FOGGIA – Dirigenti, annullato il concorso in quattro perderanno il posto
La decisione del consiglio di Stato – Accolto il ricorso presentato da 150 partecipanti
Sede della Provincia di Foggia
Bufera sull’amministrazione provinciale. Il Consiglio di Stato ha annullato il concorso per quattro posti di dirigenza bandito nel luglio del 2010 dall’allora amministrazione di centrodestra guidata da Antonio Pepe ed espletato nel 2012. Vizi di illegittimità nella procedura, quanto stabilito dai giudici.
Sotto accusa la presenza di un dirigente-sindacalista quale componente della commissione che doveva giudicare proprio i futuri dirigenti. Una doccia fredda per i quattro dirigenti che lo vinsero: Giuseppe Diella, Luisa Maraschiello, Vittoria Lombardi e Salvatore D’Agostino il cui posto di lavoro ora è a rischio.
Erano funzionari della Provincia al momento di partecipare al concorso, ma quando lo vinsero dovettero rinunciare a quel contratto per sottoscrivere quello da dirigente. L’ente dovrà reintegrarli nel ruolo pregresso. Ma le incognite sono tante.
La pianta organica dell’ente, predisposta in questi mesi dal dirigente Franco Mercurio all’epoca anche lui in commissione, risulta in esubero. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da uno dei 150 partecipanti, Silvana Salvemini funzionaria del Comune di Manfredonia e riformato la sentenza del Tar che aveva già dato parzialmente ragione alla Salvemini.
Nel ricorso erano stati sollevati: vizi inerenti la composizione della commissione, i punteggi assegnati alle prove scritte, le modalità di svolgimento delle prove orali, la successiva graduatoria e le quattro assunzioni.
I giudici del Consiglio di Stato hanno annullato il concorso e la composizione della commissione a causa dell’incompatibilità di uno dei componenti, il dirigente della Provincia Michy De Finis che era anche dirigente della Direl, il sindacato della dirigenza.
I giudici sulla base degli organigrammi della Direl “smentiscono” si legge nella sentenza depositata 3 giorni fa e pronunciata il 4 giugno scorso, la circostanza che De Finis fosse sospeso da ogni attività sindacale prima e durante l’espletamento del concorso.
E contestano anche la posizione che all’epoca assunsero gli uffici della Provincia sostenendo che non ci fosse alcuna incompatibilità. La presenza di un sindacalista, secondo i giudici, ha violato “il principio di imparzialità” che devono avere le commissioni giudicatrici di concorsi pubblici.
E ora c’è preoccupazione per l’altro concorso bandito contestualmente e che vedeva in commissione quale presidente lo stesso De Finis, quello per un posto di dirigente nel settore contabile.
Su questo bando non fu presentato ricorso, ma la sentenza e la relazione dell’ispettore del ministero dell’Economia, Gaetano Mosella che sui concorsi aveva fatto dei rilievi, potrebbero spingere l’ente ad intervenire in autotutela.
da Corriere del Mezzogiorno/Foggia