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FOGGIA – ‘Cammina’ il treno-tram. Approvato il progetto definitivo del Nodo di scambio ovest e della Stazione di Siponto

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

 Procedono i lavori per il ‘Progetto Pilota Innovativo di Treno-Tram’, nell’ambito del ‘Piano Strategico di Area Vasta Capitanata 2020-Innovare e Connettere’ (Deliberazione di Giunta Regionale n. 1072 del 4 luglio 2007). Con le determinazioni nn. 275 e 276 del 24 giugno 2010, infatti, il dirigente del 7° Settore del Comune di Manfredonia ha individuato il gruppo di lavoro per redigere il progetto, affidando all’U.T.C. l’incarico di supporto per la produzione degli elaborati tecnico-economici del ‘Nodo di scambio intermodale Manfredonia ovest’, e di assistenza specialistica per il raccordo con la rete ferroviaria italiana della ‘Fermata attrezzata di Siponto’.

Il prospetto definitivo, approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n.283 il 13 luglio 2010, prevede la trasformazione della tratta urbana della linea ferroviaria Manfredonia-Foggia in tramnvia, su cui possa transitare un veicolo bimodale, il treno-tram appunto, abilitato anche alla circolazione su rete ferroviaria. Si comincerà con una serie di interventi ‘preparatori’ per potenziare la fermata già esistente di Siponto e per realizzarne una nuova, denominata ‘Manfredonia Ovest’, che agevoli l’accessibilità ai servizi ferroviari: si tratta di percorsi ciclopedonali, parcheggi e aree attrezzate per la sosta delle biciclette, che costituiranno valido supporto alla mobilità generale della città. In particolare, il nodo di scambio intermodale della stazione di Manfredonia Ovest disporrà di un parcheggio da 93 posti, di cui 4 per disabili, compreso tra la SS 89 e la linea ovest della ferrovia (eventualmente ampliabile anche a sud della stessa fino a 200 posti), e di una fermata attrezzata per gli autobus extraurbani, per i quali sono previsti 4 stalli di sosta da cui effettuare l’interscambio ‘a marciapiede’ con i servizi ferroviari. La riorganizzazione complessiva dell’area contempla corsie dedicate per l’ingresso e l’uscita dal nodo d’interscambio, e una corsia specifica per le auto dirette verso il mare, per non creare interferenze con il traffico sulla viabilità principale in caso di chiusura del passaggio a livello.

La ‘Fermata attrezzata di Siponto’, corrispondente all’attuale fermata ferroviaria, sarà invece dotata di un’area per l’interscambio con i bus urbani, e di un piccolo parcheggio con 20 stalli per le auto e 12 per i motocicli. Anche in questo caso il nodo stradale verrà totalmente ridefinito, con la realizzazione di una corsia riservata ai bus a lato della linea ferroviaria, e di 3 stalli di fermata per gli stessi, che potranno effettuare l’interscambio ‘a marciapiede’ con i servizi ferroviari.

 L’area di sosta riservata alle auto garantirà lo stesso numero di stalli rispetto all’assetto attuale. Dei tre edifici attualmente presenti sulla banchina, quello più a est sarà destinato a locale tecnico, mentre gli altri due ospiteranno servizi igienici, bar e sala d’attesa per i viaggiatori.

Sono previsti, inoltre, due attraversamenti pedonali rialzati per collegare sia la banchina all’area dei servizi, sia la stazione alle aree residenziali a nord della linea ferroviaria. In corrispondenza della fermata saranno dislocate 4 aree attrezzate per la sosta delle biciclette.

La scelta di prevedere fin da subito aree attrezzate per la sosta delle biciclette è motivata dal fatto che, dalle due stazioni, si potrebbero diramare percorsi ciclopedonali per collegare i litorali e le aree archeologiche di Siponto.

da Teleradioerre

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Cancellati i treni sulla tratta Foggia-Benevento : isolato subappennino

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Le segreterie FILT – FIT – UILT di Foggia esprimono profonda preoccupazione per la soppressione dal 6/9/2010, di 3 coppie di treni regionali da e per Benevento (8234, 8236, 8238 per Benevento; 8233, 8235, 8237 da Benevento tutti interessanti fasce orarie peculiari per il traffico pendolare), che Trenitalia effettuava in base al contratto di servizio in essere con la Regione Campania.

La Regione Campania, a causa del ridimensionamento dei contributi statali per il trasporto pubblico previsti nell’ultima manovra Finanaziaria, ha inteso sopprimere le relazioni tra il capoluogo foggiano e Benevento con conseguente isolamento di tutti i centri del sub-appennino dauno e sannita. I tagli dell’ultima finanziaria stanno cominciando a farsi sentire, drammaticamente, nel settore della mobilità.

Se, a questa grave situazione, aggiungiamo il forte ridimensionamento organizzativo che Trenitalia sta adottando nel capoluogo dauno negli impianti storici del personale di Bordo e di Macchina, il quadro del nodo ferroviario di Foggia ne esce con le ossa rotte.

Alla luce di tale situazione i collegamenti sulla direttrice Foggia-Benevento-Napoli risultano, laddove fosse possibile, ancor più ridotti e penalizzati. Riteniamo utile che anche la Regione Puglia faccia sentire la sua voce nei confronti del Governo centrale ed invitiamo i Parlamentari del territorio ad attivarsi per scongiurare un ulteriore azione di isolamento tra la Capitanata e i territori limitrofi.

Le segreterie FILT – FIT – UILT di Foggia rivendicano l’importante ruolo che il sistema ferroviario riveste per il nostro territorio denunciando, nel contempo, un preoccupante immobilismo istituzionale che aggrava maggiormente la situazione descritta.

da Teleradioerre

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Civitanova: vacanze a sbafo per tre sanseveresi

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

In discoteca e in albergo a sbafo: erano quello che facevano tre pugliesi di San Severo, di 21, 25 e 36 enni, a Civitanova, dove si erano dati alla bella vita senza pagare il conto dei locali frequentati.

Fino a quando il proprietario di un locale notturno della costa non ha chiamato i carabinieri.

I tre erano entrati nel night e avevano consumato alcolici facendo lievitare il conto a ben 480 euro. Poi, con fantasiose tecniche di distrazione dei camerieri (cellulari che squillavano in un locale senza campo, auto da spostare, ecc.), erano riusciti a dileguarsi senza mettere mano al portafogli.

Ma il proprietario ha allertato il 112, descrivendo l’auto sulla quale li aveva visti partire. I militari hanno pattugliato la zona alla ricerca della vettura, soprattutto nei parcheggi degli hotel, quino a quando non l’hanno trovata in quello di un albergo centralissimo, dove – si è scoperto poi – alloggiavano da tre giorni senza aver fornito in garanzia alcuna carta di credito.

Il controllo dei nominativi ha tracciato la ‘carriera’ dei tre, fatta di truffe e insolvenze fraudolente in hotel e locali della riviera adriatica: da Gabicce e Pesaro ad Alba adriatica e Vasto, ma anche a Bologna e Imola. Ai militari hanno avuto la faccia tosta di dire che non avevano pagato e non avevano alcuna intenzione di saldare neppure il conto dell’ albergo, dove si erano concessi altri due giorni di soggiorno.

 Alla fine, al termine di una ricomposizione bonaria delle parti che ha evitato loro la querela, hanno sborsato il dovuto.

da Teleradioerre

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Lucera – Ben tredici «pezzi» di èra federiciana esposti a Mannheim. La Germania ha deciso di dedicare l’anno 2010 al casato svevo

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Tredici pezzi del patrimonio culturale cittadino, risalente al periodo federiciano rappresenteranno Lucera e le sue vestigia a Mannheim, città storica emblema della Germania.

La Germania ha deciso di dedicare l’anno 2010 alla casata Sveva.

Il degno corollario della celebrazione coincide con alcuni eventi culturali di spessore, organizzati nella città del Palatinato.

Uno di quelli è la mostra “Gli svevi e l’Italia” che si svolgerà dal 18 settembre al 20 febbraio 2011. Una mostra di richiamo internazionale a cui l’Italia con i suoi musei nazionali e lo cali e le sue biblioteche contribuisce fattivamente. Il prestito dei tredici pezzi federiciani lucerini al Reiss-Engelhorn Museen di Mannheim (una testa di giovinetto in marmo, una testa di moro di pietra scolpita, un capitello del palazzo federiciano, un leone giacente in marmo alto un metro e mezzo, un frammento della ciotola in protomaiolica, un piatto in protomaiolica con pesce, un piatto in protomaiolica con guerriero, un piatto in pro tomaiolica con quadrupede, due brocche con filtro, una brocca con iscrizione cufica, una ciotola con iscrizione dipinta e un’altra brocca) sono tutti custoditi nel museo civico “Fiorelli”, dove so no in corso i lavori di completamento del nuovo allestimento museografico e museologico, in particolare proprio per la sezione medioevale.

I pezzi forti escono (regolarmente autorizzati dal Ministero dei beni e delle attività culturali) dal palazzo di via De Nicastri, eccezionalmente. Non soltanto perchè preziosi reperti del periodo storico più florido e rappresentativo della città che probabilmente per la prima volta vanno fuori le mura nostrane, ma in quanto orfani di una “guida”. Da qaulche mese il museo civico è privo della sua direttrice.

Lisa Pietropaolo, affermata archeologa barese, ha lasciato per tre anni il comune per assumere la dirigenza del settore cultura-pubblica istruzione-sport e servizi alla persona della neonata provincia di Barletta-Trani-Andria. Una evoluzione professionale e di carriera naturale per una valente operatrice culturale che tuttavia priva il co mune, in un momento topico come quello rappresentato dalla rinascita del “Fiorelli” dopo la sua ristrutturazione seguìta ai lavori del dopo-terremoto 2002, di una mano preziosa e competente.

Le operazioni di imballaggio e disamballaggio dei reperti saranno sorvegliate dalla neo responsabile dell’ufficio comunale cultura-pubblica istruzione e sport, Giovanna Ferraretti collaborata da altra funzionaria municipale, ma l’evento di Mannheim dà la stura a una problematica che esiste in città.

Può il museo Fiorelli soprattutto adesso che sta rifiorendo, anche strutturalmente nella sua nuova veste logistica, rimanere privo di un suo responsabile ?

Giustamente l’assessore comunale al ramo, Germano Benincaso, è preoccupato. Una via d’uscita per forza di cose tra qualche giorno sarà esaminata con la sua sottoposizione formale al resto dei componenti la giunta municipale.

 Insomma, non è possibile lasciare un patrimonio culturale immenso come quello custodito all’interno del “Fiorelli” senza una guida esperta e competente.

ANTONIO GAMBATESA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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CHIEUTI. A cavallo sulle orme di Padre Pio. Fa tappa in Capitanata il pellegrinaggio dei «Cavalieri del Tratturo» lungo i sentieri di una volta

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

SERATA SPECIALE VOLUTA DALLA GIUNTA MUNICIPALE CON IN TESTA IL SINDACO LUCIA DARDES, TANTI GLI APPUNTAMENTI

Partito l’altro giorno da Macchia Valfortore, in provincia di Campobasso,la carovana equestre toccherà i centri di San Paolo Civitate e  Apricena.

 Questa sera arriverà a Chieuti, per una tappa fortemente voluta dall’amministrazione comunale del posto ed in primis dal sindaco Lucia Dardes, il “Pellegrinaggio a cavallo” a Padre Pio.

Giunta alla sua 17esima edizione, la particolare e significativa manifestazione di fede, che vede coinvolti numerosi pellegrini attraverso le antiche strade dei tratturi, è organizzata dalla Asd – Equitazione di campagna “I cavalieri del tratturo” di Macchia Valfortore (Contrada Foreste).

Nel loro tragitto, i pellegrini a cavallo ripercorreranno gli antichi sentieri contrassegnati dal passaggio di Padre Pio prima di arrivare a San Giovanni Rotondo.

L’edizione di quest’anno si distinguerà per lo speciale dono, una pianta di olmo, benedetta a Pietrelcina, al sindaco di San Giovanni Rotondo, dono che sarà offerto in occasione del primo centenario dell’ordinazione sacerdotale di Padre Pio da Pietrelcina, avvenuta a Benevento il 10 agosto.

Dopo la sosta di questa sera a Chieuti, la carovana dei pellegrini riprenderà il cammino domani mattina verso Ponte Civitate, Apricena e Monte Gargano, dove il pellegrinaggio a cavallo si concluderà nella mattinata di domenica 5 settembre con una sfilata sino al Santuario di San Pio.
L’evento è realizzato in collaborazione con “I Cavalieri Sanniti”, “I Cavalieri della Daunia”, “Amici e Cavalieri di Larino”, “I Cavalieri di Sant’Ago – stino”, “I Cavalieri di San Rocco”, Associazione “Amici del Cavallo di Campomarino”, Circolo Ippico “Il Quadrifoglio”, Circolo Ippico “Jack o’Neill”, “I Cavalieri Angioini”.

ANTONIO GUIDONE da La Gazzetta del Mezzogiorno

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MANFREDONIA. Regata Gargano, conto alla rovescia

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

MANFREDONIA SABATO LA PRESENTAZIONE, IL 12 LA MANIFESTAZIONE NELLE ACQUE DEL GOLFO

E’ stata convocata per sabato 4 settembre alle ore 10.30, presso la sede sportiva della LNI di Manfredonia in viale Miramare, la conferenza stampa di presentazione della XVIII bis Regata del Gargano, Pizzomunno Cup, Trofeo A. Frattarolo.
L’incontro con la stampa servirà ad illustrare l’evento sportivo in programma dal 10 al 12 settembre 2010 e le novità che caratterizzano questa edizione, “a iniziare dalla decisione –spiega il coordinatore dell’evento Matteo Riccardi- di riservare alle sole imbarcazioni categoria crociera e crociera/regata la Pizzomunno Cup e il trofeo challenge Frattarolo che, come noto, viene assegnato alla squadra. I minialtura, invece, gareggeranno con le altre due ca tegorie per la conquista del trofeo Regata del Gargano e avranno riservato tutto per loro il trofeo challenge “Doctor glass” all’esito dell’intera regata che consta di due tappe (Manfredonia-Vieste-Manfredonia) della lunghezza ognuna di circa 25 miglia”.
Istituita nel 2008, sarà assegnata quest’anno la terza targa “Marco Palladino”, intitolata al socio scomparso, assegnata all’imbarcazione di proprietà di una società charter che ottiene il miglior piazzamento nelle due prove. Per quanto concerne la categoria diporto, gli yacht saranno suddivisi in due sottocategorie: inferiori e/o e superiori a 11 metri.
“La Regata del Gargano è diventato un appuntamento tra i più importanti della stagione velistica pugliese e del basso Adriatico che l’VIII zona Fiv ha voluto inserire nel calendario del giro di Puglia a vela d’altura e nel campionato di vela di grande altura. Per raggiungere questo obiettivi –afferma il presidente della LNI Manfredonia, Lorenzo Di Candia- abbiamo davvero fatto sforzi notevoli non solo economici ma anche in termini di impegno di tempo e disponibilità da parte dei soci tutti e in modo particolare dei componenti dei comitati organizzatori che mi hanno affiancato in questi sette anni.
Un risultato che vogliamo mantenere e migliorare, non solo sotto l’aspetto organizzativo che già ci permette di distinguerci, ma anche per appassionare i giovani alle discipline sportive dell’acqua e per far si che Manfredonia sia al centro di una economia che trova propulsione nella nautica”. Da qui una manifestazione che si annuncia tra le più entusiasmanti.

ANNAMARIA VITULANO da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Foggia – Parco San Felice, per evitare che gli scooteristi facciano i padroni «Qui servono vigili urbani in moto»

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

LA LETTERA PROSEGUE IL DIBATTITO SULLO STATO DI DEGRADO DI QUELLA CHE DOVREBBER ESSERE UN’OASI DI VERDE

«Egregio direttore, con riferimento agli articoli apparsi sulla Gazzetta in questi ultimi giorni circa l’anarchia che regna a parco San Felice e la mancanza di controlli, non è la prima volta che una persona viene investita da moto impazzite. Questa volta è andata di mezzo una bambina e, per questo, ha avuto più enfasi, ma il problema dura da anni.

Circa l’opportunità o meno di far pattugliare la zona ai vigili, voglio raccontare quanto successo la scorsa estate: c’erano i soliti idioti con le moto che la facevano da padrone.

A un certo punto sono arrivati due vigili urbani che hanno cominciato a prendere atto di quello che stava succedendo.

Dopo poco si sono fatti avanti intimando a due centauri spericolati di fermarsi: questi incuranti e coprendo le targhe con i piedi hanno continuato. Dopo pochi minuti è arrivata una pattuglia di vigili con l’auto: tra i vigili a piedi e quelli in auto è nato una sorta di inseguimento con gli scooter. Erano a due passi da me i vigili che, con la radio, hanno detto ai colleghi con l’auto di interrompere l’inseguimento perchè questo era ancora più pericoloso per i cittadini presenti e per i tanti bambini.

 Voglio dire che mandare i vigili urbani appiedati o in auto a bloccare i motociclisti indisciplinati è un grosso errore perchè il centauro ha paura solo di un vigile anch’egli con la moto».

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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SAN SEVERO. Abusavano dei figli, arrestati. «Papà fa le cose sporche», il racconto dei due fratellini alla squadra mobile

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

«Papà fa le cose sporche…». Quanto dev’es – sere costato alla bambina prima ed al fratellino poi, superare la vergogna e il dolore per puntare il dito contro i genitori, accusando mamma e papà di fare sesso davanti a loro; e soprattutto l’uomo d’aver abusato di entrambi i figli per anni, con la moglie che non avrebbe fatto nulla per evitare questi stupri.

L’ennesima storia di violenza nell’ambito familiare l’hanno scoperta il sostituto procuratore foggiano Paola De Mar tino, gli agenti della sezione reati contro i minori della squadra mobile e gli educatori di una casa-famiglia che a poco poco sono riusciti a far parlare le due vittime della «casa degli orrori».

Adesso marito e moglie – un sanseverese in cerca di lavoro e la moglie, di cui chiaramente non riveliamo le generalità per tutelare quelle delle presunte vittime – sono rinchiusi nel carcere di Foggia perchè accusati di concorso in maltrattamenti, corruzione di minorenni e violenza sessuale ai danni dei figlioletti, da tempo affidati ad una casa famiglia.

