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CASALNUOVO MONTEROTARO – una “fabbrica” di marijuana da 200mila euro. Tremila piante

Pubblicato: giovedì, 18 luglio 2013 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

 Arrestati due uomini già noti alle forze dell'ordine

Casalnuovo Monterotaro, una "fabbrica" di marijuana del valore di 200mila euro. Tremila piante da un metro e ottantaI Carabinieri arrestano due uomini già noti alle forze dell'ordine Produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.

Questa l'accusa che ha riguardato Pasqualino Ciarmoli e Matteo Matarese, entrambi arrestati dai Carabinieri e, attualmente, detenuti presso la Casa Circondariale di Lucera.

Una vera e propria "fabbrica", scoperta in un agro nei dintorni di Casalnuovo Monterotaro, incentrata sulla produzione di cannabis indica del valore di circa 200 mila euro. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SOSPETTI. Al principio, i Carabinieri hanno scoperto un casolare, utilizzato come deposito di droga e nel quale sono stati rinvenuti 39 kg di marijuana, raccolta in foglie essiccate poste all’interno di sacchi di plastica.

La successiva perquisizione dei domicili di entrambi, ha permesso il rinvenimento di altri 650 grammi della stessa sostanza, oltre ad  una macchina utilizzata per aspirare l’aria e confezionare sottovuoto.

Ad insospettire i militari, è stato l'andirivieni costante di un veicolo, sorpreso più volte nei pressi dell'area agricola.  

3000 PIANTE DI MARIJUANA. Nella medesima zona poi, a seguito di indagini successive, i Carabinieri hanno scoperto anche la piantagione, ben nascosta da un canneto circostante.

I due in pratica, approfittando della morfologia del territorio che rende quell’area non facilmente accessibile, ritenendo di non essere individuabili, hanno dato vita ad un vero e proprio sistema di coltivazione e produzione di droga, con lavorazione, essiccamento e confezionamento nel vicino casolare.

Ben 3000 piante di cannabis messe a coltivazione, di circa 180 cm di altezza, in un’area non molto distante dal “deposito”: un appezzamento di circa 1100 mq ben mimetizzato anche dalla fitta vegetazione circostante.

Una coltivazione inoltre, ben manutenzionata e curata, con le piante irrigate di frequente mediante un sistema di tubazioni a goccia. L’intero campo inoltre, era recintato con filo di ferro. 

 POSSESSO DI ARMI. Ad aggravare la situazione dei due, anche le armi in loro possesso. Sono state infatti riscontrate delle irregolarità nella detenzione di armi e munizioni: in particolare, presso entrambe le abitazioni, sono state scoperte complessivamente 34 cartucce per fucile caricate  “a palla unica” e non denunciate.

Nella casa del Matarese invece, oltre alle armi detenute legalmente, vi era un fucile privo di matricola, mai denunciato all’autorità. L’arma e munizionamento sono stati posti sotto sequestro perché detenuti abusivamente. Produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.

Questa l'accusa che ha riguardato Pasqualino Ciarmoli e Matteo Matarese, entrambi arrestati dai Carabinieri e, attualmente, detenuti presso la Casa Circondariale di Lucera.

Una vera e propria "fabbrica", scoperta in un agro nei dintorni di Casalnuovo Monterotaro, incentrata sulla produzione di cannabis indica del valore di circa 200 mila euro. 

I SOSPETTI. Al principio, i Carabinieri hanno scoperto un casolare, utilizzato come deposito di droga e nel quale sono stati rinvenuti 39 kg di marijuana, raccolta in foglie essiccate poste all’interno di sacchi di plastica.

La successiva perquisizione dei domicili di entrambi, ha permesso il rinvenimento di altri 650 grammi della stessa sostanza, oltre ad  una macchina utilizzata per aspirare l’aria e confezionare sottovuoto. Ad insospettire i militari, è stato l'andirivieni costante di un veicolo, sorpreso più volte nei pressi dell'area agricola. 

3000 PIANTE DI MARIJUANA. Nella medesima zona poi, a seguito di indagini successive, i Carabinieri hanno scoperto anche la piantagione, ben nascosta da un canneto circostante.

I due in pratica, approfittando della morfologia del territorio che rende quell’area non facilmente accessibile, ritenendo di non essere individuabili, hanno dato vita ad un vero e proprio sistema di coltivazione e produzione di droga, con lavorazione, essiccamento e confezionamento nel vicino casolare.

Ben 3000 piante di cannabis messe a coltivazione, di circa 180 cm di altezza, in un’area non molto distante dal “deposito”: un appezzamento di circa 1100 mq ben mimetizzato anche dalla fitta vegetazione circostante.

Una coltivazione inoltre, ben manutenzionata e curata, con le piante irrigate di frequente mediante un sistema di tubazioni a goccia. L’intero campo inoltre, era recintato con filo di ferro. 

POSSESSO DI ARMI. Ad aggravare la situazione dei due, anche le armi in loro possesso. Sono state infatti riscontrate delle irregolarità nella detenzione di armi e munizioni: in particolare, presso entrambe le abitazioni, sono state scoperte complessivamente 34 cartucce per fucile caricate  “a palla unica” e non denunciate.

Nella casa del Matarese invece, oltre alle armi detenute legalmente, vi era un fucile privo di matricola, mai denunciato all’autorità. L’arma e munizionamento sono stati posti sotto sequestro perché detenuti abusivamente.

da Foggiacittaaperta

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