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FOGGIA – Roghi al mercato, orgoglio foggiano – «Noi non molliamo e riapriremo»

Pubblicato: venerdì, 5 luglio 2013 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Comune alla Camera di commercio: si faccia la spesa qui – Dei 20 chioschi di Campagna Amica ne rimangono solo 2

 Esiste un’altra città che non intende piegarsi al fuoco degli attentati, ai ricatti, alla concorrenza sleale, agli atti di vigliaccheria.

Il mercato comunale in via Luigi Pinto distrutto dalle fiamme degli ultimi due incendi appiccati mercoledì tra il tardo pomeriggio e la serata, non è terra di nessuno, non è il territorio in cui elementi delinquenziali possono decidere chi apre e chi deve chiudere il proprio banco.

Questo il senso della riunione straordinaria del consiglio della Camera di commercio allargato al Comune di Foggia sul tema della sicurezza deciso la scorsa settimana, ma diventato attualissimo.

«Lunedì il mercato riaprirà, a costo di avere solo le cassette per terra. E poi tutti noi, l’intera città, dovrà dare un segnale forte andando lì a fare la spesa, stando accanto a quei commercianti che hanno perso tutto ma non si arrendono.

Sfidando chi pensa di essere più forte. Grido alla città: ora basta» ha detto ieri il sindaco Gianni Mongelli. Il primo cittadino ha annunciato l’impegno del Comune per sostenere economicamente, attraverso tutti gli sgravi fiscali e tributari possibili, i 18 ambulanti della Coldiretti di «Campagna Amica» che in tre incendi (il primo il 25 giugno, gli altri due mercoledì) hanno perso i box per la vendita dei prodotti.

Anche la giunta della Camera di commercio lunedì approverà una variazione al bilancio per un’anticipazione di credito alla Coldiretti. «La nostra sfida alla delinquenza è a viso aperto» ha dichiarato il presidente, Eliseo Zanasi.

La zona data alle fiamme non è stata posta sotto sequestro; questo consentirà ad Amiu, su richiesta del Comune, di provvedere alla bonifica con la rimozione delle strutture bruciate e alla pulizia dell’intera area.

Nel mercato in via Pinto i box di «Campagna Amica», per i quali nel 2008 Coldiretti fece un investimento di 100mila euro, erano 20; da mercoledì pomeriggio ne sono sopravvissuti solo due. Il primo incendio è stato appiccato in pieno giorno poco dopo le 18, spento dopo circa due ore dai vigili del fuoco.

Poi intorno alle 23 sempre di ieri la mano di qualcuno ha completato l’atto criminoso. Episodi delinquenziali la cui matrice pare essere chiara: si tratterebbe di una lotta interna tra ambulanti che non voglio la presenza dei box di «Campagna Amica»: i prezzi di vendita sono più bassi.

«Questa mattina gli ultimi due nostri associati i cui box sono sopravvissuti hanno aperto per dimostrare che non intendono mollare. Noi vogliamo riappropriarci delle nostre vite — ha spiegato il vice direttore di Coldiretti, Giuseppe Palladino —. Nonostante gli attacchi, i danneggiamenti, i furti e infine gli incendi, continueremo a stare lì». Le strutture a seguito dei primi danneggiamenti erano state dotate di sistemi di allarme, poi per quattro mesi è stata pagata privatamente la vigilanza.

Ma non è bastato. Una notte da uno dei banconi sono state rubate alcune bottiglie di vino. L’indomani quelle stesse bottiglie erano sul banco di vendita di un altro ambulante, in quello stesso mercato.

«Ogni volta sembra che ci svegliamo da un lungo sonno — ha detto rompendo un po’ il protocollo di circostanza il presidente della Fondazione antiusura nonché assessore alle attività produttive,

Pippo Cavaliere —. Siamo liberi quando come imprenditori accettiamo i compromessi, i ricatti, le assunzioni, il pizzo che impone la criminalità? Abbiamo contribuito a creare questo contesto sociale attraversato da una profonda crisi morale.

O tutti lealmente operiamo per ristabilire un clima di legalità o la città supererà il punto di non ritorno». Buone notizie, intanto, arrivano sul fronte della gestione del verde: è stata ritrovata l’attrezzatura rubata la scorsa settimana alla società Cns. Il materiale è stato però posto sotto sequestro per indagini.

Antonella Caruso da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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