Acierno: «Cargo a Taranto e Foggia volerà verso Est»
L’amministratore unico di Adp: «Manterremo in vita le strutture con Bari e Brindisi. Serve specializzazione»
Per Foggia un futuro verso i Balcani (in realtà già promesso dal governatore Nichi Vendola anni fa a mai concretizzatosi); per Grottaglie una specializzazione nel cargo.
Questi i progetti per i due «scali minori» di Aeroporti di Puglia (al fianco di Bari e Brindisi) del nuovo amministratore unico di Adp Giuseppe Acierno:
«La situazione degli scali di Foggia e Grottaglie rispetto a quella degli altri aeroporti indicati come a rischio chiusura è differente. In realtà, per i due scali pugliesi — spiega Acierno — non sussistono le condizioni di chiusura in quanto, contrariamente a quanto avviene per i restanti aeroporti sui quali gli enti territoriali intervengono per ripianare situazioni debitorie, gli oneri di gestione (stimati in circa 2,5 milioni all’anno) di Foggia e Grottaglie sono compensati dalla virtuosa gestione dei due scali di Bari e Brindisi.
Proprio la logica della rete aeroportuale che Aeroporti di Puglia, prima in Italia, si è data sin dalla sua costituzione ha permesso a tutti gli scali pugliesi di far fronte a ogni tipo di situazione». Insomma il numero uno degli aeroporti pugliesi allontana il rischio di chiusura dei due scali per i quali il Master Plan di Aeroporti di Puglia ha ritagliato una specializzazione in relazione alla caratterizzazione economica del bacino di competenza.
«Per il Gino Lisa di Foggia — evidenzia Acierno — alla luce delle esperienze passate che nel triennio 2009-2011 hanno determinato un traffico passeggeri di circa 205 mila passeggeri (a fronte di contributi per il sostegno alla mobilità di circa 16,8 milioni di euro), Aeroporti di Puglia si sta operando per individuare un vettore con aeromobili di capacità sino a 100 posti disponibile a individuare lo scalo come base operativa e da cui sviluppare voli diretti con l’area dei Balcani — magari collegando con voli che fanno tappa intermedia a Foggia capitali dell’Est che non hanno voli con Roma o Milano — nonché favorire l’accessibilità aerea al distretto turistico della Capitanata.
Tuttavia la situazione di congiuntura in cui si è costretti a operare e i dati di traffico non facilitano tale attività, nonostante lo scalo dauno sia dotato di una pista di volo della stessa lunghezza di quella dell’aeroporto di Firenze, fermo restando il proposito di allungamento della pista il cui iter va avanti».
Per quanto riguarda l’aeroporto di Grottaglie, il Master Plan gli attribuisce la funzione prevalente di polo del traffico aereo merci con aeromobili dedicati esclusivamente a tale tipo di traffico.
«Lo scalo attualmente opera essenzialmente a supporto delle attività industriali dello stabilimento Alenia/Finmeccanica — spiega l’amministratore unico di Adp — che ha comportato investimenti per circa 300 milioni di euro equamente ripartiti tra insediamento industriale e riqualificazione delle infrastrutture di volo, con una media di 5-6 voli mese del Boeing 747 Lcf impegnato nel trasferimento delle sezioni di fusoliera del Boeing 787 prodotte in loco.
Il previsto ampliamento dello stabilimento ne riconferma la valenza strategica nell’ambito delle politiche di sviluppo dell’economia regionale».
Michelangelo Borrillo da Corriere del Mezzogiorno/Foggia