BARI – Cultura “Protagonista” per rilanciare il turismo in Puglia |
La maggior parte dei rapporti umani si pensa siano dettati dalle parole, dagli incontri, dagli scambi. Tuttavia, c’è qualcosa che si pone al di sopra di tutto: un supervisore, il ponte che sposta parole, incontri, scambi, sulle tre dimensioni del tempo per farle convergere nell’origine.
E quando questo succede, l’origine diviene Bellezza. Quindi ci capiterà di passeggiare nella “Notte stellata” di Van Gogh, di seguire il volto della “Gioconda” nel Louvre, di accarezzare i gabbiani nelle tele di Church, di perdersi nelle sfumature dei dipinti di Chadwick, di librarsi nei sogni di Chagall, o di vivere la malinconia nei notturni di Chopin
. Queste sensazioni che legano più di una parola, di un incontro, di uno scambio, traslano l’origine sfaccettando la Bellezza in un bene comune, un bene chiamato Cultura; e la Cultura non può vivere sola, deve essere un interesse prioritario della politica che dovrà quindi tutelare il nostro passato, ma anche il futuro di chi verrà, e di chi avrà la forza, la fortuna e il talento, di creare opere immortali.
Quando ci sarà un ritorno alla Bellezza più forte di quello sentito oggi, alla voglia di conoscere, avremo la vera libertà, perché la conoscenza è libertà e perché “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento” (Art. 33, primo comma, della Costituzione).
Ma la Cultura è assente nei programmi politici attuali e questo sta portando sempre di più la nostra Nazione al “declino”. I dati presentati da Federculture lo scorso 1 luglio a Milano, in occasione dell’Assemblea Generale della Federazione, sono scoraggianti.
Dopo un decennio di crescita costante, nel 2012 i consumi culturali hanno segnato una riduzione del 4,4%. Il dato peggiore riguarda il settore musicale con un calo dell’8,7%, ma anche teatro, cinema e musei sono fortemente penalizzati. La partecipazione culturale degli italiani è diminuita dell’11% e questo conferma la nostra Nazione al 26°mo posto nell’Unione Europea per la spesa relativa a istruzione e formazione. Seguono Irlanda, Estonia, Grecia, Bulgaria e Romania. “
Occorre una vera rivoluzione copernicana nel rapporto tra sviluppo e cultura.
Da ‘giacimenti di un passato glorioso’, ora considerati ingombranti beni improduttivi da mantenere, i beni culturali e l'intera sfera della conoscenza devono tornare a essere determinanti per il consolidamento di una sfera pubblica, per la crescita reale e per la rinascita dell'occupazione” (Gustavo Zagrebelsky, “La Repubblica”, 5 aprile 2013).
In un’epoca dove prevale l’individualismo, rischiamo non solo di disgregare il nostro patrimonio, ma anche di impedire un’aspettativa più alta di turismo culturale che attualmente rappresenta il 35% dell’industria turistica nazionale. Turismo dal quale possono derivare occupazione, crescita, ricchezza e prestigio.
Occorrono, pertanto, proposte valide e forti che possano intervenire su questo settore, già abbondantemente mutilato, per rilanciare il futuro delle prossime generazioni, e per unire l’identità e la varietà culturale non solo della nostra regione, ma dell’intero Paese.
Lara Savoia da Puglia Protagonista