I maltrattamenti vanno cercati – dice l’accusa – nello stato di quasi abbandono in cui vivevano i due fratellini, talvolta anche insultati e picchiati; la violenza sessuale negli abusi che avrebbero subìto da parte del padre, con la madre che non avrebbe impedito gli abusi; la corruzione di minorenne nel comportamento della coppia che avrebbe fatto sesso davanti ai figlioletti.
Le ordinanze di custodia cautelare le ha firmate il gip del Tribunale di Foggia Antonio Diella accogliendo le richieste del pm che ha coordinato le indagini, partite un anno fa quando i bambini cominciarono a confidarsi con gli educatori della casa famiglia alla quale erano stati affidati dai servizi sociali del Comune di San Severo, viste le condizioni di degrado sociale e della famiglia. I fatti contestati dal pm vanno dal 2008 al 2009.

Marito e moglie sino a qualche tempo fa abitavano in un appartamento nel centro dell’alto Tavoliere, che poi avevano lasciato trasferendodi in casa di un parente, prima di abbandonare anche questo alloggio.

Attualmente i due indagati – dicono dalla questura – sono senza una dimora fissa, e la loro roba – vestiti e qualche masserizia – la custodiscono in uno sgabuzzino.

Marito e moglie sono stati rintracciati in strada dai poliziotti e trasferiti in carcere, in attesa di comparire davanti al gip per fornire la loro versione dei fatti.
Quella dell’accusa suona così. Nel 2008 i servizi sociali s’interessano della famiglia perchè i bambini non vengono seguiti dai genitori: scatta così a semiresidenza con i due bambini che nella giornata vivono in una casa-famiglia e la sera tornano a casa dai genitori.

Però i vicini di casa – dice l’accusa – segnalano pianti, insulti: in un’occasione intervengono anche i vigili del fuoco che trovano la bambina infreddolita a piedi nudi sul balcone di casa. Il Tribunale per i minorenni di Bari dispone così che i bambini restino sempre, anche di notte, nella casa-famiglia, dando il permesso ai genitori di visitarli.

E’ nel 2009 che la bambina comincia a confidarsi con qualche educatore, racconta che «papà fa le cose brutte, le cose sporche».

A quel punto sospettando che potessero essersi anche abusi sessuali scatta la segnalazione alla Procura e iniziano le indagini degli agenti della sezione reati contro i minori della squadra mobile, specializzati in queste indagini così delicate. Nel frattempo il Tribunale per i minorenni di Bari vieta qualsiasi contatto tra i due fratellini ed i genitori. La bambina viene interrogata con tutte le cautele del caso dal pm, dai poliziotti alla presenza di un consulente psicologico e degli educatori.

All’inizio è intimorita, si vergogna, chiede che chi l’ascolta si tappi le orecchie e le volga le spalle; poi a poco a poco – secondo la ricostruzione dell’accusa – acquisisce fiducia e svela in cosa consistano le «cose sporche».

Si apre così il baratro dell’orrore sugli abusi subiti da lei e dal fratellino.

Anche quest’ultimo, con ancor maggiore diffiicoltà della sorellina, alla fine parla del «brutto gioco che fa papà».

Dalla cartomante che vendette i figli ai genitori che affamarono 3 fratellini. Quando l’orrore è un pozzo senza fondo, storie di degrado e violenze

Davvero all’orrore non c’è mai fine; e quando si parla di abusi su bambini, soprattutto se vittime dei familiari, diventa impossibile stilare una classifica di quale sia la storia più abietta in una città, una provincia che pure di queste storie ne ha viste e raccontate troppe.
L’ultima inchiesta su presunti abusi in famiglia con un padre che avrebbe violentato per anni i due figlioletti senza che la moglie glielo impedisse o lo denunciasse (ne riferiamo a fianco, ndr) fa il paio con quella della madre cartomante che avrebbe venduto i figlioletti a gruppi di pedofili partecipando lei stesse alle orge; oppure dei genitori con un bel gruzzolo in banca ma che vivevano in condizioni di tale degrado, da dare ai tre figli da mangiare il pane raffermo; o ancora con il padre che solo quando si è trovato in manette si è reso conto di quello che aveva fatto, scoppiando in lacrime e dicendo di voler bene alla sua bambina.
Danno i brividi i racconti dei tre fratellini finiti in una casa famiglia nel maggio del 2005, talmente denutriti che la più grande, a 10 anni, pesava appena venti chili. In quel caso fu la scuola a segnalare ai servizi sociali il caso dei tre fratellini sporchi, denutriti, con l’intervento del Tribunale per i minori che dopo aver verificato le condizioni del podere in cui abitavano con i genitori, li affidò ad una casa famiglia.

 I tre fratellini disabituati a mangiare a colazione, pranzo e cena arrivavano a nascondere il cibo ricevuto – gli educatori non avevano mai visto nulla del genere prima, nè lo avrebbero visto negli anni a seguire – per timore che qualcuno glielo sottraesse. A casa i tre fratellini facevano letteralmente la fame, oltre a vivere in un clima di terrore (chiusi in cantina con i topi se non obbedivano) ed essere diventati giocattoli sessuali dei genitori per abusi continui. Padre e madre finirono in cella nel dicembre 2005 per maltrattamenti, violenze sessuali con l’uomo condannato a 10 anni e la moglie a 6.
Fu ancora una volta la scuola (un’inse – gnante rivelò ad un’assistente sociale le confidenze di un suo scolaro sui riti esoterici ai quali era costretto a prender parte) a dare il via all’indagine sulle orge sataniche sfociata il 19 settembre del 2008 nel blitz della squadra mobile in un paesino della provincia con l’arresto di cinque persone, tra cui la madre cartomante accusata di vendere i figlioletti ai pedofili e di aver costretto la nipote (affidatale dal Tribunale per i minorenni) a prostituirsi, dietro minaccia di riti satanici. Il processo di primo grado si è concluso in Tribunale a Foggia lo scorso 3 maggio con 3 assoluzioni e 4 condanne per violenza sessuale di gruppo, induzione e sfruttamento della prostituzione, con la madre dei due fratellini condannata a 11 anni di reclusione (si dice innocente e spera nel processo d’appello).
E quanto coraggio ebbe la dodicenne cerignolana che oltre un anno fa chiamò il «telefonò azzurro» per denunciare il padre: «Voglio che lo facciate arrestare, non deve tornare più a casa». Quella segnalazione portò alla luce le morbose attenzioni nei confronti della flgilia di un uomo – spesso ubriaco o sotto l’effetto di droga – finito in manette da parte della Polizia nell’aprile di un anno fa.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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UNIVERSITÀ DI FOGGIA – La carica dei quattromila il camice seduce ancora

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

 

Dal nome di Miss Italia 1992 (quell’anno fu eletta la veneta Gloria Zanin) alla capacità di resistenza della barriera emato-encefalica (quella specie di filtro che ha la funzione di proteggere il tessuto cerebrale dagli elementi nocivi presenti nel sangue, ad esempio impedendo il passaggio di nicotina trattata con acidi: formula che sta alla base dell’assue – fazione da tabacco). C’è di tutto in quei test, come testimoniano i ragazzi intervistati in tutta Italia.

 E come hanno candidamente ammesso alcuni tra i medici più affermati del Paese, che interpellati circa la sostanza dei quesiti di ammissione alla facoltà dei camici bianchi hanno rivelato «con quelle domande noi non saremmo mai entrati, in questo momento non saremmo qui e non faremmo i medici».

Cosa vuol dire? Che i test sono divenuti più selettivi? Persino più crudeli? O più semplicemente che lo scibile umano di cui si occupano è divenuto sempre più universale? Imprevedibile.
Al solito la verità potrebbe stare nel mezzo, ma sta di fatto che il fascino del camice bianco e della mascherina da chirurgo seduce ancora molto.

Al punto che solo a Foggia – secondo Policlinico regionale, dopo quello di Bari – le richieste di ammissione ai test di ingresso alla facoltà di “Medicina e chirurgia” sono state 4608: vale a dire il 33% in più rispetto a quelle presentate lo scorso anno, quando i conteggi si fermarono a un già lusinghiero 3473.

Eppure solo due anni fa, ecco cosa scrivevano sui forum destinati agli studenti: «Salve a tutti, sono della provincia di Fg e a settembre farò i test di ingresso per la facoltà di medicina, ma sono indeciso se provarli a Foggia o meno… Voi la consigliate? Rifareste la scelta? I prof. come sono? Rendono impossibili gli esami? Le strutture come sono? I tirocini funzionano bene?

Spero che riusciate a sciogliere questi miei dubbi, mi affido alla vostra esperienza e spero che possiate darmi una mano per questa scelta!»

Il post era di Fabry46, rilasciato sul sito futuri  medici.com   il 17 luglio 2008. Da allora le cose paiono cambiate, perché Giorgio90 sul forum del sito studenti.it scrive «io tenterò a Foggia quest’anno, anche se vivo a Campobasso, speriamo che vada bene… comunque me ne hanno parlato molto bene; ah proposito, stanno costruendo la nuova sede di facoltà. Pare che sia uno sballo, per adesso solo un pezzo… poi tutta intera!».

DAVIDE GRITTANI

La carica dei quattromila il camice seduce ancora

 
Via alle selezioni più severe, dureranno fino al 21 settembre alla “Città del cinema”, che da due anni ospita questo esercito di ragazzi speranzosi e molto emozionati.

Al limite dell’ansiogeno, anzi oltre. Il calendario delle prove di ammissione è abbastanza fitto: oggi, come detto, medicina e chirurgia; domani odontoiatria; il 6 settembre medicina veterinaria; quindi dall’8 al 20 l’accesso alle lauree triennali delle professioni sanitarie.

La prova è composta da 80 quesiti con 5 opzioni di risposta: cultura generale, ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica.

I quesiti, invece, saranno 40 di cultura generale e ragionamento logico, 18 di biologia, 11 chimica e 11 fisica e matematica.
Numeri niente male anche per le misure cautelative adottate dall’Università degli studi di Foggia, che – lo ricorderete – due anni fa era finita anche solo indirettamente nella rete degli scandali che coinvolsero l’ateneo barese.

Ad ogni buon conto, proprio per tagliar corto su qualsiasi tipo di eventuale inconveniente, l’Università di Foggia ha pensato bene di allestire una specie di mini aeroporto all’interno della “Città del cinema”: metal detector, scanner, controlli sofisticati, sequestro borse all’ingresso e riconsegna all’uscita, tutto rigorosamente controllato da 150 vigilantes dela regolarità. Un piccolo esercito assoldato proprio per garantire il massimo della trasparenza, perché «crediamo – spiega il preside della facoltà di medicina e chirurgia Emanuele Altomare – che la severità sia sintomo di qualità, la severa selezione che andiamo ad operare ci tornerà indietro come qualità degli iscritti e come qualità del materiale umano che andremo a formare».

Infine il dato dell’aumento del 33% rispetto all’anno scorso, ci riferiamo naturalmente alle domande di ammissione ai test selettivi. Può darsi – anzi appare scontato – che abbia giocato un certo ruolo la costruzione della sede del triennio biologico avviata un paio di mesi fa in via Napoli, una struttura che a pieno regime – cioè non solo con l’unico lotto attualmente in costruzione, ma quando sarà completa – potrà concorrere con le migliori medicine d’Italia.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Lucciole, rischio tamponamenti. Sulla Foggia-Manfredonia per gli automobilisti che rallentano per ammirarle

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

INTERVENUTE UN PAIO DI «VOLANTI» CHE HANNO IDENTIFICATO CINQUE PROSTITUTE, DUE DELLE QUALI POI DENUNCIATE

Il rischio tamponamenti sulla Foggia-Manfredonia, causato dalla curiosità di automobilisti in transito che rallentavano per vedere meglio le prostitute al lavoro, ha portato all’identificazione di cinque prostitute – quattro romene e una albanese – due delle quali denunciate per aver violato una l’ordine di espulsione e l’altra il foglio di via, notificatole sempre dalla Polizia in occasione di un’altra retata.
L’altra mattina la Questura ha dovuto mandare un paio di «volanti» sulla Foggia-Manfredonia, in seguito alle segnalazioni giunte al «113« di automobilisti che lamentavano di aver rischiato di tamponare altre auto che rallentavano improvvisamente, con i conducenti interessati a guardare le «lucciole» in cerca di clienti.

La polizia ha così trasportato negli uffici della Questura le cinque donne, tutte di età tra i 27 e i 22 anni, alcune delle quali già «schedate» in occasione di altri controlli. Una romena era stata espulsa nel 2008 dall’Italia, eppure vi aveva fatto ritorno. Una connazionale è stata a sua volta denunciata per aver violato il foglio di via notificatole qualche tempo fa sempre dalla Questura di Foggia, con il quale le si intimava di non tornare in città per i prossimi tre giorni: peraltro la giovane romena, sapendo di quel precedente, ha anche cercato d’ingannare i poliziotti, fornendo false generalità ed è stata denunciata anche per questo reato.

Le cinque prostitute sono state infine multate di 50 euro a testa in base all’ordinanza del sindaco emanata nel dicembre 2008 che punisce prostitute e clienti. Poche ore dopo le cinque straniere erano già tornare a «battere».

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Le «volanti» sventano colpo con la fiamma ossidrica. Arrestato nella nottata un giovane foggiano, in fuga il presunto complice

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Sventato nella nottata dagli agenti delle «volanti» un furto in un’abitazione al pianoterra del centro storico da parte della banda della «fiamma ossidrica», intervento conclusosi con l’arresto di un foggiano già noto alle forze dell’ordine.

 Francesco Lo Spoto, 26 anni compiuti dieci giorni fa, è stato arrestato dalla Polizia con l’accusa di concorso in tentato furto e possesso di arnesi da scasso, mentre il presunto complice è riuscito a fuggire a piedi.

I due ladri – dice la Questura – sono stati sorpresi vicino ad un locale al piano terra di via San Domenico (alle spalle del prolungamento di corso Vittorio Emanuele II): l’ipotesi della Polizia è che dovessero forzare la saracinesca, magari utilizzando la fiamma ossidrica. Gli agenti hanno sequestrato un paio di bombole, un cannello, un accendino e lo scooter «Yamaha T Max» di Lo Spoto.
Ad allertare i poliziotti poco prima delle 3 della scorsa notte è stato un anonimo che ha telefonato al «113» dicendo di aver visto alcune persone sospette in via San Domenico.

«Questo tipo di segnalazioni, anche in forma anonima, sono essenziali per aiutarci nel controllo del territorio e nel garantire la sicurezza», commenta il vicequestore aggiunto Pasquale Fratepietro, dirigente dell’ufficio volanti, «L’aiuto e la collaborazione dei cittadini è fondamentale, l’invito è quindi di chiamare subito il “113” quando si nota qualcosa di sospetto perchè garantiamo d’intervenire subito: meglio un allarme a vuoto che un allarme mai lanciato».
Ricevuta la segnalazione di possibile furto in abitazione in via San Domenico sono confluite due «volanti» a fari e sirene spente per non allertare i ladri, tant’è che un paio di agenti si sono avvicinati a piedi all’appartamento al piano terra, notando due persone con un borsone.

 Proprio il giovane col borsone si è avvicinato allo scooter parcheggiato lì vicini ed è stato bloccato in quel momento, mentre il presunto complice è riuscito a scappare a piedi. Il proprietario del locale al momento dell’intervento delle «volanti» non è stato rintracciato.

Proseguono le indagini per identificare il presunto complice del ventiseienne finito in manette per tentato furto.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Dopo la rapina, il furto ma la cassaforte era vuota

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

La «banda del buco» svaligia senza problemi lo sportello bancario
L’armadio blindato rubato nell’istituto di credito trascinato fuori e caricato su un furgone. Nessuno ha visto
Ah, quella mancanza di coordinamento… La «banda del buco» che nella nottata ha rubato la cassaforte dallo sportello ospedaliero della «Banca popolare pugliese» situata al piano terra nella palazzina dei poliambulatori agli ospedali riuniti, non sapeva che l’avrebbe trovata vuota perchè a «ripulirla» ci avevano già pensato i due… colleghi rapinatori martedì pomeriggio, facendo irruzione nella banca e portando via 60mila euro destinati a pagare gli stipendi dei dipendenti ospedalieri.
Proprio vero che l’informazione è potere. Se i componenti della «banda del buco» che nella nottata hanno fatto una faticaccia per portarsi via su un camion rubato un armadio blindato sottratto dalla «Banca Popolare Pugliese», avessero visto martedì sera i notiziari delle televisioni locali che davano notizia della rapina, avrebbero scoperto che il loro colpo preparato con grande cura era destinato a fallire perchè qualcuno li aveva anticipati.

Sin qui la singolarità del furto compiuto dieci ore dopo la rapina, resta però in piedi il problema della sicurezza. Sia i rapinatori  sia i ladri hanno potuto agire con facilità: nè la banca nè la zona circostante è coperta da telecamere e quindi le indagini si presentano molto difficili.

L’allarme sul furto a vuoto è scattato poco dopo le 5 dell’altra notta alla sala operativa della Questura ed a lanciarlo sono stati due vigilantes della «Metropol» che nel consueto giro di controllo all’interno della cittadella ospedaliera, hanno scoperto il buco nella parete della palazzina dei poliambulatori e chiamato la sala operativa della Questura.

Sul posto sono intervenuti gli agenti delle «volanti» per il primo sopralluogo e ricostruire come fossero entrati i ladri e come siano poi usciti, con il pesante ma vuoto carico. I poliziotti hanno rinvenuto una pedana in ferro abbandonata dai malavitosi e utilizzata per caricare il pesante armadio blindato su un camion rubato nella cittadella ospedaliera (vi era parcheggiato per eseguire alcuni lavori) col quale sono usciti dall’ingresso principale.
Secondo quanto ricostruito dalle «volanti», i ladri hanno rimosso alcune grate dal muro di cinta degli ospedali riuniti per accedere alla palazzina dei poliambulatori (è la prima che si incontra sulla sinistra arrivando dal primo ingresso degli ospedali riuniti su viale Pinto). Le due stanze della «Banca Popolare Pugliese» sono al pianoterra, attigua al centro prelievi.

I ladri si sono quindi aperti la strada, segando le sbarre ed entrando nell’ufficio coordinamento prelievi, per poi forzare una vetrata ed accedere alla stanza dei prelievi attigua allo sportello bancario. A quel punto è stato sfondato il muro praticando un foro molto largo – alto un metro e ottanta e largo un metro – per accedere alla «Banca Popolare Pugliese».
I ladri (sicuramente ad agire sono state più persone, considerato il lavoro svolto) hanno messo a soqquadro i locali per poi portarsi via la pesante cassaforte, dalle dimensioni di poco inferiori al buco praticato nella parete.

I poliziotti hanno trovato tracce di trascinamento della cassaforte trasportata dai ladri nei locali da dove erano entrati. Per poterla portare fuori hanno anche dovuto scardinare la porta dell’ufficio coordinamento, secondo quanto ricostruito dalla Polizia.

