FOGGIA – Sicurezza al Gino Lisa, l’ok del C onsiglio
Il Comune ha approvato il piano di rischio dell'aeroporto – Via libera anche la convenzione col Cnr
Nessun inghippo, nessuno scivolone. L’intero Consiglio comunale ha approvato ieri il piano di rischio dell’aeroporto Gino Lisa, già licenziato dall’Enac (ente nazionale aviazione civile).
Il piano a cui ha lavorato l’assessore all’urbanistica Augusto Marasco e di cui lo scalo foggiano avrebbe dovuto dotarsi vent’anni fa, è una sorta di cordone di sicurezza che abbraccia quelle aree limitrofe esterne all’aeroporto.
Un po’ come le zone cuscinetto dei parchi e delle aree protette. Il passaggio in Consiglio comunale non era una mera formalità: l’assemblea ha dovuto prendere atto che alcune previsioni urbanistiche del programma di housing sociale che insistevano anche in quella zona della città, già molto urbanizzata, non si potranno più realizzare.
Con questo atto il Comune con i suoi uffici e l’amministrazione comunale, per quello che riguarda gli indirizzi di carattere politico, hanno portato a termine tutti quegli adempimenti indispensabili per dare corso al progetto di allungamento della pista del Gino Lisa.
A Bari, nella sede di Aeroporti di Puglia, non si potranno più sollevare dubbi sulla volontà della città di avere un proprio aeroporto operativo con voli e collegamenti.
Da questo momento in poi tutti i ritardi che si accumuleranno nell’espletamento delle procedure di esproprio, gara per aprire il cantiere Gino Lisa con i 14milioni di fondi europei saranno attribuibili alla società di gestione degli aeroporti pugliesi.
La seduta si era aperta con un vizio procedurale poi superato: lunedì scorso quando il Consiglio comunale era saltato durante la votazione della delibera sul Salva Enti per mancanza di numero legale in realtà era tutto regolare.
Il segretario generale aveva commesso un errore nel contare i consiglieri comunali presenti al momento del voto. Il Consiglio ha anche approvato la convenzione con il Cnr per la gestione del centro servizi del Distretto agroalimentare del Tavoliere.
Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia