BARI – studente foggiano si butta dal quarto piano della Facoltà di Farmacia
Il male di vivere ha incontrato, lasciando che si impadronisse della ragione. Un profondo, devastante, irrazionale senso di angoscia, in un attimo ha sgretolato, dissolto le sue certezze.
Il malessere, la sua rabbiosa impotenza rispetto a qualche cosa che credeva di non potere cambiare lo ha spinto giù dal terrazzo della sua università.
Il male di vivere si è presentato ieri mattina, con una forza devastante nell’esistenza di un giovane di 28 anni, studente in Farmacia, foggiano, cinque esami alla laurea, genitori farmacisti, un futuro carico di buoni auspici.
Per poter superare il dolore ieri mattina, quell’uomo non ha visto altra possibilità che lasciarsi cadere nel vuoto, sotto gli occhi atterriti di ragazzi e ragazze che come lui stanno cercando di costruire, una mattone per volta, un esame per volta, tra dispense, libri di testo, orari di lezione, incalzanti sessioni di esame, il loro futuro.
Era da solo, nessuno lo ha spinto, nessuno ha cercato di impedirgli di avvicinarsi troppo al baratro e di guardare giù. Fa male, ma la momento l’ipotesi del suicidio è quella che trova maggiore credito, forse l’unica spiegazione. Chi lo conosceva bene tra i suoi colleghi dice che non era uno dal quale ti saresti aspettato una resa così totale, così drammatica.
LUCA NATILE da La Gazzetta del Mezzogiorno