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La via Francesca del Sud o cammino di San Michele

Diari

Il pellegrinaggio militante piuttosto che un itinerario.
Un percorso che per molte centinaia di anni e' stato battuto dai pellegrini provenienti da ogni parte d'Europa ed in particolare dai Crociati e dai Templari che, prima di imbarcarsi per la Terra Santa per la liberazione del Santo Sepolcro, facevano atto di devozione alla Grotta di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo ovvero tornando dalla Crociata, ivi termivano i loro giorni come eremiti, dimorando nelle grotte e nei ricoveri del Monte Pulsano.

Percorrendo i diverticoli della Via Francigena si raggiunge il Convento di Santa Maria di Stignano, prima tappa dell'itinerario religioso.

CONVENTO SANTA MARIA DI STIGNANO - SAN MARCO IN LAMIS ( Tappa 1)
Il Pellegrinaggio sacro diretto a San Michele entra nel vivo con una tappa densa di altissima spiritualita' mariana e francescana.
Stignano e' il luogo da cui il pellegrino incomincia il suo vero cammino penitenziale fatto di sofferenza, ma anche di immensa gioia.
La leggenda dice che Leonardo di Falco, povero e cieco, originario di Castel Pagano, nelle sue peregrinazioni da mendicante , un giorno si addormento' sotto una quercia.
Gli apparve la Vergine Santissima che gli indicava, poggiata sui rami di un albero, una statua raffigurante la madre di Dio col Bambino.
Il cieco, riacquistata la vista, racconto tutto ai sacerdoti di Castel Pagano, i quali, in processione, vennero a rilevare la sacra immagine.
Una altra gentile leggenda narra che San Francesco d'Assisi, nel 1216, passando per la valle di Stignano diretto alla Grotta dell'Arcangelo Michele, sia rimasto estasiato per l'amenità del luogo, per la sua luce, per la maestosità delle montagne verdi e severe, per la feracità del suolo, il profumo dell'aria, i colori dei fiori. Si dice che, commosso, abbia benedetto i frutti di questa terra.
Sul luogo venne costruita una cappelletta, di cui parla un documento del 1231, divenuta subito meta dei pellegrinaggi.
Si tratta certo di una leggenda, ma è necessario ricordare che Stignano è terra di leggende e di benedizioni, come lo è di fatti terribili e drammatici.
Situato all'ingresso dell'ampia valle che si apre a nord ovest sulla sconfinata pianura del Tavoliere, dove la strada comincia ad inerpicarsi, il santuario rappresenta la porta settentrionale del Gargano dei santuari.
La "Via Sacra Langobardorum" entra nel vivo con una tappa densa di altissima spiritualità mariana e francescana.
Nel 1515 Ettore Pappacoda, feudatario della zona, costrui' la bella Chiesa che ora si ammira, in seguito completata dalla stupenda cupola.
Durante il secolo XVI il santuario fu dato ai Frati Minori Osservanti, con la loro venuta il Santuario comincio' ad essere conosciuto anche in tutto il Tavoliere delle Puglie e sul Gargano (zona corrispondente all'attuale Provincia di Foggia) .


Itinerari religiosi del Gargano - San Marco in Lamis - Santa Maria di Stignano

Casa dipendente dal Ministro Provinciale – Santuario – Accoglienza per gruppi

Sorto in forma grandiosa nella prima metà del Cinquecento, fu per tre secoli casa di noviziato della Provincia di S. Angelo.


santuario Oasi di S. Maria di Stignano

I frati furono allontanati nel 1862. Il convento restò in balia di ladri e di caprai e si ridusse a ruderi.
La sorprendente rinascita ha avuto inizio nel 1953, con la donazione di tutto il complesso (Chiesa e Convento) alla Provincia da parte del Dr. Francesco Centola. A poco a poco il convento è stato interamente ricostruito e destinato a “Oasi”. In questi ultimi anni ha subito un radicale restauro con i fondi per il Giubileo.
Oggi è uno dei complessi più interessanti della zona. Con i suoi due magnifici chiostri e col suo pozzo cinquecentesco si impone all’attenzione e all’ammirazione dei turisti e dei visitatori.


Il Santuario Oasi Santa Maria di Stignano dispone dei seguenti servizi:
Aperto tutto l'anno
Accoglie gruppi per convegni, ritiri spirituali (con possibiltà di utilizzo della chiesa), soggiorni, giornate di studi, campi scuola, scout
Ampia pineta dove è possibile ospitare gruppi con tende
Capienza di circa 80 persone
Camere a più letti con servizi
Possibità di uso della chiesa
Sale da pranzo
Riscaldamento e Ascensore
Prenotazione tramite Email o per telefono
Bed & Breakfast
Assicurazione
Ampia Pineta (con possibilità di passeggiate)
Presenza di sala per congressi
Bar Interno
Ristorante (con prenotazione obbligatoria)
Buffet sul chiostro
Sala ricevimenti
Ampio parcheggio auto
Mostra di mobili antichi
Prodotti tipici di produzione propria (vini, marmellate, miele ecc..)
Vendita icone ed oggetti in vetro e legno
E un oasi tutta da scoprire...


Convento di santa Maria di Stignano
Santa Maria di Stignano San Marco in Lamis - Gargano
Apparizione tela della Madonna di Stigliano

Dopo aver superato San Marco in Lamis si arriva alla seconda tappa.


SANTUARIO DI SAN MATTEO ( Tappa 2)
La sua fondazione sulle pendici del Monte Celano fu dovuta all'esigenza di accudire i pellegrini che dalla fine del secolo V incessantemente salivano sul Gargano diretti alla Grotta dell'Arcangelo San Michele a Monte Sant'Angelo .
Il Santuario nacque come ospizio dei pellegrini e , come tale, ha continuato la sua funzione attraverso i secoli sino ai giorni nostri.
I Benedettini di San Giovanni in Lamis, poi San Matteo, avevano comiugato la vita contemplativa , tipico del loro ordine, con quella apostolica che li metteva in stretto contatto con una umanita' , quella dei pellegrini, sempre varia ed esigente.
I benedettini in seguito furono sostituiti dai Cistercensi e, nel 1578, dai Frati Minori Osservanti.
L'affidamento ai Frati Minori avvenne sulla scia della vigorosa ripresa religiosa sviluppatasi per merito di una nuova generazione di pellegrini che venivano ad aggiungersi a quelli che, dalla piu' remota antichita', continuavano a fluire lungo la " Via Francigena" diretti alla Grotta dell' Arcangelo.

San Matteo - Borgo celano - San arco in Lamis - Gargano
San Matteo Gargano

Salgono ancora in devoto filare, guidati dalla croce, i Romei a S. Matteo.

Arrivano affannati, raspando coi piedi arsi il fondo della valle di Stignano "chiena di rose".

Da S. Marco a S. Matteo, in processione, raccontano al Santo il catalogo della loro povertà.
Uomini e donne infardellati, impolverati, risucchiati dalla terra e dal tempo; doloranti, eppure assorti, incontro al Santo; la fronte segnata da infinita sete e da immensa preghiera; i cuori gonfi di speranza.


La povertà piena di presenze, il dolore giulivo di chi sa la vita, e sa che è via da percorrere, da assaporare cantando, centimetro per centimetro. La polvere è assenzio che ti cade in gola goccia dopo goccia.

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