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NEL GARGANO |
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Un
itinerario coast to coast per vedere il Gargano camminando
sulle acque
Quaranta chilometri di grotte
fra Mattinata e Vieste e poi ancora spiagge, lidi e un mare
blu intenso. Il Gargano è lo Sperone che si incunea
nell'Adriatico, l'amarissimo mare che cantò D'Annunzio.
Laggiù si può scoprire un paesaggio di rara bellezza. Dove i
contrafforti ricoperti di macchia mediterranea digradano
verso le bianche spiagge e le acque turchesi e trasparenti
del mare. Campana Grande, Tavolozza, Due occhi sono alcuni
dei nomi scelti per le oltre venti spelonche raggiungibili
solo via mare. Un itinerario coast to coast per vedere il
Gargano camminando sulle acque.
Il blu è il colore della calma, dell'infinito, della pace,
della serenità emotiva e dell'armonia. Simboleggia
l'intelletto, la verità, la fedeltà, la costanza. È
purificante ed è il colore dello spazio, dell'immenso.
Rappresenta il mare, la
tranquillità, la tenerezza e la gioia di vivere. A questo
colore si associa l'itinerario coast to coast. Il blu non
può non ricordare il Gargano, angolo di paradiso, intreccio
fascinoso di bellezza e mistero. Scenari che ieri
incantarono, in un tramonto di fine ottocento, il
viaggiatore e storico tedesco Ferdinand Gregorovius, che
definì gli strapiombi calcarei rosse pareti
fiammeggianti poste a guardia di un paradiso . Non fu
l'unico a rimanerne colpito, in molti si stupirono di
cotanta grandiosità, una sensazione di mistero da cui
nessuno è mai riuscito a liberarsi. Non c'è nulla di più
belloche avventurarsi in questo luoghi via mare, magari a
bordo di una barca. Sarebbe l'ideale per visitare quei 40 km
di costa tra Mattinata e Vieste. Mattinata appare luminosa
per quelle sue candide casette che poggiano sulle due
collinette. Il paesaggio che le fa da cornice è un autentico
trionfo della natura garganica. Prospera di ulivi, mandorli,
fichi d'india e albicocchi e termina con un succedersi di
bianche spiagge allestite da lidi tranquilli, ideali per chi
ha famiglia. Andando verso Nord, invece, ci sono una ventina
di grotte marine scoperte nel 1954 dai fratelli Trimigno e
diventate ora una delle più affascinanti escursioni
balneari. Un'icona del Gargano sono i due faraglioni di Baia
delle Zagare, che affiorano a pochi metri dalla riva di
ciottoli e dalla scogliera a strapiombo.
La più maestosa è la Grotta Campana Grande che, dai suoi
quaranta metri di altezza, è coperta da un manto di alghe
verdi. A seguire Grotta Tavolozza la cui roccia offre uno
spettacolo di colori così intensi da meritarne il nome. Dopo
Pugnochiuso, si apre la Grotta Calda : il nome viene dalla
temperatura elevata del suo ambiente interno. Poi, la Grotta
Rossa Due Occhi: dinanzi al suo ingresso un pino a
strapiombo e nell'interno il primo occhio, un foro di 8
metri ; l'altro, più grande immette acqua in una grotta
vicina. Poco più avanti la Grotta SfondataGrande : due
ingressi laterali introducono ad un corridoio che conduce in
una grotta sfondata, orlata di pini e, sul fondo, una lunga
spiaggia dorata e una piscina naturale.
Durante la giornata è possibile anche effettuare gite alle
Isole Tremiti, facilmente raggiungibili con traghetti o
elicottero. Un mirabile concentrato di bellezze
rappresentato da rocce e dirupi, grotte e calette, scogli e
faraglioni, pineta e macchia mediterranea, che rivestono San
Domino, una delle tre isole principali insieme a San Nicola
e Capraia. Qui troviamo le grotte più suggestive: Bue
Marino, profonda 70 metri , sovrastata da due altissime
rupi, l'Appicco e la Ripa dei Falconi. Accanto ad esse due
scogli impervi, il Crepaccio a forma di mezzaluna e la
roccia nera e grinzosa de La Vecchia. Ambedue deserti, sono
però, secondo la credenza popolare, abitati di notte: il
primo dal fantasma di un detenuto che vi fu giustiziato; la
seconda, da una vecchina intentata a filare la lana tra
cielo e mare. L'altra isola del complesso, San Nicola,
costituisce il centro storico amministrativo e religioso
dell'arcipelago.