A quel punto l’armadio blindato dev’essere stato caricato su un furgone (chiaramente era impossibile continuare a trascinarlo all’aperto) con il quale i ladri si sono dileguati.

Immaginarsi la loro delusione quando l’hanno forzata, convinti di trovare gli stipendi dei dipendenti ospedalieri e trovando invece il vuoto. L’allarme è scattato poco dopo le 4 quando i vigilantes hanno notato la porta scardinata del centro prelievi, scoperto quando successo e allertato il «113».

LE INDAGINI : DIFFICILE INDENTIFICARE I DUE BANDITI ARMATI DI PISTOLE E INCAPPUCCIATI CHE HANNO RAPINATO 60MILA EURO ALLO SPORTELLO BANCARIO

Quella rapina facile facile. Il vigilante armato ingaggiato solo nei primi giorni di pagamento degli stipendi

C’è la pipì che salva la vita (come la bambina che la mattina del 21 agosto chiese al papà di fermare l’auto per un bisogno fisiologico vicino Trinitapoli e così potè sentire le grida e richieste d’aiuto dell’anziano caduto nel pozzo, dando l’allarme e salvandolo); e c’è la pipì che costa caro, carissimo.

I due rapinatori che martedì pomeriggio hanno rapinato 60mila euro dalla cassaforte dello sportello della «Banca popolare pugliese» presso la palazzina dei poliambulatori, hanno infatti approfittato del fatto che uno dei due dipendenti sia dovuto uscire dall’istituto di credito per andare al bagno, in quanto la banca non ha servizi igienici. Il bancario (a scanso di qualsiasi equivoco bene chiarire che non è minimamente sospettato) al momento d’uscire dallo sportello è stato affrontato dai due rapinatori in attesa, che lo hanno spintonato dentro, tenendolo in ostaggio per qualche minuto insieme al collega.
I rapinatori – hanno poi raccontato le vittime agli agenti della sezione antirapina della squadra mobile – erano calmi, indossavano passamontagna che coprivano i volti ed impugnavano pistole.

Hanno invitato i due bancari a stare tranquilli il tempo necessario perchè si attivasse il meccanismo di apertura a tempo della cassaforte scattato intorno alle 3: in cassa erano rimasti 60mila euro destinati a pagare gli stipendi dei dipendenti ospedalieri, che i malavitosi hanno portato via dileguandosi. Quando i due bancari hanno dato l’allarme, dei banditi non c’era nessuna traccia.

I poliziotti hanno anche ricostruito quali misure di sicurezza abbia la banca e quali vengano attivate in occasione del pagamento degli stipendi. Le due stanze dello sportello bancario non hanno telecamere, i dipendenti vengono pagati attraverso un vetro blindato. Quando a fine mese vengono pagati gli stipendi, di turno per i primi giorni c’è sempre una guardia giurata armata, proprio per evitare rapine e furti.

Pare che nella cassaforte, quando dal 27 agosto si è cominciato a pagare gli stipendi, ci fosse una somma di gran lunga superiore a quella pur cospicua rimasta nella giornata del 31 agosto e rapinata dai due malavitosi.

Già in passato la cittadella ospedaliera era stata teatro di furti e rapine, come quando i banditi fecero irruzione nella cassa ticket portandosia via decine di milioni di vecchie lire.
Con la rapina di martedì pomeriggio alla «Banca popolare pugliese» salgono a cinque i colpi in istituto di credito foggiani dall’inizio dell’anno. Il 13 aprile due banditi travisati con parrucche e cappellini picchiarono il cassiere dell’agenzia di via Arcangelo Michele della «Banca popolare di Puglia» rapinando 30mila euro. Il 18 maggio tre banditi rapinarono 9mila euro dall’agenzia della «BancApulia» di viale Colombo, ma furono intercettati da polizia e carabinieri nella fuga: due furono arrestati il flagranza, il terzo presunto complice dopo venti giorni. Il 20 luglio due banditi rapinarono 12mila euro dalla filiale di via Matteotti della «Banca Popolare di Puglia»; il 9 agosto infine due banditi armati di taglierino rapinarono 4mila euro dalla «Credem» di corso Roma.

In questo elenco va considerato anche la rapina sventata dalla Polizia il 19 luglio, sempre alla «Credem» di corso Roma.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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RITORNA “SETTEMBRE ANDIAMO… E’ TEMPO DI MIGRARE”

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Dal 4 all’11 settembre ritorna “Settembre andiamo… è tempo di migrare”, evento turistico-sportivo di recupero e valorizzazione del Tratturo Regio Pescasseroli-Candela, organizzato dall’U.S.ACLI in collaborazione con diversi Enti tra cui il Comune di Candela, giunto quest’anno alla sua 9ª edizione.

Il 5 settembre da Pescasseroli, come è ormai tradizione consolidata da quasi un decennio, partirà un folto gruppo di cavalieri, bikers e podisti che percorrerà circa 170 km calcando le orme degli “antichi padri” che fino a poco tempo fa guidavano le greggi “pel tratturo antico” che collega l’Abruzzo alla Puglia.

Il viaggio durerà una settimana e sarà l’occasione irripetibile per riscoprire la natura e per confrontarsi attraverso incontri pubblici su ambiente, sport, turismo, ruralità e sviluppo sostenibile, nonché per conoscere siti archeologici, monumenti, antiche masserie, luoghi di culto e musei etnografici dei centri che ospiteranno la particolare carovana.

Ideale punto di arrivo di questo viaggio alla riscoperta delle origini, e suggello dell’antico legame Abruzzo-Puglia, non può che essere Candela dove sabato 11 settembre verrà accolto il gruppo con una cerimonia ufficiale dinanzi alla sede municipale e con festeggiamenti che dureranno tutto il pomeriggio fino a sera inoltrata.

Comunicato stampa Comune di Candela

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La Cisl: dove sono i 100 cantieri promessi da Vendola?

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

I 100 cantieri in Puglia. Chi li ha visti?Soffiano venti di crisi sulla Puglia e le tensioni politiche di queste settimane, compresa la candidatura del presidente della Regione alla premiership, non lasciano presagire nulla di buono ai sindacati. Ecco perché Giulio Colecchia, segretario regionale della Cisl, accoglie con riserva l’annuncio dei 100 miliardi del Piano Sud lanciato dal ministro Raffaele Fitto – e che probabilmente sarà rilanciato dal premier all’inaugurazione della Fiera del Levante – ma anche quello dei 100 cantieri promessi da Nichi Vendola all’atto di insediamento, ancora fermi sulla carta.

«Bene il censimento delle risorse per il Sud, ma ora la gestione non sia centralizzata: governo, Regione e parti sociali – spiega – individuino obiettivi su cui spendere, che non siano solo progetti ma idee di sviluppo come infrastrutture, ricerca e buona occupazione». Anche su questo, la qualità della spesa pubblica, si incentrerà l’iniziativa che sta mettendo in piedi la Cisl nazionale (il 28 settembre) in contemporanea a Bari, Napoli, Palermo e Reggio Calabria.

Quanto alla Regione, «abbiamo appena iniziato una fase di verifica della spesa dei fondi strutturali e ordinari, ma c’è da dare corpo alle iniziative della precedente legislatura, dai distretti produttivi per ora solo costruiti ma non vitalizzati alle aree vaste, che ad oggi rappresentano un fallimento. Si può ripartire proprio dai progetti stralcio – dice Colecchia – per dar vita ai 100 cantieri promessi Vendola». Certo, «è preoccupante che anche la Regione si faccia prendere dai venti delle possibili elezioni: occorre un’accelerata nel coordinamento della spesa, registriamo una certa lentezza e anche per questo abbiamo proposto alle organizzazioni datoriali e sindacali, da Confcommercio a Confindustria alle confederazioni agricole, di dar vita ad un manifesto comune, un documento che indichi le priorità su cui tutto il sistema intende lavorare – sottolinea – dallo sviluppo economico alla salute e l’ambiente: su tutte queste voci intendiamo offrire proposte concrete ed evitare sprechi e inefficienze lasciate irrisolte dalla politica». Anche la sanità è un «nodo» ancora irrisolto, in attesa che il governo dia il parere definitivo il 13 ottobre sulla manovra di rientro da 450 milioni predisposta dalla giunta Vendola. La Cisl giudica «i livelli di spesa e indebitamento eccessivi rispetto alla qualità del servizio offerto ai cittadini. Da tempo chiediamo una nuova strutturazione del sistema – dice – meno rivolta ai grandi ospedali e più al territorio; da tempo lamentiamo sprechi nei centri di spesa, dalle consulenze alle forniture Asl, e quello individuato dalla Regione non è l’unico piano possibile: ci auguriamo di poter tenere tavoli di confronto specifici con Vendola – dice Colecchia – sui problemi della sanità pugliese, che non si risolvono solo con i tagli».

Un appello a tener fuori dall’agone politico il Piano per il Sud annunciato dal governo arriva anche dall’Udc. «Quello che proponiamo – dice il capogruppo dei centristi alla Regione, Salvatore Negro – è un percorso diverso dal passato, che veda nelle Regioni del Mezzogiorno i primi interlocutori del ministro Fitto, consentendo a tali enti di autodeterminarsi.

I fondi in discussione non sono privati, sono fondi del Sud e quindi appare logico e giusto che siano le stesse regioni meridionali, in piena autonomia, ad individuare il percorso per il loro utilizzo». Oltre alla sede naturale della Conferenza delle Regioni, Negro sollecita «una seduta tematica del consiglio regionale, in modo tale da avere l’apporto di tutte le forze politiche e individuare le priorità e le opere necessarie per lo sviluppo dell’intero territorio della Puglia».

Non è un caso, spiega, se in queste settimane è tornato il tema della «Regione Salento»: «non si possono ulteriormente tollerare decisioni “baricentriche” che lasciano ai margini le altre province come Lecce, Brindisi e Taranto, come quella che vuole fermare l’alta velocità a Bari escludendo il Salento.

Tutto questo non giova alla Puglia e allo sviluppo dell’intero territorio regionale sempre più in ginocchio, con un Piano trasporti fermo al Medioevo e un Piano casa che doveva dare respiro alle piccole e medie imprese artigianali ed invece, con il suo fallimento, ha acuito la crisi. Quanto al turismo – denuncia – sembra che la legislazione regionale serva solo a scoraggiare l’imprenditoria del settore, per non parlare dei porti turistici di cui da almeno trent’anni si attende la realizzazione. Tutto mentre la classe politica litiga e discute di primarie e strane alchimie per tenere in piedi il governo e la maggioranza».

BEPI MARTELLOTTA da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Omicidio Cerignola: Cucchiarale ha consegnato anche la pistola. Ancora da chiarire il movente dell’omicidio

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

 Si è presentato poco prima delle 7 di questa mattina in compagnia del suocero. Carmine Cucchiarale, 50 anni, l’uomo accusato di aver ucciso sabato sera a Cerignola Anna Perrucci si è costituito al commissariato di Cerignola consegnando anche l’arma utilizzata per uccidere la donna.

A carico dell’uomo, ricercato dalla sera dell’omicidio, è stato emesso un decreto di fermo da parte del sostituto procuratore del tribunale di Foggia, Paola De Martino.

L’uomo subito dopo essersi presentato al commissariato si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato confermando solo di essere stato lui a sparare sabato sera i colpi di pistola che hanno ucciso la donna.

Un omicidio che, secondo la prima ricostruzione degli investigatori, sarebbe maturato a seguito di dissidi familiari anche se non ancora molto chiari.

Di certo si sa che sabato pomeriggio un parente dell’assassino avrebbe aggredito e picchiato la moglie di Carmine Cucchiarale.

 Poco dopo il padre di Anna Perrucci è stato aggredito e picchiato a sua volta. Due aggressioni che avrebbe fatto esplodere la vendetta dell’arrestato.

Ancora da chiarire però perché Cucchiarale abbia riversato tutta la sua rabbia su Anna Perrucci, nipote di un fratello dell’arrestato.

Cucchiarale si è costituito alla polizia grazie al lavoro degli investigatori che hanno svolto un particolare lavoro nei confronti dei parenti dell’arrestato, convincendolo a consegnarsi. Un lavoro importante e prezioso poiché c’era il rischio che potesse scoppiare una nuova faida familiare.

da Teleblu

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Operazione Rewind: i carabinieri arrestano latitante. Vincenzo Gualano arrestato ad Ancona

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Era ricercato dal maggio scorso perché coinvolto nell’operazione Rewind portata a termine dai carabinieri che a San Nicandro Garganico avevano arrestato 33 persone con le accuse, a vario titolo di traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Vincenzo Gualano è stato arrestato ad Ancona dai carabinieri del reparto operativo di Foggia. Da tempo i militari tenevano sotto controllo i familiari del ricercato e ieri hanno scoperto che la moglie aveva acquistato un biglietto del treno per Ancona.

Quando la donna è salita sul treno è stata seguita da due militari dell’Arma che, con discrezione, hanno tenuto sotto controllo la moglie del ricercato fino alla stazione del centro marchigiano.

Una volta a destinazione i due carabinieri hanno seguito la donna fino all’appartamento dove si nascondeva Gualano. Pochi minuti dopo c’è stato l’intervento dei carabinieri che hanno arrestato l’uomo.

Il blitz rientra nei controlli che, da tempo, il comando provinciale di Foggia sta eseguendo per assicurare alla giustizia i latitanti della Capitanata.

Tra gli obiettivi principali dei militari sono Franco Li Bergolis e Andrea Pacilli, due esponenti di spicco della criminalità organizzata operante sul Gargano.

da Teleblu

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Isole Tremiti, Papaleo e Argento girano un film. La pellicola “Essenzialmente tu” è del regista Stefano Chiantini

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Rocco Papaleo e Asia Argento alle Isole Tremiti non in veste di turisti ma nel ruolo di interpreti del film “Essenzialmente tu” di Stefano Chiantini, la “firma” di “L’amore non basta” con Giovanna Mezzogiorno. Scenario del set cinematografico l’isola di San Domino.

Il film è finanziato in parte dall’Apulia Film Commission. Alle Tremiti il cast sarà presente per cinque settimane.

da Daunia news

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Di giorno muratore, la sera corriere della droga: foggiano arrestato ad Alba

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

E’ finito in manette un muratore incensurato 40enne, originario di Foggia ma che da diversi anni vive e lavora ad Alba, arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Alba con l’accusa del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’uomo, regolarmente sposato e con figli, era al di sopra di ogni sospetto in realtà da alcuni giorni era pedinato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile arrivati a lui seguendo le mosse di alcuni tossici.

Infatti l’indagato conduceva una doppia vita: durante il giorno lavorava come manovale in un cantiere edile mentre la sera, con la sua auto, faceva il corriere tra Torino ed Alba per rifornire di droga il mercato locale.

L’altra sera i Carabinieri hanno deciso di intervenire bloccandolo di ritorno dal capoluogo piemontese alla periferia di Alba. Durante la perquisizione infatti sono stati rinvenuti occultati nell’auto due panetti di hascish del peso complessivo di 200 grammi.

 La droga, che una volta immessa sul mercato clandestino dello spaccio avrebbe fruttato circa 800,00 €, è stata sottoposta a sequestro ed il muratore è stato condotto in carcere su disposizione del Pubblico Ministero di turno.

da Teleradioerre

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Onda: in aumento i parti cesarei. In Puglia nel 47,7% dei casi

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

In aumento il ricorso ai parti cesarei in Puglia: nel 47% dei casi (fonte image: occhiperlafrica.org)
Molti parti cesarei nella regione Puglia

AUMENTA il ricorso ai parti cesarei. Ad affermarlo è un rapporto diffuso dall’Onda (Organizzazione Nazionale sulla Saluta della Donna), che sottolinea come le nascite avvenute tramite l’uso del bisturi siano in decisa crescita

LA SITUAZIONE IN PUGLIA E A FOGGIA – In Puglia il dato è elevato: ben il 47,7 % dei parti sono cesarei, quasi un bambino su due quindi non nasce secondo le procedure più diffuse. La Puglia è tra le prime quattro in Italia per parti cesarei, un dato significativo, che può essere interpretato secondo più chiavi di lettura. Al primo posto ci sono motivazioni di carattere economico: infatti gli ospedali che effettuano parti cesarei hanno diritto a dei rimborsi, e ciò potrebbe costituire uno dei fattori che contribuiscono all’aumento delle prestazioni di questo tipo. Ma anche la carenza di personale spesso influisce nell’utilizzo del bisturi per i parti.

A Foggia, nonostante la grave crisi che stanno attraversando le strutture ospedaliere, dilaniati da carenze strutturali e mancanza di personale, che spesso provocano accorpamenti di reparti e gravi disagi per i pazienti, il fenomeno è in leggera controtendenza rispetto all’andamento regionale.

I DATI IN ITALIA – Preoccupante anche la situazione in Italia, dove il 38% dei parti avviene col cesareo. Si tratta di un dato in costante aumento che attesta il nostro Paese ai vertici della classifica europea. Gli ospedali del Sud sfiorano il 60%, toccando addirittura il 78% nelle strutture private. Nel dettaglio Campania (60,5%), Sicilia (52,4%), Molise (48,9%) e come detto Puglia (47,7%). Al Nord la situazione migliora a partire da Friuli, Toscana e Lombardia, attestandosi tra il 24 e il 28%. Solo Bolzano (20%) si avvicina ai valori raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (15%) e del Ministero della Salute italiano (20%), confermando la tesi che il cesareo deve rappresentare l’eccezione e non la regola (dati Asca).

FOCUS: IL PARTO CESAREO, COS’E’ E QUANDO BISOGNA EVITARLO – A differenza del parto fisiologico, il parto con cesareo viene generalmente programmato nel caso, ad esempio, di gravidanze gemellari, ma può anche inaspettatamente seguire un’induzione oppure essere effettuato d’urgenza, qualora insorgano complicazioni per la vita della mamma o del nascituro. Tecnicamente l’operazione prevede la somministrazione di un anestetico locale, la cosiddetta anestesia peridurale (o epidurale) che addormenta la donna dalla vita in giù. In alcuni casi l’anestesia può anche essere generale.

