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Foggia, una città presa a schiaffi Tano Grasso a Foggia

Pubblicato: domenica, 14 giugno 2015 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

tano-grasso-foggiaweb.itTano Grasso incontra la stampa. Cosa dice? C'è omertà, i commercianti danno del tu ai mafiosi (ma chi sono i mafiosi? A chi si riferisce? Chi dà del tu a chi?). E' vero che le denunce sono in aumento ma non basta, questa città bisogna prenderla a schiaffi

Prefettura: riunione del Comitato per l'ordine pubblico. Partecipa anche il presidente onorario della Fai. Immagini di rito per le tv, sorrisi d'occasione, si chiudono le porte. Inizia il vertice: non conosciamo gli esiti, come è giusto che sia. 

Un paio di ore dopo. Camera di Commercio. Tano Grasso incontra la stampa. Cosa dice? C'è omertà, i commercianti danno del tu ai mafiosi (ma chi sono i mafiosi? A chi si riferisce? Chi dà del tu a chi?), non bisogna andare nei negozi di chi non denuncia – come se fosse stata già consegnata ai cittadini una mappa – basta invocare l'intervento dello Stato – quello c'è -, Foggia è la città peggio messa in tutta la Puglia, sarà sempre sottomessa alla "Società'" (ricordate l'indagine, datata ormai un bel po' di anni, che all'epoca ha riconosciuto la presenza di un locale sistema mafioso?), è per questo che l'Associazione antiracket non ottiene risultati, perché dopo un attentato, pur contattando la vittima, la risposta è' "no", insomma i commercianti vogliono vedersela da soli. 

In poche parole. E' vero le denunce sono in aumento ma non basta, questa città, bisogna prenderla a schiaffi, ipotizzando una lista dei buoni e dei cattivi (magari ci fosse una lista, le forze dell'ordine avrebbero margini per intervenire!), offendendo anche chi, nonostante tutto, in questa città ci vive e ci lavora onestamente, do lavoro, resiste anche contro un pesante degrado sociale, con tutte le conseguenze del caso.

Mattina successiva. Conferenza stampa del Colonnello Antonio Basilicata, Comandante dei Carabinieri. In estrema sintesi. L'attentato al ristorante "Leonardo in centro" non ha nulla a che  fare né con il racket né con la malavita locale, la prima citata "Società". Eppure il ragazzo marocchino, che comunque la bomba l'ha messa, era stato subito definito "estorsore". Ancora qualche passo indietro. Tutti i commercianti che nei mesi precedenti hanno subito un attentato hanno dichiarato di non aver ricevuto richieste di estorsione. Tutti danno del tu ai mafiosi, vogliono – come si dice usando un linguaggio discutibile – vedersela da soli?

Credo che il Colonnello Basilicata già sapesse, il giorno del Comitato per l'ordine pubblico, quello che sarebbe successo da li a qualche ora. Allora proprio non si capisce il perché e la tempistica dell'ennesima raffica di schiaffi alla città.

Le forze dell'ordine, questo dato è certo, il loro lavoro lo fanno e lo fanno bene, forse per lavorare ancora meglio avrebbero bisogno di qualche rinforzo ma, a quanto sembra questo potrebbe essere un particolare irrilevante. Chissà!

Un'ultima riflessione sul "la nostra associazione, quella antiracket, non sta ottenendo i risultati attesi". Forse è necessario ancora del tempo per farsi conoscere e riconoscere meglio, servono attività efficaci e di impatto sul territorio, serve l'autorevolezza che deriva dal riconoscimento di un lavoro straordinario, anche una spinta dal basso. Chi ha deciso di farne parte deve essere apprezzato per l'impegno, per il coraggio e deve poter agire, esserci nella trincea della lotta alla malavita.

Intanto restiamo in attesa che il Ministro dell'Interno passi dalle parole ai fatti e che, come anticipato, i rappresentanti del CSM non dimentichino di aver preso un impegno con Foggia.

Daniela Eronia

da il Mattino di Foggia

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