L'ultima delle isole è Caprara, un tempo boscosa e ricca di
capperi, che oggi, costituisce l'emblema della solitudine
con il suo aspetto piatto e ossuto; in compenso, però, la
natura vi ha compiuto autentici miracoli architettonici,
come quell'architiello, sotto ilquale il mare forma una
sorta di laghetto. La limpidezza di queste acque consente di
osservare spugne colorate, anellidi con variopinti ventagli
tentacolari, ricci che le erodono per scavarsi tane e stelle
marine. In questa area è ancora presente la Posidonia
Oceanica. Vi è un'immensa prateria, preziosa per la
salvaguardia del litorale dai fenomeni erosivi e habitat
sicuro per le varie specie.
Lungo le falesie rocciose ci si imbatte in rigogliose
gorgonie dove nuotano castagnole, cernie, murene, granchi e
aragoste oltre ai saraghi fasciati, dentici e ricciole. Sono
tra le più belle immersioni dell'intero Mediterraneo. Per
chi preferisce una vacanza all'in-segna del relax, si
consiglia Vieste. L'erosione del mare e dei venti ha
staccato dalla massa rocciosa della costa di questo paese un
gigantesco monolito di venti metri, l'ormai famosissimo
Pizzomunno. Vieste ha un aspetto affascinante e di gusto
tipicamente mediterraneo. Numerosi eventi storici hanno
avuto il loro teatro in un complesso architettonico quanto
mai suggestivo: il borgo medievale con bianche case disposte
ai lati dei vicoli e delle piazzette; poco lontano il
castello, oggi sede della marina mercantile e la Basilica
dell'undicesimo secolo. Da visitare, un museo insolito,
quello malacologico, con conchiglie da tutto il mondo e in
particolare quelle tipiche del Gargano. Peschici è
sfolgorante nel sole con le case bianche addossate le une
alle altre. Le sue origini risalgono alla seconda metà
dell'anno mille, monumento singolare è il castello.
Famosissima è la spiaggia di Zaiana, una sorta diparadiso
selvaggio per il Robinson Crusoe del terzo millennio, dove
trovare tutti e nessuno. Più che una spiaggia è una
dimensione scelta da tutti i giovani che desiderano
ritrovarsi con amici e vivere in libertà la spiaggia, solo
un piccolo bar di legno offre a tutti pranzo, oltre che
aperitivi nel tardo pomeriggio. A seguire, San Menaio,
piccola frazione di Vico, costituita da un lungomare
affollato da case e alberghi e una spiaggia sabbiosa ricca
di lidi. Affezionati a questo piccolo paradiso tutti i
giovani che, abitandola d'estate da quando sono nati, hanno
realizzato il sito internet:
www.fedelissimisanme-naio.forumfree.net. Tranquillissima di
giorno, la sera è allietata dalla musica proposta
dall'Olimpia Club e il Marzini, locali all'aperto che
insieme al Lido Marina offrono un divertimento assicurato.
Qui si gusta la paposcia , panino di pasta di
pizza, condito con tutto ciò che preferite. Infine, Rodi che
deve lasua fortuna ai giardini d'aranci e limoni. Dotata di
accoglienti strutture ricettive e di un moderno complesso
residenziale in località Lido del Sole. E se ad un certo
punto del percorso, lo stomaco langue e la fame vi costringe
ad una sosta, vi proponiamo i Trabucchi, ristoranti che
cucinano pesce appena pescato, sparsi lungo la costa fra
Vieste e Peschici. Mai visti ed introvabili nel mondo,
simboleggiano una antica tecnica di pesca, la cui origine si
perde nel tempo. Sono lì, tra gli scogli che sembrano cedere
per la forza del vento e del mare. Per quanto siano
strutture in solo legno di pino di Aleppo sono solidissimi.
Fino a 40 anni fa le reti catturavano grandi quantità di
pesci pregiati. Oggi tutto questo avviene in maniera
ridotta, i trabucchi restano un raro esempio di architettura
spontanea e un'icona di tecnica antica di pesca ormai
estinta. Varie leggende affermano che il trabucco è stato
costruito 200 anni fa. Il ruolo più importante era affidato
all'uomo dell'antenna che aveva il compito di osservare i
flutti sottostanti da uno dei due pali che reggono la rete
del trabucco e al momento giusto di dare il segnale di
chiudere le reti per imprigionare i cefali. Rifocillarsi su
queste palafitte da cui è possibile vedere il sole nascere e
morire, lasciando allo sguardo interminati spazi, è
un'emozione da gustare. E a pancia piena, naufragare vi sarà
dolce in questo mare.
da Viveur