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Isole Tremiti - Foggia - Gargano - Puglia - Italia

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ISOLE TREMITI : L'ULTIMO PARADISO

Nel mezzo del mare Adriatico, lontano dalla costa garganica, non tanto pero'' da non poter essere facilmente raggiunte con vari traghetti o via aerea da Foggia su un comodo elicottero, affiorano le Isole Tremiti.

Un mirabile concentrato di bellezze rappresentato da rocce e dirupi, da grotte e calette, da scogli e faraglioni, dalla pineta e dalla macchia mediterranea che rivestono
San Domino, una delle tre isole principali insieme a San Nicola e La Capraia.


L'arcipelago delle Isole Tremiti

Accanto ad esse due scogli impervi, il Cretaccio e la Vecchia , ed una costellazione di spuntoni rocciosi.

La denominazione piu' antica dell'Arcipelago fu quella di " Insulae Diomedeae", dal nome dell' eore greco che vi approdo'; quella attuale, invece, da "Tremetis", termine con cui, in origine, veniva designata
San Domino.


Isole Tremiti : San Fomino, San nicola e Caprara
Mappa delle Isole Tremiti

L'altra isola del complesso tremitense, San Nicola, ha sempre svolto , in passato, un ruolo di notevole importanza e. tuttora, costituisce il centro storico, amministrativo e religioso dell'intero arcipelago.

Si narra che in essa Augusto abbia relegato sino alla morte la nipote Giulia e che Carlo magno vi abbia inviato in esilio Paolo Diacono.
Qui fu anche fondata l'
Abbazia di Santa Maria del Mare ad opera di un eremita che, secondo la leggenda, fu guidato dalle apparizioni della Vergine a scoprire un favoloso tesoro che gli consenti' di edificare un tempio nel luogo del miracoloso ritrovamento.
La Storia documentaria dell'isola comincia, comunque, quando vi giunsero i Benedettini di Montecassino; insieme con l'Abbazia, essi edificarono le fabbriche attualmente ubucate sul versante settentrionale della Chiesa.

Queste costruzioni, nel XV secolo, in seguito all'arrivo nelle isole dei Canonici Lateranensi, vennero restaurate ed ampliate con l'aggiunta di nuovi elementi architettonici.
Anche le strutture difensive furono rafforzate, cominciando dalla marina, da cui ancora oggi prende l'avvio la salita che conduce alla parte superiore dell'isola.


Grotta delle sirene Isole Tremiti
Spiaggia isola San Domino delle isole Tremiti
Faraglioni alle Isole Tremiti

La costruzione conventuale invece solo a partire dal XIV secolo dovette essere provvista di efficaci difese, costituite, inizialmente, dal torrione cilindrico e dalle alte mura merlate, cui si affiancarono, in un secondo momento, la cinta esterna ed il fossato.

Disponendo di navi ed armigeri, l'
Abbazia di Santa Maria estese per vasto raggio i propri domini sulla terraferma : la sua potenza economico-militare, nel corso del XVI secolo, fu tale da consentire di resistere vittoriosamente al violento assalto portatole contro dal Sultano Solimano II nel 1567.


Dopo questa data la sua fortuna comincia, pero', lentamente a decadere sino al 1782, quando Ferdinando IV di Borbone soppresse la Badia, poi trasformata da Ferdinando II in carcere; triste funzione che ha avuto termine soltanto dopo la caduta del Regime fascista.


L'isola piu' grande dell'Arcipelago e'
San Domino , famosa per le bellissime grotte; la piu' suggestiva e' quella del Bue Marino profonda settanta metri, sovrastata da due altissime rupi, l'Appicco e la Ripa dei Falconi , su cui si intrecciano i voli del falco della regina, del falco pellegrino e delle mitiche " aves diomedeae".

L'ultima delle isole maggiori e' la
Capraia : un tempo boscosa e ricca di quei capperi che le hanno dato il nome, essa costituisce, oggi, l'emblema della solitudine con il suo aspetto piatto e ossuto; in compenso, pero', la natura vi ha compiuto autentici miracoli architettonici, come quell' Architello , sotto il quale il mare forma una sorta di laghetto.

Al centro dell'Arcipelago si trovano lo
scoglio del Cretaccio, a forma di mezzaluna, e la roccia nera e grinzosa de La Vecchia; ambedue deserti, sono, pero' secondo la credenza popolare, abitati di notte : il primo dal fantasma di un detenuto che vi fu giustiziato; la seconda, da una vecchia intenta a filare la lana tra cielo e mare.

Un mirabile concentrato di bellezze rappresentato da rocce e dirupi, grotte e calette, scogli e faraglioni, pineta e macchia mediterranea, che rivestono
San Domino, una delle tre isole principali insieme a San Nicola e Caprara.

Qui troviamo le grotte più suggestive: Bue Marino, profonda 70 metri , sovrastata da due altissime rupi, l'Appicco e la Ripa dei Falconi.

Accanto ad esse due scogli impervi, il
Crepaccio a forma di mezzaluna e la roccia nera e grinzosa de La Vecchia.

