore alla Provincia e coordinatore azzurro. Dopo la definizione
del «parlamentino» si è cercato di ragionare in una ottica di partito; impresa
ardua in un Pdl le cui correnti hanno il loro peso.
C'è quella di Tonio Leone, il parlamentare vicino a Berlusconi in orbita romana
che in Capitanata può contare sulle adesioni dei vari Roerto Ruocco, Lucio
Tarquinio consiglieri regionali, Rosario Cusmai, consigliere comunale, Stefano
Pecorella, delfino manfredoniano di Tonio Leone, candidato sindaco a Manfredonia
contro Angelo Riccardi del Pd e attuale assessore all'ambiente alla Provincia, e
infine Enrico Santaniello, l'aspirante sindaco al Comune di Foggia, sconfitto
nella maniera più rocambolesca e imprevedibile al ballottaggio dall'emergente
Gianni Mongelli e che ora tenta di approdare al coordinamento provinciale
azzurro, in vista di una futuribile candidatura alle politiche prossime venture.
L'altra anima veste i panni di Carmelo Morra il leader dei Monti Dauni
fermamente deciso a presentare un suo candidato alle regionali, quasi certamente
Giuseppe De Sabato, attuale dirigente dell'ufficio scolastico provinciale.
Se questo è il gruppo della <prima anima azzurra>, ce n'è ancora un'altra vicina
all'europarlamentare ex An Salvatore Tatarella, che lancia come si è detto alle
regionali Giandiego Gatta e vorrebbe consolidarsi con una voce autorevole nella
scelta del candidato a Cerignola: Franco Metta o Onofrio Giuliano, caldeggiato
anche da Ruocco. Nello sfondo ecco l'atavico contrasto tra Ruocco e Tatarella
dove emergono sazi in un contesto di incomprensioni e mancati accordi i
contrasti che fotografano in maniera emblematica la situazione in casa Pdl su
scala provinciale con affacci regionali.
Se questo è il quadro che nemmeno il coordinatore regionale Gabriele Mazzone è
riuscito a sfumare nei colori più caldi e tenui (si è parlato a lungo di un
confronto-scontro Ruocco-Tatarella in cui entrambi si sono schierati dalla parte
degli sgabelli a mezz'aria piuttosto che dalla parte delle ragioni sempre
arbitrarie...) è facile intuire anche ciò che in casa azzurra cova sotto la
cenere. La stessa discesa in campo decisa di Leo Di Gioia sotto certi aspetti ha
velatamente rotto gli equilibri e le equazioni, se è vero che la sua candidatura
non è andata giù a Roberto Ruocco, insieme a Lucio Tarquinio che avrebbero
paventato le dimissioni da assessore del giovane ex alleantino in procinto della
sua candidatura.
IL CENTROSINISTRA -Un centrosinistra sicuramente in ripresa anche se non
ha ancora metabolizzato l'assorbimento della corrente ex Margherita: il prezzo
da pagare alla semplificazione con il Pd si è consolidato: gli equilibri interni
verso l'assetto. Strada spianata alla Regione per Franco Ognissanti dopo la
scelta di Angelo Riccardi, l'altra candidatura forte resta quella di Elena
Gentile attuale assessore alle politiche sociali, altra discesa in campo, quella
di Dino Marino, consigliere uscente. Mentre si fa strada l'idea che il Pd (alle
prese con la scelta del segretario provinciale e del nuovo segretario del
comitato cittadino) esprima un foggiano. E allora ecco uno tra Orazio Ciliberti
e Sergio Clemente, chance anche per Italo Pontone.
E il Psi? Probabile che bisognerà attendere l'ultima...cena. Appare chiaro che
il candidato tra i socialisti lo deciderà l'attuale coordinatore regionale
nonchè ex parlamentare Lello Di Gioia il quale, considerati gli strappi, non
sembrerebbe intenzionato a ricandidare Pino Lonigro consigliere uscente: e
allora spazio eventualmente per Michele Santarella ex sindaco di San Severo o
Angelo Benvenuto o Anna Nuzziello: si gioca su tre posizioni, dunque.