L’operazione in sé dura circa un’ora tra preparazione, incisione, estrazione e sutura. Quest’ultima viene effettuata ricucendo la cute con dei punti interni auto-assorbibili e con delle graffette metalliche esterne, che generalmente vengono rimosse quattro giorni dopo, qualche ora prima delle dimissioni. La ferita andrà poi pulita e medicata seguendo le indicazioni fornite dal personale medico. E’ un intervento che è stato continuamente aggiornato nella tecnica e che attualmente è da considerarsi di grande sicurezza ma certamente non scevro da rischi particolarmente per la madre: rischi anestetici, infettivi, emorragici, di lesioni degli ureteri e della vescica, complicazioni cardio-polmonari e tromboemboliche comunque molto contenute. E’ quindi necessaria un’accurata informazione alla paziente che decide di sottoporsi all’intervento chirurgico.
Nicola Saracino da Stato Quotidiano

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Sanità Capitanata, ancora emergenza personale. Al Davanzo spuntano i ratti

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Sanità Capitanata, ratti al Davanzo, carenza personale a Torremaggiore (immagine d’archivio, locali.data)
Ospedale D'Avanzo , presenza di topi

SANITA’ di Capitanata ancora sotto accusa. Dopo le denunce dei mesi scorsi, riguardo alla carenza di personale e le lungaggini per le prenotazioni delle visite mediche, arriva un’altra sgradita sorpresa.

RATTI AL DAVANZO – Protagonista (in negativo) è questa volta il presidio ospedaliero della Guardia Medica, dove nella giornata di ieri e questa mattina sono stati ritrovati escrementi di topi provenienti probabilmente da una fogna adiacente la struttura dell’ospedale Davanzo, sito in viale Ofanto. La ditta inviata dalla direzione sanitaria foggiana per procedere alla disinfestazione ha accertato la presenza degli escrementi, oltre a scorgere un ratto che si trovava negli armadi dove sono conservati i medicinali. Secondo i primi accertamenti, i ratti potrebbero essere giunti da una fogna che si trova a pochi metri dalla struttura ospedaliera. Una carenza igienica e strutturale grave, dunque, che i medici della Guardia medica denunciano da tempo, senza aver però trovato risposte concrete.

A rischio ci sono soprattutto i pazienti ricoverati al Davanzo, dove questa mattina sono stati ritrovati dei topi che stazionavano nei corridoi e nelle vicinanze delle cucine. Alla base dell’accaduto vi sarebbe probabilmente la chiusura delle cucine per le ferie estive, con la conseguente mancata pulizia che avrebbe causato il grave deficit igienico. Criticità strutturali preoccupanti, che potrebbero arrecare danni anche alle strutture ospedaliere vicine.

MANCA IL PERSONALE – Non solo scarsità igieniche, ma anche carenza di personale. L’altra spada di Damocle della sanità pubblica di Capitanata ha a che fare con la mancanza di medici e infermieri per svolgere le consuete attività di assistenza sanitaria ai cittadini.

Al Pronto Soccorso di Foggia la situazione è allarmante, soprattutto durante i fine settimana, quando vi sono soltanto due o tre medici in servizio a fronte di una popolazione di oltre 160mila abitanti. La conseguenza è facile da immaginare: lunghe file anche per effettuare visite urgenti, ricevere cure può diventare una vera e propria odissea. Carenze di personale anche a Torremaggiore, dove mancano medici al Pronto Soccorso. Per far fronte all’emergenza si ricorre spesso ai medici del “118” che ricoprono dunque doppi incarichi, rischiando però di lasciare le ambulanze senza dottori. Difficoltà anche a San Giovanni Rotondo, dove la struttura ospedaliera è alle prese con gravi deficit di personale per far fronte al vasto bacino d’utenza della popolazione.

Nicola Saracino da Stato Quotidiano

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Università Foggia/ Test per “medicina” ci provano in 4600

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Ci provano in 4600, il 33% in più rispetto allo scorso anno. Oggi test di ingresso a medicina, blindati dall’Università di Foggia, con 1500 addetti alla sicurezza che renderanno impossibile il passaggio di copie o qualsiasi altro tipo di suggerimento dall’esterno.

da OndaRadio

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Omicidio Cerignola, si costituisce assassino

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Si è costituito C. C. pregiudicato l’uomo di 50 anni che sabato sera ha ucciso Anna Perrucci, 33enne cerignolana e ferito la figlia della donna di un anno e mezzo.

 L’uomo si è presentato spontaneamente presso il Commissariato di Cerignola. Sabato sera, lo ricordiamo, Anna Perrucci era in strada, quando è stata raggiunta da una raffica di proiettili calibro 7’65 due dei quali l’hanno raggiunta all’altezza del collo e del cuore.

Tatiana Bellizzi da Teleradioerre

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VASCELLO (APT): “IL TURISMO DEL GARGANO NON PUO’ VIVERE DI IMPROVVISAZIONE” [Audio]

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Turismo in Capitanata

“A livello legislativo così come a livello promozionale sul Gargano il turismo soffre ancora troppo spesso di improvvisazione”.

 Sollecitato sulle prime impressioni a chiusura dei due mesi clou della stagione turistica, Nicola Vascello, commissario dell’Apt provinciale mette in evidenza le criticità di un settore vitale per l’economia di tutta la Capitanata eppure poi trascurato nei fatti quanto a risorse ed attenzione.

Audio



da OndaRadio 

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Oltre 25mila prof e 15mila Ata in meno: assemblea a Foggia. Indetta dal coordinamento precari della Cgil

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Venticinquemila docenti e 15mila Ata in meno.

Queste le stime della Flc Cgil nazionale per il prossimo anno scolastico.

 Si terrà oggi un’assemblea generale di tutti i precari della scuola di Capitanata, aperta a docenti e personale Ata.

E’ stata indetta dal Coordinamento Precari della Flc Cgil di Foggia.

 Nel corso dell’assemblea saranno affrontati i temi inerenti gli organici per l’anno 2010-2011 e l’organizzazione di mobilitazioni e proteste contro le politiche del Governo che hanno sottratto risorse alla scuola pubblica e lasciato senza lavoro e reddito migliaia di persone.

In Capitanata i tagli relativi alla scuola primaria produrranno per l’imminente anno scolastico 110 perdenti posto, che si sommeranno ai circa 250 dello scorso anno.

Non meno preoccupante la situazione della secondaria di 1° grado dove sono 60 i “soprannumerari”, 18 di questi sul sostegno e i restanti su discipline tecnico-pratiche.

Nella secondaria di 2° grado, dove la riconduzione delle cattedre a 18 ore ha messo a rischio non solo la titolarità dei docenti ma anche la continuità didattica, siamo in attesa degli organici. Per ciò che riguarda il personale Ata, per il prossimo anno anche nella provincia di Foggia i tagli operati dalle disposizioni ministeriali e dalla Finanziaria avranno gravi conseguenze sulla qualità dei servizi di segreteria e quelli di sorveglianza e assistenza. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori con una rappresentanza di dirigenti ed eletti del partito sarà dinanzi all’Ufficio Scolastico Provinciale, in via Re David, a sostenere l’iniziativa della Rete Docenti Precari di Bari. “La ragionerizzazione della scuola unita alla marginalizzazione del sud del Paese voluta da questo governo è la negazione stessa di una seria politica dell’Istruzione..

da quotidianopuglia.it

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Ritorno a scuola: studenti pugliesi ultimi in Italia (il venti settembre)

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Fra polemiche, assemblee, e scioperi della fame dei precari si avvia a iniziare l’anno scolastico per circa otto milioni di studenti italiani.

A sedere sui banchi di scuola per primi, il 9 settembre 2010, saranno gli alunni di Trento. Seguiranno, il 13 settembre, quelli delle regioni Alto Adige (Bolzano), Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Umbria, Lazio, Molise e Calabria.

Quindi, il 14 settembre, sara’ la volta degli scolari dell’Emilia-Romagna, mentre in Campania, Sardegna e Toscana, si inizia il 15; nelle Marche, nella Basilicata e in Sicilia il 16, in Liguria, Puglia e Abruzzo il 20 settembre.

 I cancelli delle scuole richiuderanno, invece, l’8 giugno nelle Marche e in Puglia, il 9 giugno in Veneto seguito dalla Sardegna il 10 giugno. Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Trentino, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Umbria, Lazio, Molise, Calabria, Sicilia chiuderanno l’11 giugno. La Liguria il 15 e l’Alto Adige il 16.

Per quasi tutti festivita’ natalizie fra il 23 dicembre 2010 e l’8 gennaio 2011, tranne qualche piccola variazione. L’arco di tempo interessato, invece, per le vacanze pasquali oscilla tra il 20 o 21 al 26 aprile 2011.

Per le regioni dell’estremo Nord della nostra penisola sono previste anche vacanze invernali: le scuole di Bolzano e della Valle d’Aosta chiudono dal 7 al 12 marzo 2011 e quelle del Friuli-Venezia Giulia dal 7 al 9 marzo.

Alcune regioni hanno predisposto anche giorni di vacanza da dedicare al Carnevale: la provincia autonoma di Trento e la regione Veneto dal 7 al 9 marzo 2011 lasceranno a casa i ragazzi per le festivita’ carnascialesche

da quotidianopuglia.it

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Tagli della Regione Campania. Foggia-Benevento in treno: da lunedì il 30% delle corse in meno

Pubblicato giovedì, 2 settembre 2010

Tagli ai trasporti ferroviari da Foggia a Benevento. La Regione Campania, per far fronte alla crisi economica, ha deciso di ridurre del 30% il trasporto regionale ferroviario.

Dal prossimo lunedì, 6 settembre, cesseranno perciò le corse sulla linea ferroviaria Benevento-Foggia. La denuncia proviene dal sindacato Ugl- Federazione Trasporti.

In una nota firmata dal segretario del sindacato, Giulio Scalera, “detti tagli avranno ricadute sullo stato sociale ed occupazionale, e colpiranno esclusivamente un pezzo del territorio che ‘ferroviariamente’ è di competenza della Regione Campania, ma interessa in modo particolare il comprensorio sannitico- foggiano.

Le due regioni hanno già tentato di trovare un’intesa per risolvere il problema, ma la risposta è stata negativa, in quanto le condizioni economiche sono una più disastrosa dell’altra”.

 Secondo l’Ugl, l’unica soluzione è quella che le due province interessate, Foggia e Benevento, si facciano promotrici di un accordo fra le regioni limitrofe. La Puglia ‘vola’ in Italia e all’estero con promozioni di voli aerei, e cammina a singhiozzo sulle tratte ferroviarie.

da quotidianopuglia.it

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Orgogliosa del mio legame con S. Marco in Lamis” . Janet Napolitano, Segretario di Stato alla Sicurezza Interna degli Stati Uniti, ha scritto al Sindaco Michelangelo Lombardi.

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

 “Interessata a conoscere sempre più le mie origini, sono orgogliosa del mio legame con S. Marco in Lamis”. È il cuore della missiva che il Sindaco della città di S. Marco in Lamis ha ricevuto dal Segretario di Stato alla Sicurezza Interna degli Stati Uniti d’America, Janet Napolitano.

Il potente esponente dell’amministrazione di Barak Obama, infatti, ha le sue origini nella cittadina garganica. Il nonno Filippo Napolitano è nato a S. Marco in Lamis alla fine del 1800 per poi emigrare nei primi anni del secolo scorso nel continente americano. Janet Napolitano ha apprezzato molto la lettera del Sindaco Lombardi, in cui si faceva riferimento alle sue origini e della decisione di onorarla con la cittadinanza onoraria.

 “Se i miei impegni lo permettono, sarei onorata di visitarvi e di salutare tutta la comunità di S. Marco in Lamis” ha scritto nella sua lettera accompagnata da una pregiata medaglia del Dipartimento della Sicurezza Interna. Janet Napolitano si augura di visitare al più presto la città in un prossimo viaggio in Europa. “S. Marco in Lamis- ha scritto il Sindaco Lombardi nella sua lettera al Segretario di Stato- è una terra forte come le sue rocce, ricca di valori portati dai nostri cittadini per costruire un mondo migliore. Suo nonno Filippo- ha continuato il Sindaco- è arrivato negli Stati Uniti come uomo onesto per migliorare la propria vita e quella della sua famiglia”. A Palazzo Badiale si augurano che il desiderio di Janet Napolitano di visitare la cittadina garganica possa avvenire in tempi brevi.

La Famiglia

La storia familiare di Filippo Napolitano e simile a tante altre famiglie di S. Marco in Lamis. Ricca di valori, povera di mezzi.

Della famiglia Napolitano solo alcuni pronipoti abitano in città, tutti gli altri sono emigrati in varie parti del mondo e dell’Italia. Maria Carolina e Leonardo Napolitano, capostipiti della famiglia, ebbero 5 figli: Maria Rachele, Filippo, Antonia, Michele e Rosa.

Leonardo morì nel 1918, lasciando sola la moglie con 3 figlie donne e un maschio.

Appresa la notizia, Filippo dall’America, voleva portarsi dietro tutta la famiglia, ma la mamma non accettò per via della sua età, oltre i cinquant’anni, della figlia grande già “maritata” e altre andate già promesse spose.

Dopo la morte della madre, nel 1925, i contatti si affievoliscono. Filippo in America si sposò con Angela Di Fiore, nata probabilmente negli Stati Uniti, ma sicuramente figlia di un altro sammarchese Michele che risulta nato 21 novembre del 1880 a S. Marco in Lamis. Filippo Napolitano non dimenticò mai la sua famiglia d’origine.

Infatti, il primo figlio Leonard Michael porta i nomi del papà e del fratello minore Michele. Anche la sorella piccola Rosa, non dimenticò mai quel giovane fratello che abitava dall’altra parte del mondo. In occasione della vestizione religiosa del Figlio Nicola, all’epoca si usava cambiare nome, il religioso prese in nome di Frà Filippo in onore dello zio emigrato in America.

La nipote Anna ricorda la corrispondenza dall’America della madre Rosa con il fratello e la moglie Angela, che loro chiamavano la zia Angelina d’America. Ma non ci fu nessun contatto diretto o una visita al suo paese d’origine.

La storia di Filippo è la storia di chi parte per il nuovo mondo sognando un futuro migliore. È la storia di chi parte con la valigia di cartone per poi avere dei discendenti che sono all’apice della società in cui si sono stabiliti. Janet Napolitano, per uno scherzo della storia, si trova a dirigere un ufficio che deve salvaguardare i confini americani, anche dagli immigrati. Suo nonno Filippo quei confini li valicò, con onestà, per cercare una vita migliore per sé e per i suoi discendenti. S. Marco in Lamis, città natale di entrambi i nonni paterni di Janet Napolitano, non dimentica i suoi figli, lontani da una terra che è stata dura come le sue pietre, ma ricca nei sentimenti, nella voglia di saper emergere, nel costruire un mondo migliore là dove il destino li ha trapiantati.

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US Foggia : basta con comportamenti antisportivi

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

In merito alle decisioni del giudice sportivo della Lega Pro, scaturite a seguito delle intemperanze dei tifosi verificatisi durante la gara di Coppa Italia Fano-Foggia del 25 agosto scorso, che hanno portato al pagamento di una sanzione di 5.000 euro, l’US Foggia, – con una nota – comunica ‘che qualora in futuro dovessero verificarsi casi analoghi a quelli avvenuti a Fano, per i quali la società dovesse essere sanzionata per comportamento antisportivo dei propri tifosi, provvederà a porre in essere tutte le azioni civili e penali per perseguire coloro che, appositamente individuati dalle Forze dell’Ordine attraverso telecamere a circuito chiuso, si renderanno rei di analoghe azioni frutto di pregiudizio di danno per codesta Società‘.

da Teleradioerre

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Foggia, le biciclette invadono il centro

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Giovedì 2 settembre a partire dalle 19.00 Critical Mass per le strade di Foggia dalle 22.00 musica live in piazza Cesare Battisti for Critical Mass

“Noi non blocchiamo il traffico. Noi siamo il traffico.”
E’ il mood della Critical Mass che l’associazione studentesca Link-Kollettivo promuove a Foggia per la giornata di giovedì 2 settembre a partire dalle ore 19.00.
La massa critica è un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero (massa), invadono le strade normalmente usate dal traffico automobilistico. Una pedalata di gruppo non organizzata, fatta per festeggiare l’uso della bicicletta.
La critical mass non ha né leader né padroni, non ha quote di iscrizione, non è di nessuna marca e non è protetta da alcun tipo di copyright.
Dopo l’adesione alla campagna di Caterpillar “M’illumino di meno” per sensibilizzare al risparmio energetico, l’intento di Link-Kollettivo è quello di riappropriarsi degli spazi urbani così come dovrebbero essere e invece non sono, pronti a liberare la mente, il corpo e l’immaginazione.
“No oil” è un altro slogan delle masse critiche e sembra paradossale che qualcuno ancora non se ne renda conto soprattutto alla luce delle paventate trivellazioni proposte anche al largo del mare delle Tremiti non più tardi di qualche mese fa. Anche in quell’occasione Link-Kollettivo era parte attiva del movimento a difesa del mare del Gargano, e la giornata di giovedì non può che essere sfogo naturale di un sentimento collettivo che tutela, ma più che altro dovrebbe solo rispettare, l’ambiente.
La giornata si concluderà con il concerto in piazza Cesare Battisti dei gruppi “Il giunto di Cardàno” e “Ozona Cherry”, giovani e promettenti band foggiane che metteranno il loro rock e indie-rock a servizio della massa critica e dell’idea così semplice da sembrare assurda di diminuire il traffico, lo smog e lo stress.
Perché in effetti “Niente più benzina, niente bollo da pagare, tanta pasta asciutta e poi trazione muscolare.”

da Teleblu

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Foggia, asili nido: muro contro muro

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Oggi, 1°settembre, serrata dei nidi storici. Nulla di fatto, al momento, nell’incontro con il sindaco.

Se le temperature hanno subito un calo negli ultimi giorni, ad infuocare il clima a Foggia ci pensa la vertenza asili nido. I toni non sono stati stemperati dalla pausa agostana. Al contrario. Il rientro dalle ferie ha coinciso con 28 licenziamenti (tutte le operatrici della Montessori) e le serrande abbassate oggi, 1° settembre, come preannunciato, di alcuni nidi storici, da anni convenzionati con il Comune, che mal hanno digerito il passaggio operato da Palazzo di Città per mettersi in regola con la legge regionale dal sistema del convenzionamento a quello dei bonus spendibili presso tutte e 12 le strutture per l’infanzia presenti in città accreditate dalla Regione Puglia.

Non solo. Il problema è anche economico. Il Comune può destinare quest’anno al servizio nido solo 1milione e 3oomila euro, molto meno rispetto agli altri anni. E per i gestori la quota per bambino che il comune intende garantire di 630 euro (80 euro in più a bambino rispetto alle 550 iniziali , comprensiva del contributo delle famiglie) metterebbe a rischio livelli occupazionali e esistenza in vita stessa delle strutture. Ne servirebbero almeno 700 per bambino, più o meno la somma garantita negli anni passati. Muro contro muro, dunque, nell’incontro di questa mattina tra il sindaco Mongelli e 7 gestori storici. Lo sforzo di incrementare la quota per bambino proposta da Palazzo di Città non ha mutato lo scenario, con i gestori che hanno lasciato il Comune insoddisfatti riservandosi di inviare nelle prossime ore la loro controproposta.

