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LUCERA – Cantina Svevo: futuro incerto e gara da rifare

Pubblicato: venerdì, 19 luglio 2013 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

 La Cantina Svevo di Lucera ancora senza padrone Giorni convulsi e ancora tanta incertezza per la Cantina Svevo di Lucera per la quale si sta giocando una partita decisiva per il suo futuro.

Dopo l’ammissione del concordato preventivo da parte del tribunale di Lucera, su proposta dei tre commissari liquidatori Antonio Faccilongo, Marco Pagliara e Feliciano Viola, e la nomina del commercialista lucerino Michele Consalvo come commissario giudiziale, la soluzione ipotizzata per una veloce ripartenza della macchina produttiva in Viale Orazio è stata quella dell’emanazione di un bando per la presa in fitto della struttura per tre anni, peraltro già prevista nel piano presentato il 6 giugno scorso.

La decisione è scaturita dalla necessità di rendere appetibile l’operazione sia in termini temporali che economici per i tanti pretendenti che avevano manifestato interesse. In effetti la svolta è derivata dalla difficoltà di concludere qualunque tipo di operazione di acquisizione nel giro di poche settimane, mentre tra poco più di un mese cominceranno le operazioni per la vendemmia 2013, e senza un nuovo padrone la Cantina avrebbe corso il rischio di perdere un altro treno produttivo e commerciale, con altri danni che si sarebbero aggiunti alle sua casse già disastrate.

L’obiettivo finale è sempre quello della vendita a una nuova società appositamente costituita, con il successivo ristoro dei creditori che reclamano scoperti per un totale di oltre 2 milioni di euro.

Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto lunedì scorso, ma negli ultimi giorni è andato in scena un campionario piuttosto variegato di strategie e posizioni ancora tutte da decifrare, con solo alcuni fatti certi: stava nascendo una società in cui figuravano in maggioranza tre imprenditori enologici provenienti dal territorio di Franciacorta, assieme a un nutrito gruppo di ex soci della cantina lucerina, con tanto di preliminare sottoscritto, versamento di un quarto del capitale sociale e versamento dell’acconto di 30 mila euro previsto dalla procedura di fitto.

Alla fine, invece, le offerte sono state due: una depositata da un’azienda che fa capo alla triade dei lombardi (assieme a un solo lucerino) e un’altra che ha come leader Paolo D’Aries, imprenditore agroalimentare lucerino unito ad altri tre ex soci della struttura vinicola in liquidazione.

E’ stata quest’ultima “newco” a fare l’offerta più alta di circa il 25% rispetto alla base d’asta di 72 mila euro annui, ma al momento dell’aggiudicazione commissario e liquidatori hanno sollevato una serie dubbi procedurali, tanto che già all’indomani il giudice del tribunale di Lucera Gianfranco Placentino ha annullato la gara e autorizzato una nuova indizione, visto che entrambe le ditte rivendicavano quello stesso e unico versamento di 30 mila euro.

La cordata risultata economicamente vincente nella stessa mattinata di martedì aveva pure sparato fuochi pirotecnici direttamente in Viale Orazio, ma nel giro di poche ore, invece, si è passati dai botti al flop.

La decisione in effetti è arrivata come un brusco stop al percorso che negli ultimi otto mesi aveva caratterizzato la Cantina, con il collegio dei liquidatori che alcuni risultati importanti li aveva ottenuti, a partire dalla salvaguardia dei sette lavoratori oggi posti in cassa integrazione, passando per una liquidazione volontaria che ha portato all’ancora scongiurato fallimento, per finire alla recente ammissione del concordato.

A questo punto, invece, non è chiaro quali saranno i passaggi successivi, ma non è escluso che l’annullamento della gara non possa essere un’importante occasione di ricongiungimento tra le due aziende e le rispettive potenzialità produttive e commerciali, finalizzate a far rinascere, salvaguardare e valorizzare lo storico patrimonio agroalimentare della città e del suo territorio. (Luceraweb – Riproduzione riservata)

Riccardo Zingaro da Luceraweb

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