CERIGNOLA – Costrette a pagare per abortire in ospedale – Due medici ai domiciliari per concussione
Cerignola, chiedevano 100 euro per aggirare il protocollo
Due medici dell’ospedale Tatarella di Cerignola sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di concussione in concorso.
I due sono accusati di aver chiesto a donne denaro per provvedere all’interruzione volontaria della gravidanza. Le misure cautelari sono state notificate dai carabinieri del centro ofantino. I sanitari coinvolti nella vicenda sono Osvaldo Battarino e Giuseppe Belpiede.
COME FUNZIONAVA - Il costo di un intervento di interruzione volontaria della gravidanza sarebbe a carico del Servizio sanitario nazionale. I due professionisti, invece, chiedevano somme di danaro spiegando che grazie al loro intervento l’aborto sarebbe avvenuto tempestivamente e senza l’attesa prevista dal protocollo ordinario. Secondo quanto emerso dalle indagini, i medici chiedevano alle pazienti che si rivolgevano loro circa 100 euro. La denuncia è scattata proprio da una delle donne che ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine.
da Corriere del Mezzogiorno/Foggia