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La “memoria del presente” nelle scuole pugliesi

Pubblicato: sabato, 16 gennaio 2016 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

foggia-puglia-webSono iniziati i corsi innovativi che invitano a salire in cattedra testimoni di mafia, di legalità e soprattutto dei cambiamenti sociali del nostro tempo. Quattordici corsi, guidati da magistrati e giornalisti, che approfondiscono sei temi differenti come “Donne, mafia e legalità”, “Minori, società e diritti”, “Migranti, lavoro e legalità”, “Beatitudini, pace e legalità”, “Società, diritti e diversità”, “Racket, legalità e impegno sociale” (quest’ultimo corso parte a gennaio con la collaborazione della Federazione Italiana Antiracket).Sposati come progetto pilota dalla Regione Puglia – sezione Sicurezza del cittadino, politiche per le migrazioni ed antimafia sociale- i corsi rientrano nel programma della quinta edizione dell’Edificio della

Memoria, ideata dall’Associazione nazionale magistrati – distretto Bari, con la collaborazione dell’Ordine degli avvocati di Bari e della cooperativa sociale I bambini di Truffaut, diretta da Giancarlo Visitilli. Sono coinvolti oltre 400 studenti di quattordici scuole pugliesi, da Foggia a Lecce: i licei Flacco, Salvemini e Marco Polo, gli istituti Romanazzi, Bianchi Dottula e Santomauro di Bari; la scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri e l’Istituto Tommaso Fiore di Modugno; l’istituto Pietro Sette di Santeramo in Colle; l’istituto Ferraris di Molfetta; la scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri di Casamassima; l’istituto Blaise Pascal e il liceo Alessandro Volta di Foggia; il liceo Cosimo De Giorgi di Lecce. “Lo scopo ambizioso di questi corsi è quello di seminare la “memoria del presente”, può sembrare una contraddizione, ma facciamo in modo che gli studenti acquisiscano una consapevolezza del presente per poter costruire un futuro d’impegno civile, solidarietà e legalità”, spiega Lilly Arbore, magistrato e ideatore dell’Edificio della memoria, assieme al magistrato Marco Guida.Gli studenti hanno già incontrato testimoni come Maria Falcone, sorella del magistrato simbolo della lotta a “Cosa Nostra”, Francesca Vecchioni, autrice di “T’innamorerai senza pensare” (Mondadori), per approfondire temi come l’omofobia e la discriminazione, Rosy Paparella,  Garante dei diritti dell'Infanzia e dell'adolescenza del Consiglio regionale della Puglia, per parlare di minori e diritti. A Molfetta ha portato la sua testimonianza Sofia, una sarta yemenita scappata dalle persecuzioni integraliste. Ai prossimi incontri parteciperanno Gianluca Guida (direttore del carcere minorile di Nisida), don Tonino Palmese (sacerdote salesiano- Libera Campania) e gli scrittori Leo palmisano e Ivan Sagnet (autori del libro “Ghetto Italia”).

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