Le posizioni sembrano, in ogni caso, al momento, molto lontane per incontrarsi nel breve periodo. E a rimetterci sono in primis famiglie, che vorrebbero solo portare il loro figlio al nido nelle ore di lavoro, e quelle lavoratrici licenziate dopo trent’anni di esperienza che questa mattina, invano, si sono recate sul posto di lavoro, in via Leone XIII.

Ma la serranda, come annunciato, era abbassata.

da Teleblu

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Vieste, a bordo della sua MDK travolto da un cavallo: grave 51enne

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Incidente cavallo-moto sulla ss89 (moscamax.it)
Animali incustoditi

ERA a bordo della sua motocicletta marca MDK classe 250 (con tutte le autorizzazioni del caso) quando ieri sera, verso le ore 21 e 30, è stato travolto da uno dei cavalli che pascolavano a ridossi di una curva.

E’ successo a Vieste, in località Piana della Battaglia, zona con omologo locale, a circa 8 km dalla strada statale per Vieste, uscita per Peschici, precisamente sulla strada statale 89, km 90+700.

PRESENZA DI ANIMALI PER STRADA NELLA ZONA: PRASSI COMUNE – L’uomo era alla guida della sua motocicletta sulla statale 89, quando è stato travolto improvvisamente da un cavallo della zona (non costituisce una novità la presenza di animali per strada, compreso mucche e asini, che mettono pertanto “in costante pericolo” i conducenti di auto e mezzi a due ruote).

PROGNOSI RISERVATA PER L’UOMO – Prognosi riservata per lo sfortunato 51enne travolto dal cavallo a bordo della sua motocicletta. L’uomo è stato subito ricoverato all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Fg). I carabinieri di Vieste stanno ora cercando di risalire ai proprietari degli animali nelle campagne del Gargano.

da Stato Quotidiano

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Foggia, tentata rapina in appartamento: fermato pregiudicato

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Controlli della Mobile a Foggia (fonte image: ecodibergamo)
Polizia sventa evento criminoso

Foggia – UN giovane pregiudicato foggiano, F.L.S. classe 1984, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, ieri notte, dagli agenti della Mobile della Questura di Foggia, dopo essere stato sorpreso, in compagnia di un complice, a tentare una rapina in un appartamento in via San Domenico, zona Teatro a Foggia.

ALL’ARRIVO degli agenti sul luogo, interno alle ore 3 di stanotte, 1 settembre, gli operatori della Mobile hanno sorpreso il giovane, in compagnia di un complice, con attrezzi da scasso non autorizzati (una bombola con fiamma ossidrica) nel tentativo di danneggiare ed aprire una saracinesca di un appartamento. In considerazione del gesto, il giovane è stato arrestato per tentato furto aggravato, con attrezzi da scasso e danneggiamento non autorizzati.

RAPINA NEI PRESSI DELL’INAM – UN anziano signore del capoluogo dauno, classe 1939, è stato oggetto di un furto ieri mattina, 31 agosto, ad opera di due malitenzionati, a bordo di un ciclomotore, nei pressi dei parcheggi Zuretti, zona Inam. L’uomo si sarebbe aggrappato al borsello appena derubatogli dai due ladri, venendo trascinato per un breve tratto. La sfortunata vittima del furto è stato ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Riuniti di Foggia, ma le condizioni dell’anziano foggiano non sarebbero gravi. Continuano le indagini degli agenti della Mobile della Questura di Foggia.

da Stato Quotidiano

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Manfredonia – Guardia Finanza navale: quattro denunce, controlli sui prezzi dei lidi

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Foto gommone sequestrato dalla Guardia di Finanza di Manfredonia, sez. navale (St)
Operazioni della Guardia di Finanza navale di Manfredonia

CONTINUANO i controlli della Guardia di Finanza di Manfredonia, sezione operativa navale. Complessivamente: quattro persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria e ventuno persone sono state segnalate ai fini amministrativi.

NEGLI ultimi giorni, i militari di Manfredonia hanno denunciato un giovane pregiudicato barese nei cui confronti il tribunale di Bari aveva emesso il provvedimento penale di divieto di allontanamento dalla propria abitazione, nella fascia oraria dalle 22 alle 7, dopo aver sorpreso l’uomo condurre in nottata un gommone ad alta velocità. Lo stesso è stato denunciato a piede libero per rifiutfo di obbedienza a nave da guerra.

DENUNCIATE inoltre due persone per violazioni alla normativa sulla pesca, intente ad effettuare la pesca del dattero di mare.

ALCUNI SOGGETTI SONO STATI SEGNALATI AI FINI AMMINISTRATIVI:
• un esercente nel settore della ristorazione, in area demaniale, per assunzione di personale irregolare; un parcheggiatore abusivo; i comandanti di 4 pescherecci per violazioni al codice della navigazione; quattro persone per violazioni alla normativa sulla pesca; due persone per accesso in zona portuale senza autorizzazione; il conducente di un ciclomotore per mancanza di copertura assicurativa; tre diportisi per mancanza della patente nautica; i titolari di due stabilimenti balneari (di Manfredonia e Siponto) per violazioni alla disciplina dei prezzi; i gestori di due esercizi commerciali per omesso pagamento dell’imposta comunale sugli immobili;

SEGNALATO inoltre un commerciante, sorpreso con l’automezzo privo dei prescritti requisiti sanitari e con alimenti e prodotti ittici privi della documentazione sanitaria e delle attestazioni di tracciabilità del prodotto

SEQUESTRATI numerosi capi d’abbigliamento, calzature, orologi e bigiotteria recanti marchi di note ‘griffes’ abilmente contraffatti e numerosi dvd e cd musicali illecitamente riprodotti; un cittadino extracomuntiario è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

SEQUESTRATO infine del novellame di pesce e prodotto ittico pregiato illegalmente pescato; sottoposto a sequestro amministrativo un ciclomotore sprovvisto di copertura amministrativa.

INDIVIDUATI tre lavoratori irregolari.

da Stato Quotidiano

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Interrogazione Marmo-Alfarano su bandi a danno della BAT: “caos anche per Foggia”

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Interrogazione Marmo-Alfarano su bandi nella Bat (image: sestaprovinciatv)

Barletta Andria Trani rivendicano alla Regione Puglia

IN una interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione ed all’assessore alla Formazione professionale, i consiglieri regionali PDL Nino Marmo, vicepresidente del Consiglio, e Giovanni Alfarano, hanno evidenziato che “con D.D. nn.110 – 111-112 e 113 del 02/08/2010 la Provincia di Bari ha approvato quattro avvisi pubblici per la presentazione di progetti a valere sugli Assi I Adattabilità e II Occupabilità del POR Puglia FSE 2007-2013, pubblicati sul BURP del 26/08/2010”.

“Illegittimamente – prosegue l’interrogazione – l’operatività territoriale degli stessi è stata estesa ai Comuni di Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa di Puglia, Minervino Murge, Spinazzola e Trani incontrovertibilmente facenti parte della sesta Provincia pugliese, per effetti della legge n. 148/2004 e dal 2009 dotati persino di autonoma amministrazione locale.”

“ANCHE LA PROVINCIA DI FOGGIA INCLUDERA’ NEI PROPRI AVVISI I COMUNI DELLA BAT“ – “Tale situazione – secondo gli interroganti – evidenzia innegabili responsabilità dell’Ente Regione che non ha provveduto in tempo utile ad adeguare gli atti di indirizzo e la programmazione al nuovo assetto istituzionale a seguito dell’istituzione della sesta Provincia pugliese”. In mancanza dei quali “è molto probabile che analogamente, anche la Provincia di Foggia possa fare altrettanto, includendo nei propri avvisi pubblici i Comuni di Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli, anch’essi appartenenti alla sesta Provincia pugliese”.

“La Provincia BAT- hanno quindi ricordato Marmo ed Alfarano – che ha approvato e depositato già dal mese di maggio scorso in Regione il Piano di Attuazione 2010, ha paventato di sottoporre la questione, in tutta la sua gravità al Comitato di sorveglianza del FSE, aprendo una procedura di infrazione, fondata sulla sostanziale contemporanea operatività di tre Organismi intermedi (Bari, BAT e Foggia) per uno stesso territorio, ovverosia quello dei 10 Comuni facenti parte della sesta Provincia pugliese”.

Ciò posto, gli interroganti chiedono di sapere se il Governo regionale:
“1) intende porre rimedio, con l’urgenza che il caso richiede, alla situazione che si è venuta a creare a danno dell’Amministrazione della Provincia di Barletta-Andria-Trani;

2) intende procedere, senza indugio, all’assegnazione alla BAT dei fondi relativi all’annualità 2009 ammontanti a circa €.6.000.000, per la realizzazione del Piano di attuazione provinciale annuale 2010 approvato dalla BAT e depositato già dal mese di maggio scorso in Regione;

3) intende finalmente dare alla Provincia di Barletta-Andria-Trani pari dignità delle altre Province, senza far sempre finta di dimenticare l’istituzione della sesta Provincia in Puglia”.

da Stato Quotidiano

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“Incentivare le biomasse in Capitanata è ecofollia”

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Impianto a biomasse (artenaonline.it)
Impianto biomasse a Foggia una idea folle

 IL territorio della Capitanata è seriamente minacciato dalla costruzione di veri e propri inceneritori “travestiti” da centrali a biomasse.

Ad asserirlo è il consigliere provinciale Massimo Colia di Italia dei Valori, esprimendo, in una lettera indirizzata alla vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, i suoi dubbi circa la realizzazione sul territorio della provincia di Foggia di centrali di produzione elettrica da fonti rinnovabili, da biomasse o a turbogas. “In generale, il numero di progetti presentati – afferma Colia- è da ritenersi impressionante.

Fermo restando la validità e la necessità di sviluppare fonti energetiche alternative, mi chiedo in quali termini questo sviluppo sia sostenibile dal nostro territorio”.

L’INCENERITORE “TRAVESTITO” – La relativa scarsità di “combustibile”, nel territorio della provincia di Foggia, necessario all’impianto per produrre energia elettrica dimostrebbe, secondo Colia, che il vero scopo sarebbe quello di costruire un vero e proprio inceneritore “camuffato” da sito per la produzione di energia verde e, come tale, in grado di beneficiare anche dei contributi che l’Unione Europea sta stanziando per le rinnovabili. “Pur non essendo un tecnico, – spiega il consigliere provinciale- studi di fattibilità e calcolatrice alla mano, ho fatto un po’ di conti anch’io e ho concluso che anche un solo di questi impianti richiesti non può funzionare con vinacce, sanse esauste e cippato di legno prodotti nel nostro territorio e non conviene economicamente che questi arrivino da altre parti”.

IL CASO PRECEDENTE DELLA ITALGEST – Con la legge regionale 31/08 la Puglia “disincentiva la realizzazione di grandi centrali a biomasse in zone agricole perché determinano un forte impatto ambientale, tranne che non si utilizzi la filiera corta”. Così il vicepresidente pugliese Loredana Capone, aveva motivato il parere negativo della Regione sull’impianto a biomasse Heliantos 1 da 25 MW dell’impresa Italgest, che doveva sorgere nei pressi di Lecce.

IMPIANTI A BIOMASSE SOLO CON COMBUSTIBILE LOCALE – In un comunicato la vicepresidente della Regione Puglia aggiunge, inoltre, che “gli impianti diffusi aventi piccole dimensioni sono interessanti per la filiera agricola e lo dimostra l’attenzione ad essi giustamente rivolta dai piccoli imprenditori agricoli e da alcune associazioni di categoria. Mentre, è evidente che – quando si tratta di progetti che superano i 20 MW in aree agricole – il rigore richiesto dalla legge e volto a contemperare gli interessi dell’agricoltura e del territorio, è notevolmente più forte.

Perciò l’art.2 della legge 31/08 prescrive che: ‘E’ vietata la realizzazione in zona agricola di impianti alimentati da biomasse salvo che gli impianti medesimi non siano alimentati da biomasse stabilmente provenienti, per almeno il 40 percento del fabbisogno da ‘filiera corta’, cioè ottenute in un raggio di 70 chilometri dall’impianto”.

MANCANDO TALE FILIERA CORTA sorge il dubbio legittimo di cosa effettivamente finirà nei nuovi impianti, come autorizza a pensare l’esperienza dell’inceneritore che dovrebbe vedere presto la luce in località Paglia tra Cerignola e Manfredonia, inizialmente presentato appunto come centrale a biomassa, nel quale convergeranno l’80% CdR (Combustivbile derivato da rifiuti) e il 20% di biomasse. “Inoltre -sostiene infatti Colia di IdV -, c’è da capire, una volta realizzati, cosa saranno chiamati a bruciare questi impianti, indipendentemente dai propositi iniziali. La manifesta scarsità delle vere biomasse da utilizzare fa credere che si tratti di impianti realizzati per essere degli inceneritori. Visto che la Provincia non ha poteri in materia, è doveroso far presenti questi aspetti alla Regione, che a questo punto è chiamata ad esprimere la propria posizione a riguardo e ad informarci su quali azioni vorrà intraprendere per porre fine ad un’aggressione senza precedenti al nostro territorio”.

LA CORSA AI CERTIFICATI VERDI – Nel 2009 l’obbligo di produzione di energia da fonti rinnovabili, pari al 4,55 per cento dell’energia prodotta e importata da fonti convenzionali nel 2008, al netto delle esenzioni e franchigie previste, ha determinato una domanda di 8,5 milioni di Certificati Verdi da 1 MWh a fronte di un’emissione di 16,6 milioni di CV, la maggior parte dei quali relativi a impianti idroelettrici, impianti eolici e impianti a biomasse e rifiuti (fonte Eurostat). In Puglia, il bacino di affari legato alle rinnovabili è cresciuto, nell’ultimo anno, in maniera pressoché esponenziale.

Nel Mezzogiorno sono infatti quasi 90.000 le aziende, spesso di piccole dimensioni, coinvolte nelle filiere produttive delle fonti rinnovabili, con la Capitanata leader nell’eolico e fotovoltaico che ora si appresta a entrare anche nel business delle biomasse Nuove ombre sulla rinnovabili in Puglia.

IL COMITATO SPONTANEO CONTRO L’INCENERITORE DI CAPITANATA nasce, come spiegato in un comunicato- dall’iniziativa di un gruppo di giovani, circa una ventina, che smossi dalla voglia di tutelare la propria salute (anche la Costituzione nell’art 32 cita: “La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo, e interesse della collettività[...]) e il proprio ambiente, si sono organizzati per un incontro aperto a tutti. Il gruppo, nato sul social network Facebook ha lo scopo di bloccare la costruzione del cosiddetto “inceneritore Marcegaglia”, in quanto finanziato da un gruppo industriale che fa capo al Presidente di Confindustria. Tale impianto dovrebbe sorgere ai confini del territorio di Cerignola (in contrada Paglia) a 3 chilometri da Borgo Mezzanone (piccola frazione di Manfredonia) e a soli 5 chilometri dal centro di Borgo Tressanti. Finora l’amministrazione Vendola si è espressa favorevolmente alla sua edificazione.

“INCENTIVARE LE BIOMASSE E’ ECOFOLLIA” – “Il problema – sostiene Giuseppe Dimunno del Comitato- sono le biomasse in sé, che non sono sostenibili. Il proliferare di questi impianti è dovuto alle maglie larghe della legge regionale sulle energie rinnovabili che recepisce senza correttivi le direttive europee. Le biomasse consumano territorio e biodiversità. Sono un pericolo concreto, mettendo a rischio di estinzione molte specie animali (volatili come le allodole e le cicogne, in primis) e riducendo lo spazio vitale per le coltivazioni alimentari, comprese quelle tipiche di qualità. Considerare le biomasse una fonte “rinnovabile”, e dunque incentivarle, è pura ecofollia distruttiva”.

Agostino del Vecchio da Stato Quotidiano

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Manfredonia, al via il restauro dell’Icona di Santa Maria di Siponto

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Restauro del quadro sacro della venerata Madonna di Siponto
Grazie al finanziamento della Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo

 Questa mattina la soprintendenza per i Beni Storici e Artistici della Puglia ha preso in carico l’icona di Santa Maria di Siponto e la statua della Sipontina per iniziarne i restauri. Le opere sono state trasferite da Manfredonia a Bari dove sono giunte scortate dalla Polizia Municipale del Comune. Si tratta di un restauro importante interamente finanziato dalla Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo.

 L’icona ritornerà a Manfredonia, restaurata, per il periodo di Natale, mentre per rivedere la statua occorrerà aspettare la primavera.

Presenti ai lavori il Vescovo Michele Castoro, il vice presidente della BCC Giovanni Di Cosmo, il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi e il dottor Fabrizio Vona direttore della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia.

«Ringrazio la Banca di Credito Cooperativo per la grande sensibilità dimostrata – ha detto il Vescovo Castoro durante la messa che ha preceduto i lavori- tutta la comunità Sipontina ha salutato con un applauso la notizia del restauro che ieri è stata data durante l’ultimo giorno di festa padronale in una affollatissima piazza».

«I restauri si fanno coinvolgendo le comunità- ha dichiarato Fabrizio Vona- sia il quadro che la statua saranno riconsegnate alla città nei tempi prestabiliti per far ritorno nella Cattedrale di Manfredonia, e non subiranno nessun tipo di trasformazione. Per noi fare un restauro è importante perché ci permette di acquisire una serie di dati storici e preservare le opere dal deterioramento naturale».

Soddisfazione è stata espressa anche da parte della banca che seguirà da vicino il restauro ed ha già annunciato che sarà pubblicato un libro riguardante l’intervento.

L’icona e la statua hanno avuto, questa mattina, un primo trattamento di protezione effettuato dai tecnici della soprintendenza per permettere in tranquillità e sicurezza lo spostamento a Bari.

Si tratta di due opere importantissime, l’icona di Santa Maria di Siponto è stata dipinta tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, la sua venerazione fu sempre viva nel corso dei secoli come attestano numerosi documenti e testimonianze. L’immagine della Madonna, su legno di cedro, è quella classica delle icone ispirate alla tradizione orientale: la Vergine regge con il braccio sinistro il Bambino mentre questo esibisce il rotolo della Parola Di Dio. Lo sfondo dorato è suddiviso in un reticolo di riquadri romboidali concentrici. La “Sipontina”, pregevole scultura raffigurante una veneratissima immagine della Vergine, si presenta seduta in trono, indossa una tunica scura, tendente all’azzurro – violaceo, bordata in oro ai polsi ed è tutta avvolta dal manto di colore rosso. La statua, in cui si ravvisano reminiscenze di natura bizantina e influssi primo gotici dell’Ile de France, è stata ascritta dagli studiosi alla fine del XII ed è da sempre considerata la più antica attestazione tra le statue lignee della Vergine in terra Pugliese.

da Daunia news

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Foggia – Aeroporto Raffica di multe divieto parcheggio

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

«Sì, ma noi qui i lavoriamo», il moto di rabbia anche dei dipendenti dell’aeroporto Gino lisa che ieri si sono imbattuti nella sgradita sorpresa di una multa.

