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ACQUA: Una risorsa per la Capitanata!

Aprire una discussione e un ragionamento anche su un argomento di rilevante importanza, in un momento di grave crisi politica nazionale, come quello che stiamo attraversando, � cosa ardua. Ma noi riteniamo che proprio quando i momenti sono gravi e si determinano situazioni di forte incertezza, che purtroppo dovremo considerare strutturali, e quando di fronte a noi si pone e si porr� sempre di pi� un dilemma cos� grande e impegnativo di come tendono generalmente a collidere, ecco, noi riteniamo importante e necessario che si debba mettere in campo una capacit� di reazione propositiva.

In una societ�, quindi che chiede sempre pi� certezze, in quando oscilla tra la complessit� delle questioni e la banalit� delle proposizioni, poniamo una interrogazione: l�acqua pu� essere intesa come un bene da tutelare, come un qualsiasi bene o servizio che il mercato offre? La fruizione dell�acqua come consumo finale delle persone pu� essere affrontato con gli strumenti economici ed anche culturali delle regole del mercato? In buona sostanza di chi � l�acqua, che � risorsa naturale, insieme all�aria, beni essenziali e indispensabili per la riproduzione di ogni elemento organico del pianeta.

A fronte di un quadro che si pone sempre pi� terrificante nel quale non � difficile immaginare quali conseguenze potr� determinare l�effetto �scarsit�� sia in relazione all�accentuarsi delle disparit� economiche civili e sociali, tra regioni ricche e regioni povere, e sia all�incidenza e al condizionamento dei flussi migratori controllati e incontrollati. Siamo gi� di fronte alla emergenza e dobbiamo, quindi, sin d�ora assumere consapevolezza e conseguenti atteggiamenti.

E� possibile negare l�uso dell�acqua, a chi non possiede i mezzi per procurarsela? E� possibile che nel nostro mondo �globale moderno� non si � affermato un diritto universale come quello di non morire di sete?

Tra le zone pi� interessate al problema della scarsit� idrica vi � la Capitanata; la prima considerazione da fare quindi ancora prima delle questioni gestionali ed organizzative del settore, � che dobbiamo assumere, dove la carenza endemica potrebbe farle passare in secondo ordine, le parole d�ordine del riassetto idrogeologico e del risparmio della risorsa idrica.

Le cause fondamentali possono essere ascritte a:

-         scarsissima manutenzione e bonifica dei corsi fluviali;

-         operativit� scarsa di efficaci sistemi di monitoraggio.

Si tratta quindi di porre in essere una reale e concreta politica di prevenzione e manutenzione per evitare costose riparazioni di danni causati dai dissesti ricorrenti, sia attraverso stanziamenti di importanti risorse, sia attraverso un modello attuativo che affidi compiti e responsabilit� ai territori.

Punto centrale di un utilizzo razionale delle risorse idriche deve essere quello relativo al risparmio.

Vi � una strettissima correlazione tra le questioni relative agli investimenti del settore, la sua riorganizzazione e quindi la qualit� dell�acqua e la sua tariffa. L�andamento degli investimenti del nostro settore sull�intero ciclo idrico in questi ultimi anni � andato fortemente decrescendo.

Nelle nostre zone sono necessari urgenti interventi massicci per la manutenzione e l�innovazione in questo settore, contestualmente alla necessaria riforma del settore, che oltretutto sconta inaccettabili ritardi, poich� in caso contrario sconteremmo un ulteriore abbattimento di efficacia degli impianti dell�intero ciclo idrico, che aggraverebbe l�attuale situazione. La rilevanza che un processo di forti investimenti comporterebbe in tema di occupazione diretta ed indiretta, sia relativamente alle opere di ricostruzione, di manutenzione e di innovazione, sia per quello che una tale infrastruttura che fosse funzionale realizzerebbe negli altri settori dell�industria del turismo e dell�agricoltura.

Abbiamo ancora adesso presente quanto denunciato, recentemente ed a gran voce, dalle stesse organizzazioni degli operatori agricoli, di come cio� abbia pesato soprattutto nella capitanata la carenza idrica per la produzione agricola.

Inoltre, per il consumatore si deve tener presente che il costo dell�acqua � aumentato tanto come utenza che come costo di acque minerali e bevande.

Per quanto attiene all�aumento delle tariffe senza un servizio di acqua potabile funzionante 24 ore su 24, la federconsumatori si opporr� con ogni mezzo anche giuridico nei luoghi in cui non vi sia erogazione di acqua potabile e per tutte le 24 ore della giornata. Non � demagogia dire basta ad una situazione oramai insostenibile.

Prima di discutere di tariffe occorre erogare il servizio. Successivamente, bisogna tener presente due settori: il risparmio e gli investimenti per la rete idrica che, in capitanata, disperde buona parte dell�acqua erogata.

La Federconsumatori mette in guardia i consumatori da chi promette delle soluzioni per detto problema attraverso grandi opere di difficile realizzazione (dissalatori, acquedotto con l�Albania) e chiede che s�intervenga nella manutenzione della rete idrica.

Per superare una situazione ormai insostenibile, la Federconsumatori chiede che nell�immediato si dia attuazione ai seguenti interventi:

-         stanziamento di fondi decennali in modo da destinarli a ristabilire la funzionalit� della rete idrica dell�acquedotto pugliese;

-         riforma del settore che oggi vede la presenza di diverse aziende nel sistema idrico, mettendo in campo soprattutto grandi operatori con coinvolgimento di capitale privato;

-         attuazione di una linea di risparmio per le abitazioni civili anche attraverso doppi scarichi nei servizi igienici ed applicazione dei diffusori nella rubinetteria;

-         diffusione di nuovi modelli irrigui in agricoltura che oggi utilizza il 70% dell�acqua disponibile;

-         lotta agli sprechi, spingendo i cittadini ad adottare comportamenti virtuosi;

-         combattere la mafia delle autobotti.

                                                                                               Segretario Provinciale

Avv. Raffaele Ferrantino