E su tre posizioni si gioca anche nell'Udc, dove Giannicola De Leonardis è in
pole position in quanto uscente. Capitolo a parte quello dell'attuale prefetto,
Antonio Nunziante per il quale ormai da tempo si vocifera di una possibile
candidatura di vertice: aspirante governatore, lui uomo che il Pdl terrebbe
sotto osservazione per valenza e passato, peso specifico.
Alla vigilia insomma i punti interrogativi restano tanti tra voci e scampoli di
concretezza.
da Il Diario Montanaro (9 dicembre 2009)
BARI -Udc e Idv: basta Nichi Pd senza alternative
REGIONALI: EMILIANO, NON DISPONIBILE A CANDIDARMI A PRESIDENZA PUGLIA
PUGLIA
Gradimento operato Vendola
(cs)
53% –
giunta 45%
Ipotesi 1:
centrosinistra+udc
52% – centrodestra 48%
Ipotesi 2: centrodestra+udc
54% – centrosinistra 46%
sondaggi Piepoli
In Puglia l'UDC è molto influente, non si capisce ancora con chi si alleerà; il Centrodestra è più forte del Centrosinistra ed un alleanza Centrosinistra-UDC potrebbe non bastare, tuttavia Vendola ha, nonostante le notevoli grane che sta passando la sua amministrazione, un buon gradimento.
Ecco il probabile scenario alle elezioni 2010
( secondo il quotidiano online Affari Italiani)
PUGLIA
CENTRODESTRA 48,7% (PDL 35,8% PUGLIA PRIMA DI TUTTO 5,5%
MPA 3,2% UDEUR 2,5% LA DESTRA 1,7%)
CENTROSINISTRA 39,7% (PD 20,7% IDV 7,2% SEL 7,1% PRC-PDCI 2,8% RADICALI 1,9%)
CENTRO 10,5% (UDC 8,9% IO SUD 1,6%)
ALTRI 1,1%
TESTA A TESTA PROBABILI CANDIDATI PRESIDENTE:
(Centrodestra) 46,8% - POLI BORTONE (CENTRO) 9,5% - (Centrosinistra) 43,0%
(Centrodestra + UDC) 55,6% - (Centrosinistra) 43,8%
(Centrodestra) 47,6% - (Centrosinistra + UDC) 48,1% - CANDIDATO PRC-PDCI 3,7%
PUGLIA | PROBABILI CANDIDATI | |
CENTROSINISTRA | CENTRODESTRA | |
Vendola, Emiliano | Dambruoso, Mantovano |
Commento: In Puglia si ripropone la sfida del 2005,
che vedeva Fitto contro Vendola.
Ma questa volta con un terzo incomodo, in questo caso una terza incomoda: Adriana Poli Bortone, candidata del “Centro” (Udc più “Io Sud”, lista civica dell’ex Ministro e l’ex Sindaco di Lecce).
Il suo appoggio, però, potrebbe non essere decisivo. Difatti il centrdodestra vincerebbe con buono scarto anche senza l’accordo con i centristi.
Questi ultimi, in caso di accordo con il Centrosinistra, farebbero vincere Vendola o Emiliano ma solo dello 0,5% (48,1 a 47,6) causando anche la fuoriuscita del Prc-Pdci.
Nei voti ai partiti, il Pdl perde quasi il 7% rispetto alle Europee (era al 42,7%) ma perché fanno il loro “ingresso” sia l’Udeur sia la lista civica “Puglia Prima di Tutto”.
Nel Centrosinistra, il Pd supera il 20%, e l’effetto Vendola fa volare Sinistra e Libertà al 7,1%, sfiorando l’Italia Dei Valori che è al 7,2%.
L’Udc ottiene un successo, arrivando all’8,9% e la lista “Io Sud” prende l’1,6%.
Ad oggi si può dire che la Puglia andrà probabilmente al Centrodestra.
Sondaggio Politico-Elettorale -Verso le regionali 2010 - Puglia - Pubblicato il 31/7/2009.