Oddio, i biglietti di contravvenzione non li hanno ricevuti sono loro.

 Decine sono state le multe nel piazzale esterno della struttura aeroportuale ed anche per chi allo scalo foggiano ci lavora, senza avere diritto ad un parcheggio. La somma ammonta a 78 euro.

Ed è scattata la potesta di alcuni dipendenti di Alidaunia che dal 1° di aprile, vale a dire da quando Aeroporti di Puglia ha affidato all’azienda Apcoa il parcheggio a pagamento, non possono più entrare con la propria auto nel piazzale interno del Gino Lisa, se non pagando -come un qualunque passeggero- un euro all’ora o otto euro per l’intera giornata.

Un problema che si pone, non soltanto per i dipendenti di Alidaunia, ma anche per quelli del 118, dell’Aliservice che si occupa del servizio antincendio, dell’impresa di pulizie Lucente e del’Airspea che si interessa della sorveglianza degli incendi boschivi, per un totale di 75 persone.

“Il problema non è nostro, devono rivolgersi al loro datore di lavoro, ossia Roberto Pucillo, ha dichiarato il direttore generale di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini, interpellato da noi telefonicamente.

Lui un’area a disposizione ce l’ha, ed è quella adiacente il Gino Lisa”. Pucillo, dal canto suo, ha risposto che quell’area c’è ma non è a norma.

‘Esiste già un progetto per trasformarla in parcheggio, che di certo non pagherò di tasca mia, ha detto. E poi in ogni aeroporto del mondo c’è sempre un parcheggio per tutti i dipendenti.

A volte si paga una somma forfettaria all’anno, ma il parcheggio è assicurato. Io sono un semplice operatore che oggi ha dovuto rinunciare a 30 dipendenti alle prese con una situazione che va risolta. Di certo non devo essere io a farlo».

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Lambresa: «Non si può militarizzare il Parco». La vigilanza c’è, manca il senso civico di troppi cittadini

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

In coscienza abbiamo fatto tutto il possibile, a meno che non militarizziamo Parco San Felice».

Non si è fatta attendere la replica di Lucia Lambresa, vice sindaco con delega alla polizia municipale e alla sicurezza, alle accuse lanciate dal consigliere circoscrizionale Salvatore De Martino  sullo stato d’abbandono del parco e sulla scarsa vigilanza come dimostra l’incidente avvenuto domenica pomeriggio quando una bambiba in bicicletta era stata investita da uno sccoterista che viaggiava sul marciapiedi.
Il vice sindaco aggiunge: «Mi preme sottolineare che, sin dal mio insediamento, sono stata attenta a non trascurare le istanze di quella circoscrizione, il cui territorio registra situazioni di particolare delicatezza. Infatti, quella zona è stata dotata di un sistema di video sorveglianza.

La presenza dei vigili è assicurata da un distaccamento che ha subito l’incendio di un’auto di servizio nei mesi scorsi».

«Questo incidente» rimarca il vice sindaco «testimonia ancora una volta la irresponsabilità e l’inciviltà di chi non riesce a rispettare i luoghi comuni dove la convivenza civile dovrebbe indurre tutti ad avere comportamenti idonei.

Ci rammarica quanto è accaduto domenica bambina vittima dell’assoluta mancanza di senso civico, di cui il degrado in cui ver estivo la presenza dei vigili, iniziativa questa concordata con il comitato «Un euro per Parco San Felice» di cui faceva parte lo stesso consigliere della prima
circoscrizione De Martino.

 «Il dovere di un’amministrazione è quello di assicurare con imparzialità la vivibilità di tutto il territorio urbano» dice il vice sindaco «senza distinguo tra centro e periferia, cosa che facciamo compatibilmente con le risorse a disposizione che spesso sono come la copertina corta.

Darò, comunque, mandato al comandante della polizia municipalità di predisporre interventi con modalità più incisive per arginare il fenomeno dei motorini.

A mia memoria, le amministrazioni che si sono avvicendate, sia quella di centro-destra che quella di centro-sinistra, non sono riuscite a porre rimedio, nonostante l’utilizzo misto, quando le risorse lo consentivano, della cooperativa di vigilanza 133 e dei vigili e successivamente con la custodia ed il portierato».
Visto che il consigliere circoscrizionale aveva rimarcato come proprio Lucia Lambresa avesse partecipato ad un paio di incontri in circoscrizione dove è necessario, la collaborazione delle altre forze di polizia, per un maggiore controllo esteso a tutto il territorio comunale, riservandomi di predisporre provvedimenti più restrittivi per i trasgressori».

 La Lambresa rivolge un appello alle famiglie: «Sarebbe auspicabile che si facessero carico di aiutarci nella prevenzione per evitare poi di dover pagare sanzioni o registrare denunce penali.

La sensibilizzazione della famiglie potrebbe essere sicuramente un’attività che le circoscrizioni possono svolgere, a costo zero, con assemblee cittadine sul territorio, aiutando l’amministrazione di cui come istituzione fanno parte»
Sulle attività di controllo e prevenzione della zona è intervenuto anche il comandante della polizia municipale Romeo delle Noci. «Il controllo di Parco San Felice rientra già nel piano di prevenzione che abbiamo messo in atto per il periodo estivo su indicazione dell’assessore Lambresa.

Ad eccezione di alcune giornate delle festività di ferragosto e di alcune domeniche, il servizio è stato pressoché continuativo.

Per rendere efficace il servizio» dice delle Noci «confidiamo nella collaborazione e in un rinnovato senso civico dei foggiani affinché possa essere maggiormente rispettata l’area di verde pubblico; il pattugliamento dei vigili inizia alle 16 e termine alle 22: durante gli ultimi giorni abbiamo anche avuto il supporto della pattuglia interforze, questo a conferma dell’attenzione che viene riposta sul Parco».

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Foggia – Costruzioni ferme agli anni Novanta è di 11mila alloggi il patrimonio Iacp

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Undicimila assegnatari a Foggia e nell’intera Capitanata, edifici generalmente vetusti e occupati prevalentemente da pensionati.

E’ una delle fotografie effettuate dall’Istituto autonomo case popolari a proposito della situazione in provincia di Foggia anche in vista dell’ormai imminente conferenza regionale per l’edilizia residenziale.
Il patrimonio edilizio dello Iacp è caratterizzato da una certa vetustà, in quanto a partire dagli anni Novanta è calata notevolmente la percentuale di nuovi alloggi realizzati.

 Questo anche perché il basso canone mensile (la media è di sessantotto euro) non costituisce un sufficiente incentivo all’acquisto dell’alloggio, permettendo all’Istituto di acquisire risorse per costruirne di nuovi.

In concorrenza con la politica dell’Istituto autonomo case popolari c’è poi anche quella degli enti locali che promuovono edilizia «contrattata» o negoziata essenzialmente con i soggetti privati.
Di qui anche l’esigenza di cambiare le proposte come sottolineato anche dalla Federcasa che in più circostanze ha sottolineato l’esigenza di adeguare l’offerta di edilizia residenziale pubblica alla mutata mappa del bisogno, sia dal punto di vista delle dimensioni abitative (nell’ultimo trentennio, a parità di indice demografico, ci sono in Italia due milioni di famiglie in più) che dal punto di vista dei criteri di assegnazione (è frequente nel Nord che l’assegnazione di case a “nuovi italiani” crei insediamenti-ghetto).

Federcasa nazionale, che non ha risparmiato critiche a taluni aspetti del Piano Nazionale Casa, in particolare riguardo all’effettiva disponibilità delle risorse, ritiene necessario l’ade guamento dei canoni anche rispetto alla loro defiscalizzazione (da poco gli alloggi Iacp sono esenti dall’Ici, ma gravano sui canoni sia l’Ires che l’Irap).
Tutto questo avviene, almeno in Puglia, in un momento che ha visto la Regione impegnata essenzialmente nell’opera di risanamento finanziario degli Iacp pugliesi.

Ora la scomessa – che ri guarda l’intera Puglia – è la costituzione di una Agenzia Regionale per la Casa che possa realizzare maggiori sinergie ed economie di scala, lasciando agli Iacp provinciali il prezioso rapporto con l’utenza, che forse andrebbe decentrato in misura maggiore che su scala provinciale.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Foggia – La Coldiretti: «Le industrie non ritirano il prodotto fino al 50 per cento al macero»

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

La crisi del pomodoro resta tale e lo sarà almeno fino a novembre quando – si è assunto l’impegno il ministero nell’ultimo incontro di lunedì tra organizzazioni di produttori e industrie – non verrà stilato un contratto unico, magari a valenza triennale, come sostiene qualcuno nem meno troppo convinto.

 Oddio, al di là dell’interlocutorietà dell’appuntamento ministeriale, un passo avanti è stato compiuto e qualcuno dei presenti ieri lo ha riconosciuto.

 Alla fine dell discussione infatti è venuto fuori che deve dare ad ogni produttore la possibilità di riscontrare la Plv (ossia la produzione lorda vendibile in campo).

Può succedere infatti che qualche industria non ce la fa a ritirare tutto il prodotto di un agricoltore il quale poi viene penalizzato nell’erogazione dell’«aiuto comunitario accoppiato», un aiuto che viene dato alle aziende agricole che conferiscono il pomodoro alle industrie.

«L’impegno preso dal sottosegretario Ambrosio – spiegava ieri Marco Nicastro, vice presidente nazionale della sezione economica del pomodoro da industria – è stato proprio quello di non far perdere, a consuntivo del raccolto, il premio disaccoppiato alle aziende agricole che non riusciranno a conferire il minimo di 530 quintali di pomodoro per ettaro.

Forte è stato il richiamo di Nicastro agli attori del comparto per il rispetto contrattuale (che si è scoperto essere diverso tra le associazioni all’interno delle stesse industrie).

E’ stata quindi accettata la proposta del sottosegretario di un tavolo di concertazione a novembre tra parti industriali ed agricole in vista della campagna 2011, con aiuto comunitario totalmente disaccoppiato.

Tra le righe si è anche scoperto – ammetteva Nicastro che il contratto di questo anno, oltre ad aver trascurato i costi di produzione del pomodoro, avrà valenza triennale, cosa di cui non molti erano al corrente.
INCONTRO IN PREFETTURA -Ribadito intanto l’impegno del sottosegretario a tirar giù già da novembre una linea ferma.

 Nel successivo incontro col prefetto foggiano Antonio Nunziante ieri mattina si è ribadita la necessità di rispettare i contratti. Da parte sua l’industria «Ar» di Antonino Russo, si è impegnata a rimanere aperti fino a fine settembre e anche oltre.

E’ stato inoltre allertato l’ispetto rato agrario affinchè si verifichino i minimi delle produzioni ad ettaro. Rimane l’inconfutabile dato secondo il quale le produzioni avvengono ancora sottocosto.
I PREZZI -Il pomodoro viene attualmente venduto a 35 euro la tonnellata; dieci anni fa lo si vendeva a 110 euro la tonnellata.

Se si pensa che dal 1990 ad oggi i costi di produzione sono lievitati del settanta per cento è comprensibile capire la crisi di mercato e la possibilità che il prodotto rimanga a marcire sui campi.

Sostanzialmente è da considerare con una fumata vera l’incontro in prefettura, a causa – come sostiene la Coldiretti – dell’irrigidimento delle posizioni degli industriali, mentre il Prefetto incontrerà oggi i dirigenti dell’Ispettorato Agrario per individuare gli strumenti idonei ad uscire dalla situazione di crisi.

«Cadendo dalle nuvole e facendo l’orecchio da mercante, i trasformatori garantiscono che stanno ritirando il prodotto al prezzo indicato dal contratto.
LA COLDIRETTI – Ci chiediamo – insiste la Coldiretti – di quale prodotto parlino. Dopo le prime forniture di prodotto abbiamo riscontrato – dichiara perentorio il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – un comportamento vessatorio delle industrie, che sono arrivate a non ritirare finanche il 50% del prodotto, disattendendo di fatto il contratto.

 I trasformatori stanno sistematicamente e strumentalmente deprezzando il pomodoro riconoscendo scarsi 60 euro a tonnellata a fronte degli 80 per il pomodoro lungo e altrettanto scarsi 40 euro a tonnellata a fronte dei 70 pattuiti per il pomodoro tondo.

Oggi, in una situazione di assoluta emergenza, è fondamentale in dividuare e predisporre tutte le misure e le forme che riescano ad assicurare un sostegno adeguato al reddito dei coltivatori, oltre ai controlli per garantire assoluta trasparenza all’inter no dell’intera filiera, rispetto ad una campagna del pomodoro decisamente da dimenticare”.
MANCATO RITIRO -Intanto, però, sono stati consistenti gli investimenti che gli imprenditori hanno effettuato e l’attuale crisi di mercato non fa che accrescere i problemi di liquidità delle imprese agricole.
“Al danno si aggiunge la beffa, perché – spiega il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – il mancato ritiro del prodotto impedisce agli imprenditori agricoli di dimostrare le rese e, quindi, di percepire il premio comunitario accop piato, il cui riferimento attuale è pari a 1.000 euro per ettaro.
TASK FORCE – E’ da accogliere positivamente l’istituzione – nel corso della riunione al Ministero – della task force per aumentare i controlli, soprattutto in relazione alle importazioni di pomodoro dalla Cina, con il coinvolgimento del Mi nistero della Sanità e al contempo verrà portata in Consiglio dei Ministri e supportata politicamente a Bruxelles la proposta italiana di un regolamento comunitario che definisca l’obbligo di etichet tatura dell’origine del pomodoro utilizzato nei trasformati”.

Una delle regioni italiane più colpite dal fenomeno del pomodoro importato risulta proprio la Puglia. La sola provincia di Foggia è leader nel comparto con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione lorda vendibile) di quasi 175.000.000 euro.

Dati ragguardevoli se si considera il resto d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari di superficie investita: il 40 percento del pomodoro italiano viene dalla Capitanata.

ERNESTO TARDIVO da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Prostituta violentata inflitti 4 anni al cliente.IL PROCESSO. AGGREDITA PERCHÉ L’UOMO AVEVA RIFIUTATO DI AVERE UN RAPPORTO PROTETTO

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

L’imputato si dice innocente e sostiene d’essere stato aggredito da 2 donne su via Bari
Condannato a 4 anni di reclusione, al termine del processo abbreviato che ha comportato lo sconto di un terzo della pena, A.F. incensurato foggiano di 44 anni, arrestato in città dalle «volanti» la sera del 29 giugno con l’accusa di violenza sessuale e lesioni ai danni di una prostituta con la quale si era appartato su via Bari.

Il pm chiedeva la condanna a 6 anni di reclusione, l’avv. Giulio Scapato sollecitava l’assoluzione, sostenendo che la vera vittima di questa vicenda è proprio l’imputato, aggredito da due prostitute: la difesa ha preannunciato appello contro il verdetto di primo grado.
Le «volanti» intervennero in via Bari su richiesta di una collega della prostituta keniota vittima dell’aggressione, rintracciando sul posto anche il foggiano arrestato in flagranza.

La giovane prostituta raccontò d’essere salita su una «Fiat Marea» dopo aver contrattato con l’automobilista 20 euro per una prestazione sessuale. La donna pretendeva un rapporto protetto, rifiutato dal cliente: quando lei tentò di scendere dall’auto restituendogli i soldi – raccontò la donna alla polizia – l’uomo afferrò un martello da sotto il sedile, la minacciò, picchiò e violento, prendendo la borsa e buttandola in un falò.

L’amica e collega della keniota assistette da lontano, si rese conto che qualcosa non andava e telefonò al «113».
Interrogato dal gip dopo l’arresto, il foggiano respinse le accuse e sostenne d’essere lui la vera vittima dell’aggressione: si era fermato con l’auto per un bisogno fisiologico ed era stato aggredito da due donne che l’avevano colpito con la borsetta (questo spiegava perchè fosse caduto il portafogli della keniota).

Quanto al martello con cui, a dire dell’accusa, aveva minacciato la prostituta costringendola ad avere un rapporto sessuale, il foggiano aveva replicato di custodirlo in auto, con altri attrezzi, perchè è un muratore.

Una versione alla quale non credette nè il gip nè i giudici che hanno condannato in primo grado l’imputato a 4 anni di reclusione.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Foggia – Hanno rapinato la prostituta perché aveva rifiutato di far sesso con dei minori. «Una bravata»: confessano i due ragazzi e lasciano il «Fornelli»

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

 Una bravata, una reazione stizzita di fronte alle parole della prostituta che aveva rifiutato di fare sesso con loro dicendo «andate via bambini…».

Hanno confessato, negando però il pestaggio, e lasciato il carcere minorile «Fornelli» di Bari i due ragazzi foggiani di 15 e 16 anni arrestati tre giorni fa dalle «volanti»  con l’accusa d’aver picchiato e rapinato sulla circumvallazione una «lucciola» romena, che aveva rifiutato di fare sesso a pagamento con loro in quanto non ancora maggiorenni.
Il gip del Tribunale per i minorenni di Bari, dopo aver verbalizzato ieri mattina le confessioni dei due ragazzi, ha convalidato gli arresti e li ha mandati alla cosiddetta «permanenza in casa» (equivale sostanzialmente agli arresti domiciliari) con facoltà per uno di recarsi al lavoro, e per l’altro di andare a scuola quando riprenderanno le lezioni.

Il pm chiedeva il collocamento in comunità per entrambi, una misura intermedia tra il carcere minorile e la permanenza in casa, mentre gli avvocati difensori Gabriele Esposto e Giulio Scapato sollecitavano la rimessione completa in libertà.
Le prove a carico dei due ragazzi incensurati sono consistenti: le «volanti» li avevano intercettati su via Lucera mentre si allontanavano in motorino subito dopo l’aggressione ai danni della prostituta romena, recuperando la refurtiva: il portafogli della donna che il passeggero dello scooter aveva buttato, e la borsa trovata a tracolla del conducente del ciclomotore e con dentro 50 euro, qualche profilattico e i documenti della vittima.

