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L'ultima mossa di Blasi: Emiliano il nostro candidato (23/12/2009)

Arriva la mossa a sorpresa del segretario regionale del Pd Sergio Blasi, ma non fa altro che avvelenare ulteriormente il clima di sospetti e di guerriglia nel partito pugliese. «Chiedo al sindaco di Bari Michele Emiliano di candidarsi alla guida della Regione Puglia del 2010» scrive Blasi, dopo aver rinviato di qualche giorno (si terrà lunedì 28) l’assemblea del Pd cui Massimo D’Alema - nella riunione tenuta nei giorni scorsi a Bari - aveva affidato la decisione finale. Ma la candidatura del presidente del partito a molti - compreso il diretto interessato - appare più come un assist a favore del governatore uscente Nichi Vendola, onde costringere il sindaco di Bari a ribadire la propria indisponibilità.

«Il tentativo di trasformare le elezioni regionali da parte di Berlusconi e della destra italiana in un voto plebiscitario che consenta al leader della Pdl di creare ulteriori lacerazioni al Paese - spiega Blasi - necessita una risposta forte che raccolga intorno al medesimo progetto tutte quelle forze che hanno a cuore gli interessi del sud e delle sue popolazioni. La migliore candidatura che il Pd della Puglia possa offrire per questo progetto è quella del sindaco della città capoluogo, nonchè presidente del partito democratico pugliese».

Vendola, impegnato nelle stesse ore in consiglio regionale, incassa la decisione dell’amico sindaco di Melpignano e tira dritto: «Io non mollo, me lo chiede la gente. Io mi sento e sono il candidato. L’alternativa a me certo può esserci, a condizione che sia un processo democratico a deciderlo, cioè attraverso le primarie». Primarie che, invece, il partito di D’Alema ha escluso perentoriamente, ben sapendo di non poter contare sull’apporto degli alleati tanto cercati, Idv e Udc, ostili alla ricandidatura del governatore. «Non muta nè l’opinione nè la scelta che è quella di candidarmi. Ieri - aggiunge Nichi, commentando la riunione di D’Alema - sembrava che ci fosse una scelta, oggi ce ne è un’altra: aspetto l'esito finale. Credo sia legittimo che il segretario del più grande partito della coalizione rivolga una proposta ad un esponente autorevole, a un grande sindaco, uno dei sindaci più importanti del Mezzogiorno d’Italia. E quindi vedremo che cosa dirà il sindaco».

L’ultima mossa della sfibrante partita a scacchi ingaggiata nel centrosinistra fa saltare sulla sedia vendoliani e non. «Siamo stupefatti della richiesta che Blasi ha rivolto a Emiliano - dicono la deputata Paola Concia, Enrico Fusco e Patrizia Calefato della componente Pd che fa capo a Ignazio Marino - la scelta, seppur legittima, appare come una posizione personale che non tiene conto della responsabilità e dell’impegno che Emiliano ha assunto solo pochi mesi fa come sindaco di una grande città come Bari». Dietro lo stupore, però, i Democratici dichiaratasi apertamente per Vendola sembrano voler spingere - seguendo l’assist del segretario - tutto il Pd a convergere sulla ricandidatura di Vendola nell’assemblea del 28. Esito, questo, che appare sempre più probabile.

Non a caso, uno che la politica la mastica da anni come il deputato Gero Grassi definisce l’uscita del vendoliano Blasi come «una provocazione intelligente, un tentativo da ginecologo per far nascere il candidato presidente quanto prima e nello stesso tempo per provocare Emiliano e Vendola. È chiaro che quello di Blasi è un tentativo, se pur forzato rispetto all’incontro con D’Alema, per promuovere una scintilla sapendo che poi dalle scintille viene fuori il fuoco».

Si inserisce nel dibattito anche il consigliere regionale Domenico Caputo, invitando l’UDc a non cedere all’abbraccio - che appare sempre più vicino - col Pdl di Fitto. «È indubbio che l'Udc è oggi vissuto dagli italiani come uno dei partiti maggiori di opposizione al governo Berlusconi-Bossi. E allora perchè l'Udc in Puglia dovrebbe sottoporsi a questo strabismo politico, chiedendo voti contro il governo centrale e sostenendo in Puglia la coalizione di centro-destra e quindi il candidato presidente gradito a Fitto e Berlusconi?»

BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno
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