BARI – Puglia, è disco verde per il piano dei rifiuti
No a nuovi impianti, piuttosto si renda ottimale l’uso di quelli esistenti o in corso di realizzazione.
Quanto ai combustibili solidi secondari (Css prodotti trattando la frazione secca dei materiali di risulta), se nella fase transitoria sarà preferibile bruciarli nei cementifici (purché abbiano capacità produttiva maggiore di 500 tonnellate al giorno di clinker, e comunque soggetti all’Autorizzazione integrata ambientale, nonché certificati Uni En Iso 14001 o Emas) e nelle centrali termoelettriche già esistenti, a regime si ritiene, seguendo le indicazioni del rapporto ambientale redatto da Arpa, che sia preferibile il recupero di materia.
Nella fase transitoria potrebbe L’ipotesi estrema di una produzione di Css eccedente quella ricevibile dagli impiantiParliamo del destino che faranno i rifiuti prodotti in Puglia secondo le previsioni del piano regionale, che ieri è stato adottato nella sua forma definitiva dalla giunta ed è dunque pronto ad essere esaminato e votato dalle commissioni competenti prima e dal Consiglio regionale dopo.
I passaggi del documento che avrà valore di legge e metterà fine a quattordici anni di gestione commissariale dei rifiuti in Puglia, sono inequivoci.
I ricorrenti richiami alla necessità che in Puglia si promuova una «società del riciclo» sono intimamente legati ad un ciclo di gestione dei rifiuti che si chiude con il massimo del riuso e riutilizzo della materia, giungendo progressivamente alla dismissione delle discariche e rendendo residuale la frazione da indirizzare alla valorizzazione energetica (incenerimento).
da La Gazzetta del Mezzogiorno