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Due Pd e due coalizioni alle regionali? (22/09/2009)

Ormai la politica pugliese, non solo per le indagini giudiziarie e per le elezioni regionali del prossimo anno, viene dibattuta sui quotidiani nazionali con le interviste ai leader che la decidono. Le ultime 2, una di Vendola e l’altra di Emiliano, spiegano anche ciò che non si era capito sinora nel centrosinistra pugliese.

Ad esempio, nei rapporti di entrambi con D’Alema, deputato di Bari e leader di riferimento nazionale per la coalizione. E’, del resto, a lui che Vendola ha dedicato l’ultima sua dichiarazione così titolata domenica da La Stampa: “Le manovre di Palazzo non mi faranno fuori”.

Non è, quindi, casuale che Emiliano il lunedì sul “Corriere della Sera”abbia aggiunto, con la sua passione anche per le metafore atomiche:”Emiliano, atto d’accusa ai dalemiani. Basta attacchi, qui è come Hiroshima. Sto con Vendola. Se sarà indagato non dovrà dimettersi”.

L’alleanza di ferro fra Vendola ed Emiliano è tutt’altro che un fatto nuovo. Ma, in una politica che non riesce mai ad essere la stessa, specialmente nel centrosinistra in questa fase, sorprende che non venga incrinata. Anzi più tempo passa, più si consolida.

Lo conferma quello che hanno detto Vendola domenica al quotidiano torinese e il giorno successivo Emiliano a quello milanese. “Anch’io voglio costruire una coalizione più larga – ha detto Nichi – per le prossime regionali. Ma, se dovesse sorgere un problema sul mio nome, allora li avverto: mi candido da solo”.
E’ la prima volta che Vendola lo afferma, venendo allo scoperto, e non può che riferirsi a D’Alema, che, dopo aver fatto dare per certa la sua ricandidatura alla presidenza regionale dal sen. Latorre, è intervenuto per precisare che, se si allarga l’alleanza all’Udc o ad altri bisognerà logicamente decidere insieme a loro.

Sono, però, le dichiarazioni di Emiliano il giorno successivo sul Corriere della Sera a segnalare che cosa c’è di effettivamente nuovo nel centrosinistra pugliese, tenendo conto delle cariche aggiuntive per Vendola, leader di Sinistra e Libertà, e per Emiliano, segretario pugliese uscente del Pd, candidatosi per la riconferma, nonostante il “no” di D’Alema. Era contrario al doppio incarico, pur avendolo inventato.

Chiese al sindaco 3 anni fa di fare il segretario perché evidentemente altri non erano in grado di farlo. Nell’intervista, Emiliano ha chiarito 2 fatti ignoti alla stampa pugliese. Il primo a favore di Vendola, quando ha spiegato perché D’Alema abbia smentito Latorre sulla ricandidatura:”

Sì, quando fece il rimpasto della giunta regionale - ha detto Emiliano -, Vendola,invece di sostituire il solo Frisullo, azzerò la giunta. Ma gli erano saltati i nervi, perché D’Alema gli aveva proposto di fare solo il capolista del Pd. E’ un passaggio che lo ha fatto impazzire. Ma D’Alema è fatto così”.

Alla successiva domanda del Corriere (“Fatto bene o fatto male?”) Emiliano ha risposto alla D’Alema, chiarendo il suo rapporto e quello di Vendola con lui, e, di fatto, ufficializzando la loro campagna elettorale alla Regione e nel Pd, per la segreteria pugliese.

“D’Alema è stato e rimarrà ancora lungo - ha detto Emiliano - l’unico riferimento politico della Puglia. E, siccome io non ho intenzione di andarmene, anche mio”. Poi, per essere esplicito anche sui “ fedelissimi” di D’Alema che agiscono in Puglia, il sindaco-segretario ha aggiunto: “Non sono tutti uguali. In gran parte sono persone delle quali abbiamo un gran bisogno. Degli altri preferisco non parlare”.

Conclusione di Emiliano, riferita più ai “fedelissimi” di D’Alema di cui preferisce non parlare, cioè alla minoranza che lo costringe a dire, anche a nome di Vendola:”Il mio auspicio è che D’Alema tratti in modo paritario con le figure più rappresentative della Puglia”.

Se D’Alema non farà distinzione, fra questi “fedelissimi”e le persone delle quali il centrosinistra ha un gran bisogno, ci saranno 2 Pd e 2 coalizioni alle prossime regionali. E non sarà colpa di Emiliano e Vendola se, nel momento più difficile anche come indagini giudiziarie, la coalizione non sarà quella di 5 anni fa.

Le due interviste indicano altri punti fermi del programma elettorale di Vendola e di Emiliano, com’è ormai il caso di definirlo. Il sindaco esclude la sua candidatura alle regionali, dicendo alla sua maniera: ”Sputatemi in un occhio, se farò mai il presidente della Puglia.

Prometto solennemente: non mi candiderò mai a quel posto. E poi secondo me Nichi non è debole”. E’ tanto sicuro della forza di Vendola che Emiliano aggiunge, anche da ex pm. che per primo indagò su Tarantini: ”Non potrei mai credere che ha fatto qualcosa di male.

Ma anche se, per motivi tecnici, dovesse arrivargli un avviso di garanzia, dico: non deve dimettersi”. La loro speranza è di ricevere dagli elettori ciò che gli viene negato dalla persone di cui il sindaco preferisce non parlare.

Con Vendola punta, insomma, anche ai voti da cui sono stati eletti tre volte, quelli “delle persone per bene – precisa Emiliano – che votano centrodestra; e non intendo regalarle a Berlusconi”.
GIS. da quotidianopuglia.it
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