Sondaggio elettorale PUGLIA secondo Il Liberale
Gradimento operato Vendola
(cs)
53% –
giunta 45%
Ipotesi 1:
centrosinistra+udc
52% – centrodestra 48%
Ipotesi 2: centrodestra+udc
54% – centrosinistra 46%
In Puglia l'UDC
è molto influente, non si capisce ancora con chi si alleerà; il
Centrodestra è più forte del
Centrosinistra ed un alleanza
Centrosinistra-UDC
potrebbe non bastare, tuttavia Vendola
ha, nonostante le notevoli grane che sta passando la sua amministrazione, un
buon gradimento. Da
Centrodestra Leaning a
Toss-Up.
Il voto ai Partiti alle regionali (vari.
rispetto ad Euro 2009)
CENTRO
DESTRA: 47,5% (-0,1%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 34,5% (-8,7%)
- PUGLIA PRIMA DI TUTTO: 6,0% (+6,0%)
- MPA: 3,0% (-0,1%)
- LA DESTRA,
F.TRIC: 1,5% (+0,5%)
- ALTRI CD (Udeur,
NPSI, etc): 2,5 (+2,2%)
CENTRO
SINISTRA: 37,5% (-1,6%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 17,5% (-4,2%)
- ITALIA DEI VALORI: 6,5% (-2,4%)
- SIN. E LIB. (incl.
PS,
Verdi): 9,0 % (+2,1%)
- ALTRI CS (Lista
Emil., Lista Divella,
Radic, etc): 4,5% (+2,9%)
CENTRO:
11,0 (+1,9%)
- UNIONE DI CENTRO: 9,0% (-0,1%)
- IO SUD: 2,0 (+2,0%)
COMUNISTI
(RC,
PDCI): 3,0% (-0,3%)
ALTRI
(incl. MLN): 1,0% (+0,1%)
Sondaggi Regionali del 22 Luglio 2009
Candidati Presidente (SCENARI NOMINATIVI):
- Corsa a 3: ...
(Centrodestra) 47,5%,
Poli Bortone (UDC):
11,0%, Vendola (Centrosinistra):
41,5%
- Corsa a 3: ...
(Centrodestra) 48,0%,
Poli Bortone (UDC):
10,0%, Emiliano (Centrosinistra):
42,0%
- Corsa a 3: ...
(Centrodestra) 48,0%,
Poli Bortone (UDC):
12,0%, Boccia (Centrosinistra):
40,0%
- UDC con
Centrodestra:
... (Centrodestra)
55,0%, Vendola (Centrosinistra):
45,0%
- UDC con
Centrodestra:
Poli Bortone
(Centrodestra) 52,0%,
Vendola (Centrosinistra):
48,0%
- UDC con
Centrosinistra:
... (Centrodestra)
49,5%, Vendola (Centrosinistra):
47,0%, cand. Comunista: 3,5%
- UDC con
Centrosinistra:...
(Centrodestra) 46,5%,
Poli Bortone (Centrosinistra):
30,0%, Vendola (Sin.
E Lib., Comun): 23,5%
Il Commento: Il
Centrosinistra si
stava giocando bene le proprie chance di riconferma in una terra storicamente
ostile e strappata per un pugno di voti nel 2005 ad un
Centrodestra in
crisi. Non solo si parlava di alleanza con l'UDC,
ma anche con il movimento
Io Sud della Poli
Bortone, transfuga del
PDL. Purtroppo
però, tutto è saltato quando per l'amministrazione Vendola sono scoppiati gli
scandali sulla sanità; il quadro, già di per se molto complesso, è saltando
pezzo dopo pezzo.
Ora l'UDC non
vuole Vendola,
così come Di Pietro,
che lo ha scaricato con l'inizio delle ben note vicende giudiziarie; il
presidente uscente, invece, vuole ricandidarsi a tutti i costi, anche andando da
solo.
Tutto questo produrrà una vittoria del
Centrodestra, che
dopo la parentesi del 2005 riprenderà il controllo della regione.
