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Le mani della mafia foggiana sulla differenziata.

Pubblicato: venerdì, 2 ottobre 2015 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

rifiutiGli appalti milionari sulla raccolta differenziata fanno gola alla Società foggiana e alla camorra napoletana. Il settore rifiuti “piace” sempre più alla criminalità e dalle discariche allo smaltimento, fino alla differenziata, il cumulo di interessi cresce a dismisura, soprattutto lungo l’asse Puglia-Molise-Campania. Sarebbe il Molise la terra di conquista delle mafie locali, almeno stando alle ultime indagini di magistrati e forze dell'ordine. Ad attirare l’attenzione dei clan ci sarebbero gli appalti milionari che nei prossimi mesi saranno affidati per la raccolta differenziata. Ma nessuna guerra è prevista all’orizzonte. Le organizzazioni si spartiscono i territori e collaborano, un po’ come i clan romani ai tempi della Banda della Magliana. Come già scritto su questa testata, Società foggiana e camorra sono buoni alleati e intrattengono affari soprattutto per il controllo di droga e rifiuti, circostanza evidenziata anche nell’ultima relazione Antimafia.

I clan – stando a quanto scrivono sul giornale molisano primonumero – vogliono fare un salto di qualità e gestire non soltanto lo smaltimento ma, direttamente, tutto il ciclo produttivo della monnezza. La camorra con il compito del trasporto e dello smaltimento, mentre la Società impegnata ad infiltrarsi negli appalti attraverso prestanome. Nella provincia di Foggia dovrebbe partire la raccolta differenziata. Ma il nodo da sciogliere, stando a quanto riferito dalle forze dell'ordine locali, è quello legato alle possibili infiltrazioni criminose nelle gare d'appalto. In particolare nel distretto di San Severo. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti c’è il clan della Società Sinesi-Francavilla, batteria storica nel capoluogo dauno assieme ai Moretti-Pellegrino e ai Trisciuoglio-Mansueto-Tolonese. Droga, estorsioni, racket e rifiuti le loro specializzazioni. Secondo un'inchiesta di primonumero, proprio i Sinesi-Francavilla sarebbero ritenuti dagli investigatori già con le mani sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, attraverso la gestione (tramite prestanome) di una delle ditte predisposte per il controllo della monnezza. Negli ultimi mesi cassonetti bruciati, discariche in fiamme ed altri atti intimidatori hanno acceso l'allarme sulla questione. Inoltre il clan avrebbe lasciato tracce importanti del proprio operato nel basso Abruzzo, in particolare nella zona del vastese, così come è evidenziato in alcuni documenti giudiziari. Oggi nel basso Molise è attiva la discarica Guglionesi ma dovrebbe essere sostituita a breve. La nuova discarica dovrebbe diventare l'unico centro di raccolta regionale. Un business importante che fa gola, come detto, alla mafia, pronta ad aggiudicarsi la gara attraverso ditte prestanome per poi cedere il servizio a terzi (ditte vicine alla camorra). Segnali in tal senso arrivano dai nuclei investigativi dalla Guardia di Finanza sia di San Severo che di Campobasso – scrivono su primonumero -, che confermano come siano state già individuate ditte, in particolare provenienti dal Piemonte (ma che piemontesi non sono) legate a famiglie mafiose. Prestanome che vorrebbero accedere ai vari bandi che saranno indetti nella regione nei prossimi mesi facendo offerte a prezzi bassissimi per sbaragliare la concorrenza. Una volta "preso il lavoro" il ricavo arriverebbe dallo smaltimento dei rifiuti pericolosi extra-regionali e dall'impiego a basso costo della manovalanza.

Da L’immediato

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