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Il maestro Muti in Puglia, prima Foggia, poi Altamura

Pubblicato: venerdì, 12 dicembre 2014 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale
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Riapertura in grande stile del «Teatro Giordano» di Foggia dopo nove anni di chiusura per un lungo restauro. La ripresa delle attività concertistiche è stata affidata al maestro Riccardo Muti e all’Orchestra giovanile «Cherubini» che, ieri sera a Foggia, ha inaugurato il tour pugliese che prevede tappe anche ad Altamura (oggi) e a Bari (sabato 13). Tutto esaurito da settimane per questo appuntamento straordinario con Muti. I biglietti messi in vendita on line (oltre trecento sui 500 disponibili) sono stati acquistati in sette minuti. Non sono mancate le polemiche per i biglietti riservati a consiglieri ed autorità, sia pure a pagamento. In ogni caso ieri nel teatro foggiano, il più antico del centro sud dopo il «San Carlo» di Napoli, si sono visti soprattutto «spettatori comuni». Ed è stato un bel segnale. Come alla prima della «Scala» a Milano non sono mancati i contestatori. Gruppi sparuti dei centri sociali che, tuttavia, sono stati allontanati dalla Polizia ben prima dell’inizio del concerto senza alcun incidente. L’Orchestra giovanile «Luigi Cherubini» ha eseguito il Notturno op. 70 n. 1 di Giuseppe Martucci, la Sinfonia n. 35 in re maggiore K 385 «Haffner» di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 4 in do minore «Tragica» D 417 di Franz Schubert.  Nel programma proposto da Muti, accanto ai celeberrimi Mozart e Schubert, un compositore napoletano di fine Ottocento, Giuseppe Martucci, la cui opera sta conoscendo un periodo di rinnovato interesse, anche grazie al maestro di origine pugliese. L’Orchestra «Cherubini» ha eseguito la sua aria più celebre, il Notturno in sol bemolle op. 70 che i critici musicali sostengono anticipi le melodie dei più celebri maestri del Verismo musicale. Riccardo Muti si è trattenuto a lungo con gli appassionati foggiani nel pomeriggio, prima e dopo le prove della sua orchestra. il maestro ha visitato il teatro «Giordano», visto i cimeli giordaniani ed il pianoforte del grande compositore foggiano, si è concesso per le fotografie, ha apprezzato il calore e l’accoglienza di una città che da tempo attendeva di riprendersi il «suo» teatro, da quest’anno affidato alla direzione artistica di Michele Placido. Prima dell’inizio del concerto si è svolta una cerimonia inaugurale con tradizionale «taglio del nastro» e scoprimento di una lapide che ricorda appunto la riconsegna del «Giordano» alla città e alla cultura. «Quello odierno è un giorno di festa per la città. Un momento di unità e di condivisione, che la nostra comunità ha atteso per troppo tempo. Foggia si riappropria del più importante luogo simbolo della sua storica vocazione culturale. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno di molti, ai quali va oggi il mio ringraziamento, come sindaco e come semplice cittadino», ha detto il sindaco Landella nel corso della breve cerimonia inaugurale. Durante l’attesa del concerto, la facciata del «Teatro Giordano», progettato dal grande architetto Luigi Oberty nel 1825 (l’inaugurazione nel 1828, tre anni per costruirlo nove per restaurarlo, ndr), ha ospitato una serie di giochi di luce. Per chi non ha potuto seguire il concerto al «Giordano», infine, la possibilità di ascoltare Muti su un maxischermo collocato nell’isola pedonale a poche decine di metri dal teatro

da lagazzettadelmezzogiorno

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