FOGGIA – Cimitero di Foggia, sepolte le mire di privatizzazione di Trisciuoglio & C. Il TAR manda a monte un affare da 14 milioni di euro.
Ventura: «Sentenza di non poco conto»
Il costruttore foggiano Gianni Trisciuoglio
«La sentenza del TAR ha una rilevanza di non poco conto, sia sotto il profilo politico che gestionale.
E rappresenta una sonora bocciatura di quella parte di cattiva politica cieca di fronte alla realtà e sorda ad ascoltare i richiami ad un coerente e virtuoso operato nell’esercizio delle proprie prerogative di pubblica amministrazione, come appunto il caso del cimitero, per il quale è dovuta intervenire la giustizia amministrativa», è il commento del consigliere comunale Lucio Ventura
Incredibile! Il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) della Puglia, con sentenza definitiva di merito depositata il 19 luglio scorso dai giudici Corrado Allegretta (Presidente), Giacinta Serlenga (Primo Referendario, Estensore), Francesco Cocomile (Primo Referendario) ha mandato a monte l’affare da 14.286.845,06 euro della Silvia Spa, cioè del costruttore foggiano Trisciuoglio, con il Comune di Foggia per la gestione del cimitero comunale e la realizzazione di un forno inceneritore per la cremazione, che l’amministrazione Mongelli aveva concordato con un project financing mediante una convenzione sottoscritta proprio a luglio dello scorso anno.
Ad un anno di distanza, quindi, il TAR azzera ogni decisione dell’amministrazione comunale, il cimitero ritorna pubblico, ai foggiani, e vengono seppellite le mire di Trisciuoglio.
La vicenda ha inizio con una serie di ricorsi, che i giudici amministrativi accorpano nella sentenza definitiva, presentati nel 2010, 2011 e 2012 da: Associazione XXI Secolo, III Cappella San Francesco, Cooperativa 6 Marzo, Associazione Carabinieri, Associazione Arma Aeronautica, Cooperativa San Pio X, Cooperativa La Sapienza, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., rappresentate e difese dall’avv. Gianfranco Di Mattia, con domicilio eletto presso l’avv. Roberto Savino in Bari, al corso V. Emanuele n. 143 (studio Porcelli); le quali hanno messo in discussione l’appalto di privatizzazione del cimitero deciso dall’amministrazione comunale, contestando l’entità del costo fissato per le concessioni di suolo cimiteriale.
Ad essere chiati in causa, nei ricorsi, sono il Comune di Foggia, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall’avv. Domenico Dragonetti, con domicilio eletto presso l’avv. Luigi D’Ambrosio in Bari, alla piazza Garibaldi n. 23; Silvia s.p.a., A.T.I. Ma.Fra. S.r.l.; A.T.I. Silvia s.p.a. – Italstudi s.r.l.; Progetto Finanza di Capitanata s.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall’avv. Nicola Marcone, con domicilio eletto presso l’avv. Giuliano Insalata in Bari, alla via Bovio n. 43L.
«La sentenza del TAR ha una rilevanza di non poco conto, sia sotto il profilo politico che gestionale. E rappresenta una sonora bocciatura di quella parte di cattiva politica cieca di fronte alla realtà e sorda ad ascoltare i richiami ad un coerente e virtuoso operato nell’esercizio delle proprie prerogative di pubblica amministrazione, come appunto il caso del cimitero, per il quale è dovuta intervenire la giustizia amministrativa per ristabilire la corretta pratica di buone regole nei comportamenti amministrativi e gestionali», è la prima reazione politica a caldo del consigliere comunale, capogruppo de "La Puglia prima di tutto", Lucio Ventura.
da Il Mattino di Foggia