L'unica chance per il
Centrosinistra è di ricomporre il complicato puzzle e tornare al punto di
partenza che ha permesso buoni risultati alle ultime provinciali. Scenario ora
molto improbabile, ma non impossibile, d'altronde mancano ancora 7 mesi.
di Giuseppe Armenise
BARI - Si vota a marzo ma, in vista delle elezioni regionali, ecco il gioco dei
sondaggi. Stavolta a cimentarsi è l’istituto «Crespi» per conto di Affari
italiani. Da una parte Michele Emiliano e Nichi Vendola, ritenuti potenzialmente
alternativi come candidati dei partiti del centrosinistra, dall’altra Rocco
Palese, Adriana Poli Bortone e Stefano Dambruoso. Risultato? Per Crespi ricerche
è l’attuale sindaco di Bari ad avere la maggior percentuale di chance di
vittoria nel confronto diretto con ciascuno dei tre possibili avversari.
Il gioco è singolare. Di Emiliano vero candidato ombra si parla da tempo. Ma il
diretto interessato ha più volte smentito, insistendo sul fatto che non si
sognerebbe mai di rompere il «patto» stretto con i suoi concittadini che gli
hanno chiesto di continuare a governare il capoluogo della Puglia. Piuttosto,
sin dall’avvio della campagna elettorale per la segreteria regionale del Partito
democratico di Puglia, Emiliano ha dato sostegno a Nichi Vendola, presidente
uscente, come «candidato naturale».
Il sondaggio valuta gli indici di notorietà e di fiducia dei 5 potenziali
candidati. Quindi ipotizza tutti i confronti possibili tra i tre «papabili» di
Centrodestra, di volta in volta messi contro Vendola o Emiliano. Ad aggiudicarsi
la corsa a 3 nelle file del Centrodestra è l’unica donna in concorso, ovvero
quell’Adriana Poli Bortone, senatrice e ex sindaco di Lecce, fondatrice del
movimento politico «Io Sud». Secondo le intenzioni di voto espresse al telefono
(800 gli elettori contattati per varie fasce d’età tra il 26 e 28 ottobre), Poli
Bortone sarebbe l’unica capace di battere Vendola e di far argine a Emiliano,
contro il quale, secondo il campione di elettori interpellato, riuscirebbe a
spuntare un pareggio (50%-50%).
La senatrice, sempre stando ai dati elaborati dall’istituto «Crespiri cerche»,
avrebbe un tasso di notorietà superiore di 7 punti a quello di Palese, attuale
capogruppo alla Regione di Forza Italia-Popolo delle libertà, e addirittura di
30 punti rispetto al magistrato Stefano Dambruoso, collaboratore del ministro
della Giustizia e indicato come ormai «candidato in pectore» del centrodestra in
Puglia, con la benedizione dello stesso leader Berlusconi.
Il candidato che non perderebbe mai in nessuno dei confronti, per gli
intervistati, sarebbe Michele Emiliano che raggiungerebbe il 53% dei consensi
tanto contro Palese che contro Dambruoso. Vendola invece risulterebbe sconfitto
46 a 54 dalla Poli Bortone, mentre vincerebbe con gli altri due, ma con un
margine inferiore (52 a 48) a quello di Emiliano.
Le intenzioni di voto spostate sulle preferenze alle liste di partito
rivelerebbero poi un ruolo fondamentale per l’Udc di Casini, accreditato del 9%
dei consensi. Io Sud invece sarebbe al 6. L’apporto di entrambe le formazioni
politiche sarebbe fondamentale tanto per il Popolo delle Libertà (41%) che per
il Centrosinistra nel quale il Pd starebbe al 18% e Sinistra e Libertà (Vendola),
al 6,6%. Ancora più decisivo, a ben vedere, il ruolo dell’Italia dei Valori. Il
partito di Di Pietro si assesterebbe poco sotto il 10% dei consensi.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI - Candidati alle regionali l'Udc tifa per Di Paola o la Poli Bortone (14/11/2009)
Regionali Puglia, l’Udc non appoggerà Vendola. Parola di Cesa ( 6
novembre 2009)
L’Udc non appoggerà Nichi Vendola nelle elezioni regionali in Puglia
Lorenzo Cesa
L’Udc non appoggerà Nichi Vendola nelle elezioni regionali in Puglia. «Nutriamo
profondo rispetto per Vendola sia come uomo che come politico, ma noi siamo del
tutto alternativi rispetto all’attuale presidente della Regione Puglia», ha
detto il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa.
