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Caccia: tavolo tecnico nazionale presieduto dal pugliese Stefàno

Pubblicato: venerdì, 12 novembre 2010 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Con il tavolo tecnico sulla caccia abbiamo voluto attivare un percorso virtuoso con l’obiettivo principale di creare una piattaforma condivisa che componga le diverse sensibilità di tutti i portatori di interesse del settore caccia e del Sistema delle Regioni”.

Così si esprime il Coordinatore della Commissione Politiche Agricole e Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno in relazione all’insediamento del Tavolo tecnico riguardante le tematiche del settore caccia convocato a Roma presso l’Ufficio della Regione Puglia, a cui hanno partecipato i rappresentanti della Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana, dell’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, del Consiglio Internazionale della Caccia, dell’Unione Zoologica Italiana, dell’Ente Nazionale Protezione Animali, del Club Alpino Italiano, del W.W.F., della L.I.P.U., di Legambiente e di Fare Verde.
“Su delega del Presidente della Conferenza Stato- Regioni Vasco Errani – ha detto Stefàno – abbiamo confermato la disponibilità nell’impegno di avviare un confronto tra stake-holders e Regioni anche sul tema delle modifiche dell’attuale Legge Comunitaria 157/92 mirando a tenere insieme le legittime aspettative del mondo venatorio con le altrettanto utili sollecitazioni del mondo ambientalista e con le esigenze del mondo agricolo.
L’intento fondamentale è quello di rendere convergenti le posizioni di tutti gli attori del settore della caccia, affinché si realizzi una maggiore condivisione possibile, con il Sistema delle Regioni, delle priorità degli obiettivi”.

 “Il Sistema delle Regioni, peraltro, – ha sottolineato ancora Stefàno – ha già messo in rilievo le incongruenze, particolarmente evidenti, tra alcuni articoli delle legge 157/92, in merito ai poteri e agli obblighi in capo alle Regioni nella definizione del calendario venatorio”.
 “Contiamo di varare – ha concluso Stefàno – un’articolata agenda di lavori che sia utile ad affrontare le molteplici problematiche imposte da un settore così complesso come quello della caccia.
Rimangono ancora aperte diverse questioni infatti, come per esempio l’annosa quella riguardante lo sproporzionato proliferare degli storni che, in molti casi, rischia di compromettere le colture pregiate della nostra agricoltura; o ancora la questione riguardante i calendari venatori sui quali le ultime disposizioni europee hanno introdotto evidenti criticità interpretative”. Conciliare dunque le varie esigenze del settore, da quelle di coloro che praticano l’attività della caccia, a quelle che riguardano i possibili risvolti anche nel turismo.
da quotidianopuglia.it

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