Il rinvio a sorpresa dell’assemblea regionale del Pd, in cui si sarebbe dovuto decidere il nome del candidato alle Regionali 2010 del centrosinistra (martedì scorso il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, ha sollecitato il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ad accettare l’invito a correre per la presidenza della Regione provocando polemiche in diverse aree del partito, più propense a sostenere l’auto candidatura del governatore uscente, Nichi Vendola) è iniziato nel pomeriggio.

L’assessore regionale alla Trasparenza, Guglielmo Minervini (Pd), sostenitore della ricandidatura di Vendola, ha pubblicato sul suo profilo facebook la notizia che Emiliano, con un sms inviato la notte fra domenica e lunedì, ha chiesto ai delegati all’assemblea regionale del partito di esprimersi “all’unanimità” sull’ipotesi della sua candidatura, altrimenti rinuncerà. Prima della riunione e della ‘sorpresa’ è intervenuto il presidente Vendola auspicando che il Pd potesse “discutere con serenità e scegliere il meglio”. Di seguito una sintesi.

L’SMS DI EMILIANO – Ho riflettuto a lungo, ed ho deciso che domani (ieri per chi legge, ndr.) chiederò il voto all’unanimità. Non posso sostenere una responsabilità del genere senza unanimità. Altrimenti proporrò all’assemblea di indicare un altro candidato e in particolare Vendola. Non posso accettare un peso così grande senza adeguato sostegno. Troppe polemiche interne ucciderebbero il mio ruolo e la campagna elettorale. Persino Boccia ha detto che i suoi si asterranno. Tutto quello che potevo fare l’ho fatto. Adesso è l’ora di decidere, altrimenti sarò felicemente ancora sindaco senza rimpianti.

VENDOLA – Discutano con serenità, discutano di politica, perché è nella politica che siamo tutti quanti in grado, spero, di vedere non soltanto le sigle dei partiti, ma il volto delle persone, dei soggetti sociali e quelle che sono le attese del territorio pugliese. Sono molto sereno e aspetto le decisioni del Pd che sono decisioni importanti per tutti perché è il partito fondamentale della coalizione.

La tesi che sostengo è nota, si tratta di liberare il campo il più possibile da avvitamenti di tipo polemico, da risentimenti. Bisogna mettere sul tavolo una serena riflessione politica su una regione che è stata liberata da un sistema di potere oppressivo e che è stata in questi 5 anni ben governata e su come sia possibile per il centrosinistra, magari in una condizione di allargamento, continuare l’esperienza del cambiamento.

 Sono oggi al massimo grado del rispetto nei confronti di tutti i miei interlocutori in attesa di conoscere le loro scelte. Sono stato chiaro nel ribadire le mie posizioni che appartengono non solo a me ma ad una comunità abbastanza larga. Abbiamo fatto un ragionamento e lo proponiamo come contributo al dibattito del Pd. Io a nome di questa comunità non penso che Vendola debba rappresentare un problema, ma risorsa per uno schieramento che voglia vincere per governare il cambiamento. Vendola è sperimentato rispetto a 5 anni fa quando era un’incognita assoluta. E i risultati dimostrano che non solo parliamo bene ma anche operiamo bene.
Brigida Saltarelli da quotidianopuglia.it