La romena era stata anche medicata in ospedale e dimessa con prognosi di 10 giorni, conseguenza dei calci e schiaffi ricevuti a dire dell’accusa.
Nel confessare davanti al gip, i due ragazzi foggiani hanno ridimensionato – nella loro ottica – la vicenda, dicendo che si era trattato di una bravata. Erano andati a lavare lo scooter e nel tornare in città avevano notato sulla circumvallazione la prostituta, avvicinandosi e chiedendole quanto volesse per fare sesso.

Al rifiuto della donna – li avrebbe invitati ad allontanarsi dicendo «andate via bambini» – inizialmente se n’erano andati per poi tornare subito indietro, quasi ofesso «offesi» per le parole della donna.

 Il passeggero dello scooter era sceso e le aveva strappato la borsa: il ragazzo, in lacrime, ha detto che non la voleva rapinare, ma ha agito soltanto per ripicca prendendole la borsa, tant’è che si è subito disfatto della refurtiva.

 Il ragazzo ha anche negato d’aver picchiato la donna, ammettendo di averle dato «solo» un calcio nella colluttazione per strapparle la borsa.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

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PELLEGRINAGGIO A CAVALLO, TAPPA A CHIEUTI. Appuntamento domani, con un campo serale, e venerdì

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

 La fede dei pellegrini attraverso le antiche strade dei tratturi. Farà tappa anche a Chieuti il “Pellegrinaggio a cavallo”, giunto alla 17.ma edizione, organizzato dalla Asd – Equitazione di campagna “I Cavalieri del Tratturo” di Macchia Valfortore (Contrada Foreste), in provincia di Campobasso. L’appuntamento nel centro ai confini col Molise è per domani sera e venerdì mattina. Programmati rispettivamente il campo serale e la partenza verso Ponte Civitate, Apricena e Monte Gargano. Un arrivo a Chieuti fortemente voluto dalla locale Amministrazione Comunale, con in testa il Sindaco Lucia Dardes.

Partito oggi da Macchia Valfortore, il pellegrinaggio si concluderà domenica 5 settembre. Il viaggio è organizzato in collaborazione con “I Cavalieri Sanniti”, “I Cavalieri della Daunia”, “Amici e Cavalieri di Larino”, “I Cavalieri di Sant’Agostino”, “I Cavalieri di San Rocco”, Associazione “Amici del Cavallo di Campomarino”, Circolo Ippico “Il Quadrifoglio”, Circolo Ippico “Jack o’Neill”, “I Cavalieri Angioini”.

L’Associazione “I Cavalieri del Tratturo”, costituita nel 1980, nasce con lo scopo di difendere, valorizzare e studiare il patrimonio storico, culturale, ambientale, archeologico, artigianale e delle produzioni tradizionali del Molise e, più in generale, di tutta quell’area appenninica del Centro e Sud Italia attraversata dall’antica rete tratturale, ovvero quel territorio interessato dal fenomeno della cosiddetta “Civiltà della Transumanza”.

Comunicato stampa I cavalieri del Tratturo

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IL COLORE DELLA MOZZARELLA. Interessante iniziativa a Lucera

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Interessante incontro di approfondimento il prossimo 6 settembre a Lucera. Sarà affrontato il tanto chiacchierato allarme sulle mozzarelle blu .
Le mozzarella è un patrimonio Italiano ma sopratutto Pugliese.

Basterebbe l’Obbligo di scriverlo in etichetta e dare la possibilità alle ASL di controllare ? Se ne discuterà a Lucera il prossimo 6 settembre a partire dalle ore 20 presso la sala “terra e gusti” presso la Progen.
Ad organizzare l’evento l’associazione “la Sentinella Del Gusto”. E’ formata da consumatori che, ogni mese, si riunisce per informarsi ,attraverso relatori qualificati ,su come riconoscere i prodotti sani da quelli sofisticati e spesso nocivi.

da capitanata.it

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Foggia URBAN TALES PROJECT – un progetto per la valorizzazione della street art e del writing urbano

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Più di 700 le domande pervenute per il bando Giovani Energie in Comune, promosso da ANCI e dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, rivolto ad iniziative progettuali riguardanti le politiche giovanili.

Quello che fa notizia è che a piazzarsi secondo in classifica nazionale è il Comune di Foggia, ente proponente di URBAN TALES PROJECT, un progetto per la valorizzazione della street art e del writing urbano promosso dalla comunità giovanile SINOPIA in collaborazione con l’associazione culturale Kaleidos, con il patrocinio della Provincia di Foggia e del Comune di San Nicandro Garganico.

URBAN TALES PROJECT sarà progetto propulsore per l’attivazione di festival a tema, workshop scolastici, esposizioni e momenti di aggregazione.

Un’iniziativa che, tramite la potenza espressiva di linguaggio artistico come quello del writing urbano e della street art, mira a diffondere un senso di riappropriazione urbana dei tessuti marginali della città, oggetto di incuria, degrado ed abbandono, tutto questo anche grazie alla tematiche scelte per URBAN TALES PROJEC, legate all’ambiente e all’eco-sostenibilità.

CHI SIAMO:

L’associazione “SINOPIA – Comunità Giovanile” di Foggia, costituita nel mese di novembre 2009, rappresenta uno strumento di crescita civile e culturale della popolazione giovanile, espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, veicolo di promozione, creatività e integrazione sociale.

PER INFORMAZIONI
SINOPIA – comunità giovanile

Tel. 0881.725550

Fax 0881.757204

Comunicato Stampa: SINOPIA – comunità giovanile

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Foggia – OFFICINA DELLE IDEE – sabato 4 settembre la serata conclusiva del Festival “Parole e immagini di legalità“

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Dopo il tour in passato per la provincia, si concluderà a Foggia il prossimo sabato 4 settembre il Festival musicale ed il concorso fotografico itineranti di OFFICINA DELLE IDEE dal tema “Parole immagini di legalità”.

Il Festival rientra nel progetto per giovani disoccupati della Provincia di Foggia nell’ambito dell’iniziativa di “AzioneProvinceGiovani”, finanziata dal Ministero della Gioventù e promossa dall’UPI, di cui sono partner il Consorzio Opus, il coordinamento provinciale del Modavi, Centro di formazione Irsef e Cooperativa Integra.

Importanti i numeri del festival con 4 comuni ospitanti le serate (Biccari, Orta Nova, San Nicandro e Foggia), 15 band provenienti da tutta la provincia che si sono alternate nelle diverse tappe del festival e centinaia di ragazzi, tra i 16 e i 35 anni, coinvolti in totale nella lunga maratona di questa manifestazione estiva.

Sabato 4 settembre lo show di OFFICINA DELLE IDEE farà tappa a Foggia in piazza Cesare Battisti. Nella centralissima piazza foggiana, a partire dalle ore 21.00, si alterneranno otto giovani band provenienti da tutta la Provincia, sarà proclamato il vincitore del concorso fotografico “Parole e immagini di legalità” ed in contemporanea sarà possibile visitare la mostra fotografica allestita nella vicina sala dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II”.

Comunicato stampa Officina delle Idee

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Inizio anno sociale Lions Club Lucera

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Lucera – Il 4 Settembre prossimo alle ore 19,30 presso la Sala Congressi dell’Hotel Palace a Lucera il Lions Club di Lucera inizierà il nuovo anno sociale 2010-2011.

Il Presidente Ing. Saverino Creta illustrerà ai soci e agli ospiti il programma che caratterizzerà il suo anno sociale, il cui consiglio direttivo è composto anche dal Dott. Franco Stanca (immediato Past-Presidente), Ing. Antonio Cutruzzolà (1° Vice-Presidente), Rag. Alessandro Fortunati (2° Vice-Presidente), Dott. Pietro Del Po (Segretario e Addetto Stampa), Rag. Mario Cianfrone (Tesoriere), Dr. Gianfranco Nassisi (Cerimoniere e Addetto Informatico), Dr. Michele Celozzi (Censore), Dr. Gennaro Aspromonte, Dott. Germano Benincaso, Dott. Donato Nasillo, Sig. Luigi Valeno, Dott.ssa Stefania Ventriglia, Dr. Enrico Scarano (consiglieri), Dr. Clemente De Girolamo (Presidente del Comitato Soci).

Alla cerimonia saranno presenti il Governatore del Distretto Lions 108/AB Dott. Rocco Saltino, l’Immediato Past-Governatore Prof. Licia Bitritto-Polignano, il 1° Vice Governatore Avv. Luigi Desiati, il 2° Vice Governatore Dott. Francesco Barracchia, il Coordinatore della 1a Circoscrizione Dr. Enrico Scarano, il Delegato della Zona “A” Dott.ssa Rosanna Aquilano.

Durante la serata il Governatore Distrettuale conferirà al Dott. Massimiliano Sponzilli, nostro concittadino e Direttore dell’Ufficio di Singapore dell’Istituto per il Commercio Estero la Melvin Jones Fellowship (la massima onorificenza lionistica), oltre ad altri riconoscimenti a soci del Club.

Comunicato stampa Lions Club Lucera

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V° concorso di bellezza “Miss & Mr Incoronata 2010”

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Domenica 5 settembre nella splendida cornice di Borgo Incoronata si svolgerà la V^ edizione del concorso di bellezza “Miss & Mr Incornata 2010”, manifestazione abbinata a “Miss Princess of the World 2010”; che porterà una delle miss alla finale di Praga.

La serata, presentata da Tonio Toma, sarà animata da diversi artisti; sul palcoscenico si alterneranno, alle sfilate, le esibizioni del gruppo di ballo “Luna Nueva” della scuola di ballo Energicamente, le canzoni di Carmine D’Ursi e le simpatiche gag di Davide Marotta in arte Ciripiripi.

Un’occasione per trascorrere una piacevole serata di fine estate, l’appuntamento è il 5 di settembre. Programma: ore 19,30 degustazione di prodotti tipici locali; ore 21,00 concorso di bellezza e tanto altro.

Comunicato stampa Miss & Mr Incoronata 2010

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III° Scalata al Gran Sasso

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Il 28 e 29 Agosto scorso si è svolta la III° Scalata al Gran Sasso organizzata dall’Associazione Giovani per il Sud.

All’evento hanno partecipato un nutrito gruppo di persone e come da programma alle ore 13:00 è stata collocata la Bandiera di Stato del Regno delle Due Sicilie sulla cima della montagna più alta di quello che fu il Regno di Napoli.
Nonostante alcune critiche ricevute da parte dei soliti ascari, i quali guardano la manifestazione con cinismo ed anche un pizzico di invidia, l’Associazione Giovani per il Sud precisa che tale manifestazione è semplicemente un atto simbolico, con il quale una delegazione di cittadini italiani rivendica la sovranità sulla propria terra, rivendica il proprio diritto di esistere come cittadini e non come subalterni ad altri, rivendica il diritto allo sviluppo, il quale ci è stato tolto da troppo tempo, rivendica il diritto di essere uomini liberi, ma soprattutto rivendica la propria Libertà.
L’Associazione Giovani per il Sud ringrazia di cuore: Antonella, Ida, Giovanni, Luigi, Pasquale ed Angelo.

Comunicato stampa Associazione Culturale Giovani per il Sud

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FOGGIA – Losappio e Sannicandro: ‘Grave intimidazione alla Sanità Service’

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Dichiarazione dei Consiglieri Losappio e Sannicandro (Sel) ‘

Per la seconda volta in poche settimane l’Amministratore Unico della Sanità Service di Foggia, il Dottor Antonio De Biase, è stato destinatario di una pesante lettera minatoria.

Obiettivo degli anonimi camorristi è il processo di internalizzazione del personale che operava nelle cooperative vere, verosimili o presunte e che oggi è in carico alla società in house della Regione di cui De Biase è l’amministratore, una esperienza virtuosa che ha favorito la sua estensione in altre realtà della Puglia ed in altre ASL.

Nella missiva non mancano minacce alla persona e elementi di conoscenza della sua attività che non possono essere sottovalutati mentre aiutano a capire il tipo e la qualità degli interessi che sono stati scompaginati dalle internalizzazioni.

 Nell’esprimere la solidarietà del Gruppo Regionale al Dott. De Biase chiediamo agli istituti di vigilanza e di controllo di intensificare le indagini sui delinquenti che intendono, con questi ed altre intimidazioni, dissuadere il dirigente e fermare l’attività della società pubblica e all’Assessore alla Salute di far sentire la fraterna solidarietà della Regione verso chi opera nel servizio pubblico a difesa degli interessi della collettività‘.

da Teleradioerre

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FOGGIA – Parco giochi via De Petra: appena aperto, già in balia dei vandali

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

a Foggia Parco Giochi di Via De PetraUna bottiglia rotta su uno scivolo, vetri sparsi ovunque, cestini stracolmi di rifiuti, erbacce e prato secco.

Ecco l’immagine desolante del parco giochi di via De Petra, il più grande della città. Un parco che, dopo una serie di problematiche, è diventato comunale ed è stato riaperto qualche mese fa per la felicità di genitori e figli. Peccato che, a parte qualche temerario, è impensabile lasciare libero di giocare un bambino nell’immondizia con il rischio che si faccia anche male, visti i vetri taglienti sparsi dappertutto.

Ormai più che un parco per bambini, quello di via De Petra è un luogo di ritrovo per ragazzi ed adulti che non hanno rispetto per l’ambiente, per chi vorrebbe far trascorrere ai propri figli momenti di spensieratezza e per la propria città.

Il concetto è lo stesso che vale per parco San Felice, in questi giorni al centro di polemiche dopo l’episodio della bambina investita da un motociclista che su un marciapiedi andava a tutta velocità .

 Ma lo stato di abbandono del parco giochi di via De Petra è nettamente superiore a quello di Parco San Felice.

Ma la parola d’ordine resta la stessa: inciviltà .

Marzia Campagna da Teleradioerre

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San Severo: orrore tra le mura domestiche. Due genitori di San Severo raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dagli agenti della squadra mobile di Foggia

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Lasciati soli, in totale stato di abbandono e solitudine. Malnutriti, vessati, puniti, picchiati. Ma soprattutto violentati.

A soli quattro e sei anni due fratellini di San Severo hanno, già, conosciuto gli aspetti più amari della vita, quelli più brutali.

Perchè ad abusare di entrambi sono stati i loro stessi genitori.

 Gli orchi cattivi hanno il volto di Mamma e papà.

Lei straniera; lui del posto, entrambi di 35 anni, oggi raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due bambini, loro malgrado erano circondati da degrado e povertà. Situazione aggravata, così come emerge dalle indagini, dalla dipendenza da alcool dei genitori.

Nel 2008 c’è la prima segnalazione da parte dei servizi sociali del centro dell’alto tavoliere.

Poi il caso dei due fratellini passa nelle mani del Tribunale per i minori. Si apre un fascicolo d’inchiesta.

Vengono monitorati comportamenti e disagi, vengono raccolte testimonianza di partenti e vicini dei due bruti. Finanche le segnalazioni di alcuni commercianti, che raccontano come i due genitori erano soliti ubriacarsi e di sera tornare a casa e picchiare i figli.

Non solo nel corso dell’indagine saltano fuori episodi di abusi sessuali: il padre che violenta i figlioletti e la mamma che assiste alla scena senza batter ciglio – dicono gli inquirenti. Poi il caso agghiacciante.

La piccola lasciata per ore fuori al balcone di casa, in pieno inverno al freddo e al gelo e con un principio di ipotermia. Per aiutarla venne richiesto l’intervento di polizia e Vigili del Fuoco.

Ora tutto questo è finito, è finito con l’arresto di mamma e papà.

E’ finito con uno psicologo che li accompagnerà nella crescita.

Mentre tenteranno di recuperare la loro fanciullezza in una struttura protetta fuori regione.

Tatiana Bellizzi da Teleradioerre

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FOGGIA – La ‘banda del buco’ arriva tardi: cassaforte già ripulita

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Chissà cosa avranno pensato il malviventi quando hanno scoperto che la cassaforte appena rubata dalla Banca Popolare Pugliese – filiale degli ospedali Riuniti – nel pomeriggio era già stata ripulita da alcuni “colleghi”. Strappa il sorriso il furto perpetrato in nottata all’istituto di credito del nosocomio foggiano, dopo la rapina da 58 mila euro avvenuta poche ore prima.

Ad agire la cosiddetta “banda del buco”, che, per accedere alla banca, come nel più classico dei casi, ha praticato un foro di quasi due metri in una parete della adiacente sala prelievi.

 Una volta dentro i malviventi hanno caricato la cassaforte su di un carrello per poi fuggire via a bordo di un furgoncino. Il carrello, ritrovato all’uscita, è stato posto sotto sequestro. A dare l’allarme agli agenti di polizia i vigilantes accortisi del foro nella parete.

Insomma stamani l’istituto di credito era chiuso al pubblico. Increduli i due dipendenti che hanno preferito non rilasciare dichiarazioni.

Evidentemente ancora sotto shock dopo il colpo di ieri, presi in ostaggio proprio dai due rapinatori. Hanno approfittato infatti che uno dei due si allontanasse per recarsi in bagno per bloccato e introdursi dentro la banca. Lì hanno immobilizzato anche l’altro dipendente costringendo entrambi ad aprire le due casseforti.

Subito dopo li hanno chiusi nella stanza del direttore minacciandoli di non muoversi per qualche minuto.

Nel frattempo i due sono fuggiti a piedi, in direzione via Pinto.

Tatiana Bellizzi da Teleradioerre

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CONSIDERAZIONE SULLA “MARATONA SULLA LOGGIA DELLE PUGLIE” DEL 30 AGOSTO 2010 A SANT’AGATA DI PUGLIA

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Per tutti i podisti della nostra provincia e non solo è sinonimo di eco-maratona nello splendido scenario della Loggia delle Puglie. 100 partecipanti tra maratona e mezza maratona, sabato 28 agosto 2010, hanno colorato lo splendido paesino arroccato nel cuore dei Monti Dauni. Novità di quest’anno l’inserimento di una mezza e la partenza di pomeriggio del sabato…Azzeccatissima è stata la scelta del percorso interamente cittadino…Poco più di 3km da ripetere 6 volte o 12 a secondo della distanza che si sceglieva di correre.

Partenza completamente in discesa (senso inverso rispetto agli anni precedenti) per più di un km e mezzo per poi salire leggermente per 400m, poi giù per 600 metri, al termine della discesa il punto più difficile della gara; 300metri di asperità mozzafiato(il mio garmin segnava 17% di pendenza) e poi 1000m circa tra discesa e leggero falsopiano…Ormai collaudato ed efficiente il servizio ritiro pettorali, pacco gara (2 bottiglie di vino e polo) e ristoro durante la gara.(bottiglietta d’acqua, mele, anguria, banane, thè, coca cola)

Partenza puntualissima alle ore 17.30 nelle condizioni atmosferiche che tutti si auspicavano( 25º), almeno la temperatura ha reso la gara meno faticosa. Peccato davvero che una svista sul calendario provinciale non ha permesso a molti atleti della nostra provincia di godere di questa riuscitissima manifestazione …….

