Regione Puglia, parte la nuova organizzazione (5/8/2007)
Innovazione, efficienza e trasparenza: i cardini della nuova organizzazione della Regione. Per i consiglieri regionali Antonio Maniglio e Dario Stefàno si delinea un nuovo profilo funzionale e operativo dell’ente Regione: «La riforma della struttura amministrativa regionale era tra le priorità del programma del centrosinistra. Oggi, con un po’ di ritardo, si comincia a tracciare un nuovo modo di gestione». Il tema, la riforma amministrativa di via Capruzzi, «non deve essere una questione meramente tecnica o riservata solo al confronto interno alla giunta o solo con il sindacato» dichiarano i due consiglieri che aggiungono: «Il centrosinistra ha ereditato una “Regione” vecchia, pensata e costruita per corrispondere alle esigenze del ceto politico, funzionale al radicamento di un sistema di potere pervasivo che per anni ha avuto nella Regione, nelle sue politiche e nei suoi apparati, il suo centro motore». Ripartire, quindi, dall’esperienza dei due anni di comando: «Il percorso di questi due anni ci dice che c’è stato un forte contrasto tra le ambizioni e le spinte al cambiamento ed una resistenza di gran parte della struttura regionale, che quindi le ha “impedito” di sintonizzarsi sul terreno dell’innovazione». Il che potrebbe essere addebitato al sovraccarico di domande, a volte anche improprie, che si riversano sugli uffici regionali: «Non solo. Ma il lavoro viene svolto da una organizzazione burocratica inadeguata con carenza di personale e mancato ricambio generazionale per gli stessi dipendenti». Queste condizioni rischiano di neutralizzare le intenzioni riformatrici «e di trasmettere al cittadino non i contenuti di una legge avanzata ma la prassi di una consolidata inefficienza» spiegano Maniglio e Stèfano. «Questo modello deve essere capovolto e l’obiettivo deve essere quello di trasformare un pachiderma burocratizzato in una istituzione moderna capace di sostenere la crescita delle forze produttive, di promuovere politiche di innovazione, modernizzazione e sviluppo». Da questo punto di vista la proposta della giunta può essere una buona base di partenza: «A condizione che si abbia chiaro l’obiettivo fondamentale: superare la frammentazione e la deresponsabilizzazione oggi dominante, sintonizzare l’attività gestionale e operativa alle scelte della politica, dando ad essa unitarietà e coerenza nell’azione di governo; saldare la trasparenza dei procedimenti con la rapidità delle decisioni». La riforma avrà un forte impatto sui cittadini visto che interviene sul tema della trasparenza e dei diritti: «L’Ulivo - rivelano i due rappresentanti del centro-sinistra - promuoverà un confronto con i dipendenti regionali, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e dei cittadini». Anche con coloro, quindi, che si interfacciano con la Regione e non solo con chi ci lavora. «Un modo per comprendere quanto la riforma riesca ad incrociare le aspettative». Da chiarire anche la questione relativa alle risorse esterne da parte dell’amministrazione regionale: «L’Arti sta procedendo a un censimento dei giovani pugliesi che lavorano fuori regione. Competenze, professionalità ed esperienze che possono tornare utili in questo processo di riorganizzazione della regione.
da Il Meridiano