Ambedue deserti, sono però, secondo la credenza popolare, abitati di notte: il primo dal fantasma di un detenuto che vi fu giustiziato; la seconda, da una vecchina intentata a filare la lana tra cielo e mare.

L'altra isola del complesso, San Nicola, costituisce il centro storico amministrativo e religioso dell'arcipelago.

L'ultima delle isole è Caprara, un tempo boscosa e ricca di capperi, che oggi, costituisce l'emblema della solitudine con il suo aspetto piatto e ossuto; in compenso, però, la natura vi ha compiuto autentici miracoli architettonici, come quell'architiello, sotto il quale il mare forma una sorta di laghetto.


Isole Tremiti San Domino

La limpidezza di queste acque consente di osservare spugne colorate, anellidi con variopinti ventagli tentacolari, ricci che le erodono per scavarsi tane e stelle marine.

In questa area è ancora presente la Posidonia Oceanica.
Vi è un'immensa prateria, preziosa per la salvaguardia del litorale dai fenomeni erosivi e habitat sicuro per le varie specie.
Lungo le falesie rocciose ci si imbatte in rigogliose gorgonie dove nuotano castagnole, cernie, murene, granchi e aragoste oltre ai saraghi fasciati, dentici e ricciole.
Sono tra le più belle immersioni dell'intero Mediterraneo.

La leggenda vuole che questo Arcipelago, situato a Nord del promontorio Garganico, sia stato fondato dall'eroe greco Diomede che, in preda ad un accesso d'ira, avrebbe scagliato nel mare dei macigni che miracolosamente vennero a galla, dando vita all'arcipelago tremitense.

Cio spiega perche' molte volte chiamiamo le Isole Tremiti "
Isole Diomedee" .

L'arcipelago e' avvolto da un mare limpidissimo ( si riesce a vedere il fondale fino a grosse profondita', un vero " paradiso terrestre").

Ritornando alle molteplici leggende che avvolgono questo misterioso arcipelago, sembra che, oltre a fondarlo, Diomede vi ebbe sepoltura e i suoi compagni furono trasformati da Venere in uccelli che si lasciavano avvicinare solo da persone buone.
Essi si chiamano " diomedee" e sono uccelli marini appartenenti alla famiglia delle procellarie.

Le Isole Tremiti : scogli nel Mar Adriatico
Diomedea delle Tremiti
Isole Tremiti San Nicola
L'uccello delle Isole Tremiti chiamato Diomedea

Le Tremiti sono l'esempio piu' chiaro dei vari volti del Gargano. L'arcipelago e' di origine sedimentaria di emersione, il materiale calcareo che lo compone e' molto friabile, esempio ne e' l'isolotto del Cretaccio che va piano piano sgretolandosi.

L'Arcipelago , come detto, e' formato da tre isole : San Nicola , la principale dal lato storico, San Domino, la piu' grande come estensione, verdeggiante e sede di moderni alberghi, infine la Capraia, scarsa di vegetazione.

L'isolotto di San Nicola sembra abbia preso il nome da un eremita che l'abitava, qui ritiratosi per raccogliersi in preghiera; sembra che quest'uomo abbia fatto costruire una Chiesa in onore della madonna che gli apparve svelandogli il luogo dov'era sepolto il tesoro dell'isola, chiedendogli di recarsi a Costantinopoli per la ricerca di validi costruttori.
Obbediente a questa richiesta, l'eremita fece costruire una cappella e probabilmente,successivamente, fu eretta su di essa l'attuale Chiesa di S. Maria a mare.

Come tutti i paesi del Gargano, anche le Isole Tremiti subirono attacchi pirateschi, e a tale proposito, si iniziarono le opere di fortificazione, il torrione circolare angioino fatto costruire da carlo II D' Angio' , la cisterna della meridiana costruita dai Cistercensi, ed altre opere costruite dai diversi ordini religiosi per meglio difendere il complesso abbaziale.
L'abbazia tremitense vide passare diversi ordini religiosi.
I primi ad occupare il complesso furono i benedettini nel secolo XI : a loro si deve la costruzione dell'attuale abbazia ed e' merito loro se le isole Tremiti in questo periodo rifiorirono.
Nel 1233 troviamo presso l'Abbazia i padri Cistercensi per volonta' del Papa Gregorio IX, il quale aveva condotto delle inchieste riguardo alle donazioni e concessione fatte ai Benedettini.
I Cistercensi si diedero subito da fare , riorganizzarono la proprieta', fortificarono l'isola e diedero inizio alla costruzione della navata laterale della Chiesa.
Fu un periodo fiorentissimo e l'isola assunse una notevole indipendenza economica.
I padri Cistercensi si ribellarono a Carlo II D'Angio' poiche' voleva imporre il presidio regio sull'isola, e si rivolsero al Pontefice Bonifacio VIII che li aiuto' a mantenere la loro indipendenza.

Intanto le visite da parte dei pirati non mancarono ed ad un certo punto non si senti' piu' nominare i Cistercensi : questo senz'altro dovuto al famoso massacro fatto Omis e dai suoi compagni.