«Abbiamo una visione diversa – ha detto Cesa continuando a parlare dell’attuale
governatore – su molte questioni di fondo, su temi che abbiamo a cuore come la
difesa della vita e la famiglia». «Ribadiamo la necessità – ha concluso – di una
forte discontinuità rispetto all’Amministrazione regionale uscente».
Proprio oggi Vendola si è incontrato con il neo segretario del Pd Pierluigi
Bersani per raggiungere un’intesa in vista delle amministrative. I due hanno
parlato di «alleanze larghe», facendo esplicito riferimento all’Udc.
da Bizquotidiano.it
Elezioni regionali 2010 Puglia. Scelta sofferta per il Pd. Il governatore Nichi Vendola si ricandiderebbe, ma se così fosse l’Udc correrebbe da sola. Il sindaco di Bari, Emiliano, ufficialmente, sostiene Vendola, ma c’è chi dice che vorrebbe correre da governatore. Il Pdl candida il giudice Stefano Dambruoso, osteggiato però dal ministro Fitto che punta su Palese. E tutti e due i poli offrono candidature ai centristi, che per ora, stanno a guardare.
Sarà lui il candidato del PDL ?
Stefano Dambruoso, barese, 43 anni, laureato con lode
in giurisprudenza con una tesi in diritto del lavoro comparato.
Magistrato dal 1990, nel 1992 sostituto procuratore ad
Agrigento. Dal 1994 al 1996, applicato alla procura distrettuale
di Palermo, si occupa di indagini su reati commessi nell’ambito
di associazioni mafiose e su reati contro la Pubblica
Amministrazione, svolgendo inoltre le funzioni di pubblico
ministero in vari maxiprocessi caratterizzati dalla
partecipazione di oltre 100 imputati.
Dal dicembre 1996 alla procura del tribunale di Milano nel
Dipartimento Antiterrorismo interno ed internazionale, ove si
occupa di diverse indagini aventi carattere transnazionale. In
particolare, indagini su reati commessi da gruppi terroristici
islamici di origine algerina, tunisina, egiziana, mantenendo
frequenti rapporti con le autorità giudiziarie francese, inglese,
svizzera, belga, e americana.
Dopo i fatti dell’11 settembre 2001 la collaborazione si
intensifica e diventa continuativa. Nel maggio 2003 ospite del
Governo americano per tre settimane di incontri e contatti con i
massimi vertici della loro Giustizia e Polizia (Law Enforcment),
finalizzati proprio a perfezionare l’attività di prevenzione e
lotta al crimine organizzato ed al terrorismo islamico.
Diviene inoltre interlocutore dell’ufficio ONU di New York per
il monitoraggio delle attività nei vari Stati membri di
applicazione della risoluzione ONU sul contrasto al
finanziamento di Al Qaeda e per lo studio di iniziative per
reprimere le varie forme di finanziamento al terrorismo islamico.
In Italia si occupa delle indagini nell’ambito dell’area
anarcoinsurrezionalista nei confronti di oltre 50 indagati,
coordinando diversi uffici di polizia giudiziaria appositamente
impegnati in questo settore investigativo. Dal 2001 componente
della direzione distrettuale antimafia di Milano per la quale
svolge indagini in materia di organizzazioni dedite allo spaccio
di sostanze stupefacenti e di gruppi appartenenti ad
organizzazioni criminali calabresi.
Nel frattempo partecipa a diverse riunioni di coordinamento in
materia di terrorismo internazionale presso Eurojust, avviando,
con i colleghi di Spagna e Grecia, un primo tentativo di
istituzione di “squadre investigative comuni”, nuovo strumento
di cooperazione giudiziaria a livello comunitario.
Dal maggio al luglio 2003 consulente UNICRI, agenzia dell’ONU
con sede a Torino, per la ricerca sulla lotta al crimine
organizzato e terrorismo.