Marco Mascaro Comunicato stanpa Pro Loco Sant’Agata di Puglia

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PESCHICI SCENDE IN CAMPO

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Musica popolare a Peschici Terra Nova FolkPrende finalmente corpo un “vecchio” progetto di “giovani” peschiciani: dare vita a un GRUPPO FOLK completo di tutto, ma proprio tutto! Spinti, convinti, sollecitati e stimolati dalla propria passione per la musica popolare, con l’incentivo, il sostegno e l’incoraggiamento di un vecchio marpione che li ha presi sotto la sua “protezione” (il nome? a suo tempo…), e il supporto organizzativo di una fra le più attive Associazioni Culturali del Gargano (quale? Ma “Punto di Stella”, ovviamente) che ne gestirà umori e intemperanze, passioni e ottiche, volontà e decisioni.

Naturalmente il progetto è ancora allo stadio embrionale, ha bisogno delle energie dei suoi componenti, opportunamente individuati e selezionati, che hanno – almeno lo “zoccolo duro” – già avuto un primo rendez vous e si sono indistintamente dichiarati aperti a qualsivoglia inserimento territoriale ed extraterritoriale, forti della convinzione che la musica folk non possa essere strettamente localistica o chiusa nei limitati confini di un paese o di una cittadina.

Da oggi in avanti, pertanto, il gruppo (musici, tamburellisti, danzatori, videocameramen…) accetterà qualunque richiesta di collaborazione gli giunga dalle più disparate latitudini. Una è già arrivata, e porta un nome altisonante: il “Carpino Folk Festival”, per nome del suo responsabile dell’Ufficio Stampa, Antonio Basile. “Sono contento del vostro intendimento – afferma – e spero che si possa collaborare”.

La macchina organizzativa è al massimo dei giri, completa di tutto il necessario (ufficio stampa compreso) e al massimo dei giri. Non resta che lanciarla. Intanto auguri e complimenti da parte del nostro gruppo editoriale sono d’obbligo a questa “banda” di autentici amanti della propria terra.

da Punto di Stella

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Lucera – Bosco Santa Maria: altri rifiuti tossici . L’eternit frantumato libera fibre pericolosissime per la salute umana

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Inquinamento da eternit a Lucera

In pochi mesi un’escalation di discariche non autorizzate ai bordi del Boschetto di Santa Maria, uno dei pochi luoghi che continua ad ospitare la Roverella Quercus pubescens, la quercia autoctona di Lucera, corre il rischio di trasformare quel luogo incantevole in una discarica abusiva di sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene.

Bruciate le stoppie, emergono infatti dalle cunette delle strade che circondano il bosco, e da questo si diramano verso le provinciali per Troia e Biccari, una miriade di discariche abusive di materiali dall’origine più disparata: batterie per auto, copertoni, materiale edile proveniente da lavori di demolizione o ristrutturazione, ma soprattutto decine, forse centinaia di lastre di copertura, che dall’aspetto si direbbero in eternit, sebbene solo un’analisi potrà però confermarlo. Una piazzola di sosta è stata riempita da un cumulo di diversi quintali di fogli impermeabilizzanti in bitume, che sporgono anche nella carreggiata stradale. (Clicca qui per vedere la fotogallery)

 

Scarti di fogli impermeabilizzanti in bitume

Inquinamento da eternit a Lucera

I rischi reali
L’affermazione riportata nel sottotitolo in home page potrebbe sembrare lapalissiana, ma di fronte a questo stato di cose occorre evidenziare il rischio che si corre maneggiando ed abbandonando l’eternit in discariche non autorizzate, rischio che evidentemente non è ben presente agli autori di questi gesti sconsiderati. Un rischio viene infatti percepito da un soggetto e (più ampiamente, dalla coscienza sociale) non sempre in relazione al pericolo reale che può rappresentare, ma spesso secondo le sensazioni soggettive elaborate da ciò che vediamo.

Per spiegare meglio, basterebbe guardare la foto dell’ammasso di diversi quintali di scarti di bitume: si avrà una sensazione di allarme probabilmente superiore a quella che potrà suscitare quella di un pezzo di copertura di eternit frantumato nel terreno, in apparenza inoffensivo. Eppure quest’ultimo rappresenta un pericolo maggiore, una minaccia subdola, proprio perché le sue fibre sono invisibili e si presta quindi ad essere maneggiato incautamente.

Cos’è l’eternit?
Anche denominato asbesto, è una miscela di cemento e amianto definitivamente bandito dalla legge italiana in quanto cancerogeno, ma largamente usata fino agli anni ‘60 in edilizia per la costruzione di lastre ondulate o piane grecate per coperture, canne fumarie, tubazioni di medio diametro, pavimenti, materiali coibentanti e fonoassorbenti. Fino agli anni ‘90 sono stati costruiti con miscele di amianto anche pavimentazioni per campi di golf in miniatura per bambini. Pochi materiali sono diffusi come l’amianto ed altrettanto pericolosi per la salute dell’uomo.
I primi studi sugli effetti biologici dell’amianto, risalgono agli anni ’60 e furono eseguiti dalla New York Academy of Sciences, ma solo negli anni ‘70 l’Agenzia internazionale per le ricerche sul cancro di Lione ha sostenuto pubblicamente che tutti i tipi di amianto sono cancerogeni e che qualunque livello di esposizione è nocivo. L’allarme sollevato dagli ambienti scientifici è stato spesso recepito in ritardo dai Governi: mentre la conferma della pericolosità dell’amianto risale agli anni ’50 e ’60, il divieto totale di produzione di tale materiale è arrivato nel nostro Paese solo nel 1994.

Pannelli in apparenza di eternit in grandi quantità nelle campagne di Lucera

Pericolo ambientale a Lucera

Più dettagliatamente, il Ministero della Sanità ha limitato negli anni ‘80, e con alcune deroghe, l’immissione nel mercato e l’uso di un solo tipo di amianto, la crocidolite.

Successivamente, nel 1988 tale divieto è stato esteso a tutti i tipi di amianto, ma limitatamente ad alcuni prodotti come giocattoli, articoli per fumatori e vernici. Solo nel 1992, con la Legge n.257 l’Italia ha definitivamente bandito tutti i prodotti contenenti amianto, con un programma di dismissione progressivo, che si è concluso il 28 aprile 1994.

Perché l’eternit è pericoloso?
Occorre chiarire che una copertura in amianto-cemento, finché resta integra e non disperde nell’aria fibre di asbesto non costituisce rischi per la salute. La misura della concentrazione di fibre di amianto in un luogo di lavoro con copertura in eternit può essere facilmente eseguita con uno strumento (il “campionatore”) che aspira l’aria dall’ambiente e la filtra attraverso un dischetto di cellulosa, consentendo poi il conteggio delle fibre depositatesi su questo.

La concentrazione di amianto disperso nell’aria dei luoghi di lavoro non può superare il valore limite di 0,1 fibre per centimetro cubo di aria, in rapporto ad un periodo di riferimento di otto ore, come previsto dall’art.59-decies del D.Lgs n.257 del 25/07/2006 e dall’art.254 del D.Lgs. 81/2008.
E’ quindi l’inalazione delle invisibili fibre di amianto, ove presenti, che può scatenare una terribile malattia, il mesotelioma.

Occorre pertanto far sì che le lastre di amianto logore o rotte vengano sostituite da un’impresa abilitata, con altro materiale non cancerogeno.
Se le lastre vengono abbandonate ai margini delle strade e delle campagne, i mezzi agricoli le frantumano passandoci sopra o arando il terreno, e ne impediscono il recupero, favorendo la dispersione delle fibre nell’aria. L’amianto è incorruttibile, e continuerà pertanto a disperdere fibre fino a quando verrà recuperato da un’impresa abilitata e reso inoffensivo.

La stessa operazione di smontaggio di una copertura in eternit deve essere effettuata secondo regole ben precise, previa redazione di piani di sicurezza, comunicazioni agli enti preposti ed attuazione di misure di prevenzione nei confronti dei lavoratori. Tutto ciò ha ovviamente un costo, ma operare in maniera difforme costituisce un reato, un comportamento sanzionabile penalmente ai sensi del codice ambientale. Tra l’altro, lo Stato assicura degli incentivi a coloro che sostituiscono coperture in eternit con pannelli fotovoltaici.

Risvolti e responsabilita’
Distaccare le coperture in eternit comporta la liberazione di milioni di invisibili fibre che contaminano l’aria respirata dall’operaio e restano intrappolate anche negli abiti che questi indossa. Se gli indumenti verranno portati a casa e lavati in lavatrice insieme a quelli dei familiari una parte delle fibre si trasferirà su questi ultimi, contaminandoli. Ecco perché chi smaltisce illecitamente l’amianto danneggia prima se stesso (e le persone che gli sono vicine) poi la collettività tutta.
L’obiettivo di un ambiente salubre può essere raggiunto solo attraverso la sensibilizzazione della coscienza di chi ha operato finora in maniera illecita, con spregio della salute propria ed altrui, ma tale impegno non può essere circoscritto ai media locali: deve coinvolgere tutte le autorità pubbliche del territorio.

Michele D’Apote da Luceraweb

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Pronto al via il 1° Trofeo dell’Adriatico – Coppa Città di Vieste

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

La “Gargano Corse 02”, in collaborazione con A.M.K. Scuderia Japigia ed il Porsche Club Abbruzzo-Molise organizza per il 18/19 settembre il 1° Trofeo dell’Adriatico – Coppa Città di Vieste, Gara di regolarità turistica, valida per il Campionato PORSCHE CLUB e per il 21° Campionato rallies & Velocità di Basilicata, Molise e Puglia.

Un evento di pregio e spettacolo che si svolgerà nella splendida cornice della Città di Vieste unendo mare e motori. Il programma infatti prevede il trasferimento dei concorrenti presso l’Hotel Aranci di Vieste entro le ore 13:00 di sabato 18 settembre per la consegna delle camere ai partecipanti, la registrazione e verifica dei documenti di gara.

Alle ore 17:00, la “comitiva” si sposterà presso il Municipio di Vieste ove sarà dato il via alla sfilata cittadina, durante la quale sarà offerto a tutti i partecipanti una degustazione dell’ottimo gelato artigianale locale a cura dell’antica e rinomata “Gelateria Maggiore” per raggiungere infine il porto turistico di Vieste permettendo ai concorrenti di proseguire in una suggestiva e piacevole gita in barca lungo la costa dello splendido litorale garganico e delle sue grotte. Al rientro previsto intorno alle ore 20:00, ci si sposterà raggiungendo il Villaggio Turistico “Spiaggia Lunga” per intrattenersi in una cena in riva al mare con grigliata di pesce e bagno sotto le stelle. Nella giornata di domenica 19 settembre prenderà, invece, il via la manifestazione di regolarità turistica con partenza sempre dal Municipio di Vieste allo ore 09:01 per raggiungere la S.S. 89 dove si svolgeranno le sei prove cronometrate, (due da ripetersi 3 volte) per un totale di Km. 38.100. All’interno di ogni giro di speciali, durante il trasferimento attraverso la S.P. 53 litoranea Mattinata — Vieste, gli equipaggi saranno rifocillati presso il ristoro “Bar la Montagna”.

Infine al rientro in Città, dopo le 6 prove cronometrate, atteso alle 12:56 orario teorico prima vettura, sempre presso il Municipio di Vieste si potrà assistere alla premiazione ed al trasferimento all’Hotel Aranci della “carovana” per la definitiva assegnazione dei premi e relativo pranzo di intrattenimento.

da OndaRadio

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Il presidente del Touring Club Italiano in tour sul Gargano

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

L’Amministrazione Comunale di Mattinata è orgogliosa di ricevere la visita del presidente del Touring Club Italiano Franco Iseppi e per l’occasione ha organizzato un breve ma intenso tour del Territorio, dai Faraglioni nella Baia dei Mergoli agli scavi dauni del Monte Saraceno fino all’incomparabile scenario dell’entroterra garganico.

La Foresta Umbra e la grotta di San Michele Arcangelo come unico ensemble di biodiversità e spiritualità. Uno spettacolo unico in un Territorio unico! Franco Iseppi è stato eletto nello scorso luglio dal Consiglio Direttivo del Tci nuovo Presidente del Touring Club Italiano. Iseppi è entrato a far parte del Consiglio Direttivo del Tci nel 2007 e dal 2008 ha ricoperto la carica di Vice Presidente. Dal 2000 è, inoltre, Socio Fondatore e Coordinatore Scientifico della Fondazione Italiana Buon Ricordo, emanazione del Tci.

Iseppi è un dirigente della RAI, Radiotelevisione italiana, storico curatore di quasi tutti i programmi di Enzo Biagi, nonchè egli stesso autore televisivo. Uno dei suo programmi più noti è L’Albero Azzurro, interessante esempio di televisione per bambini in età prescolare. Nei primi anni 90 svolge l’incarico di coordinatore del palinsesto della Seconda rete e dal 15 luglio 1996 diventa direttore generale della RAI. Dal 1998 al 2003 Iseppi è stato direttore della struttura Rai Giubileo (oggi conosciuta come Rai Vaticano).

Dal 2004 al 2009 è stato presidente e amministratore delegato di Rai Click. Durante la due-giorni della visita numerosi saranno gli incontri con i cittadini e con gli operatori mattinatesi, che culminerà presso il locale Museo Civico alle ore 18,30 di giovedì 2 settembre con un Incontro di Amicizia tra il Presidente Iseppi, il Sindaco Lucio Roberto Prencipe, l’ex Direttore dell’APT di Bolzano Roberto Seppi,il console TCI per Manfredonia Vincenzo D’Onofrio accompagnato dai consoli TCI per la Puglia con una delegazione di amministratori locali, operatori turistici e tutti i cittadini che vorranno partecipare. Durante l’incontro si terrà una conferenza stampa dove sarà possibile accreditarsi contattando direttamente l’Ufficio stampa del Comune di Mattinata .

da  Teleradioerre

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Truffe, foggiano denunciato in Molise

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Un 49 enne di Foggia è stato denunciato dai carabinieri Venafro (Isernia) per truffa, ricettazione e appropriazione indebita. L’uomo aveva noleggiato un furgone in una concessionaria della provincia di Isernia, pagando con un assegno rubato.

L’indagine è partita dopo la denuncia del titolare dell’autonoleggio ai cui l’uomo non aveva restituito il mezzo noleggiato entro la data stabilita.

Da qui è emerso, inoltre, che l’assegno utilizzato per il pagamento era compendio di un furto.

 Il foggiano è stato rintracciato dopo alcune settimane. I carabinieri di Isernia, invece, hanno denunciato quattro persone del posto per truffa in concorso. Erano riusciti a incassare diecimila euro da un artigiano di Frosinone.

da Teleradioerre

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Foggia: sciopero della mensa della Polizia penitenziaria. Per l’Osapp a rischio l’igiene e la salubrità degli alimenti.

Pubblicato mercoledì, 1 settembre 2010

Si è avviata la protesta di tutta la Polizia Penitenziaria del Penitenziario di FOGGIA contro l’attuale gestione della Mensa Agenti e della Caserma Agenti del Carcere segnalando i gravi rischi di igiene,salubrità e gli scarsi standard del benessere dei Poliziotti,una situazione che si protrae da alcuni mesi e che la direzione locale sembra essere latitante per alcuni aspetti latitante.

La segnalazione partita da Agenti ed Ufficiali dei Baschi Azzurri della Polizia di Foggia che si ricorda essere pari a 300 della penitenziaria e più precisamente da uno dei Componenti della Commissione Mensa ai sensi ex art. 26 DPR 395/95,poi dimessosi dall’incarico per protesta e dissenso verso la stessa amministrazione locale,venne riportata dall’OSAPP per la cattiva conservazione della carne fresca tritata pronta per diventate polpette a ragù per il pranzo dei poliziotti,il cui odore nauseante e la scadenza alla data di preparazione 28.8.2010 imposero provvedimenti da parte del Comando di Polizia Penitenziaria.
Quanto succede dalla giornata di ieri,con astensione totale dal pranzo e dalla cena dei poliziotti è la conferma del malessere esistente da mesi presso la mensa Agenti ed è anche la conferma del disagio che si vive nella Caserma Agenti di Polizia dove il quarto piano abitativo per i pendolari poliziotti è risultata essere privo di erogazione d’acqua potabile di energia elettrica.
Gravi appaiono le dirette responsabilità della locale direzione per omesso intervento in entrambi i plessi e sul benessere della Polizia Penitenziaria ai sensi del D. Legs. 626 e 81/2008 doveri per il datore di lavoro impegnata più presso i Comodi Uffici del Contenzioso del PRAP Puglia Bari che a dirigere le disaffezioni alle regole contrattuali e di appalto di mensa e caserma a FOGGIA dei 300 poliziotti e delle gravi problematiche di sovraffollamento ed alloggiabile di oltre 750 detenuti.
La protesta dei poliziotti continua, mentre OSAPP con separata odierna corrispondenza oltre a preavvertire gli Alti Vertici del Dipartimento e della Politica di Via Arenula,ha anche trasmesso una segnalazione all’Assessorato della SALUTE REGIONE PUBBLICA DOTTOR FIORE affinché si disponga interventi a tappeto in tutte le mense da parte delle ASL della Puglia della Polizia Penitenziaria con maggiore attenzione a quella di FOGGIA e TURI, ed in pari segnalazione è stato allertato il Comando Regionale dei Carabinieri dei NAS per i relativi adempimenti.
Segnale di disfunzioni generalizzate in Puglia è anche quando succede,al momento riparato, nei reparti detentivi dell’ex Massima Sicurezza del Carcere di Trani che da venerdì scorso per più giorni i novanta reclusi del plesso citato secondo piano sarebbero rimasti privi di energia elettrica e di TV nelle stanze.
Per OSAPP è già difficile con la luce vigilare,controllare e seguire 80/120 detenuti con i reparti illuminati a giorno ma con un solo Agente in servizio nel reparto, figuriamoci con lampadine tascabili e candele varie a causa della mancanza di erogazione dell’energia elettrica per blocco schede elettriche a causa di corto circuito.
Vogliamo costruire Carceri nuove ed ammodernare quelle già esistenti con il Piano Carcere e non riusciamo,per dirette responsabilità del PRAP Puglia reggente di Bari a seguire le situazioni di minore entità economiche che accadono in Regione(?).
Se non ci saranno tangibili e concreti segnali da Roma, ci aspetta un autunno molto ma molto caldo come Sindacato di Polizia.

da Teleblu

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