Notizie del 12 marzo 2016
Capi e soldati del sistema che truffava l’Inps a Foggia
Quasi 700 pagine firmate dal gip Carmen Anna Lidia Corvino. Un lungo racconto, con nomi e intercettazioni, sul sistema messo in atto a Foggia per truffare l’Inps. Dalle carte dell’ordinanza cautelare sull'operazione "Malebolge" (ottavo cerchio dell'Inferno di Dante, quello dei corrotti), emerge un’organizzazione capillare, fatta di capi e soldati, ognuno con mansioni ben definite. Imponente l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro per equivalente, nei confronti di tutti gli indagati, di beni patrimoniali e somme di denaro fino all’ammontare di 3.943.680,19 euro. Carcere per i “capoccia” dell’associazione a delinquere, ovvero Antonino Raccuia detto Ninni, Attilio Ferrandino, Massimo Ieluzzi, Michele Carella, Vincenzo Nazzaro, Francesco Ferrazzano e Alessandro Mauriello. Questi soggetti, grazie a numerosi complici (che incontreremo più avanti) avevano costituito una stabile struttura associativa, allo scopo di commettere più delitti finalizzati alle truffe all’Inps, mediante false assunzioni di personale dipendente, registrate presso il Centro provinciale per l'impiego e presso gli uffici dell'ente previdenziale, al solo fine di percepire indebitamente indennità previdenziali ed assistenziali erogate dall'Inps stessa. A tutto questo va ad aggiungersi il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, mediante la produzione e l'utilizzo di falsa documentazione per il rinnovo dei permessi di soggiorno.
Foggia, posti di blocco e controlli in via Napoli
Il servizio, diretto dal vice questore aggiunto Pasquale Fratepietro, ha visto l'impiego di tre equipaggi delle Volanti, altrettanti del reparto Prevenzione Crimine di Lecce, Polizia Stradale, Cinofili Bari e Polizia Locale. Continuano i “pattuglioni” della polizia in città. Nella giornata di ieri, la Sezione Volanti della questura di Foggia ha effettuato posti di blocco in città per rispondere concretamente alla recrudescenza di fenomeni criminali e reati predatori a Foggia. Il servizio, diretto dal vice questore aggiunto Pasquale Fratepietro, ha avuto inizio alle 08.00 ed è terminato alle 14.30 ed ha visto l’impiego di tre equipaggi delle Volanti, altrettanti del reparto Prevenzione Crimine di Lecce, un equipaggio della Polizia Stradale, uno dei cinofili di Bari e due pattuglie della Polizia Locale di Foggia. Nel dettaglio, sono stati effettuati due posti di blocco in via Napoli, all’altezza dell’istituto scolastico “Pascal”, nel senso di marcia che conduce fuori dal centro cittadino ed un altro posto di blocco veniva predisposto in viale Fortore all’altezza dell’ingresso Fiera. Ulteriori controlli di veicoli e persone sono stati successivamente effettuati nella zona del Carmine Vecchio. L’attività ha consentito di identificare 138 persone, di cui 43 risultate pregiudicate, e controllare 62 veicoli, procedendo a fermi e sequestri amministrativi.
da FoggiaToday
D’Avanzo, Foggia: servizio a persone in stato d’indigenza
Martedì 15 marzo, alle ore 10, presso l’ospedale “Colonnello D’Avanzo” sarà inaugurato e attivato il primo centro SO.SAN della provincia di Foggia ed il primo Centro in una struttura pubblica in Puglia, intitolato a Madre Teresa di Calcutta. Saranno presenti il direttore generale degli Ospedali Riuniti, Antonio Pedota, ed il direttore sanitario del nosocomio foggiano, Laura Moffa, il sindaco di Foggia, Franco Landella, l’assessore alle Politiche sociali e vicesindaco del Comune di Foggia, Erminia Roberto, il referente del Centro SO.SAN “Madre Teresa di Calcutta”, Giuseppe D’Alessandro ed una rappresentanza dei circoli Lions che hanno portato avanti questa bella e importante iniziativa di solidarietà attiva e partecipata. La SO.SAN, organizzazione Lions per la Solidarietà Sanitaria onlus, nasce infatti nel 2003 per coordinare le attività dei medici, iscritti ai Lions e non, desiderosi e pronti a offrire gratuitamente la propria esperienza e professionalità in paesi caratterizzati da un alto tasso di povertà e indigenza in Africa, Asia e America Latina, e a beneficio delle realtà nazionali caratterizzate da analoghe necessità e bisogni. Non ha fini di lucro, persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, non elargisce denaro o assistenzialismo fine a se stesso, ma intende organizzare e coordinare singole iniziative e mettere in rete le disponibilità, conoscenze e l’impegno dei soci, per sviluppare programmi propri, efficaci e gratificanti. In questi ultimi due anni, considerando la perdurante crisi economica che attanaglia in particolare l’Italia e la situazione finanziaria in cui versano ormai milioni di famiglie, la SO.SAN, non potendo rimanere insensibile alle contingenze sociali ed economiche che hanno visto e continuano a vedere aumentare in Italia le nuove povertà, ha deciso di impegnare tutte le proprie forze nella realizzazione di un Progetto Sanitario a favore dei nostri connazionali.