Dal 19 aprile 2004 fuori ruolo per assumere l’incarico di
esperto giuridico presso la Rappresentanza Permanente Italiana
dell’ONU di Vienna.
Qui un sua intervista dove parla di terrorismo
internazionale.
Adriana
Poli Bortone. E' lei il progetto su cui sta
lavorando Massimo D'Alema.
Ricordate le elezioni amministrative dello scorso
giugno? Nel primo turno Michele Emiliano era
nettamente sotto il candidato di centrodestra
Simeone Di Canio Abbrescia: 36% Emiliano, 47% DI
Canio Abbrescia.
Sembra scontata l'elezione di Di Canio Abbrescia
eppure... Eppure D'Alema fa il miracolo, stringe un
accordo con l'Udc dell'avvelenata Adriana Poli
Bortone e Michele Emiliano vince le elezioni.
Apparentemente l'Udc non ci ha guadagnato niente.
Appartemente...
Infatti il redde rationem sta arrivando e pare che a
rimetterci sarà Nichi Vendola. Adriana Poli Bortone
infatti potrebbe essere il prossimo candidato
presidente della Regione Puglia.
Sul capitolo delle elezioni
regionali di marzo prossimo, il parlamentare europeo del Pdl ha
evidenziato la necessità di preparare 'liste forti e competitive'.
'Non dobbiamo commettere l´errore, come invece abbiamo fatto cinque
anni fa, di fare liste con due o tre candidati forti e il resto
sotto i mille voti - rimarca Salvatore Tatarella - Dobbiamo invece
mettere dentro in lista tutti i migliori.
Pensate che cinque anni fa abbiamo perso soltanto per diciotto mila
voti in meno rispetto al centrosinistra di Vendola, e sapete perchè
abbiamo perso? Non per la riforma sanitaria di Fitto, ma perchè
abbiamo fatto liste per garantire l´elezione solo di alcuni'. La
necessità di preparare 'liste forti e competitive' per le regionali
si spiega anche per il fatto che 'avremo meno liste rispetto a
cinque anni fa in quanto alle due liste di Forza Italia e Alleanza
Nazionale si sostituirà quella del Popolo della Libertà'.
E, come si sa, un numero inferiore di liste e candidati in campo
significa il rischio di un bacino elettorale potenzialmente
inferiore. Ecco perchè é necessario, ribadisce Tatarella, far
scendere in campo 'tutti i migliori' del Pdl per fare 'liste il piú
competitive possibili'.
Non avete capito nulla anche la
commissione fa il gioco del Padrino stanno prendendo tempo per
arrivare poi alle prossime elezioni regionali del 2010.
Signori questo modo di agire si chiama MAFIA.
Puglia, elezioni regionali l'ipotesi è una corsa a 4
Ormai alla stretta finale le manovre per le candidature alla presidenza della Regione. E alla fine si potrebbe addirittura prefigurare una corsa a quattro se Udc e Idv dovessero decidere di sfilarsi da accordi di coalizione.
A meno di sei mesi dalle elezioni regionali, in Puglia la partita è completamente sempre aperta.
BARI – Sanità in Puglia Si prevede un nuovo terremoto
Atti, questi, che non tarderanno ad arrivare perchè l’indagine deve concludersi con congruo anticipo sulle elezioni regionali della primavera 2010.
Due Pd e due coalizioni alle regionali?
Se D’Alema non farà distinzione, fra questi “fedelissimi”e le persone delle quali il centrosinistra ha un gran bisogno, ci saranno 2 Pd e 2 coalizioni alle prossime regionali.
Si tratta di rendere definitivo lo strappo con il Pdl appoggiando un secondo mandato di Nichi Vendola (non ci pare ci siano le condizioni per un candidato centrista o per le ambizioni di Adriana Poli Bortone) ovvero di ricucire con Raffaele Fitto e fare delle elezioni una semplice formalità (non é vero l'inverso, perchè il verminaio che i magistrati stanno scoperchiando non gioca a favore del centrosinistra, comunque alleato).