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La Fieragricola tra i saloni «nazionali»

Pubblicato: lunedì, 13 aprile 2015 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

21603FOGGIA – C’è l’Expo dal 1 maggio, tutte le altre fiere di settore anticipano (Vinitaly) o si sono organizzate con cura (Tuttofood Milano 3-6 maggio) per evitare inutili sovrapposizioni. La fiera dell’agricoltura di Foggia, nel suo piccolo, aprirà i battenti il 30 aprile, calendario e programmi ancora tutti da ufficializzare. Ma qualche novità possiamo già annunciarla: è assicurata la presenza ufficiale del ministero per le Risorse agricole (come ogni anno, ma stavolta con l’Expo c’era qualche dubbio) e poi c’è la grande novità dell’inserimento di Foggia fra le cinque o sei fiere di settore nazionali più importanti, quelle sulle quali il governo ha intenzione di puntare per dare una scossa al settore. Lo annuncia l’on. Colomba Mongiello, vicepresidente della commissione Agricoltura, reduce da una serie d’incontri con il viceministro Calenda e alcuni tra i più importanti produttori di olio perché questa promozione sul campo avvalora la vecchia idea di portare in Capitanata un qualificato salone dell’olio.

«Abbiamo inserito Foggia in quell’elenco – dice l’on. Mongiello – poiché il governo ritiene che una grande realtà agricola del Sud qual è la Capitanata non possa restarne fuori. La fieragricola figura con rassegne del calibro di Vinitaly, Cibus, Tuttofood e Fieracavalli di Cremona, direi che come legittimazione di un percorso non è male». La fieragricola mai come in questo momento accusa i colpi della crisi (leggi articolo a fianco), non ci sono soldi in cassa e le premesse, vista la situazione dai palazzi del potere locale, lasciano molto a desiderare. A Roma però evidentemente hanno un’altra idea, e sarebbe il caso di dire meno male. «Posso anticipare – riprende la parlamentare dauna – che dopo le elezioni regionali è intenzione del governo affrontare con il nuovo presidente della Puglia un ragionamento sul rilancio del sistema fieristico pugliese. Ci sono le risorse per farlo, con il viceministro Calenda abbiamo aperto un dialogo molto costruttivo sulla scorta del programma del governo che prevede proprio la valorizzazione degli asset fieristici del paese e il Sud, da questo disegno, non può restare fuori». Anche Foggia così potrà giocare le sue carte, ma va detto che il sistema fieristico locale non lancia segnali di risveglio, anzi si organizza un salone agricolo a poco più di venti giorni dall’inaugurazione senza sapere come sarà strutturato. «Con il presidente Cannerozzi – risponde Colomba Mongiello – avevamo aperto una discussione sul salone dell’olio circa due mesi fa, ma i tempi erano già scaduti per ipotizzare già da quest’anno una rassegna di questo tipo. Devo anche aggiungere che è mia intenzione, e il governo è disposto a sostenermi in questo, portare al Sud una grande manifestazione olivicola dopo la freddezza con cui gli operatori hanno salutato il “Sol” di Verona, formula che abbinata al Vinitaly ha scontentato più di qualche grande produttore. Dico questo perché ai grandi saloni specializzati come quello di Trieste e l’Ercole Olivario, la presenza di olivicoltori pugliesi è ormai maggioritaria. Per cui ritengo – conclude l’on. Mongiello – che se si vuole rilanciare il sistema fieristico pugliese non si possa non partire da una grande fiera specializzata sull’olio da tenersi in Puglia. Mi auguro, da foggiana, che Foggia voglia fare la sua parte presentando un progetto serio, credibile e sostenuto dall’imprenditoria locale».

da lagazzettadelmezzogiorno

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