Abbazia Fortezza delle Isole Tremiti
Chiostro Abbazia Isole Tremiti S. Maria a mare
Abbazia fortezza S. Maria a mare a San Nicola nelle Isole Tremiti

Questi fecero credere ai padri che il loro capo era morto e che volevano " cristiana sepoltura" , i Padri, non potendo venir meno ai loro doveri, accettarono. E cosi' durante il rito funebre il finto morto tiro' fuori dal doppio fondo della cassa le armi che servirono per il massacro.

la Chiesa resto' in stato di abbandono per molto tempo, fino a che Papa Gregorio XII ordino' ai Padri regolari lateranensi di prendere possesso del complesso abbaziale.

Grazie alla loro laboriosita' l'isola in poco tempo rifiori', ricostruirono tutto cio' che era stato distrutto, fortificando ancora di piu' l'isola e iniziarono a far fruttare coon delle colture le terre dell'isola di San Domino.

Fortezza imprendibile
I Padri Lateranensi fortificarono cosi' bene l'isola di San Nicola che in questo periodo ricevette l'appellativo di " fortezza imprendibile " .
Degna di ammirazione sull'isola di San Nicola e' la Chiesa di Santa Maria a mare con la notevole facciata purtroppo rovinata dagli agenti atmosferici.
Essa e' di origine rinascimentale composta da quattro colonne corinzie che sorreggono il portale sul quale sono raffigurate scene sacre, il tutto raccolto in un cordone di foglie sorretto da angeli.

Chiesa S. Maria a mare nelle Isole Tremiti

La Storia della nave fantasma
Appena entrati nella Chiesa di Santa Maria a mare, subito, sul lato sinistro, nella penombra, il Cristo Grande.

Esso ha una storia fantastica : sembra sia giunto alle isole Tremiti su di una imbarcazione priva di persone a bordo. L'accaduto sembra giustificato dalla scritta che vi e' sulla Croce : " nell'anno 747 qui portato da spiagge greche, per via marina, nave la Croce nocchiero io".

Cristo Grande Chiesa S.Maria a mare nelle Isole Tremiti

Questo lavoro lo si fa risalire al secolo XI.
Ancora una vicenda fantastica si racconta sul Cristo Grande : il canonico Timoteo Mainardi scrive nel suo opuscolo " Ragioni del monastero di S.Maria Tremiti" , che, subito dopo il ritrovamento si tento' di fare entrare il crocifisso in Chiesa, ma il tentativo fu inutile perche' era piu' grande della porta.
La Croce fu lasciata fuori cosi' l'indomani si sarebbe rotta la porta per poterlo far entrare; miracolosamente il giorno seguente si trovo' la Croce all'interno della Chiesa e si cerco' per ben tre volte di cambiarla di posto e ancora miracolosamente la Croce ritorno' al suo posto di prima.
Essa fu ed e' oggetto di venerazione delle genti che arrivarono alle Tremiti.

Sempre all'interno della Chiesa, vicino all'altare vi e' una statua, ordinata dai Benedettini nel secolo XI raffigurante S.Maria a mare.
Ancora in una cappella laterale della Chiesa vi sono le reliquie del Beato Tobia da Como, anch'egli giunto miracolosamente alle Isole Tremiti.
All'interno ancora due opere degne di ammirazione, il polittico ligneo e il pavimento musivo.

Il polittico appartiene alla Scuola veneziana , e' un grandioso lavoro d'intaglio laminato in oro zecchino , rappresenta l'Assunzione della Vergine con apostoli e santi.
Del pavimento musivo non resta tanto; si possono comunque notare i disegni : inscritto in un cerchio e' raffigurato un grifo con le ali spiegate,intorno vi sono altri uccelli e le diomedee.
Del settecento e' il soffitto ligneo raffigurante l'Assunzione di Maria, ornato intorno da motivi floreali.

Nella parte finale dell'Isola di San Nicola troviamo numerose tombe, una, differente dalle altre, si dice appartenne all'eroe Diomede, un'altra, poco lontana,, a Giulia qui deportata a causa di adulterio, altre appartennero ai ras libici.

Dopo la visita ai monumenti dell'Isola di San Nicola di Tremiti consigliamo una visita alle grotte marine e alle cale dai nomi curiosi delle Isole Tremiti.
Si resta stupiti dal vedere i faraglioni scolpiti nel mare, lo scoglio dell'elefante, la grotta delle viole e la grotta del bue marino.


Nel periodo borbonico e nel periodo fascista, le isole Tremiti si presentarono come luogo di deportazione dei confinati.
Nel 1923 le isole Tremiti ebbero una vista amministrativa autonoma con sede del Comune sull'isola di San Nicola.

Grotta delle Isole Tremiti

Le Isole Tremiti sono raggiungibili con la Motonave nel periodo estivo da Manfredonia, Vieste, Peschici e Rodi Garganico ,con l'aliscafo tutti i giorni da Termoli e con l'elicottero dall'Aereoporto di Foggia .


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