Analizzando una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche, dal reddito all'occupazione, dalla natalita' alla sanita' , dai reati alle opportunita' per il tempo libero, Il Sole 24 Ore ha fotografato i progressi e gli scivoloni della qualita' della vita nelle province italiane.
E proprio come in una fotografia, la Capitanata resta immobile, congelata a fondo classifica, nella stessa esatta posizione di un anno fa.
La provincia di Foggia rimane ancorata nel 2009 alla 99esima posizione con i suoi 469 punti, 45 in meno rispetto alla media italiana che e' di 514 e con ben 172 punti di scarto rispetto alla provincia in cui, secondo i 36 indicatori analizzati dal quotidiano economico, si vive meglio, ossia la provincia di Trieste.
Secondo il Sole 24 Ore, in 12 mesi in provincia di Foggia nulla e' cambiato, si continua a rimanere a galla, pericolosamente vicini al fondo.
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LA VOLONTÀ CHE SUPERA IL GIOCO: FOGGIA 2 – ANDRIA BAT 1

Pubblicato: martedì, 19 ottobre 2010 Commenta questo articolo Nessun commento

da Nico Baratta

Foggia, domenica 17 ottobre 2010

A quanto pare, da quanto si è visto in campo nell’ultimo quarto di gara, il Foggia sembrerebbe non essere amato dalla Lega Calcio.

Colpa di Zeman o sviste arbitrali grossolane?

Ma è anche il Foggia che non riesce ad amare con tutta se stessa la compagna “vittoria”.
Troppo giovane la compagine rossonera?

Forse non abbastanza matura al punto giusto e questo lo vedremo nella tornata del campionato.

Tutta la città, e credo il mondo del calcio pulito e sportivo, se lo auguri, affinché i rossoneri terminino questo campionato di mediazione per poi lanciarsi verso la vittoria del prossimo.

Ieri in campo si son viste due squadre a corrente alternata, dielettricamente divise da una terna arbitrale discutibile, quasi un dodicesimo uomo in campo per i nord-baresi.

Una partita in retrospettiva, quella disputata domenica 18 allo Zaccheria di Foggia.

Due squadre che un anno fa si sono incontrate disputando due partite di contorno allo scorso campionato di Lega Pro.
Foggia vs Andria BAT, il nuovo derby della Puglia del nord, ricca di azioni non concluse e di falli “non visti”.

Una gara che ha visto la squadra andriese sempre offensiva nel primo tempo, complice di tante giocate tronche del fraseggio costruito da un Foggia tecnico e ben saldo sul terreno.

Sugli spalti c’era il pubblico dei grandi eventi con circa settemila paganti che hanno fatto “rituonare” lo stadio come non mai si era sentito negli ultimi anni, forse come la prima gara disputata quindici giorni fa, dopo la pausa forzata per il rettangolo deturpato.

L’Andria, come ha dimostrato nel gioco, è passato in vantaggio, mantenendo il risultato fino a un minuto dal novantesimo, forse con la complicità del dodicesimo uomo in campo.

Il secondo tempo ha visto un Foggia, sempre dinamico, ma più conclusivo e “geometra” nei fraseggi a centrocampo, costringendo i nord-baresi a chiudersi più volte in difesa e passando dai canonici quattro uomini a cinque. E tutto sotto i sorrisi a trentadue denti dei nove tifosi dell’Andria BAT presenti in Curva Nord, unici che finora hanno sottoscritto la tessera del tifoso in casa andriese.

Durante le azioni dei Satanelli, si è registrata la protesta della Curva Sud dello Zaccheria, con lanci di oggetti in campo sedata, per fortuna, dalla mediazione dei calciatori e Forze dell’Ordine. Una protesta innescata dalle continue decisioni arbitrali non favorevoli ai rossoneri.

Falli non visti, rigori non rilevati, le indecorose decisioni di una terna arbitrale diciamo distratta, che ha costretto il Foggia ad accelerare il passo per riagguantare il risultato.

Ed ecco che lo sprone degli spalti, del tecnico boemo, delle ingiustizie accusate a denti stretti, ha dato il suo frutto: ad un minuto dal termine del tempo regolamentare e subito dopo in pieno recupero, due guizzi geniali e vincenti gonfiano la rete avversaria. Sau e poi Iozzìa salvano una gara già intascata dall’Andria, senza meriti reciproci se non per le giocate delle palle depositate in rete.

Un Foggia, quello visto oggi allo Zaccheria, che ha bisogno di crescere, che soffre l’avversario quando attacca e che, spero, non paghi le reminescenze di una Lega che non ama Zeman.

Ad Maiora

Nico Baratta

Argomento : Foggia Calcio • Tags: Inizio pagina

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