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FOGGIA -  ‘Il divario infrastrutturale ostacola crescita e sviluppo del Meridione’ – La Cgil da Foggia: “Troppi ritardi per il raddoppio della Ba-Fg-Na”

Pubblicato: venerdì, 12 novembre 2010 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

“E’ nel grande divario infrastrutturale che separa il Mezzogiorno dal resto del Paese e dall’Europa il principale ostacolo alla crescita e allo sviluppo econo-mico delle regioni meridionali”. Parte da questo assunto la mobilitazione messa in campo dalla Cgil nazionale assieme a Filt – il sindacato dei trasporti – e la Fillea, il sindacato dei lavoratori edili – che ha focalizzato la sua attenzione sui ritardi nel finanziamento e della realizzato dei collegamenti per l’Alta capacità sulla linea Foggia-Napoli.

Un collegamento – oggi penalizzato dal binario unico tra il capoluogo dauno e Caserta – che incide sui tempi di percorrenza a danno di passeggeri e merci che viaggiano su treno.

Ieri, in una conferenza stampa organizzata dalla Cgil di Capitanata, sono stati illustrati i vantaggi che deriverebbero dal completamento dell’opera ma soprattutto i ritardi progettuali e di finanziamento, per un raddoppio definitivo della linea che già dovrebbe essere datato 2020, ma che per la scarsa attenzione del Governo nazionale rischia di vedere slittare i tempi di realizzazione ancora oltre.

“Investire in infrastrutture significa anche dare un aiuto orizzontale all’intera economica – ha ricordato Fabrizio Solari, segretario nazionale Cgil presente a Foggia -. Oltre alle ricaduta per il lavoro diretto, alla funzione anticiclica di tali investimenti, alle ricadute sulla qualità della vita dei cittadini che si spostano e alla riduzione dell’inquinamento che è propria del trasporto su rotaia”. Niente di diverso, chiede la Cgil, “di quanto fatto dagli altri paesi europei per affrontare e superare la crisi economica. Con una differenza sostanziale: che l’Italia, stando a stime di organismi mondiali autonomi, misurando la dotazione infrastrutturale di 134 paesi, per quantità siamo al 54° posto, per qualità al 73°.

 Vicino a paesi come il Ghana…”. Non solo, oltre alle risorse non adeguate “c’è un problema storico e non legato alla congiuntura, nella nostra nazione – afferma Solari -: si spende poco e soprattutto male, rendendo improduttiva l’opera. In Italia un tratto di autostrada o ferrovia costa tre volte di più che nel resto dell’Europa, e soprattutto i tempi di realizzazione sono dieci volte superiori”.

Raddoppio linea ferroviaria: da Foggia a Roma in 2 ore. Una fotografia impietosa dentro la quale rientra il progetto dell’Alta capacità sulla Bari-Foggia-Napoli. “Qui non stiamo chiedendo un intervento improduttivo – aggiunge il segretario nazionale della Cgil – perché stiamo parlando di collegare nel migliore dei modi due regioni, Puglia e Campania, che per demografia ed economia sono in grado di generare un traffico che ripaga gli investimenti che si andrebbero a realizzare”.

E nonostante la strategicità dell’opera, “di cui si parla dal 1960”, la Bari-Napoli non è stata prervista nella Legge Obiettivo, “che prevedeva un pacchetto di 360 infrastrutturali per 237 miliardi di euro da investire in 10 anni. Ebbene, dal 2001 quelli effettivamente spesi sono stati solo 30”. Affatato: Territorio da mettere in sicurezza.

 Il raddoppio della Bari-Napoli è stato previsto solo nel 2008, una tratta suddivisa in quattro tronchi per un investimento in 5 miliardi e 300 milioni di euro. In realizzazione c’è il solo tratto tra Cervaro e Bovino, mentre per gli altri progetti di è ancora in fase di stesura preliminare o definizione.

Per percorrere la distanza da Bari a Roma in 3 ore, una di meno se si parte da Foggia, si dovrà aspettare ancora un bel po’… “E’ per questa ragione che la Cgil nazionale ha scelto di mettere in campo una propria mobilitazione – sottolinea Nicola Affatato, segretario regionale della Cgil Puglia -.

 Troppe e diverse le ipotesi progettuali venute fuori negli anni, soprattutto per la tratta del versante campano, per le specificità orografiche. A questi ritardi si è sommato il movimento franoso di Montaguto.

Per investimenti così importanti sia per le somme impegnate che le ricadute, è impensabile procedere senza una ricognizione generale sullo stato di sicurezza del territorio, per quel che riguarda il tratto che sarà interessato dalla linea ferroviaria. C’era un preciso impegno in tal senso della Protezione civile, ma da un anno a questa parte non abbiamo avuto novità in tal senso”.

da quotidianopuglia.it

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