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FOGGIA – Tangenti e appalti  c’è un corvo a Foggia

Pubblicato: mercoledì, 1 maggio 2013 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

  Appalti e tangenti, la lettera anonima su un presunto «sistema» di corruzione al Comune ha fatto il primo centro.

Il sindaco Mongelli ed il direttore generale Antonio Pazzaglia hanno sostituito la commissione aggiudicatrice che si occuperà di appalti, e neanche a farlo apposta, di una gara per l’individuazione di locali destinati all’amministrazione della giustizia. 

Quella «missiva» non ha nulla a che fare con questa gara ma è evidente che il clima che si vive al Comune è quello di alta tensione dopo la lettere del «corvo» che avrebbe indicato dirigenti e consiglieri coinvolti in un sistema di presunte tangenti frutto di anomalie nell’assegnazione di servizi e lavori, con le procedure delle somme urgenze e del cottimo fiduciario. 

La lettera è nelle mani della procura della Repubblica e delle forze dell’ordine. Nel mirino del «corvo» ci sarebbero figure apicali dell’Amministrazione ed in particolare dell’assessorato ai Lavori pubblici e un consigliere comunale di maggioranza indicato quale «collettore di tangenti», con percentuali che oscillerebbero su ogni appalto assegnato tra il 10 e il 15 per cento.

Ma di nomi al momento non se ne fanno. Tuttavia si è rotto il silenzio, anche se con la cautela che accompagna appunto la «veridicità» di un anonimo.

A farlo è Sinistra ecologia e libertà, un partito della maggioranza di centrosinistra, peraltro in questo momento in crisi dopo la rottura interna alla coalizione con il Partito socialista ed alcuni consiglieri «indipendenti».

Ad uscire dal silenzio e a sollecitare un intervento della magistratura sono i consiglieri Michele Sisbarra e Leonardo De santis. «Questa volta a noi consiglieri non è stata data la possibilità di leggerne il contenuto, ma abbiamo letto un sunto mediato dalla stampa come se la cosa non ci appartenesse nella nostra veste istituzionale.

Ancora una lettera, questa volta dettagliata nella descrizione di fatti, circostanze e, sembra, nomi. Si parla di tangenti, un sistema organizzato di distribuzione dei lavori in cambio di soldi pubblici.

Il nostro Gruppo consiliare non vuole entrare nel merito dei fatti, per i quali auspichiamo che la Magistratura faccia piena luce, ma vuole sicuramente aprire una riflessione sull'esigenza di porre delle regole certe per le quali il senso dell'Etica politica non debba più essere una scelta libera e individuale, ma un obbligo da perseguire e consolidare in un sistema più ampio di controlli», affermano in una nota congiunta che invita l’Amministrazione ad adottare anche procedure di protezione per il sistema degli appalti: «Il Comune di Foggia deve porre in essere tutte le misure necessarie affinché l'attribuzione dei lavori pubblici abbia il senso massimo della trasparenza.

Noi di Sinistra Ecologia e Libertà riteniamo, rimanendo nel campo dei Lavori Pubblici, che gli affidamenti debbano essere fatti il più possibile, se non esclusivamente, attraverso gare europee che possano garantire una più ampia partecipazione, una certezza di qualità e acquisizione di riconosciute garanzie da parte dei partecipanti.

» E’ evidente che Sel sollecita chiarezza pur nella cautela che deve appunto accompagnare una lettera anonima: «Siamo consapevoli che una lettera anonima deve avere il peso e il senso della sua natura di anonimato, infatti in un nostro precedente comunicato avemmo modo di scrivere

"Per nostra cultura noi di SEL riteniamo che la società può uscire dal tunnel del malaffare se con la stessa tenacia si riesce a denunciare apertamente tutte le forme di irregolarità che sovvertono il sistema di legalità che si intende perseguire.

Certo ci rendiamo conto che la paura di non essere protetti rende la denuncia anonima uno strumento di senso civico mascherato ma, e qui riteniamo di dissentire, quando la denuncia è generica e massificante rischia di creare la diffusione del pensiero qualunquista secondo il quale tutto è marcio."

Proprio per questo continuiamo a ritenere indispensabile, nel nostro modo di far politica, che chiunque si senta leso o vittima di ingiustizie possa trovare nella nostra formazione politica un valido baluardo di legalità».

Il «corvo» dunque ha colpito e se non altro è riuscito nell’intento di far discutere intorno a quella «missiva» ora nelle mani dei magistrati. Non si sa ancora se è stato dato mandato alla polizia giudiziaria